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Prot. 116887 - Relazione tecnica - Elaborati integrativi volontari con ripubblicazione (13838 KB)

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(1)

Regione Veneto Provincia di Treviso

Comune di Castelfranco Veneto

IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI MODIFICA SOSTANZIALE

INTEGRAZIONI

RELAZIONE TECNICA INTEGRATIVA

Data: ottobre 2012 Cod.: 1487

Committente

CECCATO GIOVANNI Via dell’Economia n.10 31033 Castelfranco Veneto (TV) Tel. 0423.723338 – Fax 0423.724057

Studio Tecnico Conte & Pegorer ingegneria civile e ambientale

Via Siora Andriana del Vescovo, 7 – 31100 TREVISO e-mail: contepegorer@libero.it

tel. 0422.30.10.20 r.a. - fax 0422.42.13.01

(2)

INDICE

1  PREMESSA ... 4 

2  MODIFICHE ... 5 

2.1  CAPACITÀ PRODUTTIVA ... 5 

2.2  RIFIUTI GESTITI DALLIMPIANTO ... 6 

2.3  GESTIONE DELLIMPIANTO ... 15 

3  RICHIESTE INTEGRAZIONI DELLA SOTTOCOMMISSIONE VIA (INCONTRO ISTRUTTORIO DEL 03.08.2011) ... 16 

3.1  GENERALE ... 16 

3.1.1  Valutazione degli impatti stato di fatto – stato di progetto ... 16 

3.1.1.1  ATMOSFERA: ARIA ... 16 

3.1.1.1.1  Inquadramento ... 16 

3.1.1.1.2  Analisi degli impatti ... 17 

Stato di fatto ... 17

Stato di progetto ... 18

3.1.1.2  ATMOSFERA: CLIMA ... 18 

3.1.1.2.1  Inquadramento ... 18 

3.1.1.3  Analisi degli impatti ... 19 

3.1.1.4  AMBIENTE IDRICO: ACQUE SUPERFICIALI ... 19 

3.1.1.4.1  Inquadramento ... 19 

3.1.1.4.2  Analisi degli impatti ... 19 

Stato di fatto ... 19

Stato di progetto ... 19

3.1.1.5  AMBIENTE IDRICO: ACQUE SOTTERRANEE ... 20 

3.1.1.5.1  Inquadramento ... 20 

3.1.1.5.2  Analisi degli impatti ... 20 

Stato di fatto ... 20

Stato di progetto ... 20

3.1.1.6  LITOSFERA: SUOLO ... 21 

3.1.1.6.1  Inquadramento ... 21 

3.1.1.6.2  Analisi degli impatti ... 21 

3.1.1.7  LITOSFERA: SOTTOSUOLO ... 21 

3.1.1.7.1  Inquadramento ... 21 

3.1.1.7.2  Analisi degli impatti ... 22 

Stato di fatto ... 22

Stato di progetto ... 22

3.1.1.8  AMBIENTE FISICO: RUMORE E VIBRAZIONI ... 22 

3.1.1.8.1  Inquadramento ... 22 

3.1.1.8.2  Analisi degli impatti ... 23 

3.1.1.9  AMBIENTE FISICO: RADIAZIONI NON IONIZZANTI E RADIAZIONI IONIZZANTI ... 23 

3.1.1.9.1  Inquadramento ... 23 

3.1.1.9.2  Analisi degli impatti ... 23 

3.1.1.10 BIOSFERA: FLORA E VEGETAZIONE ... 24 

3.1.1.10.1  Inquadramento ... 24 

3.1.1.10.2  Analisi degli impatti ... 24 

3.1.1.11 BIOSFERA: FAUNA ... 24 

3.1.1.11.1  Inquadramento ... 24 

3.1.1.11.2  Analisi degli impatti ... 24 

Stato di fatto ... 24

Stato di progetto ... 25

3.1.1.12 BIOSFERA: ECOSISTEMI ... 25 

3.1.1.12.1  Inquadramento ... 25 

3.1.1.13 Analisi degli impatti ... 26 

Stato di fatto ... 26

Stato di progetto ... 26

3.1.1.14 AMBIENTE UMANO: SALUTE E BENESSERE ... 26 

3.1.1.14.1  Inquadramento ... 26 

3.1.1.14.2  Analisi degli impatti ... 27 

3.1.1.15 AMBIENTE UMANO: PAESAGGIO ... 27 

3.1.1.15.1  Inquadramento ... 27 

3.1.1.15.2  Analisi degli impatti ... 27 

3.1.1.16 AMBIENTE UMANO: BENI CULTURALI ... 28 

3.1.1.16.1  Inquadramento ... 28 

3.1.1.16.2  Analisi degli impatti ... 28 

3.1.1.17 AMBIENTE UMANO: ASSETTO TERRITORIALE - INSEDIAMENTI UMANI ... 28 

3.1.1.17.1  Inquadramento ... 28 

3.1.1.17.2  Analisi degli impatti ... 29 

3.1.2  Vincolo ferroviario e dell’elettrodotto ... 29 

3.1.2.1  Vincolo ferroviario ... 29 

3.1.2.2  Vincolo dell’elettrodotto ... 31 

   

(3)

3.2  ACQUE ... 33 

3.2.1  Vulnerabilità intrinseca del sito ... 33 

3.2.1.1  Determinazione della vulnerabilità locale dell’acquifero ... 36 

3.2.1.2  Risultato della valutazione della vulnerabilità locale ... 42 

3.2.2  Sostanze inquinanti presenti nei rifiuti ... 45 

3.2.3  Caratteristiche delle strutture e gestione delle acque ... 46 

3.2.3.1  Stato attuale ... 46 

3.2.3.2  Gestione delle acque meteoriche ... 48 

3.2.3.3  Stato di progetto ... 50 

3.2.3.4  Gestione delle acque meteoriche ... 53 

3.2.3.5  Verifica adempimento all’Art.39 del P.T.A. ... 54 

3.2.4  Impianti di distribuzione carburante ... 62 

3.3  RIFIUTI DI PRE-CONSUMO ... 63 

3.4  ARIA ... 63 

3.4.1  Emissioni diffuse ... 63 

4  RICHIESTE INTEGRAZIONI RELATIVE ALLA PARTE IMPIANTISTICA (INCONTRO ISTRUTTORIO DEL 03.08.2011) ... 65 

4.1  VALUTAZIONE PREVISIONALE D’IMPATTO ACUSTICO ... 65 

4.2  CAMPI ELETTROMAGNETICI ... 66 

4.3  ASPETTI IGIENICO SANITARI ... 67 

4.4  MODIFICHE SOSTANZIALI DELLIMPIANTO DI GESTIONE DEI RIFIUTI ... 67 

4.4.1  Trasmissione del progetto ... 67 

4.4.2  Planimetria generale-stato di progetto ... 67 

4.4.3  CER 020103 “scarti di tessuti vegetali” ... 68 

4.4.4  Area in ampliamento ... 68 

4.4.5  Riduzione volumetrica dei rifiuti tessili e area N2 ... 69 

4.4.6  Modalità di stoccaggio e gestione dei rifiuti polverulenti ... 70 

4.4.7  Gestione nuovi CER ... 70 

4.4.8  Gestione rifiuti plastici ... 71 

4.4.9  Piano di Gestione Operativa ... 72 

4.4.10 Potenzialità delle linee impiantistiche ... 73 

4.4.11 Sola messa in riserva ... 74 

4.4.12 Aree scoperte e gestione delle acque ... 74 

5  INTEGRAZIONI RICHIESTE IN SEDE DI INCONTRO ISTRUTTORIO DEL 15.02.2012 ... 76 

5.1  GESTIONE DELLE ACQUE ... 76 

5.2  RIFIUTI STOCCATI NEL PIAZZALE RIFIUTI A MATRICE VETROSA ... 77 

5.3  ACQUE DI SECONDA PIOGGIA ... 79 

5.4  PREVENZIONE RISCHIO INCENDIO ... 80 

5.5  GESTIONE DEI RIFIUTI NEL CAPANNONE ATRITURAZIONE DEI RIFIUTI ... 82 

5.6  GESTIONE DEL C.E.R.170904 ... 87 

5.7  OPERAZIONE R12 ... 88 

5.8  POTENZIALITÀ DELLA LINEA DELLA PLASTICA ... 92 

5.9  M.P.S. DELLA PLASTICA ... 92 

5.10 NATURA DEL C.E.R.170604 ... 93 

5.11 FASCIA DI RISPETTO DELLELETTRODOTTO ... 94 

5.12 MURO DI CONFINE LATO FERROVIA ... 95 

(4)

1 PREMESSA

Con comunicazione del 17.06.2011 (prot. prov. 63909 del 20.06.2011) è stata prodotta alla Provincia di Treviso la domanda congiunta di VIA e approvazione relativa alla modifica sostanziale dell’impianto di recupero di rifiuti non pericolosi della Ditta CECCATO GIOVANNI ubicato in Via dell’Economia n.10 in Comune di Castelfranco Veneto (TV).

La Provincia di Treviso, con comunicazione in data 06.09.2011, prot. n. 91769, ha avanzato la richiesta di integrazioni in seguito all’incontro istruttorio svoltosi in data 03.08.2011.

Le integrazioni prodotte in data 05.12.2011 (prot. prov. 127209 del 06.12.2011) introducevano alcune modifiche che non mutavano sostanzialmente le caratteristiche dell’impianto.

Nella conferenza istruttoria del 15.02.2012 la Provincia di Treviso concludeva con l’archiviazione del procedimento in corso, in considerazione degli elementi di novità sostanziali e rilevanti emersi, in attesa di una rinnovata istanza da parte della ditta.

La presente relazione, e gli elaborati allegati, rinnovano l’istanza rivedendo i contenuti di quanto presentato in data 05.12.2011 in relazione agli elementi emersi nella conferenza istruttoria del 15.02.2012.

Di seguito, sono, quindi, esposte le modifiche non sostanziali, in ottemperanza della programmazione aziendale, le richieste d’integrazioni del 06.09.2011 e la revisione effettuata in base ai punti riportati nel verbale della conferenza istruttoria del 15.02.2012.

(5)

2 MODIFICHE

2.1 CAPACITÀ PRODUTTIVA

La gestione dei rifiuti richiede di variare la capacità produttiva come riportato nello schema seguente:

u.m. Impianto autorizzato

Progetto

presentato Nuova proposta

Differanza Progetto - Nuova

proposta Stoccaggio di messa in risera

di rifiuti (R13) finalizzato al recupero in loco

t/a 27.822 88.660 96.720 8.060

Stoccaggio di sola messa in

risera di rifiuti (R13) t/a 2.178 3.359 3.359 0

Totale rifiuti conferibili presso

l'impianto. t/a 30.000 92.019 100.079 8.060

Giorni lavorativi anno g 279 275 300 25

Potenzialità massima

giornaliera di recupero t/g 99,7 322,4 322,4 0

Stoccaggio massimo prima del

trattamento t 1.000 1.300 1.300 0

Stoccaggio massimo di solo

R13 t 200 550 550 0

La variazione è legata, sostanzialmente, al numero di giorni lavorativi annui. Il numero di giorni lavorativi annui da 275 sono passati a 300, considerando che:

− l’impianto svolge l’attività anche nei prefestivi;

− l’impianto svolge la turnazione nei periodi di ferie ed altri periodi di astensione di lavori non festivi.

Non è richiesto l’incremento della potenzialità massima giornaliera di recupero dei rifiuti, ma l’incremento della quantità di stoccaggio dei rifiuti in ragione dell’aumento dei giorni lavorativi.

All’interno della quantità di 1.850 tonnellate di stoccaggio istantaneo complessivo (R13 – R12 – R3 e solo R13) i rifiuti e le materie uscite dalla qualifica di rifiuto dovranno rispettare i limiti:

• sotto il capannone A di 26 tonnellate per la carta, 7,0 tonnellate per la plastica, 0,8 tonnellate per il legno e una tonnellata per i tessili.

• sotto i capannoni B e C il massimo di 85 tonnellate per la plastica ed 1,5 tonnellate di altri rifiuti.

(6)

All’esterno i rifiuti dovranno essere in quantità tale da non superare, sommando il quantitativo di rifiuti al coperto, il quantitativo massimo di 1.850 tonnellate complessive tra stoccaggio per trattamento e sola messa in riserva.

2.2 RIFIUTI GESTITI DALLIMPIANTO

Di seguito sono riportati gli elenchi dei rifiuti gestiti dall’impianto relativi allo stato autorizzato e al progetto presentato con le modifiche proposte.

Gli elenchi riportano le operazioni di recupero effettuate, ai sensi dell’allegato B parte IV D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., e le relative aree di stoccaggio e sono suddivisi in rifiuti presi in carico e rifiuti prodotti

Le variazioni del progetto presentato e delle proposte avanzate sono evidenziate con le seguenti simbologie:

− caselle con sfondo giallo: codici aggiunti dal progetto presentato

− caselle con sfondo in azzurro: codici aggiunti con la presente proposta

− caselle barrate: codici stralciati dalla presente proposta

(7)

STATO AUTORIZZATO – RIFIUTI PRESI IN CARICO

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

2 RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI

02 01 rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvic oltura ec c

02 01 04 Rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi R13 R13 – R12 –

R3 V W

3 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE

03 01 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli mobili

03 01 01 scarti di corteccia e sughero R13 B

03 01 05 segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di trucciolare e piallacci, diversi da

quelli di cui alla voce 03.01.04 R13 B

7 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI

07 02 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali

07 02 13 Rifiuti plastici R13 R13 – R12 –

R3 C V W

07 02 99 rifiuti non specificati altrimenti R13 C

10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

10 13 rifiuti della fabbricazione di cemento, calce, gesso e manufatti di tali materiali

10 13 11 rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui

alle voci 101309 e 101310 R13 C

11 RIFIUTI INORGANICI CONTENENTI METALLI PROVENIENTI DAL TRATTAMENTO E RICOPERTURA DI METALLI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA

11 05 Rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo

11 05 01 zinco solido R13 C

12 RIFIUTI DI LAVORAZIONE E DI TRATTAMENTO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA

12 01 rifiuti di lavorazione/dal trattamento fisico e meccanic o superficiale dei metalli

12 01 01 limatura, scaglie e polveri di metalli ferrosi R13 F

12 01 02 polveri e particolato di metalli ferrosi R13 F

12 01 03 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi R13 C

12 01 04 polveri e particolato di metalli non ferrosi R13 C

12 01 05 limatura e trucioli di materiali plastici R13 – R12 –

R3 C V W

15 IMBALLAGGI, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

15 01 imballaggi (c ompresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

15 01 01 imballaggi di carta e cartone R13 R13 – R12 –

R3 I L Q W AREA DI STOCCAGGIO

(8)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

15 01 02 imballaggi in plastica R13 R13 – R12 –

R3 S T V W

15 01 03 imballaggi in legno R13 A

15 01 04 imballaggi in metallo R13 C F

15 01 05 imballaggi di materiali compositi R13 R13 – R12 –

R3 I L Q W

15 01 06 imballaggi in materiali misti R13 R13 – R12 –

R3 H I L W

15 01 07 imballaggi in vetro R13 C

16 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO

16 01 Veicoli fuori us o appartenenti a diversi modi di trasporto

16 01 03 Pneumatici fuori uso R13 G

16 01 17 metalli ferrosi R13 F

16 01 18 metalli non ferrosi R13 C

16 01 19 plastica R13 – R12 –

R3 C V W

16 01 20 vetro R13 C

16 01 22 componenti non specificati altrimenti R13 C

16 02 Scarti provenienti da apparec chiature elettriche ed elettroniche

16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 R13 C

16 02 16 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 160215 R13 R13 – R12 –

R3 C W

16 03 Prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati

16 03 06 rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 R13 R13 – R12 –

R3 C W

17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

17 01 cemento, mattoni, mattonelle e c eramiche

17 01 01 cemento R13 C

17 01 02 mattoni R13 C

17 01 03 mattonelle e ceramiche R13 C

17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui

alla voce 17 01 06 R13 C

AREA DI STOCCAGGIO

(9)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

17 02 legno, vetro e plastica

17 02 01 legno R13 A

17 02 02 vetro R13 C

17 02 03 plastica R13 – R12 –

R3 V

17 04 metalli (incluse le loro leghe)

17 04 01 Rame, bronzo e ottone R13 C F

17 04 02 alluminio R13 C

17 04 03 Piombo R13 C

17 04 04 Zinco R13 C

17 04 05 Ferro ed acciaio R13 F

17 04 06 Stagno R13 C

17 04 07 Metalli misti R13 C

17 04 11 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 R13 C

17 08 materiali da costruzione a bas e di gesso

17 08 02 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 R13 C

17 09 altri rifiuti dell’attività di costruzione demolizione

17 09 04 rifiuti m isti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci

17.09.01, 17.09.02 e 17.09.03 R13 C

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI

TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

19 10 Rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione rifiuti contenenti metallo

19 10 02 rifiuti di metalli non ferrosi R13 C

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento mecc anico dei rifiuti non specificati altrimenti

19 12 01 carta e cartone R13 R13 – R12 –

R3 Q

19 12 02 metalli ferrosi R13 F

19 12 03 metalli non ferrosi R13 C

19 12 04 plastica e gomma R13 R13 – R12 –

R3 V W

AREA DI STOCCAGGIO

(10)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

19 12 05 vetro R13 C

20 RIFIUTI SOLIDI URBANI ED ASSIMILABILI DA COMMERCIO, INDUSTRIA ED ISTITUZIONI INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

20 01 frazioni oggetto di rac colta differenziata)

20 01 01 carta e cartone R13 R13 – R12 –

R3 I L Q W

20 01 02 vetro R13 C

20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20

01 21, 20 01 23 e 20 01 35 R13 C

20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 R13 A

20 01 39 plastica R13 R13 – R12 –

R3 V W

20 01 40 metallo R13 C F

AREA DI STOCCAGGIO

STATO AUTORIZZATO – RIFIUTI PRODOTTI

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

19

RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI

TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento mecc anico dei rifiuti non specificati altrimenti

19 12 01 carta e cartone R13 I L Q W

19 12 02 metalli ferrosi R13 D F P

19 12 03 metalli non ferrosi R13 C D

19 12 04 plastica e gomma R13 D S T V W P

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 R13 D P

19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi

da quelli di cui alla voce 19 12 11 R13 M1 M2 M3

AREA DI STOCCAGGIO

(11)

PROGETTO PRESENTATO CON LE MODIFICHE PROPOSTE – RIFIUTI PRESI IN CARICO

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

2 RIF IUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI

02 01 rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura ecc

02 01 03 scarti di tessu ti vegetali R13

02 01 04 Rifiuti plastici ad esclusione degli imballaggi R13 R13 – R12 –

R3 V W C G V

3 RIF IUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE

03 01 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli mobili

03 01 01 scarti di corteccia e sughero R13 - R12 B A C

03 01 05 segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di tru cciolare e piallacci, diversi d a

q uelli di cui alla voce 03.01.04 R13 - R12 B A C

4 RIF IUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE

04 01 rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce

04 01 09 rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura R13 – R12 C L

04 02 rifiuti dell’industria tessile

04 02 09 rifiuti da materiali compositi (fibre imp regn ate, elastomeri, plastomeri) R13 – R12 C L

04 02 21 rifiuti da fib re tessili grezze R13 – R12 C L

04 02 22 rifiuti da fib re tessili lavorate R13 – R12 C L

7 RIF IUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI

07 02 rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali

07 02 13 Rifiuti plastici R13 R13 – R12 –

R3 C V W C G V

07 02 99 rifiuti non specificati altrimenti R13 C C

10 RIF IUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI

10 11 rifiuti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro

10 11 03 scarti di materiali in fibra a base di vetro R13 – R12 K

10 11 12 rifiuti di vetro diversi da quelli di cui alla voce 10 11 11 R13 – R12 K

10 13 rifiuti della fabbricazione di cemento, calce, gesso e manufatti di tali materiali

10 13 11 rifiuti della produzione di materiali compo siti a base di cemen to, diversi da quelli di cui

alle voci 101309 e 101310 R13 - R12 C F

11 RIF IUTI INORGANICI CONTENENTI METALLI PROVENIENTI DAL TRATTAMENTO E RICOPERTURA DI METALLI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA

11 05 Rifiuti prodotti da processi di galvanizzazione a c aldo

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

(12)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

11 05 01 zinco solido R13

11 05 02 ceneri di zinco R13

11 05 99 rifiuti non specificati altrimenti R13

12 RIF IUTI DI LAVORAZIONE E DI T RATTAMENTO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA

12 01 rifiuti di lavorazione/dal trattamento fisico e meccanico superficiale dei metalli

12 01 01 limatura, scag lie e polveri di metalli ferrosi R13 - R12 F F

12 01 02 p olveri e particolato di metalli ferrosi R13 - R12 F F

12 01 03 limatura, scag lie e polveri di metalli non ferrosi R13 - R12 C C

12 01 04 p olveri e particolato di metalli no n ferrosi R13 - R12 C C

12 01 05 limatura e trucioli di materiali plastici R13 – R12 –

R3 C V W C G V

12 01 17 materiale ab rasivo di scarto, diverso da quello di cui alla voce 12.01.16 R13 – R12 C

15 IMBALLAGGI, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI

15 01 imballaggi (c ompresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

15 01 01 imballag gi d i carta e cartone R13 – R12 –

R3 I L Q W C L Q

15 01 02 imballag gi in plastica R13 – R12 –

R3 S T V W C G S T V

15 01 03 imballag gi in legno R13 – R12 A A

15 01 04 imballag gi in metallo R13 - R12 C F C F

15 01 05 imballag gi d i materiali compositi R13 - R12 R13 – R12 –

R3 I L Q W C L Q

15 01 06 imballag gi in materiali misti R13 - R12 R13 – R12 –

R3 H I L W C L

15 01 07 imballag gi in vetro R13 - R12 C K

16 RIF IUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO

16 01 Veicoli fuori us o appartenenti a diversi modi di trasporto

16 01 03 Pneumatici fuori uso R13 - R12 G G1

16 01 17 metalli ferrosi R13 - R12 F F

16 01 18 metalli n on ferrosi R13 - R12 C C

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

(13)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

16 01 19 p lastica R13 – R12 –

R3 C V W C G V

16 01 20 vetro R13 - R12 C K

16 01 22 compo nenti non specificati altrimenti R13 - R12 C C

16 02 Scarti provenienti da apparec chiature elettriche ed elettroniche

16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da q uelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 R13 - R12 C C

16 02 16 compo nenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 160215 R13 R13 – R12 –

R3 C W

16 03 Prodotti fuori specifica e prodotti inutilizzati

16 03 06 rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 R13 – R12 –

R3 C W C G V

16 11 sc arti di rivestimenti e materiali refrattari

16 11 06 rivestimenti in materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da

q uelli di cui alla voce 16 11 05 R13 – R12 C

17 RIF IUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

17 01 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche

17 01 01 cemen to R13 - R12 C H1

17 01 02 mattoni R13 - R12 C H1

17 01 03 mattonelle e ceramiche R13 - R12 C H1

17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui

alla voce 17 01 06 R13 - R12 C H1

17 02 legno, vetro e plastica

17 02 01 legno R13 – R12 A A

17 02 02 vetro R13 - R12 C K

17 02 03 p lastica R13 – R12 –

R3 V G V

17 04 metalli (incluse le loro leghe)

17 04 01 Rame, bronzo e ottone R13 - R12 C F C

17 04 02 alluminio R13 - R12 C C

17 04 03 Piombo R13 - R12 C C

17 04 04 Z in co R13 - R12 C C

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

(14)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla

produzione di M.P.S. in loco

17 04 05 F erro ed acciaio R13 - R12 F C F

17 04 06 Stagn o R13 - R12 C C F

17 04 07 Metalli misti R13 - R12 C C

17 04 11 Cavi, d iversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 R13 - R12 C C

17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto

17 06 04 materiali iso lanti d iversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03 R13 – R12 –

R3 G V

17 08 materiali da costruzione a base di gesso

17 08 02 materiali da co struzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01 R13 - R12 C J

17 09 altri rifiuti dell’attività di costruzione demolizione

17 09 04 rifiu ti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi d a quelli d i cui alle voci

17.09.01, 17.09.02 e 17.09.03 R13 – R12 C H1 L J

19

RIF IUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATT AMENT O DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI

TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE

19 10 Rifiuti prodotti da operazioni di frantumazione rifiuti contenenti metallo

19 10 02 rifiu ti di metalli n on ferrosi R13 - R12 C F

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento mec canico dei rifiuti non s pecific ati altrimenti

19 12 01 carta e cartone R13 - R12 R13 – R12 –

R3 L Q C L Q

19 12 03 metalli n on ferrosi R13 - R12 C C

19 12 04 p lastica e gomma R13 - R12 R13 – R12 –

R3 V S W C G V S

19 12 05 vetro R13 - R12 C K

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 R13 - R12 A

19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamen to meccanico dei rifiuti, diversi d a quelli d i cui alla voce 19 12 11

R13 – R12 –

R3 C L

20 RIF IUTI SOLIDI URBANI ED ASSIMILABILI DA COMMERCIO, INDUSTRIA ED ISTITUZIONI INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

20 01 frazioni oggetto di raccolta differenziata)

20 01 01 carta e cartone R13 – R12 –

R3 I L Q W C Q L

20 01 02 vetro R13 - R12 C K

20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cu i alle voci 20

01 21, 20 01 23 e 20 01 35 R13 - R12 C C

20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 R13 - R12 A A

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

(15)

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

20 01 39 p lastica R13 – R12 –

R3 V W C G V

20 01 40 metallo R13 - R12 C F C F

20 03 altri rifiuti urbani

20 03 07 Rifiuti ingombranti R13 – R12 C L

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

PROGETTO PRESENTATO CON LE MODIFICHE PROPOSTE – RIFIUTI PRODOTTI

C.E.R. Descrizione

Operazione non finalizzata alla produzione di M.P.S. in

loco

Operazione finalizzata alla produzione di M.P.S. in loco

19

RIF IUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI

TRATT AMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZ IONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZ IONE PER USO INDUSTRIALE

19 12 rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti non specificati altrimenti

19 12 01 carta e cartone R13 R13 – R12 –

R3 I Q W D Q

19 12 02 metalli ferrosi R13 D F P C D F P

19 12 03 metalli n on ferrosi R13 C D D

19 12 04 p lastica e g omma R13 R13 – R12 –

R3 D S T V W P D S V P

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 R13 D P A D P

19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi

d a quelli d i cui alla voce 19 12 11 R13 – R12 M1 M2 M3 D M1 M2 M3 M4

AREA DI STOCCAGGIO

STATO DI PROGETTO AREA DI

STOCCAGGIO STATO ATTUALE

2.3 GESTIONE DELLIMPIANTO

Si producono le planimetrie dello stato attuale/autorizzato e dello stato di progetto (TAV.

01: STATO ATTUALE – STATO AUTORIZZATO: PLANIMETRIA IMPIANTO, TAV. 02: STATO DI

PROGETTO: PLANIMETRIA IMPIANTO) con indicate le aree di stoccaggio e deposito dei materiali, i flussi per il conferimento interno ed esterno e i flussi per lo spostamento interno dei materiali.

Le variazioni rilevabili nei grafici citati, per entrambe le situazioni, rispetto a quanto presentato riguardano la ridefinizione delle aree e la collocazione dei materiali e sono da ritenersi non sostanziali.

Si richiede, infine, di poter utilizzare un unico registro per i rifiuti accettati per le sole operazioni in R13 e per i rifiuti sottoposti a lavorazioni.

La prescrizione contenuta nell’autorizzazione in essere di tenere due registri è a tutti gli effetti solo un carico di lavoro amministrativo informatico ma non cambia il risultato

(16)

3 RICHIESTE INTEGRAZIONI DELLA SOTTOCOMMISSIONE VIA (INCONTRO ISTRUTTORIO DEL 03.08.2011)

“Dal punto di vista generale, si premette che la valutazione di impatto ambientale deve essere riferita alla somma degli impatti determinati dallo stato di fatto e dallo stato di progetto; ciò significa considerare la configurazione complessiva dell’attività in essere come sarà modificata a seguito degli interventi di progetto.

Inoltre, il riferimento al rispetto delle autorizzazioni in essere è la condizione minima necessaria per l’esercizio dell’impianto esistente che non sostituisce la V.I.A.”

3.1 GENERALE

3.1.1 Valutazione degli impatti stato di fatto – stato di progetto

“Per le integrazioni allo studio sotto riportate, vengano effettuate opportune valutazioni circa le eventuali variazioni degli impatto da esse derivanti;”

Si analizzano gli impatti prodotti dall’impianto nella situazione dello stato di fatto e di progetto per ogni singola componente ambientale.

3.1.1.1 ATMOSFERA: ARIA

3.1.1.1.1 Inquadramento

La qualità dell’atmosfera nella zona di studio è condizionata in linea generale dai seguenti fattori:

• emissioni gassose, polverose e rumorose prodotte dal traffico veicolare lungo le strade principali. Nei centri urbani si ha una caduta della qualità dell’aria determinata dal movimento veicolare (soste e ripartenze dei mezzi a motore) e dalle emissioni dei camini delle abitazioni soprattutto nei periodi invernali;

• emissioni che si verificano lungo le strade carrozzabili non pavimentate per saltuario passaggio di autoveicoli e mezzi agricoli locali (emissioni gassose, polverose e rumorose) ed emissioni determinate dalle pratiche agricole (emissioni gassose, rumorose e polverose).

Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera individua le zone del territorio regionale a diverso grado di criticità in relazione ai valori limite previsti dalla normativa in

(17)

vigore per i diversi inquinanti atmosferici; l’identificazione delle zone risulta da un’analisi preliminare di tre elementi territoriali: il superamento dei valori limite dell’inquinante nel periodo 1996-2001 (a partire dai rilevamenti di alcune stazioni di misura fisse e mobili), la presenza di centri urbani o aree densamente abitate ed infine le caratteristiche d’uso del suolo.

Il comune di Castelfranco rientra nella ZONA A a maggior criticità per le concentrazioni di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e PM10, nella ZONA B a media criticità per NO2 e benzene.

3.1.1.1.2 Analisi degli impatti

• Stato di fatto

I rifiuti conferiti non sono pericolosi e non producono rilevanti emissioni di odori, vapori o gas. Il movimento interno dei mezzi e delle macchine provoca emissioni di gas di scarico in atmosfera.

L’attività è svolta tramite l’utilizzo di due ragni meccanici, una pala gommata e cinque carrelli elevatori Diesel ed altri elettrici.

Le emissioni polverose possono essere prodotte dal deposito in cumuli dei materiali e dal transito sul piazzali se questi non sono adeguatamente puliti.

Il deposito in cumuli avviene per i materiali solidi non polverulenti.

Si evidenzia che non avviene il transito sullo sterrato. L’impianto presenta le aree di stoccaggio e deposito ben concentrate che richiedono limitati tragitti per lo spostamento dei materiali.

Il transito dei mezzi sulla viabilità pubblica provoca emissioni di gas di scarico in atmosfera. L'impatto maggiore prodotto dai mezzi connessi con l'attività dell’impianto si ha in corrispondenza delle viabilità in prossimità del sito, nelle strade più distanti esso si confonde con quello generato dal traffico preesistente.

Il sito rientra in un’ampia zona industriale predisposta, quindi, al transito di mezzi pesanti.

Le strade di lottizzazione si collegano direttamente, tramite un agevole svincolo, alla viabilità principale della zona ossia alla tangenziale di Castelfranco Veneto (S.R. n. 53

“Postumia”) e alla S. P. n. 102 “Postumia Romana”.

(18)

• Stato di progetto

Il progetto consta nell’incremento della superficie dell’impianto, ma, anche, nella riduzione sostanziale dell’area scoperta.

L’ampliamento del capannone A determina la copertura di alcune aree di stoccaggio in cumuli e, quindi, la riduzione della possibilità di diffusione delle polveri direttamente dai rifiuti.

L’incremento della capacità produttiva causa un maggiore movimento interno per lo spostamento dei materiali ma, i tragitti percorsi per eseguire tale operazione, si mantengono ridotti.

L’aumento dell’attività di trasporto sulla viabilità pubblica non potrà produrre sostanziali incrementi degli impatti prodotti in ragione delle considerazioni già espresse per lo stato di fatto.

3.1.1.2 ATMOSFERA: CLIMA

3.1.1.2.1 Inquadramento

L’elaborazione dei valori termometrici rilevati presso la stazione meteorologica di Castelfranco dal 1961 al 1990 permette di constatare come la temperatura media annua si attesti su valori oscillanti intorno ai 14,9° C, con massimo in luglio (23,5° C) e minimo in gennaio (2° C) con un’escursione media annua di 21,5°C, con meno di 50 giorni all’anno di gelo.

L'apporto pluviometrico medio annuo calcolato per il periodo compreso tra il 1961 ed il 1990 si aggira intorno ai 1030 mm, con oscillazioni comprese tra 1491,3 mm e 818,6 mm.

Le precipitazioni sono distribuite mediamente in 90 giorni.

La distribuzione delle piogge è tipicamente bimodale, con due massimi uno in tarda primavera più marcato ed uno in autunno, con valori, rispettivamente di mm 110,7 mm in giugno e mm 99,4 in ottobre, e due minimi uno più marcato in luglio 67,6 mm ed uno in dicembre 70,9 mm.

L'elaborazione riferita al periodo fra il 1992 e il 2010, le precipitazioni totali annue mediate sono pari a 1075,2 mm/a

La distribuzione frequenziale della provenienza del vento nel corso delle stagioni evidenzia la prevalenza costante significativa dei venti tendenzialmente freddi, dal I quadrante e da

(19)

Nord Ovest, più marcata in inverno, mentre in primavera ed estate si rilevano venti provenienti anche dal II° e III° quadrante.

3.1.1.3 Analisi degli impatti

Non si ravvisano elementi dell’attività svolta, sia allo stato attuale sia allo stato di progetto, che possono influire sulla componente considerata o determinare variazioni significative ai fattori microclimatici.

3.1.1.4 AMBIENTE IDRICO: ACQUE SUPERFICIALI

3.1.1.4.1 Inquadramento

Le caratteristiche di elevata permeabilità dei terreni ghiaiosi di Alta Pianura, dove ricade il sito, non consentono l’instaurarsi di un sistema idrografico superficiale naturale.

Non sono presenti, in prossimità del sito corsi d’acqua significativi Gli elementi idrografici di rilievo della zona sono il Fosso Brentone, posto a circa 2 km a Nord Est e il Fosso Avenale posto a circa 2,9 km a Sud Ovest.

Il Fiume Brenta è posto ad oltre 18 km a Ovest, il Fiume e le risorgive dei Fiume Sile si trovano a circa 6 km a Sud Est.

3.1.1.4.2 Analisi degli impatti

• Stato di fatto

L’impianto è dotato di una rete di raccolta delle acque meteoriche con sistema di separazione e raccolta delle acque di prima pioggia. Le acque di seconda pioggia si disperdono nel sottosuolo tramite tubazione drenante e le acque delle coperture sono smaltite in pozzi perdenti. Le acque di prima pioggia sono inviate nelle rete della fognatura pubblica, una volta terminato l’evento meteorico. La gestione delle acque dell’impianto è, quindi, di tipo “chiuso” e non può influire sullo stato qualitativo della rete idrografica locale.

• Stato di progetto

Non è modificata l’attuale gestione delle acque. È ampliato il capannone e, quindi, sono aggiunti nuovi pozzi perdenti per lo smaltimento delle acque delle coperture. Si riduce la superficie scoperta mentre rimane invariata la rete di raccolta esistente. Restando invariato l’accumulo delle acque di prima pioggia il sistema risulterà sovradimensionato e, quindi, a favore della sicurezza.

(20)

Il nuovo piazzale, di pertinenza del capannone C, che andrà ad integrarsi al resto dell’impianto ha una rete indipendente con pozzi perdenti. In quest’area è previsto solo il transito dei mezzi elettrici (muletti) e solo in determinate occasioni (conferimento dei materiali nel capannone C).

Non si ravvisano, in conclusione, nuovi impatti rispetto alla situazione attuale; la gestione delle acque superficiali rimarrà indipendente al sistema idrografico locale.

3.1.1.5 AMBIENTE IDRICO: ACQUE SOTTERRANEE

3.1.1.5.1 Inquadramento

L’alta pianura, dove ricade il sito, è formata da una serie di conoidi alluvionali ghiaiose sovrapposte ed intersecate fra loro, che si sono depositate in corrispondenza dello sbocco in valle dei grossi corsi d’acqua. Questi depositi, dotati di elevata permeabilità costituiscono l’acquifero freatico dell’alta pianura, in cui circola una falda freatica molto potente.

I pozzi acquedottistici più prossimi all'area sono quelli di San Floriano, posto a circa 1.6 km a Nord quelli di Castelfranco, posti ad una distanza di circa 2,6 km a Est.

Considerando il flusso delle acque sotterranee non vi sono pozzi acquedottistici a valle rispetto l’impianto.

Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto fa ricadere il sito in un’area ad elevata vulnerabilità (Tavola 19 allegata al PTA).

3.1.1.5.2 Analisi degli impatti

• Stato di fatto

L’impianto è dotato di piazzali impermeabili e molte attività sono svolte al coperto. La dispersione nel sottosuolo è operata solo per le acque delle coperture, quindi, incontaminate e per le acque di seconda pioggia, sottoposte a controllo.

• Stato di progetto

Il progetto prevede l’ampliamento delle superfici coperte e la riduzione dei piazzali esterni soggetti a deposito di materiali. Ciò comporta, quindi, una riduzione delle portate di seconda pioggia infiltrate nel sottosuolo poiché:

− si riduce la portata delle acque meteoriche raccolta nei piazzali;

− la capacità di accumulo delle vasche di prima pioggia rimane invariata.

(21)

3.1.1.6 LITOSFERA: SUOLO

3.1.1.6.1 Inquadramento

La zona si colloca nell’alta pianura antica, ghiaiosa e calcarea, nella porzione distale del conoide costituito da due lobi coalescenti, con gli apici ubicati rispettivamente a Ovest della collina di Biadene, e nel varco tra questo colle isolato e il rilievo del Montello, presso Montebelluna. Questo sistema deposizionale (conoide di Montebelluna) era alimentato da rami di un "paleo-Piave" che giungevano in pianura ad Ovest del Montello, invece che ad Est come avviene attualmente. Di ambedue i lobi, orientati complessivamente N-S, le uniche porzioni affioranti sono quelle prossimali, costituite quasi esclusivamente da ghiaie, mentre le propaggini medio-distali sono sepolte al di sotto dei depositi del conoide di Bassano.

Il suolo è classificato nello studio di Alvise Comel “TERRENI AGRARI DELLA PROVINCIA DI TREVISO” come “Substrati ghiaiosi con cappello superficiale di alterazione (ferretto) profondo in media meno di 50 cm. Uno spessore maggiore si rinviene nel tratto Istrana Paese”.

3.1.1.6.2 Analisi degli impatti

Non sono individuati elementi che possono condizionare la componente ambientale in oggetto. L’ampliamento interessa un’area già urbanizzata in cui non è più presente lo strato pedologico originario.

3.1.1.7 LITOSFERA: SOTTOSUOLO

3.1.1.7.1 Inquadramento

L'area in esame ricade nel tratto di pianura compreso tra Bassano del Grappa e Mestre, che costituisce il settore orientale del conoide tardiglaciale del Brenta (“conoide di Bassano”), formatosi presumibilmente tra 14.000 e 10.000 anni fa (Mozzi, 1997). Questo sistema deposizionale ha parzialmente sepolto l'ampio conoide ghiaioso costruito dal Piave in tempi precedenti, quando il fiume giungeva in pianura ad ovest del Montello, attraverso il varco di Cornuda - Caerano e la stretta di Nervesa (“conoide di Montebelluna”). Il limite tra le alluvioni antiche del Piave e quelle del Brenta è assimilabile all'alto corso del Sile, tra Casacorba e la periferia occidentale di Treviso.

(22)

Il sottosuolo è costituito, quindi, esclusivamente da ghiaie con matrice sabbiosa grossolana. Le dimensioni medie delle ghiaie permettono di classificarle come ghiaie grossolane con ciottoli. A profondità maggiori aumenta la presenza di sabbia e la dimensione media della ghiaia tende a scendere.

3.1.1.7.2 Analisi degli impatti

• Stato di fatto

Valgono le considerazioni fatte per la componente “Acque sotterranee”. L’impianto è dotato di piazzali impermeabili e parte dell’attività è svolta al coperto. La dispersione nel sottosuolo è operata solo per le acque delle coperture, quindi, incontaminate e per le acque di seconda pioggia, sottoposte a controllo.

• Stato di progetto

Anche in questo caso si evidenzia che il progetto prevede l’ampliamento delle superfici coperte e la riduzione dei piazzali esterni soggetti a deposito di materiali. Ciò comporta, quindi, una riduzione delle portate di seconda pioggia infiltrate nel sottosuolo poiché:

− si riduce la portata delle acque meteoriche raccolta nei piazzali;

− la capacità di accumulo delle vasche di prima pioggia rimane invariata.

3.1.1.8 AMBIENTE FISICO: RUMORE E VIBRAZIONI

3.1.1.8.1 Inquadramento

La viabilità statale e provinciale rappresenta la principale fonte di rumore e vibrazione della zona, i cui effetti maggiori sono avvertiti soprattutto lungo la fascia adiacente alla struttura viaria stessa. Il territorio è attraversato in particolare dalla Strada Statale n. 53 che presenta un elevato volume di traffico. Le sorgenti sonore sono rappresentate soprattutto dal transito dei veicoli pesanti. Il deflusso non sempre agevole lungo questa arteria, vista la presenza di numerose intersezioni stradali con impianti semaforici, comporta, inoltre, un ulteriore incremento della diffusione sonora. La restante viabilità è a carattere locale e presenta un livello di traffico medio che si intensifica nelle ore di punta; l’impatto sonoro e le vibrazioni prodotte sono discontinue e rilevabili in prevalenza nelle zone a ridosso delle strutture viarie.

La diffusione sonora è, infine, intensa in corrispondenza del centro abitato di Castelfranco dove convergono i flussi di traffico di provenienza locale.

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