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LINEE DI INDIRIZZO SGSL-GP

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Academic year: 2022

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LINEE DI INDIRIZZO SGSL-GP

SISTEMA DI GESTIONE

DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI

PER LE AZIENDE DEL SETTORE GOMMA PLASTICA

(2)

ELENCO DEI PARTECIPANTI

Si riporta nella tabella seguente l’elenco dei partecipanti al gruppo di lavoro, che hanno curato la stesura del presente documento o contribuito in forme diverse alla sua realizzazione.

INAIL -Direzione Generale

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

Claudio Kunkar Professionista Piero La Pegna Professionista Alessandra Menicocci Professionista Paola Ricciardi Professionista

Parker Hannifin Manufacturing Michele Faranda RSPP

Assocomaplast - Associazione Nazionale Costruttori Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma

Claudio Celata Professionista Emilio Moroni Professionista

Federazione Gomma Plastica

Marco Cervini Direttore Area Relazioni Sindacali Luigi Durante Funzionario Area Relazioni Sindacali

Filctem CGIL Nazionale Domenico Marcucci Responsabile Dipartimento Nazionale Salute e Sicurezza

Femca CISL Stefano Ruvolo Responsabile Nazionale Salute Sicurezza e

Ambiente

Uiltec UIL Santucci Sergio RLSSA

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ELENCO DEI PARTECIPANTI...2 PREMESSA...5 1. INTRODUZIONE ALLE LINEE DI INDIRIZZO...6

1.1 SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE 7 1.2 METODO DI LAVORO 7

1.3 TERMINI E DEFINIZIONI 8

TERMINI E DEFINIZIONI GENERALI 8 GLI ATTORI DEL SGSL 10

2. REQUISITI E STRUTTURA DEL SISTEMA DI GESTIONE ...14

2.1 ESAME INIZIALE 14 2.2 POLITICA 14

2.3 MANUALE DEL SISTEMA 15

3. PIANIFICAZIONE...18

3.1 IDENTIFICAZIONE E GESTIONE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE APPLICABILI 18 3.2 ANALISI INIZIALE, IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI, VALUTAZIONE E INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 20

3.2.1 APPALTI 22

3.2.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL COMPARTO - SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE 24

3.3 OBIETTIVI E TRAGUARDI 26

3.4 PROGRAMMA DEL SISTEMA DI GESTIONE 30

4. ATTUAZIONE E IMPLEMENTAZIONE...32

4.1 DEFINIZIONE RUOLI E RESPONSABILITÀ 32

4.2 INFORMAZIONE, FORMAZIONE, CONSAPEVOLEZZA E COMPETENZA 34 4.3 COMUNICAZIONE, CONSULTAZIONE, PARTECIPAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI E DI TUTTE LE PARTI INTERESSATE 38

4.4 DOCUMENTAZIONE E CONTROLLO DEI DOCUMENTI 42

4.5 CONTROLLO OPERATIVO: INDICAZIONE DI MISURE E STRUMENTI 44

4.5.1 PROCEDURE OPERATIVE 44

4.5.2 GESTIONE DEI CAMBIAMENTI 45 4.5.3 GESTIONE DEGLI APPALTI 47

(4)

4.5.4 MANUTENZIONI 49

4.5.5 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 53 4.5.6 SORVEGLIANZA SANITARIA 55

4.5.7 PERMESSI DI LAVORO 57

4.6 PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE SITUAZIONI DI EMERGENZA 59

5. VERIFICA (CONTROLLI E AZIONI CORRETTIVE) ...64

5.1 OSSERVAZIONI E MISURAZIONI 64 5.2 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE 66 5.3 AUDIT E RISULTATI 68

6. RIESAME DELLA DIREZIONE...70 7. MODELLI ORGANIZZATIVI...72 8.– ALLEGATI...76

ALLEGATO 1 – ACCORDO - QUADRO DI COLLABORAZIONE TRA INAIL E FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA 76

ALLEGATO 2 – TABELLA DI CORRELAZIONE 80

Allegato 3 – ELENCO ESEMPLIFICATIVO DELLE NORME UNI APPLICABILI NEL SETTORE 81

(5)

PREMESSA

Il 6 giugno 2011 INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA, hanno stipulato un accordo quadro (allegato 1) “finalizzato a sperimentare e realizzare soluzioni pratiche, su basi tecnico-scientifiche, che favoriscano, nel settore dell’industria della lavorazione di materie plastiche e gomma e a partire da ogni singola azienda, le azioni di prevenzione e di riduzione concreta degli infortuni sul lavoro, attraverso l’uso di molteplici strumenti e indicatori qualitativi e quantitativi” . L’accordo è stato sottoscritto per adesione anche da ASSOCOMAPLAST (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma).

In attuazione di tale accordo sono state realizzate le presenti Linee di Indirizzo (SGSL-GP, Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro per le aziende del settore Gomma Plastica), elaborate da un gruppo di lavoro articolato, composto da rappresentanti dell’INAIL, della FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA, della ASSOCOMAPLAST e delle Organizzazioni Sindacali di Categoria.

Quanto alla struttura generale, le presenti Linee di Indirizzo si rifanno a prodotti analoghi già sviluppati per altri comparti industriali (consultabili dal sito www.inail.it, Sistemi di Gestione della Sicurezza).

Il risultato raggiunto rappresenta un’ulteriore testimonianza della validità di un sistema di relazioni industriali e di positivi rapporti con l’INAIL, che prevede l’identificazione e condivisione di modelli da trasformare nell’applicazione di buone prassi in tema di salute e sicurezza, per sostenere quella cultura della sicurezza e prevenzione che, nel corso degli anni, è divenuta un patrimonio distintivo delle imprese e dei lavoratori per le aziende del settore Gomma Plastica.

Le imprese che applicheranno le Linee di Indirizzo SGSL-GP potranno accedere alle agevolazioni connesse con la riduzione del premio assicurativo INAIL, ai sensi del D.M. 12/12/2000 e delle norme regolamentari connesse.

Le presenti Linee di Indirizzo SGSL-GP contengono anche indicazioni in merito all’efficacia esimente (art.

30 D.Lgs. 81/2008 e s.mi.) dalla responsabilità amministrativa delle imprese di cui all’art 25 septies del D.Lgs. 231/2001 - art. 300 del D.Lgs. 81/08.

INAIL FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA

per adesione:

ASSOCOMAPLAST

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1. INTRODUZIONE ALLE LINEE DI INDIRIZZO

Il Gruppo di Lavoro ha condiviso e adottato, nella stesura di queste Linee di Indirizzo, i principi di seguito illustrati.

La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce un diritto fondamentale dell’individuo nell’interesse della collettività

La Costituzione italiana afferma, come principio assoluto, la salvaguardia e l’integrità psico-fisica della persona, senza ammettere condizionamenti e sancisce che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto o in modo da recare danno alla salute, alla sicurezza, alla libertà e dignità umana, beni irrinunciabili e tutelati dalla Repubblica Italiana.

La sicurezza e la cultura della prevenzione considerate come valore

Per l’attuazione pratica dei principi Costituzionali le imprese si impegnano a rispettare tutte le norme generali e speciali emanate in materia di prevenzione degli infortuni, di salute e igiene sul lavoro, insieme ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali, nonché a definire l’attuazione di strategie volte a promuovere la diffusione della cultura della prevenzione.

Nel contempo, la sicurezza sul lavoro e la cultura della prevenzione, sul piano del rapporto costi/benefici, costituiscono un investimento che produce effetti positivi a medio e lungo termine.

L’approccio strategico-organizzativo dell’attività di prevenzione

Sulla base dei principi esposti in precedenza, le aziende si impegnano a garantire un miglioramento continuo delle condizioni in cui operano i lavoratori attraverso il potenziamento di soluzioni organizzative a favore della sicurezza.

L’attenzione all’uomo

I processi di rinnovamento della società, delle istituzioni e delle attività produttive, hanno fatto emergere in tutti la consapevolezza che il luogo di lavoro ha un’importante dimensione umana oltre che economica.

Scelte e decisioni tecnologiche ed organizzative appropriate inducono pratiche e comportamenti di lavoro sicuri riducendo gli errori umani.

Efficacia esimente dei modelli organizzativi

L’adozione di sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL) costituisce il nucleo centrale dell’impegno delle aziende, consapevoli che le politiche di prevenzione, oltre a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, riducono sensibilmente i costi economici e sociali derivanti dalla carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per ottenere tali risultati è necessario che il SGSL sia realizzato con il pieno coinvolgimento di tutti i lavoratori e degli interlocutori interessati e che le politiche volte al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza siano integrate nel contesto aziendale, chiamando le parti sociali a svolgere un ruolo centrale per il raggiungimento dell’obiettivo comune.

Le disposizioni contenute nel D. Lgs. 81/08 e s.m.i. valorizzano i modelli di organizzazione e di gestione che, se adottati ed efficacemente attuati secondo le caratteristiche definite all’art. 30, possono essere presi quale riferimento per avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di personalità giuridica, di cui al D. Lgs. 231/01.

Come ribadito nella circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’11 luglio 2011, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui all’art. 30 D. Lgs. 81/08 per le parti corrispondenti.

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Nella stessa Circolare vengono indicate eventuali integrazioni organizzative e/o gestionali e/o documentali, necessarie allo scopo di rendere il proprio modello di organizzazione e di gestione conforme ai requisiti di cui all’articolo 30 del D. Lgs. 81/08, con particolare rìferimento al sistema di controllo (comma 4) ed al sistema disciplinare (comma 3).

1.1 SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE

La finalità delle Linee di Indirizzo SGSL-GP consiste nel fornire indicazioni operative per strutturare un sistema organico di gestione, inserito nell’operatività aziendale complessiva, utile a pianificare miglioramenti progressivi delle prestazioni nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori per le aziende del settore della Gomma Plastica.

Il punto di partenza imprescindibile da cui si traccia la linea di miglioramento è rappresentato dall’assoluto rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’adesione volontaria delle aziende alle presenti Linee di Indirizzo si concretizza nell’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro ad esse conforme proponendosi di:

 ridurre progressivamente incidenti, infortuni e malattie professionali;

 minimizzare i rischi cui possono essere esposti i lavoratori o i terzi;

 contribuire a migliorare la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL);

 ridurre il rapporto costi/benefici degli interventi di prevenzione;

 migliorare l’immagine aziendale;

 aumentare l’efficienza e le prestazioni delle aziende.

Il modello adottato dai SGSL per conseguire il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza è il ciclo di Deming – ciclo PDCA, articolato secondo le quattro fasi standard che seguono:

 P – Plan, pianificazione;

 D – Do, attuazione;

 C – Check, monitoraggio;

 A – Act, riesame del sistema.

Le Linee di Indirizzo saranno soggette a future ulteriori revisioni e aggiornamenti, in relazione ad eventuali cambiamenti normativi, tecnologici, organizzativi e contrattuali.

1.2 METODO DI LAVORO

Le Linee di Indirizzo SGSL-GP si articolano in una serie di sezioni in cui sono descritti i requisiti e le modalità di corretta gestione di specifici processi correlati ed interagenti.

L’insieme di tali processi e le loro corrispondenze con le Linee Guida SGSL – UNI INAIL 2001 e BS OHSAS 18001 sono evidenziati nella tabella di correlazione riportata in allegato 2.

Al fine di facilitare la lettura delle Linee di Indirizzo, che comunque trattano materie di significativa complessità, è stato adottato sempre lo stesso schema espositivo che generalmente per ogni processo del sistema SGSL-GP prevede:

 titolo;

 scopo;

 obiettivi e risultati attesi, che esplicitano cosa si prefigge il processo;

 elementi di sistema, che descrivono le attività necessarie per conseguire scopi e obiettivi del singolo processo;

 ruoli e responsabilità che indicano, in conformità a quanto descritto al punto 1.3 “Termini e definizioni” i ruoli e le funzioni delle diverse figure aziendali coinvolte nelle attività di ogni processo, al di là degli obblighi di legge;

 documentazione di riferimento in cui sono riportati i documenti in ingresso al processo (documentazione), i riferimenti ai processi correlati ( riferimenti) e i documenti generati dal processo (registrazioni/documenti prodotti). La documentazione di riferimento del SGSL deve, in ogni caso, essere intesa a corredo ed integrazione di quella prevista ai sensi della vigente normativa, quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, DVR, DUVRI, piano di emergenza, registro infortuni, registro degli esposti;

 meccanismo di verifica in cui è descritto come si misura l’efficacia dello specifico processo.

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1.3 TERMINI E DEFINIZIONI

TERMINI E DEFINIZIONI GENERALI

AUDIT DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

Processo di verifica sistematico, indipendente e documentato, svolto anche con personale interno all’organizzazione, per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il sistema di gestione di salute e sicurezza sul lavoro di una organizzazione è rispondente e coerente ai criteri definiti dall’organizzazione stessa, è correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli obiettivi prefissati.

AZIONE CORRETTIVA

Azione adottata per eliminare le cause della non conformità rilevata, al fine di eliminarne il ripetersi.

AZIONE PREVENTIVA

Azione adottata per prevenire le cause della non conformità o altre situazioni indesiderabili.

CONTROLLO OPERATIVO CONTINUO (COC)

Strumento operativo per la prevenzione dei rischi, che permette il monitoraggio delle eventuali criticità/non conformità del sistema di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in tempo reale.

DANNO ALLA SALUTE, MALATTIA PROFESSIONALE

Effetto dannoso sulla salute derivante dall’esposizione, lenta e protratta nel tempo, durante il lavoro, ad agenti di rischio chimici, fisici, biologici e/o legato a sovraccarico biomeccanico, ergonomia, fattori psicosociali e organizzazione del lavoro.

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

INCIDENTE

Insieme di eventi e/o fattori fortuiti, concatenati o meno, che interrompono il regolare procedere delle attività pianificate e che determinano danni a persone e/o beni.

INDICATORI

Informazioni qualitative e/o quantitative che consentono di valutare le modifiche del processo nel tempo, nonché di verificare il conseguimento degli obiettivi prefissati al fine di consentire la corretta assunzione delle decisioni (UNI 11097: 2003).

INDIVIDUAZIONE DEL PERICOLO

II processo di riconoscimento dell’esistenza e delle caratteristiche di un pericolo.

INFORTUNIO

Incidente avvenuto in occasione di lavoro dal quale sia derivato un danno alla persona.

INTERFERENZA

Sovrapposizione e/o contiguità fisica, di tempo e/o produttiva tra attività di lavoratori che rispondono a datori di lavoro diversi.

ISTRUZIONE OPERATIVA DI SICUREZZA

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Descrizione di un’operazione ovvero di una fase lavorativa attraverso l’illustrazione sequenziale, logica ed elementare di azioni necessarie allo scopo di ottenere un dato livello di efficienza e di sicurezza.

MIGLIORAMENTO CONTINUO

Processo iterativo che consente di migliorare il sistema di gestione di SSL incrementando l’efficacia globale delle misure di prevenzione e protezione.

NON CONFORMITÀ

Mancato rispetto di un requisito richiesto dal sistema di gestione. Le non conformità (NC) possono essere classificate su diversi livelli in funzione della loro capacità di ridurre l’attitudine del sistema a raggiungere gli obiettivi previsti dalla politica per la sicurezza.

OBIETTIVO DI SALUTE E SICUREZZA

Il fine degli interventi di prevenzione e di protezione, derivato dalla politica di salute e sicurezza dell’organizzazione, che la stessa decide di perseguire e che, quando è possibile, è quantificato.

ORGANIZZAZIONE

Società, attività, ditta, impresa, istituzione o associazione, o loro parti, sia da sola che associata, pubblica o privata, con proprie funzioni e amministrazione.

PARTI INTERESSATE

Individui o gruppi interessati o influenzati dalla prestazione di salute e sicurezza sul lavoro dell'organizzazione.

PERICOLO

Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore o una situazione avente la potenzialità di causare danni.

PRESTAZIONE DI SALUTE E SICUREZZA

Risultati misurabili del SGSL, conseguenti al controllo esercitato dall’organizzazione sugli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro, in base alla sua politica, ai suoi obiettivi e ai suoi traguardi.

PROCEDURA

Modo specificato per svolgere un’attività o un processo (norma UNI EN ISO 9000). Dal punto di vista operativo una procedura è lo strumento che formalizza il modo di svolgere una specifica attività lavorativa in maniera compiuta, corretta e sicura. Essa consiste in un documento che precisa condizioni, modalità e responsabilità con cui deve essere eseguita una data attività sia di tipo tecnico sia di tipo gestionale.

QUASI INCIDENTE o MANCATO INCIDENTE o NEAR MISS

Episodio anomalo e negativo che non ha determinato un incidente con danni a persone e/o beni, ma che avrebbe potuto facilmente provocarlo, evitato solo per circostanze favorevoli e/o casuali.

RISCHIO

Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

RISCHIO RESIDUO

Rischio che permane dopo l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione.

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RISCHIO TOLLERABILE

II rischio ridotto ad un livello che può essere sopportato dall'organizzazione, tenuto conto dei suoi obblighi legislativi e della sua politica di SSL.

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL)

Parte del sistema complessivo di gestione dell’organizzazione che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le azioni di coinvolgimento, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse necessarie per sviluppare, attuare, raggiungere e mantenere attiva la politica dell’organizzazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nell’ottica del miglioramento continuo.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO (VdR)

Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

GLI ATTORI DEL SGSL

L’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza prevede il coinvolgimento di numerose figure aziendali, alcune delle quali sono individuate nel seguito. Tali figure possono essere chiamate a svolgere, nell’ambito del sistema di gestione, compiti suppletivi rispetto a quelli previsti per legge.

ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP)

Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’art. 32 D. Lgs 81/08 e s.m.i., facente parte del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 2 D. Lgs 81/08 e s.m.i.).

L’eventuale individuazione degli ASPP avviene tenendo conto dell’idoneità alla funzione (curriculum professionale e attestati di formazione previsti dalla legislazione).

ALTA DIREZIONE

Persona o gruppo di persone che, dal livello più alto di un’organizzazione, la guidano e/o la gestiscono, al fine di un’efficace implementazione del SGSL, definendo la politica e le strategie per il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza.

NOTA - Questa figura coincide normalmente, e particolarmente nelle organizzazioni più piccole, con quella del datore di lavoro come individuato ai sensi della legislazione vigente. Nelle organizzazioni con struttura complessa e/o articolate in più siti questa figura può non coincidere con quella di datore di lavoro e individuarsi in livelli direzionali gerarchicamente più elevati.

DATORE DI LAVORO (DL)

Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

L’individuazione e la nomina del Datore di lavoro è demandata all’organizzazione delle aziende, che la esplicano con atti formali.

DIRIGENTE

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Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.

INCARICATO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

Persona designata dal datore di lavoro per l'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, sulla base dell'esito della valutazione del rischio d'incendio e del piano di emergenza, qualora previsto (art. 6, D.M. 10/3/98).

Il DL nomina i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio, primo soccorso e gestione dell’emergenza, avendone verificato le attitudini, le esperienze e le competenze.

Il DL, in accordo con il RSPP ed il medico competente, valuta la necessità di individuare tra di essi un coordinatore delle emergenze.

Le figure incaricate debbono essere appositamente formate, secondo i requisiti normativi vigenti.

L’Azienda comunica al suo interno i nominativi degli Incaricati per la gestione delle emergenze e primo soccorso.

LAVORATORE

Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

MEDICO COMPETENTE (MC)

Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38 D. Lgs.

81/08 e s.m.i., che collabora, secondo quanto previsto all’art. 29, comma 1 del medesimo D. Lgs., con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti previsti dalla legge.

La nomina avviene tramite atto formale che riporta:

 data di conferimento e decorrenza

 requisiti che qualificano per l’idoneità alla funzione

 sede per cui è conferito

 indicazione dei documenti consegnati.

L’Azienda comunica al suo interno il nominativo del MC incaricato.

ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA

Rappresentazione grafica dell’organizzazione aziendale per la salute e sicurezza sul lavoro (vedi figura 1).

ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV)

Organismo che ha il compito di verificare e monitorare nel tempo l’effettività, l’adeguatezza, il mantenimento e l’aggiornamento del modello organizzativo ex D. Lgs 231/01. A seconda della complessità aziendale può essere mono o pluri-soggettivo; il Presidente e i membri vengono nominati dal Vertice Aziendale, al quale riferiscono direttamente.

La durata in carica, la revoca e la sostituzione dei componenti è regolata dallo statuto dell’organismo.

PREPOSTO

Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)

(12)

Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

Il RLS viene eletto dai lavoratori o designato nell’ambito delle rappresentanze sindacali, comunque nel rispetto di quanto previsto dagli accordi interconfederali e dal CCNL. Il Rappresentante dei Lavoratori può essere individuato come RLSSA (Rappresentante dei Lavoratori per la Salute Sicurezza e Ambiente), in base al CCNL vigente.

L’Azienda ne dà comunicazione annualmente all’INAIL.

La consultazione degli RLS secondo le modalità previste dal presente documento va formalizzata attraverso la stesura di appositi verbali di consultazione. Ai RSL deve essere concesso un tempo adeguato per poter svolgere gli opportuni approfondimenti e verifiche.

RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)

Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’art. 32 D. Lgs 81/08 e s.m.i.

designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

L’incarico di RSPP è attribuito tramite formale designazione da parte del DL, previa consultazione dei RLS, con l’indicazione delle attività che deve svolgere.

La designazione deve contenere, relativamente all’incarico:

 data di conferimento e decorrenza

 requisiti che qualificano per l’idoneità alla funzione (curriculum professionale ed attestati di formazione previsti dalla legislazione)

 compiti e funzioni da svolgere.

L’azienda comunica al suo interno il nominativo del RSPP designato.

RESPONSABILE DEL SISTEMA GESTIONE (RSGSL)

Persona designata dall’Alta Direzione dell’Organizzazione, che può essere chiamata a svolgere anche altre funzioni.

È un soggetto, dotato di adeguata capacità ed autorità, nominato formalmente dall’azienda per coordinare l’applicazione e verificare la corretta attuazione del SGSL.

Riferisce all’OdV.

RESPONSABILE DELLA FORMAZIONE

È la funzione aziendale preposta alla pianificazione, gestione e controllo delle attività formative.

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI

Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA SALUTE E SICUREZZA (Struttura SSL)

Struttura che si occupa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed è costituita almeno dal Servizio di Prevenzione e Protezione, dal Medico Competente, dal RLS e dagli incaricati per l’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e primo soccorso.

(13)

Figura 1 – Organigramma della sicurezza

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2. REQUISITI E STRUTTURA DEL SISTEMA DI GESTIONE

L’organizzazione deve stabilire e mantenere attivo un sistema di gestione che operi sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico.

Il SGSL-GP deve:

 essere parte integrante della gestione generale dell’organizzazione;

 definire la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per realizzare la politica per la SSL stabilita dall’organizzazione;

 essere strutturato in base alle caratteristiche dell’organizzazione e alle attività che questa gestisce;

 garantire la capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati in attuazione della politica di SSL definita dall’organizzazione, mediante l’impegno e il coinvolgimento di tutte le sue funzioni, soprattutto dell’alta direzione, dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

A partire dall’esame iniziale dell’azienda l’alta direzione dovrà stabilire la politica per la SSL per implementare il SGSL-GP attraverso l’applicazione delle procedure descritte nel manuale del sistema.

2.1 ESAME INIZIALE

Lo stato in cui si trova l’organizzazione nel momento in cui decide di applicare il SGSL-GP deve essere individuato attraverso il processo di esame iniziale.

Questo processo è necessario per definire:

 la politica di SSL dell’organizzazione e gli obiettivi da raggiungere;

 la struttura organizzativa di SSL più idonea;

 i processi, le procedure e le prassi da adottare per raggiungere gli obiettivi.

L’esame iniziale deve riguardare l’organizzazione nelle condizioni di operatività ordinarie, straordinarie e di emergenza riferiti a tutti i rischi, ma con particolare attenzione a quelli specifici del settore.

Il processo di esame iniziale deve essere pianificato e i risultati devono essere adeguatamente documentati.

2.2 POLITICA

La visione, i valori essenziali e le convinzioni dell’organizzazione in materia di SSL si manifestano tramite l’adozione di uno specifico documento di politica di SSL.

Tale politica deve essere definita e documentata dall’alta direzione, deve indicare come gli impegni sono resi operanti e deve essere comunicata a tutto il personale.

Il documento di politica per la SSL deve affermare che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda tutte le componenti dell’organizzazione, dall’alta direzione sino ad ogni lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze e deve esprimere, con chiarezza, almeno gli impegni per:

 eliminare/ridurre gli infortuni e le malattie professionali;

 rispettare la legislazione e gli accordi sottoscritti in materia di SSL;

 considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione complessiva dell’organizzazione;

 prevenire i rischi per la SSL e garantire il miglioramento continuo delle condizioni di SSL;

 fornire le risorse necessarie al funzionamento del SGSL-GP ed al raggiungimento dei relativi obiettivi;

 sensibilizzare e formare i lavoratori affinché svolgano i loro compiti in sicurezza, in modo che siano in grado di assumersi le loro responsabilità in materia di SSL;

 coinvolgere e consultare i lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza;

 riesaminare periodicamente la politica, gli obiettivi e complessivamente il sistema di gestione attuato;

 definire e diffondere all’interno dell’organizzazione gli obiettivi di SSL ed i relativi programmi di attuazione.

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Per le organizzazioni nelle quali si adotta un “Modello di Organizzazione” secondo il dettato dell’Art. 6 comma 3 del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300” il “Codice di comportamento” e la politica di SSL possono essere integrati in un unico documento.

2.3 MANUALE DEL SISTEMA

Il Manuale del sistema definisce gli aspetti del SGSL-GP dal punto di vista della garanzia della sicurezza nei luoghi di Lavoro.

La preparazione e la revisione del documento è affidata al Responsabile del SGSL-GP (RSGSL-GP); il controllo e l’approvazione competono al datore di lavoro o a un suo delegato.

La diffusione del documento a soggetti esterni può avvenire solo a seguito di autorizzazione del datore di lavoro o di suo delegato.

Tutti i documenti del SGSL-GP citati nel Manuale riportano l’indicazione della revisione più aggiornata da considerare come riferimento.

Struttura del Manuale

Il Manuale è organizzato in sezioni eventualmente suddivise in paragrafi.

Nel testo deve essere limitato, per quanto possibile, l’uso di termini ed abbreviazioni che non siano di uso corrente e di facile comprensione. Ove possibile, sono fatti propri dall’azienda i termini e le definizioni riportati nelle norme internazionali applicabili e nelle leggi, direttive e regolamenti.

I termini, le definizioni e le abbreviazioni più utilizzati devono essere riportati in un glossario analogo a quello riportato nel par. 1.3 “Termini e definizioni”.

Le sezioni del Manuale devono essere articolate come segue.

Politica di Salute e Sicurezza del Lavoro

L’alta direzione stabilisce una politica per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, come riferimento e guida generali per la gestione di tutti gli aspetti relativi alla SSL.

La politica di SSL è elaborata tenendo conto delle peculiarità organizzative e strutturali dell’azienda ed in funzione delle attività svolte, nonché delle diverse tipologie di contratti di lavoro applicati, in un quadro di principi generali che l’alta direzione dell’azienda fa propri, fra i quali:

 “Principio Etico e di conformità alla legge” secondo il quale norme, leggi, procedure e strutture organizzative devono essere tenute aggiornate, divulgate e rispettate scrupolosamente;

 “Principio di Responsabilità e Maturità” secondo il quale la prevenzione degli incidenti e degli infortuni, connessi alle attività svolte, è il primo dovere individuale ed aziendale;

 “Principio della Conoscenza” secondo il quale l’informazione, la formazione e l’addestramento devono condurre alla corretta valutazione delle condizioni operative, come elemento di prevenzione e protezione;

 “Principio Preventivo e del Miglioramento continuo” secondo il quale l’Azienda deve raggiungere e migliorare continuamente le condizioni di eccellenza del lavoro, in termini di sicurezza e salute.

Riferimenti normativi e gestione della documentazione applicabile

In questa sezione, sono costantemente aggiornati ed elencati i principali riferimenti legislativi riguardanti la SSL.

La raccolta e la conservazione delle leggi e delle normative, in materia di sicurezza e salute sul lavoro inerenti l’attività del sito, avviene attuando la procedura predisposta per la gestione documentale.

L’azienda definisce le modalità con le quali identificare e acquisire, tenendola aggiornata nel tempo, la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro applicabile e la normativa volontaria di gestione specifica, cui aderisce attraverso il proprio Sistema di Gestione, con riferimento al processo 3.1 – Identificazione e gestione delle disposizioni legislative applicabili.

Struttura e organizzazione

Questa sezione del Manuale descrive gli aspetti generali relativi alla struttura organizzativa dell’azienda;

ulteriori elementi sono presenti negli specifici processi.

La struttura e l’organizzazione aziendale devono essere descritte mediante:

 matrice delle responsabilità comprendente i principali adempimenti e i soggetti a cui competono;

(16)

 organigrammi relativi alle gerarchie;

 funzionigrammi per le posizioni organizzative;

 diagrammi interfunzionali relativi ai processi e alle posizioni funzionali.

Identificazione ed elencazione dei processi lavorativi

Il processo è visto come l’unità logico-operativa fondamentale dell’organizzazione dell’azienda. Nella costruzione del proprio sistema di gestione, l’azienda dovrà partire dall’analisi e dalla rappresentazione dei processi svolti, utilizzando specifiche procedure di identificazione e definizione degli stessi processi.

Valutazione dei rischi

Nel Manuale è presente un paragrafo specifico che descrive generalità e criteri utilizzati per l’esecuzione di questo fondamentale adempimento. Metodiche e criteri per la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza sono descritti in dettaglio nel processo 3.2 – Analisi iniziale, identificazione dei pericoli, valutazione e individuazione delle misure di prevenzione e protezione.

Programma del sistema di gestione

La programmazione è un processo mediante il quale sono stabiliti gli obiettivi e individuati i mezzi necessari per il loro raggiungimento. Ciò comporta l’identificazione dei requisiti, la determinazione di chiari criteri di prestazione, delle azioni da intraprendere, di chi ne sia responsabile, di quando sia da eseguire e con quale risultato.

Gli obiettivi chiave da raggiungere mediante l’attività di programmazione sono identificati sulla base della valutazione dei rischi, degli adempimenti stabiliti dalla normativa applicabile e dal coinvolgimento e consultazione dei lavoratori, in conformità al processo 3.4 – Programma del sistema di gestione.

Informazione, Formazione e Addestramento

I lavoratori ricevono informazioni, formazione e addestramento continuo in modo adeguato alle tematiche inerenti il SGSL-GP anche in conformità a quanto previsto dalle leggi vigenti.

I lavoratori sono opportunamente formati in merito alle attività che devono svolgere all’interno dell’azienda e al ruolo che assumono all’interno del SGSL-GP.

Le relative attività si svolgono in conformità al processo 4.2 – Informazione, Formazione, Consapevolezza e Competenza.

Comunicazione, Consultazione e Coinvolgimento dei Lavoratori

L’azienda garantisce il flusso di informazioni da e verso l’esterno ed al suo interno secondo le modalità riportate nel processo 4.3 - Comunicazione, consultazione, partecipazione e sensibilizzazione di lavoratori e di tutte le parti interessate.

L’azienda garantisce, inoltre, che il personale, anche attraverso i suoi rappresentanti (RLS), sia:

 adeguatamente coinvolto nello sviluppo e nel miglioramento del SGSL e delle attività ad esso connesse;

 correttamente rappresentato;

 informato sui ruoli e nominativi delle figure coinvolte nei temi della SSL (RSPP, MC, addetti, incaricati, ecc.).

Controllo operativo

Il controllo operativo è il complesso delle attività, delle regole e dei criteri fissati, delle responsabilità e delle autorità, delle risorse umane e strumentali necessarie al fine di garantire le migliori condizioni possibili di SSL. Per ogni processo aziendale, sono determinati i rischi e le conseguenti misure di prevenzione, ma anche l’influenza che lo svolgimento di tale processo ha sulle problematiche di SSL di tutti i processi correlati, sul funzionamento del SGSL-GP e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, in conformità al processo 4.5 – Controllo operativo: indicazione di misure e strumenti.

Il controllo operativo dei processi aziendali ha lo scopo di fare in modo che:

 tutte le componenti dell’azienda siano sensibili ed attive rispetto alle problematiche e agli obiettivi di SSL;

 sia evitata la duplicazione di sforzi e spreco di risorse;

 siano adeguate, chiare e definite le responsabilità di SSL;

 sia promossa la collaborazione tra le funzioni aziendali e tra i lavoratori;

 le decisioni prese tengano conto degli effetti sulla SSL;

 tutte le componenti dell’azienda siano sensibili ed attive rispetto alle problematiche e agli obiettivi di SSL.

(17)

L’azienda valuta e revisiona le sue procedure in base all’esperienza acquisita, alla revisione del processo di VdR e al Riesame della Direzione. Incidenti, infortuni ed emergenze oppure non conformità sistematiche determinano la verifica e l’eventuale modifica delle procedure di controllo operativo.

Preparazione e risposta alle emergenze interne

Sono stabilite le modalità di prevenzione, preparazione e reazione alle emergenze. Queste identificano le possibili situazioni di emergenza e prevengono i rischi di SSL derivanti.

L’organizzazione della gestione delle emergenze è descritta nel processo 4.6 - Preparazione e risposta alle situazioni di emergenza.

Gestione degli infortuni, incidenti, situazioni pericolose ed interferenze

Per il monitoraggio del fenomeno infortunistico l’azienda adotta una procedura per l’identificazione, la catalogazione e l’analisi di comportamenti pericolosi, incidenti, infortuni al fine di individuarne le cause e prevenirne il ripetersi.

Tali fasi sono descritte nel processo 4.5.3 – “Gestione degli appalti”.

Il processo prevede, inoltre, le modalità di segnalazione degli eventi infortunistici alle Istituzioni competenti in conformità alle leggi vigenti (INAIL, Autorità di Pubblica Sicurezza).

Monitoraggio del sistema di gestione

Il monitoraggio consente di tenere sotto controllo:

 le attività, riscontrando le eventuali anomalie rispetto ai requisiti di SSL descritti nelle procedure di controllo operativo;

 il grado di raggiungimento degli obiettivi pianificati;

 il funzionamento del sistema, anche attraverso la verifica degli indicatori di prestazione pianificati.

Gli esiti del monitoraggio devono essere registrati e supportano la valutazione dei rischi dell’azienda e sono elementi di input al Riesame della direzione.

Ove il monitoraggio riscontri il mancato rispetto di requisiti specifici a tutela della SSL, anche in ottemperanza alle leggi vigenti, sono attivate le modalità di trattamento delle non conformità e relative azioni correttive.

Non conformità, azioni correttive e preventive

Il processo 5.2 – “Azioni correttive e preventive” definisce le modalità per l’identificazione, l’apertura e la correzione delle non conformità e la gestione delle azioni correttive e preventive.

Le non conformità, le azioni correttive e preventive devono essere registrate e sono informazioni utilizzate nel corso del Riesame della direzione.

Audit

L’azienda stabilisce le modalità di effettuazione di audit periodici allo scopo di verificare se il SGSL-GP e i suoi elementi siano applicati, adeguati ed efficaci, secondo il processo 5.3 “Audit e risultati”.

Riesame della direzione

Il Riesame conduce alla formulazione di nuovi obiettivi e all’eventuale revisione della politica. Per gestire la fase di Riesame, l’azienda segue il processo 6 – “Riesame della Direzione”.

La frequenza, almeno annuale, e lo scopo dei riesami periodici del SGSL-GP devono essere definiti dal DL o dall’alta direzione in funzione delle esigenze e delle condizioni dell’organizzazione.

Codice di comportamento e sistema sanzionatorio

Ove l’azienda intendesse avvalersi dell’efficacia esimente dei sistemi di gestione di cui al D. Lgs. 231/01, deve predisporre:

 un codice di comportamento per indirizzare il flusso delle decisioni ed il modo di agire di tutte le sue funzioni e dei suoi dipendenti;

 un sistema sanzionatorio che ha lo scopo di sanzionare il mancato rispetto di principi, disposizioni, procedure e misure di prevenzione e protezione adottate dall’organizzazione.

(18)

3. PIANIFICAZIONE

3.1 IDENTIFICAZIONE E GESTIONE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE APPLICABILI

SCOPO

Identificare una metodologia che consenta il continuo aggiornamento delle prescrizioni di legge e delle normative applicabili all’azienda e la gestione dei relativi adempimenti e scadenze.

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Garantire il rispetto dei requisiti di legge applicabili all’attività.

A tal fine deve essere predisposta un’apposita procedura che assicuri la raccolta e l’aggiornamento (identificazione, valutazione di applicabilità e trasferimento dei requisiti all’interno delle procedure/prassi operative aziendali) delle prescrizioni di legge e normative applicabili nel sito o nei siti in cui l’azienda opera.

Le disposizioni di legge da considerare sono quelle del quadro legislativo comunitario, nazionale e locale compresi i documenti relativi alle autorizzazioni ambientali (rifiuti, emissioni, scarichi idrici, AIA, ecc.), di prevenzione incendi e di analisi e valutazione dei rischi. La procedura deve prevedere l’adozione di strumenti e, soprattutto, di metodologie per il loro utilizzo, per avere informazioni sistematiche e documentate relativamente all’emissione e alla valutazione dell’applicabilità di nuove leggi e norme.

ELEMENTI DI SISTEMA

Lo strumento scelto può prevedere l’utilizzo di risorse interne per la consultazione delle fonti di aggiornamento selezionate, oppure può avvalersi di un servizio esterno. Qualunque sia la metodologia scelta per la raccolta e l’aggiornamento, l’efficacia della procedura dipende dalla sistematicità con cui viene applicata e dalla bontà delle registrazioni insieme alla loro archiviazione e rintracciabilità. Gli elementi di base del sistema possono essere i seguenti:

 procedura di consultazione periodica delle fonti normative;

 utilizzo di banche dati on line;

 consultazione delle associazioni di categoria e sindacali;

 abbonamenti a riviste specializzate;

 elenco leggi applicabili;

 scadenziario aziendale indicante l’adempimento normativo e la relativa scadenza;

 modulistica di registrazione dell’effettuazione delle attività previste dagli adempimenti normativi;

 comunicazione degli adempimenti ai soggetti attuatori;

 audit di verifica periodica.

A titolo esemplificativo si elencano possibili indicatori di prestazione:

 n. di infrazioni rilevate;

 sanzioni comminate da parte degli enti competenti;

 data di aggiornamento dell’elenco delle prescrizioni e dei relativi adempimenti applicabili vs pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del riferimento normativo cui conformarsi.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO Documentazione

Leggi e norme tecniche applicabili nel sito o nei siti in cui l’azienda opera.

CCNL ed eventuale contrattazione aziendale.

Registrazioni/Documenti prodotti

Elenco delle prescrizioni e dei relativi adempimenti applicabili.

Scadenziario per le attività previste dagli adempimenti identificati.

(19)

Procedura di gestione delle disposizioni legislative applicabili.

Procedura di consultazione delle fonti normative.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

Approva gli elenchi delle leggi applicabili e le procedure aziendali nonché la metodologia di applicazione.

Vigila sull’osservanza da parte dei Dirigenti dei compiti loro spettanti in base alle procedure aziendali.

Dirigenti

Sovrintendono allo svolgimento delle attività programmate e alla loro registrazione nella modulistica prevista, secondo le competenze riportate nelle procedure aziendali.

Preposti

Collaborano alla valutazione dell’applicabilità e del trasferimento dei requisiti di legge all’interno delle procedure operative aziendali ed effettuano le registrazioni di loro competenza.

RSGSL

Individua e implementa l’elenco delle leggi, gestisce lo scadenziario, predispone la modulistica delle registrazioni, effettua l’audit periodico.

SSL

Collabora con RSGSL nell’individuazione delle leggi applicabili.

MECCANISMO DI VERIFICA

La verifica della conformità legislativa si esplica secondo quanto previsto nei processi “5.1 - Osservazioni e misurazioni” e “5.3 Audit e risultati”.

(20)

3.2 ANALISI INIZIALE, IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI, VALUTAZIONE E INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

SCOPO

Identificare i pericoli presenti in azienda, valutarne i rischi e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione, al fine di assicurare il miglior livello possibile di salute e sicurezza dei dipendenti, degli appaltatori e di tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo diretto dell’azienda, inclusi i visitatori.

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Identificare i pericoli e valutare i rischi attraverso:

identificazione sistematica degli aspetti di salute e sicurezza collegati a impianti, processi, attività, organizzazione del lavoro e ai materiali/agenti chimici che sono utilizzati o prodotti;

valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro;

identificazione di misure idonee atte a prevenire, eliminare e mitigare i rischi connessi con gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro secondo l’approccio seguente:

eliminazione dello specifico rischio, ove possibile;

riduzione degli specifici rischi ad un livello tollerabile, anche attraverso l’identificazione e la scelta dei DPI, incluso l’abbigliamento da lavoro;

gestione del rischio residuo sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati;

elaborazione del piano di azione contenente le priorità di intervento;

valutazione dell’efficacia delle misure già implementate e da implementare.

Risultato atteso: la riduzione del numero, della frequenza e della gravità degli eventi incidentali (es.:

infortunio, incidente, quasi incidente, malattie professionali, danneggiamento bene/impianto, ecc.) e miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro.

ELEMENTI DI SISTEMA

L’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi devono esaminare scrupolosamente:

 le attività routinarie e non;

 le attività di tutte le persone all’interno dello stabilimento inclusi gli appaltatori, visitatori, ecc.;

 i comportamenti umani, le capacità personali, i fattori psicologici ed altri fattori umani critici (es.

lavoro notturno, in ambienti confinati, in solitario, ecc.);

 i pericoli derivanti dalle attività che si svolgono nelle vicinanze del posto di lavoro.

L’analisi e la valutazione dei rischi devono essere condotte con metodologie di lavoro definite a priori ed espressamente indicate nel DVR, sia per gli aspetti relativi alle modalità applicative che per quelli relativi ai metodi di valutazione. L’analisi e la relativa valutazione devono essere aggiornate a intervalli prestabiliti e ogni volta che intervengono cambiamenti significativi nei processi/prodotti/organizzazione.

Il metodo di analisi dei rischi deve essere basato su criteri oggettivi di identificazione dei rischi includendo l’esame dei rischi nelle condizioni di normale esercizio, anomalia ed emergenza.

L’analisi dei rischi deve essere effettuata considerando:

 tutti i possibili rischi;

 gli interventi manutentivi;

 i luoghi di lavoro;

 le attrezzature e i materiali/agenti chimici comunque presenti nell’ambiente di lavoro;

 la gestione dei rifiuti pericolosi, compresi quelli che richiedono particolari modalità operative;

 le modifiche apportate, includendo i cambiamenti temporanei e i loro impatti sulle operazioni, processi e attività;

 la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/attrezzature;

 le procedure operative e l’organizzazione del lavoro;

 le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori.

(21)

L’analisi deve essere commisurata alla natura e alla dimensione dei rischi presenti e ai possibili impatti sulla salute e sicurezza di tutto il personale presente all’interno dell’unità produttiva.

Il piano di azione, elaborato a seguito della valutazione dei rischi e coerente con gli obiettivi definiti nella politica aziendale, deve essere funzionale alla riduzione dei rischi secondo quanto previsto nel processo

“3.3 - Obiettivi e traguardi”.

La valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza deve essere tenuta in considerazione, in conformità a quanto previsto nel processo “4.6 Preparazione e risposta alle situazioni di emergenza”.

L’identificazione dei DPI deve essere effettuata attraverso un’analisi sistematica di:

 tipologia dei rischi ed eventuali effetti sinergici tra i diversi fattori;

 eventuali prescrizioni particolari del medico competente;

 misure di prevenzione e protezione adottate.

A titolo di esemplificazione si elencano dei possibili indicatori di prestazione:

 numero, frequenza e gravità di eventi incidentali e non conformità

 numero di modifiche alla documentazione a fronte di variazioni dovute a:

 nuovi processi e/o variazioni dell’esistente;

 nuovi prodotti;

 nuove sostanze, miscele, additivi;

 nuove normative e/o standard internazionali;

 variazioni organizzative.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO Documentazione

Linee Guida nazionali e internazionali in materia.

Linee guida SGSL, OHSAS 18001.

Procedura per l’identificazione e la valutazione del rischio.

Procedura per la gestione delle misure da implementare per la riduzione dei rischi.

Norme tecniche e standard di riferimento interni (ad esempio, ove applicabile: Job Hazard Analysis – HAZOP – Valutazione qualitativa/quantitativa dei rischi; Matrice di valutazione dei rischi salute e sicurezza).

Registro Infortuni.

Riferimenti

Identificazione e gestione delle disposizioni legislative applicabili - processo 3.1.

Gestione dei cambiamenti - processo 4.5.2.

Manutenzioni - processo 4.5.4.

Sorveglianza sanitaria - processo 4.5.6.

Permessi di lavoro - processo 4.5.7.

Audit e risultati - processo 5.3.

Azioni correttive e azioni preventive - processo 5.2.

Registrazioni/Documenti prodotti

Documento di Valutazione dei Rischi.

Programma di sorveglianza sanitaria.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

Elabora il Documento di Valutazione dei Rischi.

Coordina le attività di individuazione, valutazione e aggiornamento dei rischi.

Verifica il rispetto delle procedure e delle prestazioni.

Consulta preventivamente il RLS in merito alla valutazione dei rischi.

Dirigenti e Preposti

Attuano le misure stabilite dal Datore di Lavoro e si avvalgono del supporto e orientamento delle altre figure responsabili del SGSL per la necessaria implementazione del sistema stesso.

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Collabora con il Datore di Lavoro all’elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi.

(22)

Coordina gli interventi stabiliti dal Datore di Lavoro mediante il Servizio di Prevenzione e Protezione.

Propone nuove metodologie di analisi di rischio o conferma quelle esistenti.

Informa gli RLS sugli esiti delle valutazioni nelle riunioni periodiche.

Coordina gli incontri periodici della struttura organizzativa SSL (rif. Processo 4.1).

Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione

Verificano l’implementazione e l’aggiornamento delle procedure del processo.

Verificano l’andamento dei piani di miglioramento.

Analizzano le cause degli incidenti, dei quasi incidenti, elaborano i dati relativi agli indicatori e collaborano con l’RSPP sulla metodologia di analisi da applicarsi per la valutazione dei rischi.

Medico Competente

Ove presente, collabora con il Datore di Lavoro ed il Servizio di Prevenzione e Protezione nelle attività di valutazione dei rischi e alla stesura del DvR, fermo restando il ruolo dello stesso rispetto alla sorveglianza sanitaria e al Programma di sorveglianza sanitaria.

RLS

Deve essere coinvolto nella formulazione del Documento di Valutazione dei Rischi e avere accesso in ogni momento al documento stesso.

Deve essere consultato in merito alla designazione del RSPP e degli ASPP, degli incaricati per la gestione delle emergenze e al primo soccorso (secondo quanto previsto al processo 4.1).

Deve essere consultato in merito alla formazione (secondo quanto previsto al processo 4.2).

Promuove l’attività di prevenzione mediante la formulazione di specifiche proposte.

MECCANISMO DI VERIFICA

Vedi processo “5 - Verifica (Controlli e azioni correttive).

3.2.1 APPALTI

SCOPO

Individuare e valutare i rischi da interferenza con imprese appaltatrici o lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima.

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

La valutazione dei rischi da interferenza con l’indicazione delle misure per l’eliminazione o per la riduzione di tali rischi.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

La valutazione dei rischi da interferenza dovrebbe essere svolta in funzione della specifica attività dell’azienda e delle imprese appaltatrici o lavoratori autonomi e dovrebbe essere condotta secondo le seguenti fasi:

 Identificare, sulla base dell’individuazione dei pericoli presenti nello stabilimento/unità produttiva o nell’ambito del ciclo lavorativo, i rischi trasversali e da interferenza ad essi associati;

 Individuare le modalità di gestione dei rischi trasversali e da interferenza residui;

 Individuare lo stato di applicazione delle misure di sicurezza adottate per la eliminazione o la riduzione dei rischi trasversali e da interferenza, ivi compreso lo stato di applicazione delle procedure di sicurezza.

La valutazione dell’interferenza può essere effettuata per categorie di attività ovvero per singoli servizi e forniture.

I fattori principali di rischio da interferenza sono:

 Chimico, cancerogeno e mutageno (polveri/vapori-gas/acidi-basi/altro);

 Fluidi in pressione;

(23)

 Rumore;

 Vibrazioni;

 Caduta di gravi;

 Proiezione parti;

 Contatto/taglienti;

 Scavi/trincee

 Scivolamento/caduta;

 Investimento mezzi meccanici;

 Cadute dall’alto;

 Elettrico;

 Incendio;

 Esplosione;

 Ambienti confinati;

 Superfici calde/fredde e microclima.

In tutti i casi di interferenza, i lavoratori devono essere tra di loro coordinati, ai fini della loro sicurezza.

La valutazione dei rischi da interferenza è svolta in collaborazione e con la cooperazione delle singole ditte appaltatrici o lavoratori autonomi, con gli obiettivi di assicurare:

 che i terzi, che operano per conto dell’Azienda, in un segmento del suo processo produttivo ed operativo, condividano ed applichino, nello svolgimento delle loro attività, i principi fondamentali di salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori così come definite dal SGSL;

che i lavoratori dell’azienda siano informati sui rischi introdotti per effetto delle attività svolte dalle aziende esterne.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO Documentazione

DVR aziendale e DVR delle ditte appaltatrici.

Piano delle attività dell’azienda committente e descrizione delle attività.

Riferimenti

Identificazione e gestione delle disposizioni legislative applicabili - processo 3.1.

Gestione degli appalti – processo 4.5.3.

Procedure gestionali e operative disponibili.

Registrazioni/Documenti prodotti

DUVRI

Piani esecutivi di progettazione e di produzione.

Verbali delle riunioni per la sicurezza.

Registro delle attività di manutenzione programmata, periodica e straordinaria.

Registro degli infortuni, mancati incidenti, incidenti relativi all’azienda committente.

Registro degli infortuni, mancati incidenti, incidenti relativi alle aziende appaltatrici.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

Valuta i rischi da interferenze.

Elabora il DUVRI o ne delega l’elaborazione.

Coordina le attività di individuazione, valutazione e aggiornamento dei rischi da interferenze.

Informa gli RLS sugli esiti delle valutazioni nelle riunioni periodiche.

Dirigenti

Attuano le misure stabilite dal Datore di Lavoro, avvalendosi del supporto e dell’orientamento delle altre figure responsabili del SGSL.

Preposti

Verificano l’attuazione delle misure stabilite dal Datore di Lavoro.

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Fornisce la consulenza per l’individuazione e la valutazione dei rischi nonché per l’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali da adottare.

(24)

Collabora con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi da interferenze.

Coordina gli incontri periodici della struttura organizzativa per la gestione degli aspetti legati alla salute e sicurezza sul lavoro.

Registra ed archivia la documentazione per la valutazione del rischio da interferenze e relativi aggiornamenti periodici.

Medico Competente

Collabora alla valutazione del rischio da interferenze e all’individuazione delle misure di prevenzione a tutela della salute dei lavoratori.

RLS

Viene consultato in occasione della valutazione dei rischi e nella definizione delle misure di prevenzione e protezione da adottare.

MECCANISMO DI VERIFICA

Vedi processo “5 - Verifica (Controlli e azioni correttive).

3.2.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL COMPARTO - SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE

SCOPO

Definire i criteri di individuazione delle sostanze e miscele pericolose soggette a norme per la tutela della salute dei lavoratori, ovvero di tutti quei materiali di produzione o ausiliari che contengono una o più delle sostanze contemplate nel campo di applicazione del Titolo IX del D. Lgs. 81/08 e s.m.i..

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Regolamentare le attività e definire le responsabilità delle unità coinvolte nel processo di scelta delle sostanze e miscele e del fornitore, nonché nell’acquisizione, controllo, stoccaggio, manipolazione ed utilizzo delle sostanze e miscele pericolose anche con riferimento agli eventuali prodotti di reazione.

ELEMENTI DI SISTEMA

L’identificazione dei pericoli associati alle sostanze e alle miscele pericolose avviene attraverso l’analisi sistematica delle schede dati di sicurezza (SDS) e dei processi produttivi.

L’individuazione delle condizioni di rischio per i lavoratori e per l’ambiente durante l’impiego di tali sostanze e miscele emerge attraverso la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza.

Per regolamentare il corretto impiego delle sostanze e delle miscele pericolose, che deve avvenire nel rispetto degli obblighi di legge individuati al paragrafo 3.1, occorre prevedere apposite procedure interne che disciplinino e individuino le responsabilità in merito a:

 individuazione;

 acquisto e catalogazione;

 utilizzo e stoccaggio;

 recupero e smaltimento di sostanze e miscele pericolose, nonché di rifiuti la cui gestione richieda particolari modalità operative.

Prima di decidere l’introduzione o l’uso di una nuova sostanza o miscela pericolosa occorre richiedere ed acquisire la relativa scheda dati di sicurezza, aggiornando la valutazione dei rischi di salute, sicurezza e ambiente.

Le azioni da intraprendere in caso di nuova sostanza o miscela sono:

 aggiornare l’elenco delle sostanze e delle miscele;

 aggiornare se necessario la valutazione dei rischi e l’identificazione degli aspetti ambientali significativi;

 verificare la necessità di nuove attività formative e/o informative;

 verificare la necessità di nuove istruzioni operative e/o altre misure di controllo operativo.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO

(25)

Documentazione

Schede dati di sicurezza.

DVR.

Manuali operativi di reparto.

Istruzioni operative previste dal Rapporto di Sicurezza.

Banca dati ECHA delle classificazioni delle sostanze e miscele pericolose.

Riferimenti

Identificazione e gestione delle disposizioni legislative applicabili, processo 3.1.

Informazione, formazione, consapevolezza e competenza, processo 4.2.

Registrazioni/Documenti prodotti

Aggiornamento dell’elenco delle sostanze e miscele.

Aggiornamento del DVR.

Aggiornamento dei manuali operativi di reparto.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

Effettua la valutazione del rischio da agenti chimici e definisce, con il supporto di RSPP/RSGSL, le misure di prevenzione e protezione necessarie per il corretto impiego di sostanze e miscele pericolose.

RSPP

Collabora alla valutazione dei rischi.

Supporta il Datore di Lavoro in occasione della VdR.

Medico Competente

Effettua accertamenti preventivi intesi a constatare l’assenza di controindicazioni all’uso di sostanze e miscele pericolose.

Collabora alla valutazione dei rischi.

Pianifica la sorveglianza sanitaria sulla base degli esiti della valutazione dei rischi da agenti chimici pericolosi.

RLS

Viene consultato sulla scelta di nuove sostanze e miscele, sulla VdR chimico, sulle correlate misure di prevenzione e protezione, ivi inclusa l’informazione e la formazione e sulle procedure di gestione e controllo degli agenti chimici pericolosi.

MECCANISMO DI VERIFICA

I meccanismi di verifica sono definiti in conformità a quanto previsto al processo “5 – Verifica (controlli e azioni correttive).

(26)

3.3 OBIETTIVI E TRAGUARDI

SCOPO

Descrivere le modalità secondo le quali l’azienda fissa i propri obiettivi di miglioramento ed elabora programmi per raggiungerli.

Definire indicatori relativi al SGSL-GP e alla sua funzionalità ed efficacia.

Descrivere le modalità di controllo e monitoraggio del SGSL-GP.

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Garantire il miglioramento continuo nel campo della salute e sicurezza dei lavoratori.

ELEMENTI DI SISTEMA

Gli obiettivi ed i programmi per l’attuazione della politica in materia di SSL sono definiti considerando:

l’evoluzione della legislazione;

l’evoluzione della Contrattazione Collettiva;

la valutazione dei rischi connessi alle attività svolte;

la Politica SSL e i risultati conseguiti;

la consultazione ed il coinvolgimento delle parti interessate, tra cui in primo luogo i lavoratori direttamente o per il tramite degli RLS.

Sulla base di tali informazioni gli obiettivi vengono identificati secondo i seguenti criteri:

 garantire e migliorare la tutela dell’integrità psicofisica della persona, con un impegno particolare alla formazione e all’addestramento del personale e all’adozione di tutti i sistemi di protezione collettivi e/o individuali;

 utilizzare le migliori tecnologie disponibili e sostenibili, controllando sistematicamente l’efficienza e la sicurezza degli impianti e delle apparecchiature nella progettazione, costruzione, installazione, esercizio, manutenzione, smantellamento e smaltimento;

 definire le priorità di intervento in funzione della gravità del rischio e delle necessità connesse con l’evoluzione normativa;

 programmare e sostenere il miglioramento continuo nei suoi parametri qualitativi e quantitativi.

L’azienda stabilisce le priorità degli interventi e assegna le risorse umane, strumentali e finanziarie in base alla valutazione dei rischi, in conformità a quanto previsto nel processo “3.2 Analisi iniziale, identificazione dei pericoli, valutazione e individuazione delle misure di prevenzione e protezione”.

L’azienda controlla l’andamento dei processi e delle attività del SGSL, al fine di verificarne l’efficienza e l’efficacia e il miglioramento nel tempo.

Per fare ciò, l’azienda fissa:

 indicatori di prestazione inerenti ai risultati complessivi di sistema;

 indicatori di prestazione collegati alle modalità di svolgimento ed ai risultati di processi ed attività del SGSL.

La misura di tali indicatori ha lo scopo di verificare che processi ed attività si svolgano conformemente a quanto pianificato e siano adeguati al raggiungimento dei risultati attesi.

A titolo esemplificativo si elencano nei punti successivi possibili indicatori di sistema.

PIANIFICAZIONE

Obiettivi realizzati su obiettivi pianificati.

Tempo di realizzazione degli obiettivi rispetto al tempo pianificato per realizzarli.

Tempo intercorso tra il termine entro il quale adeguarsi ad una disposizione di legge e l’ottenimento della conformità alle sue prescrizioni.

FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

Riferimenti

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