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Corriere.it 17 giugno 2009

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Servizio di rassegna stampa a cura di Sandro Forte

Corriere.it 17 giugno 2009

Alcol e fumo aumentano le probabilità di ammalarsi. Per questo ora le donne sono più esposte di prima

MILANO – Chi fuma meno di 15 sigarette al giorno rischia tre o quattro volte in più di ammalarsi di tumore del cavo orale rispetto a un non fumatore. Chi invece si spinge oltre le 15 «bionde», si espone a un pericolo 9-10 volte maggiore. Se poi si unisce al fumo il consumo di alcol le probabilità di sviluppare il cancro crescono di oltre 20 volte rispetto a chi conduce una vita sana. L’ottava forma tumorale più diffusa al mondo, il carcinoma del cavo orale (che include: bocca, faringe, laringe, base della lingua, tonsille e palato molle), colpisce in Italia oltre seimila persone ogni anno e ha un tasso di mortalità a cinque anni superiore al 70 per cento. Tra i fattori di rischio più importanti e ormai noti da tempo ci sono – appunto - il tabacco, l’abuso di alcol e la presenza del papilloma virus umano.

SOLO POCHI MINUTI PER LA DIAGNOSI PRECOCE – Questa forma di cancro, insomma, viaggia di pari passo con le cattive abitudini. «E con la disinformazione», aggiunge da Roberto Callioni, presidente

dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), nel corso di una conferenza organizzata nei giorni scorsi presso il ministero della Salute. «E’ soprattutto la mancanza di consapevolezza che impedisce ai soggetti a rischio di sottoporsi a visite periodiche che potrebbero invece salvare loro la vita». La diagnosi precoce, infatti, è

eseguibile mediante un’ispezione di pochi minuti della mucosa orale e garantisce uno standard di sopravvivenza dell’80 per cento, ma nel nostro Paese – secondo le stime Andi - si perde generalmente troppo tempo. In Italia l’intervallo tra i primi sintomi e la prima visita, è in media di oltre 80 giorni e il tempo che intercorre tra il primo controllo e la diagnosi è circa 45 giorni. In tutto, oltre 4 mesi di inutile attesa, durante i quali la malattia è libera di progredire.

CONTROLLI «FAI DA TE» – Come per molte altre patologie oncologiche, invece, scoprire la malattia quando è ancora in fase iniziale significa avere maggiori chance di guarigione completa. E se un semplice controllo di igiene orale può servire ad intercettare una malattia grave, anche un’auto-ispezione davanti allo specchio può essere un primo passo per capire che qualcosa non va e rivolgersi così ad uno specialista. «Basta mettersi davanti allo specchio e verificare la presenza di possibili lesioni nella bocca: sopra e sotto il labbro, all’interno delle guance, sul dorso della lingua», ha spiegato Callioni. E in presenza di una ferita che non guarisce entro un paio di settimane, di un rigonfiamento o un ispessimento a livello della guancia, di macchie rosse o bianche nella bocca (eritroplachia e leucoplachia) è bene farsi visitare da un medico che possa dirimere eventuali dubbi.

DONNE IN PERICOLO – Quello del cavo orale è stato per anni un tumore «maschile», perché erano soprattutto gli uomini a esporsi ai maggiori fattori di rischio, cioè alcol e tabacco. Ora, purtroppo, lo stile di vita femminile è cambiato: le donne fumano di più e consumano spesso alcolici, con il risultato che negli ultimi anni il tasso di incidenza dei tumori del cavo orale è quasi raddoppiato tra loro, mentre è diminuito fra i maschi.Una miscela esplosiva, sottolineano gli esperti, anche perché - a parità di consumo di alcol - gli effetti sulle donne sono di gran lunga più dannosi. I dati presentati dall’Andi mostrano, infatti, un tasso di incidenza di questo tipo di cancro di 2,9 per 100mila abitanti nelle donne nel 1986, salito poi a quattro casi ogni 100mila persone nel 1997.

Fortunatamente, però, la mortalità è diminuita per entrambi i sessi, proprio grazie alla diagnosi precoce e alle maggiore efficacia delle terapie oggi a disposizione.

Vera Martinella

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