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IL REGOLAMENTO 1179/2016 E LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL AMBIENTE. dr. chim. Michele Checchin Centro REACh Veneto

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(2)

IL

REGOLAMENTO 1179/2016

E LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

dr. chim. Michele Checchin

Centro REACh Veneto

(3)

Il CLP (regolamento CE 1272/2008)

Regolamento relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele …;

Pubblicato sulla G.U.C.E. L353 del 31/12/2008 ed entrato in vigore il

20 gennaio 2009.

(4)

7 titoli, 62 articoli, 7 allegati;

Titolo I: Questioni generali (ambito di applicazione, definizioni, ecc.) (artt. da 1 a 4) ;

Titolo II: Classificazione dei pericoli (artt. da 5 a 16);

Titolo III: Comunicazione dei pericoli per mezzo dell’etichettatura (artt.

da 17 a 34);

Titolo IV: Imballaggio (art. 35)

Titolo V: Armonizzazione della classificazione e dell’etichettatura delle sostanze e inventario delle classificazioni e delle etichettature (artt. da 36 a 42);

Titolo VI: Autorità competenti e attuazione (artt. da 43 a 47);

Titolo VII: Disposizioni comuni e finali (artt. da 48 a 62).

Il regolamento CLP: la struttura

(5)

Allegato 1: disposizioni relative alla classificazione ed all’etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose;

Parte 1: principi generali per la classificazione e l’etichettatura

Parte 2: pericoli fisici

Parte 3: pericoli per la salute Parte 4: pericoli per l’ambiente Il regolamento CLP: la struttura

I criteri tecnici per la classificazione di sostanze e

miscele nelle classi di pericolo e differenziazioni

e fissa disposizioni aggiuntive sulle modalità di

applicazione di tali criteri

(6)

• Allegato 2: disposizioni particolari relative all’etichettatura e all’imballaggio di talune sostanze e miscele;

• Allegato 3: elenco delle indicazioni di pericolo, informazioni supplementari sui pericoli ed elementi supplementari dell’etichetta;

• Allegato 4: elenco dei consigli di prudenza;

• Allegato 5: pittogrammi di pericolo;

Allegato 6: classificazione ed etichettatura armonizzate di talune sostanze pericolose;

• Allegato 7: Tabella di conversione dalla classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE al CLP.

Il regolamento CLP: la struttura

Gli strumenti per realizzare l’etichetta

(7)

Il regolamento CLP: la struttura

Allegato VI

(8)

Il CLP (regolamento CE 1272/2008)

Art. 53: adeguamento al progresso tecnico

… la Commissione può modificare … gli allegati da I a VII per adeguarli al progresso tecnico e scientifico. (omissis)

Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del

presente regolamento, sono adottate secondo la procedura di

regolamentazione con controllo di cui all’articolo 54 (3).

(9)

Il CLP (regolamento CE 1272/2008) – gli ATP

ATP Regolamento UE n. Si applica dal

I 790/2009 del 10 agosto 2009 1 dicembre 2010

II 286/2011 del 10 marzo 2011 1 dicembre 2012 sostanze 1 giugno 2015 miscele III 618/2012 del 10 luglio 2012 1 dicembre 2013

IV 487/2013 dell’8 maggio 2013 1 dicembre 2014 sostanze 1 giugno 2015 miscele V 944/2013 del 2 ottobre 2013 1 dicembre 2014 sostanze

1 giugno 2015 miscele VI 1297/2014 del 5 dicembre

2014

1 giugno 2015

VII 2015/1221 del 24 luglio 2015 1 gennaio 2017 VIII 2016/918 del 19 maggio 2016 1 febbraio 2018

IX 2016/1179

del 19 luglio 2016

1 marzo 2018 X 2017/776 del 4 maggio 2017 1 dicembre 2018

(10)

Il CLP (regolamento CE 1272/2008) – IX ATP 2016/ 1179

ll regolamento 2016/1179 modifica la tabella 3.1 dell’allegato VI del CLP.

In particolare, le modifiche riguardano:

la soppressione di due voci (numero d’Indice 607-331- 00-5 e 609-066-00-0);

la modifica della classificazione armonizzata di 22 voci già presenti (per un totale di 28 sostanze). Tra

queste, bisfenolo A e glutaraldeide;

l’introduzione di 26 nuove voci (per un totale di 32 sostanze).

Tra queste, il solfato di rame pentaidrato, la polvere di

piombo e il piombo massivo, l’ossido di rame (I),

l’idrossido di rame (II), carbonato di rame(II), la

poltiglia bordolese

.

(11)

Il CLP - regolamento CE 1272/2008 modificato da 1179/2016

(12)

Regolamento (UE) 2016/1179 e

Circolare Ministero Ambiente n.3222 del 28/02/2018

I

proposti fattori M non dovrebbero tuttavia essere inclusi poiché richiedono

un'ulteriore valutazione da parte del RAC, alla luce dei dati

scientifici sulla tossicità per l'ambiente acquatico forniti dall'industria dopo che la

valutazione del RAC era stata presentata alla Commissione.

However, the proposed M- factors for long-term aquatic hazard should not be

included since they require further assessment by RAC in view of scientific data on

aquatic toxicity presented by industry after the RAC

opinion was forwarded to the Commission.

Considerando (5) versioni italiana e inglese

Nel testo italiano manca il riferimento alla tossicità acquatica cronica

M è obbligatorio solo per la tossicità acquatica acuta

La versione di riferimento è quella inglese

(13)

LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

I rifiuti sono classificati non pericolosi o pericolosi

La classificazione è effettuata attribuendo un codice tratto dal CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti)

Il rifiuto è pericoloso se il suo codice è contrassegnato da un asterisco

In molti casi ad uno stesso rifiuto possono essere attribuiti due

codici con diversa classificazione (codici a specchio). La

scelta è effettuata in base alla presenza o meno di sostanze

pericolose

(14)

LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

secondo l’origine

secondo le caratteristiche

Rifiuti speciali Rifiuti urbani

Rifiuti pericolosi Rifiuti non pericolosi

Rifiuti non domestici contrassegnati da un asterisco nell’elenco dei rifiuti (Allegato D parte IV del D.Lgs.152/2006 e s.m.i.)

(15)

16 R

IFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL

ELENCO

16 01 veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto ...

16 01 03 pneumatici fuori uso 16 01 04 * veicoli fuori uso

16 01 06 veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose 16 01 07 * filtri dell’olio

16 01 08 * componenti contenenti mercurio 16 01 09 * componenti contenenti PCB

16 01 10 * componenti esplosivi (ad esempio “air bag”) 16 01 11 * pastiglie per freni, contenenti amianto

16 01 12 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11 16 01 13 * liquidi per freni

16 01 14 * liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose

16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14 16 01 16 serbatoi per gas liquido

16 01 17 metalli ferrosi 16 01 18 metalli non ferrosi 16 01 19 plastica

16 01 20 vetro

16 01 21 * componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14

16 01 22 componenti non specificati altrimenti 16 01 99 rifiuti non specificati altrimenti

16 01 03 pneumatici fuori uso

16 01 07 * filtri dell’olio

16 01 14 * liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose

16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14

(16)

Durante l’attività di classificazione del rifiuto possono verificarsi diversi casi:

1. Il codice CER può essere di tipo “assoluto” pericoloso (AH, absolute hazardous) o non pericoloso (ANH, absolute non-hazardous ) a seconda che il codice sia contrassegnato o meno da un asterisco (*)

2. Il codice CER può essere codice “a specchio” ( o speculare) a seconda se sono presenti o meno determinate le caratteristiche di pericolo

Ai rifiuti pericolosi “assoluti” devono essere indagate e attribuite le caratteristiche di pericolo.

16

LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

(17)

Per le “voci specchio”,

un rifiuto è classificato

come pericoloso (MH, mirror hazardous) mediante riferimento specifico o generico al contenuto di sostanze pericolose e

• come non pericoloso ( MNH, mirror non- hazardous) in quanto “diverso” da quello pericoloso.

In questo caso la pericolosità è

“individuata solo se le sostanze raggiungono

determinate concentrazioni … tali da conferire al rifiuto in questione di una o più delle proprietà di cui

all’allegato I”.

LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

(18)

Un rifiuto è pericoloso se

contiene sostanze pericolose che determinano nel rifiuto una o più caratteristiche di pericolo

da HP 1 a HP 8 e/o da HP 10 a HP 15 di cui all'allegato III della direttiva 2008/98/CE.

La valutazione della caratteristica di pericolo HP 9

«infettivo» deve essere effettuata conformemente alla legislazione pertinente o ai documenti di riferimento negli Stati membri.

18

LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO PERICOLOSO

(19)

19

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di

pericolosità se

HP1

Esplosivo

H200 Unst. Expl.

H201 Expl. 1.1 H202 Expl. 1.2 H203 Expl. 1.3 H204 Expl. 1.4

H240 Self- React. A, Org. Perox. A H241 Self- React. B, Org. Perox. B

Metodi di prova Regolamento 440/2008

HP2

Comburente

H270 Ox. Gas 1 H271 Ox. Liq.1 H272 Ox. Sol.1

Metodi di prova Regolamento 440/2008

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(20)

20

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di pericolosità se

HP3

Infiammabile

H224 Flam. Liq. 1 H225 Flam. Liq. 2 H226 Flam. Liq. 3

Liquido infiammabile con T. Inf. < 60°C

H226 Flam. Liq. 3 NON PERICOLOSI

Gasolio, carburanti, diesel e oli da

riscaldamento con T. Inf.>55°C e < a 75°C H250 Pyr. Sol. 1

H250 Pyr. Liq. 1

Solido e liquido piroforico infiammabile

Può infiamm.i a contatto con l’aria in meno di 5 min.

H228 Flam. Sol. 1 H228 Flam. Sol. 2

Solido infiammabile: può provocare o favorire un incendio per sfregamento

H220 Flam. Gas 1 H221 Flam. Gas 2

Gas infiammabile: si infiamma a contatto con l’aria a 20°C e a pressione normale (1 bar) H260 Water –react.1

H261 Water –react.2 e 3

Idroreattivo – a contatto con l’acqua sviluppa gas infiammabili

H222 Aerosol 1 H223 Aerosol 2

Aerosol infiammabili

H251 Self-heat 1 H252 Self-heat 2

Sostanze o miscele autoriscaldanti infiammabili

H242 Self react. C, D, E,F H242 Org. Perox. C, D, E,F

Perossidi organici infiammabili Rifiuti autoreattivi

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(21)

21

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze

classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di pericolosità se

HP4 Irritante

Somma H314 Skin corr. 1 A ≥ 1% e ≤5%

Somma H318 Eye dam. 1 ≥ 10%

Somma H315 Skin irrit.2 e H319 Eye irrit.2

≥ 20%

HP5 Tossicità specifica per organi

bersaglio (STOT)

H370 STOT SE 1 ≥ 1%

H371 STOT SE 2 ≥ 10%

H335 STOT SE 3 ≥ 20%

H372 STOT RE 1 ≥ 1%

H373 STOT RE 2 ≥ 10%

Somma H304 Asp. Tox.1 ≥ 10% e solo se viscosità cinematica totale a 40°C non è superiore a 20,5mm2/s (fluidi)

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(22)

22

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di

pericolosità se

HP6

Tossicità acuta

Somma H300 Acute Tox1 (orale) ≥ 0,1%

Somma H300 Acute Tox2 (orale) ≥ 0,25%

Somma H301 Acute Tox3 (orale) ≥ 5%

Somma H302 Acute Tox4 (orale) ≥ 25%

Somma H310 Acute Tox1 (dermale) ≥ 0,25%

Somma H310 Acute Tox2 (dermale) ≥ 2,5%

Somma H311 Acute Tox3 (dermale) ≥ 15%

Somma H312 Acute Tox4 (dermale) ≥ 55%

Somma H330 Acute Tox1 (Inalatorio) ≥ 0,1%

Somma H330 Acute Tox2 (inalatorio) ≥ 0,5%

Somma H331 Acute Tox3 (inalatorio) ≥ 3,5%

Somma H332 Acute Tox4 (inalatorio) ≥ 22,5%

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(23)

23

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di

pericolosità se

HP7

Cancerogeno

H350 Carc. 1 A H350 Carc. 1 B

≥ 0,1%

H351 Carc. 2 ≥ 1,0%

HP8

Corrosivo

Somma H314 Skin corr. 1A, 1B, 1C ≥ 5%

HP9 Infettivo

Non definito nel CLP Da emanare provvedimento

HP10

Tossico per la riproduzione

H360 Repr. 1 A H360 Repr. 1 B

≥ 0,3%

H361 Repr. Cat. 2 ≥ 3,0%

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(24)

24

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di

pericolosità se

HP11 Mutageno

H340 Muta. 1 A

H340 Muta. 1 B ≥ 0,1%

H341 Muta. 2 ≥ 1,0%

HP12

Liberazione di gas a tossicità acuta

EUH029 A contatto con l’acqua libera gas tossico

EUH031 A contatto con acidi libera un gas tossico

EUH032 A contatto con acidi libera un gas altamente tossico

Metodi di prova Regolamento 440/2008 oppure Linee guida OCSE

HP13

Sensibilizzante

H317 Skin Sens. 1

H334 Resp. Sens .1 ≥ 10%

Per HP13: per la prima volta sono individuati i criteri di attribuzione

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO

(25)

25

Caratteristi- che di pericolo

Il rifiuto deve essere valutato se contiene sostanze classificate

Il rifiuto ha la caratteristica di

pericolosità se

HP14

Ecotossico

M H400 ≥ 25%

M H410 ≥ 2,5%

Somma H411 ≥ 25%

HP15

Rifiuto che genera un’altra sostanza

H205 pericolo di esplosione di massa in caso di incendio

Se il rifiuto contiene una o più sostanze con indicazioni di pericolo/informazioni

supplementari EUH001 Esplosivo allo stato secco

EUH019 Può formare perossidi esplosivi

EUH044 Rischio di esplosione in ambiente confinato

Per HP14: non allineato al GHS/CLP, ma all’Accordo ADR (legge 125/2015)

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

(26)

26

L’ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO HP

Diagramma di flusso per la determinazione di HP7

Tratto da: «Orientamenti tecnici sulla classificazione dei rifiuti (2018/C124/01)» pag. 106

(27)

COSA FARE PER SMALTIRE UN RIFIUTO

27

FASE 1

Individuazione delle “presunte” sostanze presenti nel rifiuto attraverso:

la conoscenza del processo che genera il rifiuto

con l’individuazione delle sostanze e miscele

chimiche che sono utilizzate/si generano nel

processo

(28)

28

FASE 2

Raccolta dati in merito alle sostanze presenti con la raccolta

delle schede dati di sicurezza dei fornitori, delle schede informative di prodotti o di altri documenti utili allo scopo;

COSA FARE PER SMALTIRE UN RIFIUTO

(29)

29

FASE 3

Incarico ad un laboratorio di analisi con

la fornitura di tutte le informazioni sul processo che ha generato il rifiuto e i dati sulle sostanze / miscele;

assistenza al campionamento del rifiuto;

collaborazione nella speciazione delle sostanze chimiche;

definizione del destino del rifiuto (smaltimento o recupero).

COSA FARE PER SMALTIRE UN RIFIUTO

(30)

30

FASE 4

Discussione e analisi dei risultati

discussione con il laboratorio sui risultati prima dell’emissione del certificato definitivo:

• corretta attribuzione del CER,

• per valori anomali rispetto a quelli attesi,

controllo degli HP attribuiti,

• …

• assoggettabilità al trasporto ADR (!)

COSA FARE PER SMALTIRE UN RIFIUTO

(31)

31

Se cambiano

1. i criteri di calcolo per l’attribuzione HP 2. i valori soglia per l’attribuzione degli HP

3. la classificazione delle sostanze o i loro fattori M

COSA FARE PER SMALTIRE UN RIFIUTO

È necessario verificare/aggiornare la classificazione del rifiuto (HP, ADR)

NON è necessario ripetere l’analisi di laboratorio

(32)

Per concludere

32

Classificare un rifiuto attribuendone le corrette

caratteristiche di pericolo è un lavoro di squadra dove

- l’azienda dà informazioni;

- il chimico determina le specie chimiche presenti nel rifiuto e attribuisce le caratteristiche di

pericolo;

- l’azienda committente controlla la congruenza dei

risultati.

(33)

33

BIOSSIDO DI TITANIO

• polvere cristallina incolore, tendente al bianco

• numero CAS : 13463-67-7

• NON E’ CLASSIFICATO PERICOLOSO

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

(34)

34

BIOSSIDO DI TITANIO – alcuni utilizzi (1)

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

Settore Funzione

Additivo alimentare Colorante – E171

Cartario carica minerale nella produzione di carte grafiche e da stampa (opacità) ma anche da imballaggio (conservazione cibi)

Ceramiche Presenza nelle materie prime come impurezza.

Pigmento bianco

Cosmetico Filtro UV

Detergenti Opacizzante e rivestimento per la stabilità degli enzimi granulari

Cemento come vernici e pitture, oppure malte e calcestruzzi

(35)

35

BIOSSIDO DI TITANIO – alcuni utilizzi (2)

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

Settore Funzione

Industria meccanica Componente essenziale del materiale d’ apporto per la saldatura dei metalli

elettrodi di saldatura, nei fili animati rutili per saldatura, nei flussi per saldatura

Plastiche rivestimento come vernici e pitture, seguito dalla colorazione delle materie plastiche

Vernici Rivestimenti Inchiostri

tono di bianco, coprenza, lucentezza,

protezione dai raggi UV, stabilità e durabilità Grassi Lubrificanti pigmento impermeabilizzante e antiruggine Fibre sintetiche opacizzare le fibre tessili sintetiche

Gomma pigmento nelle gomme bianche e base per quelle colorate. Le notevoli proprietà ottiche (elevato potere coprente), associate ad ottime proprietà di resistenza termica e chimica,

(36)

36

BIOSSIDO DI TITANIO – alcuni utilizzi (3)

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

Settore Funzione

Vetro • maggiore durezza e maggiore resistenza all’abrasione;

• specifiche colorazioni;

• proprietà di protezione solare, di buona

illuminazione, di antiriflesso e di prestazione

energetica ai vetri impiegati nelle finestre per gli edifici e nelle auto;

• proprietà autopulenti ai vetri installati negli edifici.

Materiali tessili proprietà opacizzanti, sbiancanti, di resistenza alla luce e stabilità agli agenti atmosferici

Produzione pellami • come pigmento bianco, elevate proprietà

meccaniche ed eccellenti prestazioni fotocalitiche

• tenuta del colore, reattività alla luce, maggiore resistenza al calore/fuoco, proprietà antimacchia, ottima resistenza all’attacco dei microrganismi per le sue capacità di inibire la crescita batterica.

(37)

37

BIOSSIDO DI TITANIO

A seguito di una proposta della Francia di maggio ‘16 il RAC (Risk Assessment Committee) dell’ECHA ha

presentato la classificazione armonizzata

H351 CARC. CAT. 2

SOSPETTATO DI PROVOCARE IL CANCRO

QUALI EFFETTI DI UN CAMBIO DI CLASSIFICAZIONE?

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

(38)

38

IDROPITTURA LAVABILE PER INTERNI

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

COMPOSIZIONE DI BASE

Componente (nome chimico) %

Formula Frasi H

RESINA VINILICA 10 N.P.

CARBONATO DI CALCIO 40 N.P.

CELLULOSA 1 N.P.

BIOSSIDO DI TITANIO 10 N.P.

ANTISCHIUMA INF. 0,1 -

ALTRI ADDITIVI >> 0,1 -

ACQUA Q.B.

MISCELA NON

PERICOLOSA

(39)

39

IDROPITTURA LAVABILE PER INTERNI

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

COMPOSIZIONE DI BASE

Componente (nome chimico) %

Formula Frasi H

RESINA VINILICA 10 N.P.

CARBONATO DI CALCIO 40 N.P.

CELLULOSA 1 N.P.

BIOSSIDO DI TITANIO 10 H351

ANTISCHIUMA INF. 0,1 -

ALTRI ADDITIVI >> 0,1 -

ACQUA Q.B.

MISCELA

PERICOLOSA

(40)

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

Impossibile v isualizzare l'immagine.

PRIMA – miscela non pericolosa

Rifiuto non pericoloso

• CER 08.01.12 Pitture e vernici di scarto diverse da quelle di cui alla voce 08.01.11*

• Autorizzazione trasporto non pericolosi

• Impianto recupero autorizzato per rifiuti non pericolosi

• Trasporto non ADR

DOPO – miscela pericolosa

Rifiuto pericoloso

• CER 08.01.11* Pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose

• Autorizzazione trasporto pericolosi

• Impianto recupero autorizzato per rifiuti pericolosi

• Trasporto non ADR

(41)

Esempio modifica di classificazione e suoi effetti

Impossibile v isualizzare l'immagine.

PRIMA – miscela non pericolosa

Emissioni in atmosfera

• Autorizzazione di carattere generale (ridotto

inquinamento atmosferico oppure ad inquinamento atmosferico poco significativo)

• Nessun sistema di abbattimento polveri

• Limite polveri non pericolose 20 mg/mc

DOPO – miscela pericolosa

Emissioni in atmosfera

• Autorizzazione ordinaria (AUA)

• Installazione sistema di abbattimento polveri

• Piano di controllo emissioni

• Limite polveri cancerogeni 2 mg/mc (?)

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