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ALFABETO di Simboli e Personaggi di fiaba

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Academic year: 2022

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ALFABETO

di Simboli e Personaggi di fiaba

Materiali elaborati nel corso del progetto “Leggere che piacere”, realizzato nel 2010 dalla Biblioteca Centrale Ragazzi di Roma con centinaia di insegnanti di scuole materne, a cura di Anna Maria Di Giovanni e di un gruppo di docenti e bibliotecari.

Le fiabe esaminate nel progetto sono quelle della raccolta FIABE ITALIANE di Italo Calvino. I testi di descrizione dei simboli rintracciati in queste fiabe sono tratti dal DIZIONARIO DELLA FIABA ITALIANA di Gian Paolo Caprettini.

SCEGLIENDO 21 FRA QUESTI 63 SIMBOLI-PERSONAGGI, UNO PER OGNI LETTERA DELL’ALFABETO, E PONENDOLI A TITOLO DI ALTRETTANTE POESIE,

DA QUESTO LAVORO DI RICERCA È STATO TRATTO IL LIBRO

Bruno Tognolini e Antonella Abbatiello

ALFABETO DELLE FIABE, Topipittori 2011

A

ANELLO

Oggetto magico per eccellenza, può esercitare un potere su cose e persone. La valenza magica di questo gioiello è legata alla possibilità di esaudire desideri, l’anello può trovarsi anche al centro di una prova che l’eroe deve superare, prove che non hanno come obiettivo l’oggetto prezioso in se ma pura abilità dell’eroe. Questo elemento può essere inteso anche come dono che l’eroe riceve grazie ad un suo atto di cortesia.

B

BAMBINO/BAMBINA

Figura utilizzata per lo più in situazioni di esordio (prepara il successivo sviluppo della vicenda e del suo svolgimento), la situazione specifica che riguarda la figura del bambino è prevalentemente quella dell’allontanamento (abbandono nel bosco o in altri luoghi,

abbandono da parte dei genitori, madre o padre, o da parte di una regina malvagia). In altri casi il coraggio e l’intelligenza del bambino lo salvano dalle malvagie intenzioni degli adulti.

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BOSCO

In senso riduttivo è considerato come insieme di alberi. Nella maggior parte dei casi però il bosco si colloca come luogo oscuro, desolato, pericoloso, dove ci si può perdere, dove si possono fare brutti incontri, la sede di malefici e tradimenti. Il tema dello smarrimento nel bosco è un topos della letteratura popolare nella fiaba si coniuga spesso con un altro tema ricorrente, quello dei bambini abbandonati. Il bosco sembra “inghiottire” chi vi si addentra facendo perdere i punti di riferimento e uscire diviene una impresa difficile. Ecco allora che compare la “casa nel bosco” segno della presenza umana e elemento risolutore (vedi casa). Indipendentemente dalla presenza della casa il Bosco è un luogo di incontro con i personaggi che aiutano l’eroe. Il bosco è anche lo sfondo di molte fiabe di animali. Animali del bosco e nasconde spesso personaggi trasformati in animali a causa di un incantesimo.

BASTONE

Utilizzato quasi sempre per dare percosse a qualcuno, quindi legato principalmente

all’azione del picchiare ma può essere anche una figura autonoma “bastone che picchia da solo”. Anche quando non serve a colpire qualcuno, il bastone può simbolicamente

rappresentare un premio per la gratitudine mostrata o una punizione per la troppa avidità.

C

CASTELLO

L’uso di questa figura nella fiaba italiana si unisce alla simbologia generale della casa, punto di riferimento della comunità. Il castello/palazzo è la dimora del sovrano in cui si possono trovare ricchezze e oggetti magnifici, negati alla maggior parte degli uomini, è una straordinaria attrazione per il protagonista della fiaba che appartiene al mondo comune. È inoltre rifugio per il perseguitato. A volte si privilegia come Prigione o Torre (nel senso di

“isolamento”).

CASA

Punto di riferimento della comunità. Casa nel bosco: inaspettato segno di presenza umana elemento risolutore quando il protagonista perde i punti di riferimento

CAVERNA

Luogo oscuro, misterioso e malefico. Può comparire come:

Luogo di Prigione reclusione, veicolo di transito tra due mondi che può essere

liberatore. L’eroe in genere affronta ed opera la liberazione attraverso la sua forza o per amore libera il prigioniero attraverso l’amore.

Rifugio di Briganti e Giganti costituisce sfondo di alcune prove che l’eroe deve affrontare

Rifugio delle fate in opposizione alle caverne buie e minacciose abbiamo quelle ben illuminate delle fate nelle quali, in luogo di esseri mostruosi, vivono delle fate benefiche.

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CHIAVE

“Barbablù consegna la chiave a sua moglie”. La chiave può essere un oggetto magico o simbolico.

D

DRAGO

Personaggio mostruoso nell’iconografia classica viene descritto come un rettile dotato di sette teste dalle cui fauci escono fumo e fiamme. La lotta con il drago è il momento in cui l’eroe può dimostrare tutto il proprio coraggio e la propria abilità.

DENARO

Nella fiaba italiana la figura del denaro sotto forma di moneta, zecchino, scudo, soldi compare nei contesti più diversi, compare in situazioni di compravendita, di furti (prova di abilità) e di pagamento, come ritrovamento di tesori favolosi e misteriosi (allontanamento da situazioni realistiche verso altre di tipo fantastico) in molti casi ci si trova di fronte all’eroe sciocco che non comprende l’importanza del denaro e lo butta. Compare anche come risposta all’eterno spettro della povertà, in questo caso la fiaba inventa incantesimi e doni magici che hanno come effetto la produzione illimitata di denaro.

E

ENIGMA

Breve enunciato dove, in termini oscuri, ambigui, allegorici si esprime un concetto o una parola da indovinare. Indovinello. situazione o persona misteriosa. Di solito per un

bambino il più grande enigma è la natura del sesso. In molte fiabe la soluzione dell’enigma conduce al buon esito del racconto, all’ottenimento di un premio, di un regno o al

matrimonio. L’eroe può conquistare o ottenere un premio solo se saprà risolvere i suoi tre enigmi.

F

FONTANA

Un mezzo magio che ridona la vita a chi l’ha perduta. Nelle fontane è presente l’acqua che previene dalle malattie o che sciolgono gli incantesimi.

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FANTASMA

La fiaba omologa il fantasma allo spirito, in quanto ne fa una presenza che interferisce con la vita quotidiana, immettendovi un aspetto insolito e inquietante. Nelle fiabe spesso viene usato in contesti umoristici.

FATA

Personaggio caratterizzante di innumerevoli fiabe (il termine latino fata era impiegato per definire le parche, le mitologiche tutrici del destino (fatum)di ogni uomo), sono spesso filatrici e non è raro che il racconto le presenti a gruppi di tre. Nelle fiabe sono sempre donne bellissime, si tratta di sirene di acqua dolce che vivono presso i ruscelli, cantano divinamente e danno buoni consigli, in acqua sono serpenti, lontre, ma fuori diventano bellissime, sono servizievoli e possono anche innamorarsi di uomini che in genere sposano.

Le loro virtù appaiono naturali ma esistono anche fate perfide che lanciano maledizioni e fanno stregonerie. L’incontro con le fate avviane in maniera casuale, per strada o nel bosco e la loro identità rimane segreta, anche se a volte viene identificata con la madre adottiva.

FESTA

Ballo, Banchetto. Lieto fine, elemento che appartiene alla struttura classica della fiaba, i festeggiamenti concludono l’intera vicenda, celebrano la rimozione di una grave sciagura o il lieto fine di una impresa rischiosa. Spesso la descrizione di essa fornisce lo spunto al narratore per la formula finale in rima “state in allegrezza e in compagnia. Voi avete detto la vostra, io la mia”.

FUOCO

Inteso come:

Focolare sinonimo di casa, interno domestico abbinato alla preparazione del cibo. Può capitare che si tratti di cibo non convenzionale (cannibalesco).

La Porta di Fuoco inteso come passaggio attraverso il fuoco, azione che ha sempre esercitato nell’immaginario popolare un grande fascino, nella fiaba non mancano prove di questo genere.

Fuoco Rigeneratore passaggio mortale attraverso il fuoco spesso inteso come rigenerazione invece che come distruzione.

FIUME

Il fiume costituisce sempre un ostacolo da superare, una prova che gli eroi affrontano più o meno volontariamente. Troviamo fiumi “impetuosi” il cui attraversamento è tanto difficile da richiedere la costruzione di un ponte.

G

GIGANTE

Il compito del gigante è quello di opporsi all’eroe, di solito il piccolo contro il grande. La vittoria dell’eroe è ottenuta tramite l’astuzia, la destrezza, il coraggio e una certa dose di perfidia e malafede.

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H

L

LUNA

(vedi Stella).

LEONE

LABIRINTO

“Consapevole del disordine e domina il modo ideale, nelle se opere più adulte, Calvino dimostra di accettare la sfida che il labirinto gli pone, votandosi ad una letteratura che si pone come mappa e carta della complessità del reale “ogni orientamento presuppone un disorientamento, solo chi ha sperimentato lo smarrimento può liberarsene…non esiste labirinto per chi lo ha attraversato”. Oggi trovare il coraggio di affrontare la complessità del reale significa trovare il filo di Arianna nel caos dell’esistenza. …Insinuandosi nella fiaba come immagine paradigmatica della condizione infantile il labirinto, con i suoi riferimenti alle tematiche dell’inconscio rispecchia in modo esemplare quel paesaggio onirico della crescita dove il timore di perdersi convive con la ricerca di una propria direzione” (da Paesaggi della fiaba, a cura di Franco Cambi e Gaetana Ross – Art. tratto da Emy Beseghi).

LUPO

Il lupo cattivo, quello che mangia i bambini, sembra non frequentare assiduamente la fiaba italiana. Il lupo delle nostre fiabe preferisce stare con gli animali più che misurarsi con gli uomini, quando decide di avere a che fare con loro può addirittura divenire un prezioso aiutante. Solo di rado abbiamo un lupo feroce, in questo caso il lupo cattivo preferisce tra le sue vittime i bambini e i cuccioli. Non sempre il lupo mangia davvero le sue vittime spesso si tratta di una minaccia, di un inganno. A volte, invece, i personaggi definiti come lupi coincidono con altri animali tipo l’orco, ciò testimonia che nelle fiabe il rapporto tra nome e oggetto risulta sovente alterato.

LADRO

Brigante. C’è spesso omologazione tra ladro e brigante anche se i due si distinguono nel modo di agire, il ladro agisce da solo o in coppia, conduce una vita normale con la propria famiglia, il brigante vive con la sua banda ai margini della società e non esita ad usare la violenza. Nella fiaba l’uso delle due parole a volte confonde i due distinti personaggi, questa figura assume un ruolo centrale nella narrazione. Esistono anche ladri beffati e derubati.

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M

MELA

Come Arancia, Limone, Melagrana, considerati oggetti ambiti, obbiettivo spesso di ricerca da parte del protagonista della fiaba. Frutto/i con molti semi simbolo di fecondità e

fertilità.

MARE

Il mare include molte altre figure delle fiabe: imbarcazione, pescatore, pesce. È un Elemento che assume anche funzioni significative all’interno di una vicenda e obbliga i personaggi a svolgere determinate azioni affrontando tempeste e naufragi. Il mare può riservare anche la salvezza ad una nuova vita; costituisce inoltre una grande prova di abilità. L’immensità del mare dà vita ad una serie di compiti difficili che hanno principalmente lo scopo di mostrare che la grandezza dell’amore dei protagonisti è paragonabile all’immensità del mare stesso.

MAGO

Colui che conosce e pratica le arti magiche, ci sono fiabe che propongono un mago saggio, sapiente, un maestro che si offre per aiutare l’eroe e mette i propri poteri al servizio del bene. In altre fiabe invece il mago è un padrone dispotico, un rapitore, sciocco e credulone, molto simile al gigante o all’orco, in questo caso il possesso dei poteri magici perde di importanza per assume invece l’aura di malvagità. Il mago è solitamente molto geloso dei suoi possedimenti e non permette che essi siano violati, facendo anche appello ai propri poteri magici per allontanare gli estranei dalle sue proprietà.

Esiste anche un mago/creatura mostruosa un ibrido fra mago e drago (es. il mago dalle sette teste).

MONTAGNA

La montagna nella fiaba viene associata all’idea della difficoltà (cammino, ricerca e più in generale ad un compito). Zona in cui l’eroe e i suoi aiutanti o opponenti magici si ritrovano spesso. Il più delle volte l’eroe per raggiungere i donatori e gli aiutanti magici deve

avventurarsi lungo le pendici di un monte (una sorta di prova). La cima della montagna può essere l’obiettivo della ricerca a seguito della quale il protagonista riceve una

ricompensa.

MORTE

Una delle figure più rappresentative dell’immaginario collettivo, nella fiaba il suo ruolo non è mai secondario. La morte non è sostituibile con altre figure poiché non esistono equivalenti. Chi crede di esercitare una autorità sulla morte sarà punito.

(7)

N

NOTTE

L’aspetto principale di questo elemento è la paura del buio e dell’ignoto che risveglia tutto ciò che di inspiegato e oscuro vi è nella nostra natura, favorendo la generazione di

immagini negative e inquietanti. La notte è il momento di passaggio verso ciò che di nuovo la luce del giorno porterà con sé, ad essa vengono associate tutte le situazioni che

riguardano: incertezza, inganno. Scenario perfetto per furti e tradimenti poiché il buio impedisce un’adeguata identificazione di persone e cose. Un altro aspetto della notte è collegato al sogno notturno che apre nuove possibilità di comprensione della realtà e ad una lettura più vera del mondo diurno.

O

ORCO/ORCHESSA

La figura dell’orco nella fiaba italiana non è ben definita, così come il suo aspetto fisico (definito genericamente “mostruoso”, “orrendo”, “terribile”). Dai pochi indizi che si hanno lo si può identificare come un uomo molto alto, robusto e dall’aria selvaggia che vive nel bosco lontano dalla civiltà (di lui si dice che sia propenso al cannibalismo nei confronti dei bambini). Particolare rilevanza assume il ruolo di orco-carceriere, qui l’orco è difficilmente distinguibile dal mago perché dotato di poteri magici. Il Burbero benefico: a volte l’orco ha un ruolo di aiutante o donatore, associato all’uomo selvatico che popola le leggende alpine.

Personaggio schivo, di modi bruschi e dall’aspetto orripilante, dotato di grande saggezza e bontà.

P

PANE

Cibo semplice ed umile, nella fiaba conferma la sua natura fondamentale della cultura popolare e trova in essa impieghi molteplici sempre importanti per lo sviluppo della vicenda.

PIETRA

Simbologia: saggezza, culto, ritualità. Inserita nelle fiabe per le sue qualità di durezza, peso e resistenze, strumento ideale per prove di forza e di astuzia. Usata anche come processo di trasformazione. Altrettanto simbolico è l’incantesimo di coloro che infrangono un divieto o cadono vittime di poteri soprannaturali (viene trasformato in statua di pietra).

PORTA

Nella fiaba viene più volte utilizzata per porre dei limiti a curiosità o come simbolo della virtù dell’autodisciplina. Talvolta l’apertura della porta può causare danni destinati a risolversi in seguito, un altro impiego dell’apertura della porta è collegato alla figura

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dell’eroe sciocco il quale risponde in modo inadeguato ad ogni situazione della vita (es.

obbedire al comando, tirarsi dietro la porta…). Altro significato è quello dell’utilizzo della porta segreta passaggio in dimore altrui.

PENTOLA

Contenitore di uso domestico e anche minaccia di riti cannibaleschi. Nelle storie di astuzia la pentola serve ad aggirare gli uomini sprovveduti.

PESCE

Nella fiaba il pesce non compare come alimento ma viene utilizzato come strumento per saggiare le qualità dell’eroe, quasi sempre il pesce si rivolge al pescatore chiedendo di essere risparmiato o indicando cosa si deve fare di lui per trarne maggior vantaggio. Il pesce aiuta e sostituisce il protagonista in imprese quasi impossibili.

PIUMA

/

PENNA

Appare generalmente in contesti ben precisi e di richiesta di aiuto, la penna o piuma è anche un rimedio magico per malattie inguaribili. Per la sua leggerezza può essere anche oggetto di un compito difficile.

PRIGIONE

(vedi Castello).

POZZO

Luogo di incontro per eccellenza. In altri contesti il pozzo è da considerare il mezzo per eliminare qualcuno, gettandolo o facendolo calare con la corda, talvolta il pozzo è l’espressione del desiderio di infinita ricchezza.

Q

QUERCIA

In qualità di albero il suo tronco costituisce un rifugio, un nascondiglio, i suoi alti rami permettono al protagonista di vedere e ascoltare di nascosto e acquisire conoscenze utili per il suo scopo. L’albero nella fiaba vede accresciuta le proprie capacità di trasformarsi.

R

RE

Personaggio cardine degli intrecci della fiaba, insieme al principe o principessa (suoi figli).

Rappresentante del potere (comandi, richieste, promesse, sanzioni ecc..), trova la sua

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collocazione nei momenti di svolta. Viene descritto di solito nei momenti iniziali: l’esordio della fiaba, bisogno, desiderio.

REGINA

Figura regale (di potere) rappresenta i vari aspetti della natura femminile (madre, donna perfida o malvagia, ambiziosa o saggia).

RANA

In virtù della profonda trasformazione alle quali questo animale è sottoposto essa è chiamata a rappresentare il personaggio, generalmente femminile, vittima di una

maledizione o di un incantesimo dai quali verrà liberato grazie all’abilità altrui. Il motivo della rana “promessa sposa” è molto diffusa nelle fiabe europee e italiane.

S

STREGA

Nella fiaba popolare è un personaggio semplice legato a credenze pagane condivise un tempo dalla gente contadina. La strega opera per lo più sortilegi di segno negativo per dispetto o per punizione, liberarsi da tali sortilegi è compito dell’eroe. Talvolta la strega nasconde la propria natura sotto apparenze del tutto normali ed è quindi più difficile starne lontane, alte volte invece non le si riesce a distinguere dalle fate in quanto sono capaci di riconoscere una buona azione e dare buoni consigli.

SPADA

Una delle poche armi che popolano il mondo delle fiabe, è prerogativa e attributo dell’eroe e trasferisce su quest’ultimo valenze quali: la giustizia, lealtà e integrità. La spada fa parte anche del corredo del protagonista durante le sue peripezie insieme al cane e al cavallo, viene donata all’eroe da qualcuno che incontra nel suo cammino ed egli se ne serve per sconfiggere il mago o il malvagio, al quale taglia le numerose teste. Talvolta la spada agisce da sola, magicamente, per ritrovare un anello o catturare qualcosa o guarire un re.

SERPENTE

Presenza malvagia e negativa di cui la fiaba popolare è ricca di esempi, ha valore di rigenerazione e potenza. Il mutamento della sua pelle è in diretto rapporto con l’idea di eterna giovinezza, resurrezione e vita.

SALE

Nel corpus delle fiabe italiane ha un impiego che rimanda prevalentemente al valore naturale della sostanza, mentre solo in alcuni casi si intreccia con in simbolismo della saggezza.

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SCIALLE

SOLE

Fonte primaria di luce e quindi di vita. Simbolo di potenza, guida e divinità. Nella fiaba ha valore positivo è legato alla luminosità che diviene indice di bellezza, al sole vengono associati fiori e animali, tra cui l’aquila.

SCATOLA

Contenitore, recipiente intercambiabile (mandorla, castagna, noce, uovo), il suo valore consiste esclusivamente nel contenuto e nel fatto che questo si trovi custodito e separato rispetto all’ambiente. La sua presenza comporta vantaggi o pericoli, a volte violarne il segreto può costituire un pericoloso azzardo. La cassa e la bara, rispetto alla scatola, impiegano differenti e altri tipi di intrecci, la cassa in genere è di cristallo e accoglie la giovane morta per sortilegio.

SAGGIO

Vecchio saggio o vecchio sapiente. Compare all’eroe in situazioni disperate, può liberarlo o diventare fonte di ispirazione… dare consigli.

SPECCHIO

Specchiarsi costituisce sempre un atto di pericolosa vanità. Ci si può specchiare anche nell’acqua.

SCARPA

Oltre alla famosa scarpa perduta di Cenerentola, nella fiaba la scarpa è associata anche all’idea di viaggio, ricollegandola ad un altro tipo di calzature, lo stivale che permette spostamenti veloci.

STELLA

/

E

Nella fiaba viene legata all’aspetto di luminosità, segno positivo riconosciuto generalmente alla protagonista femminile, il corrispettivo maschile è l’oro.

T

TORRE

(vedi Castello).

TOPO

Associato alla sporcizia e alla povertà ma nella fiaba diventa un aiutante perfetto, come nel caso della fiaba di Cenerentola dove i topi diventano testimoni del passaggio della

protagonista dalla dimensione terrestre a quella celeste, destinata all’eroina.

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TAVOLA

Nella fiaba la tavola esplica il suo ruolo solo in occasione del banchetto di nozze, epilogo ideale di ogni intreccio fiabesco. L’eterno spettro della fame, tema molto presente nella fiaba della tradizione spinge ad evocare tavole imbandite con ogni bendidio, talvolta con l’aiuto di un oggetto magico

TESORO

Tale ricchezza è affidata generalmente ad esseri soprannaturali (spiriti, draghi, giganti) che rendono più difficile il suo ritrovamento, la ricerca del tesoro è motivo di intrecci e

peripezie varie per mettere alla prova il protagonista.

U

UCCELLI

Animali mitologici e fantastici, nelle fiabe vengono dotati della facoltà di parlare, porgere messaggi, svelare verità.

UOVO

Il suo ruolo più consueto è quello di alimento semplice ed essenziale e soprattutto di facile reperibilità nel mondo contadino, spesso la funzione alimentare rivestita dall’uomo è associata ad una prova di abilità e di astuzia, se ad agire è il giovane sciocco, la prova fallisce.

V

VOLPE

Nelle fiabe viene messo in luce la sua proverbiale astuzia legata ad una certa dose di cattiveria.

Z

ZUCCA

(vedi Mela).

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