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Prot. 116887 - Relazione impatto acustico - Elaborati integrativi volontari con ripubblicazione (3988 KB)

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MODIFICA SOSTANZIALE

INTEGRAZIONI

RELAZIONE PREVISIONALE IMPATTO ACUSTICO

Data: Ottobre 2012 Cod.: 1487-02

Committente

CECCATO GIOVANNI Via dell’Economia n.10 31033 Castelfranco Veneto (TV) Tel. 0423.723339 – Fax 0423.724057

Studio Tecnico Conte & Pegorer ingegneria civile e ambientale

Via Siora Andriana del Vescovo, 7 – 31100 TREVISO e-mail [email protected]

tel. 0422.30.10.20 r.a. - fax 0422.42.13.01

Tecnico Competente in Acustica Ambientale dr. Francesco POSOCCO

VPIA

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INDICE

1 PREMESSA ... 3

2 QUADRO NORMATIVO ... 5

3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 8

3.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA ... 8

3.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE ... 8

3.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO ... 8

3.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA ... 8

4 ELABORAZIONE / VERIFICA / VALUTAZIONE ... 9

4.1 METODOLOGIA DELLA PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO ... 9

4.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI ... 10

4.3 MISURAZIONI EFFETTUATE... 10

4.4 SORGENTI CONSIDERATE ... 38

4.5 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELLIMPATTO ACUSTICO ... 41

5 VERIFICA DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 43

5.1 VERIFICA DEI LIMITI DI APPLICABILITÀ DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 43

5.2 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA) ... 43

5.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC) ... 43

6 CONCLUSIONI ... 45

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integrazioni relative alla parte impiantistica che è il seguente:

In relazione al rumore, la Valutazione Previsionale d’impatto Acustico non contiene tutti gli elementi necessari per consentire una esauriente valutazione; deve essere quindi integrata secondo le linee guida di cui alla DDG ARPAV n.3 del 20.01.2008, scaricabili dal link http://www.arpa.veneto.it/agenti_fisici/htm/rumore_ddg-3-08.asp

Inoltre, per predisporre un documento che sia conforme alle disposizioni normative vigenti:

• Devono essere esaminate e valutate con sufficiente grado di approfondimento tutte le sorgenti potenziale fonte di disagio acustico, esistenti e nuove, fisse e mobili, in modo che i livelli e le considerazioni finali siano rappresentativi della situazione di massimo impatto;

• Devono essere chiaramente indicati e sufficientemente giustificati i dati usati nel modello predittivo;

• Deve essere verificato il rispetto del valore limite di emissione in ogni punto del territorio al di fuori delle pertinenze dell’impianto;

• In relazione alle sorgenti presenti, devono essere giustificati i motivi per i quali si possono escludere le penalizzazioni previste dal D.M. 16/3/98 per la presenza di componenti tonali e/o impulsive, ricordando che la componente tonale è una caratteristica intrinseca delle sorgenti presenti.

Per la parte esistente è necessario che sia allegata la time history e per la parte previsionale deve essere allegata l’elaborazione ottenuta dal modello utilizzato. Nella VPIA deve essere considerato anche il traffico indotto, nella configurazione di progetto. Nel documento presentato si considera una attenuazione legata all’edificio: si distinguano, a tal proposito, le sorgenti che operano sotto tettoia, le sorgenti che operano all’aperto e quelle che operano in edificio, considerando tuttavia che le porte siano aperte. Si raccomanda estrema cura nell’individuare la geometria delle varie sorgenti, compreso il

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sistema di aspirazione a servizio dell’impianto di abbattimento, e nel verificare la direttività del rumore prodotto.

Nella conferenza istruttoria del 15.02.2012 la Provincia di Treviso concludeva con l’archiviazione del procedimento in corso, in considerazione degli elementi di novità sostanziali e rilevanti emersi, in attesa di una rinnovata istanza da parte della ditta.

La presente relazione, e gli elaborati allegati, rinnovano l’istanza rivedendo i contenuti di quanto presentato in data 05.12.2011 in relazione agli elementi emersi nella conferenza istruttoria del 15.02.2012.

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impianti a ciclo continuo”. Il DPCM 14.11.97 fissa i limiti massimi nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascun’area, considerando la classificazione già introdotte dal DPCM 01.03.91.

Il DPCM 14.11.97 stabilisce dei limiti assoluti d’immissione e d’emissione, i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del territorio.

In merito al campo d’applicazione del DPCM 14.11.97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:

- per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite d’immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza;

- i valori limite assoluti d’immissione e d’emissione, relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, saranno fissati con i rispettivi decreti attuativi;

- i valori limite differenziali d’immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali) e alla rumorosità prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, alle attività non connesse con esigenze produttive, commerciali e professionale e ai servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

Nel caso in cui il Comune abbia già provveduto a adottare un piano di zonizzazione acustica nel proprio territorio si applicano i valori riportati nelle seguenti tabelle.

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Classe I Aree particolarmente protette

Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II Arre destinate ad uso prevalentemente residenziale

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

Classe III Aree di tipo misto

Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV Aree di intensa attività umana

Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limita presenza di piccole industrie.

Classe V Aree prevalentemente industriale

Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI Aree esclusivamente industriale

Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Tab. 1 – Classificazione del territorio comunale (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(7)

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 3 5

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 3 5

VI Aree esclusivamente

industriale 70 70 - -

Tab. 2 – Valori limite di immissione (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A) I Aree particolarmente protette 45 35

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 50 40

III Aree di tipo misto 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50 V Aree prevalentemente industriale 65 55 VI Aree esclusivamente industriale 65 65

Tab. 3 – Valori limite di emissione (DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A) I Aree particolarmente protette 47 37

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 52 42

III Aree di tipo misto 57 47

IV Aree di intensa attività umana 62 52 V Aree prevalentemente industriale 67 57 VI Aree esclusivamente industriale 70 70

Tab. 4 – Valori di qualità (DPCM 14.11.97)

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

3.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

L’impianto di recupero rifiuti oggetto della seguente relazione è ubicato in comune di Castelfranco Veneto, in Via dell’Economia n. 10.

Nelle aree immediatamente adiacenti all’area d’intervento, non si riscontrano la presenza di edifici residenziali sensibili, ma di:

− In direzione Est, Sud e Ovest si riscontra la presenza esclusiva di attività industriali operanti nei settori del manifatturiero le quali non si ritiene possano essere potenzialmente disturbate dalla rumorosità emessa dalla ditta CECCATO RECYCLING. Inoltre ad Ovest sono presenti anche dei terreni adibiti a coltivazione agricola ed un edificio residenziale;

− In direzione Nord si ha circa a 200 metri il passaggio della strada regionale SR53 oltre la quale si riscontrano, principalmente terreni adibiti a coltivazione agricola. In tale direzione, oltre la strada regionale, sono presenti anche degli edifici residenziali.

3.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE

L’impianto di recupero è individuato nel Catasto terreni come segue:

− Comune di Castelfranco Veneto

− Foglio 6

− Mappali n. 1260p. - 1266

3.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO

In base allo strumento urbanistico (Piano Regolatore Generale) del Comune di Castelfranco Veneto, l’intero insediamento si trova in Zona Territoriale Omogenea D1.1 –

“Attrezzature economiche varie di completamento”.

3.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Castelfranco Veneto è dotato del Piano di classificazione acustica in adempimento alle prescrizioni dell’art 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, Legge quadro

(9)

Braunstein-Berndt GmbH di Waiblingen (Germania) e distribuito in Italia dalla ditta SPECTRA s.r.l. di Arcore (MI).

SoundPLAN è un programma applicativo per il calcolo dell’inquinamento acustico che contiene sia gli standard di emissione sonora sia gli algoritmi per la propagazione e permette il calcolo in accordo con gli specifici standard di molti paesi e la modellizzazione simultanea delle sorgenti di rumore da origine industriale, stradale, ferroviaria ecc…

Nella specifica applicazione è stato adottato il seguente standard:

ISO 9613 Parte 2 (alias VDI 2714/VDI 2720) per il calcolo della propagazione del rumore.

Si rimanda alla documentazione tecnica specifica contenuta nello standard citato e al manuale utente di SoundPLAN 6.5 per una descrizione in dettaglio degli algoritmi e dei dati di input e di output.

In particolare occorre ricordare che il programma utilizza un modello di calcolo che tiene conto della correzione per fattori meteorologici: in particolare la velocità e la direzione del vento e l’altezza dell’inversione termica.

Il fattore di correzione meteorologico assume che il rumore viaggi su un percorso curvo, invece che rettilineo, fra la sorgente e il ricettore; ciò è dovuto al fatto che con il decremento della pressione atmosferica conseguente all’incremento della quota, parte del rumore inviato verso il cielo viene curvato/inviato verso terra. Tale effetto è incrementato da condizioni di inversione termica a basse quote e quando il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente. La norma VDI 2714 considera un raggio di arco di 5500 metri per il percorso curvo dei raggi sonori che producono questo effetto, con conseguente incremento del rumore immesso presso il ricettore.

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Da quanto esposto è quindi possibile affermare che gli standard tengono conto anche della direzione del vento, oltre che dell’inversione termica, e che, considerando la condizione in cui il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente, possono ritenersi delle

“worst condition” (condizioni peggiori) e quindi particolarmente conservative nelle stime delle immissioni.

4.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI

Per l’analisi dell’impatto acustico è stata scelta un’area, all’interno della quale sono stati individuati gli insediamenti abitativi denominati “ricettori”.

Il modello matematico del software ha permesso il calcolo dei livelli equidistanti prodotti dalle sorgenti considerate, su un numero di punti identificati e fatti corrispondere alle abitazioni più vicine alle zone potenzialmente sensibili e ad alcuni punti del confine di proprietà, chiamati ricettori. Si è scelto di posizionare i ricettori presso i siti maggiormente sensibili e rappresentativi di dove risiede la popolazione e lungo il confine della proprietà dell’attività.

In allegato è riportata una planimetria con identificati i ricettori che saranno in seguito oggetto della stima del rumore per valutare l’impatto acustico presso gli stessi.

4.3 MISURAZIONI EFFETTUATE

I livelli ottenuti dal modello di calcolo sono riferiti al periodo di riferimento diurno. I livelli stimati sono calcolati come valori indotti dai mezzi presenti nell’impianto i cui valori sono stati calcolati in base alle seguenti misure:

Postazione n. 01: Impianto di Triturazione e Granulazione; d = 1 m dal nastro trasportatore; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 9.26.11 Fine Misura 9.27.45 Durata 0.01.35

L A

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C’è una Componente tonale a 200 Hz, per cui il Leq andrebbe corretto di Kt = 3 dB, ma in una misura fatta al confine di proprietà ( vedi in seguito) la componente tonale non è più presente, probabilmente per il contributo di altre sorgenti sonore che appiattiscono lo spettro.

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Non ci sono componenti impulsive.

Postazione n. 02: Trituratore da acquistare ( è stato installato temporaneamente per eseguire le misure); postazione presso i comandi; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 9.33.40 Fine Misura 9.35.50 Durata 0.02.10

L A

Leq 97,7 95,8

Ln10.0 102 100

Ln50.0 96 93

Ln90.0 87 84

Ln95.0 84 82

Ln99.0 80 76

(13)

Non ci sono componenti tonali (o meglio, ce n’è una a 20 Hz, ma non tocca la isofonica superiore per cui non c’è la penalizzazione dei 3 dB).

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Ci sono componenti impulsive, 3 in un minuto, per cui bisogna applicare la correzione Ki = 3 dB.

Postazione n. 03: Compressore; postazione a d = 1 m; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 9.39.03 Fine Misura 9.40.43 Durata 0.01.40

L A

Leq 75 66,5

Ln10.0 76 68

Ln50.0 75 65

Ln90.0 74 64

Ln95.0 74 63

Ln99.0 73 63

(15)

Non ci sono componenti tonali.

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Ci sono componenti impulsive, 3 ogni minuto; andrebbe applicata la correzione Ki = 3 dB, ma in una misura fatta a confine ( vedi in seguito) la componente impulsiva non è più presente.

Postazione n. 04: Aspiratore; postazione al confine di proprietà; h = 1.6 m

Inizio Misura 24/11/2011 - 10.08.44 Fine Misura 10.10.54 Durata 0.02.10

L A

Leq 79,3 63,4

Ln10.0 82 65

Ln50.0 75 63

Ln90.0 70 62

Ln95.0 69 61

Ln99.0 69 60

(17)

C’è una componente tonale a 400 Hz; va applicata la correzione Kt = 3 dB.

Postazione n. 05: Sega circolare; postazione a d = 1 m; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 9.45.02 Fine Misura 9.45.53 Durata 0.00.51

L A

Leq 94,7 94,7

Ln10.0 98 98

Ln50.0 93 93

Ln90.0 92 91

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Ln95.0 91 91

Ln99.0 91 90

Non ci sono componenti tonali.

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Ci sono numerose componenti impulsive.

Postazione n. 06: Caricatore semovente SOLMEC; postazione a d = 5 m; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 10.50.27 Fine Misura 10.51.57 Durata 0.01.31

L A

Leq 88 83,7

Ln10.0 89 85

Ln50.0 88 84

Ln90.0 87 81

Ln95.0 86 81

Ln99.0 83 75

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C’è una componente tonale a 80 Hz, ma non tocca la isofonica maggiore, per cui non è prevista la correzione Kt = 3 dB.

Il manuale del caricatore semovente SOLMEC riporta come Potenza sonora il valore Lw = 107.0 dB. Il calcolo della Potenza sonora in base al valore misurato ricava il valore Lw = 106.0 dB, quindi in ottima approssimazione.

Lw = Leq(A) + 20log(d) + 8 = 83,7 + 20log(5) + 8 = 106 dB

(21)

Ln50.0 74 71

Ln90.0 71 67

Ln95.0 70 66

Ln99.0 67 63

Postazione n. 08: Pressa per carta; postazione a d = 2 m dal motore e 5 m dal muro;

h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 11.02.55 Fine Misura 11.04.37 Durata 0.01.42

L A

Leq 95,5 93

Ln10.0 98 96

Ln50.0 95 93

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Ln90.0 86 80

Ln95.0 83 79

Ln99.0 82 78

Non ci sono componenti tonali.

(23)

Non ci sono componenti impulsive.

Postazione n. 09: Pressa per carta; postazione a d = 1 m dall’inizio di caricamento della Pressa per carta e a 10 m dal Caricatore semovente TABARELLI; h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 10.57.49 Fine Misura 10.59.30 Durata 0.01.41

L A

Leq 87,2 84,6

Ln10.0 89 87

Ln50.0 87 85

Ln90.0 83 78

Ln95.0 83 77

Ln99.0 81 76

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Non ci sono componenti tonali.

Postazione n. 10: Postazione sotto gli archi, al limite del capannone con la Pressa per carta, Caricatore semovente TABARELLI e Muletti in azione (a circa 20 m dal caricatore); h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 11.09.20 Fine Misura 11.14.20 Durata 0.05.01

L A

Leq 86,5 81,7

(25)

Postazione n. 11: Pressa per plastica; postazione presso i comandi della Pressa per plastica a d = 4 m dal muro laterale di confine proprietà (con ditta autotrasporti); h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 11.17.10 Fine Misura 11.19.00 Durata 0.01.51

L A

Leq 89,9 86

Ln10.0 92 88

Ln50.0 89 86

Ln90.0 87 83

Ln95.0 85 81

Ln99.0 83 80

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C’è componente tonale a 63 Hz, ma non si applica Kt = 3 dB perché non è sulla isofonica maggiore.

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Non ci sono componenti impulsive.

Postazione n. 12: Postazione a confine di proprietà, davanti al portone aperto (d = 17m), senza il nuovo Trituratore e la Sega circolare, h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 10.09.29 Fine Misura 10.24.29 Durata 0.15.01

L A

Leq 70,7 55,2

Ln10.0 74 57

Ln50.0 68 54

Ln90.0 66 53

Ln95.0 65 52

Ln99.0 64 51

(28)

C

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C’è componente tonale a 20 Hz, ma non si applica Kt = 3 dB perché non è sull’isofonica maggiore.

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Ln10.0 76 68

Ln50.0 72 65

Ln90.0 69 62

Ln95.0 68 61

Ln99.0 67 57

Il valore trovato di 66.9 dB ( arrotondato a 67 dB) è dovuto a:

− 55.2 dB di cui alla misura precedente;

− 63.7 dB dovuti alla sega circolare, usata per l’occasione a 18 m dalla postazione fonometrica

( Lsega = 94.7 – 20 Log 18 = 94.7 –31 = 63.7 dB);

− 62.8 dB dovuti al trituratore posto a 45 m dalla postazione fonometrica ( Ltrit. = 95.8 – 20 Log 45 = 95.8 – 33= 62.8 dB).

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Infatti, arrotondando al mezzo dB più vicino, otteniamo :

Ltot = 10 Log ( 10 5.5 + 10 6.3 + 10 6.4 ) = 66.8 dB che arrotondato dà 67 dB, come quello misurato.

La sega circolare viene utilizzata molto raramente ( meno di una decina di volte all’anno), ma deve essere utilizzata in altra posizione, dentro al capannone e in posizione angolata rispetto al portone.

Rispettando queste prescrizioni e vista l’eccezionalità del suo utilizzo, il contributo della sega circolare al livello sonoro emesso diventa trascurabile.

L’emissione del trituratore va penalizzata di 3 dB per la presenza di componenti impulsive, di modo che avremo a confine:

L = 10 Log ( 10 5.5 + 10 6.6 ) = 66.3 dB arrotondati a 66.5 dB.

Rapportando il livello di 66.5 dB ( al massimo per 10 ore) al tempo di riferimento diurno ( 16 ore) otteniamo che il livello di emissione al confine risulta pari a 64,5 dB, ovvero entro i limiti.

Postazione n. 14: Postazione al confine Est; funzionano l’Impianto di triturazione e Granulazione, l’Aspiratore, i Muletti e la sega circolare (in cortile, fuori dal portone, a 18 m dalle Postazioni 12 e 13, a confine con la pista ciclabile; evento eccezionale);

h = 1.6 m

Inizio Misura 10/11/2011 - 10.28.51 Fine Misura 10.43.52 Durata 0.15.01

L A

Leq 67,3 62,6

Ln10.0 67 56

Ln50.0 64 53

Ln90.0 61 51

(31)

Mascherando il passaggio di un treno, il Leq si riduce a 53.5 dB invece di 62.6 dB.

Oltre a ciò, il contributo al livello misurato è imputabile quasi totalmente all’uso della sega circolare che, come già affermato più volte, è un evento eccezionale. Togliendola il Leq si riduce a circa 50 dB.

Postazione n. 15: Postazione presso il cancello del lato Sud, a pochi metri dal ciglio di Via dell’Economia; h = 1.6 m

Inizio Misura 16/11/2011 - 10.35.05 Fine Misura 10.45.05 Durata 0.10.01

L A

Leq 74,4 55

Ln10.0 77 56

Ln50.0 72 50

Ln90.0 67 47

Ln95.0 66 46

Ln99.0 64 45

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Postazione n. 16: Postazione nel cortile della ditta vicina, a d = 2 m dal muro divisorio, in vicinanza della Pressa per plastica; h = 1.6 m

Inizio Misura 16/11/2011 - 11.00.25 Fine Misura 11.07.32 Durata 0.07.07

L A

Leq 73,8 64,4

Ln10.0 76 67

Ln50.0 73 64

Ln90.0 68 59

Ln95.0 68 58

Ln99.0 67 58

(33)

Non ci sono componenti tonali.

(34)

C

CEECCCCAATTOO RREECCYYCCLLIINNGG RRELELAAZZIIOONNEE PPRREEVVIISSIIOONNAALLEE IIMPMPAATTTTOO AACUCUSSTTIICCOO

Non ci sono componenti impulsive.

Postazione n. 17: Postazione nella pista ciclabile, davanti alla Pressa per plastica; d

= 2 m; h = 1.6 m

Inizio Misura 16/11/2011 - 10.51.09 Fine Misura 10.57.50 Durata 0.06.41

L A

Leq 74,7 64,8

Ln10.0 77 68

Ln50.0 73 64

Ln90.0 70 60

Ln95.0 69 60

Ln99.0 68 59

(35)

Tenendo presente che le macchine funzionano al massimo per 10 ore/giorno, il livello di emissione delle due ultime misure va abbassato di 2 dB, e quindi rientra ciascuno regolarmente entro i limiti.

Postazione n. 18: Postazione lungo la rete della pista ciclabile, sulla congiungente tra la Pressa per plastica e le abitazioni più vicine, a pochi metri dal rudere; h = 1.6 m

Inizio Misura 16/11/2011 - 11.11.04 Fine Misura 11.13.14 Durata 0.02.11

L A

Leq 69,7 56,9

Ln10.0 72 59

Ln50.0 69 57

Ln90.0 67 54

Ln95.0 66 54

Ln99.0 65 53

(36)

C

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Postazione n. 19: Postazione sul ciglio di Via dell’Economia, di fianco al cancello della ditta; h = 1.6 m

Inizio Misura 24/11/2011 - 10.16.29 Fine Misura 10.21.35 Durata 0.05.06

L A

Leq 78,4 62,1

Ln10.0 81 63

Ln50.0 86 58

Ln90.0 71 54

Ln95.0 71 54

Ln99.0 69 53

(37)

Non ci sono componenti tonali.

(38)

C

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4.4 SORGENTI CONSIDERATE

In base alle misure effettuate ed a numerosi sopralluoghi sono state trovate 17 sorgenti che recano disturbo all’interno dell’area dell’impianto. È stata poi aggiunta una diciottesima sorgente nel piazzale tra il capannone A e il Capannone B; questa sorgente è un trituratore che verrà noleggiato solo in alcune occasioni e posizionato in varie postazioni (è stata indicata la postazione più impattante, cioè quella all’esterno dei capannoni).

Le sorgenti in particolare sono le seguenti (si veda l’allegato VPIA.3 – SDP ubicazioni sorgenti per vedere l’esatta ubicazione delle sorgenti; si precisa inoltre che la sorgente S7 è stata misurata nella postazione attuale che è diversa rispetto a quella di progetto):

SORGENTI Ubicazione sorgenti Lw dB

Periodo di funzionamento

Tipo di sorgente Impianto di triturazione

e granulazione (S1) Al centro del capannone B 97 Diurno Puntiforme Nuovo trituratore (S2) Al centro del capannone B 114 Diurno Puntiforme

Compressore (S3) All’interno del capannone B 74,5 Diurno Puntiforme Camino impianto di

aspirazione (S4)

Angolo Nord-Ovest

capannone B 96 Diurno Puntiforme

SDF:fuori portone capannone B Sega circolare (S5)

SDP: Angolo interno Sud- Est capannone B

106 Diurno Puntiforme

Caricatore semovente SOLMEC (S6)

Sotto la nuova parte del

capannone A 107 Diurno Puntiforme

Separatore rifiuti (S7) Sotto la nuova parte del

capannone A 94 Diurno Puntiforme

Pressa per carta (S8) Nord-Ovest vecchio

capannone A 107 Diurno Puntiforme

Caricatore semovente TABARELLI (S9)

Sotto capannone A, vicino

alla pressa per carta 103 Diurno Puntiforme Pressa per plastica Sotto tettoia a Nord-Ovest

101,5 Diurno Puntiforme

(39)

Muletto 4 (S16) Nord-Ovest piazzale

capannone A 90 Diurno Puntiforme

Muletto 5 (S17) Sud-Est piazzale

capannone A 90 Diurno Puntiforme

Trituratore dislocato

Thor WD 28020 (S18) Piazzale Capannone A 97 Diurno Puntiforme Tab. 5 – Sorgenti di rumore usate nel calcolo della previsione

Per questi mezzi si è tenuto conto anche del tempo di utilizzo di ognuno di essi, che in base a delle verifiche risulta essere di 10 ore per la maggior parte dei macchinari (dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00) ad eccezione degli autocarri in entrata ed uscita il cui tempo di utilizzo risulta essere di 5 ore (sono stati considerati circa 10 minuti di permanenza nell’impianto per ognuno dei 30 camion previsti, per un risultato di 300 minuti totali), del compressore che in media funziona per un ora al giorno e della sega circolare che viene utilizzata molto raramente (meno di una decina di volte all’anno) a cui è stato attribuito un tempo di utilizzo pari a pochi minuti al giorno.

Il modello di calcolo tiene conto del rumore residuo nella situazione attuale, che è rappresentato dai rilievi del clima acustico dell’area circostante. Clima indotto dai mezzi lungo le infrastrutture stradali e ferroviarie e dalle attività presenti nel territorio.

In questa situazione non è stato possibile misurare il rumore residuo dell’area attorno alla ditta CECCATO RECYCLING per questo è stato deciso di attribuire alle sorgenti un valore ricavato dalle misure effettuate, che tiene conto, oltre ai vari mezzi presenti nella ditta, anche del contributo del rumore residuo presente nella zona. L’unica sorgente estranea alla ditta CECCATO RECYCLING che è stata considerata è la Strada Regionale 53 a cui è stato attribuito un valore di 67 dB a 30 metri dall’asse della strada; valore ricavato dal

(40)

C

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Piano Regionale dei Trasporti della Regione Veneto, dal D.P.R. 30/03/2004 n. 142 e dal D.G.R.V. 4913/93.

Visto che non è stato possibile misurare i valori effettivi delle sorgenti non influenzati dal rumore residuo non è stato possibile verificare il rispetto dei valori di emissione.

Considerando che il rispetto di questi limiti era una delle richieste effettuate per questa relazione si è deciso di dimostrare innanzitutto il rispetto dei limite di immissione ai confini di proprietà (per la classe V dell’area in questione il valore è pari a 70dB(A)), per poi dimostrare che i valori di immissione calcolati a confine sono cosi bassi da essere al di sotto del valore di 65 dB(A), valore limite di emissione per le zone V, e per questo considerando che i valori di emissione sono più bassi rispetto al valori di immissione il rispetto del limite è consequenziale.

Per rispettare questi limiti però si è dovuto modificare la postazione di due elementi, che sono la sega circolare e il camino dell’impianto di aspirazione.

Per quanto riguarda la sega circolare, deve essere posta all’interno del capannone, mentre il camino deve essere parallelo alla (vedi immagine seguente).

Figura 1:Situazione di progetto

Cosi facendo il livello a confine rispetta i limiti di zona (si veda le misure effettuate nella Postazione n. 04).

(41)

specifica e del rumore residuo (compresa la SR53).

Ricettori

Livello sonoro previsto

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di Zona diurno

Rispetto del limite diurno

P01 63,0 V 70 SI

P02 57,5 V 70 SI

P03 51,5 V 70 SI

P04 59,0 V 70 SI

P05 50,0 V 70 SI

P06 65,0 V 70 SI

R01 49,5 V 70 SI

R02 50,5 V 70 SI

R03 50,0 V 70 SI

R04 69,0* III 60 NO

R05 66,5* III 60 NO

*Per quanto riguarda i valori contrassegnati dal doppio asterisco, si precisa che tali livelli sono generati esclusivamente dal traffico veicolare, non di pertinenza della ditta CECCATO RECYCLING, e pertanto non saranno conteggiati ai fini del rispetto dei limiti acustici di zona.

(42)

C

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Valori di immissione

Considerando la concomitanza di funzionamento di tutti i mezzi della sorgente specifica e del rumore residuo (esclusa la SR53).

Ricettori

Livello sonoro previsto

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di Zona diurno

Rispetto del limite diurno

P01 62,5 V 70 SI

P02 48,0 V 70 SI

P03 46,5 V 70 SI

P04 59,0 V 70 SI

P05 49,0 V 70 SI

P06 65,0 V 70 SI

R01 47,0 V 70 SI

R02 47,5 V 70 SI

R03 46,5 V 70 SI

R04 39,5 III 60 SI

R05 44,0 III 60 SI

(43)

5.2 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA)

Nella condizione a finestre aperte (art. 4 DPCM 14/11/97), in base a numerose prove eseguite “in opera”, il livello di pressione acustica prodotto da una o più sorgenti acustiche, se misurato all’interno di un ambiente abitativo, risulta mediamente più basso di 3 dB rispetto al livello rilevabile in facciata.

Tale decremento o attenuazione del fabbricato viene sinteticamente chiamato coefficiente

“Att.FFA” ed è uguale a 3 dB.

Pertanto, i valori attesi in facciata sono diminuiti di 3 dB per l’attenuazione dovuta alle strutture perimetrali del fabbricato.

Verifica condizioni a finestre aperte nel periodo diurno

Ricettori

Livello in facciata finestre aperte

Valore attenuazione Att.FFA

Limite applicabilità

criterio differenziale Applicabilità del criterio

dB(A) - 3 dB dB/A)

R01 49,5 46,5 50 Criterio non applic.

R02 50,5 47,5 50 Criterio non applic.

R03 50,0 47,0 50 Criterio non applic.

R04 69,0 66,0 50 Criterio applicabile

R05 66,5 63,5 50 Criterio applicabile

5.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC)

In base ai dati bibliografici disponibili ed alle schede tecniche prodotte dai costruttori di vetri si può affermare che un normale serramento per le abitazioni civili possiede un Rw di almeno 20 dB.

(44)

C

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Tale decremento o attenuazione dei serramenti viene sinteticamente chiamato coefficiente

“Att.FFC” ed è uguale a 20 dB.

Pertanto, i valori attesi in facciata sono diminuiti di 20 dB per l’attenuazione dovuta ai serramenti.

Verifica condizioni a finestre chiuse nel periodo diurno

Ricettori

Livello in facciata finestre aperte

Valore attenuazione Att.FFC

Limite applicabilità

criterio differenziale Applicabilità del criterio

dB(A) - 20 dB dB/A)

R01 49,5 29,5 35 Criterio non applic.

R02 50,5 30,5 35 Criterio non applic.

R03 50,0 30,0 35 Criterio non applic.

R04 69,0 49,0 35 Criterio applicabile

R05 66,5 46,5 35 Criterio applicabile

Come si può notare dalle tabelle sopra, gli unici ricettori su cui è applicabile il criterio differenziale sono i ricettori R04 e R05 che sono attribuiti alle due abitazioni situate dopo la Strada Regionale 53. Si è potuto notare però, dai risultati prodotti dal programma che questi due ricettori sono esclusivamente influenzati dalla strada regionale, quindi si ritiene non necessario l’applicazione del criterio differenziale su questi due ricettori.

(45)

all’applicazione e alla verifica del criterio differenziale ai valori al di sopra del valore 50 dB(A), che ha dimostrato che i valori sono esclusivamente influenzati dal traffico veicolare

− Infine, si ricorda che gli standard utilizzati dal modello Soundplan 6.5 utilizzano un fattore correttivo per tener conto degli effetti meteorologici. Le condizioni simulate prevedono che il ricettore risulti sempre sottovento rispetto alla sorgente e quindi possono considerarsi delle “worst condition” (peggiori condizioni).

La presente valutazione è valida nelle condizioni definite ai precedenti punti.

Qualsiasi variazione sostanziale dovuta a installazioni non a regola d’arte, a scelta di macchine/impianti di caratteristiche costruttive, di esercizio diverse da quando specificato, necessita di una revisione della valutazione di impatto acustico.

Treviso, Ottobre 2012 Dott. Francesco Posocco

Allegati:

− ALL VPIA.1 – Attestato di tecnico competente

− ALL VPIA.2 - Individuazione ricettori + classificazione acustica

− ALL VPIA.3 – SDP ubicazione sorgenti

(46)

VPIA.1

A

TTESTATO DI TECNICO COMPETENTE

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(48)
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Riferimenti

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