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CHI C’ERA PRIMA DI NOI?
Testo&Disegni di
Roberto Rattotti
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Molti, ma molti, ma moltissimi anni fa, molto prima che nascessero i tuoi bis-bis-bis-bis-eccetera-nonni, sulla Terra non c’erano gli uomini, le donne e neanche i bambini come quelli che ci sono adesso.
Non c’erano gli uomini come li conosciamo oggi. C’era qualcuno che
“assomigliava” agli uomini.
Erano i nostri “antenati” e noi li conosciamo col nome di ominidi primi- tivi”.
3 3 33 Adesso non ci sono più, ma noi discendiamo da loro.
Questa è una storia che racconta come vivevano, cosa mangiavano, cosa facevano.
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Se potessimo tornare indietro nel tempo di 14 milioni di anni e cercassi- mo i nostri antenati ominidi, dovremmo guardare sugli alberi.
Non passavano molto tempo al suolo perché vi erano molti animali perico- losi che potevano assalirli.
Sugli alberi si difendevano meglio e trovavano molto più cibo.
5 5 55 Per spostarsi meglio sugli alberi i nostri antenati usavano … quattro ma- ni!
Si afferravano ai rami con le mani e con i piedi.
Anche i piedi avevano dita lunghe e un pollice adatto ad afferrare salda- mente rami e rametti.
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Scendevano dagli alberi quando non c’era pericolo per andare a caccia di insetti, radici e larve.
Di notte si rifugiavano in alto sui rami, Al sicuro dagli animali terrestri che davano loro la caccia.
7 7 77 A quel tempo il clima era caldo e la maggior parte del territorio era co- perta da fitte foreste di alberi.
Ma poi il clima cambiò.
Le foreste si fecero sempre meno fitte di alberi e gran parte del territo- rio era coperto da praterie e savane, con alberi isolati.
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I nostri ominidi trovavano sempre meno alberi per rifugiarsi e sempre meno cibo sugli alberi.
Bisognava passare sempre più tempo al suolo alla ricerca di cibo.
Se si passa molto tempo al suolo allora quattro mani non servono più.
I piedi non avevano più il compito di afferrare i rami, ma solo di cam- minare e sostenere il corpo.
9 9 99 La forma dei piedi col passare del tempo cambiò.
Le dita si fecero meno lunghe e anche il pollice (che noi oggi chiamiamo … pollicione) si fece più corto e perse il suo compito di aiutare le altre dita ad afferrare rami o altri appigli.
Anche il compito delle mani cambiò.
Ora erano più libere di afferrare e manipolare oggetti, oltre che a scavare radici e acchiappare insetti.
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Il pollice della mani si staccò sempre di più dalle altre dita, in modo da poter afferrare con più precisione anche oggetti piccolissimi. I nostri antenati potevano usare le loro mani in modo migliore di quando vi- vevano sugli alberi.
Ma le mani non sono armi. Gli animali cacciatori avevano artigli per af- ferrare e lacerare, denti lunghi e appuntiti per mordere e sbrana- re,b e quattro zampe per correre velocemente in caso di pericolo.
11 11 1111 I nostri antenati avevano solo le mani, i loro denti non erano adatti a sbranare e le loro gambe non permettevano di correre molto veloce- mente. iNsomma erano lenti, senza armi naturali come artigli o cor- na.
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Ma le mani, anche se non sono armi possono servire a fabbricare ar- mi. Nessun animale è in grado come l’uomo di afferrare un bastone ro- busto e sbatterlo sul muso a chi cerca di attaccarlo.
È stata proprio la capacità di manipolate attrezzi che ha permesso ai nostri antenati di sopravvivere e migliorare le condizioni di vita.