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Riesame con valenza di Rinnovo dell Autorizzazione Integrata Ambientale dell Impianto di Compressione Gas di Istrana (TV)

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Academic year: 2022

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Riesame con valenza di Rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale

dell’Impianto di Compressione Gas di Istrana (TV)

SINTESI NON TECNICA

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La Società Snam Rete Gas S.p.A. (di seguito SRG), sede legale a S. Donato Milanese, Piazza Santa Barbara n.7, operante nel settore del trasporto del gas, prevede l’Adeguamento dell’Impianto di Compressione Gas di Istrana.

L’impianto di Compressione Gas sorge su un’area di proprietà SRG di 131.705 m2 sito nel comune di Istrana, in provincia di Treviso, ed è ubicato all’estremità nord-ovest del comune, a circa 5 km dall’abitato al confine con i comuni di Vedelago e Trevignano. Il comune di Istrana si trova a circa 11 km ad ovest di Treviso.

L’impianto di Compressione Gas di Istrana si trova sulla rete dei gasdotti di importazione del gas naturale dalla Russia ed è entrato in esercizio il 31/12/1975. Attualmente è configurato su quattro unità di compressione, due turbocompressori a gas PGT25 da 23 MW collegati in aspirazione a due gasdotti provenienti da Oderzo (TV) e Malborghetto (UD), e due turbocompressori a gas FRAME3 da 10 MW in aspirazione da un nodo di smistamento.

La realizzazione del progetto “Adeguamento dell’Impianto di Compressione di Istrana” consentirà di ammodernare parti di impianto che necessitano di intervento in considerazione della vetustà e di continuare a rispettare gli standard propri di SRG per quanto concerne i livelli di affidabilità di esercizio della rete. In particolare il progetto di adeguamento prevede:

 la sostituzione delle unità di compressione FRAME3, denominate TC1 e TC2, con due nuove unità di taglia 12 MW a basse emissioni di NOx e CO in linea con le Best Available Technologies (BAT);

 la sostituzione delle caldaie esistenti (per il pre-riscaldo del gas combustibile, per il riscaldamento dei cabinati e dei fabbricati) con un Sistema Trigenerativo che permetterà la produzione di calore, di energia elettrica e di raffrescamento da utilizzarsi nell’impianto stesso;

 l’adeguamento del piping di impianto e dei sistemi ausiliari annessi alla rete di trasporto, al fine di renderli compatibili con gli attuali regimi di trasporto;

 l’adeguamento della strumentazione e dei cavi elettrici in campo ed in sala controllo per obsolescenza.

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Le nuove installazioni saranno realizzate all’interno dell’area di Impianto già esistente, tuttavia il progetto di adeguamento prevede anche un aumento dell’area di proprietà con l’acquisizione di circa 46.297 m2 lungo confini est e nord. Nella configurazione futura, l’area di proprietà avrà un’estensione totale pari a circa 178.002 m2 di cui 131.729 m2 all’interno della recinzione dell’impianto.

La presente domanda di Riesame con valenza di Rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale è stata redatta ai sensi del D.lgs. n.152/2006 e sue successive modifiche ed integrazioni, che recepisce integralmente la Direttiva 96/61/CE, relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

La suddetta normativa prevede misure intese ad evitare oppure, qualora non sia possibile, ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure di mitigazione relative alla produzione di rifiuti per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso.

La classificazione dell’attività IPPC (1.1) è riferita agli impianti di combustione con potenzialità termica superiore a 50 MW derivante dalla somma delle potenze termiche delle singole unità (turbocompressori a gas e motori per trigenerazione) installati.

L’impianto è pienamente coerente con gli strumenti di programmazione del settore energetico, finalizzati al contenimento delle emissioni atmosferiche e a razionalizzare l'approvvigionamento energetico, così come è coerente con gli strumenti di pianificazione territoriale.

L’attività svolta nell’impianto di Istrana consiste nella compressione del gas naturale lungo il gasdotto di importazione dalla Russia, quindi in un processo produttivo che non prevede la trasformazione di materie prime.

L’impianto di compressione è progettato per soddisfare il fabbisogno di gas richiesto dagli utenti attraverso il sistema di trasporto nazionale. Dovendo far fronte ai prelievi variabili per ragioni climatiche e commerciali, l’impianto è esercito con variazioni di carico notevoli ed in modo discontinuo.

Configurazione di esercizio

La configurazione di esercizio tipica prevede in marcia i due nuovi turbocompressori di taglia 12 MW (TC5 e TC6), un turbocompressore da 23 MW (TC3 o TC4) e due motori di Trigenerazione dei tre installati. In alternativa potranno essere eserciti i due turbocompressori da 23 MW (TC3 e TC4) e due motori di Trigenerazione dei tre installati.

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Le turbine ed i motori di Trigenerazione sono alimentate a gas naturale I turbocompressori sono dotati di bruciatori del tipo a basso livello di emissioni inquinanti (Dry Low Emission - DLE), in grado di minimizzare la formazione di inquinanti atmosferici in camera di combustione a pre- miscelazione.

La nuova configurazione impiantisca, che prevede l’installazione di motori a gas naturale per Trigenerazione ad alta efficienza (92,8%) in sostituzione delle caldaie, consente di incrementare l’efficienza complessiva dell’Impianto di Compressione. I motori per Trigenerazione sono accoppiati ad alternatori allo scopo di produrre energia elettrica. Inoltre, nel sistema di trigenerazione, il calore residuo dei motori, dei fumi di scarico e quello di raffreddamento di acqua e olio, viene recuperato allo scopo di produrre energia termica sotto forma di acqua calda. Il calore recuperato è utilizzato per il preriscaldo del fuel gas, per il riscaldamento di uffici e cabinati dei TC, per la produzione di acqua calda per usi sanitari e per alimentare gruppi frigoriferi ad assorbimento che permetteranno il raffrescamento degli edifici.

Consumi

Riguardo i consumi di combustibili correlati all’attività IPPC, questi sono costituiti da:

- gas naturale utilizzato per la combustione nelle turbine e nei motori per la trigenerazione;

- gasolio come combustibile delle apparecchiature di emergenza (motogeneratore e motopompa antincendio).

Riguardo i consumi di energia elettrica, il Sistema di Trigenerazione composto dai tre gruppi (DGE1/2/3) si andrà ad affiancare in parallelo all’attuale linea esterna di fornitura di energia elettrica (rete nazionale). La quota di fabbisogno elettrico eccedente le potenzialità del sistema cogenerativo, sarà quindi prelevata dalla linea elettrica esterna. Durante il normale funzionamento un gruppo sarà in stand-by. Il consumo di energia elettrica alla capacità produttiva a seguito del Progetto di Adeguamento passa da 4.205 MWh a 5.948 MWh di cui 4.608 MWh autoprodotti dal sistema di Trigenerazione.

Relativamente ai consumi di acqua, quella per scopi sanitari è fornita tramite allacciamento ad acquedotto, l’acqua per usi irrigui/antincendio e per il reintegro delle torri evaporative previste per i motori di Trigenerazione è prelevata da un pozzo artesiano ubicato all’interno dell’area dell’impianto. Il processo di compressione gas non richiede utilizzo di acqua.

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Scarichi/rilasci all’ambiente

Le emissione di inquinanti in atmosfera, che derivano principalmente da processi di combustione indotte dal funzionamento degli impianti IPPC, sono riconducibili alle emissioni di NOx e CO da parte dei turbogas e dei motori di Trigenrezione. A seguito del Progetto di Adeguamento il flusso di massa annuo alla capacità produttiva passa da 545,4 t/anno di NOx e 352,1 t/anno di CO a 244,2 t/anno di NOx e 308,3 t/anno.

Il sistema di combustione a secco e a basse emissioni di tipo DLE previsto per i turbogas da installarsi presso l’impianto di compressione è da intendersi come l’applicazione di una vera e propria tecnologia di riduzione delle emissioni inquinanti, intrinseca alla stessa combustione in turbina. Tale tecnologia è compresa tra le migliori tecnologie disponibili BAT per la minimizzazione delle emissioni di inquinanti in atmosfera.

Le uniche emissioni eccezionali in condizioni prevedibili possono essere quelle di gas naturale derivate da scarichi in atmosfera dovuti ad interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria e/o ad eventi incidentali, tuttavia un elettrocompressore di recupero funzionerà per evitare lo scarico operativo delle unità in atmosfera e per reimmettere in ciclo tali quantità di gas.

Riguardo lo scarico di reflui, le attività svolte nell’impianto di compressione non prevedono scarichi diretti in corpi idrici ricettori. Le acque reflue domestiche sono trattate da un sistema di fitodepurazione e successivamente smaltite tramite autospurgo. Le acque di lavaggio (reflui industriali) vengono raccolte in appositi serbatoi e successivamente smaltite tramite autospurgo.

Le acque meteoriche, non insistendo su aree potenzialmente inquinate, sono scaricate al suolo attraverso una apposita rete di pozzetti. Il progetto di adeguamento, pur non variando l’estensione dell’area drenata, prevede un adattamento della rete di scarico delle acque meteoriche.

Rispetto alle emissioni di rumore, la previsione dell’impatto acustico è stata valutata secondo quanto indicato dalla normativa nazionale (Legge 447 del 26 ottobre 1995 e s.m.i) e regionale. Per il contenimento delle emissioni sonore saranno utilizzati cabinati insonorizzati, valvole a bassa emissione sonora, silenziatori sui vent e l’interramento delle tubazioni.

Relativamente alla produzione di rifiuti, il processo di compressione del gas non ne prevede la produzione, tuttavia alcune attività di manutenzione dell’impianto genereranno una serie di rifiuti che verranno depositati, separatamente per ogni categoria, in una zona adeguatamente progettata

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per il deposito temporaneo. Lo smaltimento rifiuti verrà eseguito da ditte specializzate e autorizzate che dimostrino adeguate competenze in questo campo.

Piano di monitoraggio e controllo

Il Piano di Monitoraggio e Controllo e dell’impianto, piano che si propone di fornire l’insieme di azioni da svolgere dal gestore e dall’autorità competente per un efficace monitoraggio degli aspetti ambientali, è allegato alla presente domanda (Allegato E.11).

Le attività svolte saranno coerenti con il “Sistema di gestione Ambientale” per le centrali di compressione, conforme allo standard ENI EN ISO 14001, sulla base della quale è stata rilasciata la relativa certificazione ambientale per tutti gli Impianti di compressione gas esistenti.

Riferimenti

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