L’apprendimento cooperativo:
un esperimento di un’innovativa metodologia didattica
a cura di Debora Deliana Cara
Scheda di programmazione della lezione cooperativa:
Classe: II B Liceo Classico Materia: Lingua e Letteratura Italiana
Data: 20 e 27 Settembre 2017
Lezione: Produzione scritta di un racconto fantastico.
Obiettivi:
Obiettivi:
Scolastici:
Conoscere l’autore tramite il testo proposto.
Saper ripetere ed elaborare un riassunto in gruppo.
Saper elaborare un testo, ovvero un racconto fantastico, in condivisione a partire dai racconti elaborati singolarmente.
Sociali:
Saper lavorare in gruppo nel rispetto delle regole .
Saper rielaborare un unico racconto insieme a partire dalle produzioni scritte dei singoli componenti del gruppo.
Sapersi organizzare il materiale e incoraggiarsi a vicenda.
Saper ascoltare gli altri e saper dare comandi.
Saper valutare o correggere con accuratezza le sintesi dei propri compagni.
Saper porre domande e fare critiche creative.
Saper integrare idee e prospettive differenti.
Decisioni preliminari:
Dimensione dei gruppi: cinque gruppi, di cui due da cinque elementi e tre da quattro.
Metodo di formazione dei gruppi: i gruppi sono stati formati a seconda delle disposizioni a sedere degli alunni nei loro rispettivi banchi.
Ruoli: sono stati affidati ai discenti i ruoli di controllore del tempo, controllore del tono della voce, supervisore e segretario. I quattro ruoli canonici hanno girato tra i componenti del gruppo ogni cinque minuti.
Sistemazione dell’aula: i banchi sono stati uniti tra di loro in modo che i componenti del gruppo potessero lavorare stando difronte l’uno all’altro.
Materiali: i materiali utilizzati sono stati:
- Dispense fornite dall’insegnante del testo da riassumere.
- Fogli bianchi per le scalette e la brutta copia.
- Foglio protocollo per la bella copia.
- Penne, matite e gomme da cancellare.
- Cronometro per tenere il tempo.
Descrizione del compito e dell’approccio cooperativo:
I compiti affidati sono stati:
a) l’ elaborazione di un riassunto dopo la lettura e il commento orali dei piccoli racconti delle “Città invisibili” di I.Calvino (“Ersilia”, “Despina” e “ Zora”).
b) l’elaborazione di un racconto fantastico collegato tematicamente con quello appena riassunto individualmente.
c) la lettura dei singoli racconti e la rielaborazione di uno unico che
comprendesse elementi e particolarità dei testi dei singoli componenti del gruppo.
d) la lettura dei racconti prodotti e un’autovalutazione.
I vari compiti sono stati svolti in due lezioni di due ore ciascuno. A seguire la
valutazione e il commento da parte della docente relativamente sia ai contenuti che ala modalità di gestione del lavoro in gruppo.
Criteri di valutazione e interdipendenza positiva:
Sono state valutate le capacità di lavorare in gruppo nel rispetto delle regole di condivisione e presa di decisioni in ugual misura tra tutti i
componenti, il controllo del tono della voce e il rispetto dei turni di parola.
Inoltre la capacità di sintesi e la fantasia nell’elaborazione del nuovo racconto oltre che la correttezza formale dell’esposizione.
Tutti i gruppi hanno rispettato le regole impartite precedentemente
dall’insegnante e hanno interagito positivamente tra di loro specialmente nella seconda lezione. Hanno dimostrato di divertirsi con questa modalità cooperativa e anche una sana voglia di competizione tra i diversi gruppi.
Responsabilità individuale, Cooperazione intergruppo e Abilità sociali:
La responsabilità individuale è emersa soprattutto negli alunni più sicuri che hanno guidato meglio il gruppo.
La cooperazione è stata buona per quasi tutti i gruppi. Solo per uno è stato molto difficile gestire il tono della voce e per un altro il tempo. Questo solo all’inizio, ma già dopo la prima mezz’ora e durante la seconda lezione sono migliorati tutti i rapporti e i meccanismi.
Le abilità che maggiormente sono state raggiunte sono state quelle di un’integrazione maggiore tra gli alunni grazie alla capacità di
organizzazione del materiale e integrazione di idee e prospettive differenti dettate dal raggiungimento di un obiettivo in comune: l’elaborazione di un racconto fantastico il più originale possibile.
Monitoraggio e intervento:
Procedura di osservazione: informale.
Osservatori: insegnante.
Interventi di aiuto nel lavoro sul compito: spiegazione della consegna.
Interventi di aiuto nel lavoro del gruppo: invito al rispetto delle regole del controllo della voce e del tempo specialmente nella prima lezione.
Altro: gli alunni hanno mostrato che con la pratica e l’abitudine si sono trovati molto a loro agio nei diversi passaggi e nei diversi compiti e hanno dimostrato di gradire questa tipologia di lezione che gli ha consentito di interagire e confrontarsi con i compagni.
Uno dei racconti:
« Gramante »
A Ovest di due catene montuose e a Nord di tre fiumi, si trova la città di
Gramante, città gigantesca che tutti almeno una volta nella vita sicuramente hanno visitato. Tutto è perfetto, non c’è violenza nelle strade, non ci sono
poveri e tutti possono avere ciò che desiderano. La città della fantasia che tutti conoscono, che tutti sognano ma nessuno può avere. Gramante è in tutto diversa dalle altre città: è fiera, orgogliosa e sa di esserlo. Tutto a
Gramante è vestito di un limpido verde e il nome ne è la dimostrazione,
perché in città abbonda il diamante Grameo, unico materiale permesso per la costruzione di qualsiasi cosa, di colore verde brillante. È ironico come
questa città tanto imponente e bella abbia contemporaneamente la
capacità di rendere triste e morta ogni cosa: le piante sbiadiscono al verde luccicante degli edifici, i frutti non crescono sui rachitici rami di alberi svogliati, persino il sole sembra malaticcio. Gramante decise di uccidersi, capendo che per quanta bellezza contenesse non poteva offrire altrettanta felicità.