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(1)

La valutazione nella scuola primaria

DIRIGENTE TECNICO ALIDA MISSO

(2)

Di che cosa parleremo oggi?

VALUTAZIONE

 PER l’apprendimento

 nella scuola primaria

… e per finire parleremo brevemente

 della certificazione delle competenze nella scuola primaria

 della valutazione nella DAD

(3)

Contesto:

Valutatori “ingenui”

La valutazione nei contesti

educativi

Peculiarità della funzione valutativa nella scuola

Docente Educatore Dirigente

Valutatori di professione

Basato su due “COMPETENZE”

1. Raccogliere informazioni

2. Interpretare e dare un valore 3. Assumere decisioni

?

(4)

Riferimenti normativa

(imprescindibile e consigliata)

(5)

 Legge 517/1977  le superiori mantennero il voto in decimi alle elementari alle medie furono introdotti i giudizi (ottimo, distinto, buono, sufficiente…) e veniva cancellata, dopo 50 anni di vita, la vecchia pagella con i voti

 Legge 169/2008  Dall'a. s. 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuati mediante l'attribuzione di voti espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.

 DPR n° 122 del 22 giugno 2009  ha riassunto la normativa precedente sulla valutazione degli alunni introducendo anche qualche novità

 D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013  Regolamento sul sistema nazionale di valutazione,

all'art. 1, individua i soggetti del SNV che hanno il compito d'intervenire sull'impianto

educativo d'istruzione e formazione

(6)

 DPR 275/1999 « Regolamento recante norme in materia di autonoma delle istituzioni scolastiche»

 DPR 254 / 2012  «Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del I ciclo di Istruzione DM 254/2012»

 Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari 2018  Raccogliendo le istanze del mutato contesto sociale e delle scuole, il documento intende riaffermare il ruolo centrale dell’educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità

 Decreto Legislativo 62/2017  Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107.

 D.M n. 742/2017 sono stati adottati i modelli nazionali di certificazione delle competenze degli alunni del I ciclo di istruzione. Il decreto descrive le finalità e le modalità della certificazione, e in allegato presenta i due distinti modelli di certificazione da utilizzare al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

 Raccomandazione Del Consiglio UE del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente

 Legge 92/ 2019 + Linee Guida Tempi  che prevede l'introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica,

O.M. 172 + Linee guida

(7)

La «questione»

della

valutazione

Perché questi cambiamenti nella normativa? certamente le incertezze della scienza docimologica, ma anche la debolezza dei diversi sistemi via via adottati e la loro difficoltà ad essere compresi appieno soprattutto dalle

famiglie

1977 - L.

517/77

• [abolizione voto in decimi] Valutazione con aggettivi (ottimo, distinto, buono, sufficiente…)

1993

• Scala

pentenaria A-B-C-D-E

2008

• Voti

2020 GIUDIZI DESCRITTIVI NELLA SCUOLA

PRIMARIA

(8)

Dalla pagella

alla Scheda /

documento di

valutazione

(9)

D.P.R. 122 / 09

E’ un DIRITTO (D.P.R. 122) degli alunni avere una VALUTAZIONE COERENTE e TEMPESTIVA

Centralità decisione collegio docenti

Necessità coerenza con piano offerta formativa

CIRCOLO VIRTUOSO di decisioni e assunzioni di responsabilità tra i vari livelli

Ha riassunto la normativa precedente sulla valutazione degli alunni introducendo anche qualche novità

Fortemente orientato alla collegialità

(10)

La

comunicazione di esiti finali e di processo

La valutazione ha due valenze importanti:

DOCUMENTARE e CERTIFICARE

COMUNICARE, soprattutto in itinere, in un patto formativo condiviso con alunni e con famiglie, il

PUNTO ESATTO del PERCORSO intrapreso e la distanza dall’obiettivo è COMPITO FONDAMENTALE della

SCUOLA

(11)
(12)

Valutazione degli apprendimenti

(Art. 1 comma 181 lettera i, legge 107/2015: adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di Stato)

Valutazione delle Istituzioni scolastiche

(DPR 80/2013; DIR 11/2014)

Valutazione delle professionalità

(Art. 1 commi 126/130 e commi 86, 93, 94, legge 107/2015; DIR 36 18/08/16)

Verso un

sistema di

valutazione

organico e

integrato

(13)

CHE COSA VALUTARE ?

A. Gli APPRENDIMENTI

1. Esiti degli apprendimenti

2. Certificazione delle le competenze

B. Le SCUOLE

1. Offerta formativa 2. Servizio scolastico

C. Le PROFESSIONALITÀ 1. Docenti

2. Dirigenti scolastici

13

(14)

VALUTAZIONE DEGLI

APPRENDIMENTI

Diagnostica: accertare i pre-requisiti cognitivi e affettivo-motivazionali degli alunni per impostare un percorso formativo; definendo lo stato iniziale di partenza e le pre-condizioni che consentono a ogni alunno di essere coinvolto nel percorso programmato con più alte probabilità di successo

Regolativa: Monitora gli effetti del percorso formativo e lo riprogramma, permette ai docenti di intervenire tempestivamente sui processi attivati allo scopo di migliorare l’efficacia del percorso programmato

Sommativa: accerta, al termine di un periodo prestabilito, il livello delle prestazioni fornite da ogni alunno rispetto ai traguardi formativi definiti dai docenti; ha carattere formale e valenza certificativa

Formativa: ha lo scopo affiancare l’alunno nel suo percorso di apprendimento, sia tramite azioni di gratificazione ( per gli obiettivi e i risultati raggiunti) sia tramite azioni di rinforzo ( per potenziare le lacune)

.

(15)

D. Lgs. 62/2017

 Art. 1 Decreto Legislativo 62/2017: Principi. Oggetto e finalità della valutazione e della certificazione

La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e

concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi,

documenta lo sviluppo dell’identità personale

promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze

(16)

PERCHÈ

VALUTARE?

MIGLIORARE

Valutazione finalizzata al MIGLIORAMENTO

(17)

DOCENTE VALUTATORE professionista

Docente

valuta

dà valore a qualcosa

Alunno

MA

Essendo il docente PORTATORE di VALORI e CULTURA

INFLUENZA lo SVILUPPO e la CRESCITA dell’alunno

Per cui è necessario un EQUILIBRIO tra TECNICA (=tecné) e COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE all’interno del

contesto relazionale

INSEGNANTE come INTELLETTUALE COMPETENTE, capace di includere il NUOVO (competenze?)

senza

dimenticare il VECCHIO (conoscenze/ abilità ?) nel quadro di una cultura riconosciuta e condivisa

(18)

La valutazione alla scuola primaria cosa cambia?

Decreto Legge 8 aprile 2020, n.22 (convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n.41);

Ordinanza Ministero dell’Istruzione n.172 del 4 dicembre 2020 e Linee Guida

.

(19)

L’impianto metodologico introdotto dall’O.M.

n.172, non è adempimento burocratico, ma dovrà esser accompagnato da una capillare attività formativa: la valutazione, infatti, che va sempre considerata nella sua unitarietà, è un percorso di ricerca;

non può e non deve ridursi a operazione

«contabile», ma deve saper descrivere lo sviluppo degli apprendimenti, anche in chiave metacognitiva, allo scopo di fissare quei traguardi di sviluppo che ogni studente deve mirare ad ottenere

Il nuovo impianto

metodologico

(20)

ll presupposto di fondo, vero leit motiv della riforma, è quello di ridisegnare un percorso valutativo completo e più vicino alle esigenze formative dei bambini, attento al raggiungimento di quegli obiettivi educativi specifici afferenti ai diversi stili d’apprendimento.

 La valutazione è uno strumento di lavoro che dà “valore” a ciò che si esamina ed è orientato a quel miglioramento continuo che permette allo studente di posizionarsi al centro del processo d’insegnamento-apprendimento.

 Il nuovo progetto valutativo dovrà precedere, accompagnare e seguire l’intero percorso d’insegnamento-apprendimento, in un’ottica formativa. Le Linee Guida che hanno come riferimenti le Indicazioni Nazionali (di cui al D.M. 254/2012) e i Curricoli trasversali d’Istituto (che a loro volta esplicitano le progettazioni didattiche), sono state elaborate in questa prospettiva formativa, l’unica che permette di conoscere a fondo il percorso didattico di ogni bambino.

O.M. 172

(21)

L’ articolo 3 comma 1 della O.M. 172 prevede ,in deroga

all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, dall'anno scolastico 2020/2021:

a decorrere dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio prevista dalla IN, ivi compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019 n.92, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti.

Modalità di valutazione degli

apprendimenti

(22)

Indicazioni

Nazionali 2012

Agli insegnanti competono la

responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei

criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni

periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo.

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. [...] Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di

apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.»

La valutazione, inoltre, “documenta lo sviluppo dell'identità personale e

promuove l'autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di

conoscenze, abilità e competenze”.

(23)

Da dove partire?

Curricolo

di Istituto / PTOF Programmazione/

progettazione annuale

Le Indicazioni Nazionali - come declinate

nel Curricolo di Istituto e nella

programmazione annuale della singola

classe - costituiscono il documento di

riferimento principale per individuare e

definire il repertorio degli obiettivi di

apprendimento, oggetto della valutazione

periodica e finale di ciascun alunno in ogni

disciplina.

(24)

Dalla

progettazione alla valutazione La definizione degli obiettivi

Gli obiettivi descrivono manifestazioni

dell’apprendimento in modo sufficientemente specifico ed esplicito da poter essere

osservabili.

(25)

Dalla

progettazione alla valutazione La formulazione degli obiettivi

Gli obiettivi contengono sempre

sia il processo cognitivo che gli alunni devono mettere in atto, sia il

contenuto disciplinare al quale

l’azione si riferisce.

(26)

L a

formulazione degli obiettivi esempi

 Produrre semplici testi narrativi e descrittivi legati a scopi concreti e connessi con situazioni quotidiane.

 Riconoscere, denominare e

descrivere figure geometriche.

 Argomentare il procedimento

seguito per risolvere problemi.

(27)

I livelli di

apprendimento

I docenti valutano, per ciascun

alunno, il livello di acquisizione dei

singoli obiettivi di apprendimento.

(28)

I livelli di

apprendimento

In via di prima acquisizione Base

Intermedio

Avanzato

(29)

Quali criteri per descrivere gli

apprendimenti?

Le dimensioni

AUTONOMIA

CONTINUITÀ

TIPOLOGIA DELLA SITUAZIONE (NOTA E NON NOTA)

RISORSE MOBILITATE

 Altre dimensioni eventualmente elaborate dal Collegio Docenti (inserite nei criteri di

valutazione all’interno del PTOF)

(30)

Livelli di

apprendimento

& Dimensioni

• L’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.

Avanzato

• L’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo;

risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.

Intermedio

• L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità

Base

• L’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

In via di prima acquisizione

(31)

Il Documento di Valutazione

La disciplina

Gli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (anche per Nuclei Tematici)

Il livello

Il GIUDIZIO DESCRITTIVO (con definizione dei

livelli)

(32)

A/1 . Esempio di giudizio

descrittivo mediante

rappresentazio ne tabellare

N.B. La definizione dei livelli, adottata dall’istituzione scolastica, dovrà essere presente sul Documento di valutazione.

(33)

A/1. Esempio di giudizio

descrittivo mediante

rappresentazio ne tabellare

N.B. La definizione dei livelli,

adottata dall’istituzione scolastica, dovrà essere presente sul Documento di valutazione.

(34)

Nella nuova scheda di valutazione andranno inserite

 le varie materie d’insegnamento,

 gli obiettivi didattici, almeno quelli strategici o più significativi (che potranno essere a loro volta compattati in nuclei tematici);

 i livelli d’apprendimento e i rispettivi giudizi descrittivi analitici.

 Gli obiettivi dovranno essere ben osservabili e, di conseguenza, facilmente descrivibili. Essi prevedranno certo i contenuti

disciplinari, ma dovranno essere integrati con la descrizione del processo cognitivo che gli alunni mettono in atto per arrivare al successo formativo.

.

(35)

 Supera il voto numerico

 Valuta i processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti

 I giudizi descrittivi, di cui al comma 1, sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel curricolo d’istituto, e sono riportati nel

documento di valutazione

Devono essere predisposti, come previsto dal decreto legislativo 62/2017 sia il giudizio globale che il giudizio sintetico riferito alla valutazione del comportamento.

Con la nuova normativa

l’impianto

valutativo

(36)

La (nuova) valutazione presuppone

 Corresponsabilità (nel team docente)

 Coerenza (con gli obiettivi e le attività programmate)

 Trasparenza (chiarezza, semplicità,

esplicitazione dei percorsi)

(37)

AZIONE intenzionale e progettata di FEEDBACK dei RISULTATI di

APPRENDIMENTO

Valutazione proattiva e retroattiva

PERSONALIZZATA FORMATIVA

PROMOZIONALE

(38)

Misurazione e

valutazione Misurare un livello raggiunto

Conoscenze Abilità

Competenze

rispetto ad un indicatore e descrittore con prove specifiche e con osservazioni sistematiche

VALUTARE interpretare quantitativamente e qualitativamente i dati raccolti con misurazioni ed osservazioni e attribuire

significato

(39)

STRUTTURATE

NON STRUTTURATE SEMISTRUTTURATE Suddivisione classica per TIPOLOGIA

NON esiste una prova buona o cattiva a priori

La prova DEVE ESSERE COERENTE con la progettazione e con la finalità

MA

Nelle linee guida ALCUNI ESEMPI tratti dalle prove dell’ultima sessione esami di stato conclusivi del I ciclo

n.b.

Gli strumenti

(40)

Osservazioni sistematiche…

guardare l’alunno nella sua globalità avendo come traguardo lo sviluppo delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, “stimare”, in modi sempre

più fini e sofisticati, la reale competenza dell’alunno di fronte ad una prova, nello sviluppare e potenziare

strategie cognitive che consentano agli allievi di trovare le risposte e le soluzioni utilizzando conoscenze ed abilità

acquisite. Per ottenere questo è necessario richiamare l’attenzione sull’osservazione globale e sistematica dell’alunno piuttosto che su singole verifiche alle quali

egli è sottoposto (LGR, p.5)

(41)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

(42)

Il processo di realizzazione delle Indicazioni per il primo ciclo rappresenta

una strategia di intervento coerente con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'istruzione

 Che significa migliorare la qualità dei processi e delle pratiche educative e didattiche che è il cuore del Rapporto di Autovalutazione Scuole

(43)

Curricolo e valutazione:

sistema unitario

La valutazione NON è atto finale,

NON è “INSEGNO E POI VALUTO”

All’interno del curricolo formativo l’atto del valutare è in potenza basato sullo sviluppo delle competenze

RETE MODULARE DI UNITA’ DI APPRENDIMENTO

(44)

Il contesto culturale e sociale - già profilato nelle IN 2012 e divenuto nel corso degli ultimi cinque anni ancor più complesso - ha necessariamente posto la scuola davanti a degli interrogativi pressanti:

• Quale quadro di riferimento valoriale, civile e democratico?

• Come impostare il dialogo interculturale?

• Quali politiche inclusive adottare?

(45)

IN 2012 Curricolo e valutazione:

sistema unitario

anche perché il testo programmatico del 2012 si presenta come uno sfondo culturale e curricolare coerente, in grado di stimolare

unitarietà di intenti da parte degli operatori scolastici

 Che significa condivisione, collegialità all’interno della scuola, della rete, della rete delle reti

(46)

.

Nuovi scenari:

la cittadinanza come «sfondo integratore»

Raccogliendo le istanze del mutato contesto

sociale e delle scuole, INDICAZIONI NAZIONALI E NUOVI SCENARI intende riaffermare il ruolo

centrale dell’educazione alla cittadinanza +

digitale e alla sostenibilità.

(47)

Nella

prospettiva di un curricolo verticale 3-14 anni

47

(48)

Nuovi scenari

lo sviluppo di competenze di cittadinanza come educazione al rispetto di genere, alla

conoscenza della Costituzione, alla partecipazione consapevole alla vita sociale, all’educazione ai valori di libertà, solidarietà, tolleranza;

la presenza del digitale,

(l’approccio al coding: il pensiero computazionale);

la padronanza delle competenze nella lingua italiana come lingua di scolarizzazione, e come veicolo fondamentale per sostenere

l’apprendimento

la geografia come “sapere di confine”, come crocevia di molte conoscenze (storiche,

scientifiche, matematiche, digitali, ambientali) capaci di aprire al rapporto con le

trasformazioni del pianeta, con l’incontro con altre culture, con il recupero dell’identità e

dell’appartenenza, con l’uso delle strumentazioni per la geo-

localizzazione ecc.;

il tema della sostenibilità come elemento catalizzatore dei 17 obiettivi (goal) posti dall’Unesco per una società futura più equa e solidale: cittadinanza globale, pari opportunità, equilibrio climatico, lotta alle povertà, compresa quella educativa.

(49)

Nuovi scenari

Questo documento

“breve” dovrebbe

aiutare a riprendere in mano le

Indicazioni/2012,

“rileggendole” alla luce delle priorità illustrate nei diversi paragrafi, attraverso un’operazione di

selezione, di

approfondimento, di integrazione operativa

Alcune domande guida

-collegare Indicazioni, curricolo e lavoro in aula (ad esempio,

chiedersi che significa lavorare per promuovere le

“competenze”),

-riscoprire gli elementi

“fondamentali” del fare scuola, per fare «un check-up sensato allo stato di salute della

didattica».

-le competenze di cittadinanza possono essere viste come:

possesso di strumentalità di base sicure

-padronanza di abilità trasversali, procedurali, di comunicazione, di rappresentazione, di pensiero critico e riflessivo;

-life skill, cioè atteggiamenti sociali e civici positivi

(50)

Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente (22

maggio 2018)

(51)

Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento

permanente (22 maggio 2018)

22/05/2018 il Consiglio dell’ Unione Europea ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento

permanente che pone l’accento sul valore della complessità e dello sviluppo sostenibile.

A distanza di 12 anni, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente che rinnova e sostituisce il precedente dispositivo del 2006.

Il documento tiene conto da un lato delle profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali degli ultimi anni, dall’altro della persistenza di gravi difficoltà nello sviluppo delle competenze di base dei più giovani. Emerge una crescente necessità di maggiori competenze imprenditoriali, sociali e civiche, ritenute indispensabili

“per assicurare resilienza e capacità di adattarsi ai cambiamenti”.

(52)

Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento

permanente (22 maggio 2018)

Dalla lettura del testo, risultano apprezzabili soprattutto due aspetti:

– l’insistenza su una più forte interrelazione tra forme di apprendimento formale, non formale e informale;

– la necessità di un sostegno sistematico al personale docente, soprattutto al fine di “introdurre forme nuove e innovative di insegnamento e apprendimento”, anche in una prospettiva di riconoscimento delle “eccellenze nell’insegnamento”.

Forte curvatura verso il valore della sostenibilità, evidenziando la necessità – per tutti i giovani – di partecipare ad una formazione che promuova stili di vita sostenibili, i diritti umani, la parità di genere, la solidarietà e l’inclusione, la cultura non violenta, la diversità

culturale, il principio della cittadinanza globale.

(53)

Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento

permanente (22 maggio 2018)

Il concetto di competenza è declinato come combinazione di

“conoscenze, abilità e atteggiamenti”, in cui l’atteggiamento è definito quale “disposizione/mentalità per agire o reagire a idee, persone, situazioni”.

Le otto competenze individuate modificano, in qualche caso in modo sostanziale, l’assetto definito nel 2006. Le elenchiamo qui di seguito:

• competenza alfabetica funzionale;

• competenza multilinguistica;

• competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;

• competenza digitale;

• competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare;

• competenza in materia di cittadinanza;

• competenza imprenditoriale;

• competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

(54)
(55)

Cittadinanza, trasversalità e approccio alle discipline

Ogni disciplina delle Indicazioni è

attualmente riletta in questa ottica ?

(56)

Valutazione del comportamento

1. COMPETENZE-CHIAVE di CITTADINANZA

(tutte otto o una scelta mirata al progetto di istituto) declinate in coerenza con il regolamento di istituto 2. Individuazione di OBIETTIVI EXTRACOGNITIVI

declinati in COMPORTAMENTI OSSERVABILI (anche sanzionabili) per l’attribuzione del voto/giudizio

Autonomia

Partecipazione

Rispetto delle regole

(57)

Elementi che caratterizzano un sistema di valutazione efficace

Valutazione degli apprendimenti Valutazione del comportamento

Valutazione di sistema

Le competenze disciplinari

Le competenze chiave di cittadinanza

Il certificato delle competenze La collegialità

La comunicazione

(58)

Certificazione delle

competenze

58

Una delle valenze è la CERTIFICAZIONE delle COMPETENZE

Il certificato discende in modo naturale dal percorso.

competenze culturali (disciplinari o per gruppi di discipline) competenze trasversali di cittadinanza

competenze relative alle condotte di studio e di lavoro

(59)

Struttura del modello

nazionale di certificazione

Il modello è proposto in duplice versione per la scuola primaria e secondaria, per cui in esso vi ritroviamo le Competenze chiave europee e le Competenze del

Profilo dello studente. Queste ultime, naturalmente, sono differenti per i due ordini di scuola.

Il documento si articola in due parti. La prima,

il frontespizio, riporta i dati dell’alunno e la classe

frequentata:

(60)

Una certificazione più rispondente alla progettazione in atto

di semplice stesura e di facile lettura, uguale

nell’impostazione concettuale per la scuola primaria e la secondaria di primo grado che:

eviti di replicare il documento di valutazione

colleghi i livelli a descrittori dettagliati

assicuri il raccordo con la secondaria di II grado

60

Dalla

sperimentazione al l modello

nazionale

(61)

Principi

fondanti il modello

nazionale di certificazione

Il modello nazionale di certificazione, come previsto dall’articolo 9 comma 3 del decreto legislativo n. 62/2017:

a) si riferisce al profilo dello studente nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;

b) è ancorato alle competenze chiave individuate dall’Unione europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;

c) definisce, mediante enunciati descrittivi, i diversi livelli di acquisizione delle competenze;

d) valorizza eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale;

e) è coerente con il piano educativo individualizzato per le alunne e gli alunni con disabilità;

f) indica, in forma descrittiva, il livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione e certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.

(62)

Che significa valutazione, prove e

percorsi per la certificazione delle

competenze

sui temi più qualificanti del progetto educativo della scuola di base (profilo

educativo in uscita, traguardi di competenza delle diverse discipline,

continuità educativa, ambienti di

apprendimento, didattica per competenze,

ecc.)

(63)

La seconda parte è

costituita da una tabella che si articola in tre

colonne (quattro con lo spazio occupato

dall’elenco numerico), che riportano

rispettivamente :

 le competenze chiave europee;

 le competenze indicate dal Profilo finale dello studente, ridotte nel numero e

semplificate linguisticamente;

 i livelli da attribuire a ciascuna competenza (da compilare).

 La tabella è costituita da nove

righe, otto corrispondenti alle competenze chiave europee e del Profilo per lo studente e una costituita da uno spazio aperto, dove indicare eventuali competenze significative possedute dall’alunno, acquisite anche

in situazioni di apprendimento non

formale e informale.

(64)

Livelli di

competenza

I livelli di competenza sono quattro:

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi,

mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni

consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le

conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

Si va, dunque, dal Livello D, livello minimo di possesso della competenza, al Livello A, livello massimo.

Spetterà ai docenti di classe per la primaria e al consiglio di classe per la secondaria di primo grado attribuire un livello (A-B-C-D) a ciascuna delle competenze “chiave europee-del Profilo dello studente” sulla base di una valutazione da intendere come un processo complesso, che si prolunga nel tempo, attraverso una sistematica osservazione degli alunni in situazione

(65)

«Nodi»

 Comunicazione con i genitori

 Continuità con modalità valutazione nella scuola secondaria di I grado

(voti)

 Rapporto con il certificato delle

competenze

(66)

Cosa e come come valutare nella DAD?

 La partecipazione (puntualità, costanza, dei invio feedback richiesti, atteggiamento

collaborativo)

 La capacità di interazione (con il docente e tra compagni)

 Il processo messo in atto dagli studenti per

svolgere i compiti assegnati

(67)

Che cosa

significa allora?

 Organizzare e strutturare lezioni complete che gli alunni possono svolgere da casa e che gli insegnanti seguono, inviando

rimandi, suggerimenti, integrazioni.

 Far sentire ai bambini la presenza e vicinanza dei docenti

 Guidare e supportare anche le famiglie

(68)
(69)

FAQ?

(70)

Dove trovo gli obiettivi di

apprendimento?

Le Indicazioni Nazionali costituiscono il documento di riferimento principale per individuare e definire gli

obiettivi di apprendimento disciplinari e quelli ispirati ai traguardi per lo sviluppo delle competenze. Nel Curricolo di Istituto gli obiettivi sono ulteriormente articolati e

sono, infine, definiti nella progettazione annuale della

singola classe. All’interno di questi documenti, i docenti

della classe individuano, per ogni disciplina, gli obiettivi di

apprendimento più significativi ai fini della valutazione.

(71)

I voti sono sostituiti dai

Giudizi descrittivi sin dalla

valutazione periodica per

l’anno scolastico 2020/21?

Sì. I voti non possono più essere utilizzati nei documenti di valutazione a partire da quest’anno scolastico, sia per la

valutazione periodica sia per la valutazione

finale.

(72)

Per valutare un alunno, tutti gli obiettivi di una disciplina

devono

corrispondere a un unico

livello?

 No, non necessariamente. Uno dei punti di

forza della valutazione formativa è la possibilità di poter specificare e articolare gli esiti

dell’apprendimento per ogni obiettivo. È possibile che per alcuni obiettivi il livello

raggiunto da un alunno sia avanzato e per altri

corrisponda a livelli diversi.

(73)

Sul documento di valutazione, la

tabella può

sostituire il giudizio descrittivo oppure è necessario

esplicitare

formulazioni più articolate?

 Il giudizio descrittivo dell’esempio A2 delle Linee Guida è in forma tabellare e contiene tutte le informazioni essenziali.

 Nell’esempio A1 la descrizione di ogni livello andrà comunque inserita nel documento di valutazione.

 Ciò non toglie che, nella loro autonomia, le istituzioni scolastiche possano individuare

formulazioni più articolate (come esempio A3).

(74)

Devo per forza usare i livelli

previsti dalle Linee Guida o posso usarne altri?

 Sì devono utilizzare esclusivamente i livelli presenti nelle Linee Guida, così come

stabiliti nell’Ordinanza e in coerenza con la certificazione delle competenze:

Avanzato, Intermedio, Base, In via di

prima acquisizione.

(75)

Rubriche per

livelli o rubriche descrittive?

Rubriche per livelli o rubriche descrittive?

 Dalle rubriche diffuse in Europa (pensiamo al Quadro delle Lingue, all’EQF, al DG Comp ecc.) i diversi livelli non sono descritti con

giudizi di valore (dalla grave insufficienza alla massima eccellenza, come spesso succede nelle delibere sui criteri dei Collegi dei

docenti), perché ciascuno mette in evidenza un valore positivo – seppure minimo e parziale – in quanto viene riferito alla

progressione degli apprendimenti. Detto in altre parole, un livello iniziale in lingua italiana in quinta elementare non è una

insufficienza “assoluta” ma, ad esempio, corrisponde ad un livello adeguato per una classe precedente. Occorrono allora rubriche in progressione (nel nostro caso dalla prima alla quinta elementare e oltre) dove i livelli sono diacronici e rendono visibile il

miglioramento possibile. Una matrice utile ci viene dal DGComp (il quadro delle competenze digitali) in cui ogni livello in progressione descrive la semplicità/complessità del compito, il grado di

autonomia del soggetto, il processo cognitivo coinvolto. Dunque il livello non giudica ma consente all’allievo di posizionarsi e di capire quali azioni sviluppare per migliorare il proprio livello.

(76)

Che significa migliorare la qualità dei processi e delle pratiche educative e

didattiche

che è il cuore del Rapporto di Autovalutazione Scuole

Il processo di realizzazione delle

Indicazioni per il primo ciclo

rappresenta una strategia di intervento coerente con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'istruzione

(77)

Progettazione /

Valutazione

(78)

Decalogo delle competenze

1.

conoscenza delle norme di riferimento

2.

meta-conoscenza sulla propria professione (professionista riflessivo)

3.

capacità di elaborare un curricolo disciplinare per lo sviluppo di competenze

4.

capacità di ideare e di documentare compiti di apprendimento per lo sviluppo delle competenze

5.

capacità di lavorare in gruppo (collegialità)

6.

capacità di [essere] un valutatore professionista

7.

capacità di osservare processi di apprendimento

8.

capacità comunicativa

9.

capacità di essere una risorsa (facilitatore) nel mobilitare le competenze necessarie alla soluzione del compito di

apprendimento

10.

capacità di documentare prodotti e processi

78

(79)

Ma cosa si

comunica ai

genitori?

(80)

Tra nuova e vecchia

valutazione –

PUNTI DI FORZA

E CRITICITA’

(81)

Grazie per l’attenzione

Nulla è più ingiusto che far parti uguali

fra disuguali (Don Milani)

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