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Dr.ssa GAVEGLIO Carla: Responsabile del Settore Sanità del CSI

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Academic year: 2022

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Dr.ssa GAVEGLIO Carla: Responsabile del Settore Sanità del CSI

1) Che cos’è il CSI e quale ruolo ha per nell’ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta ?

Il CSI Piemonte è un Consorzio di Enti della P.A. Piemontese (94 Enti pubblici tra cui Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Aziende Sanitarie Regionali, Università, Politecnico).

Nella struttura organizzativa del CSI è presente una Direzione che si occupa esclusivamente di progetti e servizi in ambito socio-sanitario.

All’interno della Rete Oncologica il CSI Piemonte ha svolto il ruolo di soggetto attuatore del Sistema Informativo della Rete, in collaborazione con la Commissione Informatica della Rete Oncologica (CIRO), nominata dall’Unita Coordinamento Rete (UCR) e composta da referenti tecnici, epidemiologi e clinici delle Aziende Sanitarie. Oltre a svolgere le attività di progettazione e sviluppo del software il CSI Piemonte ha supportato le aziende sanitarie nel percorso di adesione alla Rete Oncologica sia per quanto concerne la valutazione degli interventi di tipo tecnico nei sistemi informativi e sia di tipo organizzativo (ad esempio la formazione degli utenti e la definizione dei processi tecnico-otganizzativi da attuare presso le ASR finalizzati alla segnalazione del maggior numero di nuovi pazienti oncologici alla Rete).

2) Che cos’è la Scheda Sintetica Oncologica?

La scheda Sintetica Oncologica (SSO) è lo strumento che consente al professionista di “ricostruire la storia clinica del paziente”, ossia l’insieme di dati e documenti clinici ritenuti rilevanti e di supporto alla continuità di cura. Le informazioni in formato elettronico vengono acquisite dalle strutture sanitarie e ospedaliere con le quali il paziente è entrato in contatto.

La SSO realizzata in Regione Piemonte rappresenta una importante novità nel panorama nazionale non solo per la scelta di adottare tecnologie open-source ma anche per l’architettura orientata al paradigma della SOA (Service Oriented Architecture) che ha consentito, tra le altre cose, di offrire ai professionisti la fruizione dei contenuti da postazioni fisse e in mobilità con tablet e/o smart- phone.

Tali scelte hanno inoltre facilitato l’integrazione del FSE con altri sistemi informativi della Regione Piemonte, quali ad esempio la Rete Oncologica, la rete delle diagnostiche per immaginii, la rete delle malattie rare, etc…,

La SSO della Regione Piemonte è un’ esempio di come sia possibile conciliare l’evoluzione tecnologica e gli investimenti pregressi offrendo al tempo stesso vantaggi significativi per l’intero sistema e soprattutto per i professionisti che dispongono di un quadro sintetico e unitario della storia clinica del paziente.

valorizzando in questo modo l’importante e ampio patrimonio informativo che negli anni la Regione ha consolidato

Per altro il paradigma della SOA è stato applicato anche alla Rete Oncologica al fine di acquisire in modo automatico le informazioni che caratterizzano il percorso diagnostico terapeutico del paziente oncologico senza dover costringere i professionisti ad una onerosa attività di inserimento e controllo dati già svolta nei loro attuali strumenti di lavoro.

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3) Quali Ospedali attualmente nella rete hanno attivato questo sistema informatico?

Le strutture ospedaliere coinvolte nella fase di sperimentazione della Rete Oncologica sono : gli ospedali di Ivrea, Ciriè e Chivasso dell’Azienda Sanitaria Locale di Ivrea (ASL TO4) , l’ospedale Carle Santa Croce di Cuneo, l’ospedale Mauriziano di Torino e l’azienda ospedaliera e universitaria Molinette di Torino.

Sono in corso gli approfondimenti tecnici e organizzativi per collegare alla Rete Oncologica gli ospedali di Biella, l’ospedale OIRM Sant’Anna, l’IRCC di Candiolo, l’ospedale di Alessandria e di Asti.

L’obiettivo piuttosto ambizioso è di poter collegare tutte le strutture ospedaliere della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta entro fine anno.

4) Quali sono le difficoltà tecniche da superare per una capillare diffusione del sistema nella Rete Oncologica?

La Rete Oncologica è stata pensata per essere adattabile rispetto al modello organizzativo e tecnologico delle aziende sanitarie nei propri sistemi informativi.

Tuttavia è evidente che la produzione di dati e documenti in formato elettronico necessari per il funzionamento della Rete Oncologica richiede la diffusione e l’utilizzo di strumenti informatici in tutti i reparti e gli ambulatori presso i quali operano i professionisti sanitari.

Sotto questo profilo la realtà che oggi riscontriamo, in buona parte delle aziende sanitarie, è caratterizzata da una presenza di molteplici ed eterogenei strumenti i quali molto spesso non sono tra loro integrati a discapito della qualità dei dati trattati e del supporto all’automazione dei processi.

In queste condizioni il percorso di adesione e integrazione alla Rete Oncologica è molto complesso . Per il futuro è auspicabile favorire la diffusione presso le aziende sanitarie e ospedaliere delle best- practice che esistono in Regione Piemonte le quali possono rappresentare un modello comune.

Così facendo si creano le condizioni non solo per lo sviluppo capillare della Rete Oncologica ma soprattutto per un migliore governo ed evoluzione dell’intero sistema sanitario.

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