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I Disfunzione tiroidea nell’anziano

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c l i n i c a

38 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 5 - giugno-luglio 2019

I

n Italia gli ultra 65enni sono all’incir- ca 13.8 milioni; in media l’80% del- la popolazione con età superiore ai 70 anni è affetta da almeno due malat- tie croniche, che necessitano di tera- pie giornaliere e di continui controlli ed esami specialistici. Non di rado i medi- cinali utili per una malattia potrebbero peggiorarne un’altra, per cui diventa in- dispensabile una valutazione d’insie- me del paziente, soprattutto negli ultra 80enni, atta a valutare il grado genera- le di fragilità e comorbilità, incluso la condizione socio-familiare e il grado di autonomia funzionale.

La disfunzione tiroidea è di frequente ri- scontro negli anziani, con una prevalen- za in aumento in relazione all’età. Peral- tro, una tendenza “fisiologica” a un au- mento dei valori di TSH è stata docu- mentata nella popolazione più anziana, indipendentemente dalla presenza di una reale patologia tiroidea. Per questo motivo, è importante eseguire una va- lutazione tiroidea completa nei pazienti con incremento del TSH circolante, specialmente nei grandi anziani. Co- munque, un valore di TSH superiore a 10 mUI/L dovrebbe essere considera- to clinicamente rilevante e posto in re- lazione al quadro clinico complessivo del paziente, con particolare riferimen- to alla presenza o meno di “fragilità”.

þ Ipotiroidismo

A livello clinico, le manifestazioni del deficit tiroideo si presentano come un continuum che va dall’assenza di

evidenza sintomatologica (ipotiroidi- smo subclinico) alla comparsa di sin- tomi e segni clinici progressivamente ingravescenti, conseguenza diretta del deficit ormonale periferico (ipo- tiroidismo conclamato). Mentre nel giovane adulto i sintomi associati all’ipotiroidismo sono di facile identi- ficazione, nell’anziano il quadro clini- co è spesso molto più sfumato ed i sintomi lamentati dai pazienti posso- no essere erroneamente interpretati come associati alle concomitanti pa- tologie (comorbidità) piuttosto che all’ipofunzione tiroidea, soprattutto in corso di ipotiroidismo lieve/modera- to. L’ipotiroidismo conclamato è sta- to associato ad un aumento della mortalità globale e dell’incidenza di eventi cardio- e cerebrovascolari.

Una corretta pratica clinica implica che la necessità della terapia sostituti- va nei pazienti anziani con ipotiroidi- smo subclinico sia valutata caso per caso, bilanciando attentamente i ri- schi e i benefici del trattamento e po- nendo al centro dell’iter diagnostico/

terapeutico non solo i livelli di TSH cir- colante, ma anche la presenza o me- no di una effettiva patologia tiroidea così come le comorbilità e l’eventuale presenza di “fragilità”.

þ Ipertiroidismo

Come per l’ipotiroidismo, con l’avan- zare dell’età si registra un incremento progressivo della sua prevalenza, specialmente nel sesso femminile.

Nell’anziano i sintomi e segni più fre- quentemente riscontrabili in corso di iperfunzione tiroidea sono: nervosi- smo, cardiopalmo, sudorazione, intol- leranza al caldo, affaticabilità musco- lare, diarrea, dimagrimento (con ap- petito conservato), tachicardia, arit- mia (fibrillazione atriale), tremori, de- bolezza muscolare, dunque sintomi che possono essere facilmente con- fusi con altre patologie legate all’età.

Pertanto, la diagnosi clinica di iperti- roidismo, soprattutto se lieve, può ri- sultare difficoltosa per la presenza di un quadro sintomatologico spesso sfumato e la concomitante presenza di altre patologie che possono gioca- re un ruolo confondente.

L’ipertiroidismo favorisce lo sviluppo di fibrillazione atriale nonché il rischio di cadute accidentali e fratture da fra- gilità (sarcopenia e osteoporosi). Ri- spetto al giovane adulto, l’anziano ri- sulta più vulnerabile all’eccesso di or- moni tiroidei; pertanto, in caso di iper- tiroidismo conclamato, il trattamento va intrapreso tempestivamente. An- che nelle forme lievi o subcliniche è generalmente opportuno attuare un trattamento al fine di prevenire le complicanze cardiovascolari e meta- boliche, soprattutto nei pazienti con preesistente patologia cardiovascola- re e/o metabolica.

• Per approfondimenti

Pasqualetti G, Niccolai F, Monzan F.

Disfunzione tiroidea nel paziente anziano.

Come e quando trattarla. Pacini Ed. 2017.

La valutazione delle patologie tiroidee nel paziente anziano dovrebbe essere personalizzata tenendo in debito conto le patologie e le terapie concomitanti

Fabio Monzani

UO Geriatria Universitaria, AOU di Pisa - Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG)

Disfunzione tiroidea nell’anziano

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