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CAPITOLO VII CONCLUSIONI
Il presente lavoro di ricerca e’ stato incentrato sullo sviluppo di supporti polimerici tridimensionali in poli-ε-caprolattone con struttura molecolare a stella (*PCL) per il trattamento di lesioni ossee con grave perdita di sostanza.
I risultati ottenuti hanno permesso di trarre quanto segue.
Mediante tecnica di filatura a umido (wet-spinning) è possibile allestire strutture tridimensionali in *PCL. I parametri di processo sono stati ottimizzati in modo da ottenere scaffolds caratterizzati da una struttura microfibrosa (diametro delle fibre nel range 100–300 µm) tridimensionale.
L’automatizzazione del processo di produzione ha permesso di migliorare il controllo sulle dimensioni, sulla forma e sulla microstruttura (in termini di allineamento e diametro delle fibre, e distanza inter-fibra) degli scaffolds preparati. Mediante tecnica di wet-spinning assistita dal computer è stato quindi possibile sviluppare scaffolds a base di *PCL con porosità controllata e aventi forma e dimensioni anatomiche, idonee allo studio in vivo della rigenerazione di difetti ossei nel radio di coniglio di razza New Zealand White.
I test in vivo di rigenerazione su lesioni critiche hanno messo in evidenza come le guide a base di *PCL si presentino particolarmente biocompatibili; in nessun soggetto trattato è stata, infatti, evidenziata la presenza di infiammazione locale o sistemica o di segni di rigetto dell’impianto, confermando quanto già evidenziato da Puppi e coll. (2011b) l’assenza di rilascio di sostanze citotossiche da parte del polimero e l’osteointegrazione dello scaffold.
L’evidenza radiologica e istologica di un tessuto osseo neoformato dimostra le proprietà osteo-conduttive e osteo-induttive degli scaffolds. Sebbene, infatti, sia stata osservata una rigenerazione ossea marginale al supporto, sul versante in prossimità dell’ulna, che fa presupporre una rigenerazione originata dal periostio (ulna o radio) piuttosto che dai monconi osteotomizzati, il tessuto osseo neoformato, lamellare e intrecciato, invade le fibre per diversi strati. Questo conferma, quindi, le capacità degli impianti di promuovere l’adesione e la proliferazione cellulare e di stimolare la differenziazione di preosteoblasti e/o cellule cambiali, in osteoblasti.
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Il caricamento degli scaffolds con idrossiapatite (HA), non sembra determinare un potenziamento delle proprietà osteoconduttive rispetto a quelle osservate per lo scaffold puro *PCL. Per valutare l’influenza dell’idrossiapatite sulle proprietà meccaniche del polimero dovrebbero essere condotte ulteriori prove biomeccaniche post-impianto. Ulteriore, importante aspetto emerso dall’applicazione in vivo dei supporti a base di *PCL è stato l’osservazione, in alcuni preparati istologici, di neoangiogenesi che rappresenta un presupposto necessario per la progressione del processo rigenerativo/riparativo osseo.