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L’andragogia di M. Knowles 1.

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Academic year: 2022

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L’andragogia di M. Knowles

1. Il bisogno di conoscere. Prima di intraprendere un percorso d’apprendimento, gli adulti hanno bisogno di dare un senso e un significato preciso alle loro azioni e decisioni. Molto più del giovane e dell’adolescente, l’adulto ha bisogno di sapere immediatamente ciò che deve imparare e cogliere contemporaneamente il legame tra i contenuti dell’apprendimento e l’uso che ne potrà fare nel proprio lavoro. A tal proposito, Knowles si accosta al progetto di

“risveglio di consapevolezza” elaborato da Paulo Freire nella sua ‘pedagogia degli oppressi’.

2. Il concetto di sé. Nel bambino il concetto di sé si basa sulla dipendenza da altri (genitori, insegnanti ecc.), mentre nell’adulto è percepito come dimensione di indipendenza e di autonomia. Quando l’adulto si trova in una situazione dove non gli è consentito autogovernarsi, sperimenta una tensione tra quella situazione e il proprio concetto di sé, cosicché la sua reazione tende a trasformarsi in una resistenza ad apprendere.

3. Il ruolo dell’esperienza. Nella formazione dell’adulto l’esperienza gioca un ruolo essenziale, perché è la principale risorsa per ogni apprendimento ancorato a problemi e situazioni percepite come significative, sul principio che il nuovo apprendimento deve trovare assimilazione con le precedenti esperienze. Knowles sostiene che in termini di background, stili di apprendimento, motivazione, bisogni, interessi e obiettivi qualunque gruppo di adulti è più eterogeneo di quanto non lo sia un gruppo di giovani. Questo significa che in molti casi le principali risorse di apprendimento risiedono nei discenti stessi piuttosto che nel formatore. Da qui l’enfasi sulle tecniche esperienziali, perché più capaci di far apprendere valorizzando l’esperienza dei discenti.

4. La disponibilità ad apprendere. Gli adulti sono disponibili ad apprendere ciò che hanno bisogno di sapere e di saper fare per far fronte a situazioni di vita. Per aumentare la disponibilità ad apprendere dei discenti, il formatore deve prospettare i collegamenti tra la propria disciplina e le dimensioni della competenza, in modo da sincronizzare le esperienze di apprendimento con i compiti didattici.

5. L’orientamento verso l’apprendimento. Gli adulti sono motivati a investire energie nella misura in cui ritengono che questo potrà aiutarli ad assolvere più agevolmente i compiti, oppure ad affrontare meglio i problemi con i quali devono confrontarsi nella loro vita Per questa ragione le esperienze di apprendimento devono essere organizzate intorno a compiti e a problemi vicini alla quotidianità.

6. La motivazione. È un “luogo comune” ritenere che gli adulti siano motivati ad apprendere esclusivamente da fattori estrinseci (incentivi, premi, benefit ecc.) cioè da scopi finalistici. I fattori motivazionali più potenti sono invece intrinseci e riguardano principalmente l’autostima, la qualità della vita, la soddisfazione personale, il senso del dovere ecc.

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