Il bilancio delle risorse in Piemonte: recuperare il federalismo fiscale per tornare a crescere
Profili giuridici
del federalismo fiscale
Massimo Occhiena
La normativa
La disciplina
La legge delega
legge 5 maggio 2009 n. 42
• d.lgs. 28 maggio 2010 n. 85
• d.lgs.17 settembre 2010 n. 256
• d.lgs. 29 novembre 2010 n. 216
• d.lgs. 14 marzo 2011 n. 23
• d.lgs. 6 maggio 2011 n. 68
• d.lgs. 31 maggio 2011 n. 88
• d.lgs. 23 giugno 2011 n. 118
• d.lgs. 6 settembre 2011 n. 149
• d.lgs. 18 aprile 2012 n. 61 La Costituzione
• art. 117, comma 2, lett. e
• art. 119
• Artt. 81 e 119
I decreti attuativi
Prima linea direttrice:
individuazione e determinazione costi e fabbisogni standard
• Sistema del federalismo fiscale: dalla spesa storica al criterio di spesa dei costi standard
• obiettivo = individuare tendenziale correlazione tra prelievo
fiscale e beneficio connesso alle funzioni esercitate sul territorio in modo da favorire la responsabilizzazione degli amministratori
d.lgs. 26 novembre 2010 n. 216 d.lgs. 6 maggio 2011, n. 68
D.lgs. 216/2010
Soggetti competenti
Funzioni
Società per gli studi di settore- Sose s.p.a.
1. Predisporre le metodologie occorrenti per l’individuazione dei fabbisogni standard;
2. Monitorare i fabbisogni standard;
3. Aggiornare i fabbisogni standard.
ISTAT Funzioni di ausilio:
Analisi statistiche che danno rilievo alle caratteristiche individuali dei singoli Comuni o Province
IFEL
(Istituto per la finanza e le economie locali)
Funzioni di ausilio:
1.Fornisce analisi e studi in materia di contabilità e finanza locale;
2.Concorre nello sviluppo della metodologia di calcolo dei fabbisogni standard e nella valutazione dell’adeguatezza delle stime prodotte;
3.Partecipa all’analisi dei risultati;
4.Concorre al monitoraggio della procedura attuativa dei fabbisogni standard;
5.Propone correzioni e modifiche
6.Fornisce assistenza tecnica e formazione agli enti territoriali.
Enti locali Compilano i questionari inviati dalla Società per gli studi di settore - Sose s.p.a
D.lgs. 68/2011 (1)
Attuazione del principio di autonomia finanziaria:
1. Abbandonare il sistema di finanza derivata 2. Eliminare i trasferimenti statali
3. Individuare nuove forme di finanziamento
Principio fondamentale
Eliminazione di tutti i trasferimenti statali aventi carattere di generalità e
permanenza e destinati all'esercizio delle competenze regionali, ivi compresi quelli
finalizzati all'esercizio di funzioni da parte di Province e Comuni, ad eccezione,
però, dei trasferimenti destinati al fondo perequativo.
D.lgs. 68/2011 (2)
Tributi regionali:
• compartecipazione delle Regioni all'IRPEF, all'IRAP e all'IVA
• trasformazione di altri tributi in tributi propri regionali,
ferma, ovviamente, la facoltà per le Regioni di sopprimerli, purché tale decisione sia posta esclusivamente a carico del bilancio regionale senza possibilità di ricorrere alla
compartecipazione statale del fondo perequativo
• gettito derivante dalla lotta all’evasione fiscale
Tributi provinciali:
• compartecipazione all'IRPEF
• compartecipazione delle Province alla tassa automobilistica spettante alla Regione
• tributi connessi al trasporto su gomma
• imposta di scopo provinciale
D.lgs. 68/2011 (3)
Seconda linea direttrice:
rimozione degli squilibri
• Meccanismi di rimozione degli squilibri economici e
sociali per non penalizzare, nell’attuazione del federalismo fiscale, le Regioni con maggior ritardo e arretratezza nello sviluppo economico
d.lgs. 31 maggio 2011 n. 88
• Spese speciali:
- interventi di promozione di sviluppo economico, coesione, solidarietà sociale, rimozione squilibri economici e sociali, favorendo l’effettivo esercizio dei diritti della persona.
• Finanziamento: contributi speciali dello Stato, finanziamenti UE, co-finanziamenti nazionali
• Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) - rinominato Fondo per lo sviluppo e la coesione:
- strumento di attuazione della politica di riequilibrio economico e sociale
- progetti strategici (carattere infrastrutturale o immateriale)
D.lgs. 88/2011
Terza linea direttrice:
Premialità dei comportamenti
• Meccanismi di premialità dei comportamenti virtuosi ed efficienti
• Meccanismi sanzionatori per gli enti che non rispettano gli obiettivi di finanza pubblica e che si rendono responsabili di dissesto finanziario
d.lgs. 6 settembre 2011 n. 149
• relazione di fine legislatura regionale; relazione di fine mandato Comuni e Province
• obblighi informativi a Stato da parte di comuni, province, città metropolitane
• verifiche MEF su regolarità della gestione
amministrativo-contabile Æ dissesto finanziario (anticipazioni di tesoreria ricorrenti, disequilibrio consolidato parte corrente del bilancio, modalità di gestione anomale dei servizi per conto di terzi…)
D.lgs. 149/2011
• Controllo responsabilità politica Presidenti/Sindaco svolto dalla Corte dei conti
• Scioglimento del Consiglio regionale/provinciale o comunale
• Sanzioni in caso di violazione del patto di stabilità interno
• Forme premiali (dal 2012) per Regioni che istituiscano Centrale regionale per acquisti
• Forme premiali per Province (e Comuni) che hanno partecipato all’accertamento fiscale di somme evase
D.lgs. 149/2011 (2)
Quarta linea direttrice:
armonizzazione bilanci
• Sistema di contabilità finanziaria
• A fini conoscitivi, sistema di contabilità economico- patrimoniale
d.lgs. 23 giugno 2011 n. 118
• Disciplina complessa, disorganica, non coordinata
• Forti ritardi:
• sistema perequativo basato su fabbisogni e capacità fiscale standard in fase di avvio
• sistema di finanziamento di Enti locali e Regioni ad assetto instabile
• Mancata sostituzione dei trasferimenti (Stato-Regioni, Regioni-EELL) con le entrate proprie
L’attuazione
• Mancata adozione di molti dei ca. 70 provvedimenti amministrativi di attuazione
• “Ricentralizzazione” del sistema della finanza pubblica per fronteggiare la crisi economica internazionale
• Mancata attuazione dell’armonizzazione
dell’impostazione dei bilanci e dei sistemi contabili
• Mappatura e ricostruzione dei fabbisogni standard molto in arretrato e necessità di sostanziali correzioni al sistema
• Mancata attuazione del federalismo demaniale
• Necessità di riformare il sistema di riparto e distribuzione delle funzioni amministrative