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Il ministro del Lavoro Andrea Orlando un settimana fa ha annunciato una task force per affrontare il problema

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Academic year: 2021

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20-06-2021 18/19

CORRIERE DELLA SERA

L'imprenditore

di Rita Querzè

Sull'onda dello sdegno

«siamo tutti Adil», come reci- tano gli slogan delle manife- stazioni che hanno punteg- giato l'Italia. Ma domani?

Quanto tempo ci vorrà per di- menticare la tragedia di Bian- drate? Pochi si ricordano oggi di Abdelssalam Eldanf, l'egi- ziano morto nel 2016 a Pia- cenza. Proprio come Adil Be- lakhdim: facchini in sciopero, un camionista che forza il blocco... In questi cinque anni non si è intervenuti per ri- muovere a monte le cause die- tro il proliferare della violenza nei magazzini. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando un settimana fa ha annunciato una task force per affrontare il problema.

Qual è la cosa più urgente da fare?

«Non basta fare una cosa soltanto, bisogna mettere in- sieme più interventi», rispon- de il presidente di Confcoope- rative, Maurizio Gardini.

Da qualcosa bisogna parti- re.

«Per cominciare bisogne- rebbe mettere finalmente ma- no alle norme sulle rappre- sentanze dei lavoratori e delle imprese. Proliferano organiz- zazioni fantasma, con sede le- gale negli uffici di un com- mercialista o di un consulente del lavoro. Queste firmano contratti nazionali pirata, al ribasso, con sindacati accon- discendenti. Si tratta di orga- nizzazioni fittizie, che in real- tà non rappresentano nessu- no. Ma la nostra normativa considera validi anche quei contratti. E così si consente che questa gente lavori dieci- dodici ore al giorno pagata 700-800 euro al mese».

Nella libera degli appalti ci sono tante cooperative. Alcu- ne sfruttano i lavoratori con paghe da fame.

«Abbiamo a più riprese sol-

«Leggi sul lavoro aggirate in modo sistematico

E troppi subappalti capestro»

Gardini (Confcooperative): «Premiate le aziende sleali»

levato il problema. Nel 2015 l'Alleanza delle cooperative ha raccolto le firme per una legge di iniziativa popolare che riformasse il settore. Solo alcune proposte sono state re- cepite. Queste cooperative spurie obbligano i lavoratori a versare una quota associativa di alcune centinaia di euro e poi li pagano 4-5 euro l'ora. E una situazione intollerabile per quanto riguarda i diritti delle persone oltre ad essere una grave forma di concor- renza sleale. Per la verità, co- munque, non sono solo le co- operative spurie a sfruttare i lavoratori. Ci sono anche altri escamotage».

Finti part-time per lavora- tori occupati a tempo pieno, per esempio?

«Questo è un modo. Sono frequenti anche cottimo spin- to e lavoro nero».

Nel settore è diffuso il su- bappalto. Ogni anello della catena mette in tasca un utile.

Alla fine chi fa il lavoro ha contropartite bassissime e per non finire in perdita ap- plica paghe fuorilegge.

Avrebbe senso mettere un li- mite ai subappalti?

«Credo di sì. Si renderebbe- ro nello stesso tempo più faci- li i controlli. Bisogna valutare anche questa strada».

A proposito di controlli, anche lei lamenta la loro ina- deguatezza?

«Lo sfruttamento del lavo- ro nella logistica è spesso si- stematico e legalizzato. Non credo che a una situazione del genere si possa rimediare so- lo rafforzando i controlli, bi- sogna agire in modo profon- do. Detto questo, i controlli di solito arrivano troppo tardi, le aziende che sfruttano il lavoro hanno un vita media sotto i due anni. Quando l'ispettora- to del lavoro dispone il con- trollo, l'azienda semplice- mente non c'è più e non c'è

nessuno su cui rivalersi».

A monte di tutto ci sono grandi committenti: Amazon, le insegne della grande distri- buzione, le multinazionali della logistica. Sono respon- sabili in solido in caso di irre- golarità, no?

«E così ma avviene molto di rado che di fronte a irregolari- tà ci si rivalga sul capofiliera.

Andrebbe introdotta una più forte responsabilità del com- mittente che ha ottenuto van- taggi competitivi subappal- tando al ribasso. Con più forti sanzioni, anche penali».

Nel settore non mancano le tensioni tra sindacati di base e confederali.

«Nei subappalti ci sono si- tuazioni degradate al punto che tensioni e violenza sono nell'ordine delle cose. Fare un po' di chiarezza sulle norme che regolano la rappresentan- za aiuterebbe. Da ultimo poi vorrei aggiungere una cosa».

Prego.

«La responsabilità penale è personale, il camionista che ha travolto il sindacalista ri- sponderà a un giudice. Detto questo, anche i lavoratori dei trasporti operano spesso in contesti di degrado dei rap- porti. In cui la violenza diven- ta l'unica risposta».

c_ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Contratti pirata

Troppi contratti pirata firmati fra associazioni non rappresentative per abbassare i compensi

Chi è

Maurizio Gardini, romagnolo, 61 anni, è

presidente di Confcoopera- tive dal gennaio 2013.

L'associazione rappresenta 18.500 imprese per un totale di 525 mila occupati

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Interviste

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