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LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R

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Academic year: 2022

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INAIL - Direzione Centrale Comunicazione P.le Giulio Pastore, 6 - 00144 Roma

dccomunicazione@inail.it

www.inail.it

ISBN 978-88-7484-247-6

Edizione 2011 Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratoriper le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori

per le Aziende dei Servizi Ambientali

e Territoriali

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LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R

Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori

per le Aziende dei Servizi Ambientali

e Territoriali

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Componenti del Gruppo di lavoro

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Roma - Direzione Generale

Annalisa Guercio, Paolo Fioretti, Raffaella Giovinazzo, Emma Incocciati Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Palermo - Direzione Regione Sicilia

Genoveffa Giaquinta

Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione Milano - Direzione Regionale Lombardia

Biagio Principe Federambiente

Marco Pietrangelo, Direttore Servizio Lavoro ASIA SpA - Napoli

Giuseppe Artale, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione AMIU SpA - Genova

Giuseppe Dagnino, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Olga Anentodio, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Hera SpA

Bologna

Ennio Dottori, Direttore Centrale Qualità Sicurezza e Ambiente Roberta De Carli, Responsabile Qualità Sicurezza e Ambiente Modena

Uber Rossi, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza AMSA SpA - Milano

Alessandro Montegari, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Daniele Pozzuolo, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza AMA SpA - Roma

Giuseppe Rubrichi, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Marco Descontus, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Fondazione Rubes Triva - Roma

Claudio Tarlazzi, Vice Presidente Giuseppe Mulazzi, Direttore

Monica Bigliardi, Responsabile Segreteria Tecnica Il Quadrifoglio SpA - Firenze

Stefano Giusti, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Marche Multiservizi SpA - Pesaro

Stefano Ovani, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Informazioni

INAIL - Direzione Centrale Prevenzione Piazzale Giulio Cesare, 60 | 00144 Roma decprevenzione@inail.it

www.inail.it

© 2012 INAIL

Distribuzione gratuita. Vietata la vendita. La riproduzione è consentita solo citando la fonte ISBN 978-88-7484-247-6

Tipolitografia INAIL - Milano, aprile 2012

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INDICE

PREMESSA 5

1. INTRODUZIONE ALLE LINEE DI INDIRIZZO 7

1.1 Scopo, campo di applicazione 8

1.2 Metodo di lavoro 9

1.3 Termini e definizioni 10

2. REQUISITI E STRUTTURA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA 16

2.1 Esame iniziale 16

2.2 Politica 17

2.3 Manuale del sistema 17

2.4 Procedure 24

3. PIANIFICAZIONE 25

3.1 Identificazione e gestione delle vigenti disposizioni legislative applicabili 25 3.2 Analisi iniziale, identificazione dei pericoli, valutazione e controllo dei rischi 26

3.2.1 Appalti 31

3.2.2 Manutenzione 33

3.2.3 Lavoro su strada 35

3.2.4 Stress lavoro correlato 38

3.3 Obiettivi e traguardi 41

3.4 Programma del sistema di gestione 44

4. ATTUAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE 46

4.1 Formazione, consapevolezza e competenza 46

4.2 Comunicazione, consultazione, partecipazione e sensibilizzazione di lavoratori

ed altre parti interessate 49

4.3 Documentazione e controllo dei documenti 52

4.4 Controllo operativo: indicazione di misure e strumenti 54

4.4.1 Procedure operative 56

4.4.2 Gestione dei cambiamenti 58

4.4.3 Gestione degli appalti 60

4.4.4 Gestione di mezzi, attrezzature, impianti e servizi 64

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4.4.9 Misure igieniche per personale esposto a rischio biologico 79

4.4.10 Sorveglianza sanitaria 81

4.5 Preparazione e risposta alle situazioni di emergenza 84

5. VERIFICA (CONTROLLI ED AZIONI CORRETTIVE) 90

5.1 Osservazioni e misurazioni 90

5.2 Infortuni, malattie professionali, incidenti, situazioni pericolose, comportamenti

insicuri del personale, non conformità 92

5.3 Indicatori di stress 95

5.4 Azioni correttive ed azioni preventive 96

5.5 Audit e risultati 99

6. RIESAME DELLA DIREZIONE 101

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 104

ALLEGATI (*)

Allegato 1: Accordo quadro di collaborazione tra Inail e Federambiente Allegato 2: Tabella di correlazione

Allegato 3: Elenco delle procedure del sistema di gestione Allegato 4: Cicli produttivi

Allegato 5: I rischi di comparto rilevati

Allegato 6: Schema di gestione dei rischi interferenti

Allegato 7: Schema di valutazione del rischio da stress lavoro correlato

Allegato 8: Elenco non esaustivo di attività potenzialmente stressogene nei servizi ambientali e territoriali

Allegato 9: Documentazione specifica aziendale di supporto alla valutazione del rischio stress lavoro correlato

Allegato 10: Schema di procedura

Allegato 11: Verifica dell’idoneità tecnico-professionale e gestione della sicurezza dell’appalto Allegato 12: Scheda esempio di intervento di ispettiva generale automezzo

Allegato 13: Misure di prevenzione del rischio da stress lavoro correlato

Allegato 14: Modalità di gestione, consegna e uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Allegato 15: Gestione degli infortuni: registrazione, archiviazione, analisi

Allegato 16: Schema di verbale del riesame della direzione

(*) Gli allegati sono stati inseriti nel cd accluso alla pubblicazione.

(6)

PREMESSA

Il 21 dicembre 2009 INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e FEDERAMBIENTE (Federazione Italiana servizi pubblici igiene ambientale), hanno stipulato un accordo quadro (allegato 1) “finalizzato a sperimentare soluzioni prati- che che favoriscano e/o premino le azioni per la prevenzione e contribuiscano a diffondere la cultura della salute e sicurezza… attraverso la costituzione di task force miste che si avvarranno del supporto amministrativo e tecnico delle strutture dei soggetti firmatari e sulla base delle informazioni relative alle dinamiche infortunistiche del settore, si impegna- no a definire piani operativi e ad identificare prodotti e azioni in grado di incidere concre- tamente sui livelli di sicurezza dell’ambiente di lavoro”.

Il 19 aprile 2010 Federambiente e i sindacati dei lavoratori Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno siglato un importante accordo che prevede la costituzione di una Fondazione alla quale è stato dato il nome “Rubes Triva”, in memoria di uno dei personaggi più signifi- cativi ed emblematici di Federambiente. L’accordo consolida l’impegno condiviso dalle parti datoriali e sindacali verso la definizione di un modello a tutela della salute e della sicurezza.

La Fondazione “Rubes Triva” è finanziata secondo le previsioni del CCNL.

La Fondazione ha carattere di organismo paritetico e ha attivato con INAIL, in attuazione dell’accordo del 21 dicembre 2009 sopra citato, un progetto per la definizione delle Linee di Indirizzo per la realizzazione di un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali (SGSL-R).

Il risultato raggiunto rappresenta un’ulteriore testimonianza della validità di un sistema di relazioni industriali e di positivi rapporti con l’INAIL, che prevede la identificazione e con- divisione di modelli da trasformare nell’applicazione di buone prassi in tema di sicurezza, salute e ambiente, per sostenere quella cultura della sicurezza e prevenzione che, nel corso degli anni, è divenuta un patrimonio distintivo delle imprese e dei lavoratori per le aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali.

Le imprese che applicheranno le Linee di Indirizzo SGSL-R potranno accedere alle agevola- zioni connesse con la riduzione del premio assicurativo INAIL, ai sensi del D.M. 12/12/2000 e delle norme regolamentari connesse.

INAIL Federambiente

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(8)

1. INTRODUZIONE ALLE LINEE DI INDIRIZZO

Il Gruppo di Lavoro ha condiviso e adottato, nella stesura di queste Linee di Indirizzo, i prin- cipi presentati di seguito.

La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro costituiscono un diritto fondamentale dell’individuo nell’interesse della collettività

La Costituzione italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro afferma come principio assoluto, la salvaguardia e l’integrità psico-fisica della persona umana, senza ammettere con- dizionamenti e sancisce che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto o in modo da recare danno alla salute, alla sicurezza, alla libertà e dignità umana, beni irrinunciabili e tutelati dalla Repubblica Italiana.

Inoltre, la gestione dei rifiuti costituisce “attività di pubblico interesse” da effettuarsi senza pericolo per la salute dell’uomo, senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità.

La sicurezza e la cultura della prevenzione considerate come valore

Per l’attuazione pratica dei principi Costituzionali le imprese si impegnano a rispettare tutte le norme generali e speciali emanate in materia di prevenzione degli infortuni, di salute e igiene sul lavoro, insieme ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali, a definire l’attuazio- ne di strategie volte a determinare una diffusa cultura della prevenzione.

Nel contempo, la sicurezza sul lavoro e la cultura della prevenzione, sul piano del rapporto costi- benefici, costituiscono un investimento che produce effetti positivi a medio e lungo termine.

L’approccio strategico-organizzativo della attività di prevenzione

Sulla base dei principi esposti in precedenza, le aziende si impegnano a garantire un miglio- ramento continuo delle condizioni in cui operano i lavoratori attraverso il potenziamento di soluzioni organizzative a favore della sicurezza.

L’attenzione all’uomo

I processi di rinnovamento della società, delle istituzioni e delle attività produttive, hanno fatto emergere in tutti la consapevolezza che il luogo di lavoro ha una importante dimensio- ne umana oltre che economica.

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Scelte e decisioni tecnologiche ed organizzative appropriate inducono comportamenti e pra- tiche di lavoro sicuri ed evitano errori umani latenti e esecutivi.

Efficacia esimente dei modelli organizzativi

L’adozione di sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL) costituisce il nucleo centrale dell’impegno delle aziende, sulla base della piena consapevolezza che le politi- che di prevenzione, oltre a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, riducono sensibilmente i costi economici e sociali derivanti dalla carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per ottenere tali risultati è necessario che il SGSL sia realizzato con il pieno coinvolgimen- to di tutti i lavoratori e degli interlocutori interessati e che le politiche volte al miglioramen- to delle condizioni di salute e sicurezza siano integrate nel contesto aziendale, chiamando le parti sociali a svolgere un ruolo centrale finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo comu- ne del miglioramento continuo della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le disposizioni contenute nel D.Lgs. 81/08, modificato e integrato dal D.Lgs. 106/09, valo- rizzano i modelli di organizzazione e di gestione che, se adottati ed efficacemente attuati secondo le caratteristiche definite all’art. 30, possono essere presi quale riferimento per avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al D.Lgs. 231/01.

I modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui all’art.

30 per le parti corrispondenti.

1.1. SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE

Finalità delle Linee di Indirizzo SGSL-R è quella di fornire indicazioni operative per strut- turare un sistema organico di gestione, inserito nell’operatività aziendale complessiva, utile a pianificare miglioramenti progressivi delle prestazioni nella tutela della salute e della sicu- rezza dei lavoratori nelle aziende del settore dei Servizi Ambientali e Territoriali.

Il punto di partenza imprescindibile da cui si traccia la linea di miglioramento è rappresen- tato dall’assoluto rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’adesione volontaria delle aziende alle presenti Linee di Indirizzo si concretizza nell’imple- mentazione di un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro ad esse conforme proponendosi di:

• ridurre progressivamente incidenti, infortuni e malattie professionali

• minimizzare i rischi cui possono essere esposti i lavoratori o i terzi

• contribuire a migliorare la SSL

• ridurre il rapporto costi / benefici degli interventi di prevenzione

• migliorare l’immagine aziendale

• aumentare l’efficienza e le prestazioni delle aziende.

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Il modello adottato dai SGSL per conseguire il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza è il ciclo di Deming - ciclo PCDA, articolato secondo le quattro fasi stan- dard che seguono:

• P - Plan Programmazione.

• D - Do Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.

• C - Check Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback.

• A - Act Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo.

Le Linee di Indirizzo saranno soggette a futuri ulteriori revisioni e aggiornamenti, in relazio- ne ad eventuali cambiamenti normativi, tecnologici, organizzativi e contrattuali.

1.2. METODO DI LAVORO

Le Linee di Indirizzo SGSL - R si articolano in una serie di schede in cui sono descritti i requisiti e le modalità di corretta gestione di specifici processi correlati ed interagenti.

L’insieme di tali processi e le loro corrispondenze con le Linee Guida SGSL - UNI INAIL 2001 e BS OHSAS 18001 sono evidenziati nella tabella di correlazione riportata in allegato 2. Costituiscono un riferimento di principio le UNI EN ISO 9000.

Al fine di facilitare la lettura delle Linee di Indirizzo, che comunque trattano materie di significativa complessità, è stato adottato sempre lo stesso schema espositivo che per ogni processo del sistema SGSL - R prevede:

• Titolo

• Scopo

• Risultati attesi, che esplicitano cosa si prefigge il processo

• Campo di applicazione (dove necessario) che definisca chiaramente gli ambiti aziendali cui sia applicabile

• Ruoli e responsabilità: indicano, in conformità a quanto descritto al punto 1.3 “Termini e definizioni” i ruoli e le funzioni delle diverse figure aziendali coinvolte nelle attività di ogni processo, al di là degli obblighi di legge

• Descrizione delle attività: necessarie per conseguire scopi e obiettivi del singolo processo

• Documentazione di riferimento in cui sono riportati:

- i riferimenti normativi che impongono vincoli al processo o forniscono indicazioni di riferimento

- i collegamenti ai processi correlati delle stesse Linee di Indirizzo SGSL - R

- l’elenco delle procedure e delle registrazioni di cui si richiede l’implementazione nella fase di applicazione delle presenti Linee di Indirizzo

- documenti da consultare per l’avvio e l’implementazione del singolo processo

• Meccanismo di verifica in cui è descritto come si misura l’efficacia del singolo processo.

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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1.3. TERMINI E DEFINIZIONI

ABBIGLIAMENTO DA LAVORO (AdL)

Indumenti di lavoro ordinari non specificatamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore (denominato anche vestiario).

AUDIT DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

Processo di verifica sistematico, indipendente e documentato, svolto anche con personale interno all’organizzazione, per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il sistema di gestione di salute e sicurezza sul lavoro di una organizzazione è rispondente e coerente ai criteri definiti dall’organizzazione stessa, è correttamente applicato, mantenuto attivo e con- sente di raggiungere gli obiettivi.

AZIONE CORRETTIVA

Azione adottata per eliminare le cause di non conformità rilevata al fine di eliminarne il ripetersi.

AZIONE PREVENTIVA

Azione adottata per prevenire le cause di non conformità, o altre situazioni indesiderabili.

CONTROLLO OPERATIVO CONTINUO (COC)

Strumento operativo per la prevenzione dei rischi, che permette il monitoraggio delle even- tuali criticità/non conformità del sistema di tutela della salute e della sicurezza dei lavorato- ri in tempo reale.

DANNO ALLA SALUTE, MALATTIA PROFESSIONALE

Effetto dannoso sulla salute derivante dall’esposizione, lenta e protratta nel tempo, durante il lavoro, ad agenti di rischio chimici, fisici, biologici e/o legato a sovraccarico biomeccani- co, ergonomia, fattori psicosociali e organizzazione del lavoro.

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) E INDUMENTI-DPI Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di pro- teggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo e gli abiti da lavoro certificati come DPI.

INCIDENTE

Insieme di eventi e/o fattori fortuiti, concatenati o meno, che interrompono il regolare pro- cedere delle attività pianificate e che hanno la potenzialità di provocare danni a persone e/o cose.

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INDICATORI

Informazioni qualitative e/o quantitative che consentono di valutare le modificazioni del pro- cesso nel tempo, nonché di verificare il conseguimento degli obiettivi prefissati al fine di consentire la corretta assunzione delle decisioni (UNI 11097 - Dicembre 2003).

INDIVIDUAZIONE DEL PERICOLO

II processo di riconoscimento dell’esistenza e delle caratteristiche di un pericolo.

INFORTUNIO

Incidente avvenuto in occasione di lavoro dal quale sia derivato un danno alla persona.

ISTRUZIONE OPERATIVA DI SICUREZZA

Descrizione di un’operazione ovvero di una fase lavorativa attraverso l’illustrazione sequen- ziale, logica ed elementare di azioni necessarie allo scopo di ottenere un risultato di efficien- za e di sicurezza.

MIGLIORAMENTO CONTINUO

Processo iterativo che consente di rinforzare il sistema di gestione di SSL per migliorare l’ef- ficacia globale1) delle misure di prevenzione e protezione.

NON CONFORMITÀ

Mancato rispetto di un requisito espresso nella presente norma, specificatamente citato. Le non conformità (NC) possono essere classificate su diversi livelli in funzione della loro capacità di ridurre l’attitudine del sistema di raggiungere gli obiettivi previsti dalla politica per la sicurezza.

OBIETTIVO DI SALUTE E SICUREZZA

Il fine degli interventi di prevenzione e di protezione, derivato dalla politica di salute e sicurezza dell’organizzazione, che la stessa decide di perseguire e che, quando è possibile, è quantificato.

ORGANIZZAZIONE

Società, attività, ditta, impresa, istituzione o associazione, o loro parti, sia da sola che asso- ciata, pubblica o privata, con proprie funzioni e amministrazione.

PARTI INTERESSATE

Individui o gruppi interessati o influenzati dalla prestazione di salute e sicurezza sul lavoro dell’organizzazione.

PERICOLO

Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore o una situazione avente la potenzia- lità di causare danni.

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PRESTAZIONE DI SALUTE E SICUREZZA

Risultati misurabili del SGSL, conseguenti al controllo esercitato dall’organizzazione sugli aspet- ti di salute e sicurezza sul lavoro, in base alla sua politica, ai suoi obiettivi e ai suoi traguardi.

PROCEDURA

Modo specificato per svolgere un’attività o un processo (norma UNI EN ISO 9000).

Dal punto di vista operativo una procedura è lo strumento che formalizza il modo di svolge- re in maniera compiuta, corretta e sicura, una specifica attività lavorativa. Essa consiste in un documento che precisa condizioni, modalità e responsabilità con cui deve essere esegui- ta una data attività sia di tipo tecnico sia di tipo gestionale.

QUASI INCIDENTE o MANCATO INCIDENTE o NEAR MISS

Episodio anomalo e negativo che non ha determinato un incidente con danni a persone o beni, ma che avrebbe potuto facilmente provocare tale evento, evitato solo per circostanze favorevoli e/o casuali.

RISCHIO

Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

RISCHIO TOLLERABILE

II rischio ridotto ad un livello che può essere sopportato dall’organizzazione, tenuto conto dei suoi obbli ghi legislativi e della sua politica di SSL.

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Insieme di procedure, organizzazione, agenti materiali e luoghi di lavoro che permette lo svolgimento dell’attività lavorativa senza causare danni ai lavoratori.

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL) Parte del sistema complessivo di gestione dell’organizzazione che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le azioni di coinvolgimento, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse necessarie per sviluppare, attuare, raggiungere e mantenere attiva la politica dell’organizzazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nell’ottica del miglioramento continuo.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori pre- senti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione e a elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

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ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA

Rappresentazione grafica dell’organizzazione aziendale per la salute e sicurezza sul lavoro (Figura 1).

ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32, facente parte del servizio di Prevenzione e Protezione (art. 2 D. Lgs 81/08 e s.m.i.)

ALTA DIREZIONE

Persona o gruppo di persone che, dal livello più alto di un’organizzazione, la guidano e/o la gestiscono, al fine di un’efficace implementazione del SGSL-R, definendo la politica e le strategie per il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza.

NOTA - Questa figura coincide normalmente, e particolarmente nelle organizzazioni più pic- cole, con quella del datore di lavoro come individuato ai sensi della legislazione vigente.

Nelle organizzazioni con struttura complessa e/o articolate in più siti questa figura può non coincidere con quella di datore di lavoro e individuarsi in livelli direzionali gerarchicamen- te più elevati.

DATORE DI LAVORO

Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

DIRIGENTE

Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organiz- zando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.

LAVORATORE

Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retri- buzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

MEDICO COMPETENTE

Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’artico- lo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavo- ro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglian- za sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.

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PREPOSTO

Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e fun- zionali adeguati alla natura ell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

RESPONSABILE DELL’EMERGENZA

Persona incaricata dal datore di lavoro dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, sulla base dell’esito della valutazione dei rischi d’incendio e del piano di emergenza, qualora previsto (art. 6, D.M. 10/3/98)

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali dicui all’articolo 32 designa- ta dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

RESPONSABILE SISTEMA GESTIONE (può coincidere con il RSPP)

Persona designata dall’Alta Direzione dell’Organizzazione per coordinare l’applicazione del SGSL, che può coincidere con il RSPP.

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI

Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.

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LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

Figura 1 - Organigramma della sicurezza.

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L’organizzazione deve stabilire e mantenere attivo un sistema di gestione che operi sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico.

Il SGSL-R deve:

• essere parte integrante della gestione generale dell’organizzazione

• definire la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per realizzare la politica per la SSL stabilita dall’organizzazione

• essere strutturato in base alle caratteristiche dell’organizzazione e alle attività che questa gestisce

• garantire la capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati in attuazione della politica di SSL definita dall’organizzazione mediante l’impegno e il coinvolgimento di tutte le sue funzioni, soprattutto dell’alta direzione, dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

A partire dall’esame iniziale dell’azienda l’alta direzione dovrà stabilire la politica per la SSL per implementare il SGSL-R attraverso l’applicazione delle procedure descritte nel manuale del sistema.

2.1 ESAME INIZIALE

Lo stato in cui si trova l’organizzazione nel momento in cui decide di applicare un SGSL-R deve essere individuato attraverso il processo di esame iniziale.

Questo processo è necessario per definire:

• la politica di SSL dell’organizzazione e gli obiettivi da raggiungere

• la struttura organizzativa di SSL più idonea

• i processi, le procedure e le prassi da adottare per raggiungere gli obiettivi.

• L’esame iniziale deve riguardare l’organizzazione nelle condizioni di operatività ordina- rie, straordinarie e di emergenza riferiti a tutti i rischi, ma con particolare attenzione a quelli specifici del settore.

Il processo di esame iniziale deve essere pianificato e i risultati devono essere adeguatamen- te documentati.

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2.2 POLITICA

La visione, i valori essenziali e le convinzioni dell’organizzazione in materia di SSL si mani- festano tramite l’adozione di uno specifico documento di politica di SSL.

Tale politica deve essere definita e documentata dall’alta direzione, deve indicare come gli impegni sono resi operanti e deve essere comunicata a tutto il personale.

Il documento di politica per la SSL deve affermare che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda tutte le componenti dell’organizzazione, dall’alta direzione sino ad ogni lavo- ratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze e deve esprimere, con chiarez- za, almeno gli impegni per:

• eliminazione/riduzione degli infortuni e delle malattie professionali

• rispetto della legislazione e degli accordi sottoscritti in materia di SSL

• considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione complessiva dell’organizzazione

• prevenzione dei rischi per la SSL e miglioramento continuo delle condizioni di SSL

• fornire le risorse necessarie al funzionamento del SGSL-R ed al raggiungimento dei rela- tivi obiettivi

• far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e formati per svolgere i loro compiti in sicurez- za in modo che siano in grado di assumersi le loro responsabilità in materia di SSL

• coinvolgimento e consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza

• riesaminare periodicamente la politica, gli obiettivi e complessivamente il sistema di gestione attuato

• definire e diffondere all’interno dell’organizzazione gli obiettivi di SSL ed i relativi pro- grammi di attuazione.

Per le organizzazioni nelle quali si adotta un “Modello di Organizzazione” secondo il detta- to dell’Art. 6 comma 3 del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300” il “Codice di comportamento” e la politica di SSL possono essere integrati in di un unico documento.

2.3 MANUALE DEL SISTEMA

Il Manuale del sistema definisce gli aspetti del SGSL-R dal punto di vista della garanzia della sicurezza nei luoghi di Lavoro.

La preparazione e la revisione del documento è affidata al Responsabile del SGSL-R (RSGSL-R); il controllo e l’approvazione competono al datore di lavoro o suo delegato.

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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La diffusione del documento a soggetti esterni può avvenire solo a seguito di autorizzazio- ne del datore di lavoro o suo delegato.

Tutti i documenti del SGSL-R citati nel Manuale riportano l’indicazione della revisione più aggiornata da considerare come riferimento.

Struttura del Manuale

Il Manuale è organizzato in sezioni eventualmente suddivise in paragrafi.

Nel testo deve essere limitato, per quanto possibile, l’uso di termini ed abbreviazioni che non siano di uso corrente e di facile comprensione. Ove possibile, sono fatti propri dall’azienda i termini e le definizioni riportati nelle norme internazionali applicabili e nelle leggi, diretti- ve e regolamenti.

I termini, le definizioni e le abbreviazioni più utilizzati devono essere riportati in un glossa- rio analogo a quello riportato nel par. 1.3 “Termini e definizioni” .

Le sezioni del Manuale devono essere articolate come segue.

Riferimenti normativi

in questa sezione, sono costantemente aggiornati ed elencati i principali riferimenti legisla- tivi riguardanti la SSL e i rifiuti.

La raccolta e la conservazione delle leggi e delle normative, in materia di sicurezza e salute sul lavoro e ambientali inerenti l’attività del sito oggetto di certificazione, avviene attuando la procedura predisposta per la gestione documentale.

Definizioni

Valgono tutti i termini e le definizioni indicati al paragrafo 3 della specifica OHSAS 18001 e le definizioni riportate nel par. 1.3 “Termini e definizioni”.

Acronimi e abbreviazioni

Responsabili e rappresentanti del SGSL-R

AD Direzione Aziendale (Amministratore Unico e DL per la Sicurezza) RSGSL-R Rappresentante AD per il Sistema Gestione Sicurezza (Direttore Tecnico) RSPP Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

RLS Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

MC Medico Competente

APIG Addetti Prevenzione Incendio e Gestione delle Emergenze APS Addetti al Pronto Soccorso

Acronimi e abbreviazioni per i documenti Generali

CE per le comunicazioni con Enti esterni CI per le comunicazioni interne

DS per schemi a blocchi, diagrammi di flusso

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DP per le planimetrie IO per le istruzioni operative LD per le liste di distribuzione

LS per le liste (di documenti, di definizioni, ecc.) MI per le guide o i manuali di istruzione

MU per i manuali operativi

SP per specifiche, capitolati, programmi e incarichi PR per le Procedure

RD per le liste di documenti richiesti ai fornitori RR per i verbali di riunione

RS per i rapporti di sopralluogo RT per le relazioni tecniche.

Specifici del SGSL

STR per la politica del SGSL

RIE per il verbale del riesame della Direzione VR per il documento di Valutazione dei Rischi AE per la documentazione relativa agli Audit

NCT per le registrazioni relative alla documentazione, al trattamento e alla gestione di:

non conformità, azioni correttive e azioni preventive MD Schede personali per l’identificazione dei pericoli.

Struttura e organizzazione

Questa sezione del Manuale descrive gli aspetti generali relativi alla struttura organizzativa dell’azienda; ulteriori elementi sono presenti nelle specifiche procedure.

La struttura e l’organizzazione aziendale devono essere descritte mediante:

• matrice delle responsabilità comprendente i principali adempimenti ed i soggetti a cui competono

• organigrammi relativamente alle gerarchie

• funzionigrammi per le posizioni organizzative

• diagrammi interfunzionali relativi ai processi e alle posizioni funzionali.

Identificazione ed elencazione dei processi

Il processo è visto come l’unità logico-operativa fondamentale dell’organizzazione dell’a- zienda. Nella costruzione del proprio sistema di gestione, l’azienda dovrà partire dall’anali- si e dalla rappresentazione dei processi svolti, utilizzando specifiche procedure di identifica- zione e definizione degli stessi processi.

Gestione della normativa applicabile

l’azienda definisce le modalità con le quali identificare e acquisire, tenendola aggiornata nel

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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tempo, la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro applicabile e la Normativa volontaria di gestione specifica cui aderisce attraverso il proprio Sistema di Gestione.

A tale scopo, l’azienda utilizza una specifica procedura di “Gestione della Normativa Applicabile” che descrive la modalità di redazione e di aggiornamento dell’”Elenco norme applicabili”, dell’”Elenco documentazione obbligatoria” e definisce lo scadenzario degli adempimenti di legge.

Sistema documentale

Con il il sistema documentale, l’organizzazione definisce, descrive e registra il funzionamen- to del SGSL-R, adottando la procedura “Gestione della documentazione di sistema”. Tale pro- cedura deve definire, inoltre, anche i relativi criteri di approvazione e comunicazione.

La documentazione del SGSL-R è costituita dalle seguenti categorie di documenti:

• documenti di riferimento interni ed esterni

• documenti di registrazione.

Le registrazioni rappresentano un importante fonte di informazione sullo stato e l’andamen- to dei processi.

Esse forniscono l’evidenza che quanto è stato pianificato sia stato effettivamente svolto.

Il controllo delle registrazioni avviene definendo i criteri di identificazione, archiviazione, reperibilità, protezione, durata di conservazione e modalità di eliminazione di tutte le regi- strazioni generate.

Valutazione del rischi

Nel Manuale è presente un paragrafo specifico che descrive generalità e criteri utilizzati per l’esecuzione di questo fondamentale adempimento. Metodiche e criteri per la valutazione dei rischi per la salute e sicurezza sono descritti in dettaglio nella specifica procedura

“Valutazione dei rischi“.

Politica di Salute e Sicurezza del Lavoro

L’ alta direzione stabilisce una politica per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, come riferimento e guida generali per la gestione di tutti gli aspetti relativi alla SSL.

La politica di SSL è elaborata tenendo conto delle peculiarità organizzative e strutturali del- l’azienda ed in funzione delle attività svolte, nonché delle diverse tipologie di contratti di lavoro applicati, in un quadro di principi generali che l’alta direzione dell’azienda fa propri:

“Principio Etico e di conformità alla legge” secondo il quale norme, leggi, procedure e strutture organizzative devono essere tenute aggiornate, divulgate e rispettate scrupolo- samente.

“Principio di Responsabilità e Maturità” secondo il quale la prevenzione degli incidenti e degli infortuni, connessi alle attività svolte, è il primo dovere individuale ed aziendale.

“Principio della Conoscenza” secondo il quale l’informazione, la formazione e l’adde-

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stramento devono condurre alla corretta valutazione delle condizioni operative, come elemento di prevenzione e protezione.

“Principio Preventivo e del Miglioramento continuo” secondo il quale l’Azienda deve raggiungere e migliorare continuamente le condizioni di eccellenza del lavoro, in termi- ni di sicurezza e salute.

Tale documento è diffuso secondo le modalità della procedura “Comunicazione e gestione delle informazioni in materia di SSL”.

La politica è diffusa secondo le modalità della procedura “Comunicazione e gestione delle informazioni” e riesaminata periodicamente dalla Direzione Aziendale.

Pianificazione

La pianificazione è un processo mediante il quale sono stabiliti degli obiettivi ed individua- ti i mezzi necessari per il loro raggiungimento ed il risultato conseguito rispetto a quanto sta- bilito. Ciò comporta l’identificazione dei requisiti, la determinazione di chiari criteri di pre- stazione, delle azioni da intraprendere, di chi ne sia responsabile, di quando sia da eseguire e con quale risultato.

Gli obiettivi chiave da raggiungere mediante l’attività di pianificazione sono identificati sulla base della valutazione dei rischi, degli adempimenti stabiliti dalla normativa applicabi- le e dal coinvolgimento e consultazione dei lavoratori.

L’Azienda, inoltre, stabilisce e documenta programmi o piani sulla sicurezza e salute, i cui obiettivi sono misurati come descritto nella procedura “Monitoraggio”.

Informazione, Formazione e Addestramento

I lavoratori ricevono informazioni, formazione e addestramento continuo in modo adeguato alle tematiche inerenti il SGSL-R anche in conformità a quanto previsto dalle leggi vigenti.

I lavoratori sono opportunamente formati in merito alle attività che devono svolgere all’in- terno dell’azienda e sul ruolo che assumono all’interno del SGSL-R.

L’organizzazione della formazione del personale è descritta nella procedura “Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori in materia di sicurezza”.

Comunicazione, Consultazione e Coinvolgimento dei Lavoratori

L’azienda garantisce il flusso di informazioni da e verso l’esterno ed al suo interno secondo le modalità riportate nelle procedure “Comunicazione e gestione delle informazioni in mate- ria di SSL” e “Consultazione e coinvolgimento del personale”.

L’azienda garantisce inoltre che il personale, anche attraverso i suoi rappresentanti (RLS), sia:

• adeguatamente coinvolto nello sviluppo e nel miglioramento del SGSL e delle attività connesse;

• correttamente rappresentato;

• informato sui ruoli e nominativi delle figure coinvolte nei temi della SSL (RSPP, MC, addetti, ecc.).

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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Riunioni periodiche e riesame della direzione

Come descritto nella procedura “Consultazione e coinvolgimento del personale” è svolta periodicamente la riunione ex art. 35 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Partecipazione dei lavoratori

L’azienda può attuare la consultazione diretta dei lavoratori con modalità sia collettiva sia personale in conformità alla suddetta procedura; l’azienda, inoltre, raccoglie, analizza segna- lazioni, osservazioni e proposte dei lavoratori inerenti il SGSL-R.

Controllo operativo

Il controllo operativo è il complesso delle attività, delle regole e dei criteri fissati, delle responsabilità e delle autorità, delle risorse umane e strumentali necessarie al fine di garan- tire le migliori condizioni possibili di SSL. Per ogni processo aziendale, sono determinati i rischi e le conseguenti misure di prevenzione, ma anche l’influenza che lo svolgimento di tale processo ha sulle problematiche di SSL di tutti i processi correlati, sul funzionamento del SGSL-R e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il controllo operativo dei processi aziendali ha lo scopo di fare in modo che:

1. tutte le componenti dell’azienda siano sensibili ed attive rispetto alle problematiche e agli obiettivi di SSL

2. sia evitata la duplicazione di sforzi e spreco di risorse 3. siano adeguate, chiare e definite le responsabilità di SSL

4. sia promossa la collaborazione tra le funzioni aziendali e tra i lavoratori 5. le decisioni prese tengano conto degli effetti sulla SSL

6. tutte le componenti dell’azienda siano sensibili ed attive rispetto alle problematiche e agli obiettivi di SSL.

L’azienda valuta e revisiona le sue procedure in base all’esperienza acquisita, alla revisione del processo di VDR e al Riesame della Direzione. Incidenti, infortuni ed emergenze oppu- re non conformità sistematiche determinano la verifica e l’eventuale modifica delle procedu- re di controllo operativo.

Particolare importanza nell’ambito del SGSL-R riveste la fornitura di beni e di servizi e la gestione degli appalti di opere, da attuarsi tramite la procedura “Gestione degli Approvvigionamenti”.

Preparazione e risposta alle emergenze interne

Sono stabilite le modalità di prevenzione, preparazione e reazione alle emergenze. Queste identificano le possibili situazioni di emergenza e prevengono i rischi di SSL derivanti.

L’organizzazione della gestione delle emergenze è descritta nella procedura “Gestione delle emergenze interne e di primo soccorso”.

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Gestione degli infortuni, incidenti, situazioni pericolose ed interferenze

Per il monitoraggio del fenomeno infortunistico l’azienda adotta una procedura per l’identi- ficazione, la catalogazione e l’analisi di comportamenti pericolosi, incidenti, infortuni al fine di individuarne le cause e prevenirne il ripetersi.

Tali fasi sono descritte nelle procedure “Gestione degli infortuni” e “Gestione delle interfe- renze”.

La procedura prevede inoltre le modalità di segnalazione degli eventi infortunistici alle isti- tuzioni competenti in conformità alle leggi vigenti (INAIL, Autorità di Pubblica Sicurezza).

Monitoraggio del sistema di gestione

Il monitoraggio consente di tenere sotto controllo:

1. le attività, riscontrando eventuali anomalie rispetto ai requisiti in termini di SSL descritte nelle procedure di controllo operativo

2. il grado di raggiungimento degli obiettivi pianificati

3. il funzionamento del sistema, anche attraverso la verifica degli indicatori di prestazione pianificati.

Gli esiti del monitoraggio devono essere registrati e supportano la valutazione del rischio dell’azienda e sono elementi di input al Riesame della direzione.

Ove il monitoraggio riscontri il superamento di requisiti specifici a tutela della SSL, anche in ottemperanza alle leggi vigenti, sono attivate le modalità di trattamento delle non confor- mità e relative azioni correttive descritte nella specifica procedura.

Non conformità, azioni correttive e preventive

La procedura “Gestione delle non conformità, azioni correttive e preventive” definisce le modalità per l’identificazione, l’apertura e la correzione delle non conformità e la gestione delle azioni correttive e preventive.

Le non conformità, le azioni correttive e preventive devono essere registrate e sono informa- zioni utilizzate nel corso del Riesame della Direzione.

Audit

L’azienda stabilisce le modalità di effettuazione di audit periodici allo scopo di verificare se il SGSL-R e i suoi elementi siano applicati, adeguati ed efficaci, secondo la procedura

“Audit interni”.

Riesame della direzione

La frequenza, almeno annuale, e lo scopo dei riesami periodici del SGSL-R devono essere definiti dal DL o dall’alta direzione in funzione delle esigenze e delle condizioni dell’orga- nizzazione.

Il riesame conduce alla formulazione di nuovi obiettivi e all’eventuale revisione della poli-

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tica. Per gestire la fase di riesame, l’azienda elabora la procedura “Riesame del sistema di Gestione della Sicurezza”.

2.4 PROCEDURE

Sono elencate nel seguito le procedure richieste dal SGSL-R per la sua gestione nei vari aspetti di pianificazione, attuazione e riesame.

Le procedure enumerate saranno eventualmente corredate da opportune Istruzioni Operative che dettaglieranno compiutamente aspetti procedurali specifici sia funzionalmente, sia orga- nizzativamente, o soggetti a frequenti modificazioni per esigenze logistiche o normative.

• Gestione della Normativa Applicabile

• Gestione della documentazione di sistema

• Valutazione dei rischi

• Comunicazione e gestione delle informazioni in materia di SSL

• Monitoraggio

• Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori in materia di sicurezza

• Consultazione e coinvolgimento del personale

• Gestione degli Approvvigionamenti

• Gestione delle emergenze interne e di primo soccorso

• Gestione degli infortuni

• Gestione delle interferenze

• Gestione delle non conformità, azioni correttive e preventive

• Audit interni

• Riesame del sistema di Gestione della Sicurezza

Nell’allegato 3 è riportato un elenco non esaustivo di procedure e istruzioni operative di sistema e per l’espletamento delle diverse fasi dell’attività lavorativa, richiamate anche nei capitoli successivi.

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3. PIANIFICAZIONE

3.1 IDENTIFICAZIONE E GESTIONE DELLE VIGENTI DISPOSIZIONI LEGISLATIVE APPLICABILI

SCOPO

Definizione di una metodologia che consenta il continuo aggiornamento dei documenti rela- tivi alle prescrizioni di legge e alle normative applicabili all’azienda e la gestione dei relati- vi adempimenti e delle scadenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

A tale fine, le prescrizioni di legge da considerare sono quelle del quadro legislativo comu- nitario, nazionale e locale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di analisi e valutazione dei rischi, di prevenzione incendi, di possesso dei requisiti e documenti per l’esercizio della attività.

Sono da tenere in debita considerazione anche le leggi relative alla tutela ambientale per gli aspetti gestionali, organizzativi e tecnici sovrapponibili alla tutela dei lavoratori.

RISULTATI ATTESI

Rispetto dei requisiti di legge applicabili all’attività.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

L’applicazione della metodologia scelta può prevedere l’utilizzo di risorse interne per la con- sultazione delle fonti di aggiornamento selezionate, oppure può prevedere di avvalersi di un servizio esterno.

L’azienda deve predisporre un’apposita procedura (“Gestione della Normativa Applicabile”), che garantisca l’aggiornamento (identificazione, valutazione di applicabilità e trasferimento dei requisiti all’interno delle procedure/prassi operative aziendali) delle pre- scrizioni di legge e delle normative applicabili alle attività svolte dall’azienda.

La procedura deve prevedere l’adozione di strumenti e di metodologie per avere informazio- ni sistematiche e documentate relativamente all’emissione e alla valutazione dell’applicabi- lità di nuove leggi e norme.

Gli elementi di base del sistema possono essere i seguenti:

• verifica periodica delle fonti normative

• utilizzazione di banche dati on-line

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• consultazione di associazioni di categoria e sindacali

• ricorso a riviste specializzate

• elenco delle leggi applicabili

• scadenziario aziendale, indicante l’adempimento normativo e la relativa scadenza:

- comunicazione degli adempimenti ai soggetti attuatori - audit di verifica periodica di conformità legislativa.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO

Elenco delle leggi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, applicabili all’azienda.

Elenco delle leggi in materia ambientale.

Normative tecniche applicabili nei siti in cui l’azienda opera:

• Elenco delle prescrizioni e dei relativi adempimenti applicabili

• Scadenziario delle attività previste dagli adempimenti identificati

• Procedura di gestione della documentazione

• Procedura di consultazione delle fonti normative.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

• adottare la normativa individuata e la metodologia di applicazione.

Dirigenti e Preposti

• applicare l’attività programmata e provvedere alla registrazione, secondo le competenze esplicitate nelle procedure aziendali.

RSGSL-R

• individuare e implementare l’elenco delle leggi, la gestione dello scadenziario, l’auditing periodico.

RLS

• partecipare al processo di verifica dell’aggiornamento della normativa applicabile al SGSL-R.

3.2 ANALISI INIZIALE, IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI, VALUTAZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI

SCOPO

Analizzare lo svolgimento delle principali attività legate all’igiene urbana, alla raccolta, al trasporto, allo spazzamento, al trattamento, alla valorizzazione ed allo smaltimento di tutte

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le tipologie di rifiuto e alle bonifiche di discariche e di aree industriali e urbane, degradate e/o dismesse.

Identificare tutti i pericoli presenti in azienda e nei luoghi esterni frequentati dagli addetti per lo svolgimento delle proprie mansioni.

Individuare e valutare i pericoli e i rischi specifici delle attività sopra dette, intrinsecamente legati alla presenza dei rifiuti stessi e alla loro complessa natura, a prescindere dall’intera- zione con l’uomo, permanente o occasionale.

Individuare le adeguate misure organizzative, tecniche e procedurali, privilegiando le azioni generali e collettive rispetto a quelle individuali, da attuare al fine di prevenire i rischi e pro- teggere dagli eventuali danni, derivanti dalla concretizzazione del rischio, i dipendenti, gli appaltatori, tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo diretto dell’azienda, inclusi i visitatori e la popolazione.

Nello svolgimento delle attività sopra elencate, è opportuno tenere presente che quelle affe- renti ai servizi ambientali e territoriali risentono di una grande variabilità e diversità di situa- zioni che le connotano come “non facilmente standardizzabili”, a differenza dei normali pro- cessi produttivi del comparto industriale e di buona parte del mondo dei servizi.

Definire le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La responsabilità di tali misure è in capo alle figure individuate nell’Organigramma della Sicurezza (par. 1.3 “Termini e Definizioni”).

In allegato 4 sono riportati in sintesi i cicli lavorativi delle aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali.

In allegato 5 è riportato un elenco dei rischi specifici per attività e luoghi di lavoro.

RISULTATI ATTESI

L’obiettivo atteso è la conoscenza delle attività, dei pericoli e dei rischi, ossia le interazioni tra uomo e macchina/impianto/attrezzatura/ambiente di lavoro.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

L’azienda deve stabilire, attuare e mantenere aggiornate le procedure per l’identificazione e la valutazione dei rischi e per la gestione delle misure da implementare per la riduzione dei rischi.

L’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi devono essere effettuate tramite:

• identificazione sistematica e capillare degli aspetti di salute e sicurezza collegati a impian- ti, attrezzature, mezzi di trasporto, processi, materiali utilizzati o prodotti, strutture e ambienti di lavoro, contesto urbano, attività (ordinarie e non), mansioni svolte, organizza- zione del lavoro, procedure di lavoro, di emergenza e di registrazione, fattori psicosociali

• valutazione dei rischi connessi con gli aspetti di salute e sicurezza identificati, assegnan- do loro un ordine di priorità in funzione della specificità del contesto lavorativo

• valutazione dei dati della sorveglianza sanitaria

• individuazione del grado di applicazione delle misure atte a prevenire, eliminare e miti-

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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gare i rischi connessi con gli aspetti di salute e sicurezza identificati secondo l’approccio seguente:

- eliminazione dello specifico rischio, ove possibile - riduzione degli specifici rischi ad un livello accettabile

- accettazione del rischio residuo sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati

- revisione periodica dei criteri di accettabilità in funzione delle specificità

• Controllo Operativo Continuo

• definizione delle priorità di intervento

• valutazione dell’efficacia delle misure implementate.

L’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi devono prendere in considerazione le attività routinarie e non; le attività di tutte le persone all’interno dello stabilimento com- presi appaltatori, fornitori, visitatori, etc.; le attività su strada; i sistemi di protezione ambien- tale; i fattori organizzativi; i comportamenti umani dei lavoratori e degli utenti in relazione al lavoro su strada; le capacità personali, i fattori psicologici ed altri fattori umani critici (es.

lavoro notturno, lavoro su strada, in locali chiusi, etc.); i pericoli derivanti dalle attività che sono svolte nelle vicinanze del posto di lavoro o all’esterno.

L’analisi dei rischi deve essere effettuata considerando:

• tutti i possibili rischi

• la specificità dell’attività

• gli interventi manutentivi

• il lavoro su strada

• le infrastrutture, le apparecchiature e i materiali (fornite sia dall’organizzazione sia da terzi)

• le modifiche, includendo i cambiamenti temporanei e i loro impatti su operazioni, proces- si e attività

• la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/attrezzature, le procedure operative e l’organizzazione del lavoro

• le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori

• le interazioni tra lavoratori e utenti.

L’analisi e la valutazione del rischio devono essere condotte con metodologie di lavoro stan- dardizzate e definite a priori sia per la modalità applicativa sia per il metodo di valutazione, aggiornabili ad intervalli prestabiliti ed ogni volta che intervengono cambiamenti significa- tivi nei processi, nei prodotti e nell’organizzazione.

L’analisi deve essere adeguata alla specificità del lavoro, alla natura dei rifiuti, alla dimen- sione dei rischi presenti, a eventuali effetti sinergici tra essi e ai possibili impatti sulla salu- te e sicurezza dei dipendenti, degli appaltatori, di tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo diretto dell’azienda, inclusi i visitatori e la popolazione, attuando il criterio di prevenzione globale.

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Il metodo di analisi di tutti i rischi deve essere basato su criteri oggettivi di identificazione, includendo l’esame dei rischi nelle condizioni di normale esercizio, di anomalia e di emer- genza.

I piani di intervento preventivo e correttivo devono essere funzionali alla riduzione del rischio secondo quanto previsto nel processo 3.4 Obiettivi e traguardi.

La valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza deve essere tenuta in consi- derazione, in conformità a quanto previsto nel processo 4.5 Preparazione e risposta alle situazioni di emergenza.

Inoltre, come disposto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i., devono essere valutati ed affrontati anche:

• i rischi per gli addetti connessi alle differenze di genere, all’età e alla provenienza da altri Paesi

• i rischi per le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento evidenziando i lavori vietati per le donne lavoratrici sia a loro tutela, durante la maternità, sia a tutela del nascituro.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

• elaborare il Documento di Valutazione del Rischio

• informare e formare i lavoratori sui pericoli e sui rischi presenti durante la specifica atti- vità, le misure preventive e correttive, tra cui i COC

• disporre le risorse necessarie per l’attuazione del COC a tutti i livelli di responsabilità

• coordinare e verificare l’attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio

• verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni

• consultare preventivamente il RLS in merito alla valutazione dei rischi

• coordinare gli incontri periodici sulla sicurezza.

• informare gli RLS sugli esiti delle valutazioni in occasione delle riunioni periodiche Dirigenti

• attuare le misure stabilite dal Datore di Lavoro, avvalendosi del supporto e orientamento delle altre figure responsabili del SGSL per l’analisi iniziale, l’identificazione dei pericoli e la valutazione e controllo dei rischi, finalizzati all’implementazione del Sistema stesso

• organizzare il COC a tutti i livelli di responsabilità e analizzarne i risultati.

Preposti

• vigilare affinché siano attuate le misure stabilite dal Datore di Lavoro per l’analisi inizia- le, l’identificazione dei pericoli e la valutazione e controllo dei rischi, finalizzate all’im- plementazione del Sistema stesso

• verificare l’attuazione del COC.

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

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Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

• collaborare con il Datore di Lavoro alla elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi

• coordinare gli interventi stabiliti dal Datore di Lavoro mediante il Servizio di Prevenzione e Protezione

• proporre nuove metodologie di analisi di rischio o confermare quelle esistenti

• coinvolgere i lavoratori nella ricerca delle fonti di pericolo presenti attraverso opportune procedure, tramite l’intervento degli RLS

• coadiuvare i lavoratori nell’effettuazione del COC e i soggetti coinvolti nella gestione della SSL e nel SGSL nella registrazione, nell’archiviazione, nella conservazione e nel- l’elaborazione dei dati provenienti dal COC

• verificare l’implementazione e l’aggiornamento delle procedure del processo

• coadiuvare, nell’attuazione del COC, i lavoratori, nella registrazione, nell’archiviazione, nella conservazione e nell’elaborazione dei dati provenienti dal COC

• valutare gli incidenti, i quasi incidenti, gli indicatori Medico Competente

• collaborare con il Datore di Lavoro ed il Servizio di Prevenzione e Protezione nelle atti- vità di valutazione dei rischi e alla stesura del Documento di Valutazione

• effettuare la sorveglianza sanitaria

• elaborare i dati sulla salute degli operatori in modo da avviare lo studio per l’individua- zione del nesso di causalità tra eventuali malattie sviluppatesi e gli agenti di rischio pre- senti nelle attività lavorative.

RLS

• visitare gli ambienti di lavoro e informare il Datore di Lavoro sui rischi individuati

• promuovere l’attività di prevenzione mediante la presentazione di specifiche proposte

• partecipare agli incontri periodici sulla sicurezza.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO

• Normativa applicabile all’attività aziendale

• Norme tecniche e standard di riferimento interni

• Identificazione e gestione della vigenti disposizioni legislative applicabili - processo 3.1

• Gestione dei cambiamenti - processo 4.4.2

• Manutenzione - processo 4.4.6

• Sorveglianza sanitaria - processo 4.4.10

• Infortuni, malattie professionali, incidenti, situazioni pericolose, comportamenti insicuri del personale, non conformità - processo 5.2

• Audit e risultati - processo 5.5

• Documento di Valutazione dei Rischi

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• Piano annuale di miglioramento

• Programma di sorveglianza sanitaria

• Registro infortuni

• Registro near miss

• Registro COC.

3.2.1 APPALTI SCOPO

Individuare e valutare i rischi da interferenza con imprese appaltatrici o lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nel- l’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, che sussista o meno la disponi- bilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo.

RISULTATI ATTESI

La valutazione dei rischi da interferenza con l’indicazione delle misure per l’eliminazione o per la riduzione di tali rischi.

Interferenza: Sovrapposizione e/o contiguità fisica, di tempo o produttiva tra attività di lavoratori che rispondono a datori di lavoro diversi.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITà

La valutazione dei rischi da interferenza dovrebbe essere svolta in funzione della specifica attività dell’azienda e delle imprese appaltatrici o lavoratori autonomi e dovrebbe essere con- dotta secondo le seguenti fasi:

• individuazione dei pericoli presenti nello stabilimento/unità produttiva o nell’ambito del ciclo lavorativo

• identificazione dei rischi trasversali e da interferenza ad essi associati

• individuazione dello stato di applicazione delle misure di sicurezza adottate per la elimi- nazione o la riduzione dei rischi trasversali e da interferenza, ivi compreso lo stato di applicazione delle procedure di sicurezza

• individuazione delle modalità di gestione dei rischi trasversali e da interferenza residui.

La valutazione dell’interferenza può essere effettuata per categorie di attività ovvero per sin- goli servizi e forniture.

I fattori principali di rischio da interferenza sono:

1) traffico e stato della rete stradale

2) vie di transito (viabilità interna di stabilimento) 3) traffico pedonale

4) macchine e attrezzature, materiali e sostanze 5) attività manutentive e di pulizia.

LINEE DI INDIRIZZO SGSL - R Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali

(33)

In tutti questi casi di interferenza, i lavoratori devono essere tra di loro coordinati, ai fini della loro sicurezza.

La valutazione dei rischi da interferenza è svolta in collaborazione e con la cooperazione delle singole ditte appaltatrici o lavoratori autonomi, con l’obiettivo di assicurare che i terzi, che operano per conto dell’Azienda, in un segmento del suo processo produttivo ed operati- vo, condividano ed applichino, nello svolgimento delle loro attività, i principi fondamentali di salvaguardia della sicurezza e della salute delle persone così come definite dal SGSL-R.

Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alla presenza di:

• traffico veicolare in entrata/uscita

• linee elettriche sottotraccia e non

• impianti termici sottotraccia e non

• superfici umide o bagnate all’interno dei locali

• sostanze o preparati pericolosi (agenti chimici)

• particolato e bioaersol

• sostanze infiammabili

• carichi sospesi

• aperture (fosse d’ispezione) sulle superfici di lavoro e transito

• rumore e vibrazioni

• attività di manutenzione e pulizia.

In allegato 6 è riportato uno schema di gestione dei rischi interferenti.

DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO

• DUVRI, DVR aziendale e DVR delle ditte appaltatrici

• piani esecutivi di progettazione e di produzione

• procedure gestionali e operative disponibili

• verbali di riunioni per la sicurezza

• procedure e documentazione per la qualifica delle ditte appaltatrici

• albo ditte appaltarci

• registro attività di manutenzione programmata e periodica e straordinaria

• registro infortuni, mancati incidenti, incidenti relativi all’azienda committente

• registro infortuni, mancati incidenti, incidenti relativi alle aziende appaltatrici

• piano delle attività dell’azienda committente e descrizione delle attività.

RUOLI E RESPONSABILITÀ Datore di Lavoro

• valutare i rischi da interferenze

• elaborare il DUVRI o delegarne l’elaborazione

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• coordinare le attività di individuazione, valutazione e aggiornamento dei rischi da interferenze

• informare gli RLS sugli esiti delle valutazioni nelle riunioni periodiche.

Dirigenti

• attuare le misure stabilite dal Datore di Lavoro, avvalendosi del supporto e dell’orienta- mento delle altre figure responsabili del SGSL.

Preposti

• verificare l’attuazione delle misure stabilite dal Datore di Lavoro.

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

• fornire la consulenza per l’individuazione e la valutazione dei rischi nonché per l’indivi- duazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali da adottare

• collaborare con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi da interferenza

• coordinare gli incontri periodici della struttura organizzativa per la gestione degli aspetti legati alla salute e sicurezza sul lavoro

• registrare ed archiviare la documentazione per la valutazione del rischio da interferenza e relativi aggiornamenti periodici.

Medico Competente

• collaborare alla valutazione del rischio e all’individuazione delle misure di prevenzione a tutela della salute dei lavoratori.

RLS

• essere consultato in occasione della valutazione del rischio e nella definizione delle misu- re di prevenzione e protezione da adottare.

3.2.2 MANUTENZIONE SCOPO

Individuare e valutare i rischi per i lavoratori durante le attività di manutenzione, di ispezio- ne e di pulizia, anche in relazione ai rischi da interferenze.

RISULTATI ATTESI

Svolgimento in sicurezza delle operazioni di manutenzione ordinaria, straordinaria e pro- grammata e periodica.

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