1/10 VERBALE N. 17 del 22 febbraio 2013
Il Consiglio del Corso di Studi in Architettura si riunisce il giorno 22 febbraio 2013 alle ore 11,00, presso la sala Riunioni di Palazzo Cugia - Via Santa Croce 67, per discutere e deliberare sul seguente
Ordine del giorno:
1.Comunicazioni del Coordinatore
2.Comunicazioni rappresentanti studenti 3. Regolamentazione sedute telematiche 4. Piani di attività didattica 2012/13 5. Pratiche studenti
6. Discussione Rapporto del riesame
7. Scheda del Rapporto di riesame iniziale 2013 secondo quanto previsto dal DM 47/2013
8. Varie ed eventuali
Docenti afferenti P AG A Docenti non afferenti P AG A
Abis Emanuela X Borelli Guido X
Argiolas Michele X Cadeddu Barbara X
Chiri Giovanni Marco X Giannattasio Caterina X
Cocco Giovanni Battista X Montaldo Gianni X
Di Battista Nicolino X Ortu Gian Giacomo X
Fiorino Donatella Rita X Sanna Antonello X
Mistretta Fausto X
Mura Salvatore X
Pellegrini Giorgio X
Pinna Francesco X Rappresentanti studenti
Ranieri Gaetano X Ladu Mara X
Ricciu Roberto X Pani Federica X
Siddi Cesarina X Secci Claudia X
Alle ore 11,15, constatata la presenza del numero legale, il Coordinatore prof.ssa Emanuela Abis, apre la discussione dei punti all’ordine del giorno. Il ruolo di segretario è assunto dalla prof.ssa D.R. Fiorino. E’ presente il coordinatore didattico, dott.ssa L.
Rundeddu.
1.Comunicazioni del Coordinatore
- Il Coordinatore ricorda ai docenti che ancora non lo avessero fatto di consegnare, debitamente compilati, i registri delle lezioni relative agli insegnamenti del I semestre, utilizzando il format digitale messo a disposizione.
- Il Coordinatore comunica che l’inizio delle lezioni del II semestre è fissato per il giorno 4 marzo ed illustra il quadro definitivo del calendario settimanale delle lezioni per il primo e il secondo anno. La distribuzione degli insegnamenti nell’orario settimanale mette in evidenza, con particolare riguardo al primo anno, come il calendario sia complessivamente fitto, fatta eccezione per il venerdì pomeriggio.
Pertanto, il Coordinatore invita coloro i quali intendessero avviare attività integrative
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ad orientare la calendarizzazione preferibilmente verso questo giorno, al fine di non generare problematiche sovrapposizioni con l’attività didattica di base.
2.Comunicazioni rappresentanti studenti Non vi sono comunicazioni.
3. Regolamentazione sedute telematiche
Il Coordinatore, in coerenza con i regolamenti dell’Ateneo, propone di che il CCS regolamenti le modalità di assunzione delle delibere per via telematica in caso di opportunità e di urgenza, nonché per le delibere di ordinaria amministrazione.
Il manager didattico fa presente che la Segreteria di Presidenza sta elaborando uno schema di regolamento che potrà essere adottato da tutti i CCS della Facoltà.
Il coordinatore propone di rinviare l’approvazione della regolamentazione ad altra data.
4. Piani di attività didattica 2012/13
Sono pervenuti i piani di attività didattica dei seguenti docenti (allegato 1):
- Argiolas Michele
Il Consiglio approva all’unanimità.
5. Pratiche studenti
- Il Coordinatore sottopone all’approvazione del CCS le istanze presentate dagli studenti:
Mais Stefano (matr. 39450) chiede il riconoscimento come crediti a scelta dello studente delle seguenti attività:
1° Scuola Estiva Internazionale di Architettura n Sardegna. “Il territorio dei luoghi. Il progetto dei paesaggi minerari e insediativi costieri del Sulcis- Iglesiente” (5 CFU). Allega attestato di partecipazione.
Il Coordinatore propone di approvare per 5 CFU soprannumerari.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Lecca Stefano (matr. 39448) chiede il riconoscimento come crediti a scelta dello studente delle seguenti attività:
1° Scuola Estiva Internazionale di Architettura in Sardegna. “Il territorio dei luoghi. Il progetto dei paesaggi minerari e insediativi costieri del Sulcis- Iglesiente” (5 CFU). Allega attestato di partecipazione.
Il coordinatore propone di approvare per 5 CFU soprannumerari.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Il Coordinatore comunica che Balia Silvia e Giuliana Martina, avendo superato il test di Scienze dell’architettura e il test di ammissione della LM-4, chiedono ai fini del conseguimento dei requisiti curriculari per l’iscrizione nell’a.a. 2012/13 al CdL in Architettura il riconoscimento di 2 CFU di Fisica applicata per i crediti previsti per le discipline fisico tecniche ed impiantistiche e 2 CFU di Storia dell’arte per i crediti previsti per le discipline storiche dell’architettura. Si precisa che le studentesse hanno sostenuto l’esame di Storia dell’architettura 1 da 6 CFU e Storia dell’Architettura 2 da 8 CFU. Allegano i programmi degli esami.
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Il Coordinatore, esaminati i programmi e sentiti i docenti interessati, propone di approvare.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Il Coordinatore comunica, inoltre, che altri laureati in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni architettonici e ambientali (Forte Marco, Atzei Eleonora, McComas Jessica Sara Marie, Pala Marco) hanno presentato una richiesta di esame del personale percorso di studi al fine di valutare se gli esami sostenuti sono coerenti con i requisiti di accesso alla laurea magistrale di Architettura. In particolare per quanto riguarda il settore “discipline storiche per l’architettura ICAR/18” chiedono di prendere in esame la possibilità che vengano convalidati numero 2 CFU dall’esame di “Storia dell’Arte” sostenuto con il prof. Roberto Coroneo L-ART/01. Il Coordinatore ritiene che su tale richiesta non debba esserci una delibera del CCS poiché la richiesta non proviene da iscritti con riserva al CdS, ma che eventualmente possono essere date dal Coordinatore e dal manager didattico delle indicazioni in coerenza con quanto già deliberato per casi analoghi.
Il Consiglio approva all’unanimità quanto proposto dal Coordinatore.
Tirocini
Il Coordinatore sottopone all’approvazione del Consiglio la situazione dei seguenti studenti che hanno presentato la documentazione di fine tirocinio per il riconoscimento dei 5 CFU corrispondenti:
- Rosa Claudio (matr. 38976) - Simone Murgia (matr 38931)
Il Consiglio approva all’unanimità
6. Discussione Rapporto del riesame
Il Coordinatore ripercorre sinteticamente l’iter attivato per la redazione del rapporto del riesame [in seguito RdR] dalla nomina della apposita Commissione del riesame all’esposizione dei contenuti tenuta dal prof. Cazzani nell’ambito del CCS congiunto (LM4 e L17) del 19 luglio 2012.
Il prof. Ricciu, pur esprimendo compiacimento per il lodevole lavoro svolto dalla Commissione , esterna le sue perplessità sulla reale efficacia del documento. In particolare, ritiene che il RdR dovrebbe descrivere prioritariamente le criticità generate da aspetti di diretta competenza del corso di studi, ponendo su un altro livello tutto ciò che non può essere risolto dal corso di studi stesso, in quanto non direttamente competente. La finalità del RdR, infatti, consiste nel dichiarare con stretta corrispondenza le criticità rilevabili e le azioni da mettere in campo per superarle, per dimostrare successivamente di averle effettivamente risolte. Va da sé che, segnalare aspetti critici di non diretta competenza comporterebbe il fatto di non poter attivare azioni per superare i problemi e, dunque, disattendere gli obiettivi dei valutatori.
La prof.ssa Giannattasio sottolinea, però, come alcuni aspetti critici come quello delle aule, pur se non di diretta competenza del corso di studi, sia un problema importante, di fatto rilevabile solo dai docenti e, dunque, non trascurabile in un esame obiettivo dell’andamento del corso di studi.
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Il prof. Chiri, sulla base delle osservazioni avanzate dal prof. Ricciu, informa il Consiglio che la predisposizione del RdR ha seguito i modelli predisposti dal Ministero e le indicazioni acquisite dai membri della Commissione nell’ambito di seminari formativi all’uopo frequentati, anche al fine di superare aspetti di incongruenza interna che quei modelli presentavano al loro interno, nonché ovviare alla carenza complessiva di indicazioni sui criteri di stesura, situazione appesantita dal frequente cambiamento delle normative di settore e, a cascata, delle finalità e della forma dei documenti da queste introdotti. Ma, al di là di questo, il principale obiettivo del RdR rimane quello della definizione dei processi e la esplicitazione delle competenze, aspetti che sono stati sicuramente sviscerati nel documento presentato.
Il prof. Ricciu continua la sua disamina del documento proponendo una riflessione sulla lista degli afferenti al Comitato di Indirizzo [da qui CdI] che ritiene forse troppo ampia e poco coerente con gli obiettivi del corso di studi.
Il prof. Chiri chiarisce il ruolo del CdI, sottolineando l’importanza strategica di tale organismo. L’attivazione stessa di un corso di laurea è vincolato all’individuazione di una “domanda” di cui il CdI è diretta espressione. Nonostante l’importanza di questo organismo, l’ultima convocazione del CdI risale ormai ad oltre due anni fa, quanto l’Ateneo lo ha convocato secondo una compagine, forse non del tutto condivisibile o comunque migliorabile.
Il prof. Ortu invita, con una mozione d’ordine, a rispettare un ordine di prenotazione nella discussione. Il coordinatore interviene a ripristinare l’ordine, invitando i membri del Consiglio ad iscriversi preventivamente ad intervenire nel consesso e sollecita il prof Ricciu a completare il suo intervento, giungendo alle conclusioni sulle sue perplessità in merito alla natura stessa del documento.
Il prof. Ricciu ribadisce che si tratti di un documento di grande livello, che deve essere approvato, ma che ritiene non essere di grande praticità e, sostanzialmente poco calato nella realtà delle cose per le modalità secondo cui è costruito. Per chiarire, afferma che sia difficile trovare una corrispondenza tra le proposte avanzate e la loro diretta realizzabilità in quanto le soluzioni da adottare sarebbero, in diversi casi trattati di competenza altrui.
Il prof. Chiri interviene per sottolineare che, al di là degli aspetti formali, il documento per la prima volta analizza in concreto i processi ed esplicita chiaramente le criticità, le soluzioni da porre in atto per superarle, le competenze chiamate ad intervenire nei diversi livelli del processo, con stretta corrispondenza tra le parti. In merito al CdI, invita il Consiglio a ragionare sulla composizione di tale organismo, che dovrebbe avere una composizione maggiormente attinente al corso di studi, a differenza di quello convocato nel 2010. Infatti, il processo relativo al CdI prevede che il Consiglio del corso di studi, sentite le esigenze ed i suggerimenti espressi dal CdI, si attivi per tentare di formare competenze utili al mercato del lavoro e verificare nel tempo i risultati dell’allineamento tra la domanda, rappresentata dal CdI e l’offerta costituita dalle competenze dei laureati.
Purtroppo, però, l’ultimo CdI, riunitosi come già detto nel 2010, non ha prodotto i documenti previsti, né sono state mai attivate le relative commissioni. Pertanto, è stato necessario procedere alla redazione del RdR senza quegli input fondamentali, con la diretta conseguenza di problemi “a cascata” indotti dalla mancanza dei presupposti stessi alla definizione di quel processo specifico.
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Il Coordinatore propone, dunque, che il RdR nella forma prodotta dalla Commissione del riesame, sia inteso come un documento istruttorio, contenente una valutazione ad ampio spettro dei corsi di studi analizzati, utilissima per migliorare la consapevolezza delle aree più problematiche dei percorsi formativi, per potenziare l’efficienza organizzativa, per superare le difficoltà logistiche più volte segnalate nelle diverse sedi di competenza, senza però assumerlo come atto finale. Infatti, ritiene che questo format di analisi sia più consono ad organismi ed istituzioni con una struttura organizzativa più rigida di quella di un corso di studi che necessita maggiore flessibilità gestionale.
Un simile approccio potrebbe addirittura risultare paralizzante nel caso specifico. La strutturazione in processi è sicuramente utile, ma deve essere pensata e gestita con la necessaria flessibilità. Il problema è strettamente legato al momento transitorio che l’Università sta vivendo, dove le attribuzioni di competenza sono costantemente messe in discussione e non esiste sufficiente chiarezza e stabilità dei procedimenti che le modifiche legislative e i relativi regolamenti attuativi continuano a mutare. Tali cambiamenti sono dimostrati anche dalla recente modifica alla struttura del RdR, imposta dal DM 47/2013, che richiede di rivedere il rapporto stesso secondo i nuovi modelli, molto più snelli e sintetici.
Il nuovo documento del riesame è proposto in bozza a questo Consiglio e rappresenta un rapporto conclusivo del lavoro più ampio e dettagliato svolto dalla Commissione del riesame. Tutto ciò porta a proporre quanto premesso, ovvero che il lavoro della Commissione del riesame sia considerato istruttorio alla stesura del rapporto del riesame 2013 con le modifiche formali richieste dal DM47.
La prof.ssa Giannattasio chiede che venga letto il verbale della seduta dell’ultimo Consiglio del corso di studi congiunto LM4-L17.
Il prof. Cocco concorda sul fatto che il RdR contenga una disamina approfondita e dettagliata della situazione del Corso di Studi, ma che, per il momento in cui è stato concepito, contenga riferimenti ad una struttura accademica di fatto modificata nel suo organigramma e nelle relative competenze.
Il prof. Ortu concorda sulle sostanziali trasformazioni occorse in seno alla struttura accademica tanto da rendere spesso difficile incidere sulla realtà anche attraverso i lavori delle commissioni, eccessivamente strette nella maglia della burocrazia. Lo stesso CdI non è uno strumento utile perché in un contesto socio economico come quello locale l’Ateneo non trova facilmente interlocutori forti e competenti.
Il prof. Chiri non concorda con questa visione del CdI e ritiene che, invece, proprio una realtà socio-economica debole come quella locale necessiti l’attivazione di una efficace sinergia tra il mondo del lavoro e l’Università, in un reciproco supporto utile a rilanciare l’economica e, di conseguenza, la possibilità di collocamento dei laureati.
Inoltre, fatta salva la discussione di merito sui contenuti del documento del riesame elaborato dalla Commissione, non ritiene che si possa parlare di atto puramente istruttorio. Infatti, la Commissione del riesame è stata chiamata a svolgere un compito istituzionale per il quale si è anche sottoposta a percorsi formativi specifici, giungendo al risultato atteso dalla normativa che, nel frattempo, è stata modificata. Ma tale procedimento deve essere comunque concluso con l’approvazione degli atti finali, legittimi e coerenti con le norme che li hanno richiesti.
Il prof. Mistretta ritiene sia poco produttivo lavorare sul RdR nella sua versione estesa se questa costituisce una formulazione formalmente superata dalla modifica delle normative. Propone, pertanto, considerati anche i contenuti di grande accuratezza, di
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approvarlo così come proposto e di esaminare la nuova stesura nella forma di scheda, secondo gli ultimi input ministeriali. In merito al CdI concorda con il prof. Chiri e sostiene che tale organismo, se caratterizzato da una composizione strategicamente efficace, potrebbe essere di grande utilità in un territorio in crisi come è quello sardo.
L’Università ha il dovere di formare persone che possano inserirsi nel mondo del lavoro come volano di sviluppo. Una formazione poco allineata con il mondo del lavoro potrebbe addirittura costituire non un freno allo sviluppo nel momento in cui i laureati non presentassero competenze sufficienti a supportare la crescita di enti - pubblici o privati -ed imprese.
Il Coordinatore sottolinea che, pur essendo stata richiesta una nuova formulazione del RdR, l’atto definitivamente prodotto dalla Commissione è datato 7 febbraio 2013 e, in questa ultima stesura, deve essere discusso ed approvato.
Il prof. Chiri ricorda al Consiglio che il prof. Cazzani, presidente della Commissione del riesame, aveva già esposto i contenuti del lavoro svolto nel già citato Consiglio congiunto delle LM4 e L17. In quella sede, erano state fatte delle osservazioni e presentati emendamenti che sono stati discussi e in parte accolti con la conseguente modifica del documento finale, qui presentato per l’approvazione del Consiglio.
Il Coordinatore sottolinea l’impossibilità di proporre al Consiglio l’approvazione di due atti coincidenti sotto il profilo procedurale e formalmente differenti. Pertanto, ritiene più coerente considerare il primo come un documento di base per la redazione del nuovo RdR secondo il nuovo modello richiesto dall’ANVUR. Propone di leggere la nuova stesura (in bozza) della scheda del rapporto.
Il prof. Chiri ribadisce la richiesta che venga legittimato il lavoro svolto dalla Commissione del riesame per quello che questa era stata chiamata a fare ai sensi dei regolamenti vigenti al momento della sua costituzione. Sottolinea anche che il RdR contiene il dato penalizzante delle aule, conseguente anche a qualche scelta sbagliata fatta in passato, come quella dell’aula informatica.
Il Coordinatore ricorda al Consiglio come sia stato fatto, nelle diverse sedi, tutto il possibile per risolvere il problema, compreso il cablaggio della sala riunioni, al fine di restituire un’aula alla disponibilità delle attività didattiche e riconduce la discussione sul punto all’OdG del RdR, ribadendo l’incoerenza dell’approvazione di un documento in una forma diventata ormai non più legittima.
La prof.ssa Cadeddu sintetizza come le difficoltà emerse siano riconducibili sostanzialmente ad un problema di tempi e non di contenuti.
La prof.ssa Giannattasio propone di approvare entrambi come conseguenza di due passaggi distinti e consequenziali dello stesso procedimento, anche in virtù delle novità introdotte dall’ANVUR.
Il prof. Ortu sottolinea come, d’altronde, aver approvato il primo documento rappresenta un passo “positivo” nel processo del riesame perché ha implementato e diffuso la consapevolezza della situazione dei corsi di studi.
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Il prof. Cocco riporta la discussione sul CdI, che ritiene essere uno degli aspetti fondamentali per la definizione di un percorso formativo di una Facoltà. In particolare, però, precisa che la costituzione del CdI debba partire dalle Facoltà con un processo
“bottom-up” e non imposto dall’Ateneo perché sono le singole Facoltà che possono individuare con maggiore efficacia i loro più coerenti interlocutori. Questo aspetto è stato introdotto nel nuovo RdR perché è stato valutato come uno degli elementi a maggiore criticità.
Il prof. Chiri aggiunge, alla luce dell’esemplificazione appena introdotta dal prof. Cocco, che il nuovo RdR costituisce una sintesi “accettabile” del precedente e più ampio documento, anche se vengono messe in luce solo alcune tra le cose più significative trattate nel primo rapporto. Il documento, inoltre, non contiene solo criticità, ma mette in evidenza – es. nel quadro B – anche aspetti positivi della gestione dei processi.
Il Coordinatore propone, dunque, di passare al successivo punto all’OdG, ovvero la nuova scheda del RdR, rimandando la questione del vecchio rapporto ad un momento successivo all’esame del nuovo, per meglio valutarne le convergenze e gli aggiornamenti.
Inoltre, il Coordinatore propone che il CdS convochi nuovamente il CdI. A tale fine però ritiene utile un aggiornamento ed una ridefinizione della sua composizione e pertanto invita il Consiglio a trasmettere nei prossimi giorni i nominativi di tutti i potenziali interlocutori che potrebbero essere inseriti nel CdI. Il Coordinatore aggiorna quindi la discussione alla prossima seduta del CdS.
7. Scheda del Rapporto di riesame iniziale 2013 secondo quanto previsto dal DM 47/2013
Il Coordinatore ricorda la scadenza del 10 marzo quale data ultima per effettuare l’upload del documento (pdf) sul sito CINECA con la possibilità di effettuare lievi modifiche sino al 29 marzo. La scheda del RdR dovrà quindi essere approvata in CCS, In merito alle differenze tra il nuovo e il vecchio RdR, il Coordinatore segnala che la situazione descritta nel primo rapporto è cambiata in modo significativo, aumentando anche le divergenze tra i due corsi ivi descritti (L17 e LM4).
Il Coordinatore legge la nuova scheda del RdR, mettendo in evidenza le modifiche introdotte nei corsi di studio. In merito al processo definito nella scheda nella sezione C-A1 relativa all’offerta didattica curriculare ed integrativa, propone che il ruolo di revisione del processo sia attribuito alla commissione didattica esistente.
Il prof. Chiri concorda sul fatto che debbano essere presi impegni specifici chiari e mai generici in modo che ciascuno sappia cosa deve essere fatto e chi ha la responsabilità di farlo.
Il prof. Cocco concorda con l’attribuzione della responsabilità della programmazione alla commissione didattica, che dovrà svolgere una ulteriore ricognizione delle criticità individuabili all’interno del percorso formativo proposto.
Il manager didattico, dott.ssa Rundeddu porta l’attenzione del Consiglio sul fatto che i laboratori non costituiscano “offerta formativa”. È necessario stare attenti a non
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introdurre una contraddizione, laddove si dichiara che i laboratori rientrano nell’attività di formazione.
Il coordinatore chiede come possano essere inserite altre attività integrative come, per esempio, i corsi esterni.
La dott.ssa Rundeddu propone che siano considerate come attività esterne, al pari dei tirocini.
Il prof. Chiri, a proposito di tirocini, porta l’attenzione del Consiglio sulla necessità di un accreditamento delle strutture che accolgono gli studenti e di una più rigorosa regolamentazione della modalità di valutazione dell’attività svolta in quelle sedi.
Propone che si compili una short list.
Il Coordinatore segnala che esiste già una modalità di accreditamento e di valutazione attraverso la scheda che viene compilata e controfirmata dal tutor universitario.
In merito al punto 2 della medesima sezione C-A1, la prof.ssa Siddi segnala la criticità generata dalla possibilità data dal Regolamento di Ateneo di inscrizione ai corsi degli studenti non ancora laureati a condizione che completino il corso di studi precedente entro la sessione di laurea di febbraio. Si segnala che questo meccanismo ha determinato il preoccupante rallentamento delle attività dei corsi a causa della presenza di persone non ancora adeguatamente formate nonché distratte dal completamento dei crediti per il conseguimento della laurea di primo livello.
Il Coordinatore fa notare, però, che questo problema reale e sicuramente importante è imputabile al Regolamento di Ateneo e, pertanto, non può entrare nei processi gestiti del corso di studi che, evidentemente, non ha titolo per intervenire nel processo.
Nell’impossibilità di produrre una modifica al Regolamento d’Ateneo, il prof. Cocco propone di introdurre le propedeuticità.
Il Coordinatore segnala come anche l’obbligo di frequenza potrebbe aiutare gli studenti carenti a recuperare le lacune formative propedeutiche.
Il prof. Chiri illustra il suo approccio al problema manifestatosi nei suoi corsi tenuti al I semestre della magistrale, dove riferisce di aver parzialmente arginato il problema introducendo un modulo di competenze di ingresso, cui attribuisce un ridotto pacchetto di crediti formativi, destinato ad una sorta di “programma di compensazione”, finalizzato a mettere tutti gli studenti nelle condizioni di seguire con consapevolezza e competenza il programma del corso vero e proprio.
Anche le prof.sse Giannattasio e Fiorino concordano sull’importanza della propedeuticità dei loro corsi, sviluppati come una naturale prosecuzione ed approfondimento l’uno dell’altro.
Il Coordinatore sottolinea come questa criticità nel seguire i corsi del I semestre sia stata segnalata anche dagli studenti. Le soluzioni possono essere trovate solo all’interno
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del singolo percorso formativo, stante la già segnalata immodificabilità del Regolamento di Ateneo, più volte dibattuto su questo aspetto e mai cambiato.
Rimane, inoltre, la questione degli spazi. La Facoltà gestisce gli spazi per la didattica (aule e spazi comuni, ad esclusione di biblioteche e segreterie), mentre gli studi sono in capo al Dipartimento. Si propone la stesura di un piano “interno” di gestione degli spazi, o meglio, di un “piano delle esigenze” per l’utilizzo degli spazi. È importante che l’assegnazione degli spazi per i laboratori di tesi o altre attività sia chiara e democratica (oltre che partecipata).
Per quanto riguarda l’accompagnamento al mondo del lavoro, il Coordinatore riferisce che la rappresentante degli studenti, Lara Mudu, ha manifestato l’entusiasmo degli studenti per le cosiddette attività “extra (conto terzi, laboratori tematici, convegni, workshop, etc,) in quanto queste ultime hanno sempre rappresentato un’occasione concreta di contatto con il mondo professionale e produttivo in vista dell’inserimento dei futuri laureati nel mondo del lavoro.
Per risolvere il problema del monitoraggio delle attività di tirocinio, si decide di istituire una specifica commissione che si occupi dell’accreditamento delle strutture ospitanti, predisponendo anche appositi questionari di valutazione. Si propone una commissione unica con la L17 di cui faranno parte i professori Chiri e Cadeddu per il settore relativo alla composizione architettonica, la prof.ssa Fiorino per il settore del restauro. Il coordinatore propone, infine, l’elaborazione da parte della costituenda Commissione di formulari per la valutazione delle competenze “in uscita” al percorso formativo.
Il Consiglio, però, segnala che esiste già Alma Laurea sugli aspetti organizzativi e che la valutazione istituzionale della formazione accademica è di fatto svolta dall’esame di stato. Si ritiene, quindi, di poter valutare un più semplice formulario della valutazione del “gradimento” specifica del corso di studi.
Alla luce della discussione, il Consiglio approva.
8. Varie ed eventuali
Il Coordinatore riferisce sugli adempimenti previsti dal nuovo DM 47/2013 per la gestione della qualità dei CdS. In particolare è prevista la nomina di un Referente per la Qualità del CdS, del Gruppo del Riesame (Commissione della Valutazione) responsabile dell’elaborazione del Rapporto Annuale del Riesame e della Scheda Unica Annuale (SUA), della Commissione didattica paritetica (il CCS ha già provveduto a nominarla).
Dopo una breve discussione si propone la nomina del Prof. Giambattista Cocco come Referente per la Qualità del CdS.
Si propone per il Gruppo del Riesame:
Prof.ssa Emanuela ABIS (Referente CdS, Responsabile del Riesame) Prof. Giovanni Battista COCCO (Docente del CdS, Responsabile AQ CdS) Prof. Antonello SANNA (Docente del CdS, Direttore DICAAR)
Prof. Giovanni, Marco CHIRI (Docente del CdS, ex membro della commissione del riesame)
Dr.ssa Laura RUNDEDDU (Tecnico Amministrativo con funzione di Manager didattico)
Sig.ra Mara LADU (Studente)
Si propone, inoltre, che lo stesso gruppo svolga successivamente il ruolo di Commissione per l'Assicurazione della Qualità (AQ).
10/10 Il Consiglio approva all'unanimità.
Alle ore 14.15 il coordinatore del CdS dichiara chiusa la seduta.
Il Segretario Prof.ssa D.R. Fiorino
Il Coordinatore del CdS Prof.ssa E. Abis