APPENDICE A:
L'EFFETTO WEISSEMBERG
Quando un liquido newtoniano (non viscoelastico) contenuto in un recipiente cilindrico è messo in movimento dalla rotazione di un asta cilindrica verticale, esso viene spinto verso e pareti del recipiente dalla forza centrifuga conseguente alla rotazione impressa. La superficie assume quindi un profilo parabolico con il minimo in corrispondenza dell'asta. Un liquido viscoelastico (non newtoniano) nelle stesse condizioni tende a “risalire” lungo l'asta: questo fenomeno è noto come effetto Weissemberg.104
La spiegazione è legata al fatto che nel flusso di liquidi non newtoniani determinato da sforzi di taglio si originano anche componenti non isotrope di sforzi normali; queste, assenti nei liquidi non newtoniani, sono da collegarsi alla componente elastica dei materiali viscoelastici. In particolare, immaginando che il fluido in movimento sia modellizzabile come una serie di piastre di spessore infinitesimo in movimento relativo tra loro, nel flusso generato dal moto relativo di due piastre parallele la componente di sforzo normale alla superficie tende ad allontanare le due piastre. Poiché il liquido in rotazione può essere immaginato come costituito da fasce elastiche cilindriche concentriche (in cui le macromolecole sono forzate ad assumere conformazioni allungate lungo la superficie cilindrica e lungo la direzione del flusso) la componente di sforzo perpendicolare alla superficie del cilindro genera una forza radiale diretta verso il centro, agente sul materiale interno al cilindro. Questo provoca la risalita del fluido lungo l'asta in quanto la forza centrifuga risulta inferiore agli sforzi elastici normali al flusso.105