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INTRODUZIONE
Le variazioni fisiopatologiche del malato critico sono state oggetto di numerosi studi e solo negli ultimi anni è stato dato un particolare rilievo al ruolo rivestito dal sistema neuroendocrino.
La difficoltà di definirne i precisi meccanismi è dovuta all’enorme variabilità individuale nella risposta a vari tipi di stressors e, soprattutto, al complicato embricamento delle attività biochimiche ormonali a livello dei tessuti bersaglio, in una situazione clinica complessa quale quella che ritroviamo nel paziente ricoverato in Terapia Intensiva.
Infatti la risposta neuroendocrina può essere eterogenea e presentare caratteristiche peculiari, con coinvolgimento di disfunzioni e/o alterazioni ormonali diverse da paziente a paziente.
La presenza di una correlazione tra livelli sierici di ormoni e prognosi, emersa anche dall’analisi dei nostri risultati, sottolinea come la comprensione dei meccanismi fisiopatologici sia fondamentale per tentare un approccio terapeutico che possa invertire la progressiva cascata di eventi che portano il paziente critico ad un punto di non ritorno.
Nel nostro studio abbiamo valutato la risposta ormonale, con dosaggi
sierici seriati, di 25 pazienti selezionati, ricoverati in Terapia Intensiva da
almeno 6 giorni.
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