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Torino, 17 gennaio 2014 Numero 3

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Academic year: 2022

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Torino, 17 gennaio 2014 Numero 3

Latte, in Lombardia accordo a 44,5 centesimi al litro. In Piemonte trattativa ancora ferma Gli allevatori festeggiano il loro patrono Sant’Antonio con una buona notizia. Ieri pomeriggio è stato siglato il nuovo accordo per il prezzo del latte alla stalla tra Italatte e le Federazioni regionali lombarde di Confagricoltura, Coldiretti e Cia. L’accordo raggiunto prevede un prezzo di 44,5 centesimi al litro e avrà validità dal 1° febbraio sino al prossimo 30 giugno. Il prezzo siglato, che segna un significativo aumento rispetto al prezzo attualmente in vigore di 42 centesimi al litro, è frutto – spiega in una nota Confagricoltura Lombardia - del grande senso di responsabilità dimostrato da tutti nel corso della trattativa, alla luce dell’attuale andamento del mercato del latte e del difficile contesto economico generale.

L’accordo lombardo, che interessa circa il 40% della produzione di latte in Italia, secondo Pierangelo Cumino, presidente della sezione latte di Confagricoltura Piemonte, “rappresenta un punto di riferimento per tutto il settore e costituisce un precedente che deve far riprendere la trattativa anche in Piemonte, dove il latte è pagato molto meno rispetto alla Lombardia e ben al di sotto del valore indicizzato che risulterebbe dal sistema proposto dall’Assessorato regionale all’Agricoltura”.

Nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto a questo riguardo dalla Regione, Tommaso Visca, presidente dell’Associazione Produttori Latte Piemonte, fa appello all’assessore Claudio Sacchetto per un’iniziativa volta a favorire il riavvio della trattativa tra le parti per giungere anche in Piemonte ad una quotazione equa del latte prodotto.

Chivasso e Vigone ultime tappe delle riunioni zonali di Confagricoltura Torino

Dopo il quarto appuntamento oggi a Carmagnola, gli incontri di aggiornamento tecnico e fiscale organizzati dall’Unione Agricoltori proseguono la prossima settimana con le ultime due tappe:

Chivasso e Vigone.

Al centro del confronto la riforma della politica agricola comunitaria, le novità in campo tributario e dei nuovi adempimenti in materia ambientale, dettati dal recente PAN.

I prossimi appuntamenti, tutti alle 14:30, sono previsti a:

Chivasso, a Palazzo Einaudi, martedì 21 gennaio;

Vigone, nel Salone Parrocchiale S. Caterina, venerdì 24 gennaio.

Un miliardo e 93 milioni di euro per il prossimo PSR

Il nuovo PSR del Piemonte potrà contare sulla somma di circa 1,1 miliardi di euro, per l’esattezza 1.092.978 euro, pari al 5,87% del totale assegnato su base nazionale. L’accordo sulla ripartizione dei fondi è stato trovato ieri a Roma nell’incontro tra il Ministero delle Politiche agricole e le Regioni sul riparto delle risorse del fondo di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020. Confermati i quattro piani nazionali su gestione del rischio, biodiversità animale, piano irriguo e rete rurale nazionale.

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La “contabilità in nero” è un valido elemento indiziario

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 27456 del 9 dicembre 2013 in tema di accertamento delle imposte sui redditi stabilisce che il rinvenimento nel corso di una verifica fiscale della “contabilità in nero”, costituita da appunti personali e documenti extracontabili riferibili all’impresa, legittima di per sé il ricorso all’accertamento induttivo, incombendo sul contribuente l’onere di fornire la prova contraria idonea a contestare la pretesa erariale.

La nuova IMU - Imposta municipale propria

L'imposta municipale propria continuerà ad applicarsi a regime, dal 2014, anche al settore agricolo, in base alla disciplina stabilita dall'art. 13 del D.L. n. 201/2011 conv. in L. n. 214/2011 (Decreto Monti), con alcune importanti novità contenute nella Legge di Stabilità 2014 che consistono:

a) nella riduzione dei moltiplicatori da applicare al reddito dominicale dei terreni, già rivalutato nella misura del 25%, da 110 a 75, relativamente ai terreni posseduti e condotti da IAP o coltivatori diretti, iscritti alla previdenza agricola, di cui al comma 5 del predetto articolo 13, del D.L. n.

201/2011 ( tra cui, si ricorda, sono comprese le società agricole in possesso della qualifica IAP e i soci delle società di persone, in possesso di una delle predette qualifiche, che continuano in qualità di soci a coltivare il fondo), mentre resta fermo il moltiplicatore di 135 negli altri casi;

b) nell'esclusione dall'imposta dei fabbricati rurali strumentali, di cui all'art. 13, c. 8, del D.L. n.

201/2013, indipendentemente dalla loro ubicazione in comuni montani o parzialmente montani, che aveva caratterizzato l'esenzione per il 2012 e il 2013. Si ricorda, che al fine di individuare la categoria di detti immobili deve farsi riferimento all'art. 9, c. 3-bis, del D.L. n. 557/93 conv. in L. n. 134/1994, in base al quale la strumentalità è riconosciuta in relazione al carattere oggettivo dell'utilizzo del fabbricato per l'esercizio delle attività agricole ex art. 2135 c.c., al di là delle qualifiche soggettive del titolare dell'impresa agricola (proprietario, affittuario, IAP, CD, etc.).

L'imposta risulta, invece, dovuta per i fabbricati rurali abitativi a prescindere dal luogo di ubicazione.

L'applicazione dell'IMU in base alle regole di cui all'art. 13 del D.L. n. 201/2011, rende, altresì salva, l'esenzione dall'imposta per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o collinari ex art. 7, lett. h) del D.Lgs. n. 504/1992.

Le altre misure che riguardano, più in generale, l'IMU dal 2014 sono:

1) l'esclusione dall'imposta delle abitazioni principali e delle relative pertinenze, fatta eccezione per quelle che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Si ricorda che per abitazione principale s'intende l'immobile in cui è stabilita la residenza anagrafica e la dimora abituale del nucleo familiare;

2) la possibilità per i comuni di equiparare all' abitazione principale: l'unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che risiedono in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che la stessa non risulti locata; l'unità immobiliare posseduta da cittadini italiani non residenti , sempre a condizione che non risulti locata; l'unità immobiliare concessa in comodato a parenti entro il primo grado in linea retta che la utilizzano come abitazione principale, con la limitazione che l'agevolazione opera fino a concorrenza della quota di rendita iscritta in catasto non eccedente il valore di 500 euro, ovvero nel caso in cui il comodatario appartenga ad un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro.

L'IMU non si applica, inoltre, agli immobili appartenenti alle cooperative a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, ai fabbricati destinati ad alloggi sociali, alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio e agli immobili posseduti e non concessi in locazione dagli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia, ecc.

A valere dall'anno 2013, l'IMU relativa agli immobili strumentali è deducibile dal reddito d'impresa e dal reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni nella misura del 30 per cento del suo ammontare, per il 2013, e del 20 per cento a partire dal 2014. L'imposta non è deducibile, invece, dall'IRAP. Con effetto sempre dal periodo d'imposta 2013, il reddito degli immobili ad uso abitativo

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non locati situati nello stesso comune in cui è ubicata l'abitazione principale, concorre alla base imponibile ai fini IRPEF nella misura del 50 per cento.

Infine, con apposita disposizione (art. 1, comma 728), è stabilita la non applicazione di sanzioni e interessi nel caso di insufficiente versamento della seconda rata dell'IMU relativa all'anno 2013, qualora la differenza sia versata entro il termine di versamento della prima rata dell'imposta dovuta per il 2014, mentre, a norma del comma 680, per gli immobili per cui è stata disposta l'abolizione dal versamento della seconda rata dell'imposta 2013, di cui all'art. 1, c. 5, del D.L. n. 133/2013 (v.

circolare confederale n. 14482 del 29/11/2013), è differito al 24 gennaio 2014 il termine, già fissato al 16 gennaio dello stesso anno, per il versamento nella misura del 40 per cento della differenza, tra l'aliquota stabilita dai comuni per il 2013 e quella di base statale (4 per mille per le abitazioni principali e 7,6 per mille per i terreni agricoli).

Fotovoltaico, chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Con la circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013 l’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento, ai fini Iva, delle operazioni aventi a oggetto impianti fotovoltaici. Se l’impianto fotovoltaico è qualificabile come bene mobile, sia la cessione sia la locazione dello stesso, effettuate nel territorio dello Stato, nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni, costituiscono operazioni imponibili da assoggettare ad aliquota Iva ridotta del 10% (n. 127-quinquies della tabella A, parte III, allegata al Dpr 633/1972).

Nel caso in cui l’impianto fotovoltaico sia qualificabile come bene immobile, la circolare richiama la disciplina di cui all’articolo 10, primo comma, nn. 8), 8-bis) e 8-ter), del Dpr 633/1972, che prevede un generalizzato regime di esenzione da Iva per i trasferimenti e le locazioni immobiliari.

Biologico: al via l’iter della Commissione Europea per la definizione del nuovo regolamento È iniziata nei giorni scorsi la procedura interservizi della Commissione europea, passo necessario prima della presentazione ufficiale della proposta UE su un nuovo regolamento sulla produzione biologica, attesa per fine febbraio/inizio marzo. Emergono già i primi elementi della proposta che si incentrerà principalmente sull’introduzione di controlli più rigidi e sull’eliminazione delle numerose eccezioni ad oggi esistenti a livello di applicazione delle regole nei diversi Stati membri. La Commissione propone inoltre un sistema di certificazione “di gruppo” per incentivare il coinvolgimento dei piccoli produttori (al di sotto dei 5 ettari). In materia di etichettatura la Commissione propone che un prodotto trasformato possa essere etichettato come biologico solo se quasi tutti gli ingredienti (almeno il 95%) sono biologici.

Commercio estero: l'agroalimentare continua a crescere e aumenta il peso sull'export totale

“Frenano, ma non si fermano i prodotti dell’agricoltura sui mercati esteri. Complessivamente l’export di settore non solo tiene, ma cresce (+2,5% nel periodo gennaio-novembre 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), anche se è stato registrato un calo (-5,6%) dei prodotti agricoli e della pesca nel mese di novembre rispetto allo stesso mese del 2012”. Questo il commento di Confagricoltura ai dati Istat sul Commercio estero.

Ed anche l’export agroalimentare nel complesso mostra una dinamica molto positiva nei primi undici mesi dell’anno: +4,8% rispetto al periodo gennaio-novembre 2013. Ben più in ogni caso dell’andamento dell’export italiano complessivo che ha “marcato” un -0,5% da gennaio a novembre di quest’anno. La quota di export agroalimentare sul totale è così ancora di più aumentata raggiungendo quota 8,6%.

Per Confagricoltura la ripresa sarà quasi esclusivamente giocata sull'export. “I dati decisamente positivi nei primi dieci mesi dell’anno – osserva l’Organizzazione - ci avevano fatto considerare una ripresa economica già a partire da quest'anno. Per questo occorre che le nostre imprese siano sempre

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più capaci di proiettarsi in una dimensione più globale, trasformando in opportunità ciò che altri spesso vedono come rischio. E’ necessario accrescere i momenti di relazione business oriented con gli operatori esteri e mettersi in rete, per aumentare la propria capacità competitiva in termini di volumi, di servizi e di capacità di promozione”.

Inflazione 2013: "Gli aumenti maggiori dei prezzi al consumo hanno riguardato scuola e cibo, ma senza vantaggi per insegnanti e agricoltori"

“Nel 2013 gli aumenti maggiori dei prezzi al consumo hanno riguardato scuola (+2,6%) e cibo (+2,4%); l’incremento per abitazione, acqua, elettricità e combustibili è stato del 2% (ma nel 2012 i prezzi erano lievitati di ben il 7,1%)”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati definitivi dell’Istat sull’inflazione relativi all’anno scorso.

“Degli aumenti registrati per la spesa alimentare non se ne avvantaggiano insegnanti e agricoltori – rileva Confagricoltura -; per quanto riguarda il settore primario, in base ai dati AgrOsserva (Ismea- Unioncamere), i prezzi all’origine, dopo un exploit del 3,1% nel primo trimestre 2013, sono diminuiti del 2,5% nel secondo e del 3,2% nel terzo”.

“Il monitoraggio costante che svolge SMS Consumatori/Ismea dimostra come ci sia un divario notevole tra quotazioni alla produzione ed al consumo dei beni alimentari che, in molti casi, addirittura quadruplicano – osserva Confagricoltura -. Ad esempio il 31 dicembre 2013 i cavolfiori sono stati venduti dal produttore al grossista a 40 centesimi al chilo, dal grossista al dettagliante a 1,05 euro e sono giunti sui banchi di vendita mediamente a 1,70 euro. L’uva da tavola da 45 centesimi al chilo al produttore è passata a 1,90 euro al consumatore”.

“È difficile far quadrare i conti aziendali – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – quando i produttori si trovano con quotazioni non remunerative, aumenti dei costi ed un pesante carico fiscale e burocratico. Serve l’impegno condiviso di tutta la filiera per salvaguardare e rilanciare l’agroalimentare”.

Obbligo di abilitazione all'uso delle macchine agricole

Con la circolare n. 45 del 24 dicembre 2013 vengono forniti da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarimenti in merito alla applicazione dell'Accordo 22 febbraio 2012, recante

"Accordo ai sensi dell'art. 4 del d.lgs. 28 agosto 1997, n. 281. L’accordo del 2012 riguardava:

• l'individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori;

• le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione;

• i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell'articolo 73, comma 5, del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.", con particolare riferimento al concetto di attrezzature di lavoro, utilizzate da lavoratori del settore agricolo o forestale, per le quali è differito il termine per l'entrata in vigore dell'obbligo di abilitazione,

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secondo quanto disposto all'art. 45 bis, comma 2 della legge 9 agosto 2013, n. 98 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69.

I chiarimenti previsti sono:

1. attrezzature di lavoro per le quali è differito il termine per l’entrata in vigore dell’obbligo di abilitazione: il differimento al 22 marzo 2015 “dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole” è da intendersi riferito alle attrezzature di lavoro sotto individuate utilizzate dai lavoratori del settore agricolo e forestale.

Nello specifico si tratta pertanto di:

• piattaforme di lavoro mobili elevabili;

• carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo;

• carrelli semoventi a braccio telescopico;

• carrelli industriali semoventi;

• carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi;

• trattori agricoli o forestali;

• escavatori idraulici;

• pale caricatrici frontali;

• terne;

• autoribaltabile a cingoli.

2. Riconoscimento dei corsi effettuati di cui al punto 9.1 dell’accordo 22 febbraio 2012:

limitatamente alle sole “macchine agricole” (trattori agricoli e forestali e carrelli semoventi a braccio telescopico solo se omologati come macchine agricole) sono riconosciuti corsi di formazione effettuati fino alla data del 22 marzo 2015 se soddisfacenti i requisiti previsti dall’Accordo del 22 febbraio 2012. I corsi effettuati prima di tale data ma di durata inferiore a quelli previsti dal presente Accordo e per i corsi di qualsiasi durata ma non completati da verifica finale, varranno come formazione pregressa a condizione che entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del presente Accordo siano integrati tramite modulo di aggiornamento della durata minima di 4 ore da effettuarsi entro 24 mesi a partire dal 22 marzo 2015.

3. Possesso dell’esperienza documentata prevista nell’accordo 22 febbraio 2012: l’esperienza documentata almeno pari a 2 anni deve essere posseduta alla data del 22 marzo 2012 ed il conseguente corso di aggiornamento previsto (minimo 4 ore) dovrà essere effettuato entro 5 anni, ovvero entro il 13 marzo 2017.

4. Termine di validità della norma transitoria prevista dall’accordo 22 febbraio 2012: i lavoratori che alla data del 22 marzo 2015 sono incaricati dell’uso delle sole “macchine agricole” devono effettuare gli specifici corsi di formazione entro 24 mesi da detta data (22 marzo 2017).

Scende il consumo di concimi chimici

Nel 2012 sono stati distribuiti in totale 47,5 milioni di quintali di fertilizzanti per uso agricolo. Lo rileva l’Istat, evidenziando che la quantità dei concimi minerali ammonta a 26,2 milioni di quintali:

16,1 sono costituiti dai minerali semplici, i restanti 9,9 dai minerali composti. La distribuzione dei concimi organici e organo-minerali sul territorio è pari rispettivamente a 2,8 e 2,3 milioni di quintali.

La quantità di ammendanti risulta pari a 12,2 milioni di quintali. Nel 2012, i correttivi registrano il picco degli ultimi dieci anni, con una quantità distribuita pari a 3 milioni di quintali, mentre i substrati di coltivazione ammontano a 897 mila quintali. Gli elementi nutritivi contenuti nei fertilizzanti risultano pari a 23,3 milioni di quintali e il titolo (o concentrazione) è pari al 49%. Tra il 2002 e il 2012 i fertilizzanti distribuiti sono diminuiti del 5,8%.

I PREZZI DEI CEREALI QUOTAZIONI BORSA €/TON

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FRUMENTI TENERI

MILANO 14/01/2014 TORINO 16/01/2014

MIN MAX MIN MAX

FRUMENTO DI FORZA 263,00 271,00 240,00 250,00

FRUMENTO PANIFIC. SUP. 242,00 249,00 233,00 235,00 FRUMENTO PANIFICABILE 221,00 224,00 215,00 217,00 FRUMENTO BISCOTTIERO 221,00 225,00 214,00 216,00

FRUMENTO ALTRI USI 220,00 221,00 n.q. n.q.

FRUMENTO COMUNITARIO 219,00 278,00 n.q. n.q.

FRUMENTO FRANCESE -- -- 216,00 218,00

FRUMENTO CANADESE 300,00 304,00 296,00 298,00

FRUMENTO STATUNIT. 302,00 306,00 296,00 300,00

QUOTAZIONI BORSA €/TON CEREALI MINORI

MILANO 14/01/2014 TORINO 16/01/2014

MIN MAX MIN MAX

ORZO NAZ. LEGGERO n.q. n.q. n.q. n.q.

ORZO NAZ. PESANTE 216,00 218,00 210,00 213,00

ORZO FRANCESE -- -- 214,00 224,00

ORZO COMUNITARIO 220,00 236,00 n.q. n.q.

TRITICALE n.q. n.q. -- --

SORGO 203,00 205,00 205,00 207,00

QUOTAZIONI BORSA €/TON GRANOTURCO

MILANO 14/01/2014 TORINO 16/01/2014

MIN MAX MIN MAX

NAZIONALE IBRIDO 190,00 191,00 180,00 182,00

NAZ. COM. DA ESSICCARE -- -- -- --

NON COMUNITARIO 198,00 199,00 197,00 199,00

COMUNITARIO 200,00 202,00 192,00 197,00

QUOTAZIONI BORSA €/TON SEMI OLEOSI

MILANO 14/01/2014 TORINO 16/01/2014

MIN MAX MIN MAX

SEMI SOIA NAZIONALE 450,00 455,00 444,00 447,00

SEMI SOIA ESTERA 442,00 457,00 n.q. n.q.

SEMI GIRASOLE n.q. n.q. -- --

SEMI COLZA n.q. n.q. -- --

QUOTAZIONI BORSA €/TON FORAGGI

MILANO 14/01/2014 TORINO 16/01/2014

MIN MAX MIN MAX

FIENO MAGGENGO 133,00 168,00 135,00 145,00

FIENO AGOSTANO 160,00 180,00 145,00 155,00

FIENO FRANCESE -- -- n.q. n.q.

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FIENO ERBA MEDICA 213,00 228,00 210,00 220,00

ERBA MED. DISIDRATATA 245,00 248,00 -- --

PAGLIA GRANO NAZ. 101,00 108,00 100,00 105,00

I PREZZI DEL BESTIAME

SUINI DA ALLEVAMENTO COMMISSION E UNICA NAZIONALE

DI MILANO

€/KG

MERCATO DI MODENA €/KG

25 KG --- 2,96

30 KG --- 2,56

SUINI DA MACELLO

176 KG N.Q. 1,5410

180 KG N.Q. 1,4750

185 KG N.Q. 1,4280

BOVINI DA ALLEVAMENTO MERCATO DI CUNEO

€/CAPO MINIMO

MERCATO DI CUNEO €/CAPO

MASSIMO

PIEMONTESE – VITELLI DELLA COSCIA

MASCHI FINO A 40 GG 600,00 750,00

FEMMINE FINO A 40 GG 500,00 690,00

SLATTATI DELLA COSCIA

MASCHI DA 160-220 KG 620,00 977,00

FEMMINE DA 140-200 KG 691,00 831,00

BOVINI DA MACELLO – MERCATO CUNEO

€/KG MINIMO €/KG MASSIMO

RAZZA PIEMONTESE – VITELLO DA LATTE O SANATO DELLA COSCIA

MASCHI 5,04 5,61

FEMMINE 5,53 6,10

VITELLONE INFERIORE A 24 MESI DELLA COSCIA

€/KG MINIMO €/KG MASSIMO

MASCHI DA 500-600 KG 2,68 3,15

MASCHI OLTRE 600 KG 2,63 3,10

FEMMINE 350-430 KG 3,65 3,80

FEMMINE 430-520 KG 3,32 3,70

BORSA MERCI DI

MODENA

LIMOUSINE €/KG MINIMO €/KG MASSIMO

MASCHI LEGGERI FINO A 550- 600 KG 4,85 5,01

MASCHI PESANTI FINO A 600- 650 KG 4,61 4,74

FEMMINE DA 420-480 KG 4,81 5,07

CHAROLAISE €/KG MINIMO €/KG MASSIMO

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MASCHI LEGGERI FINO A 700 - 750 KG 4,55 4,66

MASCHI PESANTI OLTRE 750 KG 4,34 4,48

I PREZZI DEL MERCATO DI CARMAGNOLA

BOVINI DI RAZZA PIEMONTESE DA EURO A EURO

VITELLONI NORMALI 1,50 1,60

VITELLONI MASCHI DELLA COSCIA N.Q. N.Q.

VITELLONI FEMMINE DELLA COSCIA N.Q. N.Q.

TORI DELLA COSCIA DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,45

TORI DELLA COSCIA OLTRE 6 DENTI 1,15 1,40

VACCHE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,45 1,65

VACCHE GRASSE OLTRE 6 DENTI 1,25 1,50

VITELLONI RAZZE STRANIERE DA EURO A EURO

CHAROLAISE MASCHI 2,40 2,60

CHAROLAISE FEMMINE 2,10 2,10

LIMOUSINE MASCHI 2,50 2,70

LIMOUSINE FEMMINE 2,45 2,65

GARONNESI MASCHI 2,65 2,85

GARONNESI FEMMINE 2,60 2,80

BLU BELGA MASCHI N.Q. N.Q.

BLU BELGA FEMMINE N.Q. N.Q.

POLACCHI MASCHI N.Q. N.Q.

FRISONI MASCHI 1,45 1,60

VITELLONI METICCI DA EURO A EURO

MASCHI 1,90 2,05

FEMMINE 1,70 1,90

VACCHE DA EURO A EURO

FRISONE GRASSE DA 2 A 6 DENTI 1,25 1,35

FRISONE USO INDUSTRIA PESO MORTO 0,95 2,15

RAZZA E CATEGORIA DA EURO A EURO

VITELLI RAZZA FRISONA KG 45 60,00 70,00

VITELLI RAZZA VALDOSTANA KG 50 80,00 90,00

VITELLI RAZZA PIEMONTESE KG 65 430,00 600,00

VITELLI METICCI I SCELTA 230,00 430,00

VITELLI METICCI II SCELTA 155,00 255,00

PREVISIONI DEL TEMPO

Collegandovi a www.nimbus.it www.nimbus.it/italiameteo/previpiemonte.htm

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“Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente”

Seneca

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