Ringraziamenti
Mi risulta estremamente difficile esprimere tutti i ringraziamenti che mi sento obbligato a fare, in primo luogo perché la scrittura obbliga un ordine nelle parole ed in secondo luogo non è in grado di esprimere a pieno la mia gratitudine. Un disegno forse sarebbe più adeguato ma, considerata la mia scarsa attitudine in tale forma espressiva, cercherò di comunicare con la scrittura al meglio delle mie possibilità fermo restando che evitare frasi fatte è, in questo caso, impresa non banale.
Voglio innanzitutto ringraziare il Prof. d’Agostino perché il suo esame è veramente un’opportunità, i suoi insegnamenti e la tesi che mi ha permesso di svolgere hanno confermato in me il desiderio di occuparmi di ricerca nella mia vita professionale.
Desidero ringraziare tutto il personale del Centrospazio, in particolar modo Lucio e Angelo, per la professionalità, il supporto sempre competente ma soprattutto per la simpatia.
Voglio ringraziare Lorenzo, che ha reso più piacevole lo svolgimento di questo lavoro, per l’aiuto e l’amicizia.
Voglio ringraziare Fabio e Mauro perché sono cresciuto anche con loro alle Bagatelle.
Ringrazio lo Studio Ingeo, nelle persone di Luca, Matteo, Marco, Lupino e Samuele per avermi mostrato cosa vuol veramente dire in un’azienda “dare valore alle risorse umane”.
Ringrazio Martino, per avermi mostrato il punto d’incontro tra l’ ingegneria e la filosofia ma soprattutto per lo studio sperimentale su Ponte di Mezzo sulla scia di Von Karman.
Voglio ringraziare Marco, l’amico di una vita.
Ringrazio Laura perché oltre a spingermi a inseguire i sogni che avevo prima di conoscerla ne ha aggiunto uno.
Voglio ringraziare nel modo più profondo Stefano e Serena perché senza di loro non ce l’avrei mai fatta, per l’appoggio ma soprattutto per la pazienza.
Ringrazio tutti i miei amici per le splendide serate e il supporto.
Infine, il debito più grande l’ho contratto con Babbo e Mamma, non credo che una vita intera sarà sufficiente a estinguerlo; li ringrazio per quello che hanno fatto e che era visibile ogni giorno ma più di ogni altra cosa per tutto quello di cui non mi sono neppure accorto.