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METTI UNA SERA A CENA… DI PACE

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Academic year: 2022

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METTI UNA SERA A CENA… DI PACE

Ci sono vari modi di considerare la guerra, in ogni caso un essere umano fa violenza su un suo simile, in quel momento quello è un atto di guerra!

Sulla Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi, gli ebrei Lia Levi scrive in “Una bambina e basta”

:<Siamo in classe ma in un solo istante ci ritroviamo affacciate alla finestra .

La scena tante volte pensata e respinta è lì di fronte a noi: ci sono soldati tedeschi in riga con il fucile spianato… Continuo ad aggrapparmi al mio nome falso, il solo salvagente che ho,

mormorandolo e rimormorandolo come una personale orazione.>. La bambina ebrea per sperare nella salvezza si è dovuta rifugiare in una falsa identità, rinunciando a se stessa, alla sua origine.

La Seconda Guerra Mondiale è anche la Resistenza, i Partigiani e Italo Calvino ne libro “il sentiero dei nidi di ragno” descrive i sogni dei Partigiani “rari e corti” perché nati dalle “notti di fame”:

sono “Sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto”.

La guerra per la libertà è comunque una guerra che permette di sognare perché rende la vita di ciascuno difficile e dolorosa.

Una guerra che non permette di sognare è anche quella che si combatte a Kobane, al confine tra Turchia e Siria, contro l’Isis. Zerocalcare nel suo fumetto “Kobane calling” Disegna soldati curdi, uomini e donne, e una di loro dice: <Siamo guerrieri, non possiamo offrire niente di più che la nostra vita.>. I curdi combattono per migliorare la vita del loro popolo e offrono la loro: Continuano comunque a morire esseri umani…

La morte è davanti agli occhi di chi in zone di guerra va via per curare i feriti e i malati, come Gino Strada, fondatore di Emergency, che nel libro “Pappagalli verdi” scrive che in ogni zona di guerra bisogna fare un triage, cioè una scelta. <Chi salvare prima? Preferire una vita umana a un’altra non è proprio di tutti i giorni.>.

Muoiono tante persone anche nella guerra della povertà :Sono i migranti che da ogni parte e con ogni mezzo vogliono raggiungere “Il futuro” Molto spesso sono bambini come Enajatollah nel libro

“Nel mare ci sono i coccodrilli”di Fabio Geda, fatto partire dall’Afghanistan dalla madre per garantirgli una speranza di vita e di pace. Al momento dell’addio la madre gli dice:<Anche se qualcuno farà del male alla tua memoria , ai tuoi ricordi e ai tuoi affetti,insultando dio, la terra e gli uomini, prometti che la tua mano non si stringerà mai attorno ad una pistola, né a un coltello , né ad una pietra se lo scopo è quello di far male >.

Anche in Italia vi sono situazioni di guerra, come la guerra alla mafia.

Il libro “Le ribelli” di Nando Dalla Chiesa racconta di donne che si sono ribellate alla mafia a questa “Cultura di morte” : <Troppo sangue, non c’è amore qui, non c’è amore qui, non c’è amore qui...>. c,è il sangue, le vittime della guerra di mafia, ma c’è la consapevolezza di un grande sogno di pace. E ancora “Siamo i morti che camminano ...” noi viviamo non sapendo qual’è il nostro destino, ma in alcuni luoghi ed occasioni il destino lo decide la mafia uccidendo le persone.

Anche nel film “Diaz” di Daniele vicari abbiamo visto scene di guerra, ad esempio quando i poliziotti irrompono nelle scuole Diaz, durante il G8, e le persone che erano all’interno hanno reagito

nascondendosi , scappando, alzando le mani in segno di resa, mostrando i propri documenti: Una scena di terrore, di “Pura Mattanza”.

Guerra, dolore, sangue, morte, violenza in tante situazioni , momenti e luoghi diversi. Ora rimane una sola cosa, chiederci “Cosa possiamo fare”. Ognuno di noi in modo sincero ed onesto DEVE dare la sua risposta non di resa ma di speranza…

Castel Maggiore 27/01/2017 classe 1^BM

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