5. DISCUSSIONE
Sebbene HCV sia stato identificato da oltre vent’anni, la mancanza di sistemi
adeguati di propagazione in vitro del virus non ha permesso la piena conoscenza di
alcuni aspetti molecolari e patogenetici di HCV. Ancora oggi infatti, non risulta chiaro
il ruolo della risposta immunitaria durante l’infezione ed in particolare degli anticorpi
neutralizzanti che per molti virus si sono rivelati una componente fondamentale
dell’immunità protettiva. In considerazione della complessità dei sistemi di
coltivazione virali, per l’analisi dell’attività neutralizzante degli Ab anti-HCV, è stato
deciso di rifarci direttamente ad un metodo utilizzato per titolare NAb anti-HIV ideato
e messo a punto dal Dr. David C. Montefiori presso la Duke University Medical Center
di Durham, NC (Mascola et al., 2005). Basandoci quindi sullo stesso principio, è stato
sviluppato un sistema di vettori lentivirali FIV-derivati (vedi § 3.3) ideati e prodotti
nei nostri laboratori, che risultano difettivi nella replicazione e veicolanti un gene
reporter posto sotto il controllo di un promotore interno. Questi vettori virali sono
prodotti mediante un sistema split-component in cui i geni necessari per la
produzione della particella virale sono forniti da costrutti separati: packaging, vettore
ed envelope. In particolare il primo costrutto fornisce le proteine strutturali ed
enzimatiche di FIV, il secondo veicola GFP come gene reporter ed il terzo plasmide
esprime le glicoproteine E1 E2 di genotipo 1a di HCV. Quindi analogamente al
sistema Montefiori, l’envelope di HCV è stato fornito in trans. Un sistema di
pseudotipizzazione HCV è stato già descritto dal Dr. François-Loïc Cosset (Laboratoire
de Vectorologie Rètrovirale et Therapie Gènique, Ecole Normale Supèriere de Lyon)
(Bartosh et al., 2003) ed è basato sui vettori derivati da MLV utilizzati nel nostro
laboratorio come riferimento (vedi § 3.2). Analogamente al nostro sistema, le
pseudoparticelle MLV-derivate contenenenti le glicoproteine E1 E2 di HCV
(MLVgfpE1E2) sono state generate con un sistema a tre plasmidi in cellule 293T e
sono state impiegate come controllo positivo. Per mettere a punto il sistema di
trasduzione e valutarne l’efficienza, i virioni sono stati anche pseudotipizzati fornendo
un plasmide veicolante la proteina G di VSV con la quale il virus riesce ad entrare
nelle cellule indipendentemente dalla presenza del CD81. Tali particelle sono state
denominate FIVgfpVSV o MLVgfpVSV.
La percentuale di trasfezione è stata stimata come percentuale di cellule GFP positive. Come evidente in FIG. 4.1 tutti i costrutti anche se in modo un po’ più efficiente per MLV trasfettano 293T ed esprimono il gene reporter.
Al fine di verificare se il costrutto envelope pE1E2 esprime effettivamente la relativa proteina è stato allestito un western blot. Per questo saggio sono state quindi utilizzate cellule trasfettate o con il solo costrutto envelope esprimente E1 E2 o con i tre costrutti packaging, vettore ed envelope del sistema FIV o MLV. Per la detection è stato utilizzato l’anticorpo monoclonale AP33 capace di neutralizzare isolati HCV di genotipo 1-6 quando saggiati con il sistema di Cosset (Owsianka et al., 2005). Il risultato ottenuto ha mostrato un’efficiente espressione della glicoproteina E2 (FIG.
4.2).