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I DRAMMI DELLA SCHIAVITÙ

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Academic year: 2022

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I DRAMMI DELLA SCHIAVITÙ

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Nella grande Collezione pubblicata dalla CASA EDITRICE VIGLONGO

Il Romanzo di avventure

I misteri del Mare Indiano di LUIGI MOTTA I flagellatori dell' Oceano

Indiano L. 500 I misteri del Mare Indiano L 500 II Dominatore della Malesia L. 500 Il Re della lungla

Il diadema di Nana Sahib La Malesia in fiamme La Pantera di Tipperah L'Impero dei Ramavaia La Regina di Syda Darmay I due Leoni

Leggendarie imprese dei grandi Corsari n Corsaro Rosso di James Fenimore Cooper . L. 500 Il Corsaro Azzurro di Piero Pollino . L. 500 n Corsaro delle Antille di Carlo Fardello . . L. 500

Vicende note ed ignorate dell’Eroe del West Buffalo Bill Buflalo Bill contro Buifalo Bill di G. Bertinettì . L. 500 Buttalo Bill capo degli « Scouts » di E. Fancelli . L. 500 Buttalo Bill contro « Nube Rossa » di L. Motta . L. 500 La carica di Buttalo Bill di E Fancelli . . L. 500

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EMILIO SALGARI

I DRAMMI DELLA SCHIAVITÙ

ROMANZO D'AVVENTURE

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CAPOLAVORI DI EMILIO SALGARI pubblicati, dalla Casa Editrice Viglongo

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i «ornamli «li Kanlec clic aveva, in quel perie«d«>so ««imeni», ri- ,»r«‘so il «*omaiulo «Iella nave e quelli ili «»^tr«» Hurtado.

Verno Pallia però la furia «lei velilo scemò e la p«>ssenl<ì voce

«MPiiragaiio cessò, periuelleiul» al capitano e«l ai negri animile- cbiali «nel frapporne, «li guatare un fioro «li soiiiun

L’ urto durante Y uragano.

«lirava che Puragan» <lo\eva riprendere le sue forze, per scop¬

piare con maggiore violenza. Il barometro segnava grande tem¬

pesta, lo si orni • pi n ss si manteneva scomposto e Palmosfera era sa¬

tura di elettricità, mentre, nel cielo si addensavano sempre piti masse di vapori nere rotile la pero, ma coi lembi estremi tinti di Le acque deH’oceano, il giorno prima «Ptiua trasparenza ani- mirabile e «Puh bel col or indaco, erano diventate torbide c gri¬

ll ciclone che si addensava nelle profondità degli spazi cele¬

sti, non doveva tardare a scoppiare ancora.

— Temo che passeremo una brutta giornata, — disse il dot¬

tore, che guardava il cielo e Forcano dal sabordo della cabina del

— Sì, signore, — disse il mastro che era disceso, per salutare il capitano. — Tra poche ore la Guadìann riprenderà la danza.

— Hanno sofferto i negri? -— chiese Alvaez, che si era sve¬

gliato dopo un paio d’ore. — Li ho uditi lamentarsi tutta la notte.

— Gli urli ed i trabalzi ne hanno «*ontiiso qualcuno. capitano, ma (Mica cosa. Avevano paura.

— K Niombo?...

— Quel negro è audace, capitano. Era tranquillo come il no¬

stro più valente marinaio.

— fi sempre libero?

-- Sempre, signore.

- Gosa (lira Kanlec «li Ini?

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‘atlantico non era più che a trenta metri «alla areva clic si sforzasse a passarle da prua. Sul o delle ombre e si udirono dei comandi preci- Fra l’equipaggio della Guadiana s’alzò u spavento, poi echeggiò ila voce di Kardec:

grido immenso di

cambia quell?

Ji trinchetto, cambia la scotta di maistra, di trinchetto, barra sottovento, tutto a tribordo!

ii precipitarono sulle scotte mentre il timoniere cacciava rapidamente la barra sottovento, ma ormai era troppo tardi per compiere la manovra. . _ ‘

La Guadiana. spinta dal proprio slancio investì il transatlan¬

tico sotto l’anca di tribordo ed il suo sperone affilato si sprofondò con un fragore terribile nel ventre del legno, colpendolo a morte.

La perdita della “ Guadiana ”

e navi furono subito violentemente ivesciorono con impeto irresistibile e: la Guadiana, sbarazzato lo spe- mentre il transatlantico, che si era

•o squarciato, veniva ributtato verso il

* muggiti delle onde, erbeggiavano iile. I,‘equipaggio della Guadiana.

era precipitato addosso alle im- atlatilieo, mentre i einqiieeento quell*urto formidabile, einpi- vaggi, credendo elio la nave si o il Trappolile •

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128 Svilirà in

- Lhbene? — lo chiesti il dottore, passandole accanto.

— Quciriionio e mio — rispose ella, con voce sorda,, —

Sotto l’Equatore.

L’uragano che aveva causato la perdita della Gitadiana, a poco a poco si calmava. Le nubi, squarciate dalle ultime raffiche e dalle ultime scariche elettriche, si erano per cosi dire sminuzzate, dile¬

guandosi negli immensi spazi celesti e più non si vedevano; il vento da qualche tira aveva cessato bruscamente di soffiare; i tuoni, dopo d’aver brontolalo a lungo sul lontano orizzonte settentrionale, si erano spenti e le onde, si spianavano rapidamente, conte se aves¬

sero perduto tutta la loro terribile forza in quella formidabile lotta.

La zattera, dopo tli essere stata violentemente scossa in tutti i versi e di essere stata più volte spazzata dai marosi che supera¬

vano facilmente il ponte, era rimasta quasi immobile, perduta su quell’immenso Oceano, sotto una pioggia di raggi infuocati, scot¬

tanti. mordenti.

L’equipaggio, dopo d’aver messo un no* d’ordine su quel gal- Weiante ingombro di casse, di cassette, di barili c di botti e di -

era sdraiato sotto un pezzo di tela tesa n’ di sonno e rimettersi dalle fatiche ini erano rimasti in vedetta, alcuni per ranza di scoprire qualche nave in rotta , o per FAmerica del sud. o pel Capo e Sc- aver sciolto la gran vela,

a poppa, per gustare ui della notte. Soli pochi m per FAtlantico meridioni di Buona Speranza.

Anche Kardec si era ghira, sotto quella rizzai Il dottore invece si <

neva la barra del limoli Un leggiero 1

raialo -sotto la tenda e il prua da Nionibo.

assiso a poppa, presso Vasco che te- guardava distrattamente le onde che irdi della zattera con lunghi brontolìi, era alzalo e. spingeva il galleggiante

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