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Napoli, 1220 opere da non perdere al Museo e Real Bosco di Capodimonte

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Academic year: 2022

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Napoli, 1220 opere da non

perdere al Museo e Real Bosco

di Capodimonte

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“Depositi di Capodimonte – Storie ancora da

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scrivere” al Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli visitabile fino al 15 maggio 2019.

Il Museo di Capodimonte mette in mostra 1220 opere finora custodite nei suoi ben 5 depositi di dipinti, sculture e oggetti vari, l’intera esibizione costituisce circa il 20% del totale delle opere in essi contenute.

L’intento di Depositi non è solo di dare una nuova vita alle opere finora accantonate dalla selezione, dal gusto e da una ragione storica artistica, per la quale in passato si decise di non far vedere perché volta ad individuare una nuova corrente che meritava di essere vista, ma la mostra dà una nuova collocazione all’immaginario collettivo del deposito stesso dei musei, non più luoghi inaccessibili di tesori nascosti o di universi chiusi, ma luoghi pieni anche di capolavori sconosciuti.

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La mostra Depositi offre la possibilità agli studiosi e appassionati di arte di tutto il mondo, grazie alla digitalizzazione delle immagini ad alta definizione delle opere, l’opportunità di fruire appieno l’opera d’arte, di interagire con il museo contribuendo alla rigenerazione stessa dell’opera, rafforza ancor di più il Museo e Real Bosco di

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Capodimonte nell’ottica mondiale dando ulteriori “racconti”

alle opere.

L’esposizione Depositi con il progetto della digitalizzazione si scrive nuove pagine della storia dell’arte, con questa mostra si è creato un nuovo dialogo e senza barriere con il museo, con le opere e con la storia dell’arte, i fruitori potranno contribuire alla catalogazione di opere prive di notizie e alla storia dell’arte.

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La conoscenza dell’arte con le immagini ad alta definizione, si diffonde in maniera esponenziale grazie anche alla campagna Google attivata dall’estate 2018, con l’immissione di oltre 500 capolavori del Museo di Capodimonte (di cui 200 sono stati fotografati con la tecnica di ultima generazione “Art camera”), sulla piattaforma dedicata Google Arts & Culture,

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offre agli studiosi di arte la possibilità di visite virtuali a 360° delle sale del Museo e dei viali del parco.

Il Museo di Capodimonte grazie al virtuale anticipa il reale, rende visibile ciò che è nascosto e quanto è esposto, muta grazie alla digitalizzazione la storia dell’arte, che consapevolmente, non è stata mai oggettiva, offre un nuovo Grand Tour agli appassionati d’arte che non hanno la possibilità di poter visitare il museo, a differenza dei viaggiatori del passato del settecento e ottocento in visita in Italia nei luoghi dell’arte.

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La fotografia storicamente è sempre stata legata alla storia dell’arte, le immagini ad alta definizione rappresentano un’innovazione nella disciplina, infatti da casa si potrà fruire l’opera d’interesse dal proprio computer e osservare ancor meglio da vicino segni, pennellate, dettagli iconografici e consistenze materiche dei pigmenti, estendendo

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le possibilità visive dell’occhio umano ad una maggiore analisi e lettura dell’opera.

Walter Benjamin nel saggio degli anni ’30 del 900 con “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità” accusava la fotografia della perdita dell’aura di un lavoro artistico, con la digitalizzazione si scrive un nuovo capitolo della storia dell’arte, perché dà agli studiosi una lettura maggiore all’opera d’arte.

Il Museo di Capodimonte ha avviato, con la mostra Depositi, un progetto scientifico in collaborazione con la Regione Campania e il Mibac, finalizzato alla digitalizzazione progressiva dell’intero patrimonio storico artistico, con bibliografie articolate per facilitare le ricerche degli studiosi di tutto il mondo.

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Con la mostra “Depositi di Capodimonte – Storie ancora da scrivere” si ha una nuova visione dei depositi, non più luoghi chiusi da non mostrare al pubblico perché all’interno contenenti oggetti di poca importanza, con questa esibizione la visione cambia nell’immaginario collettivo, mutando la visione del deposito in un luogo contenente tesori che hanno ancora da raccontare, perché rappresentano la testimonianza storica di un determinato momento, a prescindere dal valore estrinseco.

I musei europei sono responsabili di un patrimonio inalienabile, di un’eredità storica ed identitaria, le collezioni devono essere preservate nella loro unitarietà.

Giuseppina Ercole

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Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte: Borsa italiana ancora in prima linea per la valorizzazione del patrimonio nazionale

Al via la terza edizione del progetto “Rivelazioni – Finance for Fine Arts” per il restauro di ben otto opere del Museo di Capodimonte di Napoli presentata alla stampa il 6 giugno nella Sala Kaufmann dall’Ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, dal Direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger, dall’imprenditore Giovanni Lombardi, Advisor per il fundraising e le relazioni con le imprese del Museo e Real Bosco di Capodimonte e Valentina Sidoti, Responsabile del

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progetto Rivelazioni – for Finance Arts.

La Borsa di Milano sceglie il Museo e il Real Bosco di Capodimonte del capoluogo Campano per la terza edizione del Progetto che ha promosso la raccolta di risorse destinate al restauro delle opere

Verrà promossa la raccolta destinata al restauro presso aziende ed operatori appartenenti alla comunità finanziaria nazionale ed internazionale, infatti saranno esposte presso BIG – Borsa Italiana Gallery, lo spazio espositivo all’interno di Palazzo Mezzanotte, la storica sede di Borsa Italiana di Milano. Una vetrina importante per il Museo e Real Bosco di Capodimonte che nel tempio della finanza italiana potrà presentare i propri progetti culturali.

L’iniziativa nasce in seguito al successo

delle prime due edizioni realizzate a

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Milano con la Pinacoteca di Brera e a Venezia con le Gallerie dell’Accademia

Il progetto intende promuovere una nuova forma di mecenatismo attraverso l’Arts Bonus che consente una detrazione fiscale del 65%, i finanziatori che aderiscono al progetto

“adotteranno” un’opera fra quelle selezionate dal Museo di Capodimonte e promosse da Borsa Italiana contribuendo alla loro restituzione e alla piena fruibilità da parte del pubblico. L’intento dell’intero progetto e non solo dare una n u o v a v i t a a l l ’ o p e r a c o n i l r e s t a u r o , m a a n c h e responsabilizzare il pubblico verso l’immenso patrimonio artistico italiano. Il progetto messo a appunto da Borsa Italiana consente di ottimizzare il meccanismo di raccolta fondi attraverso la proposta di più opere con costi di restauro differenti, facilitando le relazioni tra gli imprenditori-mecenati che vogliono “adottare” le opere e il Museo Real di Capodimonte.

Borsa italiana e l’eccellenza nazionale

“Borsa Italiana è da sempre impegnata nella valorizzazione dell’eccellenza italiana – Ha dichiarato Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana – e vede nel sostegno al nostro patrimonio artistico – ha proseguito Jerusalmi – uno strumento essenziale per lo sviluppo economico e per il rilancio del Paese. Il lancio di questa nuova edizione del progetto – Rivelazioni – con il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli segna un ulteriore passo avanti nell’efficace collaborazione tra il pubblico e privato per lo s v i l u p p o d i u n m o d e r n o m e c e n a t i s m o a f a v o r e d e l l a valorizzazione dei beni culturali”.

Dipinti e restauro

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Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte C l a u d e

L o r r a i n ,

Paesaggio con l a n i n f a Egeria, 1669, olio su tela, cm 155 x 199 E l i s a b e t h Vigèe Le Brun_

R i t r a t t o

d e l l ’ i n f a n t e Francesco di Borbone olio s u t e l a c m 122×90 inv. OA 1 9 0 7 - 1 5 ,

n.7229 Napoli, Museo e Real B o s c o d i Capodimonte

Il dipinto “Il Ritratto di Pier Luigi Farnese” di Tiziano Vecellio ha già trovato degli imprenditori-mecenati che grazie alla piattaforma dell’Art Bonus, contribuiranno al suo restauro così come “L’Adorazione dei Pastori” di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato o la “Natività”di Luca Signorelli. Le altre opere “adottate” anche “La Cantatrice” di Bernardo Cavallino e “Adorazione del Bambino” di Michelangelo Anselmi. Sono ancora in cerca di mecenati le opere “Il Paesaggio con la Ninfa Egeria” di Claude Lorrain, “Ritratto dell’infante Francesco di Borbone”di Elisabeth Vigée Le Brun e

“l’Annunciazione e i santi” di Giovanni Battista e Andrea di

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Filippino Lippi. le imprese che contribuiranno al restauro delle opere d’arte sono: la D&D ITALIA SPA di Sabato D’Amico, la PROTOM di Salvatore Amitrano, la GRADED di Vito Grassi, neo presidente dell’Unione Industriali di Napoli e la TECNO SRL di Giovanni Lombardi, tutte aziende campane di ELITE, il programma internazionale di Borsa Italiano nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria dedicato alle imprese con un alto potenziale di crescita.

Nella stanza del museo dal nome Sala di Kaufmann si celebra un nuovo progetto futuro per custodire la bellezza dell’arte con le sue pareti di color rosso abbellita ancor di più dagli addobbi originali ottocenteschi della Reggia di Capodimonte, un autentico viaggio nel tempo. Tradizione ed innovazione è il binomio di tutta la rassegna che segna u un momento storico per il capoluogo campano e al museo custode della nostra memoria, con questa iniziativa si scrive una nuova pagina della storia dell’arte ed una nuova logica di strategia dei Poli museali per avvicinare sempre di più i “viaggiatori” alla bellezza. Con questo progetto nasce un nuovo mecenatismo aiutato dalle ultime innovazioni tecnologiche, dando nuova vita alle opere in questione e anche la nascita di nuove storie grazie anche al network di Borsa Italiana che mette in luce ed in maniera esponenziale le opere, ma soprattutto questa iniziativa dà la possibilità ai noi contemporanei e ai posteri di fruire della bellezza originale delle opere in questione. Questa iniziativa di Borsa Italiana pone il Real Museo di Capodimonte in una nuova luce, un riconoscimento meritato dal pubblico.

Giuseppina Ercole

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