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Agenda 21

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Academic year: 2021

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AGENDA 21

Durante il summit delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo svoltosi a Rio de Janeiro nel 1992, 178 governi di tutto il mondo hanno sottoscritto il programma di Agenda 21, un documento di principi, obiettivi e azioni a cui devono orientarsi le politiche a livello globale, nazionale e locale, per la promozione di uno sviluppo più equilibrato il XXI secolo.

La spiegazione del perché di questo nome è presto fatta:

Agenda in quanto è uno strumento sul quale si annotano le cose che si ha intenzione d fare, 21 indica il periodo di tempo al quale si riferisce, il ventunesimo secolo appunto. I quaranta capitoli dell'Agenda 21 descrivono lo stato del tema trattato e gli obiettivi fondamentali che si intendono raggiungere, individuano le aree di programma, le attività da realizzare e gli strumenti di attuazione e descrivono il ruolo dei diversi attori sociali, economici e culturali coinvolti.

L'Agenda 21 poi, in considerazione delle peculiarità di ogni singola comunità, invita le autorità locali di tutto il mondo a dotarsi di una propria Agenda, denominata Agenda 21 locale: questo aggettivo sta a rappresentare il processo di miglioramento volontario in un contesto locale come il territorio comunale, circoscritto agli attori che vi operano.1 Ogni autorità locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private ed adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie (Agenda 21 cap.28, 1992).2 L'Agenda 21 locale rappresenta dunque uno dei percorsi più rilevanti per lo sviluppo sostenibile a livello locale; i suoi fondamenti sono la pianificazione e gestione sostenibile delle risorse ambientali, la prevenzione e precauzione nella gestione, il coinvolgimento e la partecipazione della comunità locale, la trasparenza, la responsabilità condivisa, la sussidiarietà, la costruzione del consenso, la giustizia sociale, l'equità e la crescita culturale della comunità. L’Unione Europea, alla conferenza di Aalborg, ha proposto la campagna delle “Città Vivibili”. Aderendo al documento redatto in quella circostanza, detto appunto “Carta di Aalborg, il Comune di Parabiago, nel 2002, ha scelto di avviare il proprio percorso di Agenda 21 verso la creazione di una “Città vivibile”.

1 Raul Del Santo, Ivan Colombo (a cura di), Relazione sullo stato dell’ambiente, Comune di Parabiago, gennaio 2005.

2 Agenda 21 cap.28, 1992.

Fig. 1 – simbolo Agenda 21 Parabiago

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I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21 locale sono: 3

Attivazione di un Forum: tutti i soggetti rilevanti a livello locale ai fini di una strategia ambientale (istituzioni, amministrazioni, soggetti economici, associazioni, gruppi informali, ecc) devono essere coordinati all'interno di un Forum finalizzato ad orientare il processo di elaborazione dell' Agenda 21 e di monitorarne l'applicazione.

Consultazione permanente: la consultazione della comunità ha lo scopo di riconoscere i bisogni, definire le risorse che ogni parte può mettere in gioco, individuare e istruire gli eventuali conflitti tra interesse diversi e definire una visione (Vision) dei punti critici e dei punti di forza di una comunità locale. Il Forum può essere organizzato per gruppi tematici o gruppi territoriali in modo da attivare tutte le risorse di conoscenza e di confronto disponibili in loco.

Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo stato dell'Ambiente: raccolta di tutti i dati di base sull'ambiente fisico, sociale ed economico su scala provinciale. Un vero audit urbano che serva a costruire, attraverso indicatori ambientali, il Rapporto sullo stato dell'ambiente di una Provincia o di un Comune su cui si svilupperà la discussione per la redazione dell'Agenda 21 locale con l'aiuto del Forum locale.

Obiettivi e priorità (Target): nella definizione dell'Agenda 21 locale, la definizione degli obiettivi ambientali e di sostenibilità, quanto più concreti e quantificabili, deve essere integrata con la formulazione di un ordine di priorità. Gli obiettivi generali e le priorità si devono tradurre in programmi indirizzati a obiettivi specifici associati a precise scadenze temporali.

Piano di Azione Ambientale: esso deve essere inteso come un programma di azioni concrete e necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati, con la definizione degli

"attori" che saranno responsabili dell'attuazione, delle risorse finanziarie e degli strumenti di supporto.

Monitoraggio, valutazione e aggiornamento del Piano di Azione: devono essere attivate procedure di controllo sull'attuazione e sull'efficacia del Piano di Azione con rapporti periodici che individuino i miglioramenti e i peggioramenti della situazione ambientale. La valutazione della sintonia tra i piani tradizionali di organizzazione del territorio (PTP, Piani di sviluppo, Piani d’area, ed i PRG

3 Le fasi del processo di costruzione dell’Agenda 21 sono state prese dal sito internet:

http://www.agenda21.it/ita/A21verde/come_si_fa/le_tappe.htm.

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comunali, ecc) ed il Piano di Azione ambientale potrà essere fatta con la valutazione ambientale strategica (VAS) ossia la valutazione del grado di sostenibilità della pianificazione rispetto agli obiettivi di qualità fissati dal Piano di Azione Ambientale

Uno strumento che si inserisce nelle attività di Agenda 21 di Parabiago, ma in generale anche in altri comuni, è quella dell’Ecomuseo. La fase del progetto rappresenta la verifica preliminare all’istitzione vera e propria dell’Ecomuseo e alla sua progettazione e attuazione complessive.4

4 Volantino del comune di Parabiago: “Verso l’ecomuseo del paesaggio”

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