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6. EpilogoInfermo, malato, affranto per la tragica morte dell’unica figlia, alle 5.30 del 5 dicembre 1914, pochi mesi dopo lo scoppio della «guerra selvaggia che i popoli più inciviliti della Terra combattono crudelmente»
1, Vignoli moriva nella sua casa di Porta Venezia, a Milano. Con «il braccio, e la mano dolenti»
2, finì i suoi giorni da solo, lasciando dietro di sé l’immagine di un intellettuale fin de siècle che aveva saputo coniugare lo studio con l’impegno per la diffusione della cultura e della scienza, e che era stato allo stesso tempo professore e funzionario pubblico; un intellettuale a tratti originale, che, al pari di altri, sarebbe stato presto dimenticato, come registrava già nel 1915 Francesco De Sarlo
3. Eppure iniziare a riscoprire una figura eclettica come quella di Vignoli ha permesso e permette di fare luce su un lungo periodo della storia della cultura scientifica italiana tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Nonostante i punti meritevoli di ulteriori approfondimenti, si aggiunge così un prezioso tassello per rileggere la diffusione iniziale dell’opera di Darwin in Italia; l’istituzionalizzazione di nuove discipline come la psicologia comparata e l’antropologia; il dibattito evoluzionistico e biologico di fine secolo, in un momento di dubbi e ripensamenti; la visione positivista della scienza come strumento “salvifico” di fronte a un’umanità intrinsecamente votata al mito e alla superstizione.
Nel corso dei capitoli, da giovane precettore malinconico, dedito allo studio solitario della filosofia e della linguistica comparata, Vignoli si è trasformato in un pensatore maturo, ben inserito nel panorama culturale milanese, le cui opere principali furono tradotte anche all’estero. Seguendo l’evoluzione di un uomo è stato così possibile seguire sia l’evoluzione di una nazione come l’Italia – dalla stagione risorgimentale alla costruzione di uno Stato e delle sue strutture accademiche e culturali – sia l’evoluzione di alcune discipline, dalla iniziale commistione alla progressiva specializzazione e separazione. La tesi non ha dunque voluto essere solo una biografia scientifica, ma una biografia di problemi e
1 MSNM, Fondo Vignoli, b. 1, fasc. 3, lettera di Celoria a Vignoli, Moleto 29 agosto 1914.
2 MSNM, Archivio amministrativo, b. 65, doc. 1/82, lettera di Vignoli ad Artini, 2 maggio 1914.
3 Cfr. De Sarlo, Francesco 1915.