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CENSIMENTO DEGLI ESERCIZI INDUSTRIALI E COMMERCIALI

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(1)

CENSIMENTO DEGLI ESERCIZI INDUSTRIALI E COMMERCIALI

AL 15 OTTOBRE 1927-V

VOLUME VIII

RELAZIONE GENERALE

PARTE PRIMA: INDUSTRIA

ROMA

- lS1'ITUTO POUCRAFtCO DEI,LO STATO

, LIBRERIA

1932 - ANNo X

(2)

ERRATA-CORRIGE <1>

Pagina Oolonna Linea Invece di: Legga si Pagina Colonna Linea Inveoe di: Leggasi

41 7 2 69 4 69,4 l 141 11 l 4.0 6 4.026

92 l 24 alerno Salerno 147 2 24

6.1 7 6.187

99 lO 71 1.2 4 1.284 154 4 11 20.4 6 20.486

99 10 74 27 287 154 8 18 15.5 3 15.583

ll9 12 76 3 38 155 17 13 2.83 2.831

107 7 46 2 2 212 157 18 l 519 516

118 8 40 30 303 168 4 16

1.43 1.432

121 15 34 337.6 3 387.683 161 7 16 74.1 7 74.117

124 10 26 4.04 4.048 165 lO 16 8 l 811

124 lO 30 3 4

384 165 14 5 7.08 7.081

124 14 41 l l 6 1813 165

14 16 1.3~

1.316

(l) Per difetti tipografici.

(4100429) Roma, 1932 X I

. . - stituto Poligrafico. dello Stato - G. C.

- Copie 1200 - Ord. 9 _ 1 o. 7•31

(3)

Lettera di presentazione a S. E. il Cavaliere BENITO MussoLINI, Capo del Governo, Primo

Ministro . . . • . . . Pag. xr

p ARTE PRIMA : INDUSTRIA.

INTRODUZIONE.

I. - Il Censimento degli esercizi industriali e commerciali al 15 ottobre 1927-V:

Soopo ed oggetto della rilevazione . • • . • • • • • . Unità di censimento . . . • . • • . . . • • . .

. . . '• ..

Ea racoolta dei dati e cenni critici intorno alla esecuzione del censimento.

Risultati generali del censimento . • . . . • . • • • • • . • • •

. ,.

II. - Notizie sommarie intorno alle condizioni dell'industria italiana secondo le rilevazioni fatte prima. del 1927:

Ea statistica indttstriale del 1876 • La statistica industriale del 1903 • Il cenBimento indUBtriale del 1911.

L'INDUSTRIA ITALIANA SECONDO IL CENSIMENTO DEL 1927.

III. - La. distribuzione geografica degli esercizi industriali e del personale a.ddettovi:

Ea distribu-zione geografì,ca degli esercizi indUBtriali e del personale addettovi Compartimenti e Ripartizioni Geogra(i,che • . • . •

Comuni con oltre 100.000 abitanti ed altri Oomuni RiaBBUnto e oonclUBioni . • • • • • . . • . • • . .

IV. - La. composizione tecnologica degli esercizi industriali :

. .}

Ea composizione tecnologica degli esercizi indUBtriali • . . • . • . . . . • • . • . Ea composizione tecnologica dell'indUBtria secondo il numero degli esercizi e quello

degli addetti • • . • . • • . • . . • . . • . • • . • • L'nso della forza motrice nelle singole classi dell'indUBtria . Ea ripartizione degli H P. • . . • . . . . • • . . • . . . La media degli addeUi e degli HP per ogni esercizio • . .

La distribu-zione delle singole classi d'indUBtria tra l'Italia Settentrionale, Centrale, Meridionale ed lnBulare.

RiasBUnto e oonclusioni • • • . . • . • . . • •

Pag •

»

Pag.

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»

»

3 4

7

9 10 11

14 15 19 26

27

28 31

»

33 35

/

(4)

- V I -

V. - La classificazione degli esercizi industriali secondo il numero degli addetti : La olassifioazione de:~li esercizi industriali secondo il numero degli addetti Le dimensioni degli esercizi con e seme motore • . . . • Le dimensioni degli esercizi nelle singole classi dell'industria. . . • ll numero medio degli addetti nelle varie oategorie degli esercizi con motore.

Le dimensioni degli esercizi nelle Riparti?;iqni (}eografiche . Gli esercizi g'iganteschi con oltre 1000 addetti

Riassunto e conclusioni . . . • • . . • . . . . • . . . •

VI. - TI personale degli esercizi industriali:

Forme di attività • . . . • . . •

Le diverse forme di attività nelle varie classi dell' industria ProPrietari, conduttori o gerenti.

Il personale direttivo. • . .

n personale amministrativo. • .

n personale tecnico • . . . • . Il personale addetto alla vendita Gli operai • . . . • . . . .

Il rapporto dei sessi degli operai nel Regno e nelle Bipartizioni Geografiche Età e sesso degli operai secondo le· classi dell'industria.

Il rapporto dei sessi degli addetti.

RiaBBUnto e conclusioni • . . . , . . . .

VII. - La forza motrice :

I rrwtori e la loro potenza . • . . . . • . . . • . • . . . Motori primari. . • . . . . . . . . . • . . . MotOri elèttrici. . . . .•.

Forza motrice e dimensioni degli esercizi .

VIII. - Mezzi di trasporto e caldaie a vapore : Mezzi mecoanici di trasporto . 4-nimali da tiro .

Caldaie a ·vapore. . . .

IX. - La produzione industriale dal punto di vista economico :

La produzione industriale dal· punto di vista economico • . . . . • • . . Numero degli esercizi, degli addetti e degli HP nei tre gruppi economici' . Beni di produzione e di consumo . . .

.

Alcuni confronti con l'industria germanioa . . . · . . . . • •

APPENDICE.

La oonoentra~ione degli addetti negli eserci~i industriali . . . . .

Elenco delle .pubblicazioni sui risultati del censimento industriale e commerciale al 15 otto- bre 1927-V. . . . . . . . .

Pag.

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36 38 39 43 44 45 47

49 50 52 53 54

»

55 56 58 59 62

))

64 66 67

68 69 70

71

» 72 '73

74

83

(5)

TAVOLE.

T AVOLA T - Esercizi, addetti e HP nei Comuni capiluoghi di provincia o industrialmente importanti, nelle Provincie, nei Compartimenti, nelle Ripartizioni Geografiche e nel Regno. (Numeri relatit•i a 1000 ab., media addetti per ogni eserciziò, media HP per ogni esercizio con motore) . . . .

TI - Esercizi con e senza motore, esercizi con motore e potenza complessiva in HP dei motori, distinti per classi nei Comuni capiluoghi di provincia o industrial- mente importanti, nelle Provincie, nei Compartimenti, nelle Ripartizioni Geo- grafiche e nel Regno . . . . III - E~ercizi distinti secondo il numero degli addetti nei Comuni capiluoghi di pro-

vincia o industrialmente importanti. . . .

IV - Esercizi, addetti e HP dei motori normahnente in funzione distinti secondo il numero degli addetti, nelle Provincie, nei Compartimenti, nelle Ripartizioni Geografiche e nel Regno . . . . V - Esercizi, addetti e HP dei motori normahnente in funzione, distinti secondo il

numero degli addetti, nelle singole classi. - Ripartizioni Geografiche e Regno . VI -- Addetti ad esercizi con e senza motore nelle singole classi, ripartiti secondo il

sesso e la forma di attività ; operai distinti per gruppi di età. - Ripartizioni Geografiche e Regno . . . . VII - Addetti ad esercizi con motore nelle singole classi, ripartiti secondo il sesso e la

forma di attività; operai distinti per gruppi di età. - Ripartizioni Geografiche e Regno . . . . . . . .

" VIII - Numero, specie e potenza in HP dei motori installati negli esercizi di ogni sin- gola classe. - Ripartizioni Geografiche e Regno. . . .

·GRAFICI.

Pag.

GRAFICO I - Percentuale degli esercizi con motore nelle Ripartizioni Geografiche. . . . Pag.

))

II - Percentuale degli addetti ad esercizi con motore nelle .flipartizioni Geografiche III - Numero medio di addetti per ogni esercizio in ciascuna Ripartizione Geo-

grafica (negli esercizi senza motore) . . . . . . . . . IV - Numero medio di addetti per ogni eserc1z1o in ciascuna Ripartizione Geo-

v

grafica (negli esercizi con motore) . . . . Numero medio di addetti per ogni esercizio (con e senza motore comples- sivamente) nelle Ripartizioni Geografiche. . . ..

VI - Numero medio di addetti per ogni esercizio (con e senza motore comples- sivamente) nei Compartimenti. . . . . . . . . VII - Numero medio degli addetti per ciascun esercizio, in complesso, e separata·

mente negli esercizi con e senza uso di forza motrice . . . . »

87

98

134

138

144

150

156

162

18

20

21

22

(6)

- V I I I -

GRAFICO VIII -Comuni con oltre 100.000 abitanti. Addetti nel complesso degli esercizi e

distintamente in quelli con o senza motore su \000 abitanti. . · Pag, 24 IX - Comuni con oltre 100.000 abitanti. l) Numero medio di addetti per ogni

esercizio con motore, senza motore e in complesso; 2) Numero medio degli HP, per ogni esercizio con motore. . . . X - P.ercentuali degli addetti ad esercizi (con e Renza motore complessivamente)

in ciascuna delle principali classi dell'industria, nel Regno e nelle singole Ri·

partizioni Geografiche . . . . XI - Percentuali degli addetti ad esercizi con motore, in ciascuna delle principali

:;lassi dell'industria, nel Regno e nelle singole Ripartizioni Geografiche . • XII - Percentuali degli esercizi (con e senza motore complessivamente) secondo le

29

dimensioni degli esercizi . . . . . . . . · " 37 XIII -Numero degli addetti ad esercizi (con e senza motore complessivamente)

secondo le dimensioni degli esercizi . . . . . . XIV ~ Percentuali degli addetti ad esercizi (con e senza motore complessivamente) nelle principali classi dell'industria secondo le dimensioni degli esercizi . . XV- Numero delle persone addette e degli HP normalmente in funzione nelle

diverse classi dell'industria, seuondo le dimensioni degli esercizi . . . . . ll 42 XVI - Percentuali secondo la forma di attività degli addetti di ciascun sesso (negli

esercizi con e senza motore complessivamente) . . . .

XVII - Percentwtli secondo la forma di attività degli addetti ad esercizi (con e senza motore complessivamente) nelle diverse classi dell'industria

XVIII - Percentuali secondo l'età degli operai di ciascun sesso (negli esercizi con e senza motore complessivamente) . . . . . . . .

XIX - Percentuali secondo l'età. degli operai di ciascun sesso addetti ad esercizi (con e senza motore complea.'livamente) nelle diverse classi dell'industria

51

»

57

»

(7)

PARTE SECONDA: COMMERCIO (l).

X. - La distribuzione geografica degli esercizi commerciali e del personale addettovi.

XI. - La composizione tecnologica degli esercizi commerciali.

XII. - La classificazione degli esercizi commerciali secondo il numero degli addetti.

XIII. - Il personale degli esercizi commerciali.

XIV. - Forza motrice, mezzi di trasporto e caldaie a vapore:

XV.' - Relazioni e analogie fra industria e commercio.

TAVOLE

ALLEGATI

( 1) In volume separato.

Ì I -Censimento !ndustriaÌe, ecc. - Vol. vììi.

(8)
(9)

CAPO DEL GovERNO, PRIMO MINISTRO RoMA

Eccellenza,

Ho l'onore di presentare all'E. V. la relazione sui risultati del censimento degli esercizi industriali e commerciali del 15 ottobre 1927-V, il quale supera per la sua importanza quello industriale del 1911. N o n solo perchè in esso sono stati compresi anche gli esercizi commerciali, che prima d'ora non erano mai stati oggetto nè di rilevazioni, nè d'inchieste, ma anche perchè fu esteso a tutti gli esercizi, anche quelli nei quali era occupata una persona sola, il proprietario. Questo censimento offre per- tanto un quadro completo dell'attività industriale e commerciale della Nazione - attività che si svolge con maggiore intensità nelle regioni settentrionali e centrali, che nelle meridionali e insulari - tanto rispetto al numero degli esercizi e degli addetti, quanto rispetto all'impiego di forza motrice.

Così nella trattazione della materia, come nella sua pubblicazione, si è ritenuto opportuno di scindere l'industria dal commercio, per la profonda differenza che passa tra il fenomeno della produzione industriale e quello dello scambio di merci.

La relazione risulta pertanto divisa in due parti; la seconda delle quali contiene anche un capitolo conclusivo nel quale sono illustrati i nessi intercedenti tra queste due branche fondamentali dell'economia nazionale.

I dati sono stati elaborati in modo da consentire un'analisi molto particolareg- giata della distribuzione territoriale e della composizione tecnologica delle industrie, dei trasporti, del commercio, del credito e degli altri rami dell'attività economica.

Un'indagine speciale fu compiuta sia per gli esercizi dell'industria che per quelli del commercio intorno alle dimensioni loro e al grado di concentrazione raggiunto dalla produzione dal punto di vista tecnico, con particolare riguardo per ciò che con- cerne gli esercizi industriali, a quelli esercizi giganteschi che occupano più di 1000 addetti.

Questa indagine non ha solo un interesse scientifico, ma anche un interesse pratico, in quanto fornisce agli imprenditori e agli industriali degli elementi di giudizio sui vantaggi e sugli tnconvenienti che può presentare la concentrazione delle aziende.

A complemento di tale indagine si è misurata la concentrazione negli esercizi sia industriali sia commerciali, pubblicando i risultati dell'elaborazione in apposite appendici.

(10)

- m -

. · Ampio ~ stato pure l'esame deHe forme di attività del personale e della importanza che, nei diversi rami dell'industria e del commercio, assume la classe degli imprendi- tori (proprietari, gerenti, direttori), che organizzano le aziende, di . fronte alla classe dei dipendenti (impiegati, operai). Fu studiata del pari con particolare cura la com·

posizione per sesso e per età degli operai, m modo da lumeggiare le questioni atti·

nenti al lavoro delle· donne e dei janciulli.

Una ricerca - nuova per l'Italia - è stata eseguita intorno alla produzione, dal punto di vista economico,. raggruppando gli esercizi e gli addetti in tre grandi categorie, a seconda che l'attività ~ diretta a produrre beni di consumo immediato (generi alimentari, tessuti, oggétti di uso giornaliero, ecc.), beni strumentali e di pro-

duzione (elettricità~ gas, materie prime, macchine, costruzioni, ecc.) ed infine servizi.

Da questa ricerca ~ risultato che il nostro Paese, povero di carbone e di ferro, rivolge la maggior parte della propria attività industriale alla produzione dei benirdi consumo immediato, che in parte smercia sul mercato interno, in parte esporta all'estero.

Il Censimento del 1927, col quale la prima volta si è compiuta .una rilevazione integrale della vita industriale e commerciale della N azione, ha costituito un grandioso

esperi~nto nel campo della nostra statistica economica.

La raccolta e lo spoglio dei dati hanno inoltre consentito di fare delle preziose esperienze, delle quali si farà tesoro, per preordinare, perfezionare e arricchire la pros- sima rilevazione degli esercizi industriali e commerciali che avrà luogo nel 1935.

Ho- affidato la presente relazione 'al prof. Franco Savorsnan membro del Comitato Tecnico, ché si ~ vdzso per la elaborazione, del personale del Reparto C~nsimenti del- l' Istituto.

Il Reparto Studi ha inoltre compiute talune · ricerche relative alla concentrazione negli esercizi indu,striali e negli esercizi commerciali di cui ho }atto riassumere, i ri- sultati in separate Appendici.

Roma, 6 Febbraio 1932-X.

I~ PRESIDENTE

deU' Istituto Centrale di Statistiça CORRADO GINI.

(11)

l --Cen8imento Industriale, ecc. -- Vol. VIII.

(12)

'

(13)

I. - IL CENSIMENTO DEGLI ESERCIZI INDUSTRIALI E COMMERCIALI .AL 15 OTTOBRE 1927-V.

- /

l. Scopo ed oggetto della rilevazione. - Il censimento industriale e commerciale fu ordi-, .-

nato con Regio Decreto-Legge 20 marzo 1927-V, n. 458, non solo allo scopo di rilevare il numero degli esercizi industriali e le loro caratteristiche (numero degli addetti, quantità. e natura della forza motrice e dei mezzi di trasporto impiegati, ecc.), ma anche il numero degli esercizi commerciali, degli istituti bancari, d~le aziende di trasporti e di ogni altra atti- vità di carattere economico, con ~utte le loro caratteristiche più importanti (Istruzioni l) (1).

Ed è appunto per questa rilevazione degli esercizi commerciali che questo censimento si difierenzia nettamente - oltre che per altre particolarità di minore importanza - da quello del 1911.

Dato che questo censimento si propone di rilevare ogni attività di <larattere economico, industriale e commerciale, formano oggetto di rilevazione, oltre naturalmente agli opfflci, ai laboratori, ai cantieri, agli uffici commercia))., ai negozi, anche il commercio girovago, le rivendite di generi di privativa, i banchi lotto, i barbieri, i vetturini, ,ecc., nonchè alcune forme di attività connesse con l'agricoltura, quali le latterie, le cantine, i caseifici, ecc., e ttpeciali forme di attività commerciali, quali i rappresentanti, g~ agenti di cambio, gli alber- gatori, gli impresari teatrali, ecc.; inoltre tutte le industrie corrispondenti a bisogni collet- tivi, le aziende statali e parastatali, di trasporti e comunicazioni, di assicurazioni, ecc.

(Istruzioni 2-10).

Piuttosto che continuare questa enumerazione degli esercizi che formano oggetto di rilevazione, diremo quali sono le attività di natura economica che non ne formano oggetto e precisamente :

l) le aziende agricole di qualunque specie, le forestali e le armentizie (Istruzioni 3);

2) le libere professioni (Istruzioni 7);

3) il lavoro fatto a domicilio per conto di industriali o di commercianti (Istruzioni 8);

4) le gestioni daziarie, le pese pubbliche e altre simili attività se direttamente eser- citate dai Comuni (Istruzioni 10);

5) gli esercizi chiusi per causa stagionale alla data del censimento (Istru·

zioni 10-bis).

(l) Per i dettagli in proposito vedi allegato, parte seconda, «Commercio». Istruzioni relative al censi- mento degli esercizi industriali e commerciali ordinato con R. D. L. 20 marm 1927-V, n. 408.

(14)

- 4 -

2. Unità di censimento. ~Come unità di censimento è considerato l'esercizio, cioè lo sta- bilimento, l'opificio, il cantiere, il negozio, la bottega, ecc., anche se si tratti di esercizi situati nell'abitazione dell'esercente e anche se vi sia occupata una persona sola, il proprietario. Que- sto censimento comprende quindi un numero molto più esteso di esercizi industriali di quello rilevato dal censimento industriale dell9ll, che era limitato alle imprese esercitate in appo-

siti locali da almeno due persone, incluso il padrone o direttore.

Per ogni esercizio è stato compilato un questionario distinto, indipendentemente da even- tuali altri esercizi della stessa ditta, anche se questi avevano sede nello stesso Comune (Istru- zioni 12). Così, ad esempio, in uno stabilimento, che comprenda un molino e un pastificio, si sono redatti due questionari; e del pari in un'azienda, nella quale la lavorazione delle pietre sia eseguita presso la relativa cava; poichè ciascuna di queste forme di attività è stata consi- derata come un esercizio a sè (Istruzioni 15).

Ne deriva di conseguenza che l'esercizio, così concepito e definito, è un'unità tecnica. Il censimento industriale e commerciale del1927 non ha pertanto considerato le unità locali, cioè gli stabilimenti, che nella stessa sede possono eventualmente comprendere due o più esercizi

"' .. "'

tecnici, e tanto meno le unità economiche, cioè le imprese, nelle quali possono essere aggrup- pati non solo parecchi esercizi tecnici, ma anche più stabilimenti dislocati nelle varie regioni d'Italia.

L'elaborazione del materiale rilevato dal censimento, consente quindi di confrontare tra loro i singoli rami tecnologici dell'industria e del commercio in tutta la loro estensione e in tutte le loro caratteristiche senza riguardo a quella che è la struttura delle imprese. Nelle quali - e più speciahnente nelle gTandi - dato il continuo intensificarsi della concentrazione sia orizzontale che verticale - si trovano spesso riuniti in un unico ente economico e finanziario,

no~ solo molti stabilimenti aventi ~ede diversa, o filiali, ecc., ma anche molti esercizi apparte- nenti a rami tecnologicamente ben distinti della produzione industriale, o dell'attività com- merciale.

3. La raccolta dei dati e cenni critici intorno alla esecuzione del censimento. -La raccolta dei dati fu affidata ai Comuni sotto la direzione delle Camere di Commercio, alle quali l'Isti- tuto Centrale di Statistica diede tutte le illustrazioni e tutti i chiarimenti necessari, sia a mezzo di circolari e lettere, sia con delle apposite riunioni regionali alle quali parteciparono i segretari delle Camere di Commercio.

L'Istituto compilò poi delle particolareggiate istruzioni su tutte le varie operazioni che le Camere stesse dovevano compiere per la revisione e lo spoglio dei questionari, determinò la classificazione industriale che le Camere dovevano adottare e tracciò i modelli di spoglio S:tJÌ quali dovevano esser riassunti da ogni singola Camera di Commercio i risultati del censimento.

Prima d' illustrare i risultati del censimento, non sarà inutile porre in rilievo le principali difficoltà che si sono incontrate nella sua esecuzione e che vanno attribuite sia alle condizioni nelle quali il censimento fu eseguito, sia alle eventuali imperfezioni riscon- trate nel questionario.

Ultimato il lavoro di raccolta e di riassunto di tutti i dati relativi al censimento, l'Istituto Centrale di Statistica invitò nel febbraio 1928 le singole Camere di Commercio a trasmettere una relazione sul modo com'era proceduto il lavoro di raccolta e di elaborazione.

Ad ogni Camera fu mandato uno schema della relazione, allo scopo di poter avere tutte le relazioni redatte in modo uniforme.

(15)

Una parte di questo schema chiedeva appunto che le Camere dessero notizie:

a) sull'atteggiamento dei censiti nei riguard.i delle operazioni di censimento;

b) sulla revisione dei questionari (qualità del materiale ricevuto, principali lacune e difetti eventualmente riscontrati);

c) sulle differenze rilevate tra gli esercizi censiti e quelli compresi nello schedario della Camera di Commercio e spiegazione delle differenze stesse;

d) sullo svolgimento del lavoro di correzione e d'integrazione dei questionari;

e) sullo spoglio e sulla elaborazione dei risultati;

f) sull'eventuali difficoltà incontrate nell'applicazione della classificazione adottata per il censimento.

Per quanto riguarda l'atteggiamento dei censiti è da notare come assai pochi siano stati

· i casi d'industriali o di commercianti che si rifiutarono di dare le notizie e contro i quali sia stato necessario elevare le contravvenzioni.

Certo gl'industriali e i commercianti non hanno nascosto una certa preoccupazione verso ' il :fisco; preoccupazione determinata in parte dal fatto, che precedentemente erano stati imposti altri obblighi per la denunzia agli effetti dell'inquadramento sindacale e per le licenze di esercizi.

Le notizie fornite dai censiti, nei casi in cui fu possibile sottoporle a controllo, riprodu- cevano generalmente con sufficiente fedeltà le reali condizioni dell'esercizio.

Le deficienze che talvolta si sono riscontrate, sono da attribuirsi per lo più al fatto che il eensito non era riuscito a comprendere bene le domande.

Molte difficoltà sono state invece incontrate, specialmente nei piccoli centri, rispetto alla scelta di un personale idoneo a raccogliere il materiale. Ma anche questo inconveniente fu supe- rato, scegliendo il personale tra i segretari e gli applicati comunali. Agli ufficiali di censimento poi le singole Camere di Commercio provvidero a dare le opportune istruzioni sia a mezzo di riunioni collegiali, sia direttamente a mezzo di istruzioni verbali o scritte.

La maggioranza delle Camere ha osservato come un questionario unico per tutti gli eser- cizi, che d'altronde evitava i gravi inconvenienti nella rilevazione e nella elaborazione:messi in luce nel precedente Censimento del 1911, sia sembrato in generale troppo complesso e parti- colareggiato, specialmente per la parte che si riferiva alla forza motrice, alle caldaie a vapore e al consumo del combustibile. Infatti i titolari e direttori di molti esercizi si sono qualche volta trovati imbarazzati a rispondere a taluni quesiti.

Quindi non tutte le domande formulate dal questionario hanno ottenuto risposte che con- sentissero di raccogliere dati uniformi e omogenei suscettibili di elaborazione, per modo che di alcune notizie non si è potuto fare lo spoglio.

Una domanda, alla quale non è stato possibile ottenere risposte soddisfacenti è quella relativa all'associazione sindacale presso la quale avrebbe dovuto essere iscritto_ il proprietario o il gestore dell'esercizio. Domanda questa prematura, in quanto all'epoca del censimento, non essendo ancora stato stabilito in modo definitivo l'inquadramento sindacale, molti industriali e commercianti non sapevano a quale particolare branca dell'organizzazione sindacale sareb- bero stati iscritti.

Altre questioni delle quali non fu possibile fare lo spoglio, sono quelle_d.ovute ad accertare quanta parte dell'energia elettrica consumata era usata direttamente per riscaldamento ad uso industriale o ,per processo industriale (caldaie, alambicchi, forni per cottura di generi alimen- tari, forni elettrici, processi elettrochimici, ecc.).

(16)

- 6 -,

Le parti del questionario che hanno richiesto un maggior numero d'indagini e correzioni successive sono state quelle che chiedevan4"> notizie relative al personale addetto e alla forza motrice impiegata.

Le domande relative al personale hanno spesso dato luogo, specialmente negli esercizi di scarsa importanza, a risposte non omogenee nei riguardi delle persone appartenenti alla famiglia del proprieta!io esercitanti la loro attività nell'azienda; così ad esempio presso gli esercizi dove erano occupate più persone c;li una stessa famiglia si è fatto frequentemente riferimento alla parentela, anzichè alle funzioni normalmente esercitate dalla persona, funzioni che, in molti casi non è, d'altronde, possibile inquadrare nelle categorie indicate dal questionario.

Cosi pure frequentemente non si è tenuto conto della divisione per sesso richiesta dal questionario, e pochissime sono state le risposte concernenti lo stato civile delle donne occupate.

Del pari di scarso rendimento è stata la domanda relativa al lavoro a domicilio, che molte volte è stata confusa con quella dell'artigiano: confusione spiegabile quando si pensi che spe- cialmente per alcune categorie non esiste una netta distinzione tra il lavoro a domicilio vero

e proprio e quello dell'artigiano. Infatti lo stesso laboratorio, la stessa bottega eseguiscono lavoro per conto di un grande stabilimento, di un negoziante, ma contemporaneamente lavo-, rano anche per proprio conto.

Così pure la rilevazione del vero lavoro a domicilio, di quello cioè eseguito per conto di industriali e non confondibile con l'attività artigiana, è riuscita dappertutto incompleta anche per quelle categorie di industrie., come l'industria del vestiario e la confezione di biancheria, dove tale lavoro rappresenta un carattere peculiare dell'industria stessa.

'La maestranza che lavora fuori della sede della ditta, nei locali della propria abitazione, senza la vigilanza diretta del proprietario, è considerata anche dallo stesso industriale o com- merciante come un personale estraneo.

Si può però affermare che i dati raccolti intorno a questa particolare forma di attività

1 possòno servire - se non proprio a conoscere l'efficienza numerica di detta maestranza - almeno a valutare in quali rami dell'industria e del commercio essa sia più diffusa.

Per quel che riguarda le risposte relative ai quesiti della forza motrice, mentre esse sono state date con esattezza dai grandi stabilimenti industriali, dove l'uso della forza motrice è assai rilevante e dove si trovano persone che posseggono la terminologia e le nozioni adatte, sono state invece deficienti per tutti gli stabilimenti dove l'uso della forza motrice è fatto in mi- sura assai limitata e dove quindi mancava il personale capace di rispondere ai quesiti proposti.

In generale la domanda relativa all'uso della forza motrice è stata considerata molto com- plessa e tale da mettere in imbarazzo la maggior parte dei compilatori del questionario. È stata questa perciò la parte dell'indagine che ha chiesto il maggior lavoro di correzione e di integrazione. In complesso i dati corretti ed integratl con delle successive richieste fatte dalle Camere di Commercio sono abbastanza rappresentativi.

In quanto àgli errori più frequenti in cui sono caduti coloro che hanno dato le risposte ai quesiti del questionario concernenti la forza motrice, va rilevato come spesso essi hanno fatto confusione tra kilowatt e cavalli-vapore o tra kilowatt e kilowattore per modo che le risposte alla domanda con la quale si richiedevano dati sull'energia elettrica adoperata diret- tamente ad uso industriale o per processi industriali (caldaie, alàmbicchi, forni di cottura per generi alimentari, forni elettrici, processi elettrochimici, ecc.) si sono dov-qte abbando- nare, perchè risultate evidentemente errate anche ad un primo superficiale esame delle cifre.

(17)

Cosi pure si è dovuta abbandonare ogni elaborazione dei dati relativi alle notizie del con- sumo annuo di combustibile.

La classificazione industriale e commerciale preordinata dall'Istituto Centrale di Sta- tistica si è dimostrata, a parere della grandissima maggioranza delle Camere di Commercio, in massima, ben rispondente alla ripartizione delle varie attività industriali e commerciali rilevate.

4. Risultati generali del oensimento. - n numero complessivo degli esercizi industriali e commerciali rilevato dal Censimento è in cifra tonda di poco super~ore a un milione e mezzo, così ripartiti tra l'industria e il commercio e secolil.do l'impiego di. forza motrice :

Esercizi l % sul complesso del Regno senza

l con l totale l senza l con l totale

motore motore motore motore

,.

Industria ... 602.995 129.114 732.109 38,7· 8,3 47,0 Commercio ... 800.922 24.415 825.337 51,4 1,6 53,0

; . ,

TOTAJ,E ... 1.403.917 153.529 1.557.446 90,1 9;9 100,0

Ragguagllàta alla popolazione presente, calcolata al 31 dicembre 1927, la densità del totale degli esercizi è di 37,6 per 1000 abitanti, di cui 17,7 spettano all'industria e 19,9 al commercio.

La densità degli esercizi senza motore è di 33,9 per 1000 abitanti, quella degli esercizi con motore di 3,7.

Il numero complessivo degli addetti agli esercizi industriali e commerciali rilevato dal Censimento è in cifra tonda di poco superiore a cinque milioni e mezzo, così ripartito tra l'industria e il commercio e secondo l'impiego di forza motrice:

Addetti ad esercizi % sul complesso del Regno senza

l con l totale senza l con l totale

motore motore motore motore.

Industria ... l. 654.126 2.351.664 4.005.790

~

41,6 70,9

Commercio • • • • • • • • • • • • • • o . . . . ~ • • • o • • • 1.481. 766 164.399 1.646.165 2 2,9 29,1

TOTALE ... 3.135.892 2.516.063 5.651.955

l 55,5 44,5· 100,0

Ragguagliata alla popolazione la frequenza del totale degli addetti è di 136,5 per 1000 abi- tanti, dei quali 96,7 sono addetti ad esercizi industriali e 39,8 ad esercizi commerciali. La fre- quenza degli addetti ad esercizi senza motore è,di 75,7 per 1000 abitanti, quella degli addetti ad eserciz(con motore è di 60,8.

Il numero medio degli addetti per ciascun esercizio risulta:

per gli esercizi in totale . . . 3,6 industriali . . . 5,5

» commerciali . . . 2,0

>> senza motore . . . 2,2

>> con motore . . . • . . . 16,4

(18)

n nutnero comple$Sivo degli -lJiP rilevato dal Oe:nsimentoè·in

-·-

c~ t;Qwia·di ciNa ~.800.000,

così ripartiti fra l'industria e il commercio:

Potenaa ile! JD.otorl o;0

in l'lP l<

Industria .. · . . . 8.672.069 98,7 Commercio ... . 114.411 1,3

TOTALE •• ". 8.186.480 100,0

Il numero medio degli HP per c:iascaR esercizio oo:a :nwtore multa:

per gli esercizi in totale. . . ... . 57 ,2.

)) li

,, industriali . . . 67,2 commerciali . . . 4, 7

.Abbozzati così nei loro tratti più importanti i risultati generali del Censimento industriai~

e commerciale, si è ritenuto opportuno- data la profonda di1Ierenza tra l'industria, èhe ·appar- t.iene alla c~tegqria dei fe~òmeni della produzione dèi beni, e il coinmercio, che ai>partiene alla ootegoria dèi fenomeni della circol~zione dei beni - di scindere nettamente nella ulteriore trattazione· l'industria dal commèrcio, salvo· ad analizzare in un capitolo riassùntivo è co·n- clusivo, _se ed in quanto questi _due elementi fondamentali della vita economica nazionale siano l'un l'altro collegati.

(19)

II. - NOTIZIE SOMMARIE INTORNO ALLE CONDIZIONI DELL'INDUSTRIA ITALIANA SECONDO LE RILEVAZIONI

FATTE PRIMA DEL 1927.

l. La statistica industriale del 1876. - La prima indagine ufficiale sulle condizioni dell'industria fu compiuta dal Ministero di Agricoltura, 1ndustria e Commercio nel 1876.

Ì risultati di essa furono oggetto di una pubblicazione ufficiale (l) e furono illustrati e commentati in uno studio di VITTORIO ELLENA (2).

La rilevazione si limitò alle imprese esercitate in appositi locali e a 15 gruppi di in- dustrie, a cui si aggiunsero due altri gruppi di carattere generico: lavorazioni industriali negli stabilimenti di pena e imprese industriali dello Stato.

Riportiamo qui i dati più importanti intorno alla distribuzione geografica (Prospetto l) e tecnologica (Prospetto 2) delle imprese industriali, rinviando per maggiori dettagli alle pubblicazioni dianzi citate.

PROSPETTO l.

Numero Personnle COMPARTIMENTI E REGNO

delle imprese occupato

Piemonte ...•...•... 1.364 75.435 Liguria ... . 389 13.033 Lombardia ... ' ... . 2.698 161. 320' Veneto ... . 1.277 36.674 Emilia ... . 458 11.835 Toscana ... . 698 23.730 Marche ...•.. 244 9.736 Umbria ... : ... . 117 2.474 Lazio ... . 237 4.416 Abruzzi e Molise ... . 104 803 Campania ... . 544 28.664 Puglie ... . 273 2.226 Basilicata ...•... 22 120 Calabrie ... . 236 4.312 Sicilia ... . 470 6.726

Sardegna 46 627

- - - - -

REGNO ... 9.177 382.131

(l) "Notizie statistiche sopra alcune industrie" - Roma, tip. Eredi Botta, 1878.

Numero del cavali!

dinamici sviluppati dal motori

15.776 3.170 16.256 6.617 1.586 2.031 1.002 644 753

5.966 139 10 227 104 44 54.325

(2) « La statistica di alcune industrie italiane, >> Annali di Statistica- S. II, Vol. 13- Roma, tip. Eredi Botta, 1880.

(20)

- l O -

INDUSTRIE

Seta ...•..•.•...•..• ,.,, ..••...•... , ••••••.•••.•.

Lana ...•.•..•..••..•..••...•...•.

\

Cotone ...•...•... ..., ... . Lino e canapa ...•...•...

Materie miste ... . Cordami ... -... . Cappelli di feltro ...•...•...

Concerie di pelli ...•...•...•...

Candele steariche ... .' ... . Estrazione dell'olio dai semi ... . Saponi ... : ...•...•.•...•..••...

Carta •...•...• : ..•...•..•.

Officine ferroviarie .•.•...•.•...•...•..•• ; •.•.•...•...

Manifatture dei tabacchi ... . Saline ... . Lavorazioni di carattere industriale eseguite negli stabilimenti di pena Altre imprese industriali mantenute dallo Stato •...

IN COMPLESSO •••

Numero delle imprese

3.829 560 627 212 196 228 529 1.316 '

10 437 537 521 48 14 5 75 42 9.177

PROSPETTO 2 .

Numero Persopale del oavall1

dinamici occupato sviluppati

dai motori

200.393 10.902 24.576 7.591 52.363 12.838 11.037 2.954

4.611 189

8.372 73

5.295 119

10.734 901

557 125

1.435 1.066

2.084 176

17.312 13.980

6.403 529

15.654 479

954 58

4.693 39

15.658 2.306

382.131 54.325

Quantunque i dati siano incompleti e frammentari si vede che già nel1876 la Lom- ba:rdia. e il Piemonte erano i centri dell'attività industriale italiana, e che dal pTÌnto di

\

rutta. tecnolegico/prevalevano tra i 15 gruppi considerati,. l'industria della seta e le altre industrie tessili.

2. La statistica ind'U8triale del 1903. - Questa statistica è il risultato di un'inchiesta, iniziata già nel 1883 dalla Direzione generale della Statistica e proseguita negli anni suc- cessivi, i cui risultati furono pubb1icati in una1 serie di monografte negli Annali di Stati- stica dal 1885 al 1903.

Per evitare gl'inconvenienti della non simultaneità delle singole rilevazioni, s'intrapre- aero delle ricerche supplementari per aggiornare i dati, riferendoli al 1903, i cui risultati, che rispecchiano abbastanza fedelmente le condizioni dell'industria italiana verso il 1903, formarono oggetto di una pubblicazione ufficiale in tre volumi (1).

/ Riportiamo qui i dati più importanti intorno alla distribuzione geografica (Prospetto 3) delle imprese esercitate in appositi locali.

(I) «Riassunto sulle condizioni industriali dél Regno (anno 1905, 1906) »-Roma- Tipografia Nazionale - G. Bertero. Un ampio riassunto della Statistica industriale del 1903 e un confronto tra le condizioni in-

dustriali del 1876 e del 1903 si trovano nella relazione del prof. B'agni· sur « Censimentò degli opifici e delle imprese industriali al 10 giugno 1911 » - Vol. V -p. 3 § 2 .

(21)

PROSPETTO 3.

MO'l'ORI

Numero Persone originari l elettrici

COMP .ARTIMENTI E REGNO delle

Numero dei cavalli dinamici occupate

Imprese

sviluppati l consumati

dai motori nelle Imprese

Piemonte ... 9.617 166.604 120.401 5.761 Liguria ...•... 2.939 51.498 50.539 13.867 Lombardia ... 17.223 354.343 174.082 8.816 Veneto ....•... 8.039 107.285 57.033 5.949 Emilia ... 6.843 49.887 36.505 568 Toscana ... 13.096 133.514 56.065 863 Marche ... 4.094 31.207 17.020 930 Umbria ... 2.087 18.767 58.005 282 Lazio ... 4.063 30.724 19.498 1.023 Abruzzi e Molise ...•... 5.796 19.023 18.350 514 Campania ... 10.253 105.647 65.264 3.365 Puglie ... · · .. · · · ... · · · 6.313 37.701 13.373 800 Basilicata • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • o • • • • l. 917 4.834 3.828 -

Calabri e • • • • • o • • • • • • • • • • • • • • • • • o o • • • o • • • • • • o • • • • • • • • • • 6.749 28.025 9.269 20 Sicilia • • • • • • • • • • • • o . o • • • • • • • • • • • o • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 16.236 112.169 28.203 1.048 Sardegna ... 2.076 23.881 6.839 10

REGNO- ... 117.341 1.275.109 734.274 43.816

Anche da questi dati risulta, sia rispetto al numero delle persone occupate che degli HP sviluppati, la posizione predominante, che industrialmente aveva nel 1903 l' ltalia Settentrionale e particolarmente la Lombardia di fronte agli altri Compartimenti del Regno.

Rispetto alla distribuzione tecnologica (Prospetto 4) delle imprese si sono aggruppati i dati originari nelle seguenti quattro grandi categorie :

PROSPETTO 4.

MOTORI

Numero Persone originari l elettrici

INDUSTRIE delle

occupate Numero dei cavalli dinamici imprese

sviluppati l consumati

dai motori nelle imprese

Industrie minerarie, mineralurgiche, metallurgiche, mec-

caniche e chimiche • • • • • • • • • • • • • • • • • • • o • • • • • • • • • • • 33.246 413.031 343.910 27.224 Industrie alimentari ... 61.895 220.066 211.007 3.180

Industrie te· sili ... 7.263 436.438 128.161 9.642 Industrie diverse ... 14.937 205.574 51.196 3.770 IN COMPLESSO ... 117.341 1.275.109 734.274 43.816

3. Il censimento industriale del 1911. - Fu questo il primo censimento italiano degli opifici e delle imprese industriali, eseguito il10 giugno 1911 contemporaneamente al V censi- mento generale della popolazione, col quale si rilevarono le imprese esercitate in appositi locali da almeno due persone, incluso il padrone o il direttore (1).

(l) Per maggiori dettagli vedi la relazione del prof. Bagni. dianzi citata, pagg. 22 e segg., che a pag. 39 contiene confronti con la statistica industriale del 1903.

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