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COVER STORY. Beer-Banti. Una sfida vinta a tavolino MAGAZINE. Ecosostenibilità e lotta agli sprechi

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Academic year: 2022

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MAGAZINE

IN CUCINA PRIMO PIANO IN TAVOLA

DICEMBRE/GENNAIO 2022

COVER STORY

Beer-Banti.

Una sfida vinta a “tavolino”

Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI  Anno XX n. 126Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI  Anno XX n. 126

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COVER STORY

La nuova vita del Mulino Galletto. Un ristorante ubicato in una location

spettacolare che ha scelto di offrire una cucina originale che cattura l’interesse di un cliente trasversale

UNA SFIDA VINTA ‘A TAVOLINO’

DI MARIA ELENA DIPACE

S

iamo a Canegrate, nel cuore delle verdi campagne del par- co dei mulini, dove uno degli edifici storici più importanti della tradizione molinatoria della zona, il Mulino Galletto, ormai diroccato e pe- ricolante, nel 2001 subisce una parzia- le ricostruzione a livello strutturale da parte della proprietà. Poi arrivano loro, Giuseppe Cozzi, Roberto Gallo e Mario

Tanzella, fondatori di alcuni tra i più fa- mosi e vittoriosi locali di Legnano (come il famosissimo “Shooters”, la grande di- scoteca all’aperto “Cafè Cortez” di Villa Cortese e la mitica birreria tedesca Beer- Banti di Legnano), che decidono - grazie a una incredibile intuizione - che quella location doveva essere assolutamente la loro nuova sfida. La voglia di ridare vita a un così importante e storico edificio

era troppo forte e, come poteva essere meglio rivalutato, se non trasformato nel più grande ristorante birreria tirolese del- la zona, completo in tutto e per tutto di ciò che serve per soddisfare le richieste dei clienti, anche i più pignoli? Questa è la nuova vita del Mulino Galletto, risorto nel settembre 2012 per non essere di- menticato e continuare a far parlare di sé lasciando nella storia il giusto posto che

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occupa. Ne parliamo con Mario Tanzella, uno dei soci del locale.

COME NASCE MULINO BEER-BANTI E COME SI CONCRETIZZA NEL TEMPO?

La nostra società nasce nel lontano 2005 con l’idea di creare un locale nuovo che non esisteva sul nostro territorio.

Siamo tre soci, ciascuno proveniente da esperienze vittoriose nel settore dei locali serali avendo iniziato sin da ragazzini a lavorare come camerieri e barman nelle discoteche e ristoranti della zona. Il mondo della notte ha sempre rappresentato per noi un secondo lavoro, un lavoro che facevamo per passione, ma anche per cercare di costruire le fondamenta economiche per il futuro, essendo figli di operai e non avendo a disposizione aiuti economici. Ci siamo dovuti costruire da zero con tanti sacrifici facendo ognuno di noi due lavori; ci siamo indebitati e ci siamo messi in gioco. Dopo aver aperto diversi locali vincenti sul territorio di Legnano, il primo nel lontano 1996, nel 2004 ci siamo riuniti per aprire il Beer-Banti.

LA LOCATION È MOLTO PARTICOLARE E SUGGESTIVA.

COME CI SIETE ARRIVATI E COME L’AVETE RESA QUELLA CHE È OGGI?

Dopo aver fatto 7 anni in un capannone a Legnano con un altro locale e aver valutato l’acquisto dello stesso, uno dei soci che abitava vicino al “Mulino Galletto”

a Canegrate, ha avuto una folgorante intuizione passando tutti i giorni davanti a questo splendido mulino abbandonato.

Nasce così il progetto di Beer-Banti che, dopo circa 2 anni di progettazioni e trattativa, finalmente prende vita e si concretizza nel 2005 con l’inaugurazione dello stesso. Il locale ha uno stile particolare che trae ispirazione dalle baite tirolesi completamente in legno.

BIRRERIA, RISTORANTE, LOCATION PER EVENTI. COME CONVIVONO LE TRE ANIME?

Dopo attente valutazioni, abbiamo messo a punto una location in grado di soddisfare

quasi tutte le esigenze dei nostri clienti accontentando chi viene per cenare con un ottimo servizio di ristorazione, oppure mangiando una delle nostre buonissime pizze cotte nel forno a legna. Chi viene per bere una semplice birra in compagnia di amici, e chi vuole fare una cena aziendale oppure una cerimonia. Tutto questo magari ascoltando buona musica e bevendo le migliori birre in commercio.

Parliamo dell’offerta. Com’è declinata nelle diverse fasce orarie?

Osservando negli anni la richiesta della clientela, abbiamo avuto modo di capire che per accontentare un po’ tutti avremmo dovuto sviluppare un menù trasversale.

Oggi il Beer-Banti prevede un’offerta declinata in questo modo: dal lunedì al sabato a pranzo offriamo un menu fisso con una scelta tra 3 primi, 3 secondi e 3 contorni per accontentare chi è in giro a lavorare e cerca un locale che abbia un prezzo fisso e contenuto. La domenica, sempre a pranzo, per chi vuole trascorrere

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COVER STORY

rimanendo fisso - si raffina e arricchisce con portate più curate e particolari. Per quanto riguarda la sera, il menu è alla carta con una scelta che comprende 8/10 antipasti, 7 primi, 20 secondi (tipici tirolesi) e 30 tipologie di pizze.

COME SIETE ORGANIZZATI

‘DIETRO LE QUINTE’?

Lo staff di cucina è formato da 4 chef e 2 aiuto cuochi che si alternano tra pranzo e cena, 2 pizzaioli e 2 addetti al lavaggio.

Siamo abituati a fare mediamente 130/150 coperti a pranzo e, nelle sere più affollate (venerdì e sabato), io e gli altri 2 soci supportiamo lo staff sia in cucina che in sala arrivando a fare anche 400 coperti.

COME MAI AVETE SCELTO LA CUCINA TIROLESE?

La scelta sicuramente è dettata dalla nostra grande passione per le feste

della birra, i costumi tipici, la cultura altoatesina che ci ha sempre affascinato e deliziato.

Grazie alla nostra forza e alle nostre scelte commerciali, selezioniamo i fornitori senza dover scendere a compromessi potendo proporre i migliori prodotti del panorama birrario e alimentare.

SIETE ANCHE PIZZERIA…

Esatto! Da buoni italiani non poteva mancare la pizza che per noi è un vanto senza eguali. Dopo svariati cambiamenti negli anni, siamo riusciti a sviluppare un impasto lievitato 48 ore che riteniamo fenomenale riuscendo così ad accontentare quasi tutti i palati, anche i più esigenti.

CHI È LA VOSTRA CLIENTELA TIPO?

Grazie a una buona combinazione di fattori, riusciamo ad avere una clientela

La storia del parco dei mulini

Il Parco dei Mulini è un parco locale di interesse sovra-comunale rico- nosciuto dalla Provincia di Milano il 10 marzo 2008 che si sviluppa intorno all’Olona e al Canale Vil- loresi. Si estende sul territorio dei Comuni di Legnano, Canegrate, San Vittore Olona, Parabiago e, dal 1 gennaio 2011, Nerviano.

Il parco è caratterizzato dalla presenza dei corsi d’acqua in un ambito densamente urbanizzato e industrializzato. Esso ricomprende il parco urbano denominato Parco Castello di Legnano, le aree agri- cole lungo il fiume Olona fino all’ex Monastero Olivetano a Nerviano e il Canale Villoresi sino al confine con Lainate.

Nel parco sono presenti impor- tantissime testimonianze storiche come il Castello di Legnano, l’ex opificio Visconti di Modrone (oggi adibito a centro residenziale) e sei mulini, ultimi a testimoniare l’antica tradizione molinatoria della zona.

Un tempo, infatti, tra le sorgenti dell’Olona e Nerviano, il corso del fiume era disseminato di mulini.

Fin dal Medio Evo, a Legnano in particolare, prosperava l’attività molitoria. Tale era il numero di mulini da far supporre che nel XV secolo questa attività costituisse per l’intera zona una notevole fonte economica. Attualmente restano pochi mulini a monte e a valle del castello visconteo di Legnano, tra cui appunto Mulino Galletto.

la giornata all’insegna del buon cibo in una location spettacolare e immersa nel verde, proponiamo un menu che - pur

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di tutte le età: dai ragazzi di 20 anni che vengono a farsi una birra o un drink, alle famiglie con figli e nonni. Siamo una realtà unica nel suo genere che, anche durante le difficoltà generate dalla pandemia, è riuscita a rimanere solida e sana, nonostante quasi 2 anni di continue chiusure. Certo il Covid 19 è stato molto penalizzante e ci è costato molto in termini di perdita di fatturato, ma siamo rimasti in piedi grazie alle nostre buone f o n d a m e n t a e c o n o m i c h e . Siamo fieri di noi!!!

La Ricetta La Ricetta

Risotto Beer Banti, al Vino

Rosso con salsiccia, radicchio e scamorza affumicata

Nel frattempo, in una padella far sgrassare a fuo- co vivo la salsiccia spellata e sbriciolata, scolare il grasso in eccesso e aggiungere il radicchio tagliato a listarelle.

Far saltare gli ingredienti per due minuti e sfu- mare con 100ml di vino e togliere dal fuoco.

Cuocere lo scalogno in olio evo, unire il riso e tostarlo, versare il restante vino, lasciarlo eva- porare, aggiungere il composto di salsiccia e radicchio e portare a cottura il risotto versando di tanto in tanto il brodo.

Aggiustare di sale.

A fuoco spento mantecare con burro e parmi- giano.

Far riposare per 2 minuti e servire con una generosa manciata di scamorza affumicata grattugiata.

Ingredienti per 4 persone:

320 g di riso Carnaroli per risotti

500 ml di brodo vegetale (1 gambo di sedano, 1 carota media, 1 cipolla bianca media) Olio Evo q.b.

1 scalogno piccolo finemente tritato 200 g di radicchio Treviso

200 g di salsiccia Luganega 200 ml di vino rosso Bonarda 140 g di burro di malga

130 g di parmigiano reggiano 36 mesi 80 g di scamorza affumicata bianca

Procedimento:

In una casseruola porre sedano, carota e cipolla in 500 ml di acqua e portare a bollore.

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