PIANO EMERGENZA ESTERNA
STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
CENTRALE TERMOELETTRICA ‘VIGATA’ DI PORTO EMPEDOCLE
ENEL PRODUZIONE S.p.A.
Gruppo di Lavoro
Prefettura di Agrigento - Area V
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Agrigento Dipartimento Regionale Protezione Civile Regione Sicilia
Dipartimento Regionale Protezione Civile – UOB S5.02 del Servizio S.05 Rischi Ambientali e Antropici Libero Consorzio Comunale di Agrigento (ex Provincia Regionale)
Comune di Porto Empedocle
Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento
Agenzia Regionale Protezione Ambiente – Struttura Territoriale di Agrigento Capitaneria di Porto di Porto Empedocle
Centrale Termoelettrica Enel “Vigata” di Porto Empedocle.
Sommario PREMESSA
1 - PARTE GENERALE
1.1- Inquadramento Generale 1.1.1 – Attività Identificativa
1.1.2 - Indirizzo Sede Impianto-Deposito 1.1.3 - Informazioni sul Gestore
1.1.4 - Informazioni Responsabile dello Stabilimento 1.1.5 – Censimento Elementi Territoriali Raggio Km2 1.1.6 – Censimento Elementi Territoriali Raggio Km 1
1.1.7 - Classificazione Sismica del Territorio ai Sensi della Deliberazione N.498/03 1.1.8 – Geologia
1.1.9 - Informazioni sulle Frane e Inondazioni
1.1.10 - Inquadramento Vulnerabilità Bacino Idrografico (PAI) 1.1.11 - Informazioni Meteo
1.1.12 - Informazioni sulle Fulminazioni
1.2 - Informazione sulla Centrale Termoelettrica di Porto Empedocle 1.2.1 – Generalità
1.2.2 - Approvazioni
1.2.3 - Superficie Stabilimento
1.2.4 - Personale Presente per Turnazione 1.2.5 – Gestione dell’emergenza Interna
1.2.6 - Planimetria della Centrale Termoelettrica di Porto Empedocle 1.2.7 - Descrizione Sintetica Del Processo/Attività
1.2.8 - Natura dei Rischi di Incidente Rilevante
2 - SCENARI INCIDENTALI
2.1 - Eventi Incidenti Rilevanti Individuati dal Gestore
2.2 - Scenari Tipo Incidenti Rilevanti con Impatto verso l’esterno 2.3 - Scenari Incidentali con ripercussioni all’esterno – Top Event
2.3.1 - Top Event n° 1 2.3.2- Top Event n° 2 2.3.3 - Top Event n°3 2.3.4- Top Event n° 4
3 - MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO 3.1 - Le Funzioni Di Supporto
3.2 – La Sala Operativa H24
3.3 – L’organizzazione e le procedure nei livelli di allertamento 3.3.1 – Livelli di Allerta
3.3.2 - Stato di Attenzione -Modello Organizzativo 3.3.3 – Stato di Preallarme-Modello Organizzativo
3.3.4 - Stato di Allarme-Modello Organizzativo e Attivazione PEE 3.4 – Viabilità
3.4.1- Schema Posizionamento Cancelli
3.6.1 - Esodo Assistito: Censimento Mezzi Privati
3.6.2 - Esodo Assistito: Elenco Mezzi del comune di Porto Empedocle 3.6.3 - Esodo Assistito: Elenco Disabili residenti a Porto Empedocle 3.6.4 – Esodo Assistito: Elenco Non Vedenti residenti a Porto Empedocle 3.7 - Aree di Protezione Civile di Porto Empedocle
3.8 –Sistema di allarme sonoro
4 – INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE 4.1 – Generalità
4.2 - Campagna Informativa Preventiva 4.2.1 - Scheda – Ia Zona di Informazione 4.2.2 - Scheda - IIa Zona di Informazione 4.2.3 - Scheda – IIIa Zona di Informazione
4.2.4 - Scheda – Luoghi ad Elevata Concentrazione di Persone
4.2.5- Scheda – Luoghi ad Elevata Concentrazione di Persone Vulnerabili 4.3 – Il Processo Informativo
4.4 - Scheda Informativa di Cui All’allegato V dell’ex D.Lgs 334/99 4.5 - Il Messaggio Informativo Preventivo e in Emergenza
4.5.1 - Informazione Preventiva
4.5.2 - Scheda di Comportamento della Popolazione: allarme generale 4.5.3 - Scheda di Comportamento della Popolazione: incendio o esplosione 4.5.4 - Scheda di Comportamento della Popolazione: cessato allarme 4.6- Contenuto dell’informazione alla Popolazione in Emergenza
PREMESSA
Il presente documento costituisce il PEE ovvero Piano di Emergenza Esterna per la Centrale Termoelettrica ENEL “Vigata” di Porto Empedocle (AG), a rischio di incidente rilevante di soglia inferiore, ai sensi della normativa italiana vigente, ovvero il Decreto Legislativo n. 105 del 26 giugno 2015, così come classificata dall’A.R.T.A. della Regione Sicilia, giusta D.D.G. n. 54 del 26/02/2019.
La Centrale è censita dal Ministero dell'Ambiente con il codice NU113 ed è elencata nell'Inventario Nazionale degli stabilimenti a rischio di Incidente rilevante a cura dell'ISPRA.
Nel rispetto dell'articolo 21 del Decreto Legislativo n. 105 del 26 giugno 2015, che assegna al Prefetto il compito di predisporre, d'intesa con la Regione e gli Enti Locali interessati, il piano di emergenza è redatto "al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti sulla popolazione e sull'ambiente" ed è stato redatto sulla base:
• dei criteri riportati nelle "Linee Guida per la predisposizione del piano d'emergenza esterna di cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334" emanate dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2005 (G.U. n.62 del 16/3/2005);
• sulle informazioni fornite dal Gestore ai sensi del comma 2, dell'art.21 del citato D. Lgs., ovvero sulla 'Notifica' N. 1935 approvata da ISPRA in data 20 maggio 2019, in seguito al cambio del Gestore, e in particolare sulle informazioni della Sezione 'M;
• L'attività di pianificazione discende dalle attività dei componenti del tavolo tecnico appositamente istituito con la determina prefettizia n° 34612 del 17/10/2017.
Detto Tavolo Tecnico ha coinvolto gli Enti e le pubbliche Amministrazioni direttamente interessate alla gestione dell'emergenza ed esattamente:
• Prefettura- Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento;
• Comune di Porto Empedocle;
• Libero Consorzio Comunale di Agrigento;
• Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Agrigento;
• D.R.P.C. Regione Sicilia;
• Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento;
• A.R.P.A. Struttura Territoriale di Agrigento;
• Capitaneria di Porto di Porto Empedocle;
• Centrale Termoelettrica Enel “Vigata” di Porto Empedocle.
I successivi capitoli contengono gli elementi generali che consentono di inquadrare lo stabilimento e gli scenari di rischio legati ai Top Event. Le tre zone a rischio individuate nell'allegato (Allegato n. 1) sono oggetto di attenzione da parte del Sindaco il quale, ai sensi del predetto Decreto Legislativo, oltre ad avere l'obbligo di informare la popolazione residente sulla natura degli eventuali incidenti, sui loro effetti e sulle norme comportamentali da assumere, deve tenere conto delle determinazioni riportate nel Piano di Emergenza Esterna ai fini della predisposizione del Piano di Protezione Civile Comunale.
Sono infine descritte sinteticamente le attività svolte, le sostanze pericolose presenti e i principali elementi di vulnerabilità nonché le zone di impatto in caso di eventuale incidente sul territorio circostante.
La terza sezione ovvero il “Modello organizzativo d'intervento" riporta le indicazioni di dettaglio per l’'attuazione delle procedure in emergenza. In particolare è definito il Piano Cancelli sia in forma generale e sia in dettaglio.
La sezione quarta riporta lo Schema della Campagna d’Informazione che il Comune dovrà attuare al fine di rendere la popolazione capace di fronteggiare l’emergenza anche con semplici attività di autotutela personale.
Il presente Piano di Emergenza Esterna è trasmesso agli Enti nazionali e regionali competenti, secondo l’Elenco di diffusione allegato (Allegato n. 2).
Nel rispetto di quanto indicato dal D.Lgs 105/2015, per la sperimentazione di questo Piano di Emergenza Esterna, saranno organizzate dalla Prefettura e dal Comune di Porto Empedocle, con il supporto e collaborazione degli altri Enti interessati, delle esercitazioni sia per "posti comando" (senza il coinvolgimento di personale, di mezzi operativi e della popolazione) e sia esercitazioni congiunte (con il coinvolgimento della popolazione) per testare le procedure di attivazione delle strutture operative, la capacità operativa delle componenti istituzionali e di alcuni settori socio-economici come le imprese presenti nelle zone a rischio e l'efficacia della Campagna Informativa della popolazione.
L'approvazione del presente PEE della Centrale Termoelettrica ENEL “Vigata” di Porto Empedocle (AG), è avvenuta secondo le modalità disciplinate dal D.Lgs 105/2015 e dal D.M. n°200/2016
"Regolamento recante la disciplina per la CONSULTAZIONE DELLA POPOLAZIONE" sui piani d'emergenza esterna per gli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante inserito nel D.M. n°200/2016.
• FASE 1 - INFORMAZIONE PRE-CONSULTAZIONE: detta fase è stata espletata mediante pubblicazione della sintesi del Piano (documento informativo) nei siti istituzionali della Prefettura, del D.R.P.C. Regione Sicilia e del Comune di Porto Empedocle, dall’11/11/2020 all’11/12/2020; il Comune di Porto Empedocle con nota n. 0959 del 13/01/2021 ha attestato che riguardo al documento informativo non sono pervenute osservazioni e/o opposizioni.
• FASE 2: CONSULTAZIONE della POPOLAZIONE: detta Fase è stata espletata mediante Pubblicazione sui siti istituzionali della Prefettura, del D.R.P.C. Regione Sicilia e del Comune di Porto Empedocle, per un periodo di 15 giorni, del Piano in versione integrale, e contestuale pubblicazione di un comunicato stampa, a cura della Prefettura di Agrigento, ai fini consultativi nei confronti della popolazione interessata, ai sensi dell’art. 3/1 comma del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare N. 200 del 29 settembre 2016.
Esaminate le Osservazioni della popolazione ricevute il Tavolo Tecnico ha provveduto a respingerle/inserirla nel PEE.
A conclusione della riunione del _______ il Gruppo Tecnico ha consegnato al Prefetto di Agrigento il
1 - PARTE GENERALE 1.1 Inquadramento Generale 1.1.1– Attività identificativa
Deposito costiero- Impianto: Sotto soglia Codice Ministero: IT\NU113
Attività identificativa: Produzione, fornitura e distribuzione di energia Denominazione Impianto: TURBOGAS
1.1.2 - Indirizzo sede impianto-Deposito
Impianto: Centrale Termoelettrica di Porto Empedocle (AG) Via Gioeni, 63
92014 Porto Empedocle Telefono: 0922686911 Fax: 0922636635
Mail certificata: [email protected] -Planimetria generale satellitare-
1.1.3 - Informazioni sul Gestore
Sede legale: Viale Regina Margherita, 125, 00198 Roma Telefono: 06 93051
Fax: 06 83058979
Mail PEC: [email protected] Gestore: Ing. Michele Antonio Vinci
Luogo di nascita: Catania
1.1.4 - Informazioni Responsabile dello Stabilimento Responsabile Impianto: Ing. Giuseppe Fumarola
Codice Fiscale:
Data di nascita: 09/10/1982
Luogo di nascita: Martina Franca (TA)
Indirizzo: Contrada Tonnarella s.n.c. – 90018 Termini Imerese (PA) Portavoce Stabilimento: Ing. Maurizio Ballarò
Indirizzo: via Gioeni, 63- 92014- Porto Empedocle 1.1.5 – Censimento Elementi territoriali raggio km 2
La Centrale Turbogas è posta all'interno del centro urbano della città di Porto Empedocle e si affaccia sul litorale marino. Oltre ad essere confinante con il porto…
All'interno dell'area racchiusa dal cerchio di raggio di 2 km vi ricadono i seguenti edifici sensibili:
Elenco dei principali Elementi territoriali/ambientali vulnerabili entro un raggio di 2 km
Località Abitate
Tipo Denominazione Distanza in
metri Direzione
Centro Abitato Porto Empedocle 243 NE
Nucleo Abitato Porto Empedocle 22 N
Case Sparse Contrada Caliato 1.970 NO
Case Sparse Contrada Inficherna 1.940 NO
Luoghi/Edifici con elevata densità di affollamento
Tipo Denominazione Distanza in
Metri Direzione Ufficio Pubblico
Municipio di Porto Empedocle
408 E Ufficio Pubblico
Ufficio postale 468 E
Ospedale
Ospedale S. Giovanni di Dio 10.046 NE Scuole/Asili
Istituto Statale L. Pirandello 399 E Aree Ricreative/Parchi
giochi/Impianti Sportivi Impianto sportivo Palamoncada 1.420 E Altro
Ristorante Gambero Rosso 354 E
Chiesa
Parrocchia del Buon Consiglio 456 NE
Aree Ricreative/Parchi
giochi/Impianti Sportivi Società cooperativa Ulisse 335 O
Altro
Farmacia Dr. Mario Terrana 420 E
Servizi/Utilities
Tipo Denominazione Distanza in
metri
Direzione
Metanodotti Metanodotto 10 N
Oleodotti Oleodotto 0 E
Trasporti Rete Stradale
Tipo Denominazione Distanza
in metri
Direzione
Strada Statale SS 115 Ter 0 N
Strada Statale SS 115 669 NO
Strada Comunale Via Roma 376 E
Strada Comunale Via Molo 515 E
Rete Ferroviaria
Tipo Denominazione Distanza
in metri
Direzione
Aeroporti
Tipo Denominazione Distanza
in metri
Direzione
Aree Portuali
Altro Capitaneria di Porto 126 E
Porto Commerciale Porto commerciale 399 E
Porto Industriale o
Petrolifero Porto industriale 399 E
Porto Turistico Porto turistico 399 E
Porto Militare Guardia costiera 399 E
Porto Commerciale Traffico mercantile e passeggeri- Scalo marittimo di Porto
Empedocle
515 E
Deposito Costiero Capitaneria di Porto
Elementi ambientali vulnerabili
Tipo Denominazione Distanza
in metri
Direzione
Zone costiere o di mare Mare Mediterraneo 0 S
Acquiferi al di sotto dello stabilimento:
Tipo Profondita' dal piano
campagna Direzione di deflusso
Acquifero profondo 2 NE-SE
1.1.6 – Censimento Elementi territoriali raggio km 1
Elenco di dettaglio degli Elementi territoriali/ambientali vulnerabili entro un raggio di 1 km
Planimetri satellitare individuante il territorio ricadente in un raggio di 1 km
Dettaglio Edifici Vulnerabili nel raggio di un chilometro.
Luoghi/Edifici con elevata densità di affollamento
Tipo Denominazione, indirizzo,
recapito telefonico Distanza in Metri
Direzione
Centro Abitato Porto Empedocle 243 NE
Nucleo Abitato Porto Empedocle 22 N
Ufficio Pubblico
Municipio di Porto
Empedocle 408 E
Ufficio Pubblico
Ufficio postale 468 E
Scuole/Asili
Istituto Statale L. Pirandello 399 E Altro
Ristorante Gambero Rosso 354 E Chiesa
Parrocchia del Buon Consiglio 456 NE Aree Ricreative/Parchi
giochi/Impianti Sportivi Società cooperativa Ulisse 335 O Altro
Farmacia Dr. Mario Terrana 420 E
Metanodotti Metanodotto 10 N
Oleodotti Oleodotto 0 E
Strada Statale SS 115 Ter 0 N
Strada Statale SS 115 669 NO
Strada Comunale Via Roma 376 E
Strada Comunale Via Molo 515 E
Altro Capitaneria di Porto 126 E
Porto Commerciale Porto commerciale 399 E
Porto Industriale o
Petrolifero Porto industriale 399 E
Porto Turistico Porto turistico 399 E
Porto Militare Guardia costiera 399 E
Zone costiere o di mare Mare Mediterraneo 0 S
1.1.7 - Classificazione Sismica del territorio ai sensi della Deliberazione n.498/03 Categoria sismica del comune: seconda.
La zona dove sorge la Centrale è classificata, facendo riferimento al Decreto Ministeriale 10 marzo 1969, come “LOCALITA’ SISMICA DI SECONDA CATEGORIA”.
Parametri sismici di riferimento calcolati al baricentro dello stabilimento relativi al suolo rigido e con superficie topografica orizzontale per i 4 stati limite:
Stati limite (PVr)
Stati limite SLE SLU
SLO SLD SLV SLC
PVR 81% 63% 10% 5%
Tr(anni) 45 63 712 1462
Ag[g] 0.023 0.029 0.068 0.076
Fo 2.487 2.462 2.603 2.696
Tc*[s] 0.203 0.252 0.429 0.476
Periodo di riferimento (Vr) in anni:75
1.1.8 - Geologia
Si riporta una sintetica descrizione dei dati caratteristici dell'area interessata.:
Il piano di sedime su cui sorge la Centrale Termoelettrica del Comune di Porto Empedocle è prevalentemente costituito da terreno di origine antropica, ovvero costituito dalle colmate artificiali su cui sono state impostate le fondazioni dell’impianto. Queste sono realizzate con materiale litoide selezionato. Trattasi di clasti rotondeggianti o spigolosi, immersi in una matrice limo-sabbiosa che conferisce al materiale una scarsa cementazione. Lo spessore è modesto. Al di sotto della colmata si rinvengono le sabbie costiere fini sciolte, mediamente addensate al crescere della profondità, ben classate, di colore dal giallo bruno al dorato, di
natura calcareo-marnosa di colore biancastro, formazione nota con il nome di “Trubi” che rappresenta il substrato delle sabbie limo-argillose. Questi hanno originato il pendio a monte della via Crispi. Il tratto sommitale ai trubi, con andamento sub-pianeggiante che caratterizza la geologia dell’Altipiano della Lanterna è costituito dal terrazzo marino ovvero da formazioni calcarenitiche.
1.1.9 - Informazioni sulle Frane e Inondazioni Classe di rischio idraulico-idrologico: R1 Classe di pericolosità idraulica: P1
1.1.10 - Inquadramento vulnerabilità bacino idrografico (PAI)
Bacino Idrografico del Fosso delle canne – Area territoriale tra i bacini del Fosso delle Canne e del Fiume San leone
L’assetto geologico dell’area che comprende il bacino idrografico del Fosso delle Canne e le aree territoriali adiacenti è tipico della Sicilia Centro-Meridionale, caratterizzato dagli affioramenti di età terziaria e quaternaria in cui prevalgono i termini evaporitici ricoperti dalle unità terrigene post-evaporitiche, distribuite secondo un sistema prevalente di pieghe con assi orientati in direzione NW-SE; i litotipi più antichi sono rappresentati dai terreni argillosi pre-evaporitici, affioranti nel settore settentrionale della porzione di territorio studiato. In particolare, la Serie Evaporitica è presente sia con le unità del I Ciclo Evaporitico che con quelle del II Ciclo, intervallata dalle torbiditi gessose indicative della fase tettonica inframessiniana. Il primo ciclo evaporitico comprende l’intera sequenza evaporitica che va dal Calcare di Base sovrastante il Tripoli, ai Gessi di Cattolica, sino ai Sali individuati in un ingente giacimento nel sottosuolo di Realmonte, sfruttato dall’omonima miniera di Sali alcalini. La serie stratigrafica, in linea generale, procedendo da Nord verso Sud, pur con varie eccezioni tende a ringiovanire con la presenza, lungo diversi tratti litoranei, dei sedimenti argillosi pliocenici, dei depositi calcarenitici pleistocenici e dei terrazzi marini quaternari. Le aree di foce di tutti i corsi d’acqua che sfociano lungo il litorale sono caratterizzate dai depositi alluvionali, mentre la fascia costiera è sede di sedimenti costieri. L’area compresa tra i bacini imbriferi di Fosso delle Canne e del Fiume San Leone ha una forma approssimativamente triangolare, con una quota massima di 500 metri s.l.m.
presso Monte Suzza ed una quota minima di 0 metri s.l.m. lungo la fascia costiera. L’area ricopre complessivamente una superficie di circa 63,24 Kmq. con un perimetro di circa 61,24 km ed una larghezza media di circa 17,79 km nella fascia costiera, che si riduce progressivamente nella zona montana fino a 5,5 km nei pressi di Contrada Salume. Essa è drenata superficialmente da diversi impluvi, caratterizzati da un andamento NNW-SSE, seguendo la disposizione generale degli assi di piega dell’area; infatti l’area è caratterizzata da una tettonica di tipo compressivo, che genera una struttura a sinclinorio con al nucleo la deposizione di termini appartenenti alla Serie Gessoso – Solfifera. Gli impluvi sono:
• Il Vallone Spinola, che attraversa il centro abitato di Porto Empedocle e sfocia nei pressi del molo di Ponente;
• Il Torrente Salsetto, che ha come affluente in sinistra idrografica il Vallone Sinatra,
• il Vallone Ciuccafa, di 2,42 km;
• il Vallone Re, che per la presenza di doline e di diffusi fenomeni carsici si ingrotta per poi sfociare a Porto Empedocle, nei pressi di Punta Piccola;
• il Vallone Forte, che presenta un andamento sub – dendritico e sfocia ad Ovest di Scala dei Turchi ed ha una lunghezza di circa 5,6 km.
1.1.11 - Informazioni Meteo
Velocità media del vento: 3m/s
L’intero comprensorio è inserito nella fascia di transizione tra la zona temperata settentrionale e quella tropicale africana. Le estati sono calde e afose e gli inverni sono freschi e ventosi. Durante l’anno la temperatura in genere va da 10° C a 29° C, ed è raramente inferiore ai 7° C o superiore ai 31° C.
La temperatura dell’acqua a Porto Empedocle ha una media di circa 19.20° C.: ad Agosto viene raggiunta la temperatura più alta, con una media mensile di 25.40° C. Invece a febbraio, si prevedono le più basse temperature medie dell’acqua, che sono di circa 14.50° C.
Il Porto di Porto Empedocle è l’unico porto della costa S che offra sicuro ridosso dai venti meridionali.
Venti dal III quadrante possono provocare al Molo di Levante forte risacca, che può mettere in difficoltà anche grosse unità. La zona portuale è riparata dal Maestrale e dai venti del I quadrante. I venti di traversia da Scirocco determinano risacca nel solo bacino di Ponente, mentre quelli da Libeccio, se freschi, determinano forte risacca in tutto il porto. Anche con forte vento di traversia le acque del porto sono relativamente tranquille, salvo nella zona antistante il Molo di Ponente, ove sono agitate.
Relativamente alle correnti, con i venti del IV quadrante si stabilisce una corrente diretta verso est, la cui intensità varia in funzione della forza del vento, fino ad un massimo di 2 nodi. La corrente cessa con i venti del II quadrante.
Le maree sono poco rilevanti. Con i venti del II e III quadrante si osserva un aumento del livello che può raggiungere 0,15 M.; il fenomeno del marrobio non è frequente e, quando si verifica, non dura a lungo.
Talvolta si registrano punte massime di alta marea anche superiori a 0,3 M. Non si verificano correnti di marea.
1.1.12 - Informazioni sulle Fulminazioni Frequenza fulminazioni annue: 1.88
1.2 – Informazioni sulla CENTRALE TERMOELETTRICA di Porto Empedocle 1.2.1 - Generalità
Deposito costiero- Impianto: Sotto soglia Codice Ministero: IT\NU113
Attività identificativa: Produzione, fornitura e distribuzione di energia Denominazione Impianto: TURBOGAS
1.2.2 Approvazioni
Rapporto Sicurezza redatto il 29/11/2011, ai sensi dell’ex D. Lgs. 334/99 e s.m.i.
Notifica: Lo stabilimento è soggetto alla Notifica di cui all'art. 13 del D.Lgs 105/2015 per effetto del superamento dei limiti di soglia per le sostanze/categorie o in applicazione delle regole per gruppi di categorie di sostanze pericolose.
Il Gestore ha presentato la Notifica prescritta dall'art. 13 del decreto di recepimento della Direttiva 2012/18/ inviata all’ISPRA.
Rilascio dell’aggiornamento del C.P.I. avvenuto in data 29/05/2017.
1.2.3 - Superficie stabilimento
La centrale si estende per complessivi mq. 360000 circa
1.2.4 – Personale presente per turnazione
Nella Centrale sono in organico n° 22 dipendenti. Tenendo conto dei turni H24 in media il personale presente è composto dalle seguenti unità:
- Personale giornaliero ( Direzione, Staff e Reparti operativi), dalle 7,30 alle 16,30: n° 11 unità;
Turno 1 dalle ore 06,00 alle ore 14,00 : n° 2 unità;
Turno 2 dalle ore 14,00 alle ore 22,00 : n° 2 unità;
Turno 3 dalle ore 22,00 alle ore 06,00 : n° 2 unità;
1.2.5 – Gestione dell’Emergenza interna
Per la gestione delle emergenze interne, la Centrale Turbogas ha organizzato una squadra di Emergenza costituita, nei turni prestabiliti da:
- vigili del fuoco aziendali: lo stabilimento non dispone di vigili del fuoco aziendali;
- medici aziendali: in quanto azienda di gruppo “A”, ai sensi del D.M. 388/03, non è prevista la figura del Medico Aziendale, ma del Medico Competente; sono stati nominati gli Addetti al primo Soccorso e all’uso del defibrillatore, presenti 24/24 H;
- N° 1 Squadra principale di Emergenza (presente in turno continuativo avvicendato);
- N° 1 Squadra ausiliaria di Emergenza (presente durante l’orario giornaliero ed eventualmente su chiamata di reperibilità);
- Addetti all’Assistenza di persone diversamente abili
- N° 1 Squadra approvvigionamento combustibili (operativa soltanto durante le operazioni di discarica di OCD da bettolina);
- Personale S.V.A. (Squadra Vigilanza Antincendio): n. 1 unità, dalle 15,00 alle 07,00 del giorno successivo, e H224 sabato, domenica e giorni festivi.
I mezzi a disposizione per la gestione dell’emergenza interna sono:
Impianti fissi:
N° 9 idranti UNI 70 a parete;
N° 6 idranti UNI 70 a colonna soprasuolo;
N° 7 idranti UNI 45 a parete N° 3 attacchi ABP VVF;
- Impianto a diluvio a protezione di: trasformatori, Serbatoi Gasolio, Deposito Idrogeno;
- Impianto Sprinkler a protezione del locale pompaggio acqua dolce;
- Impianto di raffreddamento a protezione di: Cassoni olio turbine, Serbatoi e Depuratori olio lubrificante turbine;
- Impianto antincendio a CO2 a protezione di: Skid turbina (TG), Skid olio lubrificante, Skid valvole metano, Skid compressore metano, Skid diesel di emergenza;
- Impianto antincendio a NAF S125 con bombola da 23 kg. a protezione del locale CED;
- N° 104 bombole di CO2 da 45kg. cadauna;
- Pompe antincendio: elettropompa autoclave 10 m/3/h – 9 ATE; Elettropompa schiumogeno serbatoi OCD;
- Riserve antincendio: Vasca per l’acqua dolce da 1000 m/3, Autoclave antincendioda 45 m/3, Serbatoio per lo schiumogeno da 4 m/3;
- Impianto di rilevazione e allarme incendio a protezione di: Skid turbina, Skid olio lubrificante, Skid valvole metano, Skid compressore metano, Skid diesel di emergenza, Sala sottoquadri PE1, Sala 6 kV, Locale CED, Zona riscaldatori OCD, Edificio servizi ausiliari PE3, Cabinato ausiliario e misura metano, Cabinato sistema di controllo Compressore metano;
- Gruppo mobile a schiuma A.F.F.F. in fusti da 100 l.;
- Motopompa carrellata (Sezione Molo) da 12 m/3/h – 5 ATE;
- N° 14 estintori a polvere da kg. 6;
- N° 37 estintori a polvere da kg. 12;
- N° 72 estintori a CO2 da kg. 5;
- N° 4 estintori carrellati a polvere da kg. 30;
- N° 14 estintori carrellati a polvere da kg. 50;
- N° 2 estintori carrellati a polvere da kg. 100;
- N° 6 estintori carrellati a CO2 da kg. 18;
- N° 2 estintori carrellati a CO2 da kg. 27.
Il gestore ha costituito H24 una Sala delle Emergenze situata presso la Sala Controllo della Centrale; nei turni prestabiliti vi sono assegnati n° 3 Addetti adeguatamente formati. La Sala Emergenza ai fini delle comunicazioni verso l’esterno, dispone di:
- N. 8 linee automatiche passanti collegate alla rete pubblica - Telefono satellitare
1.2.6 – Planimetria della CENTRALE TERMOELETTRICA di Porto Empedocle
1.2.7 Descrizione sintetica del Processo/Attività
Dalla Notifica (codice notifica: 1935 del 20 maggio 2019) del Gestore ENEL PRODUZIONE S.p.A si riportano le seguenti informazioni:
Descrizione sintetica dello stabilimento:
L’attività della Centrale è la produzione di energia elettrica. Attività di ufficio (uffici direzionali e di staff):
Vengono svolte le normali funzioni commerciali, amministrative, tecniche e di gestione del personale.
Attività produttiva (reparti operativi di manutenzione e conduzione degli impianti).
La centrale attualmente è costituita da:
- n. 1 sezioni ad olio combustibile (OCD) da 45 MW;
- n. 1 sezione Turbogas (TG) in ciclo semplice alimentato a gas naturale di potenza 80 MW.
PE1 - OCD: L’olio combustibile viene approvvigionato da diverse fonti nazionali ed è trasferito in centrale via mare a mezzo di navi cisterna che attraccano nella banchina dedicata all’interno del porto di Porto Empedocle, a est della Centrale; sporadicamente l’OCD può essere approvvigionato anche a mezzo ATB.
La banchina è dotata di manichetta flessibile con la quale, a mezzo pompe di bordo, si collega la bettolina all’oleodotto che trasferisce il prodotto allo stoccaggio del parco nafta interno.
Lo stoccaggio è costituito da:
- un serbatoio a tetto fisso da 11.500 m3, contenuto all’interno del bacino di contenimento adeguatamente dimensionato e dotato di impianto antincendio, dotato di sistema di riscaldamento di fondo tracciato a vapore;
- un serbatoio polmone cosiddetto “giornaliero” da 63 m3, alimentato dal precedente serbatoio attraverso pompe di travaso, contenuto all’interno del proprio bacino di contenimento.
L’OCD, bruciato nella caldaia, viene prelevato dal serbatoio giornaliero attraverso pompe spinta nafta.
- due serbatoi di gasolio da 12 m3 che viene acquistato sul mercato e trasferito mediante manichetta direttamente dall’ATB; nelle fasi di avviamento il gasolio viene trasferito tramite una pompa al collettore dei bruciatori.
La stessa pompa serve a integrare il serbatoio di alimentazione del gruppo elettrogeno.
PE3 – TG/Turbogas: Il gas naturale proviene dal metanodotto cittadino di seconda specie e compresso all’interno della Centrale mediante compressore “fuel gas boosting” per raggiungere una pressione sufficiente all’iniezione in camera di combustione.
Una volta in camera di combustione viene miscelato all’aria comburente precedentemente compressa mediante compressore multistadio assiale.
Nella camera di combustione avviene la reazione della miscela aria/combustibile raggiungendo temperature massime di 1.100 ÷ 1.500 °C.
I gas caldi, in seguito alla combustione, si espandono nella turbina multistadio assiale la quale trasmette energia meccanica all’alternatore ad essa collegato.
L’impianto è protetto da sistema antincendio dedicato ed i fumi prodotti vengono convogliati in atmosfera mediante opportuno camino. Al fine di minimizzare le emissioni di ossidi di azoto è adottata la tecnologia di abbattimento primario con bruciatori Dry Low NOx che consente una attenta miscelazione e successiva combustione di aria e gas con la conseguente attenuazione e migliore distribuzione delle massime temperature di fiamma.
Sostanza Descrizione del pericolo P5c LIQUIDI INFIAMMABILI
Liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b
- ALTRO
PERICOLI FISICI - H225: Liquido e vapori facilmente infiammabili.
H319: Provoca grave irritazione oculare. H315: Provoca irritazione cutanea.
H317: Può provocare una reazione allergica cutanea.
E1 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1 - IPOCLORITO DI SODIO --soluzione con cloro attivo>10%----
PERICOLI PER L’AMBIENTE - H290:
Può essere corrosivo per i metalli. H314: Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.
H400: Molto tossico per gli organismi acquatici.
H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
Quadro 2 della sezione B della Notifica (solo per le sostanze notificate)
Sostanza Descrizione del pericolo
34. Prodotti petroliferi e combustibili alternativi
• benzine e nafte,
• cheroseni (compresi i jet fuel),
• gasoli (compresi i gasoli per autotrazione, i gasoli per riscaldamento e i distillati usati per produrre i gasoli)
• oli combustibili densi
• combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quanto riguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d)
- OLIO COMBUSTIBILE
SOSTANZE PERICOLOSE - H350: Può causare il cancro.
H332: Nocivo se inalato.
H361: Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto.
H373: Può provocare danni agli organi per esposizioni ripetute e prolungate.
H410: Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.
EU H066: L’esposizione ripetuta può
provocare secchezza o screpolatura della pelle.
34. Prodotti petroliferi e combustibili alternativi
• benzine e nafte,
• cheroseni (compresi i jet fuel),
• gasoli (compresi i gasoli per autotrazione, i gasoli per riscaldamento e i distillati usati per produrre i gasoli)
• oli combustibili densi
• combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quanto riguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d)
- GASOLIO
SOSTANZE PERICOLOSE - H226:
Liquido e vapori infiammabili. H304: Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.
H315: Provoca irritazione cutanea. H332: Nocivo se inalato.
H351: Sospettato di provocare il cancro. H373: Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. H411: Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
1.2.8 Natura dei rischi di incidente rilevante
Dalla Notifica (codice notifica: 1935 del 20 maggio 2019) del Gestore ENEL PRODUZIONE S.p.A si riportano le seguenti informazioni (in grassetto le Sezioni che coinvolgono il sito della Centrale Termoelettrica)
Quadro 1
Il presente quadro comprende tutte le sostanze pericolose che rientrano nelle categorie di pericolo elencate nella colonna 1 dell'allegato 1 parte 1.
Quantità limite (tonnellate delle sostanze pericolose di cui all'articolo 3, comma 1, lettera
l) per l'applicazione di:
Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008.
Requisiti di soglia Inferiore
Requisiti di soglia superiore
Quantità massima detenuta o
prevista (tonnellate) Sezione <H> - PERICOLO PER LA SALUTE
H1 TOSSICITA' ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione
5 20 -
H2 TOSSICITA' ACUTA
Categoria 2, tutte le vie di esposizione
Categoria 3, esposizione per inalazione (cfr. nota 7*)
50 200 -
H3 TOSSICITA' SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOS)
- ESPOSIZIONE SINGOLA STOT SE Categoria 1
50 200 -
Sezione <P> - PERICOLI FISICI P1a ESPLOSIVI (cfr. nota 8*)
Esplosivi instabili oppure
Esplosivi divisione 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 o 1,6; oppure
·4 Sostanze o miscele aventi proprietà esplosive in conformità al metodo A.14 del regolamento (CE) n. 440/2008 (cfr. nota 9*) e che non fanno parte delle classi di pericolo dei perossidi organici e delle sostanze e miscele autoreattive
10 50 -
P1b ESPLOSIVI (cfr. nota 8*)
Esplosivi, divisione 1.4 ()cfr. nota 10*)
50 200 -
P2 GAS INFIAMMABILI
Gas infiammabili categoria 1 e 2
10 50
P3a AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1*)
Aerosol <infiammabili> delle categorie 1 o 2, contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1
150 500
P3b AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1*)
Aerosol <infiammabili> delle categorie 1 o 2, non 5.000 50.000 -
P4 GAS COMBURENTI
Gas comburenti categoria 1
50 200 -
P5a LIQUIDI INFIAMMABILI
Liquidi infiammabili, categoria 1, oppure;
Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 mantenuti a una temperatura superiore al loro punto di ebollizione, oppure;
Altri liquidi con punto di infiammabilita' <= 60'C, mantenuti a una temperatura superiore al loro punto di ebollizione (cfr. nota 12*)
10 50 -
P5b LIQUIDI INFIAMMABILI
Liquidi infiammabili di categoria 2 o 3 qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la forte pressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti, oppure;
Altri liquidi con punto di infiammabilità <= 60'C qualora particolari condizione di utilizzazione, come la forte pressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti (cfr. nota 12*)
50 200 -
P5c LIQUIDI INFIAMMABILI
- Liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b
5.000 50.000 0,600
P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE E PEROSSIDI ORGANICI
Sostanze e miscele autoreattive, tipo A o B, oppure Perossidi organici, tipo A o B
10 50 -
P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE E PEROSSIDI ORGANICI
Sostanze e miscele autoreattive, tipo C, D, E o F, oppure Perossidi organici, tipo C, D, E o F
50 200 -
P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTI
Liquidi comburenti, categoria 1, 2 o 3, oppure Solidi comburenti, categoria 1, 2 o 3
50 200 -
Sezione <E> - PERICOLI PER L'AMBIENTE E1 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1
100 200 2,000
E2 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di
tossicità cronica 2 200 500 -
Sezione <O> - ALTRI PERICOLI
O1 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo
O2 Sostanze e miscele che, a contatto con l'acqua,
liberano gas infiammabili, categoria 1 100 500 -
O3 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo
EUH029 50 200 -
2 - SCENARI INCIDENTALI
2.1 – Eventi Incidenti rilevanti individuati dal Gestore
Il Gestore ENEL PRODUZIONI s.p.A., nella redazione della Notifica art. 6 (codice notifica: 1935 del 20 maggio 2019) ha individuato i seguenti Eventi Incidentali Rilevanti:
1. Rilascio e dispersione sostanza eco-tossica OCD Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: H: Hazop
F: Analisi Frequenza: FTA: Fault Tree Analysis C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato Sistemi tecnici: Rilevatori
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo;
Procedure;
Manutenzione.
Misure adottate per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Bacini di contenimento;
Piano di emergenza;
Impianto antincendio;
Squadra di emergenza
2. Rilascio e dispersione sostanza eco-tossica Gasolio Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: H: Hazop
F: Analisi Frequenza: FTA: Fault Tree Analysis C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato Sistemi tecnici: Rilevatori
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo;
Procedure;
Manutenzione.
Misure adottate per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Bacini di contenimento;
Piano di emergenza;
Impianto antincendio;
Squadra di emergenza
3. Rilascio gas infiammabile (jet fire o flash fire) Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: -
F: Analisi Frequenza: AS: Analisi Storica C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato Sistemi tecnici: Rilevatori;
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo;
Procedure;
Manutenzione;
ORDINANZA C.P. "DIVIETO DI NAVIGAZIONE E BALNEAZIONE LATO SUD".
Misure adottate per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Piano di emergenza;
Impianto antincendio;
4. Rilascio eco tossico da oleodotto/bettolina Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: -
F: Analisi Frequenza: AS: Analisi Storica C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato Sistemi tecnici:
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo;
Procedure;
Manutenzione;
ORDINANZA C.P. "DIVIETO DI NAVIGAZIONE E BALNEAZIONE LATO SUD".
Misure adottate per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Panne di confinamento spanto;
Materiale assorbente;
Copri tombini;
Unità anti inquinamento presente durante la fase di discarica;
Piano di emergenza;
Squadra di emergenza
5. Rilascio gas infiammabile idrogeno (Jet fire o flash fire) Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: H: Hazop
F: Analisi Frequenza: FTA: Fault Tree Analysis C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato
Sistemi tecnici: Estrattori d'aria in servizio H24 nell'armadio di stoccaggio della bombola;
Rilevatori di incendio; Stoccaggio in deposito dedicato dotato di mattoni frangisole su due dei quattro lati;
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo; Procedure; Manutenzione; Segnaletica.
Misure adottate per per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Piano di emergenza; Impianto antincendio ad acqua frazionata; Squadra di emergenza
6. Rilascio gas infiammabile idrogeno (Jet fire o flash fire) Metodologia di valutazione utilizzata:
P: Analisi Pericoli: H: Hazop
F: Analisi Frequenza: EVT: Event Tree Analysis C: Analisi Conseguenze: MF: Modelli Fisici Misure adottate per prevenire l'evento ipotizzato
Sistemi tecnici: Estrattori d'aria in servizio H24 nell'armadio di stoccaggio della bombola;
Rilevatori di incendio; Stoccaggio in deposito dedicato dotato di mattoni frangisole su due dei quattro lati;
Sistemi organizzativi e gestionali: Presidio operativo; Procedure; Manutenzione; Segnaletica.
Misure adottate per mitigare l'evento ipotizzato
Mezzi di intervento dedicati in caso di emergenza: Piano di emergenza; Impianto antincendio ad acqua frazionata;
Squadra di emergenza.
2.2 - Scenari tipo Incidenti rilevanti con impatto verso l’esterno
Per detti sei eventi incidentali il Gestore ENEL PRODUZIONE S.p.A. ha classificato due scenari incidentali con impatto verso l’esterno.
Per detti scenari, le informazioni utili che il Gestore ha inserito nella Notifica (codice notifica: 152 del 13 maggio 2016) sono le seguenti:
S.1 - Scenario Tipo: RILASCIO DI OLIO COMBUSTIBILE DENSO Effetti potenziali Salute umana:
La sostanza ha effetti nocivi per inalazione, ed in caso di esposizione prolungata per inalazione presenta pericolo di gravi danni alla salute.
Può provocare secchezza e screpolature della pelle in caso di esposizione ripetuta.
Può provocare effetti neo-plastici. Sospettato di nuocere al feto.
Effetti potenziali ambiente:
La sostanza ha effetti altamente tossici per gli organismi acquatici con effetti a lungo termine per l’ambiente acquatico.
Comportamenti da seguire:
Nel caso, comunque improbabile, che si verifichino situazioni tali da provocare effetti pericolosi al di fuori dello stabilimento, la popolazione dovrà seguire le istruzioni ricevute dalle Autorità preposte alla gestione dell’emergenza esterna.
Il personale della squadra di emergenza, secondo specifica procedura del PEI, opera nel seguente modo:
- Quando un danno ambientale non si è ancora verificato, ma esiste una minaccia imminente che si verifichi, dispone le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza, per arrestare o contenere il propagarsi dell'evento. Entro le 24 ore dal verificarsi dell’evento che può determinare un danno ambientale, viene inviata dal gestore apposita comunicazione al Comune, alla Provincia, alla Regione, al Prefetto, all’AUSL, al MATT, ad ISPRA, ad ARPA (alla Protezione Civile e alla Capitaneria di porto nel caso si tratti di combustibile). La comunicazione, non appena pervenuta al comune, abilita immediatamente agli interventi di prevenzione e messa in sicurezza.
- Quando il danno ambientale si è verificato, il gestore comunica senza indugio tutti gli aspetti pertinenti l situazione al Comune, alla Provincia, alla Regione, al Prefetto, all’AUSL, al MATT, ad ISPRA, ad ARPA (alla Protezione Civile e alla Capitaneria di porto nel caso si tratti di combustibile), e dispone tutte le iniziative praticabili per controllare, circoscrivere, eliminare, con effetto immediato, qualsiasi fattore di danno, allo scopo di prevenire o limitare ulteriori danni ambientali ed effetti per la salute umana. Nella comunicazione il gestore definisce le cause dell’evento e le quantità degli inquinanti rilasciati e la loro destinazione, qualora queste informazioni siano immediatamente deducibili, in caso contrario procede ad accertamenti ulteriori.
• Procede secondo quanto previsto dalla specifica normativa in materia per effettuare interventi di bonifica nel caso di rilasci.
Tipologia di allerta alla popolazione:
Ove l'emergenza sia di entità tale da richiedere l’intervento in soccorso di enti esterni sarà cura del Responsabile dell'Emergenza richiedere telefonicamente il loro intervento.
La comunicazione con l’esterno in caso di emergenza è possibile tramite linea di telefonia fissa e tramite telefoni cellulari in dotazione alle persone che svolgono ruoli chiave nell’emergenza e nella direzione.
La Centrale, ai fini delle comunicazioni umane verso l’esterno, dispone di:
- N.8 linee automatiche passanti collegate alla rete pubblica - Telefono satellitare
All’interno della centrale esistono i seguenti canali di comunicazione:
- Rete telefonica interna per uffici impianti ed aree periferiche anche se non presidiate;
- Rete di interfoni con chiamata a diffusione tramite rete di altoparlanti diffusi su tutto l’impianto.
Eventuali messaggi di allarme oltre che con i mezzi sopra descritti sono divulgati attraverso l’utilizzo di n.
2 sirene di segnalazione con opportuno codice sonoro di identificazione.
S.2. Scenario Tipo: RILASCIO DI GAS NATURALE IN PRESSIONE Effetti potenziali Salute umana:
L’esposizione prolungata ad elevate concentrazioni di gas può provocare emicrania, malessere e difficoltà di respirazione. L'accumulo di gas in ambienti confinati può creare rischi di asfissia per mancanza di ossigeno (mantenere il tenore di ossigeno > 18 % vol).
Effetti potenziali ambiente:
Nessuno
Comportamenti da seguire:
Nel caso, comunque improbabile, che si verifichino situazioni tali da provocare effetti pericolosi al di fuori dello stabilimento, la popolazione dovrà seguire le istruzioni ricevute dalle Autorità preposte alla gestione dell’emergenza esterna.
Il personale della squadra di emergenza, secondo specifica procedura del PEI, opera nel seguente modo:
La segnalazione dell’evento deve essere fatta da chiunque venga a conoscenza di un incendio anche incipiente.
La segnalazione va indirizzata nel più breve tempo possibile, alla sala manovre (SM), costantemente presidiata, utilizzando i mezzi di comunicazione esistenti sull'impianto (interfoni, telefoni, cerca persone, ecc.) o viva voce, fornendo tutte le possibili indicazioni utili, quali l'eventuale presenza di
persone coinvolte, l'area interessata, le sostanze presenti, l'eventuale pericolo per prodotti vicini e comunque ogni altra notizia atta a consentire una migliore informativa sulla portata dell'evento.
Tipologia di allerta alla popolazione:
Ove l'emergenza sia di entità tale da richiedere l’intervento in soccorso di enti esterni sarà cura del Responsabile dell'Emergenza richiedere telefonicamente il loro intervento.
La comunicazione con l’esterno in caso di emergenza è possibile tramite linea di telefonia fissa e tramite i telefoni cellulari in dotazione alle persone che svolgono ruoli chiave nell’emergenza e nella direzione.
La Centrale, ai fini delle comunicazioni umane verso l’esterno, dispone di:
- N.8 linee automatiche passanti collegate alla rete pubblica - Telefono satellitare
All’interno della centrale esistono i seguenti canali di comunicazione:
- Rete telefonica interna per uffici impianti ed aree periferiche anche se non presidiate;
- Rete di interfoni con chiamata a diffusione tramite rete di altoparlanti diffusi su tutto l’impianto.
Eventuali messaggi di allarme oltre che con i mezzi sopra descritti sono divulgati attraverso l’utilizzo di n.
2 sirene di segnalazione con opportuno codice sonoro di identificazione.
2.3 - Scenari Incidentali con ripercussioni all’esterno – Top Event 2.3.1 TOP EVENT n° 1
Evento/sostanza coinvolta: Gas naturale Scenario: INCENDIO
Condizioni: In fase gas/vapore ad alta velocità Modello sorgente: Getto di fuoco (JET FIRE)
Coordinate Punto sorgente: WGS84/ETRF2000: LAT 37.28725900000000 LONG 13.51995300000000 Zona Sicuro Impatto: 16 metri
Zona di Danno: 17 metri Zona di Attenzione: 18 metri
2.3.2 TOP EVENT n° 2
Evento/sostanza coinvolta: Gas naturale Scenario: INCENDIO
Condizioni: In fase gas/vapore ad alta velocità Modello sorgente: Incendio di nube (FLASH FIRE)
Coordinate Punto sorgente WGS84/ETRF2000: LAT 37.28725900000000 LONG 13.51995300000000 Zona di Sicuro Impatto: 12 metri
Zona di Danno: 22 metri
Zona di Attenzione: 44 metri (determinata dal Tavolo Tecnico)
2.3.3 TOP EVENT n° 3
Evento/sostanza coinvolta: Olio Combustibile Denso OCD Scenario: RILASCIO
Condizioni: In fase liquida Modello sorgente: Suolo
Coordinate Punto sorgente WGS84/ETRF2000: LAT 37.28649900000000 LONG 13.52168400000000 Zona di Sicuro Impatto: (non previsto per il TOP “Rilascio”)
Zona di Danno: (non previsto per il TOP “Rilascio”)
Zona di Attenzione: raggio di 6.264,00 (hh) (prima che produca qualche effetto occorrono moltissimi anni)
2.3.4 TOP EVENT n°4
Evento/sostanza coinvolta: Rilascio a mare da bettolina Scenario: RILASCIO
Condizioni: In fase liquida
Modello sorgente: Acqua Superficiale (diretto)
Coordinate Punto sorgente WGS84/ETRF2000: LAT 37.28235100000000 LONG 13.52404100000000 Zona di Sicuro Impatto: (non previsto per il TOP “Rilascio”)
Zona di Danno: (non previsto per il TOP “Rilascio”) Zona di Attenzione: 1 m.
3 - MODELLO ORGANIZZATIVO D’INTERVENTO 3.1 Le Funzioni di supporto
Nel caso in cui l’evento incidentale Industriale manifesti criticità tali da richiedere l’attivazione del PEE, il Prefetto di Agrigento attiverà il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) presso la Sala Operativa Integrata di Protezione Civile e Difesa Civile della Prefettura, ubicata all’interno del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Agrigento, in via Caduti di Marzabotto, 1, Villaseta-Agrigento.
Vista la problematica incidentale, si ritiene necessario prevedere l’attivazione di tutte le 15 funzioni di supporto previste nel metodo Augustus.
Questo per garantire la completa gestione della problematica sia in ‘tempo di pace’ e sia durante (e dopo) l’evento incidentale.
A tale scopo, nelle Funzioni di Supporto, elencate e definite nelle pagine seguenti, vi sono indicati anche i compiti che il Responsabile della Funzione deve compiere periodicamente al fine di mantenere aggiornate le proprie conoscenze sullo stato attuale del territorio, del materiale a disposizione, dei pericoli, della variazione di normative etc. allo scopo di essere pronto ed istruito a contribuire fattivamente alla gestione dell’emergenza.
I compiti assunti dal Responsabile di Funzione, per tutto il periodo di validità dell’incarico ricevuto sono i seguenti:
Compiti del Responsabile della Funzione di Supporto
Ogni singola Funzione è rappresentata da un responsabile, designato dalla propria Amministrazione su richiesta del Prefetto di Agrigento
In tempo di pace
Il responsabile censisce e acquisisce le risorse o le informazioni specifiche al proprio ruolo Predispone un piano di funzione e le relative procedure
In Emergenza
Riveste il ruolo di esperto e di riferimento specificatamente alla Funzione assegnatagli.
Per ciascuna Funzione di Supporto è individuato il Responsabile: sarà cura e dovere del Prefetto individuare con atto formale tale designazione: il Responsabile dovrà assumersi l’obbligo di aggiornare i dati del proprio piano.
Gli Enti indicati alla voce “Enti costituenti alla Funzione n°…” possono non essere tutti presenti nella Sala Operativa nelle prime ore della gestione dell’emergenza. Essi però fanno parte del “Comitato di Protezione Civile” e conseguentemente devono essere rintracciabili H24 dal Responsabile della Funzione e devono partecipare alla pianificazione della Funzione secondo la tempistica indicata dal Responsabile della Funzione.
Titolo e finalità
Funzione 1
TECNICA E PIANIFICAZIONE
Il Responsabile dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno e dei dati relativi alle reti di monitoraggio.
Essenziale sarà conoscere le condizioni meteorologiche in atto e le previsioni: i dati relativi alla intensità e direzione del vento saranno utilizzati per poter decidere le operazioni da intraprendere e se vi è la necessità di ordinare un esodo assistito della popolazione.
Responsabile Funzione Comando VV.F di Agrigento
Delega all’Ing. Andrea Abruzzo (titolare): 334 684 2903 e all’Ing. Lorenzo Capraro (supplente): 338 614 9059 Decreto prefettizio n° 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Predisporre relazioni tecniche sullo stato dell’impianto di monitoraggio dell’aria
Corpo Nazionale dei VV.F
Libero Consorzio Comunale di AG– Serv. Tutela Ambiente DRPC – UOB S5.02 Servizio Rischi Ambientali Arpa –Struttura Territoriale di Agrigento Enti costituenti la Funzione n°1
Titolo e finalità
Funzione 2
SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA Saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, la C.R.I, le Organizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario.
Scopo di questa funzione è quella di attivare l'organizzazione necessaria per la tipologia dell'evento verificatosi.
Responsabile Funzione Direttore A.S.P. di Agrigento
Delega al Dott. Giuseppe Leto (titolare): 388 1440 005 Dott. Pasquale Lo Castro (supplente): 329 9368 258 Decreto prefettizio:
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Particolare cura deve essere prestata a divulgare una informativa agli ospedali locali per far conoscere a priori il possibile scenario incidentale e le sostanze che eventualmente potrebbero essere coinvolte dall’incidente.
Ciò per conseguire una preparazione alla gestione dell’emergenza in modo mirato dal punto di vista delle cure e degli antidodi da somministrare ai feriti a agli intossicati.
Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento
SUES -118
C.R.I.
Servizio Veterinario A.S.P. di Agrigento Enti costituenti la Funzione n°2
Titolo e finalità
Funzione 3
MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE
La sala stampa dovrà essere realizzata in un locale diverso dalla Sala Operativa.
Sarà cura dell'addetto stampa stabilire il programma e le modalità degli incontri con i giornalisti.
Per quanto concerne l'informazione al pubblico sarà cura dell'addetto stampa, coordinandosi con i sindaci interessati, procedere alla divulgazione della notizia per mezzo dei mass-media.
Responsabile Funzione
Prefettura di Agrigento
Delega al Viceprefetto D.ssa Elisa Vaccaro (titolare):
334 690 6432
Decreto prefettizio: n° 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Il responsabile deve verificare che i Sindaci abbiano attuato la prevista ed obbligatoria campagna preventiva alla popolazione
Scopi principali sono:
- informare e sensibilizzare la popolazione;
- far conoscere le attività;
- realizzare spot, creare annunci, fare comunicati;
- organizzare tavole rotonde e conferenze stampa.
Enti costituenti la Funzione n°3
Titolo e finalità
Funzione 4
VOLONTARIATO
Il coordinatore avrà il compito di mantenere i rapporti con la consulta provinciale per il volontariato.
Presupposto essenziale per la partecipazione del Volontariato è il grado di qualificazione e specializzazione tecnica del personale che deve operare munito dei Dispositivi di Protezione Individuale
Responsabile Funzione
D.R.P.C. Sicilia
Delega a: (Titolare)
e a: I.D. Alfonso Cicero (Supplente): 335 7610 696 [email protected]
Decreto prefettizio n.
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Il coordinatore provvederà ad organizzare esercitazioni congiunte con altre forze preposte all’emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle suddette Organizzazioni.
Aggiornerà l’elenco delle Associazioni di Volontariato presenti sul territorio abilitate al Rischio Industriale.
DRPC Sicilia
Azienda Sanitaria Provinciale - Volontariato Libero Consorzio Comunale di AG - Volontariato
Responsabili Associazioni
Enti costituenti la Funzione n°4
Titolo e finalità
Funzione 5
MATERIALI E MEZZI
Questa funzione censisce materiali ed i mezzi in dotazione alle amministrazioni. Si tratta di avere un quadro delle risorse suddivise per aree di stoccaggio.
Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell'area dell'intervento.
Alla gestione di tale funzione concorrono i materiali e mezzi comunque disponibili.
Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale, il coordinatore rivolgerà richiesta a livello centrale.
Responsabile Funzione
Prefettura di Agrigento
Delega al Funz. Amm.vo Dr. Giuseppe La Corcia (titolare):
338 397 2298
[email protected] Decreto prefettizio n.
compiti da assolvere <in tempo di pace> Il coordinatore deve verificare la disponibilità o la reperibilità anche attraverso convenzioni dei materiali e mezzi specifici per i singoli eventi accidentali
Forze Armate
C.R.I.
Corpo Nazionale dei VV.F
Protezione Civile Comune di Porto Empedocle Protezione Civile Comune di Agrigento
Associazioni Volontari
Azienda Sanitaria Provinciale
Aziende private
Enti costituenti la Funzione n°5
DRPC Sicilia
Titolo e finalità
Funzione 6
TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA’
Concorrono per questa attività, oltre alla Polizia Stradale, il Commissariato di P.S. di P. Empedocle Carabinieri, la locale Stazione Carabinieri e i Vigili Urbani: i primi tre per il duplice aspetto di Polizia giudiziaria e di tutori della legge e gli altri per l'indiscussa idoneità nella gestione della funzione in una emergenza a carattere locale.
Saranno previste esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di verificare ed ottimizzare l'esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici.
Responsabile Funzione
Sezione Polizia Stradale di Agrigento
Delega al Vicequestore Aggiunto Dr. G. Andrea Morreale (titolare):
334 691 1360
- Commissario della P.S. Onofrio Palilla (supplente): 331 370 0336
Decreto prefettizio n. 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Si dovranno prevedere esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di verificare ed ottimizzare l’esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici
POLSTRADA
A.N.A.S. –Sezione Compartimentale di Agrigento Commissariato di P.S. di Porto Empedocle Comando Stazione Carabinieri di Porto Empedocle Enti costituenti la Funzione n°6
Libero Consorzio Comunale di Agrigento- Settore Viabilità Comune di Porto Empedocle- U.T. e Polizia Municipale
Comune di Agrigento – U.T. e Polizia Municipale Comune di Realmonte – U.T. e Polizia Municipale
Titolo e finalità
Funzione 7
TELECOMUNICAZIONI
Questa Funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale delle aziende di telecomunicazioni, con il responsabile provinciale P.T. con il rappresentante dell’associazioni di radioamatori presente nel territorio, organizzare una rete di telecomunicazioni alternativa ed affidabile anche in caso di evento di notevole gravità
Responsabile Funzione
Esperto di telecomunicazioni Questura di Agrigento Delega al Vice Questore Aggiunto D.ssa Chiara Sciarabba (titolare): 334 690 6437
Sostituto Commissario Coordinatore della P.S. Ferdinando Cavallaro (supplente): 331 370 0256
Decreto prefettizio n. 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Organizzare la rete di comunicazione alternativa e verificarne periodicamente l’efficacia e l’efficienza.
Progettare sistemi alternativi e predisporre preventivi di spesa per acquisto di nuove attrezzature
TELECOM
Presidente A.R.I. – Agrigento Enti costituenti la Funzione n°7
Presidente Provinciale – altre associazioni radioamatori
Titolo e finalità
Funzione 8
SERVIZI ESSENZIALI
In questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto.
Mediante i Compartimenti Territoriali e le corrispondenti sale operative nazionali o regionali circa l'efficienza e gli interventi sulla rete. L'utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque coordinata dal rappr.te dell'Ente di gestione presente nella funzione Responsabile Funzione
Prefettura di Agrigento: Delega al Viceprefetto Aggiunto Dr. Nicolò Pappalardo (titolare): 390 638 8211
Decreto prefettizio n. 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Predispone un piano di intervento mirato a interrompere in caso di emergenza le linee di distribuzione, verificando i punti di intercettazione. Predispone un piano alternativo di ripristino delle linee.
ENEL
TELECOM
ITALGAS
SOGEAS
Enti costituenti la Funzione n°8
Acquedotti Municipalizzati
Titolo e finalità
Funzione 9
CENSIMENTO DANNI E PERSONE
L'effettuazione del censimento dei danni a persone e case riveste particolare importanza al fine di fotografare la
situazione determinatasi a seguito dell'evento calamitoso per determinare sulla base dei risultati riassunti in schede
riepilogative gli interventi d'emergenza.
Il responsabile della suddetta funzione, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a:
- persone;
- edifici pubblici;
- edifici privati;
- impianti industriali;
- servizi essenziali;
- attività produttive;
- infrastrutture pubbliche;
- agricoltura e zootecnia.
Dovranno essere individuati anche i danni ambientali intesi come elle differenti matrici ambientali
Responsabile Funzione
Comune di Porto Empedocle
Delega: (titolare)
e all’Ing. Francesco Maiorino (supplente): 347 049 5115 Decreto prefettizio n. 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace>
D.R.P.C. Sicilia E
Ufficio del Genio Civile di Agrigento R Ufficio Tecnico comunale di Agrigento Soprintendenza BB.CC.AA. di Agrigento A.R.P.A. –Struttura Territoriale di Agrigento Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Libero Consorzio Comunale di AG- Prot. Civile Enti costituenti la Funzione n°9
Ente Parco Archeologico di Agrigento
Titolo e finalità
Funzione 10
STRUTTURE OPERATIVE
S.a.R. (search and rescue – ricerca e salvataggio).
Il responsabile della suddetta funzione dovrà coordinare le strutture operative più vicine al sito, e quelle presenti presso il CCS e il COM del territorio interessato.
Responsabile Funzione
Comando Provinciale VV.F. di Agrigento
Delega all’Ing. Andrea Abruzzo (titolare): 334 684 2903 e all’Ing. Lorenzo Capraro (supplente): 338 614 9059 Decreto prefettizio n. 53676 del 02 ottobre 2020
Compiti da assolvere <in tempo di pace> Esegue riunioni periodiche per verificare la conoscenza della problematica fra i vari Enti e procede al censimento della dotazione dei Dispositivi di Protezione Individuali tra il personale di tutti gli Enti preposti all’intervento in caso di emergenza.
Corpo Nazionale dei VV.F
Forze Armate
Forze dell’Ordine
Croce Rossa Italiana
Strutture del Servizio Sanitario nazionale Organizzazioni del Volontariato
Corpo Forestale
A.R.P.A.
DRPC Sicilia
SUES – 118
Enti costituenti la Funzione n°10