• Non ci sono risultati.

GUIDA DEL FONDO DI INVESTIMENTO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "GUIDA DEL FONDO DI INVESTIMENTO"

Copied!
38
0
0

Testo completo

(1)

GUIDA DEL FONDO DI

INVESTIMENTO

(2)

INDICE

1. Cos’è un fondo d’investimento?

2. Funzionamento di un fondo di fondo d’investimento

3. Tipi di fondi di investimento

4. Come scegliere un fondo di fondo d’investimento

5. Rapporti per l’analisi dei fondi di fondi di investimento

6. Come fare un’analisi dei fondi di investimento

7. Spese e commissioni dei fondi tasse e oneri

8. Rischi dei fondi d’investimento

3

5 8

17

28

23

25

13

(3)

Torna all’indice

1. Cos’è un fondo d’investimento?

Spiegheremo il concetto di fondo d’investimento, così come daremo alcuni consigli sul suo funzionamento. Per capire cos’è un fondo e come funziona, dobbiamo conoscere i concetti che sono strettamente correlati come: investitori, investimenti, società di gestio- ne, tra gli altri.

1.1. Cos’è un fondo d’investimento?

I fondi d’investimento o i cosiddetti Organismi d’Investimento Collettivo (OIC), sono veicoli d’investimento che riuniscono i contributi di molti risparmiatori che vengono gestiti in modo professionale e investiti congiuntamente nelle attività che il team di gestione con- sidera appropriate per ottenere il massimo rendimento possibile. Pertanto, un fondo d’in- vestimento è costituito da beni che non hanno personalità giuridica e che sono divisi in azioni. Il fondo può investire in una vasta gamma di attività: obbligazioni, azioni, valuta estera e prodotti non finanziari come immobili o materie prime. É possibile, inoltre, inves- tire in qualsiasi area geografica. Deve essere rispettata la filosofia di investimento forte.

Tutti i fondi nascono con una certa filosofia d’investimento, in cui si specifica la distribuzio- ne delle attività nel portafoglio. Il profilo di rischio serve a determinare l’esposizione del fondo (più rischioso) o delle azioni fisse (più conservatore). Dovrebbe anche determinare se l’investimento deve essere in una certa regione, come la Spagna, o in più paesi. Possia- mo anche, investire a livello globale.

1.2. Elementi

Per capire cos’è un fondo d’investimento e come funziona, dobbiamo approfondire i se- guenti concetti:

Partecipare a un fondo di investimento

Così come ci sono gli azionisti di una società, ci sono i partecipanti a un fondo d’inves-

(4)

hanno fatto. Possono entrare nel fondo nel momento della sua formazione o dopo, e pos- sono uscirne (ricevendo il rendimento dell’investimento) in qualsiasi momento.

I partecipanti dovrebbero conoscere il loro profilo di rischio per prendere le migliori deci- sioni di investimento.

Azioni di un fondo d’investimento

Il numero di azioni che formano un fondo d’investimento non è un valore fisso come per le azioni di una società, ma dipendono dagli acquisti e dalle vendite che se ne fanno. L’acquis- to si chiama sottoscrizione e la vendita di azioni, riscatto. Il prezzo delle azioni di un fon- do d’investimento in una determinata data è chiamato valore patrimoniale netto. Questo valore è quello che ci permetterà di vedere il fondo. Tecnicamente, il NAV è definito come l’eredità per costituire il fondo, diviso per il numero di unità in circolazione. Per esempio, se le azioni del fondo d’investimento hanno un valore netto d’inventario di 100 euro e voi avete 2.000 euro da investire, l’investitore acquisterà 20 azioni. Il valore patrimoniale netto viene pubblicato quotidianamente, tenendo conto del prezzo di chiusura dei mercati.

Le azioni sono titoli negoziabili, ma non sono normalmente scambiate in nessun mercato azionario, ed è la società che vende e riacquista le azioni.

Società di gestione di un fondo di investimento

La Società di gestione è responsabile della gestione e dell’amministrazione del fondo. Do- bbiamo chiarire che non è il proprietario del fondo, i proprietari sono sempre gli azionisti.

La società di gestione decide dove il patrimonio del fondo, cioè determina la politica di investimento in cui il fondo viene investito. Ogni fondo è gestito da un singolo gestore, ma un gestore può gestire più di un fondo alla volta.

Queste società addebitano una commissione direttamente alla gestione dei fondi d’in- vestimento e alla loro amministrazione. Le società di gestione sono tenute a presentare periodicamente alla CMVM le informazioni relative ai loro fondi e sono responsabili del mantenimento del controllo delle scorte di investimento.

(5)

Torna all’indice

2. Funzionamento di un fondo d’investimento

Quando un investitore o un partecipante acquisisce quote in una società di gestione di fondi d’investimento, diventa parte del capitale del fondo e può investire in diverse attività, a seconda della politica di investimento del fondo.

Il patrimonio del fondo è l’insieme delle attività (investimenti) e delle passività (di solito costituite dalle spese corrispondenti). Il portafoglio di un fondo d’investimento è l’insieme delle attività finanziarie in cui investe.

Ogni giorno gli attivi e i passivi del fondo sono valutati secondo l’evoluzione degli stessi, una volta venduti o sciolti si calcola il valore netto.

Quando un fondo d’investimento è in funzione, può aumentare o diminuire per due mo- tivi. A causa dell’afflusso o del deflusso di partecipazioni o a causa delle variazioni del va- lore di mercato delle attività che compongono il fondo. Il primo motivo della variazione del fondo non influenzerà il nostro investimento, ciò che varierà il prezzo delle nostre azioni, alzandolo o abbassandolo, sarà il numero di sottoscrizioni e rimborsi. La variazione del valore di mercato degli attivi che compongono il fondo sono quelli che ne determinano i risultati positivi o negativi.

Se il portafoglio del fondo d’investimento è composto da titoli che pagano dividendi, o ce- dole, questi sono investiti nel fondo, e l’investimento ottiene così un rendimento quando li vende ai suoi sottoscrittori. Quello che segue è un esempio di come funzionano i fondi comuni:

Supponiamo che il valore della partecipazione iniziale di un fondo d’investimento sia di 100 euro. Ogni investitore detiene 500 partecipazioni e abbiamo 100 membri. Il numero totale di partecipanti al fondo è 50.000 (500 partecipazioni x 100 partecipanti)

500 partecipanti x 100 partecipazioni x 100 euro = 5.000.000

Supponendo un utile netto (aliquota fiscale dedotta), il fondo avrebbe il seguente anda-

(6)

Finora abbiamo visto l’evoluzione delle attività e delle passività del fondo d’investimento seguire solo la variazione del valore delle attività che compongono il suo portafoglio. An- dando avanti, guardiamo un esempio di come un fondo d’investimento cambia quando nuovi sottoscrittori si uniscono e lasciano il fondo.

Se un investitore decide di entrare e far parte del fondo di investimento il giorno 5 con un importo di 6.000. Al momento dell’investimento, il numero di azioni da acquistare è sconosciuto e per conoscere il numero di azioni acquistate, è necessario aspettare la fine della giornata per conoscere il valore netto del fondo perché il fondo non è “chiuso” fino alla chiusura dei mercati, tenendo conto dell’orario di chiusura (orario a partire dal quale un investimento è considerato effettuato il giorno successivo).

Poi calcoliamo il valore netto alla fine del 5° giorno, per sapere quante azioni l’investitore compra, e quante azioni ha ora il fondo.

Consideriamo una plusvalenza di 800.

5.004.370 + 800 = 5.005.170 (B) 5.005.170 / 5.000.000 = 100,1304 Il valore netto è 100.1034. Per l’investimento di 6.000 euro, guadagnerete 59.938 azioni.

Giorno Proprietà

(giorno d’inizio) A Proprietà (giorno d’inizio) B

Patrimonio (fine della giornata) C=A+B

Partecipazione a

Circolazione E Valore Quota C/E

0 5.000.000 - 5.000.000 50.000 100,00

1 5.000.000 1.000 5.001.000 50.000 100,02

2 5.001.000 2.560 5.003.560 50.000 100,07

3 5.003.560 -1.200 5.002.360 50.000 100,05

4 5.002.360 2.010 5.004.370 50.000 100,09

(7)

Il capitale alla fine del giorno 5 è la somma del capitale iniziale più i guadagni e l’investi- mento del nuovo partecipante. 5004370 + 800 + 6000 = 5011170 (A). Le partecipazioni del nuovo investitore vengono aggiunte al numero di azioni in circolazione il giorno 4.

Se un investitore, indipendentemente dalla sua anzianità di investimento, vuole ritirarsi, 12.000 euro al giorno, pari agli investimenti che si verificano in quello stesso momento, il numero di azioni vendute non è noto. Prima si calcola il valore netto del fondo d’investi- mento in 6 giorni.

Con un rimborso di 12.000, l’investitore ha venduto 119.952 e 12.000 euro sono presi dal patrimonio del gruppo.

5.011.170 - 12.000 - 3.200 = 4.995.970

Con questo esempio, potremmo vedere l’evoluzione di un fondo d’investimento e come si producono le variazioni del suo patrimonio, sia per variazione nella valutazione degli atti che per sottoscrizione o riscatto dei suoi partecipanti.

Giorno Proprietà

(giorno d’inizio) A Proprietà (giorno d’inizio) B

Patrimonio (fine della giornata) C=A+B

Partecipazio- Circolazione Ene a

Valore Quota C/E

7 4.995.970 1.000 4.996.970 (A) 49.939,998 100,0594 (B)

8 4.996.970 2.700 4.999.270 (D) 49.939,988 100,1055 (C)

(8)

Torna all’indice

3. Tipi di fondi di investimento

Ci sono molti tipi di fondi d’investimento con vari obiettivi per soddisfare le esigenze dei clienti.

3.1. Fondi di cassa o Fondi monetari

Sono formati da attività altamente liquide con rischio ridotto, il che permette agli inves- titori di percepirli come “quasi denaro”. Hanno un rischio inferiore rispetto ad altri tipi di fondi.

Non hanno esposizione alle azioni o al debito subordinato. Anche se i fondi del mercato monetario sono spesso inclusi nella classe dei fondi di investimento a reddito fisso a breve termine, noi li separiamo l’uno dall’altro.

La durata media del portafoglio è da 6 mesi a 2 anni e dovrebbe accettare sottoscrizioni e riscatti di quote quotidianamente. Le caratteristiche sono:

• Nessuna esposizione ad azioni variabili, debito subordinato e rischio valutario.

• Si accettano abbonamenti e riscatti giornalieri.

• Portafoglio con una durata inferiore a 6 mesi.

• Almeno il 90% delle attività in strumenti con una scadenza residua inferiore a 2 anni.

• Assenza di strumenti con una scadenza residua di più di 5 anni.

• E nessuna esposizione ad un rating di credito attivo a breve termine inferiore ad A2 o nessun rating di credito specificato CA il cui emittente ha un rating di credito a breve termine inferiore ad A2.

3.2. Fondi obbligazionari

(9)

In teoria, una scadenza più lunga porterà un rischio maggiore ma anche un rendimento più elevato. Le Caratteristiche sono:

• La non esposizione delle azioni al reddito variabile, il fondo non essendo stato valutato all’interno della vocazione monetaria.

• Reddito fisso internazionale: nessuna esposizione al reddito variabile.

• Possibilità di avere più del 10% di esposizione al rischio di cambio.

• Euro misto e reddito fisso: meno del 30% di esposizione al reddito variabile.

• La somma degli investimenti in titoli a reddito variabile emessi da entità radiate, al di fuori della zona euro, più l’esposizione al rischio di cambio non superiore al 30%.

3.3. Fondi azionari

Questi sono fondi che investono la maggior parte delle loro attività in un portafoglio di azioni o indici azionari. La loro performance può essere legata a un indice, un portafoglio di azioni, valute, o ad un mix di tutti.

Hanno un rischio d’investimento più elevato ma in cambio possono offrire un rendimento più elevato.

Azionario Zona euro

• Oltre il 75% di esposizione alle rendite variabili.

• Massimo 30% di esposizione al rischio di cambio.

Azioni internazionali

• Oltre il 75% di esposizione al reddito azionario che non è classificato come reddito azionario in euro.

3.4. Fondi misti

I fondi d’investimento misti investono sia nel reddito fisso che nel reddito variabile. È una combinazione dei due fondi descritti sopra. Più grande è il la percentuale di reddito variabile, maggiore è il rischio e di conseguenza maggiore è la possibilità di rendimento e la sua redditività.

(10)

Reddito fisso e misto internazionale

• Meno del 30% di esposizione al reddito variabile.

• La somma degli investimenti in titoli azionari, emessi da entità irradiate al di fuori della zona euro, tuttavia, l’esposizione al rischio può essere superiore al 30%.

Reddito misto, zona euro

• Tra il 30% e il 75% di esposizione al reddito variabile.

• La somma degli investimenti in titoli azionari emessi da entità al di fuori dell’area de- ll’euro più l’esposizione al rischio di cambio non deve superare il 30%.

3.5. Fondi globali

I fondi globali non hanno definito con precisione la loro politica d’investimento e quindi non rientrano in nessuna delle categorie di cui sopra.

Hanno la libertà di determinare in anticipo le percentuali che saranno investite, se saranno in reddito fisso o variabile. In questa categoria è possibile trovare fondi, con alto rischio, quindi la cosa più importante è fidarsi del proprio gestore, dandogli totale libertà d’azione.

3.6. Fund of Funds (FOF)

Un fondo di fondi è un fondo che investe il suo patrimonio principalmente in altri fondi.

Non ci sono limitazioni alla commercializzazione dei fondi di fondi, non è richiesto alcun investimento minimo.

Tuttavia, deve investire almeno il 60% del patrimonio in un altro fondo, e l’investimento del 10% in un solo fondo è proibito.

Non si raccomanda di investire in fondi di fondi per evitare duplicazioni. Tuttavia, se i fondi di fondi investono in fondi delle stesse società, non possono duplicare le commissioni.

(11)

3.7. Fondi indicizzati o Fondi indicizzati

La gestione passiva, che consiste nel copiare esattamente le tendenze del mercato. Il miglior esempio di questo approccio sono i fondi indicizzati, dove il gestore replica sem- plicemente l’indice, dando ai vari titoli una ponderazione esattamente uguale all’indice di riferimento.

Per fare un esempio, un fondo azionario indicizzato all’indice PSI-20 del mercato azionario nazionale avrebbe una composizione uguale a quell’indice. Poiché il lavoro del manager è molto più piccolo, questi fondi tendono ad avere commissioni più basse. Tuttavia, queste commissioni, i costi di transazione e le tasse significano che il rendimento di un fondo indicizzato sarà sempre un po’ inferiore al benchmark.

3.8. Fondi garantiti

La caratteristica che differenzia i fondi garantiti dagli altri è che garantisce il recupero del capitale investito e talvolta include anche una performance aggiuntiva, che può essere fissa o variabile entro un certo periodo.

In questi fondi, l’orizzonte d’investimento coincide con il periodo in cui scade la vostra garanzia.

Quando il periodo di garanzia finisce, i fondi possono iniziare un nuovo periodo di garanzia, cambiandone la natura, le caratteristiche o la denominazione, o non possono più essere dati in garanzia. In ogni caso, un eventuale cambiamento nelle politiche di investimento deve essere comunicato ai suoi partecipanti per lettera.

Non accettando le nuove condizioni, il partecipante ha il diritto di ritirarsi, e ricevere un rimborso o un trasferimento ad un altro fondo senza spese, per un tempo limitato, che sarà indicato nella lettera di cui sopra, di almeno un mese. Se siete d’accordo con le nuove condizioni, non avete bisogno di intraprendere alcuna azione.

(12)

3.9. Fondo d’investimento

Gli hedge fund non sono soggetti alle restrizioni di investimento stabilite per la maggior parte dei fondi. Possono investire in qualsiasi tipo di attività finanziaria e seguire qual- siasi strategia si voglia e con prestiti fino a 5 volte. Questo permette loro di ottenere rendimenti non correlati ai mercati. Va notato che questi prodotti sono rivolti a investitori qualificati e l’investimento minimo è di 50.000 mila euro.

La totale libertà di scegliere gli investimenti, la mancanza di requisiti di liquidità, la possibi- lità di fare leva fino a 5 volte e la mancanza di controllo e trasparenza implicano un livello di rischio più elevato rispetto ad altri fondi.

Gli Hedge Funds sono normalmente prodotti non liquidi, e in alcuni casi richiedono un pe- riodo minimo di detenzione da parte dei loro azionisti, e non vengono effettuati rimborsi.

Il calcolo netto viene effettuato almeno trimestralmente, se gli investimenti lo richiedono, può essere effettuato semestralmente.

(13)

Torna all’indice

4. Come scegliere un fondo di investimento

Ci sono molte possibilità quando si sceglie un fondo d’investimento e bisogna essere chiari su diverse cose prima di iniziare a cercare. Innanzitutto, sapere quale profilo di rischio stiamo cercando. Una volta che abbiamo i nostri obiettivi, dovremmo sapere quali indici sono più adatti alle nostre esigenze al fine di trovare i migliori fondi comuni in base alle nostre esigenze.

4.1. Profilo di rischio

Il profilo di rischio è la base della decisione di investimento ed è la prima domanda a cui ogni investitore deve rispondere. Inoltre, è essenziale conoscere i diversi rischi che esistono quando si investe. Di solito si usano da 3 a 5 diversi profili di rischio, da quello più difensivo a quello più aggressivo:

Difensivo

È caratterizzato da una grande avversione al rischio, ed è una priorità per questo investi- tore che il suo patrimonio non possa subire perdite a causa di un investimento. Per loro, la stabilità del reddito è la priorità, insieme a prodotti che raramente mostrano rendimenti negativi. La redditività è di solito secondaria, cercando di ottenere un rendimento almeno pari all’inflazione. La gamma di possibilità d’investimento è limitata, con prodotti tipici a reddito fisso, o prodotti misti difensivi, così come fondi d’investimento a ritorno assoluto o multi-strategia con la visione di preservare il capitale a lungo termine in qualsiasi ambiente di mercato.

Per questo profilo, la protezione del capitale e la stabilità dei rendimenti sono impor- tanti. Dovremmo controllare il numero di anni negativi che presenta, così come la perdita massima subita dal fondo, attraverso il Drawdown. Inoltre, è interessante cercare di ridurre il più possibile la volatilità dei suoi rendimenti. È necessario cercare risorse con una chiara vocazione a preservare il capitale, potendo sacrificare la redditività a lungo termine per raggiungere questo obiettivo.

(14)

Moderato

Il profilo moderato è considerato un profilo intermedio tra quello difensivo e quello ag- gressivo. Non vuole prendere le grandi riduzioni che il reddito variabile può avere, ma è disposto a correre rischi per ottenere rendimenti superiori all’inflazione. Questi investitori hanno un orizzonte temporale più lungo rispetto ai noleggiatori. Per loro, l’ideale è com- porre portafogli sbagliati, con obbligazioni e azioni, a seconda di quali sono più proba- bili. Tutti i prodotti rientrano in questo profilo, il punto chiave è il peso che assegniamo loro.

Per il profilo moderato, si cercano fondi con un buon rapporto tra il reddito apportato e il rischio sopportato, quindi dobbiamo massimizzare il rapporto di Sharpe, poiché pone il valore tra loro. Avendo una certa avversione al rischio, è importante che il fondo non abbia un downgrade eccessivo, secondo la vostra tolleranza al rischio. Può essere importante vedere la quantità di capitale in azioni, obbligazioni o contanti nei file dei fondi, per valutare l’esposizione del fondo e scegliere quello più adatto a noi.

Aggressivo

Si tratta di investitori che hanno poca avversione al rischio, poiché il loro obiettivo finale è quello di ottenere il massimo rendimento possibile a lungo termine. Sono disposti a su- bire perdite a breve e medio termine per ottenere alti rendimenti a lungo termine. I loro portafogli sono composti principalmente da azioni, ma possono anche incorporare reddi- to fisso ad alto rendimento, così come fondi di gestione alternativa aggressivi e azioni dei mercati emergenti. Sono caratterizzati dall’avere un periodo di tempo più lungo.

Per il profilo aggressivo, il rischio è posto ad un livello secondario, la cosa più importante è costruire portafogli con il massimo rendimento possibile a lungo termine. È importante avere fondi con un alto Track Error, in modo che abbiano la capacità di sovraperformare il loro indice di riferimento e quindi guadagnare più del loro mercato. Inoltre, questi fondi devono battere i loro indici e le loro categorie posizionandosi nel percentile più alto della loro categoria.

Conclusioni

(15)

4.2. Consigli per scegliere un fondo d’investimento

Ci sono un sacco di classifiche, formule e statistiche per inquadrare la redditività dei fondi.

I passi da seguire sono questi:

1. Leggi la politica degli investitori del fondo per scoprire dove puoi investire e quali stru- menti puoi usare per fare l’investimento. Fate domande se non capite qualcosa.

2. Controlla la storia quinquennale del fondo e confronta la sua performance con il mer- cato. Dopo ogni caduta, guarda se il mercato recupera il massimo precedente e con- fronta la performance del fondo tra le due date. Se il valore netto del fondo è più alto e sale più del mercato, il gestore ha lavorato bene e ha generato un profitto per te. È molto semplice, ma funziona.

3. Ottieni informazioni sul posto che occupa il tuo fondo nella classifica dei rendimenti del tuo settore di mercato nell’ultimo anno, negli ultimi tre e negli ultimi cinque. Sce- gliete sempre un fondo che sia stato nella top 25% negli ultimi tre anni e che sia ancora gestito dallo stesso gestore. Per fortuna, si può avere un anno ma non tre o cinque di seguito.

4. Scegli un fondo in cui la commissione di gestione è legata al rendimento. Questo è quello che si chiama success fee, buono per ottenere un certo rendimento assoluto, buono perché si ottiene un rendimento superiore al benchmark. Il manager fa bene il suo lavoro e guadagna l’equilibrio.

5. D’altra parte, se non credete che ci siano fichi, zidane o ronaldo nella gestione, scegliete un fondo indice che replichi un mercato che credete possa salire nei prossimi anni. In questo caso, non pagate importi esorbitanti in commissioni al gestore.

6. Avere una relazione attiva con il manager.

Conoscere il nome del manager, il suo background, leggere alcuni dei suoi articoli e parte- cipare a una conferenza... Trasmette fiducia?

Riesci a capire perché si comprano alcune aziende e se ne vendono altre? Capite il loro stile di gestione? Il gestore ha il vostro capitale investito nel fondo? Ti fai pagare in base ai tuoi risultati? Ha mai vinto dei premi?

Se conosci il manager e il suo modo di agire, dormirai più tranquillamente, avrai più fiducia nella sua gestione e accetterai gli alti e bassi del mercato approfittando dei bassi per com- prare più azioni. Il manager è la più grande risorsa di un’azienda. Sono quelli che ottengono rendimenti che vanno dal 200% allo 0%.

L’azienda ha un vero professionista come consulente finanziario fiscale per risolvere tutti i dubbi in questa materia? Ha un simulatore fiscale? Trova la vicinanza e nell’era di Internet, questo è molto più vicino di quanto possa sembrare.

(16)

4.3. Altri consigli da considerare quando si sceglie un fondo d’investimento

1. Né all’estero né il più pubblicizzato deve necessariamente essere il migliore. Il pas- saparola, l’adeguatezza dell’investimento, il tipo di cliente e la corretta comprensione del prodotto sono la migliore pubblicità. Il “migliore” non ha bisogno di auto-propaga- zione o di lodi a buon mercato.

2. A meno che tu e il tuo gestore non conosciate l’evoluzione delle valute (non c’è merca- to più difficile da prevedere) investite solo in fondi denominati in euro.

3. Se investite in fondi misti (azioni e reddito fisso), assicuratevi di gestire il reddito fisso e che non sia investito solo nei mercati monetari (bollette, note, ecc.) perché paghe- reste per una gestione che non ha luogo. Inoltre, data l’attuale situazione fiscale, non è consigliabile investire in fondi monetari, dato che ci sono le stesse alternative ad un costo inferiore, soprattutto in piccoli patrimoni.

4. Non investire in fondi garantiti. I fondi garantiti sono una combinazione di un’opzione a reddito fisso. Tranne rare occasioni, l’unica garanzia è quella vincolata con le conse- guenti spese. Il 90% degli attivi gestiti dai fondi garantiti sono in Spagna e Francia.

5. Non investire un’alta percentuale del tuo patrimonio in fondi settoriali o emergenti. La volatilità e il rischio aumentano significativamente.

6. Evitate i fondi di fondi, e così eviterete le doppie commissioni perché in alcuni casi, il gestore o la banca depositaria cade, con il ritorno delle commissioni che appartengono all’investitore.

7. C’è la sperimentazione. Le società di gestione e i loro dipartimenti di marketing in- ventano nuovi prodotti o gli stessi prodotti con semplici differenze. Non comprare un nuovo fondo o una gamma di nuovi fondi. Aspettate che abbiano cinque anni e vedrete come hanno superato le crisi.

(17)

Torna all’indice

5. Rapporti per analizzare i fondi di investimento

Nei registri dei fondi troviamo diversi rapporti da analizzare e scegliere il fondo d’investi- mento che meglio si adatta al nostro portafoglio e al nostro profilo di rischio. Se vogliamo conoscere il rischio associato ai fondi che stiamo confrontando e quindi prendere una de- cisione appropriata, dovremmo analizzare le volatilità, beta, alfa, sharpe ratio e information ratio.

Attualmente abbiamo indici di redditività (aumento del valore del nostro investimento ini- ziale) come la redditività storica a 3 o 5 anni, indici di rischio come la deviazione standard e il rapporto rischio-rendimento che guarda la redditività aggiustata per il rischio come lo sharpe ratio.

Per seguire questo pensiero prendiamo come riferimento i rapporti del fondo Bestinfond la data di chiusura del 31/03/2014, e determinare così con un esempio reale, quali informa- zioni ci forniscono questi registri.

Quando guardiamo i record dei fondi, troviamo diversi rapporti da analizzare per scegliere il fondo d’investimento che meglio si adatta al nostro portafoglio e al nostro profilo di ris- chio. Se vogliamo conoscere il rischio associato ai fondi che stiamo negoziando e quindi

Dall’inizio Indice di riferimento Bestinfond

Alfa 0,59

Beta 0,59

Rapporto di

informazione 0,59

Rapporto di Sharpe 1,01

Volatilità 17,36% 16,27%

(18)

Prima di iniziare con i rapporti che abbiamo menzionato prima, è necessario capire che abbiamo indici di redditività come la redditività storica a 3 o 5 anni, indici di rischio come la deviazione standard e indici di rischio-rendimento che analizzano la redditività corretta per il rischio, come lo sharpe ratio.

5.1. Volatilità

Il primo rapporto che studieremo è la volatilità. In realtà, il rapporto che si chiama devia- zione standard o deviazione tipica con cui otteniamo la volatilità o variabilità dei rendi- menti. Quindi anche il rischio totale di un’attività.

• Deviazione standard o bassa volatilità significa che i rendimenti non fluttuano mas- sicciamente in un certo periodo di tempo, quindi si ottiene un basso rischio o viceversa.

In Bestinfond la volatilità è del 16,27% sotto un indice di riferimento che raggiunge il 17,63%. Se confrontiamo Bestinfond con gli altri fondi della sua categoria, possiamo dire che la sua volatilità è media.

Come continuazione abbiamo un esempio di un fondo del mercato azionario spagnolo con alta volatilità (28,08%). Bankia Borsa spagnola.

Come possiamo osservare durante 3 anni ha ottenuto una notevole redditività negativa (-4,54% -11,02% e 10,15%) e altri due anni con redditività positiva e abbastanza elevata (30,37% e 36,49%).

La volatilità dipende anche dai mercati e dal portafoglio del fondo. Per esempio, di so- lito i mercati emergenti sono più volatili dei mercati dei paesi non coinvolti. Nel caso del mercato azionario spagnolo, gli ultimi anni sono stati piuttosto volatili, quindi molti fondi di questa categoria hanno raggiunto record di alta volatilità. Sul lato opposto, abbiamo Aviva Espa Bolsa con una volatilità del 13,18% e un rendimento annuale a 3 anni del 8,72%.

Negli ultimi anni, un settore piuttosto volatile è stato quello delle materie prime, con le fun- zioni dell’oro e dei metalli preziosi che hanno raggiunto volatilità molto elevate.

(19)

5.2. Massimo prelievo

Il massimo prelievo è un deficit massimo raggiunto da un fondo d’investimento nel tem- po che intercorre tra un massimo registrato e il suo superamento. I drawdown fanno parte di qualsiasi curva di rendimento degli investimenti.

Va notato che questo indicatore è più popolare tra gli investitori con un profilo conserva- tore, poiché per loro la volatilità è la cosa più importante.

Pertanto, il drawdown massimo misura la perdita massima che un investimento può su- bire in un dato orizzonte temporale. Pertanto, in futuro il fondo d’investimento potrebbe avere una performance migliore o meno. Il drawdown massimo è un ulteriore indicatore da prendere in considerazione quando si sceglie il fondo che meglio si adatta a queste caratteristiche personali.

Per definizione, il drawdown massimo misura la differenza tra il massimo e il minimo che il fondo ha sperimentato tra un massimo e il successivo. Questo indicatore è solitamente espresso in percentuale rispetto al massimo raggiunto per il fondo. Misura il rischio del nostro sistema commerciale.

Importanza del Drawdown

Il prelievo massimo potrebbe indicare tra le altre cose:

• La possibilità di raggiungere uno stop loss. Questa situazione può portare a un gran numero di rimborsi.

• La possibilità di raggiungere la filigrana prima della fine dell’anno in modo da poter ad- debitare commissioni in base ai risultati.

Esempio di prelievo massimo

Abbiamo investito nelle linee guida di un sistema e abbiamo guadagnato 10.000 euro con esso. Attualmente stiamo attraversando una serie di perdite e i nostri profitti sono ridotti a 7.000 euro, cioè, stiamo subendo un drawdown di 3.000 euro. Il prelievo sarà in vigore fino a quando la curva darà dei risultati e non supererà i profitti massimi, cioè i 10.000€

non saranno persi.

(20)

5.4. Beta

Il beta è uno dei principali indicatori per stimare il rischio di un investimento che misura la relazione tra il rendimento di un’attività e il rendimento del mercato in cui l’attività è scambiata. In altre parole, confronta le fluttuazioni che possono essere registrate in un valore versatile con quelle ottenute in un altro bene, di solito in relazione al record che gli appartiene.

• β<1 significa che il valore concreto che stiamo guardando è il mercato. Per esempio, se il beta è 0,55 significa che se il mercato scende del 5% Bestinfond scenderà solo del 2,75%. Di solito le azioni meno volatili danno un rendimento più alto a lungo termine.

• β=1 significa che il valore attuale che stiamo analizzando è volatile come il mercato.

Otterrà lo stesso rendimento del benchmark, ed è completamente legato al mercato.

Se il mercato scende del 5%, anche il fondo scenderà del 5%.

• β>1 significa che il valore reale che stiamo guardando è più del mercato, quindi am- plifica i movimenti del mercato. Se il beta è 1,5 e il mercato scende del 5%, il fondo scenderà del 7,5% amplificando così i movimenti del mercato.

Se guardiamo il grafico, vediamo che Bestinfond ha un beta di 0,55 e che gli attivi del suo portafoglio sono meno volatili degli attivi che compongono il benchmark del fondo (il benchmark è una media ponderata di IGBM, PSI e MSCI). Pertanto, se ci concentriamo

Volatilità inferiore al mercato

Rendimento atteso

Rendimento atteso del portafoglio di mercato

Rendimento delle attività prive di rischio

β<0 meno volatile del mercato β=1 più volatile del mercato

(21)

5.5. Alfa

L’alfa è una misura di portafoglio del rendimento addizionale ottenuto da un dato “paniere”

rispetto al suo indice di riferimento. In altre parole, misura la differenza tra il rendimento attuale di un investimento e il suo rendimento atteso, entro un livello di rischio determinato dal beta.

Quando si genera alfa si dice che il gestore aggiunge valore addizionale con la sua gestione, poiché supera il rendimento atteso. Se guardiamo il nostro esempio, Bestinfond, ha ottenuto un’alfa di 0,88 superando così il rendimento atteso del mercato (vedi grafico).

Questo eccesso di rendimento (31,82%-19,35%=12,47%) significa che i gestori di Bes- tin- ver con la loro selezione degli asset e il timing sono riusciti a fare meglio del mercato.

Alfa positivo significa che il fondo darà un rendimento positivo.

Sia l’alfa che il beta sono misure riferite al mercato, quindi è essenziale selezionare un indice (record) che abbia un’alta correlazione con il fondo per essere rappresentativo, do- bbiamo quindi chiederci... Quale benchmark dovremmo assegnare a un fondo o a un por- tafoglio di investimento?

5.6. Rapporto di Sharpe

Il rapporto di Sharpe misura l’eccesso di rendimento di un investimento (Ra-Rf) rispetto al rischio di un’unità (oa). Non è legato a nessun mercato specifico, permettendo così di confrontare fondi di diverse categorie. Come regola generale, preferiamo un fondo con uno sharpe ratio più alto, in quanto ci permette di ottenere un rendimento maggiore per il rischio assunto.

a>0 significa che il rendimento effettivo ottenuto dall’investimento ha superato l’investimento previsto.

a<0 significa che il rendimento effettivo ottenuto dall’investimento è stato inferiore al rendimento previsto.

Ra: rendimento delle attività

Rf: rendimento delle attività senza rischio

(22)

5.7. Rapporto di informazione

L’ultimo rapporto che esamineremo è l’Information Ratio, che misura l’eccesso del ren- dimento sull’unità di rischio. Molto simile al rapporto di Sharpe, anche se differiscono in quanto il rapporto di Sharpe confronta il rendimento ottenuto e il rischio con il tasso di interesse privo di rischio, mentre l’Information ratio confronta il rendimento in eccesso e il rischio con un indice di riferimento specifico.

Nel caso di Bestinfond, lo Sharpe ratio è positivo (1,10) e l’Information Ratio è anch’esso positivo con un valore di 0,59, quest’ultimo più basso perché viene confrontato con il ben- chmark di riferimento associato al fondo in questione piuttosto che con l’asset privo di rischio (i buoni del tesoro).

Ra: rendimento del portafoglio del fondo Rm: rendimento dell’indice di riferimento σ Tracking Error: deviazione del rendimento del portafoglio del fondo rispetto al Benchmark

(23)

Torna all’indice

6. Come fare un’analisi dei fondi d’investimento

Quando pensiamo di investire in un particolare fondo di investimento, dobbiamo sapere dove stiamo investendo. Per questo, è molto utile analizzare tutti gli aspetti legati ad esso.

Un’analisi approfondita ci aiuterà a decidere su un fondo o un altro.

Ci sono un certo numero di caratteristiche che devono essere studiate.

6.1. Dati precedenti

Qui dobbiamo prendere in considerazione la categoria del fondo: fondi azionari, fondi obbligazionari, misti, garantiti, indicizzati, ecc. Solo con queste informazioni sapremo a quale profilo di investitore si rivolge (conservatore, moderato o aggressivo).

Dobbiamo anche vedere se è registrato alla CMVM, il suo ISIN, le attività in gestione e il numero di partecipanti. Dovremmo anche guardare le commissioni del fondo e l’importo minimo di entrata, cioè se è necessario investire un importo minimo per accedere al fondo di investimento.

6.2. Politica di investimento

Nella politica d’investimento, specifica la misura in cui il fondo d’investimento sarà in-vestito, così come i limiti d’investimento. Per esempio, se ha un limite del 30% sugli investimenti in azioni o un limite sull’esposizione in valuta estera.

6.3. Indicatori/rapporti

È essenziale guardare alcuni rapporti come la volatilità, il rendimento (sia annualizzato ad oggi che annualizzato su 3 o 5 anni) e il rapporto di Sharpe (considerato buono a partire da 1, anche se questo è influenzato dal tipo di fondo).

(24)

6.4. Redditività

Quando investiamo, l’obiettivo finale è sempre quello di ottenere un certo rendimento.

Ecco perché dobbiamo vedere qual è la performance del fondo che ci interessa. Dobbiamo tenere a mente che i rendimenti passati non garantiscono quelli futuri, ma guardare il com- portamento e l’evoluzione dei suoi rendimenti può aiutarci a farci un’idea di com’è il fondo.

6.5. Posizionamento

Bisogna anche tener conto dell’investimento del fond: se il fondo d’investimento è po- sizionato in azioni o obbligazioni e in quale proporzione lo fa, in quali aree geografiche investe di più, in quale valuta, ecc. Possiamo anche analizzare quali sono le sue posizioni principali, cioè in quali aziende e attività investe di più.

6.6. Concorrenti

Un altro aspetto rilevante da analizzare è il comportamento dei vostri concorrenti. Cioè, come vengono presentati i fondi della stessa categoria. Possiamo analizzare se, a pa- rità di volatilità, altri fondi simili ottengono rendimenti più alti, o se applicano meno com- missioni. Idealmente, dovresti scegliere il fondo che ha la migliore performance nella sua categoria.

6.7. Manager

Infine, se si tratta di un fondo gestito attivamente, conta anche chi è il gestore del fondo.

Un gestore esperto che ispira fiducia ed è chiaro e fedele alla politica di investimento sarà sempre una risorsa per il fondo. Sono società a grande capitalizzazione.

(25)

Torna all’indice

7. Spese e commissioni delle funzioni di investimento

Le spese e le commissioni dei fondi comuni sono oneri che possono essere sostenuti dagli investitori che possiedono fondi. Il funzionamento di un fondo comune comporta costi di transazione, compresi i costi per gli azionisti, la consulenza sugli investimenti, le commissioni di marketing e le spese di distribuzione. I fondi trasferiscono questi costi agli investitori in vari modi.

Alcuni fondi impongono “commissioni cliente” direttamente agli investitori ogni volta che comprano o vendono azioni. Inoltre, ogni fondo ha “spese operative” regolari, ricorrenti e complete. I fondi tipicamente pagano le loro spese di gestione dalle attività del fondo - il che significa che gli investitori pagano indirettamente questi costi. Anche se possono sembrare insignificanti, le commissioni e le spese possono ridurre sostanzialmente i rendimenti di un investitore quando l’investimento è tenuto per un lungo periodo di tempo.

Per le ragioni citate sopra, è importante per un potenziale investitore confrontare le co-missioni dei vari fondi in esame. Gli investitori dovrebbero anche confrontare le com- missioni con i benchmark e le medie del settore. Ci sono molti tipi diversi di tasse, come discusso di seguito. Per facilitare il confronto tra i fondi, è utile confrontare il total expense ratio.

7.1. Tipo di commissioni per i fondi di investimento

Entrata commissione/acquisizione

Un tipo di commissione che alcuni fondi fanno pagare ai loro clienti quando comprano/

aggiungono fondi. A differenza di una commissione di vendita frontale, una commissione di ingresso è pagata al fondo (non a un broker) ed è tipicamente imposta per coprire alcuni dei costi del fondo associati all’acquisto.

(26)

Commissione di uscita/riscatto

Si definisce come la tassa che l’ente di gestione addebita individualmente a ogni parteci- pante nel momento in cui l’investimento nel fondo viene cancellato, sia per riscatto totale o parziale che per trasferimento. Si calcola come una percentuale del capitale rimborsato.

Normalmente, le commissioni di riscatto variano in scala a seconda di quanto tempo l’in- vestimento è stato tenuto. Nei fondi garantiti, vengono normalmente addebitate commis- sioni elevate per i riscatti che non vengono effettuati alla data di scadenza della garanzia.

Comitato di gestione

La commissione di gestione è uno dei costi associati ai fondi d’investimento e all’assicu- razione di capitalizzazione. È una percentuale che viene presa dal valore del fondo per remunerare la società di gestione o l’assicuratore.

Questo peso influisce sulle prestazioni complessive del prodotto. Più è alto, più è dannoso per le prestazioni. Tuttavia, il valore della quota viene comunicato dopo che questa com- missione è stata dedotta, quindi l’investitore non deve tenere conto di questa commissio- ne quando calcola la performance del fondo.

Commissione d’abbonamento

Questa è la commissione che il gestore addebita ad ogni singolo partecipante per inves- tire nel fondo. Si calcola come una percentuale del capitale investito, riducendo l’importo investito. Ci sono alcuni fondi che non fanno pagare alcuna tassa di sottoscrizione.

Inoltre, alcuni venditori di fondi addebitano anche una commissione di sottoscrizione, an- che se più comunemente addebitano solo la commissione di sottoscrizione indicata sul foglio informativo del fondo.

Commissione di custodia/commissione di deposito

(27)

Altri comitati

Oltre a queste commissioni, i fondi sostengono anche altri costi che sono già incorporati nel valore dell’unità. I prospetti semplificati dei fondi d’investimento devono contenere il rispettivo tasso di costo globale per l’anno precedente.

La CMVM pubblica informazioni sul suo sito web che permettono agli utenti di conoscere e confrontare le commissioni e i costi applicati dalle entità che commercializzano i fondi d’investimento. Fornisce anche dei simulatori che permettono di accertare quale entità offre il tasso più competitivo per la sottoscrizione di un dato fondo.

(28)

Torna all’indice

8. Rischi dei fondi d’investimento

Un fondo d’investimento è uno strumento di risparmio collettivo in forma contrattuale, che risulta dagli investimenti di diversi investitori, l’insieme di questi investimenti costi- tuendo un patrimonio autonomo, appartenente a una pluralità di persone singole o colle- ttive, chiamate partecipanti. I Fondi Monetari sono fondi d’investimento la cui tendenza d’investimento consiste principalmente nella conservazione del capitale investito, con l’obiettivo di minimizzare il rischio d’investimento dei clienti e, allo stesso tempo, ottenere una redditività in linea con i tassi di remunerazione praticati nel mercato monetario.

Un fondo d’investimento è un modo per investire denaro insieme ad altri investitori al fine di approfittare di vantaggi patrimoniali, come la riduzione dei rischi d’investimento di una percentuale significativa.

8.1. Quali sono i rischi dei fondi d’investimento?

Prima di parlare specificamente dei rischi, è importante sottolineare che quando si tratta di fondi d’investimento, i rischi principali sono legati alle attività che sono nel portafoglio del fondo e non alla struttura del fondo stesso. Pertanto, sono le attività acquistate dal fondo a determinare la maggior parte dei rischi a cui il fondo è esposto.

I rischi di investimento sono di solito valutati attraverso cinque approcci diversi. A seconda della strategia del fondo d’investimento, sarà più esposto ad alcuni tipi di rischio che ad altri, quindi è importante valutare ognuno di essi.

Rischio di capitale

I fondi di investimento sostenuti da capitale sono poco comuni. Più alta è la classe di rischio a cui appartiene il fondo, maggiore è il potenziale di apprezzamento del portafo-

(29)

Rischio di mercato

Nei fondi d’investimento in titoli, le azioni, le obbligazioni, le materie prime, i tassi di cambio e le altre attività che compongono il capitale sono di solito quotate nel mercato del capitale e, quindi, subiscono fluttuazioni di prezzo, almeno che ci sia la possibilità di perdere parte o tutto il capitale. Nei fondi d’investimento immobiliare, il rendimento ottenuto è soggetto alle condizioni del mercato immobiliare, cioè dipende dalla variazione dei prezzi degli as- set e dalle condizioni del mercato degli affitti.

Rischio di remunerazione

Il reddito generato dai fondi non è noto al momento dell’acquisto delle quote, ma dipen- de dall’evoluzione dei prezzi delle azioni degli attivi che li compongono. Il reddito generato dai fondi può essere regolarmente distribuito ai partecipanti. In questo caso, si chiamano fondi di distribuzione. Quando il reddito non viene distribuito, i fondi sono chiamati fondi di capitalizzazione o di accumulazione.

Rischio di liquidità

I fondi d’investimento, specialmente quelli aperti, sono generalmente molto liquidi. Le regole di riscatto dovrebbero essere incluse nei documenti obbligatori per la costituzione dei rispettivi fondi. Nel caso di fondi d’investimento chiusi, l’investitore sarà normalmente tenuto a detenere le quote fino alla liquidazione del fondo. È possibile, tuttavia, che siano venduti prima di quel momento, a condizione che l’intermediario trovi un altro acquirente per loro.

Rischio di cambio

Il rischio di cambio è l’incertezza sul valore della valuta a causa delle fluttuazioni dei tassi di cambio. Pertanto, può essere inteso come la probabilità che i tassi di cambio tra le valute dei paesi esportatori si muovano l’uno contro l’altro tra la data di quotazione e la data di regolamento di uno scambio.

(30)

Torna all’indice

9. Effettuare trasferimenti di fondi d’investimento

Ho un conto di fondi d’investimento con una banca e voglio trasferirlo ad un’altra. È possi- bile? Come fare trasferimenti di fondi d’investimento?

Un trasferimento tra fondi d’investimento è il riscatto totale o parziale delle quote di un fondo d’investimento per sottoscrivere simultaneamente tale importo in un altro fondo d’investimento. Tali trasferimenti tra fondi hanno il vantaggio di non dover pagare tasse sui guadagni generati.

9.1. Motivi per effettuare trasferimenti di fondi d’investimento

Il trasferimento di fondi d’investimento a un’altra banca depositaria avrà senso solo in una delle due situazioni:

• Si tratta di fondi stranieri con guadagni di capitale, poiché questi sono sempre tassati con un’aliquota del 20 per cento.

• Si tratta di fondi nazionali che applicano commissioni di riscatto.

In tutti gli altri casi, è sufficiente riscattare il fondo e riacquistarlo successivamente.

Fare trasferimenti di fondi d’investimento: si può fare?

Si può fare, naturalmente. Per fare questo, devi solo andare in una filiale della tua banca e compilare una dichiarazione che richieda il trasferimento del fondo sul tuo conto di

(31)

Fare trasferimenti di fondi d’investimento: costa qualcosa

Possono essere addebitati dei costi di trasferimento, che dipenderanno da banca a banca (o case di intermediazione).

Alcune banche/broker sostengono il costo dei trasferimenti, il che è sempre buono per vedere le opportunità nei prezzi di ciascuno.

Queste operazioni possono essere fatte non solo con fondi d’investimento, ma anche con qualsiasi tipo di titolo finanziario (azioni, obbligazioni, ETF, ecc.).

(32)

Torna all’indice

10. Vantaggi e svantaggi dei fondi d’investimento

I fondi d’investimento sono un veicolo d’investimento con una serie di vantaggi e svanta- ggi che l’investitore dovrebbe conoscere. I fondi possono essere il prodotto ideale per un profilo di investitore e uno che non copre le esigenze di altri. Pertanto, è essenziale conos- cere bene i suoi principali difetti e virtù per determinare se si adatta a ciò di cui abbiamo bisogno.

10.1. Vantaggi dei fondi d’investimento

Gestione professionale

È gestito da un team di professionisti qualificati con conoscenza ed esperienza nel setto- re, quindi si presume che aggiunga valore che si rifletterà come un aumento dei rendimenti attesi dal mercato, o in termini di protezione del capitale. L’accesso a un fondo vi dà la certezza che c’è un intero team umano dietro di esso, che curerà i vostri interessi. Un investitore privato raramente potrebbe dedicare tempo pieno al monitoraggio dei propri investimenti, raggiungendo conclusioni efficienti, cosa che fanno i fondi d’investimento.

Il tempo

Se un investitore compra azioni, deve seguire ognuna di queste attività, eseguendo le sue analisi e conclusioni attraverso un profondo follow-up, che consuma il nostro valore più prezioso, il tempo. Con un fondo d’investimento, possiamo “dimenticare” il portafo- glio molto più facilmente che con un portafoglio di obbligazioni, il che ci farà risparmiare molto tempo e fatica nell’analisi e nelle operazioni. Molti investitori non valutano questo

(33)

Tracciamento facile

I fondi aggiornano le loro cifre di liquidità quotidianamente, quindi è facile conoscere il valore reale di qualsiasi nostra posizione, così come il loro comportamento. Inoltre di questo, nelle schede di valutazione dei fondi, abbiamo una moltitudine di indici calco- lati che faciliteranno questo compito. Questo dà tranquillità agli investitori, poiché dopo qualche evento nel mercato possiamo sapere un momento dopo la chiusura del mercato il valore reale del nostro investimento.

Tassazione favorevole

Uno dei punti a favore è la tassazione, poiché permette di ritardare il pagamento delle plusvalenze fino al momento della vendita. Con i fondi, possiamo trasferire il patrimonio netto tra i fondi senza dover fare la vendita vera e propria, e quindi regolare il pagamento delle tasse al momento in cui è più favorevole. Se, per esempio, fosse il caso che non vo- lessimo essere in nessun prodotto finanziario e fossimo in liquidità, possiamo anche farlo trasferendo il denaro in fondi monetari.

Tutti i tipi di strategie a portata di mano

Ci sono fondi per tutti. Ci sono molte strategie nei fondi d’investimento, e qualsiasi strate- gia che possiamo pensare, se funziona, può avere un fondo che la applica. Abbiamo an- che strategie non convenzionali, come mercati neutrali, multi-strategia o fondi value tipici.

Tutta questa gamma di possibilità ci permetterà di adottare qualsiasi tipo di strategia, a seconda del momento del mercato o dei nostri gusti personali. Queste strategie sono definite nella loro vocazione di investimento, che deve essere rispettata dalla società di gestione del fondo e che segnerà la filosofia di investimento, così come una serie di punti chiave che il gestore del fondo deve rispettare.

Trasparenza e sicurezza

Attualmente, ci sono dubbi sulla solvibilità e l’affidabilità di molti broker, soprattutto quelli specializzati in derivati, con sede fuori dal paese. I fondi d’investimento, invece, non han- no questo problema, perché i regolatori di ogni paese impongono un gran numero di requisiti per la costituzione di un fondo, oltre a un controllo costante su di essi. Alcuni investitori, per ignoranza, temono che i loro risparmi spariscano improvvisamente se fir- mano un fondo, e questo è qualcosa che non può accadere, poiché il regolamento impone molte barriere, come la differenza tra l’amministratore e la società di deposito, così come

(34)

Basse barriere all’ingresso

I fondi d’investimento richiedono un piccolo investimento iniziale perché sono compos- to da investimenti di basso valore per facilitare l’ingresso nel fondo di nuovi investitori.

Quando entriamo in un fondo, dobbiamo acquisire una partecipazione minima, che sarà equivalente al valore patrimoniale netto di quel fondo. Questo valore è generalmente molto basso, il che permette l’ingresso a tutti i tipi di investitori, il che significa che non ha barriere all’ingresso. Nei fondi specializzati, ci sono criteri di capitale minimo, ma nella maggior parte dei fondi non è così. Se ne avete uno, il più usuale è una partecipazione minima di 1000€.

Diversificazione

Questi fondi devono soddisfare i criteri di gestione del rischio, il che porta a una diversifi- cazione efficiente. I fondi devono distribuire il loro patrimonio tra diversi investimenti, proteggendo l’investitore da possibili errori nella selezione dei beni da parte della so- cietà di gestione. Questo ridurrà il rischio a carico dell’investitore. Inoltre, per l’investitore, sarebbe impossibile acquistare lo stesso portafoglio del fondo su base personale per le alte commissioni di acquisto e vendita, d’altra parte, il fondo con grande ricchezza, può farlo ad un costo molto basso.

Accesso alle obbligazioni

Per molti investitori, è difficile accedere alle obbligazioni, a causa del capitale minimo richiesto, o semplicemente per la mancanza di conoscenza di come farlo. Pertanto, se vo- gliamo immettere sul reddito fisso, farlo attraverso un fondo d’investimento è una buona alternativa in quanto possiamo accedere a molte obbligazioni e titoli che non sono dispo- nibili per l’investitore individuale a causa del loro alto capitale minimo.

Accesso a mercati esotici

Sta diventando più facile accedere ai mercati esotici, ma molti investitori non investono per ignoranza o diffidenza. I fondi d’investimento mettono a portata di mano qualsiasi

(35)

10.2. Svantaggi dei fondi d’investimento

Costi

Un fondo d’investimento ha diversi costi che devono essere considerati. È vero che i costi non sono “pagati” dall’investitore in quanto sono inclusi nel rendimento finale del fondo, ma sono percepiti sul lungo termine. Ci sono molti studi accademici sull’argomento, e tutti concludono che ci sono fondi che fanno pagare commissioni eccessive, superando il valore che il gestore è in grado di creare. Dovremmo valutare bene i costi finali del fondo attraverso le spese correnti, e cercare di selezionare quelli con le commissioni più basse.

Penalizzare i movimenti

Alcuni fondi hanno costi di sottoscrizione e vendita, sono pochi, ma esistono. Questi costi possono essere alti perché si basano sulle attività che si sottoscrivono. I gestori lo giustificano dicendo che lo scopo dei fondi è quello di incanalare il risparmio a lungo termine e che non è un prodotto per il trading. Bisogna guardare attentamente prima di entrare in un fondo per assicurarsi che non abbiano alte commissioni di sottoscrizione e di riempimento, o potremmo avere paura di uscire dal fondo.

Fiducia nella società di gestione

Questo è un punto chiave. Dobbiamo determinare se vogliamo affidare il nostro denaro a una società di gestione e farle fare ciò che ritiene opportuno. Il problema è che il gran- de pubblico dipende dal sistema bancario tradizionale e, sebbene abbia buoni prodotti, la banca d’investimento tende ad avere le migliori alternative. Ci sono molti piccoli manager con tradizione ed esperienza che hanno ottime risorse, ma siccome non si conosce il loro nome, molti investitori dubitano che si tratti di uno schema finanziario. Non farti influenzare dal “marchio” del fondo e apri la tua mente a più società di gestione.

Falsi fondi attivi

È un’ombra che incombe sull’industria della gestione patrimoniale. I manager fanno da- vvero qualcosa? Questa è una domanda a cui, purtroppo, è difficile rispondere. Stanno venendo alla luce sempre più fondi che fanno pagare commissioni elevate ai parteci- panti, mentre seguono l’indice e non fanno nulla. Questo è uno dei maggiori rischi a cui è esposto l’investitore medio, la falsa gestione attiva. Ci sono ragioni come il Tracking Error e la sua relazione con le tasse che ci dicono di aiutare, come abbiamo spiegato con Ratio

(36)

Sostituti a un costo inferiore

Il forte emergere degli ETF è stato, per fortuna, un colpo per l’industria dei fondi. Gli ETF sono prodotti d’investimento che mirano a replicare un indice ad un costo molto basso, il che li rende un sostituto quasi perfetto per i fondi comuni gestiti passivamente.

Quindi, se non ci fidiamo della capacità dei gestori di battere i mercati, e se siamo convinti che la gestione passiva sia la migliore alternativa nel lungo periodo, gli ETF possono esse- re una ragionevole alternativa ai fondi comuni. Anche per la gestione attiva, se fatta bene.

Tempo fuori dal mercato tra i trasferimenti

È facile fare trasferimenti tra fondi, gratis in molti casi, e non paga plusvalenze, ma non è automatico. Se facciamo un ordine di trasferimento, il nostro denaro rimarrà nel “limbo”

per un periodo indefinito.

Prima deve rimborsare il fondo che abbiamo sottoscritto, poi il nostro broker deve elabora- re la richiesta per portarla al nuovo fondo di destinazione, e infine il fondo di destinazione deve elaborarla fino ad avere il nuovo fondo nel conto. Questo periodo è molto variabile, dipende soprattutto dall’agilità dei fondi, che in alcuni è nulla. Se un investitore che un gior- no è fuori dal mercato per ragioni non legate alle sue decisioni, un trasferimento di fondi di investimento può essere molto frustrante.

Superano le loro tariffe?

La redditività è il motore della maggior parte delle decisioni di investimento. C’è un ragio- nevole dubbio sul fatto che i fondi nel loro insieme siano in grado di battere i mercati.

C’è molta letteratura su questo, molto parziale, a seconda degli emittenti (ognuno guarda il proprio lato), quindi la conclusione finale deve essere fatta dall’investitore. Ci sono indici e indicatori per cercare di capire se un fondo che ha battuto il mercato può continuare a farlo, ma è difficile. Inoltre, sul lungo termine, molti gestori tendono a dare rendimenti al massimo uguali agli indici. Ci sono fondi che battono gli indici, ma riusciremo a trovarli?

(37)

vogliono avere il controllo assoluto del loro denaro, e questo è qualcosa che i fondi comuni non possono darvi.

Non avere una “voce” nella gestione

Ci sono molti stili diversi di investimento, ma nei fondi l’investitore non ha voce in ca- pitolo. Se compri un’impresa, come un ristorante, puoi avere un’opinione su quali inves- timenti dovrebbero essere fatti, come gli azionisti di una società quotata, ma nei fondi questo non è possibile. Il manager descrive il suo modo di investire, se gli piace bene, e se non c’è, ha la porta. Alcuni investitori potrebbero non essere d’accordo sul fatto che la loro unica alternativa è essere dentro o fuori, non di lato, il che li porterà a non delegare il loro patrimonio a questi prodotti, e a cercare consigli finanziari o portafogli amministrati con maggiore impatto dal partecipante al business.

Non tutti sono trasparenti

I fondi devono fornire agli investitori informazioni sulla loro gestione e sulle loro opera- zioni. Ma se non lo fanno? E se queste informazioni non sono rilevanti? Alcuni fondi sono più opachi di altri. Alcuni fondi non aggiornano quotidianamente le cifre di liquidazione (ho visto ritardi fino a una settimana) e non stiamo più parlando di informazioni rilevan- ti. Con alcuni gestori di fondi, non è facile conoscere le mosse che hanno fatto così come l’opinione del gestore. Ci sono molte informazioni da fornire, ma a questo punto alcuni manager eludono la questione. Questo può creare sfiducia in questo tipo di prodotto e può essere un problema nei momenti di tensione del mercato.

(38)

Riferimenti

Documenti correlati

- valutare il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione dei bilanci d’esercizio, a tal fine coordinandosi con il Collegio Sindacale. Con particolare

In data 18 febbraio 2021 il Consiglio di Amministrazione della SGR ha approvato la valutazione del patrimonio del Fondo per un importo totale di euro

Liechtenstein Life attualmente ha un rimborso amministrativo del 2,00% del patrimonio del fondo d'investimento medio p.a.Il contratto d'assicurazione riceve attualmente l'1,00%

b) prestiti sino a concorrenza del 10% del patrimonio netto per comparto, a condizione che si tratti di prestiti temporanei. Questa restrizione non impedisce

Come già spiegato nel Manuale del Titolare, gli investitori in LTIF devono prestare attenzione ai risultati delle nostre società per poter realizzare una stima del nostro

b) prestiti sino a concorrenza del 10% del patrimonio netto per comparto, a condizione che si tratti di prestiti temporanei. Questa restrizione non impedisce

f) di aver ricevuto una descrizione in forma sintetica dei termini essenziali degli accordi conclusi dalla SGR in materia di compensi, commissioni o prestazioni non monetarie

“Classe D” nel periodo di riferimento o non è riconducibile a risultati conseguiti dalla stessa “Classe D” in periodi precedenti e non distribuiti. Rappresenta inoltre