POLITICHE DEL LAVORO
Economia e Politiche delle Risorse Umane
a.c. 2018-2019
• Politiche passive: mirano ad alleviare la perdita di
benessere connessa allo stato di disoccupazione, ma non intervengono sulle cause di tale stato
• Politiche attive: mirano a rimuovere le cause della disoccupazione e ad aumentare le probabilità di occupazione.
Politiche del lavoro 2
Una classificazione generalmente
accettata
La classificazione Eurostat e OCSE
• LMP services cover all services and activities of the Public Employment Services (PES) together with any other publicly funded services for jobseekers.
1. Labour market services
• LMP measures cover interventions that provide temporary support for groups that are
disadvantaged in the labour market and which aim at activating the unemployed, helping people move from involuntary inactivity into employment, or maintaining the jobs of persons threatened by unemployment.
2. Training
3. Job rotation and job sharing (Not used anymore – included in category 4) 4. Employment incentives
5. Supported employment and rehabilitation 6. Direct job creation
7. Start-up incentives
• LMP supports cover financial assistance that aims to compensate individuals for loss of wage or salary and support them during job-search (i.e. mostly unemployment benefits) or which facilitates early retirement.
8. Out-of-work income maintenance and support 9. Early retirement
• 1. supporto e orientamento
• 2. formazione e addestramento
• 3. schemi di suddivisione del lavoro (job sharing o lavoro ripartito)
• 4. incentivi all’occupazione
• 5. politiche di inserimento dei disabili
• 6. creazione diretta di lavoro
• 7. incentivi alle nuove attività d’impresa
• 8. politiche passive di tutela economica dei disoccupati
• 9. schemi di pensionamento anticipato
Politiche del lavoro 3
Politiche attive
Politiche passive
P O L IT IC H E D E L L A V O R O
Politiche passive
Misure a sostegno dei disoccupati per alleviare la perdita di benessere connessa alla
disoccupazione (sussidi), hanno una:
• Funzione assicurativa: compensare gli individui in caso di evento avverso (la disoccupazione)
• Funzione distributiva: impedire che la
distribuzione del benessere nella società divenga
“troppo” disuguale
• Si suppone che siano inefficienti a causa di effetti perversi sull’offerta di lavoro
Politiche del lavoro 4
Politiche passive
• Sussidi generosi aumentano la durata della disoccupazione:
•
Rendendo meno penosa la disoccupazione, aumenta il potere contrattuale dei sindacati (e degli insider), aumentano i W
R(salario di riserva)
e quindi i salari contrattati;
•
Aumentano i salari di efficienza, ovvero quelli necessari ad indurre i lavoratori a impegnarsi.
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Politiche passive
Infatti, l’ipotesi che le politiche passive creino inefficienza potrebbe non essere valida se:
1. Le politiche migliorano la qualità dell’occupazione e la produttività del lavoro
– maggior tempo dedicato alla ricerca di lavoro può produrre un match migliore
– sentendosi più tutelati gli individui dedicano più risorse all’investimento in capitale umano
2. Se l’ erogazione dei sussidi dipende dall’aver lavorato in passato
(entitlement effect) , le politiche possono indurre riduzioni del salario di riserva e aumentare l’occupazione
3. Le politiche possono arginare gli effetti sul consumo delle recessioni e evitare carenze di domanda di stampo keynesiano
4. Teoria del lavoro come istituzione sociale (Solow, 1990), il lavoro non è una merce come un’altra il lavoro non ci fa sentire un peso per la società (pressione sociale).
5. Nella realtà la percezione dei sussidi è soggetta a verifiche amministrative (controlli amministrativi):
• Impossibilità di rifiutare un’offerta
• Importi decrescenti nel tempo
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Trasferimento condizionale:
• Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno
Il richiedente deve essere cittadino maggiorenne italiano o dell’Unione Europea, oppure, suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
• Requisiti economici : prova dei mezzi (means tested) Il nucleo familiare deve essere in possesso di:
un valore ISEE inferiore a 9.360 euro;
un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità).
un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
• Altri requisiti
Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:
autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).
Il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. L’assegno non verrà invece erogato ai nuclei familiari che hanno fra i loro componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa.
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Reddito di cittadinanza, Politiche passive
Reddito di cittadinanza
Problemi:
• La proposta ha due problemi e una conseguenza: è una somma troppo elevata, se confrontata ad esempio a politiche analoghe in atto in altri paesi europei. Al reddito tra 0 e 7000 (il cosiddetto reddito esente) viene implicitamente applicata una tassa NEGATIVA del 100 per cento. Il reddito garantito disponibile è
costante. È probabile che il meccanismo generi un forte disincentivo al lavoro e quindi anche un aumento del costo previsto. Il livello di reddito garantito è
costante.
• Esistono meccanismi migliori. Un esempio è l’imposta negativa In questo caso la tassa implicita sul reddito esente è minore del 100 per cento. Il livello di
reddito garantito, disponibile, cresce al crescere del mio reddito imponibile (e non è costante): questo incentiva a lavorare (e guadagnare) di più e a
regolarizzare l’eventuale lavoro pagato in nero (vedi grafico che segue per un esempio di reddito di cittadinanza e imposta negativa) In diversi paesi europei e anche nel reddito di inclusione (Rei) è presente un meccanismo di questo tipo
Imposta negativa sul reddito (Friedman, 1960)
0
INVECE IL CASO DI UNA IMPOSTA NEGATIVA: Il sussidio S
ad un reddito inferiore al minimo imponibile M è calcolato come
S = 0,50 (M-R)
RD
RI
45°
M
M A
M2
R1 R2 R4 R3
T1 T2
Sulle ascisse si riporta il reddito R prima dell’imposta e del sussidio (Reddito imponibile RI), sulle ordinate il reddito diminuito dell’imposta o aumentato del sussidio (R disponibile RD): in assenza di imposte/sussidi
RI =RD, come sulla linea a 45°
V
La curva V indica l’andamento di redditi, inferiori a M, sussidiati a tassi
decrescenti: un reddito di 0 riceve il 50% della differenza con M, un
reddito di 1000 il 40% della differenza con M, un reddito di 500 il 30%...
REDDITO DI CITTADINANZA: La linea MA indica un sussidio pari al 100% della differenza tra RI ed M: tutti i redditi inferiori a M sono portati al livello minimo M. In tal caso M può essere inteso come una soglia di povertà, un minimo vitale indispensabile
La T2 è un’imposta progressiva con aliquote crescenti La T1 è un’imposta con aliquota costante applicata su redditi superiori a M: i redditi R1 e R2 sono ridotti dall’imposta
Il massimo sussidio è pari a M2 = 0,50M, quando RI = 0; la linea M2A è la funzione dell’imposta negativa: 0M2A è l’area dell’imposta negativa
I redditi a sinistra di A (inferiori ad M, come R3 ed R4) sono sussidiati, i redditi a destra di A (maggiori di M, come
R1 ed R2) sono tassati
Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) Politiche Passive
• La Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) è l'indennità per la disoccupazione introdotta dal Jobs Act. E’ stata istituita con il decreto
legislativo numero 22 del 4 marzo del 2015, e ha sostituito i sussidi ASpI e MiniASpI (assicurazione sociale per
l’impiego).
A CHI SPETTA
Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente l'occupazione, ivi compresi:
• gli apprendisti;
• i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
• il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
• i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni.
A CHI NON SPETTA
Non sono destinatari della indennità di disoccupazione NASpI:
• i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni;
• gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato;
• i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa.
• Inoltre, non possono accedere all'indennità di disoccupazione NASpI i lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto.
Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)
Politiche Passive
A CHI SPETTA
Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che siano in stato di disoccupazione e che:
•
possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione;
•
possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo o
equivalenti, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
•
Lo stato di disoccupazione deve essere involontario. Sono esclusi, pertanto, i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia
cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale
Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)
Politiche Passive
DURATA
La NASpI è corrisposta mensilmente
•
La durata della Naspi 2018, varia a seconda di quanti contributi si sono stati versati negli ultimi 4 anni prima del licenziamento
involontario.
•
La durata massima dell'indennità di disoccupazione nel 2018, è fino a 24 mesi.
•
In particolare, la Naspi spetta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, senza
tenere conto dei periodi coperti da contributi figurativi che hanno già dato luogo al pagamento di prestazioni di disoccupazione, anche se pagate in un'unica soluzione anticipata.
Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)
Politiche Passive
Politiche passive
Trasferimento condizionale all’inattività lavorativa
• Trappole di disoccupazione individui che scelgono di non lavorare e preferiscono percepire il sussidio
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Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)
Politiche Passive
Sussidio di disccupazione: trappola della disoccupazione Politiche passive
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Politiche attive
•
1. supporto e orientamento
•
2. formazione e addestramento
•
3. schemi di suddivisione del lavoro (job sharing o lavoro ripartito)
•
4. incentivi all’occupazione
•
5. politiche di inserimento dei disabili
•
6. creazione diretta di lavoro nel settore pubblico
•
7. incentivi alle nuove attività d’impresa
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