• Non ci sono risultati.

VIOLENZA DOMESTICA. NO al silenzio!

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "VIOLENZA DOMESTICA. NO al silenzio!"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

VIOLENZA DOMESTICA

NO al silenzio!

(2)
(3)

Chi picchia o minaccia può essere allontanato

La violenza in ambito familiare non è più una questione privata e non può essere accettata, come non sono accettati i tentativi di giustificazione quali ad esempio l’essere stati sotto l’effetto di alcool, in situazione di stress o l’essere stati provocati.

La responsabilità della violenza è sempre della persona che la esercita, minorenni compresi.

La polizia ha la facoltà di allontanare dall’abitazione una persona violenta e proibirne il suo ritorno per 10 giorni. Le vittime hanno il diritto di essere protette ed aiutate.

Chi è protetto dalla Legge?

Sono protette tutte quelle persone che - nel cantone Ticino - subi- scono della violenza domestica, indipendentemente dal fatto che questa violenza sia stata esercitata dal coniuge, dal/dalla convi- vente, dai genitori, dai figli, dai parenti o da persone che condivi- dono la stessa economia domestica.

Cosa può fare la vittima?

In una situazione di immediato pericolo, la vittima può richiedere l’intervento della Polizia.

Chiamata d’emergenza:

✆ 117-112 Polizia Cantonale

✆ 058 866 81 11 Polizia Città di Lugano

La polizia interviene immediatamente, accerta i fatti e può:

decidere di allontanare per 10 giorni dall’abitazione le persone che rappresentano un serio pericolo per l’incolumità fisica, psichica o sessuale della vittima, vietandone il loro rientro per il periodo stabilito. La persona che è stata vittima di un atto di violenza ha il diritto di rimanere nella sua abitazione.

Viene ordinato alla persona allontanata di mantenere una distanza di sicurezza dalla vittima e dai suoi familiari.

(4)

Informazioni di carattere generale

Se dei minorenni sono presenti o coinvolti, la Polizia segnala il suo intervento all’Autorità regionale di protezione (ARP). L’ARP ha la competenza di adottare delle misure di protezione. Chi si accorge di atti di violenza o minaccia può rivolgersi alla Polizia.

La misura d’allontanamento in una situazione di serio pericolo è una decisione della Polizia indipendentemente dalla volontà della vittima.

La Polizia ritira le chiavi dell’abitazione alla persona allontanata la quale dovrà fornire un indirizzo provvisorio dove possono esserle recapitati gli atti ufficiali.

La Polizia può allontanare ogni persona che si ritiene possa co- stituire un serio pericolo, anche se è proprietaria o locataria unica dell’abitazione.

La persona allontanata può portare con sé gli effetti personali ne- cessari per la durata dell’allontanamento: vestiti, medicamenti, documento d’identità, ecc..

Il divieto di rientro dura 10 giorni e può essere prolungato dal Pre- tore, su richiesta della vittima (art. 28b CCS). Sia la persona allon- tanata che la vittima devono rispettare la misura di allontanamen- to. La Polizia può effettuare dei controlli per verificare che venga rispettata.

La persona allontanata non può rientrare al domicilio neanche in caso di necessità.

Se necessita di ulteriori effetti personali può presentarsi al domici- lio solo in presenza di un funzionario di Polizia.

Se la decisione di allontanamento non viene rispettata la Polizia allontana nuovamente l’autore e avvia un nuovo procedimento penale secondo l’art. 292 del CPS per disobbedienza a decisioni dell’autorità.

(5)

Le persone vittime di atti di violenza possono ottenere consulenza e sostegno presso il Servizio per l’aiuto alle vittime di reati.

Il Servizio offre la consulenza, l’aiuto immediato e le prestazioni di tipo giuridico, psicologico e sociale.

La consulenza è confidenziale, gratuita e può essere fatta in forma anonima.

Le operatrici sottostanno all’obbligo del segreto professionale.

Servizio per l’aiuto alle vittime di reati Via San Salvatore 3

6900 Paradiso

✆ 091 815 75 71 e-mail: dss-lav@ti.ch

Le persone minacciate di violenza che necessitano una protezione immediata possono contattare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 la Casa per le donne al numero: 078 624 90 70.

C’è anche il Consultorio delle donne che è un servizio a disposi- zione per un aiuto alle donne che hanno problemi di matrimonio, di convivenza, di divorzio o che subiscono maltrattamenti, e dà informazioni giuridiche e sociali gratuite.

È possibile scrivere un e-mail a:

consultorio@bluewin.ch o fissare un appuntamento chiamando lo 091 972 68 68

da martedì a giovedì dalle 09:00 alle 18:00 orario continuato venerdì dalle 09.00 alle 13:30

(6)

Gli autori o le autrici di violenza domestica possono ottenere con- sulenza e sostegno presso l’Ufficio di assistenza riabilitativa pre- sentandosi a:

Ufficio dell’assistenza riabilitativa Piazza Molino Nuovo 15

6900 Lugano

✆ 091 815 78 78 e-mail: di-patronato@ti.ch

Gli operatori sociali del servizio offrono un aiuto concreto per le pratiche amministrative, un ascolto e una consulenza specifica per aiutare a comprendere meglio il proprio comportamento vio- lento.

Le persone allontanate che non hanno una possibilità di alloggio possono beneficiare di una possibile sistemazione presso il Foyer gestito dall’Ufficio di assistenza riabilitativa.

Fuori dagli orari di ufficio la richiesta viene fatta tramite la Polizia Cantonale.

(7)
(8)

La polizia interviene quando c’è

una vittima di violenza

Polizia città Lugano ✆ 058 866 81 11

e-mail: polizia@lugano.ch

Riferimenti

Documenti correlati

Nel Trattato "De legibus connubialibus et iure maritali", (T IRAQUEAU , 1554), l’autore sostiene una minore punibilità delle donne motivandola con una

trattamento rispetto all’analoga situazione che si prospettava qualora i fatti di lesioni personali fossero posti in essere in danno dei figli adottivi, per i quali la competenza

Ma la vera sorpresa è stata la presenza all’inaugurazione dei coniugi Ambrosetti (Alfredo e Lella), che hanno aiutato fattivamente contribuendo all’acquisto di tutto quanto

Nel primo caso l’azione penale viene avviata su richiesta della persona offesa con possibilità da parte della stessa di ritirare la querela (ad eccezione della querela sporta per

Nella definizione di un progetto, si prosegue quindi con l’identificazio- ne delle preferenze lavorative e delle esigenze familiari della donna; la maggior parte delle donne vittime

Le esperienze italiane relative alla presa in carico sistematica del mino- re vittima di violenza , da parte delle strutture sanitarie, sono ancora re- lativamente scarse e

provinciali, è stato l’inserimento o il reinserimento sociale delle donne vittime di violenza domestica e tratta, attraverso la predisposizione di percorsi.. personalizzati, al fine

Questa offerta di aiuto al ritorno rvoIta alle vittime e ai testimoni deHa tratta di essen umani che, non disponendo di mezzi propri, necessitano di un sostegno in vista del