prof. Francesco Ragusa Università di Milano
Interazioni Elettrodeboli
Lezione n. 11
2.11.2020
Scattering di Coulomb spin 0
Interazione di particelle di spin ½ Regole di Feynman
Sezione d'urto e − μ − → e − μ −
Teoria dello Scattering
y Noi siamo interessati al seguente problema y Dato lo stato iniziale
|i>
in= |p
1,q
1>
iny Calcolare la probabilità di avere uno stato finale
|f>
in= |p
2,q
2>
iny Lo stato finale sono particelle libere che nel futuro hanno momenti p2 e q2 y Nel passato
|p
2,q
2>
in rappresenta particelle libere con i momenti indicati y Lo stato|p
2,q
2>
in nel futuro rappresenterà ancora uno stato di particellelibere con i momenti indicati (evoluzione di particelle libere) y Osserviamo che:
y Se facciamo variare
|i>
in fra tutti gli stati della base allora gli statiS|i>
in costituiscono un’altra basey Ciò è conseguenza della unitarietà della Matrice
S
y Anche gli stati
S|i>
in sono stati di particelle liberey La matrice
S
collega stati asintotici ottenuti pert o −∞
et o +∞
y Non considera esplicitamente i dettagli dell’interazione posta a
t = 0
y In conclusione la probabilità cercata è
Rappresentazione d’Interazione
y Quando si introducono le interazioni non si può più usare la rappresentazione di Heisenberg perché non si conoscono soluzioni esatte delle equazioni di campo y In particolare non si sa calcolare l’effetto dell’operatore di evoluzione
y Consideriamo di nuovo l’equazione di Schrödinger (
H
o è l’Hamiltoniano libero)y Definiamo, tramite l’operatore di evoluzione libero (
t
o= 0
) y Sostituendo nell’equazione di Schrödingery Moltiplichiamo a sinistra per
exp[iH
0t]
e poniamoPertanto nella rappresentazione d’interazione l’equazione di evoluzione della H è l'Hamiltoniano completo
Calcolo della Matrice S
y Troviamo una soluzione formale per
ψ
Iy Integrando l’equazione
y Lo stato ψI(−∞) non è nient’altro che |i>in introdotto precedentemente
y L’equazione può essere risolta iterativamente y Primo ordine
y Secondo ordine
Calcolo della Matrice S
y Sommando la serie formalmente
y Ricordiamo che per t → +∞ abbiamo definito ψI(∞) = S|i>in y Per confronto troviamo un’espressione per la matrice S
y Nella formula abbiamo ribadito la natura operatoriale delle grandezze y Osserviamo che i tempi sono ordinati: t1 > t2 > … > tn
y Definiamo l’operatore di ordinamento cronologico T
y Si dimostra che si possono estendere tutti gli integrali a +∞ e si ottiene
Sviluppo perturbativo
y Isoliamo il contributo n = 0
y Notiamo che la matrice
S
contiene un termine1
che tiene conto del fatto che le particelle possono anche non interagirey Si dimostra che gli operatori H'I sono esprimibili in funzione dei campi liberi y Per il calcolo delle sezioni d’urto o delle larghezze di decadimento occorre
calcolare elementi di matrice fra stato iniziale e finale
y Abbiamo implicitamente definito l’ampiezza di transizione Afi y Vedremo che l’ampiezza Afi contiene a sua volta una
funzione
δ(p
i– p
f)
4-dimensionale che esprime la conservazione dell’energia e della quantità di motoSezione d’urto e vita media
y Nella Fisica delle Particelle Elementari si studiano sostanzialmente due fenomeni y La diffusione (scattering) di due particelle o sezione d’urto
y Proiettile – Bersaglio o σ y Fasci in collisione o σ
y Il decadimento di una particella o larghezza di decadimento
y Vita media o τ
y Larghezza di decadimento o Γ τ
y Entrambi i processi vengono descritti per mezzo dell’ampiezza invariante di transizione M
Spazio delle Fasi Flusso Incidente
Scattering di Coulomb per particella di spin 0
y Calcoliamo ancora una volta la sezione d'urto per la diffusione Coulombiana y Questa volta utilizzando la teoria quantistica dei campi
y La lagrangiana del campo complesso di Klein Gordon è
y L'introduzione dell'interazione elettromagnetica porta al termine di interazione (confronta con la slide )
y Nel seguito faremo un calcolo perturbativo al primo ordine e quindi trascuriamo il termine proporzionale a e2
y Abbiamo bisogno l'Hamiltoniana di interazione
y Trascurando il termine in e2, nonostante L' contenga derivate dei campi
y In definitiva
117392
L’elemento di Matrice S
y L’elemento di Matrice che vogliamo calcolare è S
iff _S _i ! y Ricordiamo lo sviluppo
y Approssimando al primo ordine (i ≠ f)
y Calcoliamo l’elemento di matrice della corrente
potenziale dato non è quantizzato
L’elemento di matrice della corrente j μ
y Inseriamo gli stati _i ! e _f !
y Sviluppiamo i termini nella prima riga (inseriremo alla fine le normalizzazioni)
y Sviluppiamo i termini nella seconda riga a
b
a
b
<f|A |i> è la differenza delle due espressioni a e b
L’elemento di matrice della corrente j μ
y Otteniamo pertanto
y Per finire valutiamo l'ultimo valore di aspettazione
L’elemento di matrice della corrente j μ
y Riepilogando
y Otteniamo
y Possiamo calcolare l'elemento della matrice S
y Confrontando con la definizione di Afi y Otteniamo
y Abbiamo ritrovato il risultato ottenuto con la meccanica quantistica relativistica (slide )117695
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Nel calcolo precedente abbiamo utilizzato l’Hamiltoniana d’interazione
y Nel calcolo abbiamo considerato il potenziale Aμ un campo classico noto y Abbiamo trattato il più semplice problema dello scattering da potenziale y Consideriamo adesso il caso in cui il campo Aμ sia quantizzato
y In questo caso i processi che possono essere descritti dall’approssimazione al primo ordine devono contenere un fotone nello stato iniziale o nello stato finale
y Ad esempio la particella emette (oppure assorbe) un fotone
y Lo stato iniziale contiene un elettrone
y Lo stato finale contiene un elettrone e un fotone y L'elemento di matrice è
y Gli operatori jμ e Aμ contengono gli opportuni operatori di creazione e distruzione tali che l'elemento di matrice sia diverso da zero
y Senza un fotone nello stato finale l'elemento di matrice sarebbe nullo
pi pf qf
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Ad esempio senza un fotone nello stato finale (o iniziale) l'elemento di matrice sarebbe
y Ricordiamo la sviluppo di Aμ
y Sviluppando l’elemento di matrice come abbiamo fatto per lo scattering da potenziale
y Gli operatori c possono essere portati a destra e danno contributo nullo y Gli operatori c† possono essere portati a sinistra e danno contributo nullo
y Concludiamo pertanto che se lo stato iniziale o finale non contengono un fotone l’elemento di matrice è nullo
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Tuttavia il processo appena descritto non è cinematicamente permesso
y Infatti, se la particella iniziale e finale coincidono il processo con un fotone reale non è possibile perchè violerebbe la conservazione del 4-momento
y Il segno ± si riferisce alla emissione o all’assorbimento di un fotone rispettivamente
y Elevando al quadrato ambo i membri (ricordiamo che per un fotone reale si ha q2 = 0)
y Sviluppando il prodotto scalare nel sistema di riposo dell'elettrone finale (pf) abbiamo pertanto
y Vediamo pertanto che la reazione in esame è possibile solo per un fotone reale di energia nulla
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Concludiamo che il primo termine non nullo dello sviluppo perturbativo è del secondo ordine
y Nel calcolo dell’elemento di matrice per un processo
y Abbiamo i seguenti stati iniziale e finale
y Dobbiamo pertanto calcolare
y In forma più estesa
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Non calcoleremo in dettaglio l’elemento di matrice
y Faremo delle considerazioni generali y Innanzitutto, dal momento che i campi
del fotone e dei fermioni commutano
y Nel caso del processo che stiamo esaminando non ci sono fotoni negli stati iniziale e finale
y I campi fotonici agiscono direttamente sugli stati di vuoto y Possiamo pertanto fattorizzare l’elemento di matrice
y Si definisce propagatore fotonico l’espressione
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Si può dimostrare che
y Il propagatore dipende solo dalla differenza delle coordinate x1 e x2
y Il propagatore è la funzione di Green dell'equazione del campo elettromagnetico (equazione dell’onda elettromagnetica)
y La forma esplicita
y La sua trasformata di Fourier
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Consideriamo adesso la parte dell'elemento di matrice relativa ai fermioni
y Occorrerebbe trattare attentamente l'eventualità di particelle identiche y Per questi calcoli sono state messe a punto tecniche molto efficaci
y In particolare
y Contrazione di operatori di campo y Teorema di Wick
y Regole di Feynman
y Ai nostri fini diciamo che per particelle non identiche (esempio scattering elettrone – protone) l'elemento di matrice si fattorizza in due pezzi
y Infine (faremo il calcolo in seguito)
y Notiamo che abbiamo ritrovato la forma delle correnti di transizione
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Ricordiamo l'espressione per la matrice S al secondo ordine
y Occorre integrare su x1 e x2 y Inoltre
y Pertanto
y La corrente j1(x1) interagisce con Aμ nel punto dello spazio-tempo x1 y Il propagatore Dμν(x1−x2) propaga l'interazione da x1 a x2
y La corrente j2(x2) interagisce con Aμnel punto dello spazio tempo x2 y Passiamo nello spazio dei momenti
y Facciamo un cambio di variabile
y Ricordiamo il risultato appena trovato y Otteniamo (u → u , α = 1,2,3,4)
Interazione elettromagnetica: spin ½
y Otteniamo pertanto
y Le parti evidenziate sono rispettivamente y Una funzione δ()
y La trasformata di Fourier del propagatore (o Funzione di Green) y Abbiamo in definitiva
y Abbiamo definito il 4-momento trasferito y Inoltre ricordiamo che
y Per finire
q = p4 – p2
Regole di Feynman
y Diamo le regole di Feynman per l'ordine perturbativo più basso y Il cosiddetto tree-level (livello d'albero)
y Non ci sono loop
y In un diagramma ci sono linee esterne e linee interne y Le linee esterne corrispondono alle particelle negli
stati iniziale e finale (particelle reali)
y Le linee interne corrispondono a stati virtuali tramite i quali descriviamo l'interazione (particelle virtuali, propagatori)
y Per ogni elemento occorre introdurre un fattore (funzione) nella ampiezza –iM
entranti uscenti fermioni
spin 0
Particelle esterne Particelle interne Vertici
Sezione d'urto e − μ − → e − μ −
y Calcoliamo adesso la sezione d'urto del processo e− μ− → e− μ− utilizzando le regole di Feynman
y Il diagramma di Feynman del processo è y Abbiamo due fermioni entranti
y Abbiamo due fermioni uscenti
y Ci sono due vertici fermione fotone y C'è un propagatore fotonico
y L'ampiezza invariante è
y Se fosse e− e−→ e− e− ci sarebbero 2 diagrammi y Con p3 e p4 scambiati (e un segno meno relativo)
y Per il calcolo di |M|2 possiamo utilizzare le tecniche di tracce delle matrici γ sviluppate precedentemente
y In particolare sappiamo che le due correnti portano ai due tensori
Sezione d'urto e − μ − → e − μ −
y Il calcolo dei due tensori dà (vedi diapositiva )
y Il modulo quadrato dell'ampiezza è
y Nel limite ultra-relativistico trascuriamo le masse
y Ricordiamo la formula della sezione d'urto
1151197
Spazio delle Fasi Flusso Incidente
Variabili di Mandelstam
y Consideriamo lo scattering 1 + 2 → 3 + 4 y Ricordiamo la conservazione del 4-momento y Definiamo le variabili di Mandelstam
y Specializziamo le relazioni nel centro di massa trascurando le masse delle particelle (p2 = 0, E2 = p2)
y Calcoliamo l'elemento di matrice in funzione di s, t, u
θ p1
p3
p4
p2
Cinematica reazione 1 + 2 → 3 + 4
y Prima di iniziare il calcolo del flusso e dello spazio delle fasi discutiamo alcuni aspetti della cinematica della reazione y Analizziamo lo stato finale
y Abbiamo 2 particelle per un totale di 8 variabili cinematiche
y La relazione E2 = m2 + p2 riduce le variabili a 6
y Inoltre la conservazione dell’energia-impulso totali (4 relazioni) riduce ulteriormente a 2 le variabili indipendenti
y In assenza di polarizzazione nello stato iniziale una rotazione di un angolo φ intorno all’asse definito dal fascio è inessenziale
y Pertanto, per descrivere lo stato finale, è sufficiente una sola variabile y Sono possibili diverse scelte; ad esempio
y Angolo di deflessione θ
y Energia E di una delle due particelle 3,4
y Variabile di Mandelstam t (relativisticamente invariante) p1 p3 θ
θ p1
p3
p4
p2
Lo spazio delle fasi 1 + 2 → 3 + 4
y Calcoliamo lo spazio delle fasi per il processo 1 + 2 o 3 + 4(p1 + p2 → p3 + p4)
y Integrando sul 3-momento p4 della particella 4
y Questa formula è valida in tutti i sistemi di riferimento
y Specializziamo la formula nel sistema del centro di massa p3 = −p4 { qf
y |qf| è la quantità di moto delle due particelle nello stato finale, uguale per le due particelle
y Abbiamo pertanto y Definiamo infine
Lo spazio delle fasi 1 + 2 → 3 + 4
y Abbiamo pertanto
y Da cui otteniamo
y Possiamo pertanto riscrivere lo spazio delle fasi
y Integrando su W
Il fattore di flusso
y Infine, calcoliamo il fattore di flusso nel sistema del centro di massa y Nel centro di massa abbiamo p2 = −p1 { qi
y Riassumendo
Cinematica reazione 1 + 2 → 3 + 4
y Elaboriamo ulteriormente le relazioni cinematiche y Per lo spazio delle fasi e il flusso abbiamo trovato
y Calcoliamo l’energia totale e la quantità di moto nel sistema del centro di massa in funzione di quantità invarianti
y Dalla definizione della variabile di Mandelstam s
y Come ultima semplificazione notiamo che nello scattering elastico (m1 = m3 e m2 = m4) le quantità di moto nel centro di massa sono uguali |qi| = |qf|
y Inoltre, dato che abbiamo trascurato le masse ( mμ e me E ) y In conclusione
Sezione d'urto e − μ − → e − μ −
y Riassumendo
y Possiamo finalmente calcolare la sezione d'urto