di Stefano Pignedoli, Maria Teresa Pacchioli, Roberto Davolio Gli autori sono del Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia.
Fienagione
La modernità della più tradizionale tecnica di conservazione dei foraggi
L
a fienagione è un processo di con- servazione dell’erba che consiste nel sottrarre acqua dai tessuti vegetali fino ai valori di umidità del 12-15%. Il processoNella non facile scelta delle macchine, oltre agli aspetti tecnologici, devono essere attentamente valutati il tipo di terreno, la forma degli appezzamenti, la facilità di accesso, le distanze di trasporto, le pendenze. Di rilievo l’importanza della forza motrice del trattore
accoppiato alle operatrici, importante chiave del successo delle diverse operazioni
deve interrompere nel più breve tempo possibile l’azione di enzimi, batteri, lieviti e muffe che provoca la perdite di sostanze nutritive durante l’essicazione e in segui-
to il deterioramento del foraggio, favoren- do poi tutti i processi utili alla conserva- zione del prodotto e al mantenimento del suo valore come alimento per i ruminanti.
Le tecniche di fienagione principali sono due, la tradizionale e quella in due tempi.
Si differenziano per il tipo di cantiere uti- lizzato: nel primo caso tutto il processo avviene totalmente in campo, nel secon- do caso, dopo una fase di pre-appassi- mento in campo, il prodotto viene portato in fienile per completare l’essiccazione (vedi figura qui accanto).
Nel processo di fienagione sono però inevitabili alcune perdite sia in termini di qualità che di quantità di prodotto. Que- ste sono dovute principalmente: alle at- tività di respirazione, al possibile dilava- mento (piogge), agli interventi meccanici, alle fermentazioni post-raccolta. Con la tecnica a due tempi le perdite possono essere ridotte in modo significativo, gra- zie alla minor permanenza in campo del foraggio, alla maggiore velocità di essic- cazione e ai minori danni legati agli inter- venti meccanici, specie nel caso di rac- colta del foraggio sfuso.
Le perdite di respirazione, provocate da processi di ossidazione degli zuccheri, possono causare cali produttivi stimati intorno al 10 e il 13% della sostanza sec- ca per la fienagione tradizionale e dal 4 al 10 % per la fienagione in due tempi.
Gli eventi meteorologici sfavorevoli, Le principali tecniche di conservazione dei foraggi (fonte: Crpa).
nella fienagione del concetto di agricoltura di precisione. Le moderne tecnologie non portano solo vantaggi di tipo economico- gestionale, ma contribuiscono a migliorare sicurezza e confort degli operatori.
L’industria meccanica non ha però mai perso di vista l’obiettivo del miglioramen- to della qualità del fieno, attraverso la ricerca continua di soluzioni progettuali che consentano non solo maggiori capa- cità di lavoro, ma anche migliore qualità e per quella in due tempi (vedi tabella).
Foraggicoltura di precisione Se le tecniche principali della fienagione non sono sostanzialmente cambiate nel tempo, negli ultimi anni la ricerca dell’e- conomicità e della produttività ha spinto verso un aumento delle dimensioni delle macchine e delle attrezzature impiegate;
ciò è giustificato dalla necessità di far fronte a maggiori superfici dominabili, ma anche dalla richiesta di tempestività di in- tervento a causa della possibile e repen- tina mutabilità climatica tipica del periodo di raccolta primaverile,
L’aumento delle dimensioni delle macchine impiegate e la ricerca di una migliore funzio- nalità ha comportato l’adozione di sistemi elettronici quali il controllo trattrice-attrezzo (ISOBUS), così come all’introduzione anche
1-2. Esempi di barre falcianti (fonte: Crpa).
3. Esempio di apparato per il condizionamen- to dell’erba a rullo di gomma scanalato (fonte:
Crpa).
4. Carro autocaricante per fieno sfuso (fonte:
Crpa).
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soprattutto nel caso di foraggio quasi essiccato, possono provocare perdite sino al 40% del prodotto. La degrada- zione per via fermentativa della sostan- za organica può fare perdere il 10-15%
del valore nutritivo nella fienagione tra- dizionale, il 3-10% per la fienagione in due tempi.
Riguardo alle perdite connesse alle operazioni meccaniche, esse sono strettamente dipendenti dal tipo, dalla tempistica e dalle caratteristiche delle attrezzature usate. Le perdite più rilevan- ti sono generalmente a carico delle parti più fragili e pregiate della pianta, cioè le foglie delle leguminose. Maggiore è l’u- midità del foraggio al momento della mo- vimentazione minore è il rischio di danni, che possono stimarsi intorno al 10-12%
per la fienagione tradizionale e al 3-8%
sicurezza del prodotto ottenuto. Oltre alle grandi macchine, non vengono poi tra- scurate quelle più adatte alle piccole re- altà aziendali, diffuse in Italia soprattutto nelle zone montane, che permettono di operare sui terreni più difficili.
Le macchine della fienagione lavorano fra il taglio dell’erba e la raccolta del prodotto pronto per essere portato in azienda e si dividono in: macchine per lo sfalcio, mac- chine per il rivoltamento e la messa in an- dana e macchine per la raccolta.
Taglio e condizionamento Il taglio dei foraggi è la prima ed importan- te operazione affidata a due tipologie di macchine, le falciatrici semplici e quelle dotate di apparato condizionatore, che può essere a rulli (più adatti per le legu- minose) o a flagelli (ottimi con le gramina-
cee). Il condizionamento serve ad accele- rare il tempo di essiccazione, soprattutto degli steli, e anche ad ottenere una massa a umidità più uniforme. Il condizionamen- to dei foraggi porta a vantaggi in caso di tempo favorevole, ma se piove si subi- scono maggiori perdite per lisciviazione rispetto al foraggio solo sfalciato.
Tra le falciatrici ormai le più diffuse sono quelle rotative a dischi o tamburi, che associano alla ottima qualità di taglio la velocità di lavoro molto elevata, sono ro- buste e richiedono una ridotta manuten- zione. Entrambe le tipologie possono es- sere sia portate che trainate. Le larghezze di lavoro più comuni sono intorno ai 2-4 metri, ma con opportuni accoppiamenti tra falciatrice frontale e laterali, è possibile raddoppiare se non addirittura triplicare la capacità di lavoro.
Importanti sono i sistemi di regolazio- ne dell’altezza di taglio, che consentano di seguire il profilo del terreno anche ad alte velocità, con i positivi effetti di evita- re l’imbrattamento del foraggio con terra, diminuire l’erosione del suolo, ottenere una maggiore uniformità di taglio e, non ultimo, nel caso del prato di erba medica, non compromettere i nuovi ricacci da cui dipende la produttività dei tagli succes- sivi: in questo caso si consiglia di non scendere sotto i 7 cm di altezza dell’ap- parato falciante rispetto al terreno.
Spandimento, rivoltamento, andanatura
Anche nelle macchine per il rivoltamen- to, lo spandimento e la messa in andana del foraggi sono aumentate le capacità di lavoro, soprattutto grazie all’incremento
NOVA AGRICOLTURA FIENAGIONE, APPUNTAMENTO GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2017 A SALA BOLOGNESE
È all’orizzonte un’importante occasione per approfondire i problemi tecnici e gestionali della raccolta dei foraggi. Si tratta di una delle giornate tecniche in campo del progetto Nova Agricoltura, di Edagricole: «Nova Agricoltura Fiena- gione».
DOVE: Alla cooperativa IL RACCOLTO, presso il corpo aziendale situato in VIA LONGAROLA – SALA BOLOGNESE – Fraz. Bonconvento (Bo).
QUANDO: Giovedì 18 maggio 2017, dalle ore 9.00 alle ore 16.00.
COLTURE TARGET: Tutte le colture da foraggio. Si tenga presente che in occasione della manifestazione la coltura in atto sarà esclusivamente ERBA MEDICA (in primo sfalcio).
FOCUS SUI TEMI: Falciatura, ranghinatura, condi- zionatura, andanatura, raccolta, pressatura, semina
e preparazione del terreno, movimentazione balle, essiccazione.
TECNOLOGIE ESPOSTE: Tutte le attrezzature proprie della filiera del foraggio: falciatrici, voltaforaggio, condizionatrici, falciacondizionatori, ranghinatori, andanatrici, presse, macchine per la raccolta, imballatrici, trattori, sensori di umidità, carri autocaricanti, telescopici, caricatori.
BONLATTE E CRPA: La manifestazione si svolgerà in collaborazione con la cooperativa agricola BONLATTE di Castelfranco Emilia (Mo) e con il CRPA (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia.
RIVISTE COINVOLTE: Terra e Vita, Informatore Zoo- tecnico, Il Contoterzista (Edagricole).
PER SAPERNE DI PIÙ: Consultare il sito internet www.
novagricoltura.com e le tre riviste citate.
delle larghezze di intervento, che in alcune modelli superano abbondantemente i 10 metri. Le macchine possono essere dotate di sistemi idraulici per le operazioni di bordo campo o per governare i sistemi di solle- vamento utilizzati per limitare gli ingombri nelle fasi di trasporto.
Durante queste operazioni deve essere po- sta molta attenzione alla salvaguardia della qualità del fieno e per ciò vanno valutati tut- ti gli accorgimenti utili a limitare il distacco delle parti più pregiate, le foglie, e dell’inqui- namento dei foraggi da corpi estranei e ter- ra. L’uso dei voltafieno possono provocare considerevoli perdite nel caso si operi con bassi valori di umidità, specialmente su fo- raggi di leguminose. Come per le falciatrici, sono presenti sul mercato modelli di volta- fieno (soprattutto quelli con grandi capacità di lavoro) che possono seguire il profilo del terreno per mezzo di telai articolati e/o con adattamento al profilo del suolo indipen- dente per ciascun rotore.
Da qualche anno è comparso sul mercato un nuova tipologia di andanatore, il ranghi- natore a tappeto. Si tratta di una macchina
di grandi capacità di lavoro che invece di trascinare il foraggio sul terreno lo carica su un nastro trasportatore tramite un pick-up, per poi scaricarlo in andana. L’operazione di andanatura risulta meno cruenta e quindi si riducono le perdite.
Raccolta - Una volta termina l’essicazio- ne o svolto il preappassimento in campo nel caso della fienagione in due tempi, si procede alla raccolta del prodotto. Nella fienagione tradizionale il fieno viene pres- sato in balle. Nella fienagione in due tempi, in alternativa al confezionamento in balle, si può raccoglie il foraggio sfuso tramite ri- morchi autocaricanti. In tutti i casi l’obiettivo è ottenere il massimo di prodotto di qualità e ridurre al massimo le perdite, per cui bi- sogna contenere gli inquinamenti e i corpi estranei, quali terra, polvere e sassi; ridurre le perdite di prodotto lasciato sul terreno e evitare di maltrattare il foraggio.
Le balle possono essere di diverse per densità, forma e dimensioni, a seconda del tipo di macchina imballatrice utilizzata e dell’organizzazione del lavoro scelta. Nel parlare comune la densità del fieno indica
il grado di compressione del foraggio nelle balle e si esprime in kg*m-3.
Con le macchine oggi disponibili si posso- no avere balle di densità, bassa, media, alta e altissima.
Nella balle con densità inferiore a 140 kg*m-3, la porosità interna consente di perdere ancora qualche punto di umidità dopo la pressatura, solo lasciandole per qualche tempo sul campo e l’ulteriore pe- riodo di arieggiamento riduce i rischi di riscaldamento della massa. Ciò è valido, soprattutto per quelle cilindriche a media densità, come era per le piccole balle pa- rallelepipede.
Nelle balle con densità elevate è impossibi- le un’ulteriore perdita di acqua, pertanto si deve raccogliere e pressare solo quando il fieno ha raggiunto una umidità inferiore al 15 %; in questo modo si evitano rischi di ammuffimento e surriscaldamento che, in certe condizioni, possono portare all’in- cendio delle balle entro il fienile.
Dal punto di vista costruttivo le rotoimbal- latrici si suddividono in modelli a camera di compressione a volume fisso o variabile:
5. Esempio di voltafieno (fonte: Crpa).
6-7. Andanatore a tappeto (fonte: http://roc.ag/
it/ ).
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8-9. Imballatrici per balle giganti (fonte: http://www.laredenta.it ).
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con la camera fissa si ottiene una balla con
“nocciolo morbido”, a forma stellare, e stra- to esterno compatto; con la camera varia- bile il nucleo della balla prende forma in una cavità fissa delimitata anteriormente da alcuni rulli metallici e posteriormente dalle cinghie in gomma poste nella posizione di minor pressione.
All’aumentare delle dimensioni della balla, le cinghie, esercitando una pressione sempre costante sul prodotto in rotazione, si allar- gano formando una camera via via più vo- luminosa. Si formano così balle ad alta den- sità con nocciolo soffice. In alcuni modelli può essere presente un apparato a coltelli che taglia il foraggio prima della compres- sione: questa procedura accresce i consu- mi energetici dell’operazione, ma agevola- no in modo significativo la miscelazione in carro nel caso della preparazione del piatto unico.
Sono diffuse soprattutto in pianura, presso grosse aziende e contoterzisti, attrezzature per produrre balle parallelepipede, di medie e grandi dimensioni, il cui funzionamento si basa sulla compressione in camere di compressione dotate di pistone alterna- tivo, apparato di legatura e piattaforma di espulsione.
Qualsiasi sia la modalità di imballaggio e raccolta, è sempre molto importante la formazione di andane con volumi adeguati alle caratteristiche dimensionali del pick-up che alimenta le camere di compressione e una buona sistemazione superficiale del terreno. Inoltre, è bene cercare di ottenere la giusta densità in base ai valori di umidità e
alle specie foraggere presenti, per permet- tere una buona resistenza alla penetrazione dell’acqua in caso di pioggia e la riduzione delle perdite durante la movimentazione e lo stoccaggio.
Le raccogli imballatrici hanno ormai rag- giunto livelli di qualità molto elevati, con sistemi di controllo della densità e apparati legatori sempre più affidabili in ogni condi- zione del foraggio. Molte macchine sono inoltre dotate di sistemi di monitoraggio tramite Isobus.
Il cantiere per la fienagione in due tempi ba- sato sul confezionamento in balle non si di- scosta dalla tecnica di fienagione tradizio- nale: in questo caso si deve però prestare particolare attenzione in fase di imballatura alla omogeneità della densità della balla che, unitamente alla corretta programma-
zione delle funzionalità dell’impianto di es- sicazione, sono garanzia di successo.
La macchina base per la fienagione in due tempi del foraggio sfuso è il carro autocari- cante. Anche per loro l’evoluzione ha por- tato verso macchine di grandi dimensioni, con caratteristiche di maggior solidità e omogeneità di raccolta. Anche in questa tipologia di macchine può essere presen- te il controllo diretto dei comandi tramite il sistema Isobus.
I pregi più evidenti della tecnica di raccolta del fieno sfuso in due tempi sono la con- siderevole diminuzione delle perdite e l’ot- tima qualità del fieno prodotto. Elementi di criticità possono essere gli investimenti ini- ziali, i problemi di gestione del trasporto del foraggio, in particolare negli appezzamenti distanti dal centro di essiccazione, la movi- mentazione del fieno sciolto più laboriosa rispetto alle fieno confezionato e i costi energetici.
Tutto ciò viene però controbilanciato dal recupero significativo di prodotto in termini quanti-qualitativi. Sarò comunque dedicato all’aeroessicazione e alla gestione del fieni- le un prossimo articolo su questa testata.
Concludendo, si vuole ricordare l’importan- za della forza motrice del trattore accop- piato alle operatrici, importante chiave del successo delle diverse operazioni. Nella non facile scelta delle macchine oltre agli aspetti tecnologici deve essere attenta- mente valutato il tipo di terreno, la forma degli appezzamenti, la facilità di accesso, le distanze di trasporto, le pendenze. l