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LA FAMIGLIA. Giacomo Angelini

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Academic year: 2022

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LA FAMIGLIA Giacomo Angelini

g.angelini@lumsa.it

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ORIGINI E SVILUPPI DELLA PROSPETTIVA RELAZIONALE IN PSICOLOGIA

Le rappresentazioni cognitive e affettive delle persone sono prevalentemente di tipo interpersonale e costituiscono i fondamenti della condizione umana.

Gli altĕr (‘altri’) significativi esercitano una profonda influenza sui nostri comportamenti, sulle nostre emozioni, sui nostri valori e sui progetti di vita che abbiamo.

Diventa importante l’area della psicologia che si occupa di esplorare e spiegare i processi che si verificano nella sfera delle relazioni affettive, considerata il punto d’incontro di diverse discipline:

psicologia dinamica e clinica psicologia sociale

psicologia dello sviluppo

comunicazione interpersonale e neuroscienze

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ORIGINI E SVILUPPI DELLA PROSPETTIVA RELAZIONALE IN PSICOLOGIA

le persone sono sempre più immerse nel mondo sociale anche grazie al potenziamento dei mezzi di comunicazione

ciò non significa che vi sia un aumento della soddisfazione all’interno delle relazioni interpersonali e affettive

spesso si avverte scarsa competenza sociale e disagio nel gestire con successo incomprensioni e conflitti interpersonali

L’APPROCCIO RELAZIONALE ha acquisito spessore scientifico anche

in base ai cambiamenti della società:

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«La famiglia Soler»; Pablo Picasso, 1903.

(5)

LA FAMIGLIA È

Un sistema complesso in cui soggetti sociali interagiscono attivamente con il contesto sociale e la cultura

nelle quali sono immerse.

All’interno di questo sistema vivono entità distinte e costituite dalla

coppia e dai figli e al cui interno assume valore la coppia coniugale e quella genitoriale (ma non solo)..

RELAZIONE

CONIUGALE GENERAZION ALE

FRATERNA COMUNITARIA

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PROCESSI FAMILIARI: LA TEORIA ECOLOGICA

1) Microsistema: Ambiente in cui vive l’individuo (famiglia, mondo dei pari, scuola ecc..)

2) Mesosistema: Le relazioni tra microsistemi (e.g. connessione tra processi familiari e gruppo dei pari)

3) Esosistema: Le influenze di ambienti diversi che l’individuo non sperimenta direttamente (e.g.

il lavoro dei genitori che può influenzare il loro essere genitori a casa)

4) Macrosistema: La cultura in cui è inserito l’individuo, come la sua nazione o etnia

d’appartenenza

5) Cronosistema: Le circostanze storico-sociali (l’aumento di genitori divorziati o di famiglie

allargate)

Teoria ecologica (Bronfenbrenner, 2000, 2004)

(7)

Immaginate la famiglia come un insieme di sottosistemi che si influenzano l’un l’altro e a cui ogni membro della famiglia partecipa (es. mentre i genitori interagiscono con il bambino interagiscono anche tra di loro).

I sottosistemi possono essere:

• Diadici: che coinvolgono due persone 
 (mamma-bambino, papà-bambino)

• Poliadici: che coinvolgono più di due persone 
 (es. mamma-papà-bambino)

Le relazioni matrimoniali, la genitorialità 


e il comportamento del bambino possono avere 
 effetti sia diretti sia indiretti l’uno sull’altro

• Genitori che sono felicemente sposati sono più sensibili 
 e affettuosi con i loro bambini (Grych, 2014)

LE INTERAZIONI NEL SISTEMA FAMILIARE

relazione matrimoniale

genitorialità comportamento

del bambino e sviluppo

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COGNIZIONE ED EMOZIONE NEI PROCESSI FAMILIARI

Il ruolo della cognizione nella socializzazione della famiglia si presenta in molte forme: ad es. le conoscenze dei genitori, le loro convinzioni

e i valori rispetto al loro ruolo genitoriale

La competenza sociale dei bambini è legata anche alle vite emotive dei loro genitori

Il sostegno e l’accettazione da parte dei genitori delle emozioni dei loro bambini sono collegati all’abilità dei bambini

nel gestire le proprie emozioni in modo positivo.

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GENITORIALITÀ (PARENTING)

Bornstein (2003): 6 categorie che rispecchiano le attività che il caregiver svolge nel momento in cui ricopre il ruolo di

genitore:

Cura nurturant: attività finalizzate a soddisfare i bisogni fisici e biologici del bambino

Cura materiale: attività con le quali genitori organizzano ambiente fisico del bambino

Cura fisica: attività per stimolare bambino a conoscere mondo in cui vive

Cura sociale: attività votate al coinvolgimento nelle relazioni interpersonali

Cura didattica: Attività dei genitori per stimolare bambino ad imparare e comprendere il mondo

Cura linguistica: sottende tutte gli altri domini

(10)

LA GENITORIALITÀ

Adattamento dei genitori ai cambiamenti nello sviluppo del bambino

Nel primo anno, l’interazione genitore-bambino si sposta da una forte focalizzazione sulle routine di accudimento giornaliero ad attività come il gioco o scambi visivo-vocali.

Durante il secondo e terzo anno di vita del bambino, i genitori spesso si occupano di questioni disciplinari e mano a mano che il bambino cresce passano da contatti fisici a ragionamento, esortazione morale, e al

concedere o togliere privilegi particolari.

Durante la prima infanzia i genitori si focalizzano su questioni come il

pudore, l’ora di coricarsi, il controllo del carattere, le liti con i fratelli e i

pari, le buone maniere e il comportamento alimentare, l’autonomia nel

vestirsi e la ricerca di attenzione

(11)

LA GENITORIALITÀ

Adattamento dei genitori ai cambiamenti nello sviluppo del bambino

Durante la fanciullezza, i genitori passano molto meno tempo con i loro bambini, che devono imparare a

relazionarsi agli adulti al di fuori della famiglia; il controllo è gradualmente trasferito ai bambini stessi (co-regolazione)

Dall’adolescenza, il ragionamento dei bambini diventa più

sofisticato ed è meno probabile che accettino la disciplina

genitoriale

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LA GENITORIALITÀ

Un modo per concettualizzare il ruolo genitoriale è pensare ai genitori come ad amministratori

(manager) della vita dei bambini.

• E’ più probabile che siano le madri, rispetto ai padri, ad avere un ruolo manageriale.

• Genitori-manager regolano le opportunità dei bambini di avere contatti sociali con i pari, con gli amici, con gli adulti.

• I genitori supervisionano le scelte del bambino di ambienti

sociali, attività e amici.

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LA GENITORIALITÀ

• Questo è uno stile restrittivo e punitivo. Al bambino

vengono posti dei limiti e un controllo molto fermi, ed è permesso poco scambio verbale. Questo stile è

associato a un comportamento dei bambini socialmente incompetente e aggressivo.

Genitorialità autoritaria

• Questo stile incoraggia i bambini a essere indipendenti, ma pone dei limiti e dei controlli sulle loro azioni. E’

permesso un notevole scambio verbale e i genitori sono calorosi ed educativi verso il bambino. Questo stile è associato a un comportamento dei bambini socialmente competente.

Genitorialità autorevole

(Diana Baumrind, 1971)

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LA GENITORIALITÀ

• Uno stile in cui il genitore è molto poco coinvolto nella vita del bambino. E’ uno stile associato a un’incompetenza

sociale dei bambini, in particolare a una mancanza di

autocontrollo. In adolescenza i bambini cresciuti da genitori negligenti possono mostrare atteggiamenti delinquenziali

Genitorialità negligente

• Uno stile in cui i genitori sono molto coinvolti con i loro bambini, ma fanno poche richieste ed esercitano poco controllo su di loro. Bambini con genitori indulgenti non

rispettano gli altri e hanno difficoltà a controllare il proprio comportamento. Possono essere prepotenti e disobbedienti

Genitorialità

indulgente

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LA GENITORIALITÀ

La genitorialità autorevole sembra essere lo stile più efficace

• I genitori autorevoli stabiliscono un buon equilibrio tra controllo e autonomia.

• I genitori autorevoli sono più disposti a impegnare i bambini in scambi verbali e a permettere loro di esprimere il proprio punto di vista, abilità necessaria per essere una persona socialmente competente.

• Il calore e il coinvolgimento genitoriale forniti da genitori autorevoli

rendono il bambino più recettivo all’influenza parentale.

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STILE GENITORIALE NEL CONTESTO

I genitori asiatico-americani esercitano un forte controllo sulla vita dei loro bambini; il controllo può essere visto come un tipo di training.

Ai bambini latini è trasmessa una forte enfasi sulle richieste di rispetto e obbedienza; questo può aiutare a sviluppare un sé e un’identità radicata nella famiglia.

Nelle famiglie afro-americane, dove la richiesta di obbedienza all’autorità

parentale può essere una strategia adattiva per tenere i bambini lontani

da comportamenti antisociali che avrebbero serie conseguenze

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LE PUNIZIONI

Le punizioni sono associate a:

livelli più alti di remissività immediata e di aggressione nei bambini

livelli più bassi di interiorizzazione morale e salute

problemi comportamentali

Ragioni per evitare le sculacciate o altre punizioni simili:

I bambini possono imitare i comportamenti aggressivi

La punizione può infondere paura, rabbia o evitamento

La punizione dice al bambino ciò che non va fatto piuttosto di ciò che va fatto

La punizione può essere un abuso

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Negli anni ’60, Albert Bandura e le psicologhe

Dorothea e Sheila Ross conducono degli esperimenti sull’effetto che ha sulle persone vedere in azione un soggetto violento.

Durante l’esperimento, i bambini partecipanti sono seduti in una sala giochi, mentre dal lato opposto si trova un adulto, vari giocattoli, una mazza e la

bambola Bobo, che l’adulto inizia a picchiare con una certa enfasi.

“L’aggressività è un comportamento che si

traduce in danni alla persona o alla proprietà.”

(Bandura, 1973)

(19)

Il piccolo viene portato in un’altra stanza con diversi giochi, che dopo poco gli vengono sottratti perché - gli si dice - sono riservati ad altri bambini. Quindi, il bambino viene riportato nella prima sala.

A questo punto, il bambino, manifesta un gioco di tipo aggressivo, contesti

ed espressioni verbali violenti nei confronti della bambola.

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(NAPCAN’s latest campaign for a Child Friendly Australia)

(21)

LE PUNIZIONI

• «Se non vuoi sollevare il cappotto da terra, lo raccoglierò io ma perderai un gettone»

Il costo della risposta

• Una pausa dai comportamenti poco funzionali del bambino. Un breve periodo di tempo che

permette al bambino (ma anche al genitore e/o all’insegnante) di avere alcuni minuti per

prendere le distanze dai comportamenti vissuti negativamente così da elaborarli e calmarsi.

Il time out

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MALTRATTAMENTO DEL BAMBINO

4 tipi principali di maltrattamento:

1. L’abuso fisico: infliggere ferite fisiche

2. Trascuratezza: incapacità di soddisfare i bisogni di base del bambino:

Trascuratezza fisica: rifiutarsi di ricercare cure mediche per il bambino, l’abbandono ecc..

Trascuratezza educativa: rifiutarsi di iscrivere bambino a scuola negli anni di istruzione obbligatoria

Trascuratezza emotiva: azioni di disinteresse verso i bisogni affettivi del bambino 3. Abuso sessuale: Rapporti sessuali, incesto, stupro ecc..

4. Abuso emotivo: Quasi sempre presente quando vengono identificate le altre forme di abuso, sono atti o omissioni dei genitori e altri caregiver che possono causare gravi

problemi nel bambino

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MALTRATTAMENTO DEL BAMBINO

Il Il contesto dell’abuso

• Una combinazione di fattori, considerando famiglia, cultura e sviluppo del bambino, contribuiscono a determinare il

maltrattamento infantile.

• La quantità di violenza che trova spazio nella cultura

americana si riflette nella violenza che si verifica all’interno della famiglia.

• Influenze familiari: si devono considerare le interazioni tra

tutti i membri della famiglia, e non valutare solo chi mette in

atto le azioni violente contro il bambino.

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MALTRATTAMENTO DEL BAMBINO

Conseguenze dell’abuso durante lo sviluppo

Tra le conseguenze nello sviluppo di bambini maltrattati ci sono la scarsa regolazione emotiva, problemi di

attaccamento, problemi nelle relazioni con i pari, difficoltà di adattamento a

scuola, e altri problemi psicologici (Azar, 2002; Cicchetti & Toth, 2005).

L’abuso fisico è stato collegato all’ansia dei bambini, ai problemi di personalità, alla depressione, ai tentativi di suicidio, ai disordini della condotta, e alla

delinquenza; nell’età adulta è associato a problemi nelle relazioni intime.

Importanza del co-parenting fare i genitori insieme e

regolarsi reciprocamente

Importanza del counseling e

dalla terapia. Anche le visite

domiciliari si sono dimostrate

efficaci nel supporto alle madri

e nella prevenzione dello stress

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L’ATTACCAMENTO

percepisco i miei bisogni in maniera confusa

ho relazioni distruttive e violente, ne vorrei di molto strette, ma le allontano

ero un bambino passivo, arrabbiato, preoccupato, non reattivo e la persona che si prendeva cura di me era passiva, spaventata e mi spaventava

DISORGANIZZATO

non confido nel fatto che i miei bisogni possano essere soddisfatti

sono un partner insicuro, geloso, appiccicoso e temo di perdere le persone che amo

ero un bambino ansioso, insicuro, arrabbiato, piangevo quando mi lasciavano anche se la persona che si prendeva cura di me era incoerente, a volte sensibile, a volte negligente

AMBIVALENTE

credo che i miei bisogni saranno soddisfatti

sono un partner sicuro e tendenzialmente ho una buona visione degli altri

ero un bambino curioso, fiducioso e potevo contare su chi mi accudiva perché si prendeva cura di me, era concreta, coerente, sensibile

SICURO

nego i miei bisogni, credo che non saranno soddisfatti

sono indipendente, ma provo disagio nelle relazioni interpersonali e nel condividere i miei sentimenti

ero un bambino esplorativo ed emotivamente distante, ma piangevo quando mi lasciavano, se pure chi si occupava di me era freddo e distante, e scoraggiava l’emotività

EVITANTE

ansia

e vi ta me n to

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LA RELAZIONE GENITORE-ADOLESCENTE

Gli adolescenti (e gli adulti), sulla base dei ricordi legati al caregiver, possono essere classificati come aventi o un attaccamento sicuro, che corrisponde all’attaccamento sicuro nell’infanzia, oppure insicuro; quest’ultimo può essere:

Un attaccamento distanziante/evitante: correlato con comportamento violento e aggressivo, l’individuo sminuisce l’importanza del legame di attaccamento; conseguenze possono essere che genitori e adolescenti prendano le distanze l’un l’altro

Un attaccamento preoccupato/ambivalente: gli adolescenti sono

particolarmente stimolati dalle esperienze di attaccamento. Si ritiene che capiti soprattutto quando i genitori sono incostanti nella disponibilità verso

l’adolescente.

Un attaccamento irrisolto/ disorganizzato: adolescente ha un livello di paura particolarmente alto ed è disorganizzato. Può accadere in seguito ad

esperienze traumatiche come un abuso in famiglia

(AAI, George, Main, & Kaplan, 1984)

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LA RELAZIONE GENITORE-ADOLESCENTE

L’aumento dei conflitti genitore-adolescente può essere dovuto a vari fattori:

• I cambiamenti biologici della pubertà,

• I cambiamenti cognitivi che implicano un aumento del ragionamento logico

• I cambiamenti sociali focalizzati sull’indipendenza e l’identità

• I cambiamenti nella maturazione dei genitori e le aspettative

che possono venire tradite da genitori e adolescenti

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LA POST-ADOLESCENZA:

GLI ADULTI IN FASE DI SVILUPPO

Adultità in fase di sviluppo o adultità emergente:

• Giovani dai 18 ai 30 anni che studiano o lavorano che vivono ancora con i genitori o da essi dipendono.

• L’adulto-in-fase-di-sviluppo non è un tardo adolescente, né un giovane adulto, ha già un’identità formata, ma non sente ancora la spinta alla generatività.

• Non tutti i giovani acquistano, o vogliono/possono acquistare l’autonomia e

l’indipendenza dalla famiglia d’origine alla stessa età: italiani e spagnoli (28 e 27 rispettivamente) sono i più tardivi, danesi e inglesi i più precoci (21)

• E’ una condizione personale, condizionata però dalle strutture sociali e culturali (vedi

cronosistema e macrosistema teoria ecologica Bronfenbrenner)

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I CAMBIAMENTI DELLA FAMIGLIA NEL MONDO IN CAMBIAMENTO

Il fatto che la madre lavori di per sé non influisce in modo negativo sullo sviluppo del bambino, ma sono importanti i contesti in cui il bambino è inserito in alternativa

I bambini di famiglie divorziate mostrano più problemi di adattamento dei bambini di famiglie non divorziate (problemi scolastici, problemi comportamentali, ansia

e depressione e difficoltà nell’instaurare relazioni intime sane. La vulnerabilità al divorzio dipende da temperamento e personalità del bambino

I bambini cresciuti da genitori omosessuali non hanno maggiori problemi di adattamento

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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