GAS NOBILI
Corso Chimica Inorganica
“CCS Chimica”
Prof. Attilio Citterio
Dipartimento CMIC “Giulio Natta”
hhttp://iscamap.chem.polimi.it/citterio/it/education/inorganic-chemistry-introduction/inorganic-chemistry-lessons/
Be
Mg Ca
Sr Rb
K Na Li
H
I A
II A B
Al Ga
In
III A
Sn C
Si Ge
IV A
Sb As P
N
V A
Te Se S O
I Cl
Br
VI A F VII A
VIII A Ne
Kr Ar
Xe
ELIO (He) 2372 4.2 5.2 NEON (Ne) 2081 27.1 18.2 ARGON (Ar) 1521 87.3 9340 KRIPTON (Kr) 1351 120.3 11.4 XENON (Xe) 1171 166.1 0.08 RADON* (Rn) 1036 208.2 --
IP (kJ·mol-1) p.eb.(K) %v/v 10-4
Gas Nobili (inerti)
Distribuzione ed Usi
• Sono tutti gas monoatomici a R.T.
• Sono costituenti minori dell’atmosfera terrestre (Ar = 1%
dell’aria); l’elio si trova anche in giacimenti di idrocarburi.
• Si ottengono dalla distillazione frazionata dell’aria (Ne(g)
mescolato con He, H
2nella fase di N
2(g), Kr, Xe (p.e. -153°, -108°) presenti nella fase O
2(l)).
• Non esistono composti di He, Ne, o Ar, eccetto che in condizioni molto speciali.
• I gas nobili presentano notevole inerzia chimica e sono perciò impiegati per realizzare atmosfere inerti (metallurgia). Tuttavia a partire dal kripton è possibile in condizioni drastiche ossidarli a derivati a N.O. positivo (KrF
2, XeF
2, XeF
4, XeF
6, XeO
3).
• Il radon è generato come parte del decadimento radioattivo (α) di uranio e torio; è radioattivo e molto pericoloso perché gassoso.
• L’elio e l’argon provenienti dal decadimento radioattivo di
minerali sono utili per valutare l’età di un campione.
Diagramma di Stato dell’Elio
• L’elio è la sola sostanza nota che non presenta un punto triplo.
• L’elio non può esser soli- dificato a pressione atm.
• L’energia di punto zero è così alta da superare le deboli forze di London.
• L’elio(II) è un liquido caratte- rizzato da superfluidità
(bassissima viscosità e
formazione di film sottili che fluiscono anche oltre i bordi del recipiente)
O 2 4
1O 2O 3O
P (atm)
T (°K)
gas He(l)I He(l)II
λ λ’
solido
Transizione di fase con forte variazione di calore specifico.
Elio – Proprietà e Usi
• Fornisce sostentamento a palloni e dirigibili.
• Due volte più denso dell’idrogeno, ma non infiammabile.
• Usato per diluire l’ossigeno per immersioni profonde in mare.
(L’ossigeno è tossico sopra pressioni parziali di 0.2 atm e diluendolo con azoto produce “narcosi da azoto”).
• Ha il più basso punto di ebollizione di tutte le sostanze (4.2 K) e non forma solidi, per cui è utile in criogenia.
• E’ usato nei magneti superconduttori per risonanza magnetica nucleare (NMR).
• Costituente per laser a elio-neon.
N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
Altri Elementi del Gruppo 18
• Ne emette una luce rossa quando della corrente elettrica lo attraversa.
• Ar mescolato con neon cambia il colore a blu-verde. Usato anche per fornire atmosfere inerti per saldature e per l’interno di lampade.
• Kr e Xe forniscono intensa luce bianca; Kr usato per piste aeroportuali;
Xe per tubi flash.
• Rn penetra nei basamenti delle case ed è pericoloso.
Argon
L’Argon si usa spesso per realizzare atmosfere inerti (produzione Ti e altri elementi reattivi). Si usa anche in saldature per proteggere l’area saldata e in lampade per evitare la corrosione da O
2.
L’Argon si usa in tubi fluorescenti e in lampade a bassa-energia
(spesso con mercurio). All’accensione si ha una scarica elettrica che produce luce UV attivando la superficie interna che si illumina.
Le finestre a vetri doppi usano argon per riempire lo spazio tra I vetri. I pneumatici di machine di lusso possono contenere argon per
proteggere la gomma e ridurre il rumore.
E’ solo nell’anno 2000 che si è arrivati all’annuncio del primo
composto dell’argon. Di formula HArF (argon fluoroidruro), esso è
stato preparato da un gruppo di chimici finlandesi raffreddando una
miscela di argon e acido fluoridrico in ioduro di cesio a - 265˚C ed
esponendo la miscela alla radiazione UV. Si evidenziò che l’argon
forma due legami, ma per riscaldamento si riformano i componenti.
Chimica dello Xeno
• I gas inerti sono elementi evidenziati ed isolati fin dal 1785 (gas residuo dopo la combustione completa ed allontanamento di N2).
• La scoperta dell’elio è avvenuta per analisi spettroscopica sulla luce emessa dal sole durante un eclisse (1868)
• L’argo è stato isolato e identificato nel 1895, portando a ipotizzare l’esistenza dell’intero gruppo dei gas nobili.
• Nel 1902 venne evidenziato l’elemento radioattivo Radon e stabilita la configurazione elettronica ns2np6 a shell completo.
• Dall’inizio secolo era nota la tendenza dei gas nobili a formare clatrati con il ghiaccio sotto pressione, con i composti di inclusione più
rilevanti quelli dell’idrochinone (HO-C6H4-OH).
• Nel 1962 a seguito di lavori su PtF6 ed ossigeno che fornivano il
composto [O2+][PF6]‾ (I.P. O2 = 1175 kJ·mol-1 < I.P. Xe = 1170 kJ·mol-1) si ipotizzo ed isolò il primo composto chimico di Xe (XePtF6) seguito da composti binari XeF2, XeF4.
• Composti isolabili sono stati ottenuti solo per i gas nobili più pesanti (Kr e Xe).
Usi dello Xeno
Photographic flash lamps
Stroboscopic lamps
High-intensitive arc-lamps for motion picture projection
High-pressure arc lamps to product ultraviolet light (solar simulators).
Xenon 'blue' headlights and fog lights are used on some vehicles and
are said to be less tiring on the eyes. They illuminate road signs and
markings better than conventional lights.
Xeno e Fluoro
Xe + F
2XeF2
XeF6
XeF4 miscela 2:1
miscela 1:20
miscela 1:5
XeF4
Stato ox. Composto p.f./°C stereochimica (a) stereochimica (b)*
+ 2 XeF
2129 lineare
bipiramide trigonale+ 4 XeF
4117 planare quadr.
ottaedrica+ 6 XeF
649.5 ottaedrica dist.
bipiramide pentag.[XeF
5]
+[AsF
6] ‾ 130.5 piram. quadr.
ottaedrica[NO]
+2[XeF
8]
2‾ antiprism.
XeOF
4- 46 piram. quadr. O
ttaedricaKXeO
3F “ “
XeO
3esplode C
3v, piramidale
tetraedrica+ 8 XeO
4- 35.9 tetraedrica
(No coppie condivise)XeO
3F
2- 54.1 bipir. trig.
bipir. trig.Ba
2XeO
6dec. 300 ottaedrica
(No coppie condivise)Composti Fluorurati e Ossigenati dello Xeno
Xe-F+
F-Xe-F
(C.N. 1) (C.N. 2) (C.N. 3) (C.N. 3) (C.N. 4)
Xe Xe Xe
lineare piramidale A forma di T quadrata
Xe Xe Xe
(C.N. 4) (C.N. 4) (C.N. 5) (C.N. 5) (C.N. 6) tetraedrica C
2va zig-zag bipir. trig. piram. quadr. ottaedrica
(C.N. 8)
Antiprismatica quadrata
Xe Xe
Xe
Stereochimica dei Derivati dello Xeno
Fluoruri di Xeno
Tutti i fluoruri di xeno si preparano per interazione in condizioni controllate degli elementi: Xe + F
2a 250-400°C.
XeF
2(eccesso di Xeno a RT e F
2o O
2F
2) : solido solubile in acqua (0.15 M a 0°C) che idrolizza in ambiente basico :
XeF
2+ 2 OH ‾ f Xe + 1/2 O
2+ 2 F ‾ + H
2O
è un forte ossidante (2 Cl
-f Cl
2e Ce(III) f Ce(IV)), con E° = 2.64 V. Ma anche Ag
I→ Ag
II; BrO
3‾→ BrO
4‾XeF
4preparato dagli elementi (1 : 5) a 400 °C in Ni. Facilmente ridotto dall’idrogeno a Xe ed HF. Fluorura inorganici e organici.
2 Hg + XeF
4→ Xe + 2 HgF
2; Pt → PtF
4; 2 SF
4→ 2 SF
6con H
2O idrolizza: 6XeF
4+ 12H
2O → 2XeO
3+ 4Xe + 3O
2+ 24HF
XeF
6preparato a alta P e T (>50 atm, >250°C), solido incolore che ingiallisce e forma liquidi e gas gialli. Idrolizza. Attacca la silice:
2XeF
6+ SiO
2→ SiF
4+ 2XeOF
4; + SiO
2→ 2XeO
2F
2→ 2XeO
3Il composto è spesso associato a dare tetrameri.
Reazioni dei Fluoruri di Xeno
a) con accettori di F
‾: EF
5(E = P, As, Sb, I, Metallo) per dare cationi di fluoroxeno:
XeF
2+ EF
5→ [XeF
+][EF
6‾], [XeF
+][E
2F
11‾], [Xe
2F
3+][EF
6‾] XeF
6+ EF
5→ [XeF
5+][EF
6-]; [Xe
2F
11+][EF
6-]
b) con donatori di F
-: XeF
6reagisce a dare Anioni fluoroXeno:
XeF
6+ MX → MXeF
7(M = Rb,Cs) e M
2XeF
8(M = Na,K,Rb,Cs) Na
2XeF
8per combinazione di XeF
6o (XeF
2+XeF
4+XeF
6) CsXeF
7: cubico, simmetria C
3(coppia e
-non condivisa) 2XeF
6+ NO
2F → [NO
2+][XeF
7‾] XeF
6: simmetria C
2v(= mm2) XeF
6+ 2NOF → (NO
+)
2[XeF
82‾]: antiprismatica quadrata
c) Idrolisi: a dare ossifluoruro di Xeno o triossido di Xeno
Xe F
F F F F Xe F
F
F F
F F
+ Xe
F
F F
F F
F Xe F
F F F F +
OssoFluoruri di Xeno
Preparazione :
XeF
6+ H
2O {in difetto} → XeOF
4+ 2HF XeOF
4+ H
2O → XeO
2F
2→ XeO
3XeO
2F
2a caldo: XeO
3+ XeOF
4→ 2XeO
2F
2XeOF
4:
Funziona da accettore di F
-o da datore di F
-: + CsF → Cs
+[XeOF
5-]
+ NOF → [NO]
+[XeOF
5–]: simmetria C
5v+ SbF
5→ [XeOF
3+][SbF
6–]: barca (C
s)
XeOF
5-XeOF
3+Composti Xeno-Ossigeno
XeO
3solido esplosivo, si ottiene per idrolisi di XeF
4e XeF
6: 3 XeF
4+ 6 H
2O f XeO
3+ 3/2 O
2+ 12 HF
XeF
6+ 3 H
2O f XeO
3+ 6 HF
• Le soluzioni in H
2O sono incolori e stabili, ma mostrano un
elevato potere ossidante (E°
(XeO3/Xe)= 2.12 V). Per evaporazione si recupera un solido deliquescente ed esplosivo, XeO
3.
• In ambiente basico si formano xenati (HXeO
4-buoni ossidanti, formano Xe, E° = 1.26 V), che a loro volta disproporzionano:
XeO
3+ OH
‾f HXeO
4‾2 HXeO
4‾+ 2 OH
‾f XeO
64‾(perxenati) + Xe + O
2+ 2 H
2O
• Questi ioni e i loro sali sono gialli e sono forti ossidanti (E° = 0.94 V, pH = 14); i sali (Na
4XeO
6) sono poco solubili, inoltre si
riducono lentamente in mezzo basico o neutro, ma in acidi la riduzione ha luogo rapidamente (E° = 2.36 V).
H
2XeO
62‾+ H
+f HXeO
4‾+ 1/2 O
2+ H
2O
Altri Composti dello Xeno
Per reazione di acidi anidri HA (A = OSO
2F, ClO
4, CF
3COO) con XeF
2si ha eliminazione di HF :
XeF
2+ HA → F–Xe–A + HF p.es. con acido fluorosolfonico:
HOSO
2F + XeF
2→
FXeOSO2F+ HF
FXeOSO
2F + XeF
2+ AsF
5→ [SOF(OXeF)
2+][AsF
6–] + HF con bis(fluorosolfonil)immide si ottengono derivati azotati:
HN(SO
2F)
2+ XeF
2→
FXeN(SO2F)2+ HF
FXeN(SO
2F)
2+ 3SbF
5→ XeN(SO
2F)
2+][Sb
3F
16–]
FXeSO3F
FXeN(SO2F)2