ISIS ARTURO MALIGNANI UDINE Sezione Aeronautica
Lorenzo Caffar Classe 3 AER D
PROGETTAZIONE DEL MAGAZZINO
Scopo:eseguire i calcoli necessari alla realizzazione del magazzino.
Progettazione delle aree di stoccaggio
AGGREGAZIONE ARTICOLI PER CATEGORIE OMOGENEE
VINCOLI ESTERNI
CALCOLO POTENZIALITA’ DI MOVIMENTAZIONE E RICETTIVITA’
SCELTA TIPOLOGIA DI MAGAZZINO
DIMENSIONI AREA
DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI MEZZI DI MOVIMENTAZIONE
Aggregazione articoli per categorie omogenee
Gli articoli si possono suddividere in funzione di:
•
Dimensione e formato dell'unità di carico•
Peso•
Caratteristiche di fragilità•
Fattori di tipoambientale•
Misure di protezione e prevenzione dove possono capitare incidenti particolari su carte categorie di merci•
Vincoli di sicurezzaVincoli esterni
Questi vincoli sono:
•
Di tipo urbanistico: legati al piano regolatore del comune•
Vincoli tecnici legati all'area disponibile in termini di dimensione e forma•
Vincoli di carattere economico cioè la disponibilità finanziariaCalcolo potenzialità di movimentazione e ricettività
Se il progetto nel nuovo questi dati vengono stimati in fase di progettazione. Se il progetto si inserisce su una struttura industriale resistente i dati vengono stimati sulla base storica dei flussi orari in ingresso ed in
uscita dal magazzino; uscita va in modo tale da ottenere la capacità di unità di carico del magazzino e la sua movimentazione.
Scelta tipologia magazzino
I parametri a cui fare riferimento sono:
•
Indice di accesso: rapporto tra il numero di movimentazione del periodo di rilevamento e la ricettività del magazzino, esprime la frequenza di svuotamento e riempimento del magazzino in un determinato periodo di tempo•
La selettività:Selettività Indice di accesso Carrelli bi-trilateri
Scaffalature
Alto Medio/alto
Carrellifrontali Scaffalature
Alto Alto
Catasta Carrellifrontali
Basso Alto
Drive-in a rulli Carrelli frontali
Medio/basso Alto
Dimensioni dell'area
•
Numero di giacenze costituito dalle unità di carico dell'intero magazzino•
Numero di movimentazione in un determinato periodo•
Tipi di carrelli in uso (si definisce la larghezza del corridoio e l'eventuale altezza)•
Altezza massima consentita (oppure un vincolo urbanistico o un vincolo del carrello) ProceduraProcedura di ridimensionamento:
• Singolo vano: il vano è composto dalle palle, dall’imballaggio e dagli eventuali spazi tra le scaffalature
• Modulo base: esso è l’unità geometriche elementari che ripetuta ordinatamente riproduce la pianta del magazzino
• Numero di livelli di stoccaggio: dipendono dall’altezza massima del magazzino e/o dai vincoli urbanistici
• Numero di unità di carico per campata: la campata si ottiene moltiplicando le unità di carico del modulo base per il numero di livelli
• Numero di campate: il numero totale di campate si ottiene dividendo la giacenza totale per le unità di carico di ogni campata
• Area totale: l’area totale si ottiene moltiplicando l’area del singolo modulo base per il numero di mezzi
Determinazione del numero di mezzi di movimentazione
I parametri fondamentali sono:
•
Potenzialità totale di movimentazione richiesta per il magazzino•
Velocità media del carrello su tratti orizzontali•
Velocità di salita e discesa delle forche•
Altezza del numero di vani•
Tempi fissi di prelievo e/o immissioneELEMENTI BASE DI PROGETTAZIONE
Analisi dei flussi fisici → potenzialità di movimentazione
Analisi delle giacenze → potenzialità ricettiva
SITUAZIONE DI RIFERIMENTO
Stoccaggio su scaffalature a celle a singola profondità
UdC pallettizzate monoarticolo (intere o “smezzate”)
Nella zona stoccaggio non si effettua picking
POTENZIALITÀ DI MOVIMENTAZIONE IN INPUT
DATI STORICI SUL RICEVIMENTO MERCI
EVOLUZIONE PREVISTA DELLE ESIGENZE
(Caratteristiche delle UdC; dimensioni dei lotti in ricevimento; entità dei flussi)
MODALITÀ DI GESTIONE DELLE OPERAZIONI DI STOCCAGGIO
PREVISIONE FLUSSI IN INPUT
POTENZIALITÀ DI MOVIMENTAZIONE INOUTPUT
DATI STORICI SUL PRELIEVO MERCI
EVOLUZIONE PREVISTA DELLE ESIGENZE (evasioni ordini : UdC intere vs. UdC per picking)
MODALITÀ DI GESTIONE DELLE OPERAZIONI DI PRELIEVO
PREVISIONE FLUSSI IN OUTPUT
POTENZIALITÀ RICETTIVA
DATI STORICI SULLE GIACENZE DEGLI
ARTICOLI e/o DEGLI AGGREGATI
EVOLUZIONE PREVISTA DELLE ESIGENZE
(dimensione della gamma di articoli; entità delle giacenze per articolo o aggregato; ...)
MODALITÀ DI ALLOCAZIONE DELLE UdC
POTENZIALITÀ RICETTIVA
PROGETTAZIONE DEI MAGAZZINI TRADIZIONALI SITUAZIONE DI RIFERIMENTO
La zona di stoccaggio è costituita da scaffalature bifronte con celle a singola profondità
UdC pallettizzate mono articolo
I mezzi di movimentazione sono carrelli a forche (contrappeso, a montante retrattile, bilaterale, trilaterale)
Il numero di carrelli non è vincolato al numero di corridoi
Non si effettua picking nella zona stoccaggio
Sono noti i valori richiesti di PR e PM
PROGETTAZIONE DEI MAGAZZINI TRADIZIONALI 1 PROGETTAZIONE DEL LAYOUT
(dimensionamento statico: potenzialità ricettiva) 2 DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI CARRELLI (dimensionamento dinamico: potenzialità di movimentazione)
FASE 1 - POTENZIALITÀ RICETTIVA
1. SCELTA DELLA TIPOLOGIA DI LAYOUT E POSIZIONAMENTO DEI PUNTI DI INPUT E DI OUTPUT
2. DETERMINAZIONE DELLA SUPERFICIE DELLA ZONA DI STOCCAGGIO
Dimensionamento del singolo vano di stoccaggio
Numero di livelli di stoccaggio
Dimensionamento del modulo unitario
Determinazione della superficie necessaria 3. DETERMINAZIONE DELLA FORMA OTTIMALE
4. DIMENSIONAMENTO DELLA ZONA DI STOCCAGGIO
Numero di corridoi
Numero di colonne di vani
Potenzialità ricettiva effettiva
VINCOLI NELLA PROGETTAZIONE DEL LAYOUT
1.
IMPOSTI DAI MEZZI DI MOVIMENTAZIONE Altezza massima di sollevamento delle forche
Larghezza minima dei corridoi
2.
IMPOSTI DALLA CONFORMAZIONE DELL’EDIFICIO Altezza utile edificio (sottotrave)
Dimensioni massime in pianta (per l ’area di stoccaggio)
Posizione pilastri di sostegno della copertura
Carichi specifici massimi ammissibili (N/m2) 3.DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA
TIPOLOGIE DI LAYOUT
NUMERO DI LIVELLI DI STOCCAGGIO
Il numero massimo di livelli di stoccaggio (NL) del magazzino è funzione dell’altezza massima di sollevamento delle forche del carrello ovvero dell’altezza utile dell’edificio (altezza sottotrave)
NL: numero di livelli di stoccaggio in verticale
DIMENSIONI DEL MODULO UNITARIO
MODULO UNITARIO = elemento che replicato consente di riprodurre l’intera zona di stoccaggio
Codifica delle postazioni di stoccaggio per consentire una gestione efficace, eventualmente automatica, delle operazioni.
Codice
•
Numero di corsia•
Numero di livello Dati• Dimensioni
• Funzione (prelievo, riserva, promozionale)
• Portata
• Fronte di inforcamento
• Stato (vuote, prenotate, occupate, disattivate) La programmazione giornaliera del lavoro dovrà prevedere:
•
La previsione del fabbisogno di manodopera•
La distribuzione del personale Le attività eseguite sono:•
Allocazione della merce in arrivo nelle posizioni di stoccaggio•
Abbassamento della merce dalle posizioni di stoccaggio a quelle di picking Per l’allocazione della merce in magazzino è necessario:•
Stampare le etichette di allocazione•
Prenotare le celle•
Ricercare le celle•
Presa dei bancali da parte degli operatori e stoccaggio con diverse modalità L’abbassamento dei bancali è un’attività legata a quella di picking.•
Da riserva operativa a celle di picking•
Da riserva strategica a riserva operativa•
Riorganizzazione del depositoLa registrazione della merce movimentata è necessaria per poter individuare in ogni momento l’ubicazione di ogni collo.
L’attività di picking concentra la maggior parte dei costi di gestione del magazzino.
I principali parametri che influenzano le scelte nella gestione del picking sono:
• Numero delle voci attive
• Numero di ordini da evadere nell’unità di tempo (valori medi, distribuzione di probabilità, ...)
• Profilo degli articoli:
1. Numero di colli prelevati per referenza nell’unità di tempo 2. Numero di linee d’ordine evase per articolo nell’unità di tempo
•
Profilo degli ordini1. Numero delle linee d’ordine per ordine 2. Numero di colli per linea d’ordine La durata complessiva delle operazioni di picking
1.
Tempo richiesto per raggiungere le diverse posizioni di prelievo a partire dal punto di ingresso/uscita dei corridoi e ritorno.2.
Tempo richiesto per il posizionamento in corrispondenza di ciascuna posizione di prelievo.3.
Tempo necessario per il prelievo delle quantità richieste per ciascun articolo presente nelle liste di prelievo.Leve utilizzabili per ridurre la prima componente di tempo
•
Layout del sistema di picking•
Tipologia dei percorsi di prelievo•
Allocazione fisica delle referenzeLeve utilizzabili per ridurre la seconda componente di tempo
•
Metodologie di prelievoLeve utilizzabili per ridurre la terza componente di tempo
•
Incentivazione del personale Tipologie di prelievo•
Prelievo per ordini (orderpicking)•
Prelievo a lotti (batch picking)•
Prelievo a zone (zone picking)In genere un sistema picking per la distribuzione è costituito da una serie di scaffali disposti secondo due configurazioni
A parità di numero e larghezza di corridoi, la configurazione A occupa l’area minore.
A
La configurazione B deve essere preferita quando si è in presenza di un elevato numero di operatori in modo da ridurre le interferenze.
B
Nella configurazione A il percorso è circa dimezzato rispetto alla B.
Il numero di corridoi dipende da:
•
La tipologia di percorrenza•
La lunghezza e larghezza dei corridoi•
La politica di allocazione fisica adottata•
Il numero di prelievi per ogni viaggioPrincipali tipologie di percorrenza
•
Trasversale: attraversamento completo di ogni corridoio in cui è previsto almeno un prelievo e prelievi contemporanei sui due lati.•
Return: ingresso e uscita avvengono dalla stessa estremità del corridoio e i prelievi vengono effettuati all’andata su un lato e al ritorno su quello opposto.1. La percorrenza trasversale è preferibile a quella longitudinale se i corridoi hanno larghezza trascurabile.
2. La percorrenza longitudinale è preferibile alla trasversale se il rapporto tra larghezza del corridoio e distanza media tra due successive posizioni di prelievo è maggiore di 2.7.
3. La percorrenza longitudinale è preferibile rispetto alla trasversale ottimizzata con percorso a Z nelle zone ad elevata densità di prelievo per rapporti tra larghezza del corridoio e distanza media tra due successive postazioni di prelievo è maggiore di 4.
La politica di allocazione fisica consiste nell’assegnare alle referenze le posizioni di prelievo al fine di massimizzare l’efficienza del sistema picking.
•
Allocazione random: le referenze vengono collocate nel vano libero più vicino•
Allocazione dedicata 1. Affinità merceologica 2. Frequenza di prelievo• Allocazione correlata: le referenze caratterizzate da prelievi congiunti sono allocate in posizioni adiacenti
Allocazione dedicata in base al rapporto tra il volume di scaffalatura dedicata e la frequenza di prelievo
• Nel caso di percorrenza trasversale, si minimizza la percorrenza complessiva ordinando i prodotti in base a valori crescenti o decrescenti di frequenza di prelievo.
• Nel caso di percorrenza longitudinale, si riduce la percorrenza posizionando le referenze con bassa frequenza di prelievo nelle posizioni di ingresso/uscita di tutti i corridoi
1. I miglioramenti ottenibili con un’allocazione basata sulla frequenza di prelievo sono tanto più accentuati quanto più concentrata è la curva ABC relativa alla frequenza di prelievo e allo spazio dedicato.
La pianificazione e il controllo del lavoro di picking permette l’impiego razionale delle risorse, sia umane che di mezzi, al fine di fornire un adeguato livello di servizio ai clienti.
• La gestione dell’attività di picking
1. Emissione del piano di preparazione giornaliero 2. Distribuzione del personale per settore e funzione 3. Controllo dell’avanzamento del prelievo
4. Ridistribuzione del personale
La determinazione della produttività del personale persegue diversi obiettivi:
• Messa a punto dei parametri operativi
• Controllo dell’efficienza del personale
• Incentivazione del personale Parametri
1. Numero di colli movimentati nella giornata
2. Ore giornaliere lavorate effettive, al netto di assenze e soste 3. Produttività oraria, ottenuta come rapporto tra i due precedenti
Tabelle sulle caratteristiche del carrello
Dati per la prova
G (Udc) PM (Udc/h) Udc H Movimentazione
8000 100 1300 mm Retrattile
Terminologia
Le misure che vengono riportate sono quelle sul disegno
Udc Unità di carico 800x1200x1300
MB Modulo base
Bb Larghezza modulo base 5700 mm
Lc Larghezza corridoio 2900 mm
Hb Lunghezza modulo base 1400 mm tot.
Lb Lunghezza modulo base 2960 mm tot.
SUdc Spazio tra gli Udc 100 mm
SUdc-c Spazio tra Udc e corrente 100 mm SUdc-M Spazio da Udc montante 80 mm
Dati
Carrello scelto: Hyundai 25BRT-9 standard H
max=5,3 m
L
c=2,9
H
maxforche= 5,3 mH
mag= 7 mV
x=3.8𝑚𝑚𝑠𝑠
V
soll.Car.= 0.0003
𝑚𝑚𝑠𝑠
V
abb. Car.= 0.0005𝑚𝑚 𝑠𝑠V
soll. Scar.= 0.00047
𝑚𝑚𝑠𝑠
V
abb. Scar. =0.00045 𝑚𝑚 𝑠𝑠Vmediasoll. = 0,0003+0,00047
2 = 0,000385 𝑚𝑚 𝑠𝑠 Vmediaabb. = 0,0005+0,00045
2 = 0,000475 𝑚𝑚 𝑠𝑠
Per calcolare il tempo di percorrenza massimo del magazzino si eseguirà il seguente calcolo: questo viene calcolato facendo i doppio prodotto della metà della lunghezza del magazzino fratto la velocità di
spostamento in m/s più la larghezza del magazzino fratto la velocità del carrello, e poi la somma
dell’altezza massima fratto la velocità di sollevamento scarico più l’altezza massima fratto la velocità di abbassamento del carrello scarico.
Percorrenza attesa massima= 2 x
(
48,453,8 +48,43,8) + 0.000475,3 +
0.00055,3 = 51 + 21877 = 21928 s
Il PM del magazzino si calcola facendo 3600 fratto i secondi trovati per la percorrenza massima.
PM del carrello =
360021928
= 0,164
Il numero di carrelli necessari si calcola facendo il numero di PM da spostare per ora fratto il PM del carrello.
N° carrelli = PM magazzino/PM carrello =
1000,164
= 610
Se invece vengono considerati i parametri di sollevamento e di siscesa in m/s i calcoli sono i seguenti:
Percorrenza attesa massima= 2 x
(
48,453,8 +48,43,8) + 0.475,3 +
5,30.5= 51 + 21,87 = 72,87 s PM del carrello =
3600
72,9
= 49,4
N° carrelli = PM magazzino/PM carrello =
10049,4
= 2
Se invece il numero di PM da trasportare per ora è di 1000 Udc bisognerà fare:
N° carrelli = PM magazzino/PM carrello =
100049,4
= 21
• CALCOLO AREA MODULO BASE: sommare tutte le misure della larghezza e lunghezza del modulo base e poi calcolare la sua area con i valori trovati
L
b=80+80+80+800+80+800+80+120= 2840 mm B
b=1200+2900+1200+400 = 5700 mm
A
mb=2840x5700= 16,19
𝑚𝑚2• CALCOLO N° DI LIVELLI: calcolare l’altezza di ogni singolo modulo e poi dividerla per Hmax del carrello
HB=
80+1300+ 100= 1480 m N
h=5,31,48
+ 1= 5 livelli
• CALCOLO N°Udc PER CAMPATA: moltiplicare il numero di livelli per il numero di pallet per ogni campata
N
udc camp= NudcMBxNh=5x6= 30
• CALCOLO N° CAMPATE TOTALI: dividere il numero di Udc che dovrà contenere il magazzino per il numero di Udc per campata
N
cmptot= 8000 30= 266
• CALCOLO AREA MAGAZZINO: moltiplicare l’area della campata per il numero di campate totali
A
mag =A
MBxn°camp= 16,19 x 266= 4306,5
𝑚𝑚2• CALCOLO VINCOLI: necessari per dare la lunghezza e la larghezza del magazzino, una si calcola facendo la radice di 2 volte l’area del magazzino e l’altra è la metà di quello
calcolato prima.
L
mag=
√8613= 93 m B
mag= 46,5 m
• N°
mb inL
mag: rapporto tra la lunghezza del magazzino per la lunghezza della catasta N
mb mag=
932,84
= 32,7 m
• CALCOLO N°MB in B
mag:rapporto tra la larghezza del magazzino per la larghezza della catasta
N
mb mag=
46,55,7
= 8,2 m
• CALCOLO G TOTALE: prodotto tra la larghezza del magazzino per la lunghezza per numero di campate, poi il prodotto tra la larghezza e lunghezza per l’area occupata dalla catasta
G
tot= 33x8,2 x 30 = 8118
𝑚𝑚233x8,1x30 = 8019
𝑚𝑚2A
tot= 270,6 x 16,19 = 4381,01
𝑚𝑚2267,3x16,19 = 4327,59
𝑚𝑚2Disegno del magazzino
Ho deciso di realizzarlo con uscita ed entrata sopra e sotto disponendo le file di cataste in modo parallelo rispetto alla larghezza del magazzino.
Per calcolare il numero di cataste in larghezza viene eseguito seguente calcolo:
46,5 2,84
= 16
Per calcolare il numero di cataste in larghezza viene eseguito il seguente calcolo:
93 5,7