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1999 2000 2001

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Academic year: 2021

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Per analizzare in dettaglio le ragioni di questo tipo di risultati, sono state considerate separatamente le localizzazioni diurne e notturne degli animali. La Figura 3.10 mostra le distanze dal luogo di cattura dei fix registrati durante il giorno e durante la notte nei tre anni di studio. Durante le ore diurne gli occhioni compiono spostamenti ridotti e in genere inferiori ai 500 m, con un valore mediano basso (92,17 m); durante la notte si osserva una notevolissima variabilità (anche se la mediana dei valori rimane paragonabile a quella diurna, essendo di 124,62 m), con esemplari che si allontanano fino ad un massimo di ca. 3500 m dal nido.

Giorno

# 747 # 777 # 807 # 837 # 788 # 819 # 853 # 893 # 933 # 951 # 973 # 789 # 819 # 854 # 893 # 933 # 973

0500100015002000250030003500

1999 2000 2001

Notte

# 747 # 777 # 807 # 837 # 788 # 819 # 853 # 893 # 933 # 951 # 973 # 789 # 819 # 854 # 893 # 933 # 973 0500100015002000250030003500

1999 2000 2001

Animali con radio

Figura 3.10 Distanze dal luogo di cattura (nido) dei fix diurni e notturni. Le linee rosse riportano i valori mediani complessivi.

Questo diverso comportamento registrato nelle varie ore del giorno si riflette nella dimensione dell’home range notturno e diurno. Come si può notare dalla Tabella 3.3, l’area utilizzata durante il giorno corrisponde sostanzialmente alla core area individuata dall’isopleta 70%. L’estensione complessiva dell’home range è invece largamente determinata dall’entità degli spostamenti notturni degli animali, che, come sottolineato in precedenza, possono essere molto variabili a livello inter-individuale.

D is ta n ze ( m )

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Tabella 3.3 Estensione degli home range (ha) totali, diurni e notturni calcolati con LoCoH.

Home range Mediana Intervallo

Interquartile Range

Totale 95% 10.2 5.9 – 23.5 2.6 – 41.8

Diurno 95% 2.1 1.8 – 3.1 0.8 – 3.6

Notturno 95% 13.2 9.2 – 26.5 2.2 – 50.9

Scelta dell’habitat di foraggiamento

La Figura 3.11 mostra la distribuzione delle tipologie colturali rilevate nelle aree campione per i due anni in cui si è svolta l’analisi. Risulta evidente la notevole preponderanza dei coltivi a foraggio.

Nella Figura 3.12 sono riportati sia i contatti censiti nelle aree campione, sia quelli occasionali, effettuati al di fuori delle aree campione o al di fuori degli orari dei censimenti.

La Tabella 3.4 mostra i risultati generali del censimento notturno suddivisi per mese e per anno. Il numero totale di contatti registrati nei due anni è risultato comparabile, sebbene la loro distribuzione temporale sia stata differente. In particolare, il picco registrato nel luglio 2007 non trova riscontro nell’anno successivo, dove si è al contrario rilevato un significativo numero di contatti nel mese di maggio.

Tabella 3.4 Risultati generali del censimento notturno suddivisi per mese e per anno.

Occhioni censiti

Maggio Giugno Luglio

Area campione

2007 2008 2007 2008 2007 2008 Totale

Chiesuole 1 0 0 0 1 0 2

Riccò 1 0 3 0 4 0 8

Giarola 2 9 2 3 2 3 21

Locrino 3 4 1 2 4 2 16

Martinelli - 1 - 2 - 3 6

Medesano 1 0 0 1 2 0 4

Ozzano 6 13 4 8 19 5 55

Gandiolo 1 - 2 - 0 - 3

Totale 15 27 12 16 32 13 115

(3)

Figura 3.11 Tipologie di colture presenti nelle singole particelle all’interno delle aree campione del 2007 e del 2008.

Figura 3.12 Occhioni censiti nelle aree campione (cerchi verdi) e osservazioni occasionali (v. testo, cerchi fucsia) nel 2007 e nel 2008.

L’analisi condotta con i Modelli Lineari Generalizzati di tipo misto viene riportata nella Tabella 3.5. Risulta evidente che per entrambi gli anni il modello migliore, scelto in base al criterio di Akaike, include sia l’altezza, sia la tipologia di coltivo. Solo nel

2007 2008

2007 2008

(4)

2008 viene considerata anche la variabile mese. Per entrambi gli anni il modello più parsimonioso è risultato avere un peso molto rilevante, come testimoniato dal parametro w (“Akaike weight”). Questo risultato indica una scarsa ambiguità nella scelta del modello migliore.

Tabella 3.5 Lista dei Modelli Lineari Generalizzati di tipo misto ordinati in base al valore di AIC, per l’anno 2007 e per il 2008. k = numero di parametri, ∆AIC = differenza del valore di AIC dal modello migliore più parsimonioso, w = Akaike weight, ovvero il peso delle evidenze a favore del modello. Per modello “Base” si intende il modello che comprende le variabili area del campo e la distanza minima del campo dalla ripa fluviale.

Modello k ∆AIC w

ANNO 2007

Base + coltura + copertura 9 0.00 0.768

Base + mese + coltura + copertura 11 3.31 0.147

Base + coltura 8 5.03 0.062

Base + mese + coltura 10 7.16 0.021

Base + copertura 6 12.01 0.002

Base + mese + copertura 8 15.63 0.000

Base 5 22.28 0.000

Base + mese 7 23.97 0.000

ANNO 2008

Base + mese + coltura + copertura 11 0,00 0,722

Base + mese + copertura 8 1,97 0,269

Base + coltura + copertura 9 9,32 0,007

Base + copertura 6 11,79 0,002

Base + mese + coltura 10 19,56 0,000

Base + coltura 8 20,83 0,000

Base + mese 7 23,98 0,000

Base 5 25,35 0,000

Come risulta dall’analisi statistica riportata nella Tabella 3.6, l’effetto dell’altezza

della vegetazione risulta essere significativo e di segno negativo, ovvero il numero di

contatti è risultato maggiore nelle aree con vegetazione più bassa. Per quel che concerne

la variabile coltivo, si è riscontrato un effetto altamente significativo e di segno positivo

della tipologia “letame”, nella quale è avvenuto il maggior numero di contatti nei due

anni. Nel solo 2008 è stato registrato un effetto significativo del periodo dei conteggi,

con una riduzione significativa dei contatti con il procedere della stagione.

(5)

Tabella 3.6 Risultati dell’analisi condotta utilizzando i modelli più parsimoniosi selezionati in base al criterio AIC nei due anni. Le variabili che raggiungono la significatività statistica sono riportate in corsivo.

Variabile Coefficiente Errore standard z P ANNO 2007

Intercetta -2,150 0,388 -5,549 <<0,001

Area campo 0,185 0,059 3,124 0,002

Distanza ripa 0,000 0,001 0,006 1,000

-1,425 1,057 -1,349 0,177

-0,514 0,528 -0,973 0,331

Coltura # Cereali Altro

Letame 2,771 0,505 5,484 <<0,001

Altezza -0,043 0,020 -2,133 0,033

ANNO 2008

Intercetta -1,888 0,953 -1,982 0,048

Area campo 0,025 0,225 0,109 0,913

Distanza ripa -0,001 0,002 -0,801 0,423

-0,207 0,330 -0,626 0,531

Mese § Giugno

Luglio -1,264 0,396 -3,188 0,001

1,325 0,893 1,485 0,138

-0,240 0,914 -0,263 0,792

Coltura # Cereali Altro

Letame 2,858 1,126 2,538 0,011

Altezza -0,084 0,030 -2,799 0,005

#

I valori di P si riferiscono al confronto tra la tipologia considerata e la tipologia foraggio presa come riferimento.

§

i valori di P si riferiscono al confronto tra il mese in considerato e il mese di maggio preso come

riferimento.

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L’effetto dell’altezza della vegetazione e della tipologia di coltivo viene illustrato graficamente nelle Figura 3.13. È evidente che il numero e la percentuale maggiore di animali si riscontra nella classe di altezza 0-5 cm.

Classi di copertura

Numero di occhioni

10 20 30 40

0-1 1-4 4-10 10-30 >30

2007

0-1 1-4 4-10 10-30 >30

2008

Foraggio Cereali Letame Altro

Classi di copertura

Percentuale di occhioni

20 40 60 80 100

0-1 1-4 4-10 10-30 >30

2007

0-1 1-4 4-10 10-30 >30

2008

Foraggio Cereali Letame Altro

Figura 3.13 Numero (A) e percentuale (B) di contatti registrati nei due anni nelle varie tipologie colturali in relazione alle classi di altezza della vegetazione.

Classi di altezza Classi di altezza

N u m e r o d i o c c h io n i P e r c e n tu a le d i o c c h io n i

A

B

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