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teatro San Carlo e oggetti di porcellane di capodimonte arriva Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica : una mostra (mozzafiato) da non perdere

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Napoli, tra costumi del teatro San Carlo e oggetti di porcellane di capodimonte arriva Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”:

una mostra (mozzafiato) da

non perdere

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NAPOLI – Da non perdere “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” al Real Bosco e Museo di Capodimonte del capoluogo campano a cura di Sylvain Bellenger, l’exhibition è allestita fino al 21 giugno 2020 ed è organizzata in collaborazione con

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il Teatro San Carlo di Napoli, con gli “Amici di Capodimonte”

e con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

La mostra è allestita nell’Appartamento Reale, in ben 19 sale e si propone come una grande e magnifica scenografia di un’opera lirica ed è ideata dall’artista Hubert le Galì, i viaggiatori nel ripercorrere saranno immersi completamente nelle varie espressioni artistiche, in un tumulto di arte, ammireranno ben 150 costumi appartenenti alla sartoria del Teatro San Carlo, attualmente diretta da Giusy Giustino, oltre 1000 oggetti, fruiranno 300 celebri e famose in tutto il mondo Porcellane di Capodimonte.

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A rendere l’experience, unica e di grande impatto emotivo i fruitori saranno accompagnati dalla musica grazie alle cuffie dinamiche, vivranno un’avventura unica, i viandanti saranno coinvolti completamente in un mondo incantato, vivranno i tempi di Carlo di Borbone e quelli di Ferdinando II, nella vita del settecento napoletano ed oltre. I viaggiatori

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ascolteranno nel girovagare nelle immense e le suggestive sale reali le musiche di Pergolesi, di Domenico Cimarosa, di Giovanni Paisiello, Leonardo Leo e Niccolò Jommelli. Vivranno nel ripercorrere l’Appartamento Reale le stesse emozioni dei viaggiatori del Grand Tour grazie anche alla tecnologia, infatti l’exhibition è una “sintesi di tutte le arti” e mette ben in mostra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità.

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La mostra è stata presentata in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, della Sovintendente del Teatro di San Carlo, Rossana Purchia, del Presidente Amici di Capodimonte, Enrico di Lorenzo, del Direttore generale arte, mostre e musei Electa e del Presidente Comitato Scientifico

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Regione Campania delle Arti e Cultura, Patrizia Boldoni.

Bacoli, villa Ferretti scenario mozzafiato per “Un mare di eventi”

Grande partecipazione alla rassegna culturale “Un mare di eventi a Villa

Ferretti” a Bacoli nei Campi Flegrei (Na) nel sito confiscato alla criminalità

organizzata. La tre giorni organizzata dall’amministrazione del Sindaco

Josi Gerardo della Ragione e con l’Assessorato a Beni Comuni e Partecipazione, Fabio Landolfi, ha il tema del mare e le sue incredibili

radici che affondano nella Magna Grecia e nell’Impero romano.

L’intera manifestazione ha offerto ai “viaggiatori” esperienze nel passato e di contemporaneità con circa 40 eventi dal 30

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agosto al 1 settembre

all’interno del ‘Parco Ferretti’. La tre giorni è stata organizzata nell’ambito

delle celebrazioni per il primo centenario della Costituzione del Comune

di Bacoli con l’intento di far divenire il sito simbolo della rinascita del

territorio e di ridare dignità al sito.

I fruitori che hanno partecipato agli eventi hanno vissuto percorso espositivo con il mare a 360°, un file rouge che i visitatori hanno vissuto attraverso exhibition di danza, escursioni in canoa, ricamo, musica, prodotti agricoli, libri, tavole rotonde ecc.

La città di Bacoli è un comune appartenente al Parco archeologico dei

Campi Flegrei e vuole dimostrare un segnale significativo alla malavita,

ossia lo stato che si riappropria del Bene Comune, la Villa Ferretti venne

confiscata nel 2001 sotto l’amministrazione dell’ex Sindaco Antonio

Illiano.

Giusy Ercole

Monte di Procida,

celebrazione della Madonna

Assunta: a Ferragosto arriva

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Renzo Arbore con l’orchestra

italiana

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MONTE DI PROCIDA (NA) – Al via la tanto attesa Festa per la celebrazione della Madonna Assunta a Monte di Procida nei

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giorni 14, 15 e 16 di agosto.

La kermesse del comune flegreo dedicata alla Santa Patrona ha origini antichissime ed affonda le sue radici nel ‘700, è un appuntamento molto sentito di fede e di divertimento da non perdere per i montesi, ma anche per i campani, infatti l’intero evento è diventato un attrattore turistico e registra sempre sold out, con migliaia di presenze nella tre giorni dell’intera manifestazione.

Il “Ferragosto Montese” midsummer nights 2019 inizia nella serata del 14 con il cantante partenopeo Luchè e il suo

“Summer Potere Tour” con il suo ultimo album “Potere”, l’artista è subito scalato al primo posto della classica ed ha riscosso sempre un grandissimo successo in ogni sua exhibition.

La manifestazione continua il 15 di agosto con una spettacolare esibizione unica e coinvolgente con il grande Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana e darà un sapore internazionale all’intera kermesse. L’artista foggiano, ma partenopeo per passione fondò un gruppo musicale nel 1991 con lo scopo di rilanciare la musica napoletana in maniera innovativa insieme ad un mash-up (jazz, swing e blues).

La Festa chiuderà il 16 di agosto nella Marina di Monte di Procida con i Campioni del mondo dei fuochi artificiali della Vip Vaccalluzzo ed regaleranno uno emozionante spettacolo pirotecnico unico e sempre di grande effetto scenografico. La Festa della Madonna Assunta è stata affidata per l’undicesima volta per l’organizzazione ad Eventitalia di Salvio Pietroluongo.

La kermesse per la prima volta è sostenuta anche dalla Regione Campania, da Scabec e come di consueto con il patrocinio del Comune di Monte di Procida.

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Napoli, Museo Archeologico

Nazionale: dopo 20 anni torna

fruibile “La collezione Magna

Grecia”

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NAPOLI – Riapre dopo vent’anni al pubblico ‘La collezione Magna Grecia’ al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tornano ad essere fruibili ben 400 opere in 14 sale del polo adiacente al Salone della Meridiana, la riapertura dell’ala è

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una festa per la città di Napoli.

L’exhibition Magna Grecia è un immersion nella storia, e dunque delle nostre origini e sulle nostre abitudini, diversi i temi i viaggiatori affronteranno nel percorso espositivo, è una la narrazione che offre l’allestimento, i visitatori avranno la percezione di fare un viaggio a ritroso nella storia, dall’VII a.C. sino alla conquista romana, un dialogo unito da un solo fil rouge, ossia la complessità della coesistenza tra le comunità radicate nel Sud del Bel Paese.

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Un offerta museale davvero notevole che mette ancor di più il Museo Partenopeo nel panorama internazionale, l’allestimento è un focus sulle caratteristiche insediative, le strutture sociopolitiche, il retroterra religioso ed artistico nella

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Campania di epoca preromana. I viaggiatori con Magna Grecia al MANN vivranno, nel visitare le sale, un viaggio nel tempo, una connessione con il passato, e vivranno un’esperienza davvero unica nel passeggiare sulle pavimentazioni pompeiane ed ercolanesi, tra i temi spiccano il significato ideologico del banchetto, l’oreficeria (bracciali, collane, orecchini e altri gioielli), che risulta essere la testimonianza degli ornamenti usati come status symbol del mondo antico, notevole sono le sepolture delle élite aristocratica.

Nel “passeggiare” nelle 14 sale allestite appositamente per Magna Grecia, i visitatori vivranno le stesse emozioni dei viaggiatori del passato del settecento e ottocento che tanto ha caratterizzato la nostra cultura, i visitatori cammineranno – con apposite precauzioni – su una serie di pavimenti in Opus Tessellatum e Sectile databili tra il I secolo a.C. e il I secolo d. C., tali pavimentazioni costituiscono una notevole importante testimonianza delle ricerche archeologiche eseguite

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in Italia Meridionale sotto il dominio dei Borbone.

Le pavimentazioni sono una traccia significativa della storia edilizia del Real Museo Borbonico, i mosaici e i sectilia furono asportati da edifici a Pompei, dal meraviglioso pavimento circolare a file di triangoli concentrici, nella sala CXXXIX, rinvenuto nel 1751 dalla Villa dei Papiri ad Ercolano, da Stabiae, e dalla Villa imperiale di Capri, recuperati e riportati alla loro magnificenza.

Spiccano nella collezione Magna Grecia le celebri lastre dipinte rinvenute nella tomba delle danzatrici, scoperta a Ruvo nel 1833, databile tra il V e inizi del IV sec. a. C., costituisce attualmente tra le testimonianza pittorica più significativa del mondo antico del Sud. Fra le opere i viaggiatori ammireranno tra i più monumentali vasi apuli pervenuti a noi dall’antichità, il Cratere di Altamura, databile tra la metà del IV sec. a. C. restaurato dallo Staff del Getty Museum, notevole è il vaso l’Hydria Vivenzo attribuita al pittore di Kleopherades databile tra 490-480 a.

C.

Napoli: gli assiri danno

spettacolo sul Vesuvio

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“Gli Assiri all’ombra del Vesuvio” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 16 settembre. Una straordinaria exhibition nella Sala Meridiana del polo museale campano che mostra lati della vita quotidiana del popolo dell’alto Tigri, un focus della regione dell’Assiria, l’odierna Iraq.

“L’impero assiro rivive al Museo Archeologico di Napoli in tutto il suo splendore parlandoci di eredità profonde” ha dichiarato il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, un percorso espositivo ad anello in tre sale che accompagna i viaggiatori in un immersion nella storia e alla scoperta di una grande civiltà grazie all’aiuto della multimedialità e l’archeologia.

Il progetto scientifico è una sinergia tra il MANN e l’Università degli stufi di Napoli “L’Orientale” selezionando oltre quarantacinque reperti, provenienti dal British Museum, Ashmolean Museum, Musei Vaticani, Museo Baracco, Musei Civici di Como e Musei Reali di Torino: fulcro dell’allestimento, i calchi ottocenteschi, appartenenti alle collezioni del MANN e non esposti da molti anni.

Il lato innovativo del Museo Archeologico partenopeo è il

percorso espositivo grazie all’utilizzo delle dotazioni tecnologiche, il cui

coordinamento progettuale è stato affidato al Prof. Ludovico

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Solima (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) con la finalità di diventare uno spazio permanente del museo:

filmati, musiche originali, occhiali multimediali, diffusori di fragranze che riproducono i giardini assiri e il gusto, con degustazioni che i viaggiatori potranno assaggiare con prodotti alla liquirizia che il popolo assiro usava a scopi medicinali. La

conferenza stampa della mostra “Gli Assiri all’ombra del Vesuvio” è avvenuta il 3 luglio, ed hanno partecipato il Direttore del Museo archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Giuseppina Ercole

A Ischia un parterre

d’eccezione per la 17ima

edizione del Film Festival

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Prosegue con successo la 17esima edizione dell’Ischia Film Festival 2019, fino al 6 luglio, nell’isola del capoluogo campano, la kermesse della Settima Arte negli anni è diventata un appuntamento da non perdere di tutto il Bel Paese ed attirato nel tempo tantissimi “viaggiatori”.

La prima serata della manifestazione dell’isola verde ha aperto il 29 giugno dove hanno partecipato grandi ospiti, tra questi Walter Veltroni che ha presentato nella parte bassa del Castello Aragonese di Piazza d’Armi gremita di persone, la sua prima opera di fiction una commedia all’italiana dal titolo:

“C’è Tempo”.

L’ex segretario del PD ha dichiarato durante la presentazione:

“Mi sono occupato di cinema, ho studiato da ragazzo per indizi di felicità. Un ragazzino incredibilmente intelligente, che potrebbe essere collocato in qualunque momento della Storia”.

prosegue Veltroni “Non può essere smielata perché s’ispira a quella tradizione, che era cinica e sarcastica. Anche perché è quanto il sapore della vita”. Al Castello Aragonese di cui i

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lavori iniziarono nel rinascimento, nel 1441 da Alfonso V d’Aragona, ha ospitato sempre nella stessa serata di fine giugno il film di Giuseppe Stasi e Giancarlo con “Bentornato Presidente” seguito del dal Fortunato “Bentornato Presidente”, e sempre come protagonista Claudio Bisio.

A raccontare il film oltre ai registi due dei protagonisti Paolo Calabresi e Guglielmo Poggi. Altro momento interessante della kermesse Ischitana è stato con Vinicio Marchioni, protagonista di “Cronofobia” , diretto da Francesco Rizzi, in concorso, e “Drive Me Home” di Simone Catania, nella sezione Best Of. “ Ho avuto la fortuna di lavorare in due opere dal respiro europeo” ha dichiarato l’attore romano. “Opere un po’

folli, ma forse per fare film c’è bisogno anche di un po’ di incoscienza”.

La manifestazione dell’Isola Verde, chiamata così per il colore della pietra grigio-verde del tufo del Monte Epomeo, fin dagli anni settanta ha ospitato artisti come Salvator Dalì, Pablo Picasso e Giorgio De Chirico e si consolida ancor di più con Ischia Film Festival luogo di apertura verso il mondo. La kermesse è stata realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di Campari, BPER Banca, arttisti 7607, Regione Marche e Mini.

Napoli: vince il fascino di

“Lampadedromia”

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Nell’ambito delle manifestazioni collaterali all’Universiadi Napoli 2019, torna la “Lampadedromia” giunta alla sua IV Edizione, la corsa con le fiaccole su un percorso di 25 chilometri (mezza staffetta ultra, staffetta non competitiva),

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che si è snodata venerdì 28 giugno tra l’antica l’Acropoli di Cuma dei Campi flegrei e il Castel dell’Ovo di Napoli.

L’iniziativa è stata promossa da Amartea-Isolympia, con le associazioni di

Napoli e afro Napoli, con il patrocinio del Comune di Napoli e del Comune di Pozzuoli. La cerimonia è stata aperta con il rituale dell’accensione della fiaccola isolimpica con la coreografia del Gruppo IXOR di Atene e dell’Art Dance Theater diretto da Artemis Ignation, con un suggestivo spettacolo all’interno del sito flegreo, l’Acropoli di Cuma che si trova nel territorio dei comuni di Bacoli e di Pozzuoli appartenente al Parco archeologico dei Campi Flegrei e risale in linea di massima tra al 740 a.C. e fu tra le più antiche e più lontane colonie elleniche.

Tra le testimonianze ricordano che sin dal V sec. a.C., quando il navarca ateniese Diotimo giunse a Neàpolis per allearvisi in funzione antispartana, trovò che gli abitanti celebravano una corsa con le fiaccole durante i riti funebri in onore della sirena Partenope. Egli quindi potenziò tale usanza, che quindi può essere fatta risalire sino alle origini, nel VII sec. a. C., istituendo la “Lampedromìa Neapolitana”, che divenne presto tra le più antiche e note del Mediterraneo.

Quando Augusto istituì gli “Italika Romaia Sebastò Isolympia”, sacri agoni alla greca “simili ai Giochi di Olympia”, aveva ben presto tale rituale legato ai miti fondativi della Graeca Urbs, ed

incluse la corsa con le fiaccole tra le competizioni sportive degli Isolympia.

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Al via la 3 edizione di Pompeii Thetrum Mundi:

l’appuntamento con la drammaturgia sul palcoscenico risalente al II sec. a.C.

Al via

l’attesissima rassegna di drammaturgia antica ‘Pompeii Theatrum Mundi’ al Teatro Grande di Pompei giunta alla

terza edizione fino al 13 luglio ed è promossa da Teatro stabile di

Napoli-Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei, in coproduzione con

Fondazione Campania dei Festival- Napoli Teatro Festival 2019, Teatro Nazionale

di Genova, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Fondazione Matera

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Basilicata 2019.

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L’appuntamento con la drammaturgia sul palcoscenico risalente al II sec. a.C. è divenuto fra le manifestazioni di punta dell’estate a livello nazionale ed offre ai viaggiatori ben tre prime assolute, la rassegna apre con “La Tempesta” di William Shakespeare con la regia di Luca De Fusco dal 20 al 22 giugno; Edipo a Colono regia di Rimas Tuminas e scrittura di Ruggero Cappuccio dal 27 al 29 giugno; Satyricon, dal 4 al 6 luglio di Francesco Piccolo ispirato a Petronio con la regia di Andrea De Rosa; Il paradiso perduto. Leela, dal 11 al 13 luglio nuova creazione di Noa Wertheim di Vertigo Dance Company (Isralele).

Il progetto

di Pompeii Thetrum Mundi è quadriennale che prevede una continuità per il 2020

ed è immaginato per il Teatro Grande del più imponente sito archeologico a

livello globale e si inserisce nel programma di promozione del Parco

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archeologico di Pompei dando la possibilità ai visitatori di vivere appieno la

grande suggestione dei viaggiatori del passato, nella suggestiva atmosfera degli

scavi, e quest’anno sono promossi anche nell’ambito della sezione Progetti

speciali della dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia diretto da

Ruggero Cappuccio. Alla conferenza è avvenuta il 17 giugno al Teatro Mercadante

di Napoli ed hanno partecipato il Sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, il

Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna,

l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, il

Regista Luca De Fusco, il regista Andrea De Rosa ed il regista Rimas Tuminas.

return a.toFixe

Napoli, “Painting as a

Butterfly” di Pier Paolo

Casolari: una mostra da non

perdere al Museo Madre

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NAPOLI – Una mostra da non perdere quella di Pier Paolo Casolari “Painting as a Butterfly” al Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli fino al 30 settembre.

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Il percorso espositivo offre ai “viaggiatori” la prima grande retrospettiva dedicata esclusivamente alla produzione pittorica e disegnativa del maestro originario di Bologna (1943), dopo quarant’anni dalla sua grande personale nel capoluogo campano a Villa Pignatelli.

Pier Paolo

Casolari è uno dei più grandi artisti contemporanei italiani, il maestro

trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Venezia ed il patrimonio artistico bizantino della

Serenissima ebbe una notevole influenza sulla sensibilità maestro. L’exhibition

nel Museo del capoluogo campano con il maestro è organizzata in stretta

collaborazione con la Fondazione Calzolari ed è a cura di Achille Bonito Oliva

e il Direttore del Museo Madre Andrea Viliani e venne progettata 3 anni fa.

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Il percorso espositivo inizia al terzo piano per poi proseguire nelle quattro Sale Facciata al secondo piano per poi concludersi nella Sala RE-PUBBLICA Madre al piano terra ed offre ai “viaggiatori” ben oltre 70 dipinti, disegni e opere multimateriche, di cui 28 opere mai esposte prima in un’istituzione pubblica italiana, tali opere furono realizzate dalla metà degli anni Sessanta a oggi, che documentano tutti i principali cicli e fasi della ricerca dell’artista che fece del colore il suo medium per poter comunicare il suo messaggio personale. Il critico d’arte Achille Bonito Oliva ha dichiarato in merito all’attività artistica del maestro – La pratica della pittura per Casolari è uno “strumento di ascolto”, uno stato di “sospensione” in grado di portare a una sintesi le molteplici articolazioni della sua ricerca, al contempo minimalista e sensuale, concettuale e barocca.

Calzolari ha trascorso la sua giovinezza a Venezia, dove è stato influenzato dagli effetti luministici e dal riflesso della luce sulle superfici architettoniche, elemento distintivo della pittura veneta. Questa osservazione lo

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conducono ad adottare nelle sue opere un materiale quale il ghiaccio, scelto per dare rappresentazione diretta del bianco perfetto che può esistere solo in natura e destinato a caratterizzarne la produzione successiva, così come altri materiali, elementari e spesso organici, quali fuoco, sale, piombo, foglie di tabacco, muschio, legno combusto, noci, gusci di animali, insieme al neon e feltro.- Prosegue Bonito Oliva- Continuando ad esplorare il suo interesse per la luce, la materia e lo spazio- tempo attraverso la scultura, l’installazione e la perfomance – come negli happening realizzati dal 1996, in cui spinge gli spettatori a divenire interprete di quella che definirà “attivazione dello spazio”.

Celebluation, la mostra

dedicata al pittore della

moda

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Bellissima la mostra “Celeblueation” di Renato Balestra alla Certosa e Museo di San Martino di Napoli, l’allestimento proseguirà fino al 18 giugno nei preziosi ambienti del Quarto Priore del Polo Museale Campano.

“Celebluation” è una mostra antologica e i viaggiatori potranno fruire ben oltre 250 bozzetti, disegni e abiti scelti personalmente dal maestro, l’intento della mostra è un focus dell’evoluzione della carriera dello stilista che venne subito identificato agli inizi della sua carriera come “Il pittore della moda” per le sue capacità creative, il couturier internazionale approdò nel mondo del fashion per una scommessa con un amico e diventò in pochissimo tempo fra i massimi creatori di moda italiani.

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La serata inaugurale al Polo Museale Campano è avvenuta il 30 maggio nella splendida chiesetta della Certosa, hanno partecipato alla conferenza la Sovrintendente al Polo Museale Campano, Anna Imponente, Production dell’evento, Armando Fusco. La serata dell’evento nella storica Certosa è stata illuminata di colore Blu nuances identicativa del maestro originario di Trieste, ed è un omaggio al couturier internazionale che ha tanto saputo improntarsi nel mondo facendo conoscere il “Made in Italy” sia nel campo della sartoria che nel cinema vestendo star come Liz Taylor, Claudia Cardinale, Zsa Zsa Gabore, Tina Louise, Nataline Wood e molte altre.

La serata inaugurale, organizzata in collaborazione con il Campus Salute, presieduta dalla Prof.ssa Annamaria Colao, professore ordinario di endocrinologia e direttore della UOC di endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e dalla Fondazione ADASTRA, presieduta dall’Avv.

Luciano lepre. A rendere ancor di più la serata preziosa il

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concerto dell’orchestra formata dai Professori del Teatro San Carlo di Napoli con le voci del soprano Maria Grazia Schiavo e dal tenore Francesco Malapena diretti dal M°Jacopo Sipari di Pescasseroli.

L’esposizione nella storica Certosa mette in risalto la costante ricerca tesa sempre all’incensante evoluzione del maestro, ricerca che ha avuto sempre rispetto della tradizione sartoriale. La mostra è allestita in un luogo sacro, il monumentale appartamento del Padre Priore, che si distingue per la superba decorazione architettonica e pittorica, furono realizzati nell’ambito del rinnovamento tardo cinquecentesco della Certosa e sontuosamente decorati negli anni della regia fanzaghina, l’allestimento sembra dialogare perfettamente fra gli abiti e il luogo sacro, seppur in contrasto, lo space specific mette in risalto sia le opere, ma anche il genio creativo di Balestra. L’esposizione al Polo Museale del capoluogo campano è ampliata rispetto alle altre realizzate in passato dal maestro, Balestra durante la conferenza ha confermato l’esposizione dell’ultima creazione inedita per il balletto “Il lago dei cigni” per il teatro dell’Opera di Belgrado, e per la prima volta per la quale ha firmato anche le scene.

“I pionieri dell’archeologia

subacquea nell’area flegrea e

in Sicilia”: il video

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“I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei fino al 6 gennaio nel suggestivo Castello di Baia.

L’articolo di Giuseppina Ercole

Napoli, dedicata all’archeologo Sebastiano Tusa la mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”

La mostra, con allestimento e curatela realizzati da

Teichosarcheologia, offre ai “viaggiatori” una

narrazione della stagione dell’archeologia subacquea in

Italia, ed è un omaggio all’archeologo Sebastiano Tusa

scomparso tragicamente agli inizi di marzo.

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