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Rendiconto della Gestione al 30 dicembre 2014 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato BancoPosta Trend istituito e

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Rendiconto della Gestione al 30 dicembre 2014

del Fondo Comune di Investimento Mobiliare

Aperto Armonizzato denominato

“BancoPosta Trend ” istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR

e gestito da

Amundi SGR S.p.A.

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INDICE

Parte Generale

Premessa 1

Considerazioni generali 1

Mercati 2

Prospettive 4

Regime di tassazione 4

Parte Specifica

Relazione degli Amministratori Politica di gestione

Linee strategiche

Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio Attività di collocamento delle quote

Schemi contabili Situazione Patrimoniale Sezione Reddituale Nota Integrativa

Relazione della Società di Revisione

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Premessa

Il Rendiconto della Gestione al 30 dicembre 2014 (ultimo giorno di borsa italiana aperta dell’esercizio 2014) del fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato denominato “BancoPosta Trend”, istituito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR (Società Promotrice) e gestito da Amundi SGR S.p.A. (Società Gestore), è stato redatto dalla Società Gestore in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con Regolamento dell’8 maggio 2012 e successive modifiche. La Società Gestore assume piena responsabilità sulla completezza e sulla veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente documento. Il Rendiconto della Gestione si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione Reddituale e di una Nota Integrativa. Esso è accompagnato dalla Relazione degli Amministratori della Società Gestore che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio dei fondi nel corso dell’anno sia sulle prospettive di investimento e dalla Relazione della Società di Revisione incaricata della revisione legale del fondo ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e dell’art. 14 del D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39.

Considerazioni generali

Nel 2014 la crescita globale ha registrato un leggero rallentamento rispetto al 2013: quest’ultimo si era chiuso con un + 3,3%

del PIL mondiale, mentre il 2014 dovrebbe far registrare un + 3,2% complessivo. Al contrario dell’anno precedente, il 2014 ha visto un parziale miglioramento dei dati delle economie avanzate ed un rallentamento dei paesi emergenti: questi ultimi appaiono destinati a far registrare una crescita economica complessiva del 4,5% (contro il 4,8% del 2013), mentre le economie sviluppate sono destinate a mostrare un leggero miglioramento, passando da un + 1,5% ad un + 1,6%. L’inflazione globale, dal canto suo, ha registrato un rallentamento più sensibile in un trend comune ad economie avanzate ed emergenti: le prime sono passate da un’inflazione media complessiva dell’1,6% ad un’inflazione all’1,4%, le seconde da un 4,6% ad un 4,2%. Come già accaduto negli ultimi anni, le politiche monetarie hanno svolto un ruolo cruciale nel contenere i rischi macroeconomici e finanziari anche nel corso del 2014. La Fed ha progressivamente ridotto i propri acquisti di titoli ma ha inserito di fatto nuova liquidità fino ad ottobre e ha mantenuto i tassi a zero. La Banca del Giappone ha proseguito con una politica di creazione di nuova liquidità e ha annunciato nuove misure a fine anno che andranno ad accrescere la liquidità immessa nel corso del 2015.

La Banca d’Inghilterra ha mantenuto la politica di tassi zero e non mostra fretta di voler iniziare il ciclo di rialzo del costo del denaro. Ancora una volta, tuttavia, è stata la BCE ad annunciare nuove misure significative per contrastare l’aumentato rischio deflazionistico e ulteriori misure sono probabili nel primo trimestre del 2015. Come nel 2013, infine, le politiche fiscali sono risultate al margine meno restrittive sia a livello globale che nella zona euro.

Stati Uniti: dopo il rallentamento subito nel 2013 e nonostante un primo trimestre segnato da condizioni atmosferiche particolarmente avverse, la crescita americana dovrebbe chiudere il 2014 con un + 2,3% rispetto al + 2,2% dell’anno precedente. A guidare il recupero è stato ancora una volta il mercato del lavoro, grazie alla creazione di più di due milioni e mezzo di nuovi posti con una conseguente discesa del tasso di disoccupazione dal 6,7% del dicembre 2013 all’attuale 5,8%.

Gli indici di fiducia delle imprese e delle famiglie chiudono il 2014 a livelli sensibilmente più elevati di quelli di apertura, confermando il potenziale di ulteriore accelerazione di investimenti e consumi nel corso del 2015. Gli investimenti delle imprese, in particolare, mostrano segnali confortanti e depongono a favore di nuovi recuperi del mercato del lavoro nei prossimi trimestri, ora che anche gli indicatori di utilizzo della capacità produttiva sono tornati in aree elevate. L’inflazione, chiudendo l’anno ad un + 1,7%, continua a non rappresentare un rischio per la crescita, favorendo pertanto il mantenimento di una politica monetaria accomodante da parte della Fed. La Fed, infatti, pur avendo terminato di inserire nuova liquidità nel sistema non mostra alcuna fretta di iniziare il ciclo di rialzi dei tassi. Tale ciclo di rialzi risulterà molto probabilmente graduale ed al momento appare probabile che inizi non prima della seconda metà del 2015.

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Area Euro: nel 2014 il segno di variazione del PIL è tornato ad essere positivo dopo due anni di limitata recessione. Tuttavia, la misura del rimbalzo è risultata contenuta e la crescita appare stagnante. La dispersione delle performance economiche tra i singoli paesi dell’area si è ridotta e tra i quattro paesi principali dell’area l’Italia è l’unica a mostrare ancora un segno negativo nella variazione della crescita. La Spagna, in particolare ha decisamente invertito tendenza rispetto al 2013, passando da un - 1,2% ad un + 1,3%. La Germania, dal canto suo e nonostante gli effetti della crisi ucraina, ha confermato il proprio ruolo di traino dell’economia dell’area mettendo a segno un + 1,4% del PIL. Nonostante l’uscita dalla recessione il tasso di disoccupazione dell’area rimane prossimo ai massimi del 2013 ed è sceso solo di misura nel 2014, dal 12% all’11,5%. Il 2014 ha visto soprattutto una sensibile discesa del tasso d’inflazione dell’area euro da +1,3% a solo +0,3% e la caduta in territorio negativo dell’inflazione di alcuni paesi come Spagna e Italia. Le aumentate pressioni deflazionistiche hanno spinto la BCE a decidere nuove misure straordinarie che sono andate dai tassi negativi sui depositi degli istituti finanziari presso la banca centrale a nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO) e ad acquisti diretti di titoli covered e di strumenti ABS. A novembre, poi, la BCE ha mostrato con determinazione di essere pronta ad agire nuovamente nel primo trimestre del 2015 per raggiungere l’annunciato obiettivo di espansione del proprio bilancio di circa 1.000 miliardi di Euro.

Sul fronte del merito creditizio degli emittenti governativi, si segnala che il 5 dicembre 2014 l’agenzia di rating Standard &

Poors ha abbassato di un notch il rating della Repubblica italiana da BBB a BBB- con otulook stabile; le agenzie di rating Moody’s e Fitch hanno migliorato l’outlook sull’Italia da Negativo a Stabile, rispettivamente lo scorso 14 febbraio e lo scorso 25 aprile con rating pari a Baa2 per Moody’s e pari a BBB+ per Fitch

UK: l’economia britannica ha proseguito nel cammino intrapreso lo scorso anno e dopo un rimbalzo dell’1,7% nel 2013 rispetto allo 0,7% del 2012, il 2014 si è chiuso con un +3,0%. A trainare la crescita sono stati sia i consumi privati che il settore immobiliare così come l’ulteriore recupero del mercato del lavoro che mostra anche i primi segnali di rafforzamento dei salari.

L’inflazione si è contratta nuovamente, scendendo ad 1,7% dal 2,6% dell’anno precedente. La discesa dell’inflazione riduce l’urgenza per l’inizio del ciclo di rialzo dei tassi da parte della banca d’Inghilterra che come la Fed non mostra alcuna fretta di modificare in tempi brevi il livello dei tassi e la liquidità nel sistema.

Giappone: nel 2014 il PIL giapponese è cresciuto solo dello 0,4%: in particolare, a deludere sono stati i due trimestri centrali dell’anno che in qualche misura hanno subito gli effetti dell’aumento dell’imposizione fiscale indiretta e della debolezza dei salari reali. Al contrario, le politiche che puntano ad una uscita graduale dalla deflazione sembrano aver funzionato se è vero che il tasso d’inflazione è tornato a salire al 2,6% dallo 0,3% dello scorso anno. Anticipando le attese dei mercati che puntavano al primo trimestre del 2015, la Banca centrale del sol levante ha deciso nuove importanti misure di allentamento nel quarto trimestre, misure che prevedono maggiori e più ampi acquisti di strumenti finanziari nel corso del prossimo anno.

Queste misure, insieme alla riconferma del quadro politico dovrebbero contribuire ad un miglioramento della combinazione di crescita e inflazione.

Cina: un limitato rallentamento continua a caratterizzare l’economia cinese: il PIL è cresciuto del 7,4% rispetto al 7,7% del 2013, soprattutto per effetto del rallentamento del settore immobiliare. Anche l’inflazione si è attenuata, scendendo al 2,3% dal 2,6% del 2013. Le autorità monetarie stanno contrastando i rischi al ribasso con una politica espansiva che ultimamente ha visto anche ulteriori tagli dei tassi oltre che l’immissione di nuova liquidità. Le prospettive del 2015 puntano ad un ulteriore rallentamento della crescita sebbene questa rimanga tra le più elevate a livello globale.

Mercati

Il 2014 verrà ricordato soprattutto per le performance positive messe a segno dai comparti obbligazionari, in particolare in Europa. I rendimenti a scadenza dei titoli di stato dell’area euro, infatti, si sono più che dimezzati nei dodici mesi dell’anno appena conclusosi con perfomance a due cifre che hanno superato anche quelle del 2012. A guidare il recupero sono stati

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soprattutto i titoli di stato periferici, in particolare Spagna ed Italia rispettivamente con un + 16,7% ed un + 15,1%. Lo spread del BTP decennale è infatti sceso da livelli superiori ai 200 punti base di gennaio 2013 in area 130 punti base a dicembre scorso. Tuttavia, anche i titoli di stato tedeschi che si presentavano già con rendimenti assoluti contenuti all’inizio del 2014 hanno raggiunto performance a due cifre di poco superiori al 10%. A sostenere i corsi dei titoli obbligazionari europei sono state sia le nuove misure decise dalla BCE sia il deterioramento dello scenario economico e l’aumentato rischio deflazionistico.

Anche le obbligazioni corporate si sono comportate bene nel 2014, sebbene la volatilità abbia ridotto i potenziali guadagni dei titoli ad alto rendimento nel corso della seconda metà dell’anno. Sono state proprio le tre fasi di ritorno della volatilità che si sono avute rispettivamente ad agosto, ad ottobre e infine a dicembre a far parzialmente rientrare le performance positive messe a segno dai comparti azionari nella prima metà dell’anno. Grazie ai buoni dati di crescita a ad un atteggiamento ancora accomodante della Fed, l’azionario americano è risultato tra i migliori listini nell’ambito dei paesi avanzati, seguito dal comparto nipponico: l’S&P 500 ha chiuso l’anno con un +13% mentre il Nikkei, soprattutto grazie alle nuove misure di sostegno della banca centrale, ha chiuso l’anno a quasi +7%. Decisamente meno brillante è risultata la performance messa a segno dal comparto azionario dell’area euro che ha chiuso l’anno con segno positivo ma solo di misura (+1,1%), dopo aver raggiunto un + 6% a giugno.

PRINCIPALI INDICI DI MERCATO

Azionario Variazioni*

USA

S&P 500 Index (Dollaro USA) 13,00%

Dow Jones (Dollaro USA) 8,96%

Nasdaq (Dollaro USA) 15,00%

Europa

Eurostoxx 50 Index (Euro) 1,13%

DAX Index (Euro) 2,65%

CAC 40 Index (Euro) -0,71%

FTSE 100 (Sterlina) -2,74%

Pacifico

Nikkei (Yen) 7,12%

Hang Seng Index (Dollaro HKD) 1,10%

Italia

FTSE Mib (Euro) 0,23%

Obbligazionario Variazioni**

Europa

Germania 1-3 anni (Euro) 0,65%

Germania 3-5 anni (Euro) 3,49%

Germania 7-10 anni (Euro) 13,34%

Italia

Italia 1-3 anni (Euro) 2,77%

Italia 3-5 anni (Euro) 8,07%

Italia 7-10 anni (Euro) 19,39%

Corporate Europa

Citigroup Eurobig 1-3 2,07%

Citigroup Eurobig 3-5 5,03%

Citigroup Eurobig 7-10 15,12%

* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 dicembre 2014, (fonte Bloomberg).

**Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup, (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rappresentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 5-10 anni).

Sul versante dei cambi è da sottolineare il forte recupero del dollaro che si è materializzato nella seconda parte del 2014 a livello globale: contro euro, dopo un primo semestre sostanzialmente stabile, il dollaro ha infatti recuperato quasi il 13% nella seconda parte dell’anno, con la divisa unica europea passata da 1,35 a 1,21 dollari. Il recupero del dollaro trova un forte razionale nella divergenza dei trend economici e di politica monetaria degli USA rispetto all’area euro e si è altresì accompagnato alla sensibile discesa dei prezzi energetici e delle materie prime. I comparti emergenti, infine, sono risultati

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anch’essi più volatili nel corso della seconda metà dell’anno sia in ambito obbligazionario che azionario, con quest’ultimo che ha chiuso l’anno con performance complessivamente negative.

PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO Variazioni*

Dollaro USA/Euro 13,48%

Yen/Euro -0,15%

Sterlina/Euro 6,94%

* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 dicembre 2014 - Fonte Bloomberg “Composite London 18:00”.

Prospettive

Lo scenario che appare più probabile per il 2015 vede una crescita globale ancora relativamente forte, ma in presenza del permanere di una debole condizione dell’area euro. La deflazione costituisce ancora una minaccia e pertanto spingerà la BCE a mettere in atto nuove misure che amplieranno la dimensione del proprio bilancio e che punteranno ad un ritorno dell’inflazione a livelli più vicini ai propri obiettivi. Tuttavia, il rimbalzo della crescita del vecchio continente sarà ancora limitato nel 2015. In tale scenario e considerando le prospettive di accelerazione dell’economia americana crediamo inevitabile un ulteriore deprezzamento della moneta unica. Tale deprezzamento sarà certamente uno dei fattori più positivi per i mercati azionari della zona euro, che presentano attraenti valutazioni storiche e relative rispetto agli altri comparti. La crescita americana che sta già accelerando potrà trovare ulteriori stimoli nei benefici effetti sui consumi prodotti dalla discesa del costo dell’energia: pertanto è probabile che i mercati obbligazionari d’oltre oceano incomincino a scontare il futuro cambio di rotta dei tassi ufficiali, soprattutto nei rendimenti delle scadenze obbligazionarie di breve e medio termine. Tra i rischi maggiori, permane la condizione di incertezza legata ad alcune economie emergenti ed in particolare a quella russa, recentemente colpita dal crollo del prezzo del petrolio e della propria divisa.

Regime di tassazione

Per la trattazione dell’argomento si rimanda alla sezione del sito: http://www.bancopostafondi.it/fiscalita.shtml.

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FONDO BANCOPOSTA TREND Relazione degli Amministratori Politica di gestione

Il fondo BancoPosta Trend ha realizzato, nel corso dell’anno, una performance netta positiva pari a 1.65%. In relazione allo stile di gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica d’investimento del fondo. Nel 2014 i mercati finanziari hanno progressivamente scontato uno scenario di minor crescita a livello globale e minor inflazione. I mercati più premianti sono stati quindi quelli delle obbligazioni governative a lunga scadenza, soprattutto dei paesi sviluppati di elevato rating ma anche dei paesi della periferia europea, supportati dall’azione della banca centrale europea. Anche il mercato del credito ha avuto un andamento complessivamente positivo, in modo particolare quello delle emissioni con i rating più alti, mentre quello high yield ha avuto una dinamica più altalenante soprattutto negli Stati Uniti. Le classi di attivo legate ai paesi emergenti hanno avuto invece un andamento deludente, legato soprattutto alle revisioni al ribasso della crescita di importanti economie come Cina, Brasile e Russia. I mercati azionari hanno avuto un andamento misto a seconda delle aree geografiche con gli Stati Uniti in testa. Infine le commodities, dopo un buon inizio d’anno hanno subito negli ultimi mesi una forte correzione guidata principalmente dal prezzo del petrolio, che ha portato un’ondata disinflazionistica a livello globale e ha messo in ginocchio economie altamente dipendenti dall’esportazioni di greggio come la Russia. L’inizio d’anno è stato subito contraddistinto da una repentina discesa dei rendimenti dei titoli di stato a livello globale, come riflesso del rallentamento dell’economia americana, complice il maltempo, e una correzione dei listini azionari. Inoltre si è avuto un rialzo della volatilità sulle classi di attivo legate ai paesi emergenti, legata soprattutto a quelle economie con forti squilibri di bilancia dei pagamenti. Successivamente si è avuto un recupero dei mercati azionari che è stato tuttavia contraddistinto da una forte rotazione settoriale che ad esempio in Europa ha visto i settori difensivi favoriti rispetto a quelli più ciclici. Nella prima metà dell’anno i mercati del credito di bassa qualità hanno avuto un andamento positivo, supportato dalla ricerca di rendimento alimentata da ulteriori manovre espansive della banca centrale europea a sostegno del sistema creditizio. Durante l’estate tensioni geopolitiche e in particolare la crisi ucraina hanno portato nuova volatilità sui mercati, in particolare quelli azionari e del credito high yield, e favorito l’ulteriore discesa dei rendimenti dei titoli di stato globalmente. Nel corso dell’autunno nuovi interventi da parte di banche centrali hanno riportato tranquillità sui mercati: prima la BCE con dichiarazioni che hanno aperto la strada ad un futuro acquisto di titoli sul mercato e successivamente la banca centrale del Giappone che ha ulteriormente incrementato l’entità delle misure straordinarie di stimolo monetario. Tuttavia l’anno si è chiuso con ulteriori momenti di tensione sui mercati legati al crollo del prezzo del petrolio, quasi dimezzato in pochi mesi, spinto sia da un eccesso di offerta che da una domanda globale più debole. I mercati infatti hanno immediatamente registrato gli effetti deflazionistici di tale dinamica e le difficoltà a cui alcune economie esportatrici di greggio, in particolare la Russia, andranno incontro. In questo contesto si è preferita un’allocazione degli attivi soprattutto di natura obbligazionaria.

Durante l’anno la componente obbligazionaria in titoli del portafoglio è stata investita mediamente in emissioni governative e assimilate (italiane circa il 68,9%, francesi circa il 4,4%), in titoli corporate (circa il 0,94%) ed in fondi di liquidità ed obbligazionari per circa il 23,6%. La percentuale di investimento medio nel comparto obbligazionario nel corso del periodo è stata pari a circa il 98,3%. Il portafoglio ha mantenuto nella prima fase dell’anno un approccio prudente, con investimenti prevalentemente concentrati sui mercati del credito “investment grade” europeo, “high yield” sia europeo che statunitense, e sul debito emergente in valuta locale. Tali investimenti sono stati realizzati attraverso ETF ed il fondo Muzinich Short Term High Yield. Successivamente il portafoglio ha costruito una posizione sui mercati azionari europei attraverso un futures su un indice di mercato. Le posizioni valutarie hanno privilegiato l’apprezzamento del dollaro statunitense contro euro, dollaro neozelandese, divise dei paesi scandinavi e alcune divise emergenti mediante l’utilizzo di contratti forward e futures. Durante

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l’estate, a seguito delle tensioni geopolitiche legate alla crisi ucraina e alla volatilità dei mercati, il portafoglio ha completamente chiuso le posizioni rischiose. Successivamente è stato incrementato nuovamente il rischio in modo cauto e sempre compatibile con quanto previsto dalla tecnica di gestione del rischio. Nella seconda parte dell’anno si sono mantenute posizioni rischiose principalmente sul mercato del credito dell’area euro, sia “investment grade” sia “high yield”, attraverso ETF e l’acquisto di obbligazioni societarie con scadenza in linea con quella del fondo. Queste emissioni, di tipo “investment grade”, sono state selezionate in base ad analisi fondamentali e a parametri di liquidità. In misura residuale si è anche costruita una posizione a favore di un appiattimento della curva dei rendimenti statunitensi tra il trenta ed il due anni. Con riferimento all’asset class delle materie prime, non si è avuta alcuna esposizione in portafoglio, ritenendo questo investimento sfavorito dal punto di vista dei fondamentali, per via delle revisioni al ribasso della crescita che hanno interessato importanti paesi importatori, ed eccessivamente volatile per le caratteristiche del portafoglio. L’esposizione della componente rischiosa è moderatamente aumentata nella prima parte dell’anno, passando dall’iniziale 27% a oltre il 40%, rimanendo tale fino alla fine dell’anno, salvo la temporanea chiusura dei rischi avvenuta a luglio. Al 30 dicembre l’esposizione alla componente obbligazionaria (comprensiva dell’impatto dei derivati) è pari a circa l’ 88,3%, di cui il 64,5% circa relativo alle obbligazioni governative e societarie ed il 23,9% relativo ai fondi di liquidità ed obbligazionari. La duration complessiva del portafoglio a fine anno è pari a 10 mesi. Più nello specifico, l’esposizione ai titoli governativi è pari al 60.5% circa, quella in ETF del mercato del credito “investment grade” è pari al 16.7% mentre quella degli “high yield” europei è pari a 6.3%. Pari allo 0,8%

circa il peso dei fondi di liquidità e del 4% circa il peso delle obbligazioni societarie. Alla medesima data il fondo non risulta investito in mercati azionari e in strumenti che permettono di prendere un’esposizione alle materie prime. Quanto alla performance positiva, il contributo principale deriva dalla componente governativa italiana visto anche il peso in portafoglio, e dalla componente corporate “Investment Grade” europea. Dato l’andamento dei mercati nel periodo, tutte le asset class hanno contribuito positivamente alla performance. Il budget di rischio è stato in media pari a circa il 3%. Alla data del 30 dicembre 2014, il budget di rischio (per “budget di rischio” si intende la differenza tra il valore corrente della quota ed il valore attuale del valore della quota garantito, in rapporto al valore corrente) del portafoglio risulta pari a circa il 3,94%, livello questo compatibile, alle attuali condizioni di mercato, con l’investimento massimo in azioni pari a circa il 38% considerando quale unico asset rischioso la componente azionaria e dati i parametri sottostanti il calcolo del VaR. Il giorno in cui il valore della quota è garantito è il 29 febbraio 2016. Prima di tale giorno e successivamente, tale valore non è garantito. La garanzia è prestata da Credit Agricole SA, banca di diritto francese con rating S&P pari a A (AA- alla partenza del fondo), con rating Moody’s pari a A2 (Aa1 alla partenza del fondo) e con rating Fitch pari a A (AA alla partenza del fondo). Si evidenzia che, a seguito delle modifiche intervenute dal 1° luglio 2011 al regime di tassazione dei fondi comuni di diritto italiano, che comporta un passaggio da un regime di tassazione sul risultato maturato in capo al fondo ad un regime di tassazione “per realizzo” in capo ai partecipanti, sempre nella misura del 12,50%, è stato rideterminato un nuovo valore della quota garantito, risultato pari a € 5,171 (il precedente valore della quota garantito era invece pari a € 5,150). Si rende noto inoltre che il valore massimo della quota durante il periodo di sottoscrizione delle quote è stato pari a quello iniziale di € 5,000. Il valore della quota al 30 dicembre 2014 è pari ad € 5,431. Nel corso dell’esercizio sono state effettuate compravendite di strumenti finanziari (0,12%

del controvalore complessivo trattato) con controparti del gruppo di appartenenza di Amundi SGR S.p.A. Nel corso dell’esercizio non sono state effettuate compravendite di strumenti finanziari emessi da società appartenenti al medesimo gruppo della SGR Gestore. Nel corso dell’esercizio non sono stati sottoscritti strumenti finanziari collocati da società appartenenti al medesimo gruppo della SGR Gestore. Poste Italiane S.p.A. Società con socio unico - Patrimonio Banco-Posta, società controllante BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote dei fondi comuni di investimento promossi e/o gestiti dalla Società Promotrice.

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Linee strategiche

In termini prospettici, si continuerà a prendere esposizione alle classi di attivo in trend selezionate attraverso metodologie quantitative con il supporto di valutazioni discrezionali. La componente obbligazionaria in titoli del portafoglio investita in obbligazioni governative sarà analizzata su base continuativa per ridurre l’esposizione nell’eventualità di un futuro rialzo dei tassi, coerentemente con le tecniche di gestione del rischio e nell’interesse della performance del fondo. Per il futuro il gestore continua a vedere con favore un moderato aumento della rischiosità di portafoglio, sempre coerentemente con i vincoli di protezione del fondo, attraverso soprattutto fondi e/o ETF che danno esposizione all’obbligazionario creditizio, quello che offre il miglior profilo di rischio rendimento, e in misura più contenuta ai mercati azionari sviluppati. Tassi bassi, differenziali di credito compressi e costi delle materie prime contenuti, insieme all’azione delle banche centrali, dovrebbero infatti offrire supporto alle classi di attivo rischiose.

Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio

In data 1° gennaio 2015 hanno acquisito efficacia le seguenti modifiche regolamentari:

- riunione, in capo a BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, delle funzioni di promozione e di gestione del fondo;

- aggiornamento dei numeri di iscrizione all’albo delle SGR, di recente mutati in seguito all’evoluzione del quadro normativo di riferimento, scaturente dal recepimento della Direttiva 2011/61/UE;

- possibilità di prevedere per la SGR di escludere o limitare la titolarità diretta o indiretta delle quote del fondo da parte di Soggetti Statunitensi («U.S. Person» secondo la definizione contenuta nella "Regulation S" - Rules Governing Offers and Sales Made Outside the United States Without Registration Under the Securities Act of 1933 come tempo per tempo modificata).

Attività di collocamento delle quote

Nel corso dell’esercizio 2014, trattandosi di Fondo non più in collocamento, sono state effettuate soltanto operazioni di disinvestimento, realizzate attraverso gli sportelli del Collocatore, distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale e, per una minima parte, direttamente attraverso BancoPosta Fondi S.p.A. SGR.

Numero Quote Sottoscritte

Importo Sottoscrizioni

Importo Disinvestimenti

Importo Raccolta Netta

Poste Italiane - - -17.198.395,62 -17.198.395,62

BancoPosta Fondi SGR - - - 26.956,36 - 26.956,36

Totale collocato - - -17.225.351,98 -17.225.351,98

Al 30/12/2014 i rapporti aperti per il fondo BancoPosta Trend erano 12.307 (3 BancoPosta Fondi SGR, 12.304 Poste Italiane).

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Situazione Patrimoniale al 30/12/2014

ATTIVITÀ

SITUAZIONE AL 30/12/2014 SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE Valore

complessivo

% tot. attività

Valore complessivo

% tot. attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

A1. Titoli di debito A1.1 Titoli di Stato A1.2 Altri

A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R.

84.817.401 64.231.417 60.886.761 3.344.656

20.585.984

98,097 74,288 70,420 3,868

23,809

100.654.006 79.232.190 65.839.405 13.392.785

21.421.816

98,310 77,387 64,306 13,081

20,923

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito

B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R.

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia

C1.1 di cui in euro C2.2 di cui in valuta

C2.Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3.Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

54.276

54.276 54.276

0,063

0,063 0,063

D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista

D2. Altri

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ F1. Liquidità disponibile

F1.1 di cui in euro F1.2 di cui in valuta

F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F2.1 di cui in euro

F2.2 di cui in valuta

F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare F3.1 di cui in euro

F3.2 di cui in valuta

1.040.901 1.039.359 490.032 549.327

4.626 4.626

- 3.084 - 3.084

1,204 1,202 0,567 0,635

0,006 0,006

- 0,004 - 0,004

864.787 864.787 479.929 384.858

4.333.729 4.333.729

- 4.333.729 - 2.200.000 - 2.133.729

0,845 0,845 0,469 0,376

4,233 4,233

- 4,233 - 2,149 - 2,084

G. ALTRE ATTIVITÀ G1. Ratei attivi G2. Risparmio d’imposta G3. Altre

550.225 550.224

1

0,636 0,636

864.403 807.484

56.919

0,845 0,789

0,056

TOTALE ATTIVITÀ 86.462.803 100,000 102.383.196 100,000

(11)

PASSIVITÀ E NETTO

SITUAZIONE AL 30/12/2014 SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE

Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1.Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2.Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri

114.948 114.948

352.127 352.127

N. ALTRE PASSIVITÀ

N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti d’imposta

N3. Altre

73.865 73.827

38

116.025 84.789

31.236

TOTALE PASSIVITÀ 188.813 468.152

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 86.273.990 101.915.044

NUMERO DELLE QUOTE IN CIRCOLAZIONE 15.884.944,135 19.075.365,280

VALORE UNITARIO DELLE QUOTE 5,431 5,343

MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL’ESERCIZIO

Quote emesse

-

Quote rimborsate

3.190.421,145

(12)

SEZIONE REDDITUALE

RENDICONTO AL 30/12/2014

RENDICONTO ESERCIZIO PRECEDENTE

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito

A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R.

A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito

A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R.

A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari quotati

2.427.575 2.021.197 1.724.825 296.372 471.117 - 88.583 559.700 - 154.988 - 309.141

154.153 90.249

2.427.575

3.489.435 3.187.886 2.680.432 507.454 - 372.084 - 284.420 - 87.664 623.173 790.701

- 167.528 50.460

3.489.435 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito

B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R.

B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito

B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di O.I.C.R.

B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari non quotati C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA

C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1Sustrumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI

C2.1Sustrumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati

D. DEPOSITI BANCARI

D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI

E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati

E1.2 Risultati non realizzati

E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA E2.1 Risultati realizzati

E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITÀ

E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati

- 39.778 6.318 6.318

- 46.096 - 85.877 39.781

- 64.239 27.550 57.178 - 29.628

- 91.789 - 29.646 - 62.143

(13)

F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE

F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE

F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Risultato lordo della gestione di portafoglio 2.387.797 3.425.196

G. ONERI FINANZIARI

G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI

G2. ALTRI ONERI FINANZIARI

Risultato netto della gestione di portafoglio

- 38 - 38

2.387.759

- 3 - 3

3.425.193 H. ONERI DI GESTIONE

H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E

INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE

- 801.863 - 745.529 - 36.857 - 720 - 18.757

- 989.618 - 932.642 - 43.775 - 2.249 - 10.952 I. ALTRI RICAVI ED ONERI

I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA’ LIQUIDE I2. ALTRI RICAVI

I3. ALTRI ONERI

Risultato della gestione prima delle imposte

- 1.598

1.311 - 2.909

1.584.298

1.069 1.424 58 - 413

2.436.644 L. IMPOSTE

L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL’ESERCIZIO

L2. RISPARMIO D’IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE

Utile dell’esercizio 1.584.298 2.436.644

(14)

Nota Integrativa

Parte A: Andamento del Valore della quota

(1): In relazione allo stile di gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica d’investimento del fondo.

Rendimento Annuo del Fondo:

I dati di rendimento del fondo non includono i costi di sottoscrizione e rimborso a carico dell’investitore e dal 1° luglio 2011 la tassazione a carico dell’investitore.

Nel prospetto seguente si illustrano alcuni dati relativi all’andamento del valore della quota.

Trend

2014 2013 2012

Valore iniziale della quota 5,354 5,245 4,805

Valore finale della quota 5,431 5,343 5,231

(15)

Nell’anno 2014 il valore massimo della quota (€ 5,432) è stato raggiunto il 4 luglio 2014, quello minimo (€ 5,354) il 2 gennaio 2014; il valore al 30 dicembre 2014 è di € 5.431. Durante tutto l’anno il valore della quota è stato tendenzialmente determinato dall’andamento della componente obbligazionaria in titoli (prevalentemente emissioni italiane) in cui è risultato investito il fondo.

Volatilità

La volatilità del portafoglio, calcolata come deviazione standard annualizzata dei rendimenti settimanali, nel corso del 2014 è stata dell’0,80% inferiore alla volatilità del 2013 pari invece a 1,73%. Nel 2014, il VaR ex-post, misurato su un orizzonte temporale di un mese con una confidenza del 99%, è stato pari al -0,22%.

Tecniche di gestione dei Rischi di Portafoglio

Obiettivo del fondo è anche quello di contenere il rischio che il valore della quota giornaliera alla scadenza della garanzia sia inferiore al valore garantito. La tecnica utilizzata è quella del Value at Risk (VaR, o Valore a Rischio). Tale tecnica è basata sulla rivalutazione giornaliera del portafoglio del fondo sulla base dei dati storici, al fine di stimare, con una probabilità del 95%, la massima perdita potenziale del valore delle attività detenute dal fondo. Qualora la perdita massima potenziale del valore delle attività del fondo si avvicini al “budget di rischio” (vale a dire la differenza tra il valore corrente della quota ed il valore attuale del valore della quota garantito), viene ridotta l’incidenza delle attività rischiose del portafoglio al fine di contenere la perdita potenziale entro il budget di rischio. Il rischio emittente è stato attivamente monitorato attraverso un'analisi qualitativa dei titoli sottostanti presenti nei fondi selezionati.

Parte B: Le Attività, le Passività e il Valore Complessivo Netto

Sezione I – Criteri di Valutazione

Amundi SGR S.p.A. nella predisposizione del Rendiconto di Gestione ha utilizzato i principi contabili ed i criteri di valutazione previsti dal Regolamento Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche. Tali principi e criteri di valutazione risultano coerenti con quelli utilizzati per la predisposizione del Rendiconto al 30 dicembre 2013, della Relazione Semestrale al 30 giugno 2014, e dei Prospetti di Calcolo del Valore della quota nel corso dell’esercizio.

Registrazione delle Operazioni

1. le compravendite di titoli sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla base della data di effettuazione delle operazioni;

2. gli interessi, gli altri proventi e gli oneri a carico del fondo sono calcolati secondo il principio della competenza temporale, anche mediante rilevazione dei ratei attivi e passivi;

3. le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevati a norma del Regolamento del fondo e secondo il principio della competenza temporale;

4. i dividendi sono generalmente registrati il giorno di quotazione ex-cedola del relativo titolo;

5. gli utili e le perdite realizzati su cambi, vendite di divisa a termine e negoziazioni di titoli in divisa estera sono originati dalla differenza tra il cambio rilevato alla chiusura ed il cambio storico di conversione dei debiti, dei crediti, dei contratti in divisa, dei conti valutari e dei titoli in divisa e delle rispettive posizioni;

6. gli utili e le perdite da realizzi risultano dalla differenza tra i valori realizzati dalle vendite ed i costi medi ponderati di carico; i costi ponderati di carico rappresentano i valori dei titoli alla fine dell’esercizio precedente, modificati dai costi medi di acquisto del periodo;

(16)

7. le plusvalenze e le minusvalenze su titoli sono originate dalla differenza tra i valori determinati secondo i criteri indicati in precedenza ed il costo medio ponderato, ossia prezzi di mercato o valutazioni applicati alla data del Rendiconto;

8. le differenze di cambio derivanti dalla conversione delle voci espresse in valuta estera sono contabilizzate in voci separate nel Rendiconto tenendo distinte quelle realizzate da quelle di valutazione; sempre nella sezione riguardante il risultato della gestione cambi sono da registrare le componenti reddituali delle operazioni di copertura dal rischio di cambio;

9. i contratti a termine di compravendita divisa sono valutati secondo le istruzioni dettate dall’Organo di Vigilanza:

valorizzando giornalmente la differenza tra il cambio negoziato alla data dell’operazione e la curva dei tassi a termine aventi la medesima scadenza;

10. i differenziali su operazioni di “futures”, registrati secondo il principio della competenza sulla base della variazione giornaliera dei prezzi di chiusura del mercato di contrattazione, sono rappresentati dalla somma dei margini, diversi da quelli iniziali, versati agli organismi di compensazione ovvero introitati dagli stessi;

11. i diritti connessi ai premi ed alle opzioni, per i quali alla data del Rendiconto erano già decorsi i termini di esercizio, sono portati in aumento o a riduzione dei ricavi per vendite e dei costi per acquisti dei titoli nei casi di esercizio del diritto, mentre sono registrati in voci apposite del Rendiconto nei casi di mancato esercizio del diritto. Il valore dei premi e delle opzioni, per i quali alla data del Rendiconto non erano ancora decorsi i termini di esercizio sono adeguati al valore di mercato;

12. per le operazioni di “pronti contro termine”, la differenza tra i prezzi a pronti e quelli a termine è distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto.

Valutazione degli Strumenti Finanziari

La valutazione degli strumenti finanziari detenuti in portafoglio è effettuata secondo i criteri e le modalità stabiliti dalla Banca d’Italia, con Regolamento dell’8 maggio 2012 e successive modifiche. BNP Paribas Securities Services, soggetto al quale BancoPosta Fondi SpA SGR (SGR Promotrice) e Amundi SGR S.p.A. (SGR Gestore) hanno congiuntamente conferito, con effetto dalla partenza del Fondo, il compito di svolgere l’attività di Banca Depositaria e di calcolo del valore della quota, ha definito i principi generali del processo valutativo e fissato i criteri di valutazione da adottare per le diverse tipologie di strumenti finanziari. Il documento “Criteri di valutazione degli strumenti finanziari e significatività dei prezzi”, concerne:

- i criteri di valutazione degli strumenti finanziari detenuti nel portafoglio del fondo, concordati con la SGR Gestore e la SGR Promotore;

- i criteri e le procedure organizzative poste in essere ai fini dell’individuazione e del controllo della significatività dei prezzi relativi agli strumenti finanziari quotati, concordati con la SGR Gestore e la SGR Promotore e sottoposti al parere dell’organo di controllo di entrambe le SGR.

1. Il valore degli strumenti finanziari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati è determinato in base al prezzo di riferimento o all'ultimo prezzo disponibile rilevato sul mercato di negoziazione. Per gli strumenti trattati su più mercati o circuiti alternativi (di negoziazione ovvero di scambi efficienti di informazioni sui prezzi) si fa riferimento alla fonte di prezzo ritenuta più significativa avendo presenti le quantità trattate, la frequenza degli scambi nonché l'operatività svolta dal fondo.

(17)

2. I titoli non ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati sono valutati al costo di acquisto, rettificato al fine di ricondurlo al presumibile valore di realizzo sul mercato, anche tenendo conto della situazione dell'emittente, del suo Paese di residenza e del mercato; al riguardo, si applicano i criteri previsti dal documento.

3. Gli strumenti finanziari illiquidi (classificati tra gli strumenti finanziari quotati e tra quelli non quotati), vale a dire gli strumenti finanziari per i quali i volumi di negoziazione poco rilevanti e la ridotta frequenza degli scambi non consentono la formazione di prezzi significativi, sono valutati rettificando il costo di acquisto al fine di ricondurlo al presumibile valore di realizzo sul mercato secondo i criteri applicativi previsti dal documento.

4. I titoli di nuova emissione vengono valutati, dalla data di acquisto fino alla data di inizio contrattazione ufficiale, al minore tra il prezzo di acquisto e quello di emissione.

5. Ai fini della determinazione del valore di libro delle rimanenze finali, si utilizza il metodo del costo medio ponderato.

Tale costo è determinato tenendo conto dei costi di acquisto sostenuti nel corso dell’esercizio. Relativamente alle quantità detenute in portafoglio, le differenze tra i prezzi di valorizzazione dei titoli ed i costi medi ponderati determinano le plusvalenze o le minusvalenze. Gli utili e le perdite da realizzi riflettono invece la differenza tra i relativi valori di realizzo e i costi medi ponderati.

Sezione II – Le attività

II. 1 STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell’emittente

Italia Altri Paesi dell'UE Altri Paesi dell'OCSE Altri Paesi Titoli di debito:

- di Stato

- di altri enti pubblici - di banche - di altri

60.886.761

826.744 2.517.912

Titoli di capitale:

- con diritto di voto - con voto limitato - altri

Parti di O.I.C.R.:

- aperti armonizzati - aperti non armonizzati - altri

694.934 19.891.050 Totali:

- in valore assoluto

- in percentuale del totale delle attività

61.713.505 71.376%

23.103.896 26.721%

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione Mercato di quotazione

Italia Paesi dell'UE Altri Paesi dell'OCSE Altri Paesi

Titoli quotati 76.143.525 8.673.876

Titoli in attesa di quotazione Totali:

- in valore assoluto

- in percentuale del totale delle attività

76.143.525 88,065%

8.673.876 10,032%

(18)

Movimenti dell'esercizio

Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi Titoli di debito:

- Titoli di Stato - altri

3.380.032 2.056 3.377.976

17.983.081 4.650.888 13.332.193 Titoli di capitale:

Parti di O.I.C.R.: 53.185.758 54.735.443

Totale 56.565.790 72.718.524

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per settore di attività economica

Titoli di capitale Titoli di debito Parti di O.I.C.R.

Comunicazioni Diversi Finanziario Titoli di Stato

851.504 1.660.360 832.792 60.886.761

20.585.984

Totali 64.231.417 20.585.984

II. 2 STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari non quotati.

II. 3 TITOLI DI DEBITO

Duration modificata per valuta di denominazione.

VALUTA

Duration in anni

minore o pari a 1 compresa tra 1 e 3,6 maggiore di 3,6

EURO 60.886.761 3.344.656 -

Totali 饦㌀饦㌀饦㌀饦㌀饦＀ �㓿. 3.344.656 -

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni su titoli strutturati.

II. 4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria

Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati

Margini Strumenti

finanziari quotati

Strumenti finanziari non quotati Operazioni su tassi d’interesse:

- future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

54.276

Operazioni su tassi di cambio:

- future su valute e altri contratti simili - opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swap e altri contratti simili

Operazioni su titoli di capitale

- future su titoli di capitale, indici azionari e altri contratti simili - opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili Altre operazioni:

- future - opzioni - swap

Alla data del rendiconto non vi sono strumenti finanziari derivati che danno luogo a posizioni creditorie, differenti da margini, a favore del fondo. Alla data del rendiconto non vi sono strumenti finanziari derivati che danno luogo a posizioni in garanzia.

(19)

II. 5 DEPOSITI BANCARI

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in depositi bancari.

II. 6 PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in pronti contro termine e operazioni assimilate.

II. 7 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

II. 8 POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ

Importo Liquidità disponibile:

custodita presso la Banca Depositaria, si riferisce a:

- liquidità disponibile in Euro - liquidità disponibile in divise estere

490.032 549.327

Totale 1.039.359

Liquidità da ricevere per operazioni da regolare:

crediti da operazioni di vendita, stipulate ma non ancora regolate alla data del Rendiconto:

- liquidità da ricevere in Euro

- liquidità da ricevere in divise estere 4.626

Totale 4.626

Liquidità impegnata per operazioni da regolare:

debiti da operazioni di acquisto, stipulate ma non ancora regolate alla data del Rendiconto:

- liquidità impegnata in Euro

- liquidità da ricevere in divise estere - 3.084

Totale - 3.084

Totale posizione netta di liquidità 1.040.901

II. 9 ALTRE ATTIVITA’

Importo Ratei attivi per:

- Interessi su Titoli di Stato - Interessi su Obbligazioni Quotate - Interessi su disponibilità liquide

415.320 133.605 1.299 Risparmio di imposta

Altre

- Rateo attivo Garanzia 1

Totale 550.225

Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data del Rendiconto in ordine decrescente di controvalore STRUMENTI FINANZIARI Codice ISIN Controvalore in

Euro

% incidenza su attività del Fondo

BTP 3,75% 01/08/2015 IT0003844534 24.477.360 28,310

BTP 2,75% 01/12/2015 IT0004880990 21.458.850 24,819

BTP HYBRD 01/11/2015 IT0004871353 14.947.500 17,288

ISHARES EURO CORP BOND LAG CP UCITS ETF IE0032523478 14.430.020 16,689

ISHARES MARKIT IBOXX EUR H/Y IE00B66F4759 5.461.031 6,316

TELEKOM FIN 6,375% 29/01/2016 XS0409318309 851.504 0,985

AUTOROUTES PARIS 4,375% 25/01/2016 FR0011153006 833.616 0,964

GECINA 4,25% 03/02/2016 FR0011001361 832.792 0,963

ENEL 3,5% 26/02/2016 IT0004576978 826.744 0,956

BNP INSTICASH-EUR-I LU0094219127 576.875 0,667

NATIXIS CASH A1P1-IC FR0010322438 118.058 0,137

BTP 3% 01/11/2015 BTP I/L 2,45% 26/03/2016 BTP 3% 15/04/2015

IT0004656275 IT0004806888 IT0004568272

1.022 1.021 1.008

0,001 0,001 0,001

Sezione III – Le passività

III. 1 FINANZIAMENTI RICEVUTI

(20)

Il Fondo ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista con primaria Banca italiana per sopperire a sfasamenti temporanei nella gestione della tesoreria in relazione ad esigenze di investimento dei beni del Fondo nel rispetto dei limiti previsti.

III. 2 PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in pronti contro termine passivi ed operazioni assimilate.

III. 3 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

III. 4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Alla fine dell'esercizio non risultano in essere operazioni in strumenti finanziari derivati che diano luogo a posizioni debitorie a carico del fondo.

III. 5 DEBITI VERSO I PARTECIPANTI Rimborsi richiesti e non regolati

Data regolamento

del rimborso Data valuta Importo

23 dicembre 2014 2 gennaio 2015 49.395

29 dicembre 2014 5 gennaio 2015 21.836

30 dicembre 2014 7 gennaio 2015 43.717

TOTALE 114.948

III. 6 ALTRE PASSIVITA’

Importo Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati per:

- Commissioni di gestione relative all'ultimo mese dell’esercizio

- Commissioni di Banca Depositaria relative all’ultimo trimestre dell'esercizio - Spese di revisione

60.756 8.658 4.413 Debiti di imposta

Altre

- Rateo passivo interessi su c/c 38

Totale 73.865

Sezione IV – Il valore complessivo netto Variazioni del patrimonio netto

Rendiconto al 30/12/2014

Rendiconto al 30/12/2013

Rendiconto al 28/12/2012

Patrimonio netto a inizio periodo 101.915.044 130.881.320 157.237.131

Incrementi: a) sottoscrizioni:

- sottoscrizioni da fusione - sottoscrizioni singole - piani di accumulo - switch in entrata

b) risultato positivo della gestione 1.584.298 2.436.644 13.088.433

Decrementi: a) rimborsi:

- riscatti - piani di rimborso - switch in uscita b) proventi distribuiti

c) risultato negativo della gestione

- 17.146.954 - 78.398

- 30.229.111 - 1.173.809

- 36.219.776 - 3.224.468

Patrimonio netto a fine periodo 86.273.990 101.915.044 130.881.320

Numero totale quote in circolazione 15.884.944,135 19.075.365,280 25.021.077,364 Numero quote detenute da investitori qualificati

% quote detenute da investitori qualificati

Numero quote detenute da soggetti non residenti 54.504,446 45.773,946 49.731,662

% quote detenute da soggetti non residenti 0,343 0,240 0,199

(21)

Sezione V – Altri dati patrimoniali

Prospetto degli impegni assunti dal Fondo

Ammontare dell’impegno

Valore assoluto % sul Valore Complessivo Netto Operazioni su tassi di interesse:

- Future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - Opzioni su tassi e altri contratti simili

- Swap e altri contratti simili

12.410.310 14,385

Operazioni su tassi di cambio:

- Future su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swap e altri contratti simili

Operazioni su titoli di capitale:

- Future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - Opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili - Swap e altri contratti simili

Altre operazioni:

- Future - Opzioni - Swap

Prospetto di ripartizione delle attività e delle passività del Fondo per divisa

ATTIVITÀ PASSIVITÀ

Strumenti finanziari

Depositi bancari

Altre

attività TOTALE Finanziamenti ricevuti

Altre

passività TOTALE

Dollaro USA 54.276 200.442 254.718

Euro 84.817.401 1.038.999 85.856.400 188.813 188.813

Dollaro Australia 64.768 64.768

Dollaro Canada 42.686 42.686

Franco Svizzero 6.365 6.365

Sterlina Inglese 125.947 125.947

Dollaro Hong Kong 44.725 44.725

Yen 65.933 65.933

Corona Norvegia 1.132 1.132

Dollaro N. Zelanda 92 92

Corona Svedese 37 37

Totale 84.871.677 1.591.126 86.462.803 188.813 188.813

Il Fondo non detiene attività e passività nei confronti di altre società del gruppo di appartenenza della SGR di promozione e del gruppo di appartenenza della SGR di gestione. Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari derivati che diano luogo a posizioni debitorie nei confronti del Fondo.

Parte C: Il risultato economico dell’esercizio

Sezione I – Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura I.1 RISULTATO DELLE OPERAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI

Risultato complessivo delle operazioni su:

Utile/perdita da realizzi

di cui: per variazioni dei tassi di cambio

Plusvalenze/

minusvalenze

di cui: per variazioni dei tassi di cambio A. Strumenti finanziari quotati

1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Parti di O.I.C.R.

- aperti armonizzati - non armonizzati

471.117 - 88.583 559.700 559.700

- 154.988 - 309.141 154.153 154.153

B. Strumenti finanziari non quotati 1. Titoli di debito

2. Titoli di capitale 3. Parti di O.I.C.R.

(22)

I. 2 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Con finalità di copertura (sottovoci A4 e B4) Senza finalità di copertura (sottovoci C1 e C2)

Risultati realizzati Risultati non

realizzati Risultati realizzati Risultati non realizzati Operazioni su tassi di interesse:

- Future su titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- Opzioni su tassi e altri contratti simili

- Swap e altri contratti simili

67.249

Operazioni su titoli di capitale:

- Future su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- Opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili

- Swap e altri contratti simili

23.000

Altre operazioni:

- Future - Opzioni - Swap

Sezione II – Depositi bancari

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in depositi bancari.

Sezione III – Altre operazioni di gestione e oneri finanziari

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine e assimilate.

Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

Risultato della gestione Cambi

OPERAZIONI DI COPERTURA Risultati realizzati Risultati non realizzati Operazioni a termine

Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio - futures su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swaps e altri contratti simili

17.654 -11.336

OPERAZIONI NON DI COPERTURA Risultati realizzati Risultati non realizzati Operazioni a termine

Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio non aventi finalità di copertura - futures su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - swaps e altri contratti simili

LIQUIDITÀ Risultati realizzati Risultati non realizzati

Liquidità - 85.877 39.781

Il Fondo ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista per sopperire a temporanee esigenze di tesoreria.

Nella sottostante tabella si riepilogano gli interessi passivi su c/c:

Interessi passivi su finanziamenti ricevuti

Descrizione Saldo

Interessi passivi su scoperto di c/c

- su c/c denominati in Euro 38

(23)

Sezione IV – Oneri di gestione IV. 1 Costi sostenuti nel periodo

Importi complessivamente corrisposti Importi corrisposti a soggetti del gruppo di appartenenza della SGR

ONERI DI GESTIONE

Importo (migliaiadi euro) %sulvalore complessivo netto(*) %sulvaloredei beninegoziati %sulvaloredel finanziamento Importo (migliaiadi euro) %sulvalore complessivo netto(*) %sulvaloredei beninegoziati %sulvaloredel finanziamento

1) Provvigioni di gestione - provvigioni di base - provvigioni di incentivo

746 746

0,801 0,801

2) TER degli OICR in cui il fondo investe

3) Compenso della banca depositaria(1) - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota

37 6

0,040 0,006

4) Spese di revisione del fondo 4 0,004

5) Spese legali e giudiziarie 6) Spese di pubblicazione del

valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo

1 0,001

7) Altri oneri gravanti sul fondo

TOTAL EXPENSE RATIO

(

TER

)

(SOMMA DA 1 A 7) 788 0,846

8) Oneri di negoziazione di strumenti finanziari (**) di cui : - su titoli azionari

- su titoli di debito - su derivati - altri (OICR)

14

2 12

0,011

0,001 0,010 9) Oneri finanziari per i debiti

assunti dal fondo

10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo

TOTALE SPESE

(SOMMA DA 1 A 10) 802 0,861

(*) Calcolato come media del periodo.

(**) Per i titoli di debito non è possibile determinare gli oneri di intermediazione corrisposti ai negoziatori.

(1) La voce “Compenso della banca depositaria” include l’importo corrisposto per l’Iva dovuta in base alle vigenti disposizioni.

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