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La Caritas Italiana. Capitolo 1 Introduzione...................................................................p.6 INDICE

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Academic year: 2021

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INDICE

Introduzione...p.6

Capitolo 1

La Caritas Italiana.

1.1. L’evoluzione del Terzo settore...9

1.2. La nascita e lo sviluppo della Caritas Italiana...17

1.3. Caritas Italiana: dallo Statuto provvisorio del 1971 a quello del 1986...20

1.4. Lo Statuto di Caritas Italiana...26

1.5. Le finalità di Caritas Italiana. ...28

1.6. La Caritas diocesana...30

1.7. La Caritas Internationalis...34

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Capitolo 2

Caritas

Italiana:

persona

giuridica

pubblica

nell’ordinamento canonico ed ente ecclesiastico

civilmente riconosciuto.

2.1. La natura giuridica delle Caritas...42

2.2. La Caritas Italiana: persona giuridica pubblica nell’ordinamento

canonico...45

2.3. Le confessioni religiose...47

2.4. Gli enti ecclesiastici...50

2.5. Elementi essenziali per il riconoscimento della personalità

giuridica degli enti ecclesiastici...53

2.6. Riconoscimento della personalità giuridica di Caritas

Italiana...61

2.7. Enti ecclesiastici: alcune precisazioni in materia

tributaria...64

2.8. Le fondazioni di religione...68

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2.10. La Caritas Italiana a confronto con altre fondazioni di

religione...77

Capitolo 3

La Caritas diocesana.

3.1. Il ruolo della Caritas diocesana...82

3.2. La configurazione giuridica e amministrativa della Caritas diocesana. ...85

3.3. La particolare disciplina amministrativa e contabile dell’ufficio diocesano Caritas...88

3.4. Gli ambiti di intervento della Caritas diocesana...91

3.5. I servizi prestati direttamente dalle Caritas diocesane o per il tramite di enti gestori...94

3.6. Le cooperative sociali...97

3.7. Le ONLUS...99

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5

Conclusioni...105

Appendice...110

Bibliografia...124

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INTRODUZIONE

Questa tesi nasce dall’interesse per il Terzo settore e per il suo ruolo strategico nel nostro Paese sia per il gran numero di addetti che riesce a coinvolgere sia per la funzione positiva che esercita nei confronti dell’economia.

Molti studiosi si sono cimentati nel darne una definizione e quella che oggi appare maggiormente condivisa lo individua come un insieme di soggetti privati che si collocano tra il mercato e lo Stato, in quanto svolgono un’attività non totalmente assimilabile né a quella privata, né a quella pubblica.

Lo sviluppo di tale settore nasce dall’impossibilità dello Stato di rispondere a una vasta gamma di bisogni presenti nella popolazione e alla conseguente domanda di servizi.

Ciò ha indotto nel tempo i singoli cittadini a dar vita a svariate forme associative sviluppando modelli di partecipazione attiva in un’ottica di solidarietà sociale.

Le prime forme di intervento di soggetti privati costituiti per fini di solidarietà sociale risalgono al Medioevo, ma nel corso degli anni hanno cambiato profondamente fisionomia e caratteristiche, fino ad essere ricompresi negli anni Novanta del secolo scorso nella nuova denominazione di Terzo settore.

Tra i vari soggetti, si è scelto di analizzare gli enti ecclesiastici e più in particolare la Caritas Italiana, organismo istituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per promuovere la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana in forme consone ai tempi e ai bisogni della società.

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Questo lavoro si propone quindi di chiarire quale sia nella legislazione vigente il rapporto tra lo Stato ed uno specifico ente ecclesiastico che a sua volta rientra nel Terzo settore.

La Caritas Italiana opera sia in campo nazionale che internazionale laddove vi sia una situazione di forte disagio sociale o economico e predispone anche interventi nei casi di emergenze umanitarie.

Essa presta numerosi e diversificati servizi nel nostro Paese, dove negli ultimi anni, a causa delle condizioni economiche non favorevoli e dei forti cambiamenti della società, è aumentata in modo rilevante la richiesta di sostegno sociale.

Per garantire una risposta efficace, la Caritas si è organizzata in più livelli: quella Italiana opera a livello nazionale, mentre in ambito diocesano e parrocchiale agiscono rispettivamente le Caritas diocesane e quelle parrocchiali.

Sul piano della loro configurazione giuridica si registrano differenze significative perché mentre la Caritas Italiana è persona giuridica pubblica nell’ordinamento canonico ed ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, le Caritas diocesane e quelle parrocchiali sono prive di tale riconoscimento.

Questo sebbene, come vedremo, negli ultimi anni, in alcuni casi le Caritas diocesane hanno assunto la forma di fondazioni di religione e ottenuto il riconoscimento civile.

Sulla base di queste premesse, il lavoro ha quindi brevemente analizzato le forme delle persone giuridiche canoniche, i loro requisiti, e la distinzione canonica tra persone giuridiche pubbliche e private.

In questo contesto si colloca la Caritas Italiana, di cui si è esaminata la natura giuridica canonica, entrando nel cuore della tesi per concentrare l’attenzione sulla nozione di ente ecclesiastico, su quella di ente riconosciuto dall’ordinamento civile e su quali sono le

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modalità e i requisiti per ottenere tale riconoscimento e quali vantaggi comporta per l’ente che lo ha ricevuto.

Attraverso l’esame delle principali norme volte a disciplinare i rapporti tra Stato ed enti ecclesiastici e dall’analisi del decreto di erezione della Caritas Italiana e dello Statuto della stessa, più volte modificato nel corso degli anni, cercheremo di inquadrare il procedimento, i requisiti attraverso i quali si è arrivati a riconoscere la Caritas come ente ecclesiastico.

In un secondo momento si è rivolta l’attenzione alle Caritas diocesane e ai principali servizi che offrono a livello diocesano, distinguendo tra questi quelli che possono essere gestiti direttamente dalle Caritas diocesane e gli altri che, seguendo le principali Istruzioni in materia Amministrativa della CEI, devono essere affidati ad enti gestori con i quali la diocesi instaura convenzioni.

A tal fine ho avuto un incontro con il Dott. Francesco Marsico, Responsabile Area Nazionale di Caritas Italiana e il Dott. Diego Cipriani, responsabile dell’Ufficio Promozione Umana, i quali mi hanno illustrato la complessa e variegata realtà degli enti gestori.

Nel cercare di definire le principali forme civilistiche assunte da questi ultimi, si è formulato un breve questionario poi inoltrato ad alcune Caritas della Toscana e ai Delegati regionali di Marche e Triveneto, le cui risposte hanno rappresentato il punto di partenza della mia indagine sulla complessa e molteplice realtà presente a livello diocesano.

Riferimenti

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