Indice
Introduzione..………...p. 1
Capitolo I: Le origini del monastero di S. Salvatore Brisciano……….………...………..p. 6 I. Le prime attestazioni (secolo IX) ………...…...p. 6 II. Allone, duca di Lucca, fondatore del monastero ……….………p. 9
II.1 I termini cronologici del mandato di Allone………p. 9 II.2 La posizione di Allone nel passaggio dalla dominazione
longobarda a quella carolingia. Premessa alla fondazione del monastero……..…..………..p. 11
III. Ragioni e aspetti di una fondazione monastica alla fine del secolo VIII…..………..p. 13
III.1 La «continuità longobarda» nella chiesa lucchese fra le possibili ragioni della fondazione di S. Salvatore Brisciano…..………..…….p. 14 III.2 La fondazione del monastero dei Ss. Pietro e Gregorio: la
nascita di un’istituzione affine a contemporanea a S. Salvatore Brisciano………...………..……...….p. 17
IV. Inizio e ragioni della dipendenza da S. Salvatore di Brescia....p. 19
IV.1 Il monastero «familiare» degli ultimi sovrani
longobardi………..….p. 21 La fondazione di Ansa e Desiderio…………..……..….p. 21 Da monastero familiare a pedine nella strategia politica dei sovrani……….………....p. 22
L’epitaffio di Ansa e la tradizione longobarda del pellegrinaggio……...……….….p. 28 IV.2 Un nuovo ruolo: al centro della strategia politica
carolingia………...….p. 31 IV.3 Gli interessi di S. Salvatore di Brescia nella città di Lucca
quale premessa alla dipendenza di S. Salvatore Brisciano dal cenobio lombardo….………..…..p. 33
Capitolo II: La crisi e la rinascita del secolo X…….…...…….p. 39 I. S. Salvatore Brisciano nei documenti del secolo X fino al
960………..………...p. 39 II. La rinuncia della badessa Teuderata e l’elezione della badessa
Grimma nel 960. La fine di un periodo di crisi...………p. 43 III. Il soggiorno di Ottone I a Lucca nel 964. Il primo privilegio
imperiale pervenuto a favore del monastero di S. Salvatore Brisciano...p. 45 IV. Altre attestazioni del secolo X..………p. 49
Capitolo III: Dall’elezione della badessa Alperga al privilegio imperiale di Corrado II (1002-1026)………...………p. 53 I. L’elezione della badessa Alperga (13 luglio 1002): un interessante
confronto con l’elezione di Grimma del 960………..p. 53 II. Il privilegio di re Arduino del 22 agosto 1002………...….p. 55 III. Il privilegio dell’imperatore Enrico II del 1014……….p. 60 IV. Il privilegio di re Corrado II del 1026……….……….….p. 64 V. Conclusioni………..………...p. 66
Capitolo IV: Il lungo abbaziato di Eriza (1049-1099) e la comparsa dell’intitolazione a S. Giustina…………..……....….p. 68 I. La «rifondazione» del monastero ad opera della badessa Eriza...p. 69
II.1 La famiglia degli Erizi e le chiese “lucchesi” a Pisa....p. 70 II.2 La «pagina repromissionis» della badessa Eriza del
1049………...p. 77
II. La comparse dell’intitolazione a S. Giustina nell’ offersio del 1053………...p. 82 III. Lo scandalo del 1062. Il processo alla badessa Eriza…...p. 86 IV. I placiti canossiani………...……..……..…...………..….p. 92
IV.1 Il placito di Goffredo il Barbuto del 1059………...…..p. 94 IV.2 Il placito di Matilde nel 1073………..p. 101
Capitolo V: Le ultime vicende del secolo XI: dal diploma di Anrico IV alla nascita di un nuovo culto………..p. 106 I. Il privilegio di re Enrico IV del 1081………...p. 106 II. Il livello dei beni in Quosa del 1082……….p. 110 III. L’offersio della chiesa di S. Salvatore in Plagia del 1086...…p. 111
IV. La permuta del 1099. Ultima attestazione della badessa Eriza………p. 114 V. Le vicende di Mingarda, regina irlandese nel monastero di S.
Giustina, e la nascita del culto di S. Silao………...p. 116
Capitolo VI: Il complesso monastico e lo sviluppo dell’area nord occidentale della città dalle origini al secolo XI………...p. 120 I. L’ubicazione del monastero………...p. 120 II. Lo sviluppo del complesso monastico………..p. 125
II.1 Dalle vestigia romane alla fondazione di Allone.……p. 125 II.2 Dall’impianto protoromantico del secolo XI a quello
rinascimentale………...…..p. 128
III. Lo sviluppo del quartiere dalle origini al secolo IX: gli impianti metallurgici e i sepolcreti……….………..…...p. 134 IV. Il quartiere nel secolo X….………...………..p. 136 V. Conclusioni sulle vicende del complesso monastico dalle origini al
secolo XI………..……….…..p. 138 VI. Il «gruzzolo» di monete del ripostiglio di Via Galli Tassi.…p. 140
Capitolo VII: Configurazione e trasformazione del patrimonio fondiario nell’ambito di una strategia gestionale del monastero……….p. 146 I. Le proprietà poste in città e nel suburbio di Lucca……...…….p. 148 II. Il livello del 916, unico esempio dell’attività gestionale del
patrimonio fondiario fino al secolo XI………p. 151 III. Il privilegio di Ottone I: la più ampia descrizione del
patrimonio………...p. 153 IV. La configurazione del patrimonio monastico dal privilegio di
Ottone I a quello di Enrico IV (964-1081)………..p. 156 V. Il livello dei beni in Quosa (1082) e l’offersio della chiesa di S.
Salvatore in Plagia (1086)………..p. 159 VI. Il privilegio di Enrico IV e la permuta del 1099: il castello di
Castagnori e la strategia fondiaria sul fiume Serchio……….p. 161