Rassegna Stampa
Domenica 31 Gennaio
2021
Domenica 31 gennaio 2021
8 PUGLIA E BASILICATA
LA DENUNCIA FICCO (CGIL FUNZIONE PUBBLICA): «ALCUNI DG DELLE ASL FANNO SCELTE CHE ALIMENTANO ULTERIORE PRECARIATO»
«Sono a rischio 800 posti di operatori sanitari»
MEDICINA DI GENERE LA CONTAMINAZIONE HA EFFETTI SULL’OLFATTO E SUL GUSTO, SOPRATTUTTO DELLE DONNE
Gli ultimi studi confermano
«il virus preferisce gli uomini»
NICOLA SIMONETTI
lIl COVID-19 rispetta le don- ne… finché può. Esso sembra avere una mortalità maggiore nel sesso maschile. Il prof. A. Aversa e i collaboratori delle università di Catania e Catanzaro, hanno indicato i possibili meccanismi ormonali alla base della diffe- rente gravità della malattia e della mortalità negli uomini ri- spetto alle donne.
Un enzima (ACE-2) da cui di- pende l’infezione da SARS-CoV-2, è maggiore nel sesso maschile.
L’angiotensina che ne deriva è la
«porta di ingresso» del virus nelle cellule di polmoni e cuore e l’in - fezione potrebbe essere influen- zata dai livelli circolanti di te- stosterone (alcuni malati per can- cro prostatico che usano farmaci anti-testosterone sono 4 volte me- no soggetti a malattia e morte da Covid. Inoltre la maggiore ca- renza di vitamina D negli uomini rappresenta altro disvalore fa- vorente il virus.
I ricercatori raccomandano di sospendere la terapia a chi, es- sendo carente di testosterone, è in terapia sostitutiva di detto ormone.
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«Nuda è l’Europa»: la campa- gna di vaccinazione dell'Ue è già tra le più lente nel mondo ricco:
sono state somministrate solo due dosi ogni 100 europei, contro 7 in Usa e 11 in Gran Bretagna.
Stella Kyriakides, commissario Eu per la salute, ha indicato gli ingenti pagamenti anticipati dall’Europa a AstraZeneca per ottenere il vaccino. Ma – scrive, il 30 gennaio, The Economist - la burocrazia di Bruxelles non è ben versata… firmò gli accordi di- versi mesi dopo Gran Bretagna e America. Il contratto dice che i fornitori di vaccini hanno tutte le carte in mano in caso di ritardi…
«non è un impegno… ma solo una promessa di cercare di fornire rapidamente dosi» (Pascal Soriot ad AstraZeneca).
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Il virus del Covid, com’è noto -
provoca disturbi del gusto (nel 53% dei casi) e dell’olfatto(44%) che si presentano entro la prima settimana e una volta su 3 sono sintomo iniziale. Ogni individuo che presenti – scrivono, su Me- dicina di Genere Newsletter, i prof. A. Fortini e S. Meiniun - improvviso deficit di gusto e/o odorato andrebbe considerato in- fetto fino a prova contraria.
Uno studio ha dimostrato la maggiore frequenza di tali di- sturbi nel sesso femminile. Il tempo di recupero, che avviene, di solito in 4 settimane dopo la guarigione, è risultato più lungo
nelle donne. COVIDLe prime vaccinazioni
l «A fronte degli enormi sacrifici sostenuti da operatori sanitari assunti con contratti a termine dalle Asl pu- gliesi, fondamentali per affrontare la prima e la seconda ondata pandemica, e a fronte della disponibilità messa per iscritta dal Dipartimento Salute della Regione Puglia a prorogare oltre la data di scadenza del 31 dicembre i contratti, troviamo assurdo che alcune direzioni generali delle Asl facciano scelte in controtendenza alimentando ulteriore lavoro precario». È quanto afferma il segretario generale della Funzione Pub- blica Cgil Puglia, Domenico Ficco, in
riferimento alla vertenza che coinvolge oltre 800 operatori socio sanitari im- pegnati in tutte le strutture della Puglia.
«A questo punto - aggiunge - chiediamo al presidente Emiliano se non è il caso di rimuovere i direttori che procedono fuori da un dettato politico esplicito della Regione». Si tratta di figure as- sunte prima della definizione della gra- duatoria ufficiale del concorso effettua- to dai Riuniti di Foggia nell'estate scor- sa: «Alcune Asl - spiega Ficco - avevano graduatorie proprie di Oss per assun- zioni a termine, e da qui hanno attinto per correre ai ripari nel corso della
prima ondata Covid. Oggi che c'è una graduatoria per le assunzioni a tempo indeterminato, le Asl ovviamente non possono non tenerne conto. Ma c'è que- sta platea di 804 lavoratori e lavoratrici, che non rientra nella graduatoria del concorso ma che è in servizio, che non possiamo considerare figli di un Dio minore, anche in virtù del lavoro straordinario e difficile che hanno svol- to in questi mesi». Da qui il confronto con il Dipartimento Salute e con le Asl territoriali, che ha portato alla deci- sione di concedere intanto una proroga dei contratti fino al 31 marzo 2021.
CORONAVIRUS
I NODI DELL’EMERGENZA
MARTI E GEMMATO
Per il leghista si assiste «al fallimento delle politiche sanitarie di Lopalco», mentre il
meloniano chiosa: «Finora risposte inefficaci»
l«L’assessore alla Salute Pier Luigi Lopalco ha assicurato che entro il 15 febbraio la Regione conta di vaccinare tutti gli odon- toiatri e medici liberi professio- nisti»: lo comunica l’Ordine dei medici di Bari al termine di un incontro online avvenuto ieri mattina tra l’assessore e i pre- sidenti dei sei Ordini dei medici pugliesi.
Lopalco ha spiegato che sarà uti- lizzato il vaccino Moderna, di cui in Puglia dovrebbero arrivare 4.300 dosi nella prossima settima- na e 8.700 in quella successiva, che serviranno a somministrare il vaccino al personale sanitario non ancora vaccinato. Inoltre, nelle prossime settimane arrive- ranno nella nostra Regione anche le prime dosi del vaccino Astra- Zeneca, che offre condizioni lo- gistiche e organizzative più sem- plici, dato che può essere conser- vato a temperature standard di refrigerazione (+2/+4 gradi). «Si devono comunque attendere le decisioni dell’Aifa per compren- dere le indicazioni per l’utilizzo di questo vaccino, che mostra un’ef - ficacia inferiore rispetto a quello Pfizer e Moderna», fa sapere l’Or - dine dei medici di Bari in una nota. I presidenti hanno espresso
«apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore Lopalco e per il suo impegno finalizzato a garantire la vaccinazione a tutti i soggetti che rientrano tra le prio- rità del piano vaccinale».
«Puglia ancora in arancione un danno per tante attività»
Lega e Fdi contro il governatore Emiliano: «Non c’è davvero nulla da festeggiare nell’attuale colorazione: un flop della Regione»
I numeri della pandemia in Puglia Sono 871 i nuovi positivi Vaccini, superata quota 100mila
Sono 871 i nuovi casi positivi rilevati su 9.690 test per l’infezione da Covid-19 registrati nelle ul- time 24 ore in Puglia con una incidenza
dell’8,98%, in calo rispetto al 12% di ieri. Le vitti- me sono state 29. Dei nuovi contagiati, 342 sono in provincia di Bari, 53 in provincia di Brindisi, 62 nella provincia Bat, 45 in provincia di Foggia, 111 in provincia di Lecce, 251 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione, 2 casi di provincia di re- sidenza non nota. Delle vittime 14 sono in provin- cia di Bari, 4 in provincia Bat, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Taranto. Dall’inizio dell’emergenza sono stati ef- fettuati 1.304.490 test, 66.502 sono i pazienti gua- riti e 52.157 sono i casi attualmente positivi. Il to- tale dei casi positivi Covid in Puglia è di 121.838.
Intanto nella regione è stata superata quota cen- tomila vaccini somministrati, con i 5436 sommi- nistrati venerdì. La provincia con più vaccinati è quella di Bari, con un totale di 31.447 cittadini (ben 6792 anche con la seconda dose), mentre al secondo posto c’è il Leccese con 21.204 vaccina- zioni e 5.898 cittadini con entrambe le inoculazio- ni. Nella provincia di Foggia sono stati sommini- strati 17.780 vaccini (in 4.207 hanno avuto anche la seconda dose), nel Tarantino 13.021 (4.425 hanno avuto completato con la seconda iniezio- ne). Chiudono Brindisi e Bat rispettivamente con 8.761 e 8.238 vaccinazioni.
PUGLIABar ancora con il solo asporto per la zona arancione
lLa scelta prudente del governatore Michele Emiliano di accogliere con fa- vore la permanenza della Puglia tra le regioni in «zona arancione» ha fatto insorgere le opposizioni di centrode- stra. Per il senatore della Lega Roberto Marti, coordinatore regionale del Car- roccio, «da domani in Italia riapriranno migliaia di ri- storanti, bar e altre attività che meritano di tornare a lavorare e guadagnare in sicurezza e con le cautele del caso. Tutto questo non avverrà in Puglia che resta una Regione arancione ed ancora a rischio contagi».
Poi un affondo contro le po- litiche del centrosinistra:
«Consiglio ad Emiliano - prosegue Marti - di non fe- steggiare per la Puglia arancione, perché manca di rispetto ed offende mi- gliaia di pugliesi che per il fallimento delle politiche sanitarie di contenimento del covid dell’assessore Lo- palco, non potranno rialza- re la serranda dei propri esercizi commerciali».
Critico anche Marcello Gemmato, deputato e coordinatore regionale di Fdi: «Emiliano festeggia la zona aran-
cione: così ammette il suo fallimento.
Basterebbe confrontare il comporta- mento del governatore pugliese con quello dei colleghi Fontana o Solinas di Lombardia e Sardegna: entrambi han- no lottato per avere la “zona gialla”, mentre il nostro celebra le chiusure.
Dal punto di vista gestionale e comu- nicativo ha fallito». «Il dato - argomenta l’esponente meloniano - è che oggi i ristoranti sono chiusi, come i bar e tante altre attività. La zona arancione è il risultato dei 21 parametri che de- terminano la colorazione. A migliorare i riscontri deve essere la politica nella gestione della pandemia. Le misure del- la amministrazione regionale sono sta- te evidentemente poco incisive al pun- to che si rimane in arancione. Ma gioi- re rispetto alle risposte e alle soluzioni risultate non efficaci è uno schiaffo in faccia agli operatori economici che vor- rebbero stare in zona gialla semplice- mente per fare il proprio lavoro e non vivere di sussidi, quando arrivano. C’è una Puglia laboriosa che vuole cam- pare con il reddito prodotto dalle pro- prie attività». L’ultima battuta è sull’assessore regionale alla Sanità:
«Lopalco ha chiare responsabilità nel non aver messo in campo una gestione sanitaria efficace: ricordo, tra le tante mancanze, il fallimento delle pratiche di tracciamento, una vera chimera in
Puglia». Sulla stessa linea anche il ca- pogruppo di Fdi alla Regione, Ignazio Zullo: «Un presidente di Regione co- scienzioso chiederebbe scusa ai puglie- si, perché se i ristoranti e i bar restano chiusi, se non ci si potrà ancora muo- vere da un Comune ad un altro (se non per determinati motivi), è per colpa del sistema sanitario pugliese. Di chi non è in grado di organizzare e gestire questa seconda fase della pandemia: essere in arancione è infatti un fallimento delle politiche di prevenzione e di assistenza primaria». «Ma Michele Emiliano - ar- gomenta Zullo - è contento. Ha testual- mente detto: “Sono contento che la Pu- glia rimanga arancione. L’arancione, secondo me, è il posizionamento più giusto”. E ha aggiunto: “Io mi auguro di non andare in gialla”: si augura di non aprire le attività di ristorazione? Di tenere bloccati i cittadini nei propri Comuni? Perché lui – e non altri go- vernatori, compreso il suo amico Ni- cola Zingaretti – non riesce a tenere a bada la curva dei contagi?». «L’unica speranza - conclude Zullo - è che prima o poi arrivi qualcuno e ci dica: tran- quilli siete su Scherzi a parte. Perché se le parole di Emiliano sono dette in ma- niera seria, allora la situazione è più grave di quella prospettata nella nostra richiesta di commissariamento della gestione Covid». [red.reg]
IL CASO L’ANNUNCIO DI LOPALCO
Gli odontoiatri saranno tutti vaccinati entro metà febbraio
LEGARoberto Marti
FDIMarcello Gemmato
Domenica 31 gennaio 2021
PUGLIA E BASILICATA 9
CORONAVIRUS
LA PREVISIONE SI POTRÀ CONTARE SU ULTERIORI 3,4 MILIONI DI DOSI ENTRO IL PRIMO TRIMESTRE, IN ATTESA CHE PFIZER E MODERNA RECUPERINO I TAGLI ANNUNCIATI
Via libera al vaccino AstraZeneca
L’approvazione Aifa crea ora le condizioni per la vaccinazione di massa in Italia
lROMA.Ora anche l’Italia po- trà contare sul vaccino AstraZe- neca. Il via libera dell’Aifa, con l’indicazione per utilizzo prefe- renziale a persone tra i 18 e i 55 anni, dà di fatto il via al primo step per la vaccinazione di mas- sa, come ha sottolineato lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando di «fase espansiva» del piano. Con l’ar - rivo dei nuovi sieri, infatti, l'I- talia potrà contare su ulteriori 3,4 milioni di dosi entro il primo trimestre dell'anno, in attesa che Pfizer e Moderna recuperino a marzo i tagli annunciati nei gior- ni scorsi. Una buona notizia de- stinata a modificare il piano pre- disposto dal governo e che sarà all’ordine del giorno nella nuova riunione, probabilmente già all’inizio della prossima settima- na, tra Palazzo Chigi e le Regioni.
Una riunione in cui si affronterà anche il tema della categorie a cui somministrare prioritaria- mente il vaccino, come ad esem- pio insegnanti, forze dell’ordine e chi svolge servizi pubblici. Ieri, durante il vertice con il ministro per gli Affari Regionali France- sco Boccia, quello alla Salute Ro-
berto Speranza e il commissario Domenico Arcuri, i governatori hanno confermato il loro soste- gno al piano, chiedendo però re- visioni mensili in base alla di- stribuzione. Ma, in vista della nuova fase, bisognerà anche chiarire alcuni temi ancora con- troversi, come l’utilizzo degli specializzandi - tema caro al neo-vicepresidente della Regio- ne Lombardia Letizia Moratti -,
quello dei medici di medicina ge- nerale e delle farmacie. E la Lom- bardia si prepara al piano di mas- sa richiamando Guido Bertolaso per affidargli l’organizzazione e la logistica della vaccinazione in- tensiva che debutterà in tutta Ita- lia con le Primule. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha chiesto più dosi dove ci sono più anziani. «Il 60% delle persone de- cedute per la pandemia ha più di
80 anni», ha detto durante la riu- nione in streaming. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il pre- sidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. «La di- stribuzione del vaccino - ha ri- badito - deve essere compiuta su base regionale tenendo conto del target individuato a livello na- zionale e poi indicato alle Regio- ni e non rispetto alla popolazione residente». Durante l'incontro,
Arcuri ha fatto luce anche sulle consegne del prossimo mese. Og- gi arriveranno le 66 mila dosi di Moderna, che da domani saran- no disponibili presso le regioni.
Ma nell’intero mese di febbraio, insieme con Pfizer, consegnerà circa 4 milioni di dosi, alle quali si aggiungerà il milione già pro- grammato da AstraZeneca in due consegne, il 10 e il 20 feb- braio. I vaccini, la sintesi del di- scorso di Boccia durante l'incon- tro con i governatori, «devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi». «Non possia- mo abbassare la guardia fino all’entrata a regime dei vaccini - ha sottolineato -. Continuiamo a mantenere alta la pressione sulle aziende farmaceutiche per il ri- spetto delle forniture». Ad oggi in Italia sono oltre 1,8 milioni i vac- cinati, con 482.838 persone che hanno ricevuto già la seconda do- se. La regione più virtuosa resta la Campania, seguita da Marche e Piemonte. «La vaccinazione è ripresa - le parole di Arcuri -stia- mo usando le dosi conservate e quelle che stanno arrivando per somministrare le seconde dosi».
SANITÀ Domenico Arcuri è il commissario straordinario perl'attuazione e ilcoordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid
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Attualità
Massimiliano IAIA
Nell’attribuzione dei “colori”
delle regioni per le prossime due settimane, la Cabina di re- gia è stata perentoria: la Puglia dovrà seguire almeno per altri 15 giorni le regole della zona arancione. Anzi: se venerdì le cose dovessero peggiorare in maniera significativa, si passe- rebbe in zona rossa già domeni- ca prossima. Lo dicono i nume- ri: la Puglia non è tra le 16 regio- ni a zona gialla poiché qui più che altrove non ci si può per- mettere di abbassare il livello di guardia, anche perché - ri- spetto a molte altre regioni me- ridionali che hanno fatto regi- strare continui saliscendi nel borsino dei contagi degli ultimi mesi -, per la Puglia la situazio- ne è sempre stata ben diversa. I miglioramenti che già nel pe- riodo natalizio venivano saluta- ti con sollievo a livello naziona- le, in Puglia non si sono pratica- mente mai visti. Per essere più precisi, nelle ultime settimane la curva ha smesso di salire, e questa è sicuramente una buo- na notizia, ma non è mai scesa in maniera significativa. Sotto tutti i punti di vista: dal numero degli attuali positivi all’occupa- zione dei posti letto nelle tera- pie intensive, passando per i de- cessi.
Nell’analisi dei numeri pu- gliesi, è proprio il computo del- le vittime a rappresentare forse la voce più preoccupante. In- nanzitutto, il confronto tra la prima e la seconda ondata. Se, infatti, nel periodo primaverile, la Puglia sembrava essersi so- stanzialmente ben difesa dal di- lagare del virus - impensabili i paragoni con regioni decimate dall’epidemia, come Lombar- dia o Veneto -, con la fine della stagione estiva la Puglia ha do- vuto fare i conti con dati decisa- mente diversi. Il numero dei morti da marzo al primo set- tembre è stato infatti di 557, mentre dal primo settembre le persone che non ce l’hanno fat- ta sono state 2.622. In sostanza, l’82,5% dei decessi in Puglia si riferisce alla seconda ondata.
Ma quello sulla mortalità non è stato l’unico dato a pena- lizzare il territorio pugliese. Do- po il crollo dei casi nel periodo estivo - scenario che peraltro ri- calcava pienamente il panora- ma nazionale -, il numero degli attuali positivi ha iniziato pro- gressivamente a salire già dopo Ferragosto. Ma dal 7 ottobre la curva ha fatto segnare impen- nate al ritmo di 200 nuovi posi- tivi al giorno. E la situazione è andata peggiorando di settima- na in settimana. Se il 6 ottobre gli attuali positivi erano 2.991, il 22 ottobre erano già 6.279, una settimana dopo oltre 10mila. È bastato attendere la prima de- cade di novembre per arrivare a 20mila. E il 2 dicembre erano
il doppio. A partire dal 13 di- cembre, invece, con 52.146 con- tagiati, la curva ha iniziato ad assestarsi con un saliscendi continuo fino a un massimo di 56.120 casi (17 gennaio), ma og- gi (con 52.147 casi) si è tornati praticamente ai numeri di un mese e mezzo fa. Come si può notare, non c’è più la terrifican- te escalation dei mesi scorsi, ma non si può nemmeno parla- re di un vero e proprio calo.
A incidere in maniera signifi- cativa, oltre a Bari e Foggia (tanto che prima delle festività natalizie il governatore Miche- le Emiliano aveva proposto l’istituzione di una zona rossa per le singole province in mag- giore difficoltà, senza che le re- strizioni dovessero necessaria- mente toccare l’intero territo- rio regionale), ci sono stati an- che i numeri di Taranto. La pro- vincia jonica ha rappresentato un caso sicuramente anomalo nell’evoluzione della pande- mia: nella prima ondata, infat- ti, era quella che faceva regi- strare il numero più basso di casi positivi totali in tutta la re- gione (solo per dare un’idea, il
16 aprile erano 235 e a fine mag- gio erano appena 281). La situa- zione si è completamente capo- volta con l’arrivo dell’autunno:
nelle scorse settimane, Taranto ha fatto segnare medie di circa 200 casi al giorno, e anche in questo caso basterebbe fare un raffronto con il versante lecce- se e brindisino per comprende- re l’inversione di tendenza: nel- la provincia di Taranto ci sono stati finora 16.488 casi, nel Sa- lento 10.264, nella provincia di Brindisi 8.787.
Per la classificazione delle re- gioni non si tiene più in consi- derazione solo l’indice Rt, che comunque in Puglia è faticosa- mente sceso sotto l’1 solo l’altro- ieri. Contano anche altri para- metri, come l’incidenza per 100mila abitanti (in Puglia pari a 357,88). Il rischio rimane
“moderato”, ma la percentuale di posti letto occupati nelle te- rapie intensive è al 37%: da di- verse settimane la Puglia ha su- perato abbondantemente il 30%, livello di soglia oltre il quale la situazione è considera- ta preoccupante dal Ministero.
Ieri, intanto, altri 871 positivi su 9.690 tamponi, per un’inci- denza dell’8,98%, in calo rispet- to al 12% di venerdì. Dei nuovi contagiati, 342 sono in provin- cia di Bari, 53 in provincia di Brindisi, 62 nella Bat, 45 in pro- vincia di Foggia, 111 nel Salento, 251 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione, 2 casi di provincia di residenza non no- ta. Le vittime sono state 29: 14 a Bari, 4 nella Bat, uno a Brindisi, 3 a Foggia, 7 a Taranto.
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Vincenzo DAMIANI
La “fase 2” della campagna vac- cinale anti Covid rischia di slitta- re di un mese, a fine febbraio, anziché nei primi giorni del me- se come ipotizzato inizialmente.
Le notizie che arrivano dall’Ai- fa, l’Agenzia italiana del farma- co, non sono buone: il vaccino AstraZeneca, tanto atteso, ha una efficacia inferiore a Pfizer e Moderna, calcolata al 72% con- tro il 95% delle altre due case far- maceutiche. Non solo: Aifa ha consigliato la somministrazio- ne delle dosi di Astrazeneca alla popolazione dai 55 anni in giù.
Questo significa che, con ogni probabilità, dovranno essere ri- viste tutte le strategie. Il proget- to italiano originario prevedeva l’impiego del vaccino Astrazene- ca, che richiede solo una dose ed è più facile da conservare non necessitando di temperature molto basse, per immunizzare gli anziani: 80enni, 70enni ma anche 60enni.
Le indicazioni Aifa costringo- no la Puglia e il resto del Paese a rivedere i piani. C’è, però, un problema: l’Italia ha acquistato meno dosi di Pfizer e Moderna, puntando molto su Astrazene- ca. Insomma, un rebus che do- vrà essere risolto nei prossimi giorni. «Adesso – spiega l’asses- sore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco - il mi- nistero della Salute farà le pro- prie valutazioni tecniche e ci do- vrà fornire le nuove indicazioni.
Potrebbe anche decidere che il vaccino Astrazeneca può essere somministrato anche ai 60enni, ma certamente va rivisto tutto».
Cosa è accaduto? Ieri l’Aifa, dopo il via libera di Ema, ha au- torizzato l’uso del vaccino di AstraZeneca «per la prevenzio- ne della malattia Covid-19 nei soggetti al di sopra dei 18 anni, come da indicazione Ema», ma
«nel tentativo di contestualizza- re le migliori condizioni di utiliz- zo di questo vaccino rispetto agli altri vaccini disponibili (BioNTech/Pfizer e Moderna) e sottolineando che una valutazio- ne conclusiva potrà avvenire so- lo al termine degli studi clinici in corso», la Commissione Tec- nico-Scientifica ha suggerito
«un utilizzo preferenziale dei vaccini a Rna messaggero nei soggetti più anziani e/o più fragi- li» e «un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca, in atte-
sa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide». «L’arri- vo di un terzo vaccino rappre- senta un importante contributo alla campagna vaccinale in cor- so», ha commentato il direttore generale dell’Agenzia del farma- co Nicola Magrini e «Aifa ha for- nito indicazioni per ottimizzare l’utilizzo dei vaccini esistenti sfruttandone al meglio le diver- se caratteristiche». E nel frat- tempo cosa succederà? «Noi in Puglia – prosegue Lopalco – pro- seguiremo con il completamen- to della fase 1, vaccineremo tutti gli odontoiatri, medici di libera professione e gli over 80enni che vivono in casa e non nelle Rsa. Ci vorrà ancora qualche set-
timana, forse 15 giorni, per con- cludere. La “fase 2” slitterà di qualche settimana, ma preferi- sco non fare previsioni per non creare aspettative nella popola- zione».
Per questi motivi l’assessore non ha intenzione, per ora, di aprire le “agende” per le preno- tazioni delle vaccinazioni della
“fase 2”. Mentre conferma la vo- lontà di dare priorità agli opera- tori scolastici assieme agli anzia- ni: «Il vaccino Astrazeneca – spiega – potrebbe esserci utile proprio per immunizzare pro- fessori e dipendenti scolastici, come fascia di età ci siamo». Il calendario delle consegne dei vaccini a febbraio prevede l’arri- vo in Puglia, già domani, di circa 30mila dosi Pfizer e 4.300 di Mo- derna. La settimana successiva, invece, Pfizer dovrebbe aumen- tare il numero di flaconcini, ri- servandone 42mila alla Puglia, mentre Moderna ne distribuirà 8.700. Pfizer ha garantito conse- gne con cadenza settimanale, da metà febbraio dovrebbero arri- vare circa 41-42mila dosi a setti- mana. Complessivamente, a feb- braio la Puglia dovrebbe riceve- re, quindi, circa 160mila dosi. Ie- ri c’è stato un incontro online tra Lopalco e i presidenti dei sei Ordini dei medici: l’assessore ha assicurato che entro il 15 febbra- io la Regione conta di vaccinare tutti gli odontoiatri e medici li- beri professionisti. Proprio il vaccino Moderna verrà sommi- nistrato a queste due categorie professionali sanitarie. I presi- denti degli Ordini dei medici hanno espresso «apprezzamen- to per il lavoro svolto dall’asses- sore Lopalco e per il suo impe- gno finalizzato a garantire la vaccinazione a tutti i soggetti che rientrano tra le priorità del piano vaccinale».
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Intensive piene e decessi:
ecco perché la Puglia
resta ancora arancione
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Mortalità altissima nella seconda ondata Un pugliese su 33 ha contratto il Covid
Vaccini, slitta di un mese la fase 2 AstraZeneca meglio per under 55
Il coronavirus L’emergenza
Lopalco:
«Per riaprire le “agende”
aspettiamo le indicazioni del Ministero»
Gli attuali positivi sono 52.147
Il dato si attenua ma sempre
troppo lentamente
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Dall’autunno dati sempre peggiori anche rispetto al quadro nazionale
Nelle ultime 24 ore
871 nuovi casi positivi su 9.690 tamponi
L’efficacia è inferiore rispetto
alle percentuali di Pfizer
e Moderna
Ancora un rebus le forniture per la Puglia
TAMPONI IERI
9.690
TAMPONI TOTALI
1.304.490
ATTUALMENTE POSITIVI
52.157
I CASI Nuovi casi
342 62 53 45 111 251 5 2 871 Provincia di Bari
Provincia di Bat Provincia di Brindisi Provincia di Foggia Provincia di Lecce Provincia di Taranto Residenti fuori regione Residenza non nota TOTALE
TOTALE
121.838
46.412 13.548
8.787 25.641 10.264
16.488 587 111
Totali Totali Ieri 66.502
29 3.179
GUARITI DECESSI
963 Ieri
il coronavirus in Puglia
L’indice RT
FONTE: Iss
ITALIA 0,84
Molise Sicilia Campania Umbria Toscana Basilicata Puglia Marche Liguria Lombardia Piemonte Val d’Aosta Calabria Sardegna Abruzzo Bolzano E. Romagna Lazio Friuli V.G Veneto Trento
1,51 0,98 0,97 0,96 0,95 0,91 0,90 0,88 0,87 0,84 0,82 0,82 0,82 0,81 0,81 0,80 0,77 0,73 0,68 0,61 0,56 I nuovi colori
delle regioni in vigore da lunedì
Bari 14 BAT 4 Foggia 3 Taranto 7 Brindisi 1
Incidenza per
100mila abitanti 357,88
Nuovi casi segnalati nella settimana Stima di Rt percentuale
6.528
Valutazione
di impatto alta
Classificazione
complessiva di rischio moderata
Morti da marzo
all'1 settembre 557
Morti dall'1 settembre
a oggi 2.622
Percentuale posti letto
occupati in terapia intensiva 37%
Percentuale posti letto
occupati area medica 41%
Casi positivi totali un pugliese su 33 ha avuto il Covid
121.838
(C) Ced Digital e Servizi | ID: 01141933 | IP ADDRESS: 92.223.170.218 carta.quotidianodipuglia.it
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Attualità
HANNO DETTO
Serena COSTA
Pochi, in alcuni casi pochissimi:
solo il 30% degli studenti puglie- si ha optato per la didattica in presenza. Le defezioni più nu- merose riguardano sicuramen- te gli studenti pendolari: c’è an- cora troppa diffidenza verso l’utilizzo del mezzo pubblico, nonostante le ditte del traspor- to pubblico locale abbiano im- plementato le corse. E domani sarà un banco di prova proprio per monitorare l’affluenza di bus e treni da parte di chi, inve- ce, ha deciso di spostarsi. Se nel- la provincia di Lecce e Brindisi, come riportato ieri da Quotidia- no, le adesioni alla didattica in presenza sono state in media del 30%, in quella di Taranto il dato scende vertiginosamente:
meno del 20%. Perché, tra ve- nerdì e sabato, come riportano molti presidi, ci sono state mail di smentita da parte di alunni e famiglie circa la volontà di veni- re a scuola. Ma si vedrà. L’ordi- nanza regionale, infatti, vale so- lo fino al 6 febbraio.
Uno degli istituti leccesi col più alto tasso di partecipazione in presenza è sicuramente il li- ceo scientifico “Banzi-Bazoli” di Lecce: «Abbiamo raggiunto un 40% circa di adesioni – spiega la dirigente, Antonella Manca – uno dei dati più alti in provin- cia: è una buona notizia, perché rappresenta la consapevolezza che, per quanto possa essere va- lida la didattica a distanza, la vi- ta di relazione, il lavoro di grup- po e il confronto vadano oltre il semplice apprendimento di no- zioni. E, a quanto pare, gli alun- ni hanno dimostrato di andare oltre i vantaggi garantiti dal se- guire le lezioni in casa, come per esempio una valutazione meno serrata. A spingerli alla frequenza sono state proprio le famiglie. Da parte nostra, c’è stato un atteggiamento neutro, perché non volevamo minima- mente incidere sulle scelte. Cer- to, in futuro preferirei che non venisse data la possibilità di scelta: è vissuta male da docen- ti, alunni, genitori, non solo per- ché richiede grossi sforzi orga- nizzativi, ma anche perché ha creato frizioni tra i ragazzi, che
si sono divisi tra pro e contro la didattica in presenza».
Dato decisamente più in li- nea con la media provinciale è quello del liceo “Pietro Sicilia- ni” di Lecce: «Siamo sul 21% cir- ca di adesioni in presenza, ma vedremo bene domani, visto che in queste ore sono arrivate mail di chi ha cambiato idea – commenta la preside, Vittoria Italiano –. Mi viene da dire che mi auguro che i ragazzi non si siano abituati troppo al lavoro in isolamento: abbiamo reso tutto più semplice, ma la scuola
non è solo didattica, ma anche condivisione e raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza at- tiva. Vero è che da noi c’è un tas- so di pendolarismo molto alto:
su 1.300 alunni, 900 vengono dalla provincia. Ed è per la man- canza di fiducia nel trasporto pubblico che molti genitori han- no disincentivato i figli dal veni- re. Il mio augurio è che dopo il 6 si possa entrare nel regime del Dpcm, perché è molto pesante per i docenti gestire did e dad al contempo».
La provincia che registra il
più basso tasso di adesioni alle lezioni presenza è il Tarantino:
a rappresentare in pieno la me- dia provinciale del 20% è l’Iiss
“Augusto Righi” di Taranto. «Il dato si riferisce a giovedì – pre- cisa la dirigente scolastica, Iole De Marco – ma nel frattempo è ulteriormente sceso il numero di chi verrà a scuola. Ciò è acca- duto perché qualche alunno, sa- pendo che sarebbero stati in po- chi in classe, ha avuto un ripen- samento. Ma più in generale, se- condo me c’è una preoccupazio- ne generalizzata sulla nostra
curva pandemica. Pensavo, poi, che gli allievi delle quinte classi sarebbero tornati compatti a scuola, invece hanno deciso di rimanere a casa. Tutto somma- to, non abbiamo una percezio- ne negativa della dad, il lavoro sta andando avanti e i ragazzi si sono impegnati: vorremo tutti tornare alla normalità, ma di fronte alla campagna vaccinale rallentata e alla diffusione dell’infezione così importante come si fa a tornare?».
Caso più unico che raro, poi, è il “Majorana” di Brindisi, in cui il 33% prenderà parte alle le- zioni faccia a faccia coi prof.
«Ciò accade nonostante il gros- so della popolazione scolastica venga da fuori città – afferma il preside, Salvatore Giuliano –.
Dei 418 alunni in presenza, la metà è pendolare e proviene an- che da altre province pugliesi, essendo perciò costretta ad af- frontare viaggi di un’ora e mez- za. È evidente che i ragazzi han- no voglia di tornare. Tra l’altro, la percentuale più alta in pre- senza è attribuita al liceo rispet- to al tecnico, anche se in propor- zione i numeri sono inferiori.
Domani sarà un test prezioso per capire lo stato del trasporto pubblico locale: chiederemo co- me sia andata ai nostri alunni».
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In queste ore qualcuno ha anche cambiato idea
Preoccupa la curva pandemica tarantina Per il futuro
eviterei la possibilità di scelta
SALVATORE GIULIANO
Lezioni a distanza per gli studenti Disposta
la sanificazione nei plessi
Sarà un test prezioso per il trasporto pubblico locale
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Basse le percentuali dei ragazzi delle superiori che domani mattina torneranno nelle loro aule
Cristina PEDE Maria GIOIA
Positivi in crescita e scuole chiuse. Scatta un nuovo campa- nello d’allarme per la comunità di Cellino San Marco dopo un pe- riodo di “Covid free”. Sono infatti dieci i casi accertati di cittadini contagiati dal coronavirus ed al- tri nove stanno osservando il pe- riodo di isolamento per essere stati a contatto con casi positivi.
A farlo sapere è il sindaco di Cel- lino, Tonino De Luca, secondo i dati a sua disposizione forniti dalla Questura di Brindisi.
«Ma è possibile che i casi posi- tivi possano aumentare nei pros- simi giorni». Il primo cittadino,
infatti, nonostante la cautela nel- la comunicazione dei dati, ha la- mentato situazioni di mancato rispetto delle norme di protezio- ne. «Vedo in giro ragazzi senza mascherina e non mancano gli assembramenti come se fossimo fuori da ogni situazione di peri- colo, ma il fatto stesso che la Pu- glia resti arancione ci dà la misu- ra della difficoltà di uscire dall’emergenza». Per il primo cit- tadino cellinese, le notizie di un recente passato sulla comunità Covid free hanno convinto molti cittadini a prestare meno atten- zione nell’ultimo periodo. Il sin- daco ha inoltre confermato la sa- nificazione effettuata ieri presso i plessi scolastici del comprensi-
vo “A. Manzoni – D. Alighieri”.
La scuola primaria riprenderà le lezioni regolarmente domani mentre la classe della scuola me- dia osserverà un periodo di qua- rantena, come disposto dal diri- gente Antonio De Blasi, fino al prossimo 5 febbraio proseguen-
do le lezioni a distanza, così co- me faranno le altre classi del plesso. Balzo dei contagi anche a Ceglie Messapica. Dopo l’inver- sione di marcia delle scorse setti- mane con un dato in netta disce- sa che si aggirava al di sotto della decina, nel giro di sette giorni la situazione è decisamente cam- biata e ieri il numero dei casi Co- vid ha raggiunto quota 70. Non solo. Infatti, si contano anche 45 persone in isolamento fiduciario perché in attesa di tampone e al- tre 49 risultate negative al mole- colare, per cui il termine della quarantena è stabilito dall’Asl a seconda della situazione perso- nale e familiare. Sull’impennata ha inciso il focolaio della scuola
media “Vinci”, dove venerdì scor- so è stata accertata la positività di tre professori e successiva- mente di numerosi di studenti.
Per tale ragione, il sindaco Ange- lo Palmisano ha chiuso il plesso interessato e tutte le strutture scolastiche del secondo com- prensivo. Per cercare di arginare la diffusione e bloccare i contagi, nella giornata di mercoledì scor- so è stata effettuata una nuova campagna di screening che ha in- teressato studenti e personale docente del secondo comprensi- vo, consentendo di registrare 5 tamponi positivi sui 250 effettua- ti.
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VITTORIA ITALIANO
Il coronavirus La scuola
IOLE DE MARCO
I presidi puntano sul rientro:
«I timori iniziali passeranno»
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I dirigenti: «Non vogliamo forzare nessuno però i giovani hanno voglia di stare insieme»
SCUOLE:
LA NUOVA ORDINANZA DELLA REGIONE
(25 gennaio-6 febbraio) PRIMA FASE:
DAL 25 AL 30 GENNAIO
Lezioni in aula per infanzia, elementari e medie con opzione DDI a richiesta (elementari e medie) Scelta DDI solo una volta e per tutta la durata dell'ordinanza DDI al 100%
per le superiori Attività in presenza per alunni Bes e laboratori
SECONDA FASE:
DALL'1 AL 6 FEBBRAIO
Lezioni in aula per infanzia, elementari e medie con opzione DDI a richiesta Lezioni in presenza al 50%
per le superiori con opzione DDI a richiesta
Alle famiglie è consentito esercitare l’opzione DDI una sola volta per tutta la durata dell’ordinanza Attività in presenza garantita agli alunni Bes e per laboratori
Balzo dei contagi e scuole chiuse a Cellino e Ceglie
ANTONELLA MANCA
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Domenica 31 Gennaio 2021 www.quotidianodipuglia.it
Taranto provincia
GINOSA
Raffaele CONTE
È stata rigettata all’unanimità consiliare, senza se e senza ma, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologi- co per i rifiuti radioattivi. Tra i 67 siti individuati dalla Sogin (società di Stato) vi sono Later- za, Gravina, Altamura, Mate- ra, Montescaglioso, Montalba- no, Bernalda (Serramarina, un tiro di schioppo da Marina di Ginosa). Con specifica delibe- ra, inoltre, si è dichiarato Gino- sa Comune denuclearizzato, così come fatto ad Altamura e Matera. Il provvedimento ver- rà inviato ai Presidenti di Pu- glia e Basilicata, rispettivamen- te Michele Emiliano e Vito Bar- di, nonché al Presidente del Consiglio dei ministri, ai mini- steri dello Sviluppo Economi- co, Ambiente e Università. A tutti viene prescritto di adope- rarsi affinché vi sia una proro- ga dei tempi per produrre os- servazioni di merito, portando gli attuali e insufficienti 60 giorni a 180. Si informa loro, inoltre, che verrà costituita una commissione consiliare con competenze multidiscipli- nari a cui faranno parte il sin- daco, Vito Parisi, due consiglie- ri di maggioranza e minoran-
za, cittadini, tecnici, rappre- sentanti di associazioni e orga- nizzazioni sociali.
Inoltre, la Commissione d’in- chiesta parlamentare perma- nente, che si occupa della ge- stione e messa in sicurezza dei rifiuti nucleari sul territorio nazionale, dovrà relazionare sui depositi di Statte e del Cen- tro Itrec di Trisaia, situato a Rotondella (Matera). Dalla di- scarica di Statte vi sono ancora da rimuovere 3mila fusti a bas- sa radioattività, rispetto ai 16mila inizialmente conteggia- ti.
Il Centro Itrec, invece, situa- to a 30 chilometri da Ginosa ed a sette da Marina di Ginosa, è un autentico ‘bidone nuclea- re’. Fu costruito alla fine degli anni Sessanta come impianto di trattamento del combustibi- le del ciclo uranio-torio; oggi, deve vedersela con 64 barre ad alta radioattività provenienti dalla centrale statunitense di Elk River (Minnesota). Sono immerse in una piscina e non sono più ripartite alla volta de- gli Usa. Così come sono un pro- blema i rifiuti liquidi derivanti dal trattamento di altre 20 bar-
re, sempre di Elk River, e che ora stanno lì in fusti. Ritornan- do al Consiglio comunale mo- notematico di Ginosa, va detto che i lavori si sono distinti con politica proattiva.
Hanno preso parte i consi- glieri regionali Gianfranco Lo- pane e Marco Galante, i quali hanno sottolineato come «sia necessario agire con unione di intenti e coordinamento tra i Comuni». Tenendo presente che «la Regione Puglia si è prontamente mossa per con- trodedurre con appropriatez- za di contenuti. Allo scopo, so-
no stati posti in calendario ben otto incontri tematici».
Tra gli interventi esterni ha sollevato riflessioni quello del- la marinese Giulia Piccolo, rappresentante del Comitato idrogeologico: «Chi controlla il controllore? O meglio: chi vi- gila sulla Sogin? Il dissesto idrogeologico vale solo per noi cittadini?». Interrogativi che portano dritto all’organizza- zione complessiva di una so- cietà/comunità e che il capo- gruppo consiliare di Forza Ita- lia, Patrizia Ratti, ha elevato con «l’assenza da parte della Sogin della riconoscibilità in- ternazionale dei territori luca- ni e pugliesi. Che sono ad alta valenza ambientale, agroali- mentare di eccellenza, stori- co-archeologico, culturale e tu- ristico». Restando nel centro- destra Vito De Palma ha osser- vato come in questo momento
«debba essere la politica a dare risposte sensate, egualitarie e realmente dalla parte delle po- polazioni. Dobbiamo respinge- re con forza l’idea di coloro che ci ritengono territori-pat- tumiera».
Piccato e specialistico l’in- tervento del Delegato sindaco, archeologo Angelo Moro: «La Cnapi evidenzia la grave lacu- na di non aver tenuto conto per le aree nostrane della pro- cedura bibliografica e archivi- stica. Ineludibile per una verifi- ca preventiva dell’interesse ar- cheologico e di aggiornamen- to dei nuovi rinvenimenti». Ec- co perché per il sindaco Parisi
«diviene obbligatorio capire prima della decisione finale lo stato reale dei luoghi, attraver- so consultazioni concretamen- te democratiche». Anche il ca- pogruppo consiliare del Pd, Paolo Costantino, non si è sot- tratto dal porre in evidenza che «la Cnapi è spinosa da ma- neggiare, ma che evoca sicu- rezza per i rifiuti radioattivi, a cui va data soluzione di smalti- mento più idonea possibile».
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Il provvedimento inviato ai presidenti di regioni Puglia, Basilicata e al Governo
Dibattito allargato ai consiglieri regionali locali Unanime il coro dei contrari
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Aree idonee ai rifiuti radioattivi:
il consiglio rigetta all’unanimità la carta
Ginosa dice no alle scorie Comune denuclearizzato
Il consiglio comunale di Ginosa in modalità telematica
Si trovavano nel pub nonostante i divieti.
I carabinieri di Laterza hanno sanzionato il proprietario di un pub e i dodici clienti sorpresi nel locale in violazione delle normative anti-Covid.
Il proprietario, infatti, risponde della violazione alla limitazione delle attività dei servizi di ristorazione (in quanto, come è noto, è consentita la sola consegna a domicilio e fino alle 22 l’asporto con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze), mentre ai dodici avventori si contesta il non aver mantenuto la distanza di sicurezza.
Dopo le procedure di identificazione, sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di 400 euro a carico del titolare del pub e di complessivi 5.200 euro nei confronti dei dodici clienti.
In tredici nel pub Multato il titolare e i dodici avventori Laterza
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Per garantire la massima trasparen- za e condivisione, il liceo scientifico Salvemini di Bari ha pubblicato sui profili social una piantina dei tre pia- ni, con l’indicazione precisa della di- stribuzione delle classi e per ognu- na del numero di alunni presenti in aula o collegati da casa. La fotogra- fia è emblematica di quanto sta suc- cedendo in tutte le scuole pugliesi.
Ci sono classi integralmente in di- dattica digitale integrata a distanza, altre con 26 studenti in presenza, e in mezzo si trovano le situazioni più varie. Domani in Puglia si torna a scuola così, con un rientro differen- te classe per classe, istituto per isti- tuto. I timori dei genitori si dividono tra prudenza per i contagi e paura che le tecnologie e i collegamenti della rete non riescano a reggere la soluzione mista a scelta ideata da Mi- chele Emiliano. In settimana dovreb- bero infine essere pronti i primi team di operatori sanitari scolastici
formati dalle Asl su indicazione del- la Regione per il piano di rientro in sicurezza.
Gli ultimi dati confermano la ten- denza anticipata da Repubblica a metà settimana. Al tecnico Panetti Pitagora sarà seduto tra i banchi il 25 per cento degli studenti, al Cala- mandrei Elena Di Savoia appena il 20. In generale turni e rotazioni non saranno necessari, se non in casi spe- cifici. «Li faremo nella sede di Japi- gia, ma solo perché abbiamo i lavori al secondo piano che rendono inuti- lizzabili diversi spazi – spiega il pre- side del Calamandrei Elena Di Savo- ia, Carlo De Nitti – Devo dire che le classi hanno preferito procedere con votazione, e solitamente la mi- noranza si è adeguata alle scelte del- la maggioranza per evitare divisio- ni». Il confronto corre costante tra le chat delle famiglie e degli studen- ti. Luigi Pietrantonio, maturando del Cirillo e promotore del coordina- mento dei rappresentanti d’istituto di Bari, racconta il clima alla vigilia del ritorno tra i banchi. «In tanti ab- biamo deciso di rimanere ancora una settimana a casa per monitora- re l’andamento dei contagi, ma an- che l’organizzazione del rientro – spiega – Vogliamo capire se effettiva-
mente i trasporti funzionano, se c’è sicurezza, se si creano assembra- menti alle fermate o davanti alle scuole». A differenza della (falsa) partenza di settembre, ora la ma- scherina è obbligatoria sempre con piccola deroga solo per la merenda.
«Il timore più grande di chi resta an- cora a casa è sulla connessione Inter- net – conferma Luigi, che ha raccol- to tutte le segnalazioni dai compa- gni delle altre scuole di Bari – per- ché se tutti i docenti saranno colle- gati contemporaneamente da scuo- la, e gli studenti distribuiti tra didat- tica a distanza e presenza, il sistema potrebbe non reggere». Non tutti gli istituti, poi, hanno apparecchiature tecnologiche che permettono di se- guire da casa e da scuola in sincrono con la stessa resa. «Ci aspettiamo co- munque che entro i primi giorni del- la settimana si conoscano le inten- zioni del presidente Emiliano – con- clude Luigi a nome degli studenti ba- resi, che hanno chiesto di essere convocati per presentare le loro pro- poste – per capire se ci sarà una nuo- va ordinanza e cosa prevederà, di modo da dare il tempo alle scuole e alle famiglie di decidere e organiz- zarsi». — s.dip.
Le superiori in classe ma solo il 25 per cento:
il resto chiede la Dad
355
Gli addetti Sono gli operatori sanitari scolastici dedicati alle scuole secondo il pianoregionale: i primi dovrebbero arrivare in settimana
80%
La media La media delle famiglie che per le superiori hanno scelto la didattica a distanza fino al 6 febbraio Il ritornoDomani in Puglia si torna a scuola con un rientro differente classe per classe
La maggioranza delle famiglie applica la clausola dell’ordinanza regionale
I numeri
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Bari Cronaca
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Domenica, 31 gennaio 2021.
di Cenzio Di Zanni
La Puglia ha più di un primato in questa pandemia. Anzi, sono al- meno due. Il primo: al netto della provincia autonoma di Bolzano, la regione è la prima in Italia per il numero di persone in isolamento domiciliare ogni 100mila abitan- ti, considerando il periodo che va dal 15 marzo 2020 - sostanzialmen- te dall’inizio del primo lockdown - fino a venerdì scorso. I tecnici la chiamano “prevalenza”. Che da queste parti ha un tasso pari a 1.258 persone ogni 100mila abitan- ti. Il grafico messo nero su bianco da un gruppo di epidemiologi ita- liani spiega bene qual è l’ordine di grandezza in gioco.
Secodo primato. Se sotto la len- te d’ingrandimento degli esperti finisce il tasso di prevalenza di po- sitivi al virus - sempre sulla base di una popolazione di 100mila abi- tanti - il risultato in classifica non cambia: la Puglia si piazza sempre davanti a tutte le regioni del Pae- se, esclusa la provincia autonoma di Bolzano. Stesso periodo di rife- rimento, stessa popolazione, stes- so risultato. Questa volta il nume- ro da tenere a mente è 1.297. Tra- dotto: quasi 1.300 pugliesi ogni 100mila residenti sono stati alle prese con il virus negli ultimi die- ci mesi. Dopo la Puglia, scorrendo le colonne del grafico elaborato dai ricercatori, si incontrano la Ba- silicata e le sue 1.076 persone fini- te in isolamento. Millesettantasei persone ogni 100mila lucani presi in esame, naturalmente. L’arco di tempo è sempre lo stesso, è bene ricordarlo. Seguono il Lazio e la Campania, con 1.046 e 1.036 perso- ne costrette all’isolamento domi- ciliare. Soltanto in quinta posizio- ne (o in sesta se si considera la pro- vincia di Bolzano) salta fuori una
regione del Centronord Italia. È l’Emilia-Romagna, a quota 1.008 isolati su 100mila residenti. Il che significa che la seconda ondata ha pesato molto di più sulle regio- ni del Mezzogiorno. La riprova ar- riva cambiando una delle carte in tavola: il periodo di riferimento nell’analisi dei dati. Perché se fer- miamo il tempo a sette mesi fa - al 29 giugno 2020, dunque - la pri- ma regione per tasso di persone in isolamento tra le mura di casa, ogni 100mila residenti, è la Lom- bardia, seguita da Piemonte, Emi- lia-Romagna, Marche, Abruzzo.
La Puglia arriva più o meno a me- tà classifica dopo la Toscana. Nes- suna sopresa, però, se prendiamo tra le mani i numeri e i grafici che indicano la prevalenza di positivi su una popolazione di 100mila re- sidenti e fermiamo il tempo a fine giugno. Lombardia, Piemonte, Emilia, eccetera, l’elenco suona uguale e la Puglia occupa la tredi- cesima casella della classifica, comprese le due province autono- me del Trentino-Alto Adige.
«È bene chiarire che la preva- lenza indica il numero di casi di infezione, malattia o di isolamen- to che si verificano in un determi- nato arco di tempo», spiega uno degli addetti ai lavori al Policlini- co di Bari. Insomma, parliamo del- lo stock di casi registrati. Una foto- grafia dai contorni ben definiti.
«L’incidenza è un’altra cosa, inve- ce». È il numero di nuovi casi di in- fezione da Coronavirus che si veri- ficano in una popolazione suscet- tibile». E dunque dà l’idea di co- me si evolve il contagio, e pure della velocità con la quale si spo- sta il virus. Allora l’esercizio cam- bia. Questa volta in cima all’elen- co dei territori più colpiti ci sono le due province di Trento e Bolza- no. Ma la Puglia resta nella top ten della classifica, se come perio-
do di riferimento si considerano tutti i 10 mesi che ci siamo lasciati alle spalle a partire da metà mar- zo. Sono gli effetti della seconda ondata e dell’accelerazione che il virus ha avuto nel novembre scor- so. Non a caso il governatore Mi- chele Emiliano, poco prima che il ministero della Salute tornasse a colorare di arancione la sua regio- ne, ha detto: «Mi auguro che non diventi gialla». Una posizione con- divisa dall’epidemiologo e asses- sore regionale alla Salute, Pier Lui- gi Lopalco. Il professore l’ha riba- dito anche ieri, commentanto la classificazione della maggior par- te delle regioni in zona gialla: «In pieno inverno e con questo livello di circolazione virale, queste mi- sure non sono sufficienti. Credo che in questo momento stiamo fa- cendo un errore ad allentare la presa». E ancora: «Noi - ha rimar- cato Lopalco - abbiamo visto che le misure più restrittive hanno avuto vantaggi nel contrasto alla pandemia. Temo che l’allenta- mento possa riportarci di nuovo indietro».
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871
I nuovi casi
Ci sono 200 casi in meno rispetto al giorno prima, nonostante il maggior numero di tamponi esaminati nelle ultime 24 ore: ovvero quasi 9mila 700 test contro gli 8mila 700 tamponi di venerdì scorso
3.179
Le vittime
Sono i morti annotati da inizio emergenza compresi i 29 decessi accertati ieri, dei quali la metà è in provincia di Bari (14). L’indice di letalità si mantiene a quota 2,6 per cento per effetto del numero di nuovi contagi che si contano giorno dopo giorno
52.157
Gli attualmente positivi Continua il calo dei pugliesi ancora alle prese con il virus anche in ragione dei quasi 1.000 guariti registrati nel database della Regione ieri.
Scende anche il numero delle persone ricoverate in un reparto Covid: sono 1.552, ovvero 17 in meno rispetto al giorno prima
l’emergenza covid
In isolamento a casa:
la Puglia ha il record
“Meglio arancioni”
Il numero di persone in quarantena ogni 100mila abitanti. Gli esperti la chiamano “prevalenza”. Fa peggio solo la provincia di Bolzano
La paura di contagiarsi ha tenuto lontani i pugliesi dagli ospedali. È quanto sostiene ilil presidente dell’associazione degli ospedali pri- vati, Aiop Puglia, Potito Salatto.
«Quella paura, che del resto è com- prensibile, ha fatto in modo che in tanti di rinunciassero a controlli, vi- site, accertamenti, ricoveri. E la con- centrazione degli sforzi del servizio
sanitario nella battaglia contro il Co- vid ha prodotto una sottovalutazio- ne rispetto a patologie altrettanto gravi. E anche a sottovalutare — ra- giona Salatto — percorsi di cura e ria- bilitazione importanti, che merita- no adesso un elevatissimo impegno assistenziale, medico e sanitario».
Secondo l’Aiop pugliese, la sanità privata accreditata, come sempre, è pronta a fare la sua parte, assicu- rando il suo ruolo all’interno del ser- vizio sanitario nazionale e regiona- le. «Una funzione che intendiamo esercitare consapevoli dell’esigen- za di un rafforzamento della colla- borazione con la parte pubblica,
che è un punto necessario e indi- spensabile per l’allargamento dell’offerta di cura e di assistenza per tutti».
Salatto evidenzia anche la campa- gna vaccinale per il personale sani- tario degli ospedali privati, fra medi- ci e infermieri, prosegue. «Le no- stre strutture, dalle case di cura ai centri per la riabilitazione e fino al- le residenze sanitarie e sociosanita- rie per anziani, stanno procedendo spedite al completamento del ciclo di vaccinazione anti-Covid, confer- mandosi luoghi in cui il diritto alle cure è sempre accompagnato dalla massima sicurezza», conclude il
presidente.
Del resto, quanto agli effetti colla- terali del Covid sulle prestazioni sa- nitarie erogate in Puglia, i numeri anticipati da Repubblica sono chia- ri. Un numero su tutti: quello relati- vo agli interventi per infarto del cuore. In un anno normale, nella no- stra regione effettuano circa 5mila interventi del genere. Inceve in tut- to il 2020, fra la prima e la seconda ondata della pandemia, si stima che quegli interventi siano diminui- ti fino a toccare quota 3mila 500.
Poi c’è il calo sospetto delle diagno- si di tumori. Un altro allarme per i medici. — c.d.z
Bari Cronaca
La campagna Sono stati superati i centomila vaccinati
In Puglia è stata superata la quota dei 100mila vaccini anti Covid somministrati, per la precisione sono 100.409.
L’83,5% delle dosi complessive a disposizione (120.235) sono state già usate, la prossima settimana, tra domani e martedì, dovrebbe arrivare un’altra consegna Pfizer.
Il bollettino
Calano i contagi e adesso scendono
anche i ricoveri
Tasso isolamento domiciliare
(ogni 100.000 abitanti)0 500 1000 1500 2000 2500
Bolzano Puglia Basilicata Lazio Campania
Sardegna
Sicilia Abruzzo Veneto Umbria Marche Lombardia Calabria Trento Molise Liguria Piemonte Toscana Valle d’Aosta Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna
PUGLIA
1.258
Il caso
Gli ospedali privati: “In molti rinunciano alle cure”
Il presidente Salatto:
“La sanità accreditata come sempre è pronta
a fare la sua parte”
Lopalco difende l’attuale zona:
“Le misure più restrittive hanno
avuto vantaggi”
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