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G European Society of Cardiology: highlights dal congresso 2018

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20 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 6 - settembre 2018

A ggiornAmenti

G

li importanti trial clinici pre- sentati al Congresso 2018 della European Society of Cardiology di Monaco (25/29.8.2018) influenzeranno di certo la pratica clinica e potrebbero anche portare in futuro ad aggiornamenti delle li- nee guida.

Sono emersi anche altri temi che potranno avere un considerevole impatto pratico, vale a dire i dati sul C-HDL, con una sorta di marcia in- dietro in quanto gli esperti afferma- no che se presente a livelli troppo elevati perde la sua connotazione positiva e si trasforma in un fattore di rischio CV. Gli esperti inoltre mettono in guardia contro le diete troppo povere di carboidrati che dovrebbero essere evitate: fanno dimagrire velocemente ma espon- gono chi le segue al rischio di mor- te prematura per malattia coronari- ca, ictus e cancro.

þ Ipertensione arteriosa

È stata ufficialmente presentata la nuova edizione delle linee guida congiunte della European Society of Hypertension (ESH) ed ESC, che hanno considerato alcuni aspetti tra i più importanti da affrontare e mi- gliorare in campo di ipertensione

arteriosa: importanza dell’automo- nitoraggio domiciliare, definizione dei valori di riferimento, quando in- trodurre la terapia farmacologica, preferenza per le terapie di combi- nazione fissa.

þ Principali trial

Tra i principali studi si possono ri- cordare:

• trial Mariner, che non ha confer- mato la riduzione del TEV e dei decessi correlati nei pazienti a ri- schio dopo la dimissione dall’o- spedale;

• studio Camellia-Timi 61 che ha confermato che lorcaserina, farma- co approvato per il trattamento dell’obesità, non aumenta il rischio di eventi CV;

• studio High Steacs: l’implemen- tazione di un test per la troponina I cardiaca ad alta sensibilità ha ri- chiesto la riclassificazione di 1771 su 10.360 pazienti (17%) con dan- no miocardico; tuttavia, solo un terzo di questi pazienti ha avuto una diagnosi di infarto miocardico di tipo 1 e l’incidenza di infarto miocardico successivo o morte per cause CV entro un anno non è stata influenzata dall’uso di questo test.

• Nei pazienti con scompenso car- diaco cronico e ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra la presenza di un rigurgito mitralico secondario severo si associa a una riduzione della prognosi. Sino ad ora non erano disponibili dati relati- vi alla possibilità di migliorare gli outcome clinici di questi pazienti mediante riparazione valvolare mi- tralica, un aspetto che è stato af- frontato nello studio Mitra-FR. Che tuttavia non ha rilevato differenze nell’endpoint primario composito di morte per tutte le cause e di ri- ospedalizzazione per insufficienza cardiaca. Una spiegazione per la neutralità di questi risultati potreb- be essere l’alta qualità delle cure mediche adottate nel trial che co- stituisce un incoraggiamento a trattare meglio i pazienti con le te- rapie mediche.

• Il trial Crisp-CT ha confermato che l’indice FAI (perivascular fat attenuation), un biomarcatore peri- vascolare per la stratificazione cli- nica del rischio, è in grado di pre- dire la mortalità per tutte le cause e la mortalità cardiaca al di là dei fattori di rischio clinici e dell’inter- pretazione attuale dell’angiografia coronarica con tomografia compu- terizzata (CTA). Inoltre, quantifi- cando il rischio infiammatorio resi- duo, il FAI perivascolare può esse- re usato per la ri-classificazione del rischio sia in prevenzione pri- maria che secondaria, dissociando la previsione del rischio dalla gravi- tà anatomica della stenosi corona- rica o dal grado di ischemia mio- cardica.

European Society of Cardiology:

highlights dal congresso 2018

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ardiologia

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