• Non ci sono risultati.

e di EDILIZIA MO DE RN A

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "e di EDILIZIA MO DE RN A "

Copied!
19
0
0

Testo completo

(1)

A NO Vili. - Num. 15. ToRr:-:o, r5 Agosto rgr2.

RIV I STA

di INGEGNER I A SANITARIA

e di EDILIZIA MO DE RN A

È t·iservata la proprietà letterm·ia ed artistica degli articoli e dei disegni pubblicati ue/la RIVISTA DI ll\GEG!\ERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDERNA. -Gli origi11ali, pubblicati o 11011 pubblicati,

11011 vengono restituiti agli Autori.

MEMOI\IE 01\IGI NAL I

N OVO EDIFICIO SCOLASTICO PER LA C ITTA DI C \RIG:\TANO

Ing. G. ScANAGATTA.

Da molti anni si agitava n-=lla città di Carignano il problema d'una sede sufficiente, igienica e deco- rosa per le scuole elementari, in sostituzione dei vecchi locali che, costrutti per tutt'altro uso, erano deficienti di spazio e di luce, -=d in condizioni del tutto disag·eyoli.

-:\Iolte furono le propos.te, di,·ersi i progetti presi in esame, ma per ragioni ya ..

rie il problema si ostinava a rimanere insoluto.

tatiYe per l'acquisto; il Consiglio comunale, chia- mato in seguito a pronunziar i, con deliberazione 3 dicembre 1907, approYaYa all'unanimità 1-= pro- poste relative.

Deliberato l'acquisto, l'Amministrazione dap- prima ayeva accarezzato l'idea di adattare a scuola il fabbricato esistente mediante quelle migliorìe che fossero risultate atte a renderlo rispondente allo scopo, ma un pitt attento esame indusse l'Ammini- strazione 5te sa a rinunziare a tale soluzione. Di- fatti la grossezza del fabbricato era di soli m. 9,00, compresi i muri di perimetro, e quindi insufficiente per perm-=ttere cotwenientemente la formazione di aule e di corridoi di disimpegno eli ufficiente lar- ghezza; inoltre gran parte del fabbricato mancava di cantine, -=d i muri del piano terreno erano tal-

Nel 1907 l'Amministra- zione com u naie riceYeYa of- ferta di cessione dello s·ta- bile delle Protette di San Giuseppe, resosi disponi- bile in seguito al trasferi- mento dell'Istituto in una nuoya seclt. in Torino, com- prendente un vasto giar- dino interno ed un bbbri- cato a du piani fuori terra.

in parte di costrmione re- latiYamente recente e per la restante parte di d:H.::~

più antica, fronteggian-te la via . Giu::eppe. Detto st?.-

Prospetto verso via S. Giuseppe.

bile risulta in posizione centrale. in località co- moda, tranquilla e con strade di accesso già sis'te- mate, epperciò nelle migliori condizioni per la destinazione ad u o scuola.

L'Amministrazione ritenne opportuno fare buona accoglienza alla proposta ed iniziò senz'altro 'trat-

mente imbibiti di umidità da rendere i corrispon- denti locali malsani ed inabitabili; d'altra parte le opere eli adattamento occorrenti, quali la demoli- zione di muri interni ingombranti e la costruzione di n uoYi; la formazione di corridoi per disimpegno, e eli spogliatoi; l'ingrandimento in rottura delle fi-

(2)

218 RIVISTA DI INGEGNERIA SA ITARIA

nestre e l'apertura di nuove in aggiunta a quelle esistenti, insufficienti di ampiezza e troppo distanti l'una dall'altra; la provYista di nuovi serramenti;

la costruzione di cessi; l 'impianto della distribu-

zione dell'acqua, l'impianto del riscaldamento, ecc., avrebbero richiesto una spesa rilevantissima, senza che i locaJi così adattati potessero rispondere alle esigenze tecnico-igieniche richieste, essendo asso- lutamente impossibile sopprimerne i difetti di ori- gine. Ne conseguiva che il provvedimento più logico, più sicuro e più decoroso e che garantiva l'an·enire, era la costruzione di un edificio apposito rispondente in tutte le sue parti alle esigenze della igiene e della didattica.

Con sa via deliberazione perciò l'A mminis'trazione decise di demolire la parte più antica del fabbricato acquistato, destinando l'area corrispondente alla costruzione d'un apposito fabbricato scolastico, con- servando del fabbricato esistente la parte più re- cente per altri bisogni.

Compilato il progetto ed appaltati i lavori, questi

Planimetria gener:~le.

Scal:i I: 750

vennero iniziati nell'in- verno del r 909 sotto la sorveglianza del geome-

tra ci,·ico signor Cornaglia e dell'assistente signor Ferraud, e condotti a termine nell'estate dell'anno successivo. L'edificio risulta completamente isolato e precisamente circoscritto dalla via S. Giuseppe e da due vie laterali che conducono al retrostante 'ter- reno destinato a parco pubblico. Le piante, la fac- ciata e la sezione che fanno parte della presente pubblicazione serYono ad individuare ed esplicare la nuova costruzione, almeno nelle sue parti princi- pali, cosicchè basteranno pochi cenni per illustrarla.

(3)

Rivista di Ingegneria Sam·tan·a e di Edilizia Moderna, Anno VIII, 1912 - N.

rs.

Tavola I.

N U O V O E D I F I C I O SCO L AST I C O PER L A CIT TA. D I C ARI G N_-\ N O

(

---.- - -

.

- - ---

.

- - -

-..

- -- - --

-.-

-- -- -- ----

- -

- - --- - -- --.

-.--

-- --- --- --- - --- :

r---·

'

l

l

'

l

l l

.

l l

'

l

l l

.

l t

l l

l l f l

.

l

l l

l

.

l

l

· ----,

l

' l

l l l l l l

l l

' l

r ---- - - - l

l

l

'

l l '

l l l

l

l l l i l

l l

. '--- .

/

.

\ . .--- '-- ·- --- -· --- -_-.,; ::'-=-=-- .:::

~ ._-:. :::.= ::,~r ---:--=-~..:-·

;:

- : - - h

-:,.-:..-~-:.."":.' !t

. . ·

~-=-.. "

'• 'l

'\-.:.'' /;·'-' .. -..:,

/t

,,

\\

,

..

''..-_ ~/

REFETTORIO

ALUNNI

-

-- -

-

--

- - -- -

------ - --

- ---

- - - - -- - ...

- -

-

-- -- -

-

- - -

--- - - - ---- ---

0 --

---

---

RéFET'rORIO flLUNNé

- - - - ---- --- -

-- -

- - --

--

-

-_.:..

-

Pianta del piano sotterraneo (Scala I : 200)

.. . .

' l

(4)

Rwzsta . . d" : .~.nge~> T •LN1eria .. Sanitaria e dt" Edt"Hzt"a Moderna, Anno VIII, 1912 N.

rs.

NU O V O EDIFI C IO SCOLASTICO PER LA CITT À DI CA RIGNANO

DDDDDD DD

~=-~~ DDDD D DDD

DODO D D DD

~LR ~PeTTo

t'h.unm 1

rt)f'•"\'U11i

D DD DDD O O DDDD D D D ODDDDDDD

o o o ' o o

N

5

o

DODDODDD

on C I D DDD D DDDD DDDD D DD DDDDD

Pianta del piano terreno (Scala r: 200)

DDDDDDDO

DD DDDDDD DDC I DDDDD

DD D D DDDD ..____ ...

Tavola II.

D D D D D O D O D D C J O D O O D O D I =:=J CJ O D O O D O

O D O

O D O CJ CJ D

O D O D c=J D D D CJ

O D O

O D O

D C J D

(5)

. · ta di Jngeoneria Sam"taria e dt" Edilizt"a Moderna, Anno VIII, 1912 • N. 15.

Rzvts z,

...

DDD O DO

- D DCJ

D DCJ

o o o

NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO PER LA CI f T À DI CARIGNANO

DDDDDDOD [ DDDDDDDO

DDDDDDDD

UDODDODO DDODDODD

DDDDDDDO

OODDDDDD

ODDODOOO a r.u;.Eo 00000000

DDDDDDDD ~~co DD DODDDD

oooonooo ....___. oooooooo

Pianta del primo piano (Scala I : zoo\

Tavola III .

O D O

D D D D D C J D D D O D O O D O D C J D

·o D D

O D O

D D C J

o o o ·

D D D

O D O

O D O

O D O

O D O

O D O

D D D

(6)

E DJ EDILIZIA MODERNA

Il fabbricato è a due piani fuori terra sopra il sot-

t~rraneo e non contiene aitro alìoggio oltre quelìo del custode, formato da tre spaziose soffitte nel sot- totetto; dispone di due ingressi ben distinti dalla via San Giuseppe; da questi si accede alle sale di aspetto per i parenti e per gli alunni, le quali sono in dir~tta comunicazione colle scale, per modo che le stesse riescono tosto Yisibili, e gli alunni pos- sono recarsi nel piano superiore alle classi loro assegnate senza percorrere i l corridoio del pian- terreno.

Il piano terreno è sopraele,·ato in media di m. o,

so

Yerso Yia e di m. o,So Yerso corte; non era necessa- rio tenerlo ad un liYelio più alto ess~ndO\·i il piano sotterraneo per tutta l'ampiezza del fabbricato. Le aule hanno l'esposizione prescritta di sud-on·st e sud-est meno un a, piccola, in primo piano, la quale prospetta a nord-est; guardano Yerso corte e ,-erso la Yia di accesso al terreno destinato a parco pubblico epperò risultano nelle migliori condizioni di tran- quillitù. ~[eno una, che ha la superlì.cie di mq. 40,

Sezione trasversale.

Scala I: 200

le altre hanno superficie variabile da mq. :>:> a

57,

cosicchè, supposto di assegnare un metro quadrato per alunno, fa capacità della cuoia risulta di 7 I I

alunni, essendo appunto di mq. 7 I I la superficie complessiva delle aule.

Le latrine trc>vansi riunite in due gruppi alle estremità del fabbricato; risultano così isolate dalle aule senza e serne troppo distanti e lasciano i cor- ridoi liberi da ogni ingombro conserYando ad essi buone condizioni di aereazione. La ]aYatura dei pa- vimenti delle latrine viene fatta con getto violento di acqua per mezzo di lancie innestate a prese con-

,·enientemente collocate in ciascun gruppo. L'acqua per bere e per i seryizl di pulizia ,-iene estratta per mezzo d'una pompa da un pozzo d'acqua ,-iya e spinta in un serbatoio di lamiera di zinco collo- cato nel sotto tetto i n apposi t o locale chi uso; da detto serbatoio, con opportune tubazioni, l'acqua Yiene distribuita alle Yarie Yaschette ed ai cessi.

~ei corridoi e negli anticessi sono collocate le Ya- schette a zampillo per bere, ed altre a rob;netto per laYarsi.

Il sistema di riscaldamento adottato è quel1o ad aria calda. l caloriferi sono due, indicati colle let- tere C e C' nella pianta del piano sotterraneo; sono di ghisa a giunti ermetici, col focolare rivestito di materiale refrattario e con una camera d'aria ab- bastanza grande perchè l'aria non possa mai essere riscaldata acl una temperatura superiore ai 60° cen .. ti gradi.

Le dimensioni degli apparecchi sono calcolate in modo che nelle aule e stanze si possa ayere sempre una temperatura non inferiore a I5° centigradi e

nei corridoi, nelle scale e nei cessi non inferiore ai

10° centigradi, tenendo conto che dalle aule si deb- bono estrarre circa 500 metri cubi d'aria all'ora, quanti cioè sono necessari perchè l'aria d'ogni aula venga rinnovata almeno clu~ volte all'ora.

L'estrazione dell'aria viziata è ottenuta in modo naturale ascendente a mezzo di bocche disposte a liYello· del pavimento nelle pareti laterali a quella in cui si trova la bocca a calore, in modo ciòè che la ventilazione avvenga uniformemente in ogni punto onde gli alunni in quanto alla stessa si. tro- vino nelle stesse condizioni.

(7)

220 Rl VISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

La spesa valutata per la costruzione fu di lire 147 .ooo, escluso il terreno; quella definiti va risultò di L. 139·300; a tale spesa corrisponde il prezzo unitario di L. 12,20 per metro cubo di fabbricato, misurato vuoto per pieno dal piano stradale alla gronda, di L. 9950 per aula, prezzi alquanto infe- riori a quelli generalmente richiesti da tale genere di costruzioni.

Il nuovo edifizio scolastico funziona già da due anni con piena soddisfazione della parte intelli- gente della popolazione la quale col nuoYo locale scolastico ha Yisto finalmente realizzato il suo an- tico voto di aprire alla piccola giO\·entù studiosa scuole sane, decorose e rispondenti alle speciali esi- genze, ad onore così della città e con grande van- taggio dell'efficacia dell'insegnamento e dell'igiene degli alunni e degli insegnanti.

CATTURA E PROTEZIONE

DELLE SORGIVE POTABILI

Pro

f.

G. DE ANGELIS o'Oss.u.

Agli studiosi è nota la larga bibliografia che tratta della cattura e protezione delle acque mine- rali, che sono bevute da pochi privilegiati. N ella

cla~sica opera del de Launay sono contenuti tutti gli utili ammaestramenti sopra ai diversi procedi- menti che furono applicati per captare le acque mi- nerali e per preservarle daHe contaminazioni.

Al contrario, pochissimi scienziati e raramente, per sola via indiretta, si occuparono della presa e protezione delle acque potabili, che costituiscono un alimento indispensabile a tutti indistintamente. Per le potabili si è ritenuto che il sommo Belgrand avesse formulato un canone fondamentale, immu- tabile ed indiscutibile. Ta.le principio, sorretto dal- l'alta autorità dell'idraulico della Senna, è ancora sgraziatamente seguìto con cieca obbedienza, la quale certo sarebbe acerbamente riprovata dallo stesso Belgrand, se questi avesse sortito la ventura di conoscere l'azione nefasta dei bacilli patogeni e le disposizioni speciali che prese n t ano certe rocce di lasciar loro libero il percorso, sino a raggiun- gere le acque sotterranee, da cui traggono diretta origine molte sorgi ve potabili.

Il Belgrand chiuse la sua vita, dedicata allo studio dell'idraulica, 1'8 aprile 1878; nel tempo stesso in cui trionfavano ~finitivamente le nuO\·e teorie del Pasteur sull'infezione parassitaria e sulla patologia microbica (Carbone 1877 - Setticemia anerobia 1878 - Colera dei polli 1879, ecc.).

La teoria dell'infezione per via idrica di moltis- sime quanto terribili malattie (come: febbri tifoidi, dissenterie, co·lera ed in parte difterite e tuberco-

!osi), s'incardina ormai sopra fatti ineccepibili e quindi il supremo interesse pubblico ha fatto as- surgere gli studi che riflettono la presa e la prote- zione delle potabili ad una importanza straordi- nana.

Già qualche Nazione, che giustamente si gloria di un'alta tradizione scientifica idraulica, promulgò disposizioni legislatiYe, che conferiscono a chi di dovere la ricerca di una saggia cattura e di una pronida protezione delle potabili.

Ricordo la legge francese del 15 febbraio 1902, la quale emana direttamente dalle ultime Yedute scientifiche i n proposito, risultandone quasi il co- dice fondamentale. Purtroppo la nostra legislazione non può pretendere simile elogio!

Contemporaneamente alle sapienti e preziose ri- cerche del Pasteur, si svilupparono gli studi meto- dici e scientifici di speleologia, i quali ci fruttarono ben presto la conoscenza chiara ·e precisa delle vie che percorrono le acque sotterranee. In Francia

hl-

rono iniziati tali utili ricerche che subito si propa- garono altrove: a titolo d'onore menziono il ì\Iartel, yan den Broeck, le Società di Speleologia e per il nostro paese la benemerita Società Alpina dell-e Giulie, col suo più eletto socio, il Boegan, e l'altra cui dobbiamo la pubblicazione del periodico : Il N[ onda sotterraneo.

In nessuna altra questione pratica la Geologia può rendere più segnalati servigi: infatti dallo studio geo-idrologico delle sorgive deYe scaturire -- legittimo, quanto sicuro - il miglior modo con cui dovranno catturarsi e proteggersi. E' appunto questa la tesi che m1 propongo e mi accingo a di- mostrare. ·

S'impone però la necessità di constatare eh<:

questo convincimento dei geologi è condiviso da tutti coloro che studiarono scientificamente l'argo- mento. Potrei citare un'eletta d'igienisti di gran fama, molti idraulici di sommo Yalore, leggi di pa- recchi paesi ... persino Congressi internazionali ai Igiene e fra questi specialmente quello del 1903, tenuto a Bruxelles, del quale piacemi riferire le seguenti importanti conclusioni:

<< Il regime idrologico dei massicci calcari tro-

<< Yasi in così intima relazione con i fattori di ordine

<<geologico che spetta, come d'altronde è ricono-

« sciuto dal governo francese, al geologo esclttsiva.-

« mente di eluciclare il problema n.

« na ricerca minuziosa, dal doppio punto di

<< vista idro-geologico e chimico-bioiogico, s'impone

«prima della cattura dell'acqua n.

Questi voti collimano perfettamente a quanto, dieci anni prima, ayeya teoricamente scritto un nostro autorevole igienista : « Le qualità di una

«acqua, sia dal lato fisico e chimico, sia da quello

E DI EDILIZIA MODER. 'A 221

«biologico, derivano non tanto dalla natura e dallo

« stato del terreno che raccoglie le acque meteo-

« riche ... , quanto dalle condizioni di stato fisico e

<·di permeabilità delle rocce sottostanti, e dal1a po-

« tenza di tali strati; cioè d'alla natura fisica e mcc-

« canica del filtro che deve assorbire le acquf', a

«misura che penetrano in strati più profondi n.

Presentemente ragionerò sulle sorgive in genere ed in ispecie su quelle che scaturiscono da rocce permeabili in grande, cioè fessurate.

Dichiaro altresì che neppure accennerò all'opera del tecnico nella captura e protezione, esulando in- teramente tale pratico ed importante compito dalla mia competenza.

Fra le emergenze idriche ormai s'impone la di- stinzione in sorgive Yere o proprie ed in false, dette pure risorgive.

La differenza riposa sull'origine loro reale e geo- logica e riguarda direttamente l'igiene pubblica, che costituisce la suprema lex.

La Yera sorgente non è una semplice polla ai acqua che scaturisce dalla terra; bensì quella che pullula dagli strati geologici purificatori e quindi deve nascere dotata di purezza batteriologica, di costante temperatura, di tenui oscillazioni nella portata e nella composizione: generalmente non raggiunge vistose portate.

Le altre emergenze, al contrario, sono caratteriz- zate da impurità batteriologica (permanente o tem- poranea), da incostanza di temperatura, da sensibili variazioni di portata, la quale soventi è conside- revole.

Le prime emergenze quindi sono p·u·re; le se- conde, le risorgenti, sono conta.minabili.

E poichè tale fondamentale classificazione de- riva dallo studio geo-idrologico delle emergenze, se ne inferisce quindi legittimamente l'importanza assoluta dell'indagine geologica, dalla quale si ri- wnosce a priori la purità batteriologica delle acque o la loro possibile contaminazione.

Più di una Yolta mi occorse dichiarare batterio- logicamente pure d~lle potabili col solo esame geo- idrologico della sorgiva, e difatti l'esame batterio- logico vi riscontrò poi solamente germi dell'aria, introdotti sicuramente durant':' la presa e la mani- polazione del campione.

Non è il caso di addentrarsi in disquisizioni in- torno alle Yarie definizioni e classificazioni di sor- give, come quelle proposte da Daubrée, Belgrand, Fournier, Janet, Heirn, Zurcher, Haas, -:\IJartel, ':!Cc.,

per riconoscere anco in queste il fondamento di- stintivo di natura geologica.

Procuriamo piuttosto di formarci brevemente ed oggettivamente un concetto concreto delle emer- genze sia vere, che risorgenti.

Quando le pioggie o le acque superficiali fil- trano, purificandosi, attraverso spessi strati di rocce clastiche e specialmente sabbiose, arrivano fì.nalmente sopra ad uno strato impermeabile che le trattiene, per costituirvi un velo acquifero (v. fig. I).

Fig. 1.

Se questo eYentualmente rimane protetto da un altro strato impermeabile, allora il velo acquifero si chiamerà profondo e potrà dare origine a vere e proprie sorgiYe, batteriologicamente pure.

Se le acque rimangono in collo ad uno strato troppo vicino all'estemo, in modo che il velo idrico può essere facilmente inquinato dalle acque super- ficiali, non purifi·cate dal sottile strato attraversato, allora il velo dicesi fre.atico, perchè generalmente alimenta i pozzi : esso è sempre sospettabile dal punto di vista igienico.

Lasciando per ora da parte le acque freatiche perchè richiedono uno studio particolare, distin- gueremo ora solo due casi delle vere sorgive, libere.

E

"'

Fig. 2.

.. o •. • • a ,."" ~ ... o •O e

...

"'

·. .

Diconsi sorge n ti di affimmnento quelle che na- scono da un velo sotterraneo profondo e libero quando le incisioni della superficie terrestre lo ta- gliano (v. fig. 2).

Si chiamano di valle quelle che sono messe a giorno dalla intersezione della superficie piezome~

trica della falda con la superficie topografica del terreno, ciò che avviene appunto nelle valli (vedi figura 3).

Le risorgenti spicciano quasi esclusivamente da rocce fessurate e poichè fra queste le più diffuse sono le calcaree, si può asserire che siano false sor- give tutte le polle che scaturiscono da queste rocce, tanto frequenti nella cerchia alpina e quasi esclu- sive nell'Appennino. Le piovane e le acque super-

(8)

222 RIVISTA DI I GEGNERIA SANITARIA

ficiali cadendo e scorrendo sopra i calcari trO\·ano le vie apert~ per scendere facilmente nell'interno della loro massa: lungo i laberintici percorsi, per azione meccanica e per energia chimica, allargano

---~-

-· -

'

..

Fig.

le fessure, scavano caYerne maestose, forano cuni- coli lunghissimi, ristagnano in laghi, scorrono in fiumi, determinano sprofondamenti, abbassano sempre più la circolazione sotterranea ed originano sorgive, cui però spetta il nome di risorgive. Tutti questi sYariati fenomeni di erosione e di soluzione, - subordinati alla natura della roccia ed ai carat- teri tettonici di questa - si dicono d~l Carso, per

pr~sentarsi essi in questa regione innumerevoli ed istruttivi.

Più di una lunga descrizione varranno le due se- guenti figure sch·ematiche a dare un'idea chiara della cir-colazione sotterranea nelle· rocce fessurate e sull'origine delle risorgenti (v. fig. 4).

Fig.

Si osserYano le acque che circolano fra gli strati, nei giunti e lungo le diaclasi, per arrestarsi nei con- dotti naturali sorrette da uno strato impermeabile, al cui contatto più basso sfiorano le sorgenti.

La sezione (v. fig. 5), che prendo dalle opere del MarteJ, ci apprende la disposizione dei funziona- mento dei troppo-pieni, messi in carico. Dallo stesso massiccio pr~ndono origine parecchie sorgiYe a di- verso livello. Le due più bas·se, rispettivamente a m. 420 e 470, sono perenni; la terza, a m. 500, è attiva subito dopo le pioggie·; la quarta invece, a m. 515, funziona solo dopo lunghi periodi pioYosi.

Finalmente la quinta, a m. 535, doYette essere praY- vista di acque prima dell'uomo preistorico, il quale

n~ abitò la ca,·erna, come si rileva dagli avanzi della sua industria che· vi si trovano.

Le acque che spicciano dalle sorgive vere, attra- versando le rocce permeabili specialmente per im-

bibizione, si sono spogli ate dei germi nocivi, rac- colti sulla superficie, come : microbi, batteri, ba- cilli, ,-ibrioni, ptomaine, ecc.; inYece n~lle risor- genti - che dissetano le maggiori città italiane - tale completa epurazione non av,·iene che molto difficilmente ed in casi speciali.

Laond'e evidente risulta il compito da assoh·ersi:

per le prime dO\-remo mantenere incontaminata la naturale purezza e per le seconde sarà necessario

riconosc~re le vie più facili d'inquinamento per ostacolarnc l'evenienza.

(4)

Fig.

Tanto in un caso come nell'altro sarà giocoforza derogare dal principio per il quale non si o~a toc- c-are le sorgive. An,~he presso di noi si ritiene dove- roso e scientifico l'allacciamento d~lle sorgiYe con un semplice ricoprimento in muratura. Solo rara-

ment~ ho Yeduto spurgare timidamente il punto di uscita ed in casi eccezionali proteggere le imme- diate Yicinanze con materiale impermeabile.

Quanto v~rrà esposto dimostrerà che non sempre tale timore è giustificato, pur rimanendo ammira- tori del Bel grand, coìl 'autorità del quale ancora. si sostiene e si segue la erronea applicazione del prin- Cipio.

Presentemente, con prt>cisione, si rintracciano le ascose vie sotterranee delle acque, se ne d~termina

il luogo geologico di sgorgo, se ne delimita il ba- cino raccoglitore, si scrutano i motivi d~lle oscil- lazioni diverse del regime, se ne giudica la pu- rezza, ecc. Certo in alculii-casi la prudenza non sarà mai SOYerchia: generalmente però non do- vremo temere che ci sfugga ciò che teniamo 1anto sicuramente in nostro potere. Se il Belgrand aYesse conosciuto quanto ora è in nostro possesso riguardo al(e emergenze, egli stesso forse avrebbe additate l~ regole per una buona cattura e per un'eflìcace difesa.

.,

E DI EDILIZIA MODERNA 223

~Ia veniamo ai cas1 pratici, corrispondenti alle poste distinzioni.

Una sorgiYa di affioramento 52 (v. fig. 6) è presa con i sistemi generalmente in uso: una massicciata intorno al punto di sgorgo, una camera di presa da cui parte la conduttura, costituiscono tutta l'opera.

a

Fig. 6.

tt. 4)

" c .. c

... -

"-. N

:.J ~ ~

;: "-

"'

"'

"'-..

Q

/

Fig.

/ l

Per i più' scrupolosi, si rende impermeabi1e, con diversi mezzi, una ristretta superficie intorno alla emergenza.

Il geologo riconosce la noto m i a del mon t~ allo scopo di ricavarne l'origine della sorgiYa e fìssa il punto reale di emergenza in S, come nella fig. 7·

Subito si accorge che l'immunità non è assicurata con la presa eseguita, potendo arrivare facilmente per il detrito di falda da S ad S' l'inquinameiÙO. Per lo stesso detrito notevolmente si abbassa il luogo di affioramento da a ad S' e si disperde pa- recchia acqua lungo S ad S'. (Contin11a).

QUESTIONI

TECN!CO -S f\NlTf\RlE DEL GIORNO

U:\TA SPECIALE AGGJLNT '\.DA FARSI

NELLA STI~'IA

AL VALORE DELLE CASE OPERAIE N EL LORO PRL\JO PERIODO

La tecnica estimatiYa insegna che dopo aYere ottenuto il Yalore di un fabbricato ciYile, deducen-

dolo dal reddito netto, cioè colla stin:a diretta ra-

zionale, rappresentato da R/r, si hanno frequente- mente delle aggiunte e detrazioni a farsi, per cui il valore della casa può essere rappresentato con

CF = F-S - -

,. +

~A - ~D F = fitto medio continuativo, S = spesa annua,

r = tasso d'interesse,

~ A = aggiunte,

~ D = detrazioni.

Fra le spese S si dice che non manca mai l'im- posta I, la quale è una quota-parte di F, cioè:

I

l = -b- F.

Per disposizione di legge tutti i fabbricati nuovi sono esenti da imposta per i due primi anni; e per questo primo breYe periodo di tempo si può anche trascurare, nella ricerca del valore della casa, questa

special~ condizione.

Ma Yi ha una categoria di case (le opera:e) per cui l'esenzione dall'imposta si protrae per dieci an m.

Se poco facilmente occorre dover stimare un fab- bricato civile n~i suoj due primi anni e se per quel brc,·e periodo di tempo può trascurarsi la specìale condizione dell'esenzione dell'imposta fabbricati, anche per i maggiori sfitti che si possono in detto periodo avere, non altrettanto può dirsi per una casa operaia, esente da imposte per dieci anni, sia perchè più facilmente può occorrere di doverne fare la stima in quel periodo di tempo, sia perchè non è più trascurabile il maggior valore temporaneo d~lla

casa stessa.

Ciò posto, il miglior modo per tener conto di questo stato di cose è quello di considerare questo maggior valore come una conveni~nte aggiunta da farsi al valore della casa ottenuto nell'ipotesi che la casa stessa sia già soggetta alla Yentura imposta:

I

I = -b- F.

Aggiunta che è rappresentata dall'accumulazione delle.annuità I (che possiamo supporre posticipate), per quel numero di anni per cui ancora si gode della esenzion , scontata all'epoca presente.

Supposto che la esenzione dall'imposta sia ac- cordata per n anni e di essere attualmente al- l'anno 1n, l'esenzione si godrà ancora per n-m anni e l'accumulazione delle n-m annuità I scontate al- l'epoca presente è espressa da:

A I q'~ I .

ù q n-m. q - 1 J

somma da aggiungere al Yalore GF, come sopra ottenuta, per aYere il Yalore delh casa operaia, ben inteso quando in ~ A non siasi altrimenti tenuto conto eli questa esenzione.

(9)

22+ RIVISTA DI L GEG ERIA S.-\NITARIA

Esempio. - Supponiamo:

F = IOOO, l = 0,20 x }{ x 1000,

n = IO,

n-m = 8, s1 ba:

A r5o X 9,21422626 = ,oo9,9r.

IS l, J68 5 6905

In queste ipotesi l'aggiunta da farsi al valore GF supera poco il fitto F di un anno.

l.

c. v.

IL PROBLE:MA DELLE CASE POPOLARI NEI CENTRI URBANI E RURALI (1)

Dott. Gr ·uo CASALIJ\I.

L'argom~nto che do\TÒ trattare daYanti a voi e stato così formulato dal Comitato organizzatore del Congresso: « Il problema delle case popolari, nei centri urbani e rurali n in rapporto :

a) coli 'acquisto delle aree fabbricabili occor- renti;

b) colla questione della mano d'opera e del costo dei materiali.

L'argomento fu fissato quando si aveva ancora la speranza che il disegno di legg~ sulle case popo- lari venisse discusso ed approvato dal Parlamento. Ora che questa eventualità non si è verificata, è parso a me necessario, quando bo formulato il mio ordine del giorno, e pare anche oggi utile, che prima di entrare a discutere le questioni sp~cifiche

elencate nel tema, si dia uno sguardo al Congresso passato, ai suoi risultati ed ai bisogni tuttora insod- disfatti dell'~dilizia popolare in fatto di legisla- zione. Perchè noi non dobbiamo ritenere il presente Congresso come campato in aria, ma dobbiamo riallacciarlo logicament~ e di fatto al Congresso precedente, per farne sprizzar fuori il maggior utile per il movimento che noi caldeggiamo.

Il primo Congr~sso delle case popolari tenuto a :Milano nel g~nnaio 1910 ebbe sopratutto lo scopo di esaminare la legislazione italiana in raffronto colla legislazione degli altri paesi e det~rminarc

quali fossero i bisogni del moYimento italiano per le case popolari di fronte alla legis1azion~ Yigente.

Il Congresso di Milano fece uno schema di riforme che fu poi presentato ai deputati cd al GO\·erno perchè ne pigliassero norma per l'opera legislativa. E difatti il Ministro Luzzatti accolse ben presto una part~ almeno dei Yoti formulati e presentò il 28 aprile un progetto di provYedimenti per le case popolari ed economiche e p~r agevolare la costru-

( r) Relazione presentata al secondo Congresso nazionale per le case popolari tenuto in Roma od l'ottobre 191 r; per notizie maggiori sui bYori di quell'importante riunione vedi nostra Rivista, N. 23, anno 19rr.

zione e il trasf~rimento di proprietà di altri edificì per uso di abitazione.

Pare a me che non sia privo di un certo Yalore il Yedere quale parte dei nostri desid~ri sia stata accolta nel progetto ministeriale e nel testo d~fini­

tiYo della Commissione parlamentare. Perciò, la- sciando da parte le qu~stioni di minor momento, bo elencate le questioni maggiori da noi prospet- tate e dal Governo accolte, per ric"rcar~ se aYeYamo fatto effettiYamente un passo Yerso più larghe realizzazioni.

I voti principali d~l Congresso di ~Iilano furono questi :

I" regime fiscale; esenzione chiara ed esplicita

per i n t ero delle m i n ori tasse (i pot~carie, di registro, assicurazione e via dicendo). Il disegno di legge stabilisce inYece eh~ vi sia la riduzione al quarto di tutte le minori tasse, anche di quelle che prima erano lasciate a canea degli enti ~ delle società cooperatiYe;

2° esenzione, per un ventennio,. dell'imposta erariale e della sovrimposta comunale e provinciale sui fabbricati. Il disegno eli legge stabilisce una esenzione da 14 a 16 anni;

J0 esenzione per le case popolari dal dazio sui

mat~riali da costruzione. Il progetto eli legge non parla di questa nostra domanda;

4° esenzione dei mutui dalla tassa eli ricchezza mobile, sia p~r quelli fatti da enti pubblici, sia per

qu~lli stipulati presso privati. Il progetto accoglie questo Yoto. Esenzione da imposta pei locali per sen·izi generali e sociali, ~d anche questo YOto è stato accolto dalla Commissione parlamentare.

DomandaYamo inoltre l'autorizzazione alle isti- tuzioni pubbliche di beneficenza per l'impiego in mutui per le case popolari, di un quinto del patri- monio investito in rendita e, inYece, il progetto autorizza l'impiego eli un quarto del patrimonio.

E qui ci è stato concesso più di quello che cloman- cla,·amo. Fu pure accordata la chiesta autorizza- zione per l'impiego eli un quarto dei fondi della Cassa ?\azionale di Previdenza e fu acconsentita la diminuzione del massimo del tasso di interesse per mutui, perchè si è portato dal 4,50 al 4,25 nel P,rogetto cl~lla Commiss;one. Finalmente maggiori larghezze sono state accordate all'azione cl<"i Co- muni, ed in particolare ai piocoli Comuni per la espropriazione delle aree. Furono riformati la Com- missione centrale e i Comitati locali e finalmente vennero est~se le facilitazioni fiscali alle case popo- lari costruite dai privati e dalle Società edilizie.

Da questo incompleto elenco risulta che il lavoro da noi compiuto a i\Iilano non fu affatto inutile, e che, se fummo accontentati in parte, fummo ac- contentati in cose di vitale importanza.

E DI EDILIZIA MÒDERNA 225

Siccome il progetto di legge non fu ancora vo- tato, sarà bene che noi esaminiamo un momento quali sono i punti che più ci interessano, perchè possano essere presi in esame dal legislatore n~J

aiorno in cui esso sarà portato alla discussione

l:>

della Camera.

Le maggiori. necessità dell'edilizia popolare - Le agevolez::;e fiscali. - Credo di non anelare er- rato dicendo che, sia per gli antecedenti bisogni delle abitazioni popolari, sia per quelli ciP si sono manifestati in questi ultimi tempi, dobbiamo im·o- care J'inten·ento dello Stato sopratutto su tre cli- retti,·e. Innanzi tutto dobbiamo domandare mag- giori larghezze eli indole fiscale, in secondo luogo dobbiamo tentare eli diminuire il tasso dell'inte- resse, in terzo luogo dobbiamo tendere alla costi- tuzione di un Ente nazionale per il credito alle abitazioni popolari. }.Ii permetto di illustrare con breYissime parole questi tre argomenti.

Per quanto riguarda le graYezze fiscali noi ab- biamo gitt ottenuto qualche cosa, perchè ci troviamo in procinto di raggiungere i 14 o 16 anni di esen- zione per l'imposta fabbricati, ma non crediamo che questa es~nzione sia sufficiente per i! nostro movimento.

I fini che ci proponiamo sono economici, igienic-i e morali. Per raggiungere questi fini che sono inti-

mament~ connessi e non possono nè si debbono per nessuna ragione disgiungere, ci occorn:-tenere la spesa nei più stretti confini, in modo da conte-

nere gli affitti nei più stretti con fin i. I m·ece le nostre abitazioni popolari, come vedremo più chia- ramente in seguito, parlando del costo di costni- zione, hanno prezzo di affitto o quote eli acquisto eccessi,·amente alte. Una delle ragioni è questa, che sopra di esse vengono a pesare, oltre tanti oneri minori, le quote di ammortamento che dobbiamo far p~sare sui nostri fitti e sulle quote eli acquisto per un tempo notevolmente inferiore a quello ·~he

è la durata presumibile dello stabile. Ora, in questo modo, facciamo pesare sopra gli inquilini attuali, una quota che andrà a beneficio ~ssenzialmente

delle generazioni future, perchè costituiremo un tal demanio eli case popolari da potere, tra 25 o 30 anni, dare gli affitti a buon mercato Yeramente noteYole. Ora domandiamo per quali ragioni dobbiamo far ricadere troppo grm·emente l'ammortamento suila generazione presente nel momento in cui, sia dal punto di vista igienico che economico, è più impd- lente il bisogno eli abitazioni a buon mercato?

Altro mezzo eli difesa non ':i è, almeno in parte.

che dare maggiore estensione all'esenzione fiscale, estendendola a tutto il periodo dell'ammortamento.

Si pagherebbe cioè l'imposta quando verrebbe a cessare l'ammortamento.

A questa domanda non ci si risponde in modo assolutamente negatiYo, nè fuori nè dentro la Ca-

m~ra. Tutti hanno la conYinzione che acl una mag- giore esenzione si dovrà arriYare in un tempo più o meno vici no, ma ci si risponde : siamo passati da 5 a 10 anni, ora si va a 14 e 16, accontentateYi, si andrà a suo tempo anche oltre i 20.

}.Ia, noi diciamo, questa procedura a spizzico, questo procedere a piccoli passi nella soluzione del problema che tanto ci int-:-ressa, è pericolosa, perchè mantiene alti gli affitti e le quote di ammortam:::nto e impedisce al nostro movimento di diffondersi ampiamente. }.Ientre, se si fosse sicuri di avere la esenzione fin da ora, il nostro movimento sarebbe accelerato.

Un altro problema di indole fiscale è quello del dazio sui materiali da costruzione e non è piccolo problema.

Io ho fatto il conto di quello che viene a costare alle case dell'Ente autonomo di Torino il dazio sui materiali da costruzione e ho trO\·ato, che, p~r gli ultimi quattro edifici in costruzione, si ebbe una spesa eli 139 mila lire eli dazi, somma cospicua non solo in sè, ma anche in rapporto del valore delle aree che è eli 215 mila lire. A Torino abbiamo avuto la fortuna che il Comune ha donato le aree ed ha promesso cli prendere in esame la questione della esenzione dal dazio, ma clo.ve ciò non avviene è evidente che le case sono sovraccaricate di una spesa eh~ si potrebbe eYitare. II curioso è che il dazio non esisteva prima, è venuto acl intensificarsi nel periodo in cui più crescevano gli altri coeffi- cienti del costo e particolarment~ la mano d'opera ed il prezzo dei materiali. Ora tutto ciò è illogico.

(Continua).

1\EC ENSIONI

LABORDÈRE P. : L'allontanamento delle immo-ndizie a Pa·rigi - (Génie Civil - Aprile 1912).

11 problema di liberare una città come Parigi dalle im- mondizie che essa giornalmente produce (circa 4000 metri cubi) presenta non poche d;fficoltà. Bisogna anzitutto pen- sare a raccoglier-le con mezzi pratici e no1i contrarii alle regole igieniche e poi cercare di utilizzarle nel miglior modo possibile. Fino al 1896 tutti i ri!'tuti delle case parigine erano messi a disposizione degli agricoltori dei dintorni della città, i quali li adoperavano come concime; ma l'au- mento sempre continuo di questo materiale ha reso indi- spE:n3abile la ricerca eli un mezzo per renderne l'uso più P' atico pur conservandone le proprietà fertilizzanti. A tale scopo furono impiantate diverse officine in cui le immon- dizie, venivano ridotte in polvere, messa poi in commercio; il sistema pareva assai buono in principio, ma poi, per

Riferimenti

Documenti correlati

L’attiva loro partecipazione al finanziamento dei piani autarchici sarà più che largamente assicurata dai forti bisogni di credito d’esercizio da parte delle imprese autarchiche,

in vista dell’udienza conoscitiva sul bilancio regionale 2022-2024, che si terrà mercoledì 01/12, abbiamo deciso di predisporre queste note per rappresentare le

Le allegate planimetrie esecutive a scala 1:2.000 delle linee di adduzione principale e delle diramazioni, unitamente agli elaborati riportanti l’inquadramento generale

- ad adeguare e/o ridurre le aree occupate in ampliamento, a semplice richiesta degli organi di vigilanza e controllo, prestando fin da subito acquiescenza alle determinazioni

Verrà installato un elevatore conforme alle normative vigenti a basso consumo e ridotta manutenzione al fine di ridurre al minimo i costi condominiali per

Il Comune di Nonantola, in esecuzione della deliberazione di indirizzo della Giunta Comunale n. 425 del 22/12/2021, promuove il seguente Avviso pubblico , al fine di sostenere

Si precisa quindi che ai fini della valutazione dell’offerta economica sarà preso in considerazione ed oggetto di valutazione solo ed esclusivamente quanto riportato

13 Già si è detto della mancanza di una norma espressamente attributiva della competenza: così come in relazione al diritto secondario al risarcimento, anche