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Tali corpi, la dove sono rimasti confinati come ampie intrusioni a media profondità, costituiscono la fonte di calore necessaria all’istaurarsi di un sistema geotermico.

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Academic year: 2021

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1 1. Introduzione

La ricerca geotermica in Italia riveste un ruolo fondamentale nell’ambito dello sviluppo sostenibile delle risorse energetiche rinnovabili, come testimoniato da un’attività esplorativa, impiantistica e produttiva sviluppatasi in modo particolare nell’ultimo cinquantennio.

L’evoluzione tettonica del territorio italiano e soprattutto, l’assottigliamento crostale del margine occidentale della placca Adriatica, conseguente alla collisione tra placca Africana e quella Eurasiatica (figura 1_1), ha determinato la risalita in tempi geologici molto recenti di corpi magmatici lungo la fascia tirrenica dell’ Italia centro-meridionale e insulare.

Tali corpi, la dove sono rimasti confinati come ampie intrusioni a media profondità, costituiscono la fonte di calore necessaria all’istaurarsi di un sistema geotermico.

La ricostruzione dell’andamento delle temperature in profondità (figura 1_2), realizzata con i dati dei sondaggi eseguiti in Italia per la ricerca geotermica e di idrocarburi conferma che le principali anomalie termiche sono distribuite lungo la fascia tirrenica del territorio italiano.

A partire dagli anni ’70, tutte le aree geotermiche italiane di potenziale interesse industriale sono state esplorate essenzialmente da Enel e in Joint Venture con ENI (Buonasorte et alii, 1995).

Ad oggi, la Toscana, è la regione a maggiore vocazione geotermica, producendo con i campi di Larderello-Travale e Monte Amiata circa 700 MW di energia, ovvero il 25%

della produzione toscana e l’1.9% di quella nazionale.

Negli ultimi venti anni, in tali aree, la ricerca si è spostata verso obiettivi in ambienti

geologico-strutturali nuovi e più profondi rendendo parzialmente obsolete le

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tradizionali tecniche d’indagine e quindi essenziale lo sviluppo di nuovi approcci metodologici per la ricostruzione di modelli geotermici.

Figura 1_1.

Distribuzione delle strutture principali e dei corpi magmatici:

1.: thrust-fronte della catena appenninica;

2.: limite approssimativo dell’avampaese;

3.: principali strutture tettoniche;

4.: principali aree vulcaniche.

Da Bertini et alii, 2004.

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Serbatoi profondi sono stati reperiti in formazioni metamorfiche e intrusive, a profondità maggiori di 2500-3000 m e con una permeabilità che, diversamente dai tradizionali e più superficiali serbatoi carbonatico-dolomitici, presentano un elevatissimo grado di anisotropia (Barelli et alii, 2000).

Figura 1_2.

Temperature a 3000 m di profondità. Classificazione delle aree geotermiche di alto grado. Da Calore et alii, 1991.

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Nella ricostruzione dei modelli geotermici, rivestono un ruolo cruciale le prospezioni geofisiche che consentono di indagare ad elevate profondità e di ottenere dati ad alta risoluzione tanto più se opportunamente tarate con dati rilevati direttamente in pozzo.

In questo contesto e in particolare nell’ambito del campo geotermico di Travale, che è stato recentemente interessato da programmi di esplorazione profonda (Cappetti et alii, 2005a) si sviluppa il lavoro oggetto di questa tesi. In particolare tale tesi è finalizzata alla caratterizzazione petrofisica delle formazioni attraversate dai pozzi esplorativi, attraverso l’analisi e l’interpretazione di dati di logs geofisici. Questi, fornendo le variazioni in funzione della profondità delle varie grandezze misurate (Gamma Ray, Resistività, Densità e Velocità di onde compressionali e di taglio ecc.) consentono comparazione di tali grandezze con la stratigrafia ricavata dall’analisi di cuttings e di carote e, quindi, la determinazione di valori medi caratteristici delle formazioni che caratterizzano l’area di studio. Tali valori sono stati ottenuti attraverso un’ analisi statistica eseguita sui dati elaborati con Software specifici.

Anche se con l’ausilio dei pochi dati disponibili, è stata ricercata una caratterizzazione

dei livelli fratturati, confrontando le variazioni delle principali grandezze misurate dai

logs geofisici con le informazioni ottenute da logs di Well Testing (Temperatura e

Pressione).

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