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150 2.4 Dpp del caso di studio

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(1)

2.4

Dpp del caso di studio

Obiettivo generale

Alla luce dell’analisi conoscitiva riguardante le biblioteche pubbliche per

bambini e ragazzi e gli spazi per attività informatiche e ricreative sviluppata

nel primo capitolo e del Dpp a carattere generale stilato nella prima parte di

questo secondo capitolo, si intende ora analizzare un caso di studio

specifico.

Con la presente tesi, infatti, si intende contribuire alla progettazione di un

intervento che il committente P.P.Triglia, in qualità di proponente, ritiene

necessario per la riqualificazione dei locali posti al piano terra del palazzo

storico denominato Palazzo dell’Abbondanza, di proprietà della famiglia

Triglia, situato in via San Martino a Pisa.

L’intervento intende operare in linea con l’obiettivo principale manifestato

dal proponente, il quale, a seguito del trasferimento dell’attività

commerciale “Triglia SRL esposizione bagni pavimenti e rivestimenti” alla

periferia della città, intende effettuare una riconversione del fondo da area

adibita ad esercizio commerciale a spazio culturale rivolto ai giovani ed ai

bambini del quartiere e della città.

Si intende, infatti, creare, a partire dalle esigenze dei fruitori e dalle

risposte che i potenziali utenti hanno dato al questionario presentato in

apertura del capitolo, elemento fondamentale per una progettazione

partecipata, una biblioteca pubblica comprendente spazi per attività

ricreative e informatiche, che, all’interno del quartiere, vada ad integrarsi

con le strutture esistenti valorizzando l’importanza storica del palazzo, che,

grazie all’attenzione, all’interesse e al rispetto degli stessi proprietari,

mostra ancora, dopo molti anni, lo stile e gli elementi originari

perfettamente conservati.

(2)

Altri obiettivi

In accordo con l’obiettivo principale appena presentato, che prevede che

l’intervento abbia caratteristiche tali da valorizzare l’importanza storica del

Palazzo dell’Abbondanza, comunemente denominato Palazzo Triglia, e

conferisca maggiore qualità al quartiere storico di San Martino, ci si

prefigge di progettare gli spazi interni all’edificio e gli elementi di arredo di

maggior rilievo al fine di ottenere ambienti versatili e flessibili in accordo

con le esigenze dell’utenza che spesso risultano mutevoli e fortemente

diversificate.

La progettazione, quindi, oltre che ad un intervento di riqualificazione

architettonica, è finalizzata all’allestimento degli ambienti interni secondo le

caratteristiche emerse dallo studio svolto nel capitolo e nei paragrafi

precedenti.

Tale studio ha portato, infatti, all’individuazione, non solo, di informazioni e

requisiti di carattere generale per quanto riguarda l’aspetto distributivo e

l’articolazione degli spazi, ma anche, più nello specifico, di elementi

concernenti il modo in cui vengono trattate le superfici, impiegati i materiali

e curati gli aspetti percettivi (soft qualities) degli ambienti e degli elementi

d’arredo, al fine di soddisfare le esigenze e salvaguardare i bisogni dei

ragazzi e dei bambini a cui la biblioteca si rivolge.

A partire da tale documento preliminare, quindi , si intende progettare e

integrare lo spazio-biblioteca all’interno di questo importante palazzo

storico pisano, che al piano terra, dove è previsto l’intervento, presenta una

chiara vocazione pubblica, facilmente leggibile nelle ampie arcate che

caratterizzano il prospetto principale, coinvolgendo e mettendo in luce gli

elementi storici che rendono unico l’ambiente e che verranno presentati nel

corso dell’analisi storica del palazzo stesso, e sottolineando il loro ruolo di

protagonisti e testimoni che essi rivestono nella storia cittadina e di

quartiere.

(3)

Inquadramento allo stato attuale

Il quartiere

Il quartiere di San Martino, in cui è ubicato il Palazzo dell’Abbondanza

oggetto della presente tesi, è uno dei quattro quartieri storici della città di

Pisa ubicati all’interno della cerchia di mura che delimita il centro storico.

San Martino, infatti, insieme a Sant’ Antonio, occupa la riva sinistra del

fiume, chiamata anche Mezzogiorno, mentre i quartieri di San Francesco e

Santa Maria, si trovano sulla riva destra del fiume Arno, storicamente

denominata Tramontana.

(4)

Figura 2.2 Planimetria di quartiere e degli edifici di rilievo

Legenda:

1. Lungarno Galilei

2. Palazzo Lanfranchi

3. Palazzo da Scorno

4. Palazzo Consoli del Mare

5. Chiesa del Santo Sepolcro

6. Palazzo Pretorio

7. Ponte di Mezzo

8. Corso Italia

9. Chiesa di S. Maria del Carmine

10. Chiesa di S. Domenico

11. Via Benedetto Croce

12. Cittadella Nuova

13. Lungarno Fibonacci

14. Ponte della Fortezza

15. Via San Martino

16.Palazzo dal Borgo-Netolisky

17. Palazzo Tizzoni

18. Palazzo Consoli del Mare

19. Palazzo Triglia

20. Palazzo Franceschi

21. Palazzo Cevoli

22. Chiesa di San Martino

23. Chiesa di San Giovanni

24. Chiesa di San Bernardo

25. — Mura

(5)

Il quartiere preso in esame è delimitato a nord dal fiume Arno che, con il

suo corso, divide in due parti l’intera città, e a sud da via Benedetto Croce

(11), che costituisce una delle arterie cittadine principali sia dal punto di

vista civico, perché su di essa si affacciano numerose scuole superiori, sia

per quanto riguarda il traffico veicolare, poiché tale strada collega la parte

est della città alla stazione ferroviaria e dei pullman urbani ed extraurbani.

Grazie alla forma del quartiere, che in linea di massima può essere definita

regolare, è possibile identificare e definire in maniera precisa anche i

confini est ed ovest.

Figura 2.3 Individuazione del quartiere di San Martino.

Ad ovest, infatti, esso è delimitato da Corso Italia (8), una delle strade

cittadine più importanti e nel medioevo Carraia di San Gilio

129

, che si

sviluppa in posizione centrale rispetto al centro storico della città,

ortogonalmente all’ Arno ed in asse con il Ponte di Mezzo (7) e, dall’altra

parte del fiume, con Borgo Stretto. Tale strada, oltre ad essere una delle

principali vie pedonali ed essere caratterizzata da un gran numero di

(6)

esercizi commerciali che vi si affacciano, riveste un ruolo molto importante

poiché mette in comunicazione diretta il centro civico di Pisa, ubicato in via

XX Settembre, all’angolo sud-ovest del quartiere che stiamo analizzando,

con la stazione ferroviaria posta a sud della città.

Infine, ad est, il quartiere di San Martino è delimitato da Piazza Guerrazzi e

dalla Fortezza Sangallo (12). Piazza Guerrazzi, recentemente riorganizzata

e riqualificata, è una piazza prevalentemente dedicata al traffico veicolare e

riveste un ruolo determinante per l’ingresso e la distribuzione delle auto; da

sottolineare, inoltre, in relazione al tema affrontato nella presente tesi, che

su tale piazza si affaccia la Stazione Leopolda che ospita, tra le numerose

attività, anche una ludoteca per bambini. La Fortezza Sangallo, in

conclusione, delimita il quartiere in un modo del tutto particolare, poiché

all’interno delle sue mura, sottoposte negli anni a grandi opere di

manutenzione e riqualificazione, ospita il più grande parco pubblico della

città che, durante la stagione estiva, spesso viene attrezzato per festival

musicali, spettacoli e cinema all’aperto.

Figura 2.4 La Fortezza Sangallo.

L’assetto urbanistico del quartiere di San Martino presenta la tipica

conformazione “a pettine”, che è caratterizzata da numerosi lotti regolari

separati da vicoli, corti e stretti, perpendicolari all’Arno e collegati tra loro

dalla via San Martino (15) che costituisce l’arteria principale del

(7)

quartiere

130

. Tale assetto, sottolineato dalla presenza di alti palazzi signorili

e porzioni di case torri che con le loro mura marcano i confini dei lotti, non è

una prerogativa del quartiere di San Martino, ma se si osserva la struttura

dei quartieri storici della città è possibile notare che è un elemento comune

a tutte le aree che si affacciano sul fiume.

Figura 2.5 Via San Martino

Attraversando l’omonimo quartiere, via San Martino, che, insieme a via

Santa Maria, è una delle più antiche strade della città e il cui tracciato

ripercorre quello della romana via Aemilia Scauri

131

, si sviluppa lungo l’asse

est-ovest parallelamente al fiume. Questa importante strada, lunga ed

elegante, mette in comunicazione le Logge di Banchi, ed il complesso del

Palazzo Gambacorti e del Palazzo Pretorio (6) , con la piazza principale del

quartiere, normalmente adibita a parcheggio per i residenti e su cui si

affaccia la monumentale chiesa da cui il quartiere prende il nome.

La Chiesa di San Martino (22), in cui sono conservate le spoglie di Santa

Bona, la santa laica pisana patrona delle assistenti di volo

132

, è un edificio

trecentesco a navata unica coperto in legno e con il pavimento in cotto,

illuminata da tre ampie finestre equilibrate , solo a livello visivo e formale,

130 in www.casetoscane.it 131

in www.casetoscane.it

(8)

da tre aperture dipinte nella parete di destra

133

. Lungo le pareti laterali,

realizzate come la zona absidale, in semplici mattoni rossi, sono appoggiati

imponenti altari barocchi e, sul lato destro, si aprono due cappelle

finemente affrescate. La facciata, realizzata in marmo bianco e grigio, è

caratterizzata da arcate cieche e da una copia di San Martino e il povero

posta al di sopra del portale.

Figura 2.6 Chiesa di San Martino.

Nel quartiere di San Martino, oltre alla chiesa sopra citata, sono presenti

altri edifici ecclesiastici. Lungo il confine nord, infatti, è presente la Chiesa

del Santo Sepolcro (5) mentre ad ovest, affacciate su Corso Italia, sono

ubicate la chiesa del Convento di Santa Maria del Carmine (9) e la Chiesa

di San Domenico (10), a navata unica, il cui storico convento è attualmente

stato ristrutturato e destinato ad edilizia privata, con annessi esercizi

133 in www.stilepisano.it

(9)

commerciali al piano terreno. La Chiesa del Santo Sepolcro, tipico esempio

dell’edilizia medioevale pisana, si presenta, a seguito di lavori di rifacimento

dei lungarni, ad un livello inferiore rispetto al piano stradale attuale, ha una

pianta ottagonale con alta cuspide piramidale, come la piccola chiesa di S.

Agata nel limitrofo quartiere di Sant’Antonio, e un campanile a se stante di

pietra e laterizio

134

.

Figura 2.7 Chiesa del Santo Sepolcro.

La chiesa trecentesca di Santa Maria del Carmine,che si affaccia con un

piccolo sagrato su Corso Italia, presenta, come la chiesa di San Martino,

una struttura a navata unica coperta a capanna in laterizio ed illuminata da

alte finestre allineate sulla parete laterale. Internamente, inoltre, presenta

monumentali altari barocchi, cappelle private e importanti dipinti. A fianco

della chiesa, raggiungibile dal chiostro o da un cortile lastricato sul retro, si

sviluppa il Convento dei Frati Carmelitani con, al piano terra, le sale

parrocchiali.

Al centro del quartiere, infine, nascoste tra le mura dei palazzi e la

continuità delle facciate, sono presenti la chiesa di S. Giovanni de Fieri

(23), oggi adibita al culto della chiesa avventista, e la chiesa di San

134 in www.comune.pisa.it

(10)

Bernardo (24) con il Convento delle Suore Figlie di Nazareth, in cui ha sede

il convitto privato femminile Padre Sant’Agostino.

I palazzi che caratterizzano il quartiere preso in esame, come già

accennato nel corso di questo paragrafo, sono principalmente antiche case

torri ristrutturate e abitazioni signorili che, dietro alle alte mura perimetrali,

che delineano l’andamento dei vicoli, stretti e regolari, nascondono giardini

e corti private.

Figura 2.8 I Palazzi di via San Martino.

Tra i palazzi storici più importanti, che si affacciano sul Lungarno Galilei (1),

ricordiamo: il Palazzo Pretorio con la Torre dell’orologio, posto nell’angolo

nord-ovest del quartiere, che ospita la Biblioteca Comunale e che, insieme

al Palazzo Gambacorti e le Logge del Banchi, appartenenti al quartiere di

S. Antonio, costituiscono il centro civico della città; il Palazzo da Scorno (3),

il Palazzo del Consoli del Mare (4), oggi sede dell’ufficio Fiumi e Fossi a cui

è affidata la regolamentazione dei fossi e degli scoli delle acque nelle

(11)

pianure pisane, che si affaccia sia sul lungarno, con un ampio giardino che

costituisce l’unica interruzione verde nella fitta rete di palazzi, sia su via

San Martino. Infine, proseguendo lungo il fiume, verso est, troviamo il

Palazzo Lanfranchi (2), attualmente di proprietà del Comune che lo utilizza

per mostre e convegni e che, in facciata, presenta finestre ornate da cornici

e sormontate da frontoni triangolari e semicircolari e lo stemma nobiliare

della famiglia pisana a cui appartiene.

Su via San Martino si affacciano invece: il Palazzo Franceschi (20),

attualmente sede della Banca d’Italia; il Palazzo Cevoli (21), il Palazzo

Triglia (19), oggetto della presente tesi; il Palazzo dal Borgo-Netolisky (16)

il Palazzo Tizzoni (17), sulla cui facciata è infisso un altorilievo in marmo

raffigurante un’immagine femminile chiamata Kinzica per ricordare Kinzica

dei Sismondi; ed anche i Palazzi Manetti, Carraza e del Torto, che con il

loro patrimonio artistico contribuiscono a sottolineare l’importanza storica

del quartiere e di via San Martino su cui si affacciano.

All’interno della fitta rete di vicoli e palazzi storici si inseriscono, inoltre, la

scuola per l’infanzia M.Calandrini in via del Carmine e la scuola elementare

Zerboglio in via P. Gori, coi rispettivi cortili privati, e numerose scuole

medie superiori che, come già accennato, si affacciano su via Benedetto

Croce e, sul retro, si aprono su un cortile interno comune.

Continuando l’analisi delle strutture pubbliche presenti nel quartiere, è

importante presentare la nuova Biblioteca dei Ragazzi ubicata in via del

Carmine. L’accesso a tale struttura, che dispone di tre sale di lettura con

circa 50 posti a sedere complessivi, è aperto ai bambini dai 4 anni, ai

ragazzi fino ai 18 anni ed a genitori, educatori ed insegnanti, che possono

consultare, prendere in prestito i libri o partecipare a laboratori didattici di

scrittura creativa differenziati per fasce d’età e argomento. All’interno della

biblioteca, inoltre, è in funzione un servizio internet regolamentato dal

personale di servizio e rivolto agli utenti in età compresa tra i 6 ed i 15 anni,

che, prenotando, possono usufruire gratuitamente dei terminali per un

massimo di 45 minuti al giorno per un numero di volte illimitato nel corso

dell’anno.

(12)

Figura 2.9 Biblioteca per Ragazzi

Infine, in via G.Bruno, nei pressi della Chiesa di San Martino, nascosta

dietro ad un alto muro, è presente la caserma militare “Curtatone e

Montanara" che si apre al pubblico con un ufficio posto nella piazza

antistante la chiesa.

Nel quartiere di San Martino, come negli altri tre quartieri storici della città,

le mura perimetrali dei palazzi nascondono corti interne e verdi giardini ad

uso privato difficilmente immaginabili camminando nella fitta rete di vicoli e

strade strette poco illuminate che, solo di rado, si aprono in piccole piazze

ad uso pubblico in cui sono presenti aiuole e giovani alberi a foglia caduca.

Tra le piazze del quartiere ricordiamo Piazza La Pera, già Piazza

Gambacorti, su cui si affacciano numerosi esercizi commerciali che, grazie

alla loro semplicità, contribuiscono a mantenere lo stile medioevale

caratteristico del quartiere e della piazza stessa; Piazza Toniolo, ubicata

sotto le alte mura della Fortezza Sangallo e adibita al parcheggio delle

auto; Piazza San Sepolcro antistante all’omonima chiesa che interrompe la

continuità data dalle facciate dei palazzi, e, dimensionalmente più grande,

Piazza San Martino, su cui si affaccia l’omonima chiesa.

(13)

Figura 2.10 Piazza La Pera

Oltre alle sporadiche aiuole ed ai pochi alberi presenti nelle piazze sopra

citate, il quartiere vanta il più grande giardino pubblico della città conosciuto

con il nome di Giardino Scotto, dal nome della ricca famiglia che ne

divenne proprietaria alla fine del settecento. Questo parco pubblico, oggi

utilizzato anche per mostre e rappresentazioni, è inserito nella Fortezza

Sangallo, una grande opera di difesa costruita dai fiorentini nel XVI sec. e

che presenta ancora pochi tratti di mura e un massiccio bastione sul lato

sud.

Il gran numero di persone che frequentano il quartiere, però, non è attratta

esclusivamente da questo famoso spazio verde, ma anche dai locali, dai

ristoranti tipici e dai pub rivolti ad un pubblico giovane e dinamico e che

nella stagione estiva spesso occupano le strade con tavolini ed ombrelloni.

Inoltre sono presenti numerosi esercizi commerciali e botteghe di artigiani

ed antiquari, che si affacciano sui vicoli e su via San Martino contribuendo

a mantenere una forte identità di quartiere che, nella storia, era abitato da

numerosi mercanti e costituiva il centro commerciale della città.

(14)

Figura 2.11 Botteghe affacciate su via San Martino

In conclusione, per completare l’analisi della zona in cui si trova l’area

d’intervento, è importante far notare che, per quanto riguarda l’accesso, la

circolazione e la sosta veicolare nel quartiere preso in esame, esso risulta

essere una Zona a Traffico Limitato (ZTL) la cui validità è estesa alle 24 ore

regolamentata da varchi elettronici. Per motivi di ordine pubblico e per

contribuire alla riqualificazione del centro storico della città, che, negli ultimi

anni, il Comune sta provvedendo a chiudere al traffico veicolare per

assicurare una maggior vivibilità da parte degli abitanti e dei turisti,

l’ingresso nelle strade di quartiere, limitato a via Turati e via Ceci, è

ammesso solo ed esclusivamente ai residenti o domicilianti muniti di

permesso e, in fasce orarie, ai mezzi per il carico e lo scarico delle merci a

favore dei numerosi esercizi commerciali presenti nella zona.

(15)

Il palazzo

Il Palazzo dell’Abbondanza, denominato anche, come già detto in

precedenza, Palazzo Triglia, dal nome della famiglia proprietaria, è ubicato

in via San Martino al numero 67 e si presenta come un palazzo a tre piani a

pianta irregolare.

Figura 2.12 Palazzo dell'Abbondanza

L’edificio è compreso, ad est ed ad ovest fra il vicolo Scaramucci e il vicolo

Rosselmini rispettivamente, a nord da via San Martino, che, a

quest’altezza, si apre a nord con un piccola piazza chiamata Piazza S.

Cristoforo, e a sud da via San Bernardo.

Percorrendo vicolo Rosselmini verso via San Bernardo, circa a metà del

percorso, il palazzo è caratterizzato da una muraglia in laterizio di oltre sei

metri simile al bastione di una fortezza cinquecentesca, che, a metà

altezza, è segnata da un cordolo squadrato ed in sommità presenta un

piccolo tetto superato, in alcune stagioni, dai rami degli alberi che si

trovano nel giardino pensile nascosto dietro all’alto muro e a cui si accede

dal primo piano

135

.

135

M.A. Di Paco Triglia, Una casa in via San Martino: il Palazzo dell’Abbondanza, Pisa, Felice Editore, 2002

(16)

Figura 2.13 Vicolo Rosselmini

Sul lato orientale, invece, nel primo tratto di muro percorrendo vicolo

Scaramucci da via San Bernardo, la parete perimetrale presenta due

elementi caratteristici: una bifora gotica e una piccola porta architravata;

mentre, nei pressi di via San Martino, si aprono ampie finestre

seicentesche.

Il prospetto principale dell’edificio, esposto a nord, si affaccia su via San

Martino fiancheggiandola, per circa 27 metri, con ampie arcate al piano

terra di cui due, caratterizzate da gradini d’accesso, costituiscono l’una,

insieme ad altre arcate vetrate, l’ingresso ai vasti fondi al piano terra,

oggetto della presente tesi, e l’altra l’ingresso per le abitazioni poste al

piano superiore.

La facciata dello stabile mette in luce la suddivisione interna delle palazzo

che, sommariamente, si articola in tre corpi: uno centrale e due laterali, di

cui, quello ad ovest, ad angolo con il vicolo Rosselmini, interrompe

(17)

l’omogeneità formale complessiva della facciata facendola sembrare una

costruzione aggiunta; tale disomogeneità, appena percettibile nelle finestre,

è evidente nella fascia marcapiano che non risulta allineata con quella

limitrofa e, inoltre, presenta una forma e una composizione differenti.

Figura 2.14 Rilievo della facciata del palazzo

Focalizzando l’attenzione sul corpo centrale è possibile individuare, in

corrispondenza della porzione di muro lasciata a vista, un asse di

simmetria rispetto a cui le finestre, agli ingressi ed i supporti a cui si

appoggia il balcone del primo piano, che taglia trasversalmente la facciata

per tutta la lunghezza della parte soprastante i due ingressi, si dispongono

in maniera equidistante.

136

Le finestre della facciata, la cui dimensione si differenzia sensibilmente tra

il primo piano e il piano sottotetto, le arcate al piano terra e gli ingressi

presentano cornici formalmente semplici realizzate in pietra serena e

diversificate, a livello compositivo, a seconda della funzione rivestita

dall’apertura. La stessa pietra, di provenienza fiorentina, è utilizzata, inoltre,

per la realizzazione della fascia marcapiani che, in contrasto con l’intonaco

136

M.A. Di Paco Triglia, Una casa in via San Martino: il Palazzo dell’Abbondanza, Pisa, Felice Editore, 2002

(18)

della facciata per il suo colore chiaro, evidenzia l’andamento orizzontale

dell’edificio sottolineato anche dal lungo terrazzo

137

.

Internamente il Palazzo Triglia si presenta suddiviso in parti principali che

si differenziano per la destinazione d’uso che hanno: ai piani superiori,

accessibili da uno dei due ingressi grazie ad un ampia scala, sono presenti,

infatti, tre appartamenti, mentre, al piano terra, come precedentemente

accennato, si articolano due fondi che ospitano due diversi esercizi

commerciali.

Figura 2.15 Visione degli interni.

La presente tesi prende in esame esclusivamente gli ambienti che si

trovano al piano terra del palazzo e che attualmente sono destinati

all’esposizione e alla vendita di tappeti e pavimenti e rivestimenti per

l’ambiente bagno.

L’area d’intervento appare suddivisa in tre parti principali comunicanti che,

dipartendosi dalla facciata, si sviluppano all’interno una accanto all’altra;

ognuna di queste parti è costituita da ambienti modulari, sommariamente

regolari, di lato medio pari a 6 metri e coperti da volte a crociera che, nel

punto più alto misurano mediamente 4 metri, per un totale di 13 ambienti

separati esclusivamente da muri portanti costruiti lungo la direzione

137

M.A. Di Paco Triglia, Una casa in via San Martino: il Palazzo dell’Abbondanza, Pisa, Felice Editore, 2002

(19)

sud e per una superficie totale di circa 463 mq. E’ importante far notare

inoltre che, per sfruttare al meglio questi spazi, sono stati realizzati, in

adiacenza alla parete opposta alla facciata, soppalchi metallici raggiungibili

attraverso scale a chiocciola.

Attraversando longitudinalmente il fondo, sulla destra, si apre un’ulteriore

stanza, di medie dimensioni ed alta importanza storica, che con un’ampia

apertura si affaccia direttamente su vicolo Rosselmini e che, attualmente,

ospita gli uffici amministrativi dell’esercizio commerciale.

Figura 2.16 Visione interna della stanza che ospita la colonna.

L’importanza storica di questo ambiente è costituito in particolare dalla

presenza di una colonna di pietra in stile romanico che si trova al centro

della stanza e da un’iscrizione, in caratteri rosso sanguigno impressi sul

bianco del muro, posta poco lontano dalla colonna. Entrambi gli elementi,

così come altri particolari di grande interesse storico, verranno analizzati

con maggiore attenzione nei successivi paragrafi nel corso dell’analisi

storica dell’edificio.

Oltrepassando un’ampia apertura sulla parete opposta a quella di facciata,

si accede ad un ambiente dalla forma regolare, storicamente denominato

chiostra, coperto da una tettoia trasparente sorretta da vecchi profilati in

(20)

sud-est, inoltre, la chiostra è collegata con uno pseudo vicolo che, se non fosse

per una porta, sfocerebbe direttamente in via San Bernardo; tale corridoio

separa due ampi spazi, denominati piaggioni, che arrivano fino al vicolo

Rosselmini ad ovest ed al vicolo Scaramucci ad est, in cui si trovano,

racchiuse tra spesse mura, 52 buche da grano, non visitabili né

raggiungibili, anticamente utilizzate per conservare il grano e, secondo gli

esperti, in tutto simili alle buche del grano rinvenute alla Badia di San

Savino in località Montione

138

.

Figura 2.17 Rilievo della Badia di San Savino a Montione

Al di sopra di questi tholos di laterizio, in corrispondenza del primo piano

del palazzo, si articola l’ampio giardino pensile raggiungibile dall’abitazione

privata dei proprietari.

139

Infine, per concludere l’analisi delle stato di fatto in cui si trova l’area

d’intervento, è importante far notare che nell’angolo nord-est della chiostra,

attualmente adibita a sala espositiva per la vendita della merce, sono stati

ricavati due servizi igienici adiacenti al muro del piaggione e di superficie

complessiva pari a 12 mq.

138 R.Castiglia, Chiesa e Badia di San Savino, Pisa, Stamperia e Legatoria Pisana, 2001 139

M.A. Di Paco Triglia, Una casa in via San Martino: il Palazzo dell’Abbondanza, Pisa, Felice Editore, 2002

Figura

Figura 2.1  Pianta del centro storico della città di Pisa.
Figura 2.2 Planimetria di quartiere e degli edifici di rilievo
Figura 2.3 Individuazione del quartiere di San Martino.
Figura 2.4 La Fortezza Sangallo.
+7

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