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Il progetto, che si svilupperà in più fasi, si propone numerosi obiettivi:

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Academic year: 2021

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Introduzione

Il progetto Agripeccioli Farm: recupero dei fabbricati rurali nel territorio di Peccioli Il progetto del nuovo Museo Archeologico di Peccioli, oggetto di questa tesi, si inserisce all'interno del programma di recupero agricolo e ambientale di una vasta parte del territorio agricolo già appartenuto alla Fondazione Gaslini e oggi acquisito dal Comune di Peccioli e dalla Belvedere S.p.A tramite la Società Agricola Fondi Rustici Peccioli s.r.l., con la finalità di recuperare gli edifici non utilizzabili per l'agricoltura.

La scelta di questa riqualificazione a vasta scala è stata fatta per permettere al territorio uno sviluppo che tenesse conto di una valorizzazione storica e ambientale che producesse al contempo reddito per la comunità locale.

La proprietà è costituita da circa 900 ettari di terreno adibiti per metà a seminativo e per metà a boschivo, con 34 immobili rurali ed una quindicina di fabbricati urbani.

Il progetto, che si svilupperà in più fasi, si propone numerosi obiettivi:

– il primo è quello di mantenere le coltivazioni dei terreni e di individuare e affidare ad una cooperativa la gestione della parte agricola;

– il secondo è quello di avviare una ristrutturazione dei casolari esistenti individuando dapprima quelli utili alla conduzione strettamente aziendale, ed ipotizzando per gli altri nuovi usi, privati e utili per la comunità, per passare poi alla loro ristrutturazione, deruralizzazione ed eventuale immissone nel mercato.

L'operazione centrale ruoterà attorno ad un progetto di “alta qualità” rivolto al

mercato internazionale denominato appunto Agripeccioli Farm, che ha tra le sue

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principali finalità un'operazione di urbanizzazione di base e la nascita di rapporti con una o più agenzie internazionali del settore.

All'interno di questo progetto saranno individuati uno o più edifici che, dedicati a progetti particolari, di musica o arte, potranno rappresentare di per sé momenti di eccellenza e di forte valorizzazione e qualificazione del territorio. Questa ipotesi presuppone l'esistenza in loco di una società di riferimento per la gestione di questo nucleo residenziale che sarà dotato di un'ampia gamma di servizi, agli edifici ed alle persone.

Le operazioni di restauro saranno condotte seguendo un'attenta ristrutturazione dell'esistente coerente con le attuali forme di vita, volta a mantenere la tipicità storica e ad esaltare il fascino dei luoghi nei quali sono inseriti, compatibilmente con le nuove funzioni che verranno assegnate.

Il finanziamento dell'operazione potrà avvenire in diversi modi:

– dismissione di alcuni immobili non facenti parte di Agripeccioli Farm per finanziare i primi inteventi di urbanizzazione che assicurino una viabilità efficiente e la fornitura di servizi fondamentali quali acqua, luce, gas, sottoservizi e cablaggio.

– ristrutturazione di un casolare come casa-campione, realizzata da un investitore privato a prezzi di costo o direttamente da Fondi Rustici Peccioli.

Questo progetto di recupero vuole essere un vero e proprio progetto di architettura

del territorio, e comporterà un triplice impegno da parte del progettista, che dovrà

disegnare un paesaggio nuovo sopra quello mezzadrile, che va oramai

scomparendo, conservare al tempo stesso il disegno del paesaggio storico e

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e la propria leggibilità nel suo sviluppo.

Lo studio del luogo, delle sua storia, delle caratteristiche paesistiche e delle esigenze di sviluppo ha portato all'individuazione di tre temi fondamentali intrecciati fra loro: il tema dell’anello formato dai casolari esistenti nel territorio e dalla viabilità esistente che li unisce, il tema del parco, nodo centrale è infatti il bosco della Madonna delle Serre, che conclude con la sua macchia verde lo scenario collinare visibile dal paese, ed il tema delle acque dato dalla presenza di molti fossi, torrenti e botri che percorrono il territorio.

In una realtà come quella di Peccioli l’agricoltura ha sempre costituito e tuttora co-

stituisce la matrice di tutti i rapporti economici, politici e sociali che si sono concre-

tizzati nel suo paesaggio. Il primo tema da sviluppare è stato allora suggerito pro-

prio da quella matrice, ed è il tema dell’acqua. La campagna di Peccioli ne ha sem-

pre sofferto la carenza, malgrado i molti fossi, torrenti e botri che la percorrono ma

che nel periodo estivo restano asciutti. La formazione di una catena di invasi artifi-

ciali per trattenerla nei fondovalli sarà non solo un intervento significativo nel pae-

saggio, ma un tema urbanistico e architettonico unitario capace di denunciare la

nuova dimensione economica dell’agricoltura, che non è più quella mezzadrile.

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Anche le strutture di supporto come i ricoveri per le macchine, l’officina o le tettoie per gli allevamenti esigono di essere legate fra loro secondo un nuovo tracciato re- golatore, basato su una logica aziendale, che i percorsi dell’acqua segnati dalla loro vegetazione possono fare emergere nel disegno dell’insieme.

L’attuale ragnatela delle vie poderali che le collegherà ai campi coltivati costituirà un sottotema che le integrerà naturalmente al paesaggio storico senza distruggerlo.

Tema e sottotema traspariranno come in filigrana, ed è questa sovrapposizione che li qualificherà come architettura.

Il secondo tema, anch’esso urbanistico e architettonico insieme, è quello dell'anello, legato alla presenza delle residenze.

Le case coloniche dismesse formano attualmente una sorta di collana sulle alture boschive alternate a vigneti ed uliveti, che coronano i declivi coltivati.

Non potendo più essere utilizzate per l’agricoltura, rischiano tutte il degrado dovuto all’abbandono; possono invece ritrovare la loro vocazione abitativa se inserite in un rapporto con la campagna diverso da quello mezzadrile.

Servite da una viabilità primaria ad anello, formeranno un’unità residenziale unica dotata di terreni di pertinenza propri, di proprie strutture ricettive, di sorveglianza e di servizio.

L’anello residenziale avrà il suo nodo centrale nel bosco della Madonna delle Serre, che conclude con la sua macchia verde lo scenario collinare visibile dal paese, al quale fa da contrappunto compositivo. Ecco allora il terzo tema, quello del bosco.

La presenza del santuario che gli dà il nome (chiesa della Madonna delle Serre) e quella della zona archeologica etrusca richiameranno sia la popolazione residente che nuova utenza, per questo si prevede una sua destinazione futura a parco pub- blico attrezzato.

Questo tema costituirà un forte episodio di interesse sociale e culturale oltre che ri-

creativo per tutto l'anello, mentre le sue alberature potranno prolungarsi come ten-

tacoli a marcare visivamente nel paesaggio il disegno anulare formato dalle resi-

denze.

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In questa zona, fulcro del nuovo progetto di recupero dell'intera area, saranno loca- lizzati, oltre al santuario e al parco, i nuovi centri di interesse, ossia il Museo Ar- cheologico (Casolare di Ortaggia) e la S.p.A. Centro Benessere (Casolare e bosco di Aiolino) che con la loro presenza e l'intreccio con le realtà residenziali daranno nuova vita e nuovo ritmo al paesaggio collinare. Queste nuove realtà, insieme ad i temi detti in precedenza, intrecciati fra loro, vogliono istituire un nuovo modo di vi- vere la campagna, e fare del paesaggio l’espressione di una nuova alleanza tra for- me rinnovate di residenza e forme rinnovate di agricoltura.

Questa è la chiave per leggere il progetto di miglioramento agricolo-ambientale pro-

posto dalla Fondi Rustici, al fine di recuperare il territorio agricolo, riconsegnarlo

alla cittadinanza attraverso la creazione di posti di lavoro e produzione di ricchezza,

e immaginando in futuro la dislocazione lungo l’anello di funzioni che ora insistono

impropriamente nel centro storico liberando spazi per attività più adatte.

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In questa tesi sarà analizzata e studiata una proposta per il nuovo Museo Archeologico, mentre lo studio della S.p.A. e dell'area pertinente il santuario sono oggetto di altri studi.

Sfruttando la vicinanza del Casolare di Ortaggia con gli scavi archeologici

attualmente in corso, è sembrato opportuno scegliere questa come area per lo studio

di una nuova e definitiva sede del museo, che comprenda nel suo complesso, oltre al

recupero del casolare, del fienile e del forno, nuovi edifici come completamento

dell'esistente ed una nuova organizzazione degli spazi esterni adiacenti ad esso.

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